discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
Esperienza e memoria
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2. ESPERIENZA E RAPPRESENTAZIONE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE A cura di B. Borreani, V. Gambetta, M. Giacobbe, M. Merialdi, E. Ratto (classe V C)
3. Una guerra non è mai un evento univoco: a seconda di chi la osserva, essa viene interpretata in un modo diverso. La Grande guerra evidenzia in maniera esemplare il progressivo cambiamento nella visione del conflitto: GUERRA IMMAGINATA GUERRA VISSUTA GUERRA RICORDATA
4. GUERRA IMMAGINATA: Che cosa ci si aspetta dalla guerra? “ Grido invece forte, a voce spiegata, senza infingimenti, con sicura fede, oggi: una parola paurosa e fascinatrice: guerra!" (Benito Mussolini, 13 novembre 1914) “ La nostra guerra è santa.”(Antonio Salandra)
5. GUERRA VISSUTA: Com'è la guerra combattuta in realtà? "Nel presentare la proposta di pace pertanto a Voi, che reggete in questa tragica ora le sorti dei popoli belligeranti, siamo animati dalla cara e soave speranza di vederle accettate, e di giungere così quanto prima alla cessazione di questa lotta tremenda, la quale, ogni giorno di più, apparisce inutile strage" (Benedetto XV ai capi degli stati belligeranti, 9 agosto 1917) “ Quando è dopo che si è conquistato? Una 50 metri di roccia viva. Quanti sono i morti? 500-600 secondo l'accidentabilità che permette il terreno...” (ZONA DI GUERRA 24.4.1916)
6. 10 milioni di soldati morti. 650000 vittime italiane. 8 milioni di mutilati. 30 milioni di feriti.
7. I giovani affrontano una guerra illimitata che ha come obiettivo la vittoria totale e l'annientamento del nemico (Hobsbawm). I soldati acquistano una nuova consapevolezza del proprio ruolo. Nel 1917, molti di loro abbandonano il fronte come disertori. “ Cara mamma...non potendo sfogarmi sono fuggito e a te se vengono a dirti qual che cosa dicci che se non mi maltrattavano non sarei fuggito...” (SVIZZERA 18.3.1916) La propaganda bellica reagisce intensificandosi. Che cosa lascia questo conflitto?...
8. ...GUERRA RICORDATA “ Il Milite Ignoto è il simbolo dell'Italia una, vittoriosa, fascista, una dalle Alpi di Aosta romana fino al mare di Trapani, che vide la disfatta delle navi cartaginesi. Egli è la testimonianza suprema di ciò che fu, la certezza infallibile di ciò che sarà!” (Benito Mussolini, 17 ottobre 1932) … La memoria pubblica della guerra Il culto dei caduti (“pro patria mori”) rappresenta uno dei pilastri fondamentali di quello che G. Mosse ha definito “ il Mito dell’esperienza della guerra ”(M. e. g): una costruzione politico -simbolica volta a rimuovere l’orrore della morte in guerra e ad esaltare il valore del combattimento e del sacrificio. Nelle parole del noto studioso la guerra viene in questo modo trasfigurata in “ esperienza sacra ”, capace di offrire alla nazione “ una nuova profondità di sentimento religioso , […], una moltitudine di santi e di martiri, luoghi di culto e un retaggio da emulare ”. Per quanto riguarda l'Italia ...
9. La Prima guerra mondiale fornisce al M.e.g. la sua espressione più compiuta, con una profonda riscrittura delle politiche commemorative del lutto bellico. La celebrazione ottocentesca delle individualità eroiche risorgimentali cede il passo, così, ai cimiteri di guerra e ai monumenti dedicati ai soldati comuni caduti, senza distinzioni di ordine e grado. Le principali nazioni, infine, sentono il bisogno di dare un centro- fisico, emotivo, simbolico- al culto dei loro caduti: la Tomba del Milite Ignoto, che proprio perché senza nome, rappresenta il corpo unitario della nazione, in cui tutte le differenze sembrano annullarsi . Stato Liberale
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11. IL CULTO DEI CADUTI NEL PRIMO DOPOGUERRA A cura di Davide Minola ( Classe V C )
29. Il Monumento ai caduti di Piazza Mameli “ Rintocchi e Memorie” A cura di: M. Anfosso, P. Berrino, A. Bertolotto, E. Metrano, B. Pandolfo, G. Valbusa (Classe V C)
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31. Al centro quattro figure “il popolo schiavo” e “il popolo vittorioso” sorreggono una campana
40. Il vescovo mons. Pasquale Righetti Il podestà di Savona Paolo Assereto LE PERSONALITÀ LOCALI E NAZIONALI PRESENTI ALLA CERIMONIA DELL’INAUGURAZIONE
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44. LA SVOLTA TOTALITARIA DEGLI ANNI ‘30 Le metamorfosi della figura di Mussolini, da “Sua Eccellenza il Capo del Governo” a “Duce del fascismo”.
45. Il fascismo assume, a partire dagli anni trenta, le forme definitive di una religione politica incentrata sulla mistica del Capo e il culto del Duce (discorso di fronte al duomo di Milano, il 1° novembre 1936).