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Anno 4° - Numero 5 - Maggio 2013
SOMMARIO:
– Le news
– Le news dalle sedi
– Gli appuntamenti
LE NEWS
Tossina botulinica: il Ministero della Salute spiega come evitare che una conserva fatta in casa
si trasformi in un'arma letale!
Nonostante gli scaffali dei supermercati strabocchino di vasi e vasetti ripieni di mille
prelibatezze, non sono certo poche le persone che ancora oggi amano “confezionare” da sole le
verdure che più gli piacciono, mettendo così da parte in tinelli e dispense recipienti colmi di
peperoni, pomodori, melanzane, funghi o zucchine, tutti rigorosamente sommersi nell'olio
extravergine di oliva e conditi magari con l'aggiunta di aceto, spezie profumatissime e una buona
dose di peperoncino ultra piccante!
Del resto, chiunque abbia assaggiato anche una sola di queste squisitezze sa bene che non esiste
nulla di più buono e gustoso. Tolto il coperchio, resistere alla tentazione di svuotare l'intero
barattolo è davvero difficilissimo specie se si è degli inguaribili golosoni e le ricette seguite sono
quelle tramandate dalle nonne.
Ma per quanto chiari e precisi possano essere gli appunti lasciati da chi ha contribuito a rendere
unica la nostra tradizione gastronomica e nonostante le spiegazioni dettagliate scopiazzate dalle
riviste di cucina e fornite a chiara voce nel corso di innumerevoli programmi televisivi realizzati ad
hoc per chi non teme pentole e fornelli, le recenti tragiche morti di Fiumicino, che sembra siano
avvenute in seguito al consumo di cibo sottolio conservato in modo non adeguato, impongono il
suono del "campanello d'allarme".
Il Ministero della Salute, rievocando quanto avvenuto alle porte della Capitale, ha infatti esortato i
consumatori a prestare la massima attenzione alle conserve fatte in casa poiché il rischio di avere a
che fare con il batterio del botulino, con il quale i prodotti vegetali potrebbero entrare in contatto, è
sempre elevatissimo (www.salute.gov.it).
Ma cos'è esattamente il botulino e come si può fare per evitarne la comparsa?
In un comunicato stampa dello stesso Ministero, oltre a ricordare che “occorre prestare molta
attenzione alle conserve fatte in casa. Non bisogna consumare conserve che, all’apertura,
presentino odori anomali. Si deve stare attenti anche ai contenitori quando presentano
rigonfiamenti. Possono essere a rischio, poiché all'interno possono contenere spore di botulino,
una tossina pericolosissima per la salute”, viene altresì spiegato che “il botulismo è una malattia
causata da una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questo microrganismo vive
nel suolo, in assenza di ossigeno, e produce spore che possono resistere all'ambiente esterno anche
per un lungo periodo. I prodotti vegetali possono entrare in contatto con questo batterio. La
malattia prende il nome dal termine latino botulus (salsiccia) perché la sua descrizione fu associata
inizialmente al consumo di salsicce preparate in casa”.
Riconoscerne i sintomi se non si è medici non è certo facile ma nemmeno impossibile giacché essi
“solitamente si manifestano molto rapidamente, generalmente tra le 12 e 36 ore. I principali
CCONSUMEONSUMERR MMEMORANDUEMORANDUMM
Newsletter a cura di ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE
sintomi che devono far sospettare immediatamente di essere in presenza di botulismo sono:
annebbiamento e sdoppiamento della vista, secchezza della bocca, debolezza muscolare con
paralisi successiva, che puo' coinvolgere i muscoli della respirazione, fino all'arresto cardiaco”.
Tutto ciò premesso, il comunicato del Ministero, prosegue chiarendo che “il trattamento della
tossina botulinica è possibile solo con la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla
comparsa dei sintomi e il recupero è molto lento. Quando si avvertono i primi sintomi è necessario
avvertire subito un medico o recarsi al pronto soccorso, fornendo subito l'informazione sugli
alimenti consumati e, ove possibile, portare i resti dell'alimento sospetto. Il botulino può essere
presente in cibi inscatolati o conservati, soprattutto di produzione domestica. Le conserve
preparate in casa, quali ad esempio le verdure sottolio, sono uno dei prodotti in cui più facilmente
si può rischiare la presenza della tossina botulinica. In generale, tutti i cibi conservati non cotti e
che non siano sufficientemente acidi (pH sopra il 4,6), possono costituire un ambiente adatto alla
crescita del botulino: peperoni, fagiolini, melanzane, funghi, olive e sottolio sono gli alimenti a
maggior rischio”.
Tradotto nel concreto, questo non vuol certo dire che non ci si possa più sbizzarrire nella
preparazione delle conserve più amate ma solo che quando a casa “si preparano queste conserve, e'
necessario fare bene attenzione alle più elementari norme igieniche, lavare bene le verdure, gli
utensili, i piani di lavoro, i contenitori in maniera tale da allontanare l'eventuale presenza del
batterio e delle spore. La tossina botulinica viene distrutta alle alte temperature e, quindi, la
sterilizzazione dei cibi in vasetto e in scatola, tramite bollitura per almeno 10 minuti, ne garantisce
l’ eliminazione. L’acidità, che si ottiene con l'aggiunta di aceto e sale contribuiscono a controllare
lo sviluppo del batterio riducendo quindi la possibilità della produzione delle tossine”.
(fonte: www.salute.gov.it)
Pagamenti con bollettino di conto corrente: solo l'apposizione del timbro di quietanza di Poste
Italiane garantisce la natura liberatoria del debito
Chi nel corso della propria giornata ha in programma di recarsi in un ufficio postale con un
bollettino di conto corrente tra le mani non può fare a meno di sperare che la coda che lo attende
non superi le due o tre persone o sia comunque inferiore ai sessanta minuti d'attesa.
E' forse anche spinti da un tale timore che spesso molti consumatori preferiscono usufruire di
diversi sistemi di pagamento che ritengono magari più rapidi e consoni alle proprie esigenze. Tanto
più che una volta pagato il dovuto ci si sente, oltre che a posto con la propria coscienza, anche e
soprattutto "in regola" e pertanto al riparo da qualsivoglia contestazione.
In regola sì, purché in possesso della cosiddetta “ricevuta liberatoria”!
A sottolineare l'importanza di una tale "ricevuta" ci ha pensato la stessa Poste Italiane che, con un
comunicato stampa apparso lo scorso mese di marzo sul sito www.posteitaliane.it, ha ricordato alla
propria “clientela che il bollettino di conto corrente è un prodotto di Poste Italiane e che soltanto il
possesso della ricevuta del pagamento effettuato sui canali fisici e virtuali di Poste Italiane, e
presso i soggetti da questa autorizzati, garantisce la natura liberatoria dal debito. La natura
liberatoria della ricevuta del bollettino è infatti garantita esclusivamente dall’apposizione del
timbro di quietanza da parte di Poste Italiane, unico soggetto abilitato. Altri soggetti possono
svolgere il servizio di incasso in nome e per conto di Poste Italiane, a seguito della stipula di
apposite convenzioni”.
Chi volesse conoscere nel dettaglio l’elenco dei soggetti autorizzati, può farlo cliccando
sull’indirizzo www.poste.it/resources/editoriali/uffici_postali/pdf/bollettini_soggetti_abilitati.pdf.
Poste Italiane ha comunque concluso il comunicato non solo invitando i cittadini alla cautela ma
anche consigliando “di chiedere informazioni e controllare sempre con attenzione prima di eseguire
pagamenti di utenze o versamenti di denaro presso soggetti diversi dagli uffici postali o da quelli
convenzionati con Poste. Ulteriore modalità di estinzione del debito è rappresentata dal pagamento
presso le reti (ad es. banche, SISAL, Lottomatica) che abbiano stipulato accordi diretti con i singoli
fatturatori (ad es. Enel, Telecom,ecc.). In questi casi non si tratta del pagamento di bollettini di
conto corrente postale ma di un processo di incasso per conto terzi, attuato in virtù di convenzioni
con i singoli fatturatori”.
(fonte: www.posteitaliane.it)
Canone mensile di abbonamento al servizio telefonico: l'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni informa sui requisiti necessari per beneficiare di una riduzione pari al 50%
I costi di abbonamento al servizio telefonico sono tra i pochi che la maggior parte dei
cittadini considerano “irrinunciabili” nonostante la crisi economica e il tentativo sempre più diffuso
di abbattere o comunque contenere le “uscite” relative le diverse utenze che ognuno si vede
costretto ad allacciare per poter usufruire di luce, gas, telefono e quant'altro. E non occorre certo
essere dei geni in matematica per comprendere che tanto più basso è il reddito tante più difficoltà si
avranno nel saldarle tutte!
Non è quindi un caso e non c'è da stupirsi se nella sezione del sito dell'Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni (www.agcom.it) dedicata alle “domande più frequenti degli utenti”, vengano
chiesti chiarimenti proprio sull'esistenza di agevolazioni previste per coloro i quali appartengono
alle cosiddette “fasce sociali deboli”.
Ebbene, l'Autorità, nel confermare che “le categorie di utenti che presentano particolari
condizioni di disagio economico e sociale possono beneficiare di una riduzione pari al 50% del
canone mensile di abbonamento al servizio telefonico di categoria residenziale” sottolinea
ovviamente che “per poter fruire dell’agevolazione e’ necessario soddisfare contemporaneamente
requisiti di natura economica e sociale. Per quanto concerne il requisito di carattere economico,
l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) del soggetto richiedente l’agevolazione,
calcolato secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 130 del 3 maggio 2000, non deve
superare € 6.713,93”.
I richiedenti devono inoltre dimostrare di essere in possesso di un requisito “di carattere sociale” il
che in pratica vuol dire che “il soggetto richiedente l’agevolazione deve appartenere ad un nucleo
familiare caratterizzato da almeno una delle seguenti condizioni:
• vi sia un percettore di pensione di invalidità civile;
• vi sia un percettore di pensione sociale;
• vi sia un anziano al di sopra dei 75 anni di età;
• il capofamiglia risulti disoccupato”.
Solo se si rientra in una delle suindicate “categorie” si può dunque “richiedere la riduzione al
fornitore del servizio, presentando la relativa documentazione consistente in:
• attestazione rilasciata dall’INPS, dal centro di assistenza fiscale o dal comune presso il
quale si è consegnata la dichiarazione sostitutiva, prevista dal decreto legislativo n.
130/2000, contenente tutte le informazioni necessarie per il calcolo dell’indicatore della
situazione economica equivalente;
• certificazione attestante la condizione di appartenenza ad una delle categorie relative al
requisito di carattere sociale”.
(fonte:www.agcom.it)
LE NEWS DALLE SEDI
Associazione Consumatori Lombardia presenta la nuova edizione del “Rapporto Lattemiele”
I neogenitori italiani spendono quanto quelli tedeschi nell'acquisto di prodotti per neonati?
Nonostante la diminuzione degli ultimi anni i consumatori tedeschi risparmiano da un minimo del 6
a un massimo del 120% rispetto agli italiani. Come si comportano i 54 ospedali pubblici lombardi
nella promozione e nel sostegno all'allattamento materno? Le etichette di latte in polvere sono
complete dal punto di vista informativo?
Queste ed altre, le domande alle quali ha cercato di rispondere Associazione Consumatori
Lombardia, l'associazione autonoma ed indipendente affiliata ad Associazione Consumatori
Piemonte, nella nuova edizione del “Rapporto Lattemiele 2013”, reperibile sul sito
www.consumatoripavia.com.
Il rapporto, che è diviso in sezioni di semplice e facile lettura, vuole servire da spunto di riflessione
e quale occasione di confronto per tutti i soggetti interessati e coinvolti, in particolare per i neo
genitori. Non si tratta di un lavoro a carattere scientifico ma semplicemente divulgativo, senza
alcuna intenzione di accusare o colpevolizzare chicchessia, che ci si augura serva quale base di
partenza per un dibattito serio fra le parti coinvolte.
Nel lavoro sono stati anche inseriti una serie di consigli e di proposte che potrebbero contribuire a
migliorare il sostegno all'allattamento materno e a far risparmiare sensibilmente:
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
1. I latti sono equivalenti, tutti devono rispettare una rigida normativa europea (2006/141/CE)
per essere commercializzati, quindi conviene comprare il meno caro, a meno di particolari
patologie
2. I prezzi che sono stati rilevati non tengono conto delle offerte cosiddette “sottocosto”,
quindi se avete tempo di seguirle troverete prezzi allineati a quelli tedeschi nei supermercati
che le praticano
3. Esistono molti spacci in cui si trovano prezzi anche inferiori alla GDO, è sufficiente una
ricerca su internet per quelli piu' vicini
4. Abbiamo riportato i prezzi delle confezioni standard, se si ha il tempo di cercare le
confezioni più grandi il risparmio sale, esattamente come in Germania
5. Acquistare sul web è semplice, basta cercare la tipologia di prodotto che interessa su un
qualsiasi motore di ricerca e in poco tempo si trovano rivenditori che effettuano spedizioni
in Italia (in questo caso attenzione alle quantità, piu' si compra e meno si spende per
ricevere i prodotti a casa); per semplice precauzione usate una carta ricaricabile al posto
della normale carta di credito
6. Volete crearvi un vostro gruppo d'acquisto? Chiamateci o scriveteci e vi aiuteremo nella
costituzione
7. Esistono in commercio varie tipologie di pannolini lavabili e riutilizzabili, anche se la spesa
iniziale è alta, si recupera e nell'arco di 3 anni il risparmio è di circa il 75% rispetto agli
usa e getta (che impiegano dai 300 ai 500 anni a decomporsi!)
ETICHETTE
Abbiamo analizzato le etichette delle principali tipologie di latte in polvere presenti sul mercato e
abbiamo trovato una serie di anomalie:
• le informazioni presenti, in linea generale, sono poche, eterogenee e non esaustive
• solo un'azienda specifica di riscaldare il prodotto a 70 gradi
• nessuna azienda avverte che il latte in polvere non è sterile
• poche etichette raccomandano il raffreddamento rapido
• poche etichette raccomandano di consumare il prodotto entro due ore al massimo dalla
preparazione
Riportiamo anche un ulteriore problema, portato alla luce del sole da una ricerca pubblicata nel
2009 http://informahealthcare.com/doi/abs/10.1080/09637480903183495 : il sovra dosaggio dei
misurini. In sintesi è emerso che nel 90% dei prodotti presi in esame esiste questo rischio per due
ragioni:
a) le indicazioni contenute in etichetta portano a un dosaggio superiore del 17% rispetto al
fabbisogno energetico raccomandato dalla F.A.O. e dall'O.M.S.
b) il misurino contiene il 7% di polvere in piu' rispetto a quanto dichiarato
Le aziende ovviamente hanno risposto che rispettano i parametri stabiliti dalle leggi di settore, ma
conviene tenere presente questa ricerca e seguire i consigli di un bravo pediatra, i rischi di
un'alimentazione infantile scorretta possono portare a gravi danni.
ALLATTAMENTO MATERNO
Sulla indiscussa superiorità dell'allattamento al seno ci limitiamo a rimandare la lettura degli studi
e delle pubblicazioni scientifiche in argomento, qui di seguito un elenco di alcune delle principali
riviste scientifiche del settore, in cui è possibile risalire alle ricerche pubblicate:
http://www.nejm.org/
http://onlinelibrary.wiley.com/journal/10.1111/%28ISSN%291651-2227
http://www.bmj.com/
http://www.jpeds.com/
http://pediatrics.aappublications.org/
http://journals.lww.com/jpgn/pages/default.aspx
Per tentare di rendere l'enorme differenza riportiamo un breve elenco di vantaggi riscontrati nei
neonati allattati al seno almeno per 6 mesi rispetto ai bambini nutriti artificialmente:
• minore rischio di asma e allergie
• minore rischio di otite media, infezione all'orecchio e gastrointestinali
• minore rischio di tumori infantili e malattie croniche
• maggiore sviluppo cognitivo
• minore rischio di obesità e diabete
• minore rischio di obesità e mortalità
Stesso elenco ma questa volta dalla parte delle mamme che hanno allattato al seno fino ai 6 mesi:
• minore rischio di sovrappeso, stress e ansietà
• minore rischio di tumore al seno
• minore rischio di diabete materno
• minore rischio di tumore al seno, all'ovaio ed endometriosi
Con l'elenco qui sopra non abbiamo intenzione di colpevolizzare nessuno, in particolare una
mamma che decide di non allattare al seno, riteniamo fondamentale che i neogenitori siano in
possesso di informazioni chiare e complete per decidere consapevolmente.
L'allattamento è la norma e il sostituto artificiale l'eccezione,questa è la realtà indiscutibile, ma –
potere del marketing – si è assistito in questi anni a un totale ribaltamento: invece di chiedere a chi
commercializza o sostiene i sostituti del latte materno di dimostrarne la superiorità o equivalenza
(o almeno la loro non dannosità) si è chiesto esattamente l'opposto: è come se a chi sostiene la
superiorità dell'attività fisica sulla sedentarietà venisse chiesto di dimostrarlo con studi scientifici!
Altroconsumo anni fa aveva chiesto a un'associazione di Pediatri di produrre almeno uno studio
che avvalorasse la loro tesi che “i latti artificiali non sono tutti uguali”, ci risulta che stiano
ancora aspettando una risposta.
(fonte: www.consumatoripavia.com)
GLI APPUNTAMENTI
“Slow Fish 2013: il mare di tutti!”: dal 9 al 12 maggio il Porto Antico di Genova accoglie la
fiera internazionale del pesce buono, pulito e giusto
Quattro giorni interamente dedicati al mare: dal 9 al 12 maggio il Porto Antico della città di
Genova farà da cornice alla sesta edizione di “Slow Fish 2013: il mare di tutti!”, la manifestazione
sul mondo ittico e gli ecosistemi acquatici, organizzata da Slow Food e Regione Liguria, in
collaborazione con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
L'importante kermesse consentirà ai visitatori delle banchine che si affacciano sul mare e che
saranno accessibili gratuitamente di conoscere “l’ambiente marino e le risorse ittiche in maniera
semplice e godibile, con appuntamenti pensati per ogni età ed esigenza del pubblico. Per creare
una maggiore consapevolezza sull’importanza delle nostre scelte nel determinare lo stato di salute
dei mari, quest’anno Slow Fish punta su uno dei progetti cardine per l’associazione della
chiocciola: l’esperienza diretta e il coinvolgimento dei visitatori. Partecipando ai percorsi
didattici, studenti, bambini e adulti imparano a riconoscere le specie meno note e gli accorgimenti
per scegliere i pesci giusti in pescheria, mentre imbarcandosi su un peschereccio condividono con
gli stessi pescatori i segreti per conservare al meglio il frutto della loro pesca. Inoltre, grazie alla
preziosa esperienza dei cuochi e docenti Master of Food, ognuno può far pratica di sfilettatura e
brodetti di pesce, sperimentare la frittura perfetta e insaporire ogni preparazione in una vera e
propria Scuola di cucina.”
Un programma ricco di novità, dunque, che tra i tanti appuntamenti contempla anche quello con i
“Fish ‘n’ Chef in cui 16 tra i più grandi nomi della ristorazione italiana e internazionale
interpretano il pescato di giornata per il pubblico presente, proponendo in abbinamento selezionate
etichette di vino o birra. Una formula nuova che Slow Food propone per la prima volta proprio a
Genova per coinvolgere ancora di più i partecipanti facendoli sedere al tavolo della cucina di un
grande chef”.
Per chi deciderà invece di concentrarsi sulle bancarelle del Mercato, gli organizzatori ricordano che
vi si troveranno “pesce fresco e conservato, olio, spezie, sale, alghe e derivati. Gli espositori
italiani e stranieri hanno sottoscritto un impegno a non utilizzare conservanti e aromi artificiali e a
non vendere tonno rosso, pesce spada, squalo e salmone, specie a rischio d’estinzione. Sempre nel
Mercato si trovano i Presìdi del mare, esempi concreti di come i pescatori possano trovare il giusto
equilibrio tra la necessità di svolgere le loro attività tradizionali e la tutela del delicato ambiente in
cui lavorano. In rappresentanza del progetto di tutela più importante di Slow Food, non mancano
inoltre altri prodotti dei Presìdi provenienti da tutta Italia”.
Infine, secondo quanto descritto nella “cartella stampa” appositamente predisposta per l'iniziativa e
reperibile su http://slowfish.slowfood.it “tornano i Laboratori dell’acqua, momenti d’informazione
e approfondimento in cui esperti dialogano con il pubblico utilizzando un linguaggio semplice e
diretto, e le Cucine di strada, per scoprire le specialità gastronomiche dei diversi territori. Uno
spazio speciale in cui accomodarsi per gustare piatti a base di pesci locali e di stagione è il Bistrot
dell’Alleanza, dove protagonisti sono i cuochi che in tutto il mondo si impegnano a proteggere la
biodiversità promuovendo i prodotti dei Presìdi nei loro menù. E perché non accompagnare ogni
degustazione con un buon bicchiere di vino cercando l’abbinamento perfetto tra le centinaia di
bottiglie proposte in Enoteca? Slow Fish è anche una campagna internazionale che informa i
consumatori, valorizza il pesce buono, pulito e giusto, e agevola il confronto tra gli attori della
pesca sostenibile”.
(fonte: slowfish.slowfood.it - sala stampa)
ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE
ricorda a tutti i propri soci che per sostenere l'associazione si può scegliere se
acquistare il libro
Punta al massimo per avere il giusto!
(formato Kindle)
su www.amazon.it
(l'autrice devolverà l'intero ricavato cui ha diritto all'Associazione)
oppure
devolvere nella dichiarazione dei redditi di quest'anno
il 5 per mille delle imposte a suo favore.
Per sostenere l'Associazione è sufficiente indicare nell’apposito spazio della
dichiarazione il relativo codice fiscale
97541120016
Basta scrivere il numero sopra riportato e firmare
nello spazio destinato al 5 per mille a favore
delle associazioni di promozione sociale.
Il 5 per mille non comporta alcun onere aggiuntivo per il contribuente,
viene detratto dalla tassa pagata, come già avviene per l’8 per mille.
La scelta di destinare il 5 per mille non è alternativa a quella dell’8 per mille,
pertanto è possibile scegliere entrambe.
ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE
Torino (sede nazionale) Tel. 011 4366566 – (sede provinciale) Tel. 011 4544363
Associazione Consumatori Piemonte
è anche presente in
Liguria (Genova - Tel. 010 2464497)
Lombardia (Pavia - Tel. 331 9358564)
Marche (Macerata - Tel. 0733 283726)
Piemonte (Alessandria - Tel. 0131 341120; Biella - Tel. 015 8461457;
Asti - Tel. 0141 598007; Vercelli - Tel. 0161 211943)
Sardegna (Sassari - Tel. 079 2028053)
Trentino Alto Adige (Trento - Tel. 0461 914230)
Valle d'Aosta (Aosta - Tel. 0165 230074)
Veneto (Venezia Mestre - Tel. 041 5044268)
ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE
E' ANCHE SU FACEBOOK
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Consumer memorandum 2013 n.05

  • 1. Anno 4° - Numero 5 - Maggio 2013 SOMMARIO: – Le news – Le news dalle sedi – Gli appuntamenti LE NEWS Tossina botulinica: il Ministero della Salute spiega come evitare che una conserva fatta in casa si trasformi in un'arma letale! Nonostante gli scaffali dei supermercati strabocchino di vasi e vasetti ripieni di mille prelibatezze, non sono certo poche le persone che ancora oggi amano “confezionare” da sole le verdure che più gli piacciono, mettendo così da parte in tinelli e dispense recipienti colmi di peperoni, pomodori, melanzane, funghi o zucchine, tutti rigorosamente sommersi nell'olio extravergine di oliva e conditi magari con l'aggiunta di aceto, spezie profumatissime e una buona dose di peperoncino ultra piccante! Del resto, chiunque abbia assaggiato anche una sola di queste squisitezze sa bene che non esiste nulla di più buono e gustoso. Tolto il coperchio, resistere alla tentazione di svuotare l'intero barattolo è davvero difficilissimo specie se si è degli inguaribili golosoni e le ricette seguite sono quelle tramandate dalle nonne. Ma per quanto chiari e precisi possano essere gli appunti lasciati da chi ha contribuito a rendere unica la nostra tradizione gastronomica e nonostante le spiegazioni dettagliate scopiazzate dalle riviste di cucina e fornite a chiara voce nel corso di innumerevoli programmi televisivi realizzati ad hoc per chi non teme pentole e fornelli, le recenti tragiche morti di Fiumicino, che sembra siano avvenute in seguito al consumo di cibo sottolio conservato in modo non adeguato, impongono il suono del "campanello d'allarme". Il Ministero della Salute, rievocando quanto avvenuto alle porte della Capitale, ha infatti esortato i consumatori a prestare la massima attenzione alle conserve fatte in casa poiché il rischio di avere a che fare con il batterio del botulino, con il quale i prodotti vegetali potrebbero entrare in contatto, è sempre elevatissimo (www.salute.gov.it). Ma cos'è esattamente il botulino e come si può fare per evitarne la comparsa? In un comunicato stampa dello stesso Ministero, oltre a ricordare che “occorre prestare molta attenzione alle conserve fatte in casa. Non bisogna consumare conserve che, all’apertura, presentino odori anomali. Si deve stare attenti anche ai contenitori quando presentano rigonfiamenti. Possono essere a rischio, poiché all'interno possono contenere spore di botulino, una tossina pericolosissima per la salute”, viene altresì spiegato che “il botulismo è una malattia causata da una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questo microrganismo vive nel suolo, in assenza di ossigeno, e produce spore che possono resistere all'ambiente esterno anche per un lungo periodo. I prodotti vegetali possono entrare in contatto con questo batterio. La malattia prende il nome dal termine latino botulus (salsiccia) perché la sua descrizione fu associata inizialmente al consumo di salsicce preparate in casa”. Riconoscerne i sintomi se non si è medici non è certo facile ma nemmeno impossibile giacché essi “solitamente si manifestano molto rapidamente, generalmente tra le 12 e 36 ore. I principali CCONSUMEONSUMERR MMEMORANDUEMORANDUMM Newsletter a cura di ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE
  • 2. sintomi che devono far sospettare immediatamente di essere in presenza di botulismo sono: annebbiamento e sdoppiamento della vista, secchezza della bocca, debolezza muscolare con paralisi successiva, che puo' coinvolgere i muscoli della respirazione, fino all'arresto cardiaco”. Tutto ciò premesso, il comunicato del Ministero, prosegue chiarendo che “il trattamento della tossina botulinica è possibile solo con la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi e il recupero è molto lento. Quando si avvertono i primi sintomi è necessario avvertire subito un medico o recarsi al pronto soccorso, fornendo subito l'informazione sugli alimenti consumati e, ove possibile, portare i resti dell'alimento sospetto. Il botulino può essere presente in cibi inscatolati o conservati, soprattutto di produzione domestica. Le conserve preparate in casa, quali ad esempio le verdure sottolio, sono uno dei prodotti in cui più facilmente si può rischiare la presenza della tossina botulinica. In generale, tutti i cibi conservati non cotti e che non siano sufficientemente acidi (pH sopra il 4,6), possono costituire un ambiente adatto alla crescita del botulino: peperoni, fagiolini, melanzane, funghi, olive e sottolio sono gli alimenti a maggior rischio”. Tradotto nel concreto, questo non vuol certo dire che non ci si possa più sbizzarrire nella preparazione delle conserve più amate ma solo che quando a casa “si preparano queste conserve, e' necessario fare bene attenzione alle più elementari norme igieniche, lavare bene le verdure, gli utensili, i piani di lavoro, i contenitori in maniera tale da allontanare l'eventuale presenza del batterio e delle spore. La tossina botulinica viene distrutta alle alte temperature e, quindi, la sterilizzazione dei cibi in vasetto e in scatola, tramite bollitura per almeno 10 minuti, ne garantisce l’ eliminazione. L’acidità, che si ottiene con l'aggiunta di aceto e sale contribuiscono a controllare lo sviluppo del batterio riducendo quindi la possibilità della produzione delle tossine”. (fonte: www.salute.gov.it) Pagamenti con bollettino di conto corrente: solo l'apposizione del timbro di quietanza di Poste Italiane garantisce la natura liberatoria del debito Chi nel corso della propria giornata ha in programma di recarsi in un ufficio postale con un bollettino di conto corrente tra le mani non può fare a meno di sperare che la coda che lo attende non superi le due o tre persone o sia comunque inferiore ai sessanta minuti d'attesa. E' forse anche spinti da un tale timore che spesso molti consumatori preferiscono usufruire di diversi sistemi di pagamento che ritengono magari più rapidi e consoni alle proprie esigenze. Tanto più che una volta pagato il dovuto ci si sente, oltre che a posto con la propria coscienza, anche e soprattutto "in regola" e pertanto al riparo da qualsivoglia contestazione. In regola sì, purché in possesso della cosiddetta “ricevuta liberatoria”! A sottolineare l'importanza di una tale "ricevuta" ci ha pensato la stessa Poste Italiane che, con un comunicato stampa apparso lo scorso mese di marzo sul sito www.posteitaliane.it, ha ricordato alla propria “clientela che il bollettino di conto corrente è un prodotto di Poste Italiane e che soltanto il possesso della ricevuta del pagamento effettuato sui canali fisici e virtuali di Poste Italiane, e presso i soggetti da questa autorizzati, garantisce la natura liberatoria dal debito. La natura liberatoria della ricevuta del bollettino è infatti garantita esclusivamente dall’apposizione del timbro di quietanza da parte di Poste Italiane, unico soggetto abilitato. Altri soggetti possono svolgere il servizio di incasso in nome e per conto di Poste Italiane, a seguito della stipula di apposite convenzioni”. Chi volesse conoscere nel dettaglio l’elenco dei soggetti autorizzati, può farlo cliccando sull’indirizzo www.poste.it/resources/editoriali/uffici_postali/pdf/bollettini_soggetti_abilitati.pdf. Poste Italiane ha comunque concluso il comunicato non solo invitando i cittadini alla cautela ma anche consigliando “di chiedere informazioni e controllare sempre con attenzione prima di eseguire pagamenti di utenze o versamenti di denaro presso soggetti diversi dagli uffici postali o da quelli convenzionati con Poste. Ulteriore modalità di estinzione del debito è rappresentata dal pagamento presso le reti (ad es. banche, SISAL, Lottomatica) che abbiano stipulato accordi diretti con i singoli
  • 3. fatturatori (ad es. Enel, Telecom,ecc.). In questi casi non si tratta del pagamento di bollettini di conto corrente postale ma di un processo di incasso per conto terzi, attuato in virtù di convenzioni con i singoli fatturatori”. (fonte: www.posteitaliane.it) Canone mensile di abbonamento al servizio telefonico: l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni informa sui requisiti necessari per beneficiare di una riduzione pari al 50% I costi di abbonamento al servizio telefonico sono tra i pochi che la maggior parte dei cittadini considerano “irrinunciabili” nonostante la crisi economica e il tentativo sempre più diffuso di abbattere o comunque contenere le “uscite” relative le diverse utenze che ognuno si vede costretto ad allacciare per poter usufruire di luce, gas, telefono e quant'altro. E non occorre certo essere dei geni in matematica per comprendere che tanto più basso è il reddito tante più difficoltà si avranno nel saldarle tutte! Non è quindi un caso e non c'è da stupirsi se nella sezione del sito dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (www.agcom.it) dedicata alle “domande più frequenti degli utenti”, vengano chiesti chiarimenti proprio sull'esistenza di agevolazioni previste per coloro i quali appartengono alle cosiddette “fasce sociali deboli”. Ebbene, l'Autorità, nel confermare che “le categorie di utenti che presentano particolari condizioni di disagio economico e sociale possono beneficiare di una riduzione pari al 50% del canone mensile di abbonamento al servizio telefonico di categoria residenziale” sottolinea ovviamente che “per poter fruire dell’agevolazione e’ necessario soddisfare contemporaneamente requisiti di natura economica e sociale. Per quanto concerne il requisito di carattere economico, l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) del soggetto richiedente l’agevolazione, calcolato secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 130 del 3 maggio 2000, non deve superare € 6.713,93”. I richiedenti devono inoltre dimostrare di essere in possesso di un requisito “di carattere sociale” il che in pratica vuol dire che “il soggetto richiedente l’agevolazione deve appartenere ad un nucleo familiare caratterizzato da almeno una delle seguenti condizioni: • vi sia un percettore di pensione di invalidità civile; • vi sia un percettore di pensione sociale; • vi sia un anziano al di sopra dei 75 anni di età; • il capofamiglia risulti disoccupato”. Solo se si rientra in una delle suindicate “categorie” si può dunque “richiedere la riduzione al fornitore del servizio, presentando la relativa documentazione consistente in: • attestazione rilasciata dall’INPS, dal centro di assistenza fiscale o dal comune presso il quale si è consegnata la dichiarazione sostitutiva, prevista dal decreto legislativo n. 130/2000, contenente tutte le informazioni necessarie per il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente; • certificazione attestante la condizione di appartenenza ad una delle categorie relative al requisito di carattere sociale”. (fonte:www.agcom.it) LE NEWS DALLE SEDI Associazione Consumatori Lombardia presenta la nuova edizione del “Rapporto Lattemiele” I neogenitori italiani spendono quanto quelli tedeschi nell'acquisto di prodotti per neonati? Nonostante la diminuzione degli ultimi anni i consumatori tedeschi risparmiano da un minimo del 6 a un massimo del 120% rispetto agli italiani. Come si comportano i 54 ospedali pubblici lombardi
  • 4. nella promozione e nel sostegno all'allattamento materno? Le etichette di latte in polvere sono complete dal punto di vista informativo? Queste ed altre, le domande alle quali ha cercato di rispondere Associazione Consumatori Lombardia, l'associazione autonoma ed indipendente affiliata ad Associazione Consumatori Piemonte, nella nuova edizione del “Rapporto Lattemiele 2013”, reperibile sul sito www.consumatoripavia.com. Il rapporto, che è diviso in sezioni di semplice e facile lettura, vuole servire da spunto di riflessione e quale occasione di confronto per tutti i soggetti interessati e coinvolti, in particolare per i neo genitori. Non si tratta di un lavoro a carattere scientifico ma semplicemente divulgativo, senza alcuna intenzione di accusare o colpevolizzare chicchessia, che ci si augura serva quale base di partenza per un dibattito serio fra le parti coinvolte. Nel lavoro sono stati anche inseriti una serie di consigli e di proposte che potrebbero contribuire a migliorare il sostegno all'allattamento materno e a far risparmiare sensibilmente: CONSIGLI PER GLI ACQUISTI 1. I latti sono equivalenti, tutti devono rispettare una rigida normativa europea (2006/141/CE) per essere commercializzati, quindi conviene comprare il meno caro, a meno di particolari patologie 2. I prezzi che sono stati rilevati non tengono conto delle offerte cosiddette “sottocosto”, quindi se avete tempo di seguirle troverete prezzi allineati a quelli tedeschi nei supermercati che le praticano 3. Esistono molti spacci in cui si trovano prezzi anche inferiori alla GDO, è sufficiente una ricerca su internet per quelli piu' vicini 4. Abbiamo riportato i prezzi delle confezioni standard, se si ha il tempo di cercare le confezioni più grandi il risparmio sale, esattamente come in Germania 5. Acquistare sul web è semplice, basta cercare la tipologia di prodotto che interessa su un qualsiasi motore di ricerca e in poco tempo si trovano rivenditori che effettuano spedizioni in Italia (in questo caso attenzione alle quantità, piu' si compra e meno si spende per ricevere i prodotti a casa); per semplice precauzione usate una carta ricaricabile al posto della normale carta di credito 6. Volete crearvi un vostro gruppo d'acquisto? Chiamateci o scriveteci e vi aiuteremo nella costituzione 7. Esistono in commercio varie tipologie di pannolini lavabili e riutilizzabili, anche se la spesa iniziale è alta, si recupera e nell'arco di 3 anni il risparmio è di circa il 75% rispetto agli usa e getta (che impiegano dai 300 ai 500 anni a decomporsi!) ETICHETTE Abbiamo analizzato le etichette delle principali tipologie di latte in polvere presenti sul mercato e abbiamo trovato una serie di anomalie: • le informazioni presenti, in linea generale, sono poche, eterogenee e non esaustive • solo un'azienda specifica di riscaldare il prodotto a 70 gradi • nessuna azienda avverte che il latte in polvere non è sterile • poche etichette raccomandano il raffreddamento rapido • poche etichette raccomandano di consumare il prodotto entro due ore al massimo dalla preparazione Riportiamo anche un ulteriore problema, portato alla luce del sole da una ricerca pubblicata nel 2009 http://informahealthcare.com/doi/abs/10.1080/09637480903183495 : il sovra dosaggio dei misurini. In sintesi è emerso che nel 90% dei prodotti presi in esame esiste questo rischio per due ragioni: a) le indicazioni contenute in etichetta portano a un dosaggio superiore del 17% rispetto al fabbisogno energetico raccomandato dalla F.A.O. e dall'O.M.S. b) il misurino contiene il 7% di polvere in piu' rispetto a quanto dichiarato
  • 5. Le aziende ovviamente hanno risposto che rispettano i parametri stabiliti dalle leggi di settore, ma conviene tenere presente questa ricerca e seguire i consigli di un bravo pediatra, i rischi di un'alimentazione infantile scorretta possono portare a gravi danni. ALLATTAMENTO MATERNO Sulla indiscussa superiorità dell'allattamento al seno ci limitiamo a rimandare la lettura degli studi e delle pubblicazioni scientifiche in argomento, qui di seguito un elenco di alcune delle principali riviste scientifiche del settore, in cui è possibile risalire alle ricerche pubblicate: http://www.nejm.org/ http://onlinelibrary.wiley.com/journal/10.1111/%28ISSN%291651-2227 http://www.bmj.com/ http://www.jpeds.com/ http://pediatrics.aappublications.org/ http://journals.lww.com/jpgn/pages/default.aspx Per tentare di rendere l'enorme differenza riportiamo un breve elenco di vantaggi riscontrati nei neonati allattati al seno almeno per 6 mesi rispetto ai bambini nutriti artificialmente: • minore rischio di asma e allergie • minore rischio di otite media, infezione all'orecchio e gastrointestinali • minore rischio di tumori infantili e malattie croniche • maggiore sviluppo cognitivo • minore rischio di obesità e diabete • minore rischio di obesità e mortalità Stesso elenco ma questa volta dalla parte delle mamme che hanno allattato al seno fino ai 6 mesi: • minore rischio di sovrappeso, stress e ansietà • minore rischio di tumore al seno • minore rischio di diabete materno • minore rischio di tumore al seno, all'ovaio ed endometriosi Con l'elenco qui sopra non abbiamo intenzione di colpevolizzare nessuno, in particolare una mamma che decide di non allattare al seno, riteniamo fondamentale che i neogenitori siano in possesso di informazioni chiare e complete per decidere consapevolmente. L'allattamento è la norma e il sostituto artificiale l'eccezione,questa è la realtà indiscutibile, ma – potere del marketing – si è assistito in questi anni a un totale ribaltamento: invece di chiedere a chi commercializza o sostiene i sostituti del latte materno di dimostrarne la superiorità o equivalenza (o almeno la loro non dannosità) si è chiesto esattamente l'opposto: è come se a chi sostiene la superiorità dell'attività fisica sulla sedentarietà venisse chiesto di dimostrarlo con studi scientifici! Altroconsumo anni fa aveva chiesto a un'associazione di Pediatri di produrre almeno uno studio che avvalorasse la loro tesi che “i latti artificiali non sono tutti uguali”, ci risulta che stiano ancora aspettando una risposta. (fonte: www.consumatoripavia.com) GLI APPUNTAMENTI “Slow Fish 2013: il mare di tutti!”: dal 9 al 12 maggio il Porto Antico di Genova accoglie la fiera internazionale del pesce buono, pulito e giusto Quattro giorni interamente dedicati al mare: dal 9 al 12 maggio il Porto Antico della città di Genova farà da cornice alla sesta edizione di “Slow Fish 2013: il mare di tutti!”, la manifestazione sul mondo ittico e gli ecosistemi acquatici, organizzata da Slow Food e Regione Liguria, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. L'importante kermesse consentirà ai visitatori delle banchine che si affacciano sul mare e che
  • 6. saranno accessibili gratuitamente di conoscere “l’ambiente marino e le risorse ittiche in maniera semplice e godibile, con appuntamenti pensati per ogni età ed esigenza del pubblico. Per creare una maggiore consapevolezza sull’importanza delle nostre scelte nel determinare lo stato di salute dei mari, quest’anno Slow Fish punta su uno dei progetti cardine per l’associazione della chiocciola: l’esperienza diretta e il coinvolgimento dei visitatori. Partecipando ai percorsi didattici, studenti, bambini e adulti imparano a riconoscere le specie meno note e gli accorgimenti per scegliere i pesci giusti in pescheria, mentre imbarcandosi su un peschereccio condividono con gli stessi pescatori i segreti per conservare al meglio il frutto della loro pesca. Inoltre, grazie alla preziosa esperienza dei cuochi e docenti Master of Food, ognuno può far pratica di sfilettatura e brodetti di pesce, sperimentare la frittura perfetta e insaporire ogni preparazione in una vera e propria Scuola di cucina.” Un programma ricco di novità, dunque, che tra i tanti appuntamenti contempla anche quello con i “Fish ‘n’ Chef in cui 16 tra i più grandi nomi della ristorazione italiana e internazionale interpretano il pescato di giornata per il pubblico presente, proponendo in abbinamento selezionate etichette di vino o birra. Una formula nuova che Slow Food propone per la prima volta proprio a Genova per coinvolgere ancora di più i partecipanti facendoli sedere al tavolo della cucina di un grande chef”. Per chi deciderà invece di concentrarsi sulle bancarelle del Mercato, gli organizzatori ricordano che vi si troveranno “pesce fresco e conservato, olio, spezie, sale, alghe e derivati. Gli espositori italiani e stranieri hanno sottoscritto un impegno a non utilizzare conservanti e aromi artificiali e a non vendere tonno rosso, pesce spada, squalo e salmone, specie a rischio d’estinzione. Sempre nel Mercato si trovano i Presìdi del mare, esempi concreti di come i pescatori possano trovare il giusto equilibrio tra la necessità di svolgere le loro attività tradizionali e la tutela del delicato ambiente in cui lavorano. In rappresentanza del progetto di tutela più importante di Slow Food, non mancano inoltre altri prodotti dei Presìdi provenienti da tutta Italia”. Infine, secondo quanto descritto nella “cartella stampa” appositamente predisposta per l'iniziativa e reperibile su http://slowfish.slowfood.it “tornano i Laboratori dell’acqua, momenti d’informazione e approfondimento in cui esperti dialogano con il pubblico utilizzando un linguaggio semplice e diretto, e le Cucine di strada, per scoprire le specialità gastronomiche dei diversi territori. Uno spazio speciale in cui accomodarsi per gustare piatti a base di pesci locali e di stagione è il Bistrot dell’Alleanza, dove protagonisti sono i cuochi che in tutto il mondo si impegnano a proteggere la biodiversità promuovendo i prodotti dei Presìdi nei loro menù. E perché non accompagnare ogni degustazione con un buon bicchiere di vino cercando l’abbinamento perfetto tra le centinaia di bottiglie proposte in Enoteca? Slow Fish è anche una campagna internazionale che informa i consumatori, valorizza il pesce buono, pulito e giusto, e agevola il confronto tra gli attori della pesca sostenibile”. (fonte: slowfish.slowfood.it - sala stampa) ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE ricorda a tutti i propri soci che per sostenere l'associazione si può scegliere se acquistare il libro Punta al massimo per avere il giusto! (formato Kindle) su www.amazon.it (l'autrice devolverà l'intero ricavato cui ha diritto all'Associazione)
  • 7. oppure devolvere nella dichiarazione dei redditi di quest'anno il 5 per mille delle imposte a suo favore. Per sostenere l'Associazione è sufficiente indicare nell’apposito spazio della dichiarazione il relativo codice fiscale 97541120016 Basta scrivere il numero sopra riportato e firmare nello spazio destinato al 5 per mille a favore delle associazioni di promozione sociale. Il 5 per mille non comporta alcun onere aggiuntivo per il contribuente, viene detratto dalla tassa pagata, come già avviene per l’8 per mille. La scelta di destinare il 5 per mille non è alternativa a quella dell’8 per mille, pertanto è possibile scegliere entrambe. ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE Torino (sede nazionale) Tel. 011 4366566 – (sede provinciale) Tel. 011 4544363 Associazione Consumatori Piemonte è anche presente in Liguria (Genova - Tel. 010 2464497) Lombardia (Pavia - Tel. 331 9358564) Marche (Macerata - Tel. 0733 283726) Piemonte (Alessandria - Tel. 0131 341120; Biella - Tel. 015 8461457; Asti - Tel. 0141 598007; Vercelli - Tel. 0161 211943) Sardegna (Sassari - Tel. 079 2028053) Trentino Alto Adige (Trento - Tel. 0461 914230) Valle d'Aosta (Aosta - Tel. 0165 230074) Veneto (Venezia Mestre - Tel. 041 5044268) ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE E' ANCHE SU FACEBOOK VIENI A TROVARCI SU: http://www.facebook.com/pages/Associazione-Consumatori-Piemonte/517885468230668