DAL GESTO ALLA PAROLA:
LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI DISTURBI DELLO SPETTRO
AUTISTICO
“Analisi dei gesti comunicativi in soggetti con sospetto DGS: due casi a confronto”
Bertamini
Esperimenti_laboratorio di fisica per la scuola superiore
DAL GESTO ALLA PAROLA: LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
1. DAL GESTO ALLA PAROLA:
LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI
DISTURBI DELLO SPETTRO
AUTISTICO
“Analisi dei gesti comunicativi in soggetti
con sospetto DGS: due casi a confronto”
Castel Ivano - Trento
15 e 16 ottobre 2010
2. Il gruppo di lavoro
Presentazione gruppo di lavoro:
All’interno delle attività del TSMREE- ASL D di Roma si è
TSMREE-
costituito un gruppo di lavoro per la valutazione e la presa in
carico di soggetti con DGS.
Il gruppo è composto da:
• NPI : Dott.ssa Maria Bramini
• Psicologa : Dott.ssa Nadia Tiberio
• Terapista della Neuropsicomotricità : Letizia Marchetti
• Logopedista: Verdiana Viti
• Il gruppo è coordinato dal NPI Dott. Enrico Nonnis
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2010
3. Definizione del problema: invio
Invio: età e motivo
• La prima consultazione, richiesta per problematiche
comunicativo-
comunicativo-linguistiche e relazionali, si situa tra i 2aa
6mesi e i 3aa 6mesi
• Il motivo dell’invio è nella maggior parte dei casi un ritardo
di linguaggio
• Lo stesso motivo e la stessa età è presente nella richiesta di
consulenza anche per altri ritardi di sviluppo del linguaggio
e psicomotorio che non rientrano nella diagnosi di DGS
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4. Definizione del problema:
diagnosi differenziale
Nella nostra pratica clinica abbiamo riscontrato che:
I casi che presentano maggior difficoltà diagnostica, quando
arrivano a consultazione in età molto precoce, soddisfano i
criteri per il DGS-NAS in quanto:
DGS-
Si presentano con disturbi comunicativi simili ai ritardi di
linguaggio, alle difficoltà cognitive e alle disprassie
Si presentano con disturbi relazionali e comportamentali
talvolta non distinguibili da bambini con iperattività , con
comportamenti oppositivo-provocatori, o altri disturbi
oppositivo-
consequenziali ad un attaccamento disfunzionale.
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5. Percorso valutativo
• Abbiamo messo a punto percorsi valutativi che si
differenziano quando emergono dati clinici che
orientano verso una diagnosi piuttosto che un’altra.
• Il primo livello prevede l’osservazione e la
somministrazione di test cognitivi e test specifici di
linguaggio e di apprendimento
• Il secondo livello prevede l’osservazione e la
somministrazione della batteria di test
raccomandata dalle linee guida per l’autismo.
ADOS, ADI-R, Vineland, PEP-R
ADI- PEP-
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6. Ipotesi di lavoro
Nella valutazione di bambini in età preverbale, che
alla prima osservazione presentano caratteristiche
cliniche simili, si rende necessario:
1. Individuare indicatori precoci di DGS-NAS
DGS-
per porre diagnosi differenziale
2. Ridurre i falsi positivi
3. Garantire una presa in carico precoce
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7. Indicatore: Gesto
Uno degli indicatori più importanti per la diagnosi
differenziale precoce è il GESTO nei suoi diversi
significati:
1. Come indicatore di sviluppo linguistico
2. Come indicatore di sviluppo dell’intento
comunicativo ed elemento base nella
triangolazione in corso di interazione (funzione
triadica)
3. Come indicatore di abilità imitative
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8. 1. Indicatore di sviluppo linguistico
• Il gesto di indicare segna una tappa importante nello
sviluppo simbolico (Werner e Kaplan, 1963).
• E’ un importante precursore del linguaggio.
• Esiste una correlazione positiva tra la produzione del
gesto di indicare a 12 e 16 mesi di età sia con la
comprensione linguistica sia con l’ampiezza del
vocabolario a 20 mesi di età.
• comunicazione gestuale e linguaggio si basano su una
comune capacità di comunicare tramite segnali
convenzionali (Camaioni et al., 2001).
9. 2. Intenzione comunicativa
Segnali di
sguardo Uso di gesti
Condivisione deittici
dell’oggetto
Triangolazione
Mantiene l’attenzione Richiesta Mostrare, dare
ritualizzata Dà all’adulto ciò che indicazione
sull’oggetto e sposta lo
sguardo Es. richiede un ha in mano
alternativamente da oggetto
questo verso l’adulto, stendendo il
fa segnali con lo braccio con
mano aperta, Richiestiva Dichiarativa
sguardo e con la voce
apri-chiudi Es. indica un Es. indica un
giocattolo che aereo che
non riesce a vola
prendere da
solo
Silvana Letizia e Letizia Sabbadini,
2002
10. Indicazione (sviluppo tipico)
• Il gesto di indicare è un gesto
universale e non viene
abbandonato neanche dopo
l’acquisizione del linguaggio INDICAZIONE
verbale.
Solo l’intenzione
comunicativa dichiarativa è Richiestiva Dichiarativa
Es. richiedere Es. condividere
una vera e propria l’oggetto usando l’attenzione su un
intenzione comunicativa e l’adulto come
mezzo per
evento in cui l’altro
diventa lo scopo.
insieme all’attenzione
all’attenzione raggiungere uno
scopo
condivisa costituisce un
indice predittivo del
successivo sviluppo
linguistico (Camaioni, 2001)
11. Caratteristiche del gesto comunicativo
Bambini sviluppo tipico Bambini con autismo
• Triadico • Triadico
• Prevalentemente di
• Distale contatto ma anche
• Implica contatto visivo distale
o alternanza dello • Implica contatto visivo
sguardo o alternanza dello
sguardo, in assenza di
• È prodotto sia con attenzione condivisa
intenzione richiestiva sia • È prodotto
dichiarativa prevalentemente con
intenzione richiestiva
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(Camaioni, 2002) 2010
12. Indicatore: Gesto
Uno degli indicatori più importanti per la diagnosi
differenziale precoce è il GESTO nei suoi diversi
significati:
1. Come indicatore di sviluppo linguistico
2. Come indicatore di sviluppo dell’intento
comunicativo ed elemento base nella
triangolazione in corso di interazione (funzione
triadica)
3. Come indicatore di abilità imitative
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13. NEURONI SPECCHIO E
LINGUAGGIO
NEURONI SPECCHIO
Rappresentazione a
livello cerebrale di
AZIONI
linguistiche socio-comportamentali
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14. 3. Gesto e Abilità Imitative:
NEURONI SPECCHIO IN SOGGETTI AUTISTICI
• Coincidenza sede neuroni specchio e modulo della
ToMM (Theory of Mind Mechanism) Area di Broca
• Coincidenza sede neuroni specchio e
percezione/produzione suoni linguistici : TEORIA
MOTORIA PERCEZIONE DEL LINGUAGGIO
• CAPACITA’ IMITATIVA GIOCO SIMBOLICO
sviluppo ToMM [L. Brandi, A. Bigagli, 2004]
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15. Gesto e Abilità Imitative:
NEURONI SPECCHIO IN SOGGETTI
AUTISTICI
• Non funzionamento dei processi mentali di
attribuzione di stati mentali negli altri: teoria della
mente poco applicabile
• Incapacità di esecuzione del gioco simbolico
• Ridotte capacità imitative:
• L’imitazione rappresenta la base dell’apprendimento
nel linguaggio.
• Se l’imitazione è compromessa anche l’acquisizione
del linguaggio è compromessa [L. Brandi, A. Bigagli,
2004]
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16. CONCLUSIONI
Negli autistici:
• GESTI:
o non ci sono o se ci sono si limitano alle funzioni richiestive
• DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
nei disturbi di linguaggio /disprassie: il gesto è sempre presente e se
ce ne sono pochi essi comunque esprimono le diverse funzioni
dichiarative/richiestive
• IMITAZIONE:
molto ridotta o assente; se presente non viene utilizzata come base per
successivi apprendimenti; ma quando compare si correla con
l’emergenza delle prime parole.
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17. CONCLUSIONI
L’analisi del gesto può pertanto rappresentare
un indicatore importante per :
• La diagnosi differenziale
• Il successivo sviluppo del linguaggio
• Lo sviluppo di un intento comunicativo se
associato all’acquisizione di abilità imitative
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18. Verso la riabilitazione …
come utilizzare il gesto e l’imitazione
l’imitazione
per promuovere lo sviluppo
della reciprocità e della comunicazione linguistica.
linguistica.
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