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Documento di approfondimento della soluzione:
Dalle piazze reali alle piazze digitali: una risposta “COVID19 proof” per
mantenere e sviluppare la campagna di comunicazione “IoNonRischio”
1. Descrizione della soluzione
La soluzione che si espone è maturata con tempestività durante le prime fasi
organizzative dell’edizione 2020 della campagna di comunicazione istituzionale
sui rischi territoriali che interessano il territorio nazionale, denominata “Io non
Rischio”, che il Dipartimento della protezione civile, con un gruppo di partner
istituzionali, propone ininterrottamente con cadenza annuale sin dal 2011.
La Campagna in questione, in tutte le sue edizioni precedenti è stata infatti
marcatamente improntata alla realizzazione di un rapporto franco ed aperto tra
cittadini e volontari di protezione civile, opportunamente formati, che si
propongono quindi non nel ruolo di “esperti”, ma piuttosto di portatori di valori
forti e riconoscibili, e quindi degni di particolare affidabilità.
Lo spazio simbolico e fisico in cui in tutte le edizioni precedenti, in comuni
distribuiti su tutto il territorio nazionale si è realizzato con buon successo questo
incontro e scambio di informazioni è stato quello della “piazza”, ovvero di un
luogo del territorio comunale ben riconoscibile e in cui condividere, anche in
modo fisico, informazioni ed esperienze sui rischi di protezione civile che
interessano lo specifico territorio locale.
Il senso di consapevolezza rispetto alla dinamica pandemica che si è
progressivamente sviluppato sin dal mese di febbraio 2020 al progredire delle
relative conoscenze, ha determinato nel gruppo direttivo della Campagna una
chiara necessità di riformularne radicalmente le modalità di realizzazione, in
modo da evitare quegli assembramenti sociali, che invece nelle campagne
precedenti erano percepiti proprio come indicatori di buon successo.
Sulla scorta di questa consapevolezza, l’edizione “Io non rischio 2020” sarà
quindi completamente dematerializzata. Ogni organizzazione di volontariato
gestirà una delle tante “piazze digitali” d’Italia: punti d’incontro, confronto e
informazione che, pur essendo online, tenderanno a coinvolgere i cittadini del
territorio, in base al principio di prossimità. La filosofia su cui si fonda questa
impostazione è che non si tratterà di spazi virtuali ma, appunto, digitali,
abbandonando la vecchia concezione del virtuale che si oppone al reale. Le
piazze digitali saranno piazze reali che si svolgeranno in uno spazio reale,
anche se digitale. Uno spazio che per i nativi digitali è consueto, usuale e
altrettanto reale di qualunque altro spazio. Uno spazio che le Istituzioni, però,
spesso non presidiano con la stessa attenzione e consapevolezza.
Per attuare questa trasformazione, che è anche e soprattutto una
trasformazione culturale, l’intero processo organizzativo e formativo è stato
riprogettato attraverso mesi di lavoro a distanza. Una distanza fisica che, grazie
alle tecnologie disponibili, non si è mai trasformata in distanza sociale e ha
consentito di mantenere attive e vitali le relazioni tra le molte componenti del
sistema che concorrono, con ruoli e modalità diversificate, ma chiaramente
definite, a realizzare tutte le attività della Campagna.
2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze
La composizione del team di progetto risulta particolarmente varia e
complessa, in quanto riflette le caratteristiche del sistema nazionale della
protezione civile, con le sue articolazioni, eccellenze, interrelazioni e sinergie.
Nello specifico la Campagna nasce da una partnership strategica tra
Dipartimento della protezione Civile, ANPAS (Associazione Nazionale
Pubbliche Assistenze), e tre strutture scientifiche di livello nazionale, quali
l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), ReLUIS (Rete
Laboratori Universitari Ingegneria Sismica) e la Fondazione CIMA (Centro
Internazionale in Monitoraggio Ambientale).
Alla Campagna Io Non Rischio danno inoltre un fattivo contributo, sia in termini
organizzativi che realizzativi, le Regioni e Province Autonome, come pure le
diverse centinaia di Comuni che ospitano le attività della Campagna stessa.
Il Comitato di coordinamento, nucleo del team che si occupa direttamente della
progettazione della Campagna, è costituito da:
 2 Direttori, 3 Dirigenti e 10 funzionari della Presidenza del Consiglio dei
Ministri – Dipartimento della protezione civile
 5 consulenti esperti in capo al Dipartimento della protezione civile, per
gli aspetti di formazione a distanza, di comunicazione e di gestione dei
social media
 3 funzionari regionali
 10 esperti di alto profilo scientifico, provenienti dal settore dell’Università
e della Ricerca
A detto nucleo va poi aggiunto un numero di funzionari del DPC e delle Regioni
e P.A, quantificabile in almeno circa 50 unità, che hanno contribuito alla
realizzazione della campagna con attività di tipo organizzativo, e con
competenze sia di carattere amministrativo che tecnico-scientifico.
Questo impianto tecnico-amministrativo costituisce di fatto il presupposto per il
coinvolgimento dei reali protagonisti della Campagna, i volontari di protezione
civile, cittadini provenienti da tutta Italia e appartenenti sia ad associazioni
locali, sia a organizzazioni nazionali.
I volontari partecipano a un processo di formazione a cascata: a seguito di
un’adeguata preparazione, i volontari Formatori istruiscono a loro volta i
volontari Comunicatori, incaricati di presidiare le piazze nella giornata della
Campagna.
Anche in questo settore, il passaggio dal reale al digitale, dalla formazione in
presenza alla formazione a distanza, si è rivelato fattibile, economicamente
vantaggioso e replicabile in ogni circostanza in cui si renderà necessario.
Le attività
Le risorse e competenze funzionali alla programmazione, sviluppo e gestione
delle attività risultano pertanto particolarmente varie e possono essere
sinteticamente schematizzate come segue:
Competenze tecnologiche:
Implementazione, manutenzione e sviluppo della piattaforma per l’adesione
delle OdV alla Campagna e della piattaforma di FaD
Competenze formative:
Conoscenza di piattaforme di formazione e meeting a distanza (Moodle, Big
Blue Button ecc.).
Competenze comunicative:
Utilizzo di tutte le potenzialità offerte dai Social Media e dalle piattaforme di
web-meeting attraverso un’interazione basata sullo story-telling.
Competenze organizzative:
Le nuove modalità realizzative delle piazze digitali, soprattutto in relazione alle
tempistiche particolarmente pressanti, hanno suggerito l’elaborazione e la
proposizione di uno specifico strumento destinato ai volontari comunicatori
denominato “Canva di co-creazione” che consentisse un chiaro indirizzo e un
monitoraggio efficace di tutto il processo, dall’ideazione iniziale della piazza
digitale fino alla programmazione di tutte le attività necessarie alla realizzazione
di tutti gli elementi che concorrono alla realizzazione della piazza stessa.
3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
Il bisogno fondamentale che si intende soddisfare attraverso la Campagna è
quello di una corretta informazione dei cittadini rispetto alle diverse tipologie di
rischio (al momento terremoto, maremoto, alluvione e rischio vulcanico) che
possono interessare i territori in cui essi vivono: l’esperienza maturata nelle 9
edizioni della Campagna già realizzate ha reso l’intero ciclo di processo
particolarmente efficiente ed efficace, in particolare per quanto riguarda la fase
preliminare che passa attraverso la formazione di migliaia di “volontari
comunicatori” e che deve pertanto essere necessariamente improntata a una
elevata standardizzazione e con livelli qualitativi particolarmente alti: in questo
senso nel corso degli anni si è avviata e consolidata, con un forte investimento
in termini finanziari e di energie, una comunità di circa 160 “volontari
formatori” a cui è affidato il compito di veicolare a tutti volontari comunicatori i
contenuti culturali e tecnici che caratterizzano la Campagna in modo che essi
fossero in grado di allestire, negli spazi messi a disposizione dei Comuni
aderenti, dei luoghi di incontro con i cittadini per la condivisione dei contenuti
stessi.
Nell’epoca pre-COVID19 questo processo è stato concepito e realizzato
attraverso attività formative in presenza ed è stato progressivamente messo a
punto e perfezionato, ma le restrizioni sanitarie connesse con la gestione
emergenziale hanno di fatto imposto un rapido e strutturale ripensamento di un
simile modello.
4. Descrizione dei destinatari della misura
Attraverso l’intermediazione dei circa 9.000 volontari comunicatori, i
destinatari della misura sono tutti i cittadini italiani ed i residenti nel territorio
nazionale.
Per dare la misura del principio di inclusività della Campagna, si richiama la
specifica attenzione rivolta a modalità comunicative particolarmente attente al
tema della disabilità, inclusione e a accessibilità dei materiali (aspetti affrontati
col sostanziale contributo del Gruppo di Lavoro “Abili a proteggere”), come pure
l’attività sperimentale avviata attraverso la traduzione di parte dei materiali
divulgativi anche in lingua inglese, francese, spagnola e tedesca.
Lo strumento digitale si rende anche utile e spendibile per una più agevole e
fruttuosa partecipazione del Dipartimento a progetti europei e internazionali.
Negli ultimi anni la Campagna “Io non rischio” è stata infatti conosciuta
all’estero, attraverso laboratori, workshop e corsi di formazione. In alcuni casi
è stata riadattata alle risorse e al contesto socio-culturale della realtà locale.
Le diverse categorie di operatori della Campagna (dirigenti e funzionari della
P.A. sia del livello centrale che degli Enti Locali, esperti tecnico-scientifici,
consulenti, volontari di protezione civile) per un totale di quasi 10.000
persone, hanno già sperimentato nel corso degli ultimi mesi le specificità
tipiche della formazione e comunicazione digitale, determinando di fatto l’avvio
di una comunità di pratica e di una rete che interessa l’intero territorio nazionale,
elementi che possono costituire una formidabile piattaforma abilitante a
sostegno delle esigenze e delle prospettive dell’intero sistema nazionale di
protezione civile.
5. Descrizione della tecnologia adottata
La tecnologia adottata non costituisce elemento di particolare innovatività del
processo: infatti, soprattutto in ragione delle tempistiche da rispettare, si è
scelto di individuare soluzioni tecnologiche che facessero già parte del
patrimonio operativo del Dipartimento della protezione civile e dei partner della
Campagna. Durante tutto il processo organizzativo e formativo è stata
utilizzata una piattaforma basata sulla tecnologia Moodle, opportunamente
adattata e personalizzata. A questa piattaforma sono stati associati altri
strumenti di web-meeting e digital room, come Big Blue Button e WebEx.
E’ stata invece specificamente progettata e realizzata una piattaforma per
l’adesione delle Organizzazioni di Volontariato alla Campagna
6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati,
investimenti necessari)
La trasformazione della campagna in modalità digitale determina un sensibile
risparmio di risorse.
Infatti, per quanto riguarda gli aspetti formativi, è possibile stimare una
sostanziale equivalenza tra le uscite sostenute negli scorsi anni quali rimborsi
per viaggi e spese vive sostenute dai volontari formatori per erogare la
formazione in presenza nelle sedi delle Organizzazioni di Volontariato e le
spese sostenute per l’edizione 2020 finalizzate all’allestimento e alla gestione
della piattaforma di didattica a distanza.
Analoga equivalenza è possibile riscontrare per quanto riguarda le “spese vive”
relative alla realizzazione di quelle che negli scorsi anni erano “Piazze fisiche”
e quelle che nell’edizione 2020 saranno le “Piazze digitali”: infatti, come nelle
edizioni passate, ad ogni Organizzazione di Volontariato che aderisce alla
campagna con suoi volontari comunicatori viene riconosciuta e ammessa a
rimborso una spesa massima di 100 euro, finalizzata sostanzialmente alla
realizzazione di prodotti digitali e all’acquisizione di servizi digitali funzionali alla
maggiore efficacia della piazza.
Un risparmio consistente, quantificabile in circa 110.000 euro, si concretizza a
invece sulla realizzazione dei materiali della Campagna: mentre negli anni
passati, infatti, la diffusione dei contenuti era affidata pressoché
esclusivamente a materiali cartacei, per l’edizione 2020 detti materiali sono stati
tutti riconfigurati in modo da poter essere diffusi in formato digitale.
7. Tempi di progetto
Il progetto è stato avviato nel mese di gennaio 2020, nella sua modalità classica
che prevedeva l’allestimento di piazze Io Non Rischio in contesti fisici e con il
coinvolgimento in presenza dei cittadini.
Nella riunione del Comitato di Coordinamento del 13 febbraio veniva stabilito di
convertire la Campagna in una modalità digitale, e pertanto, considerato che la
giornata “di piazza” è stata programmata l’11 ottobre 2020, la durata della prima
implementazione del progetto in questione può considerarsi di circa 7 mesi .

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  • 1. Documento di approfondimento della soluzione: Dalle piazze reali alle piazze digitali: una risposta “COVID19 proof” per mantenere e sviluppare la campagna di comunicazione “IoNonRischio” 1. Descrizione della soluzione La soluzione che si espone è maturata con tempestività durante le prime fasi organizzative dell’edizione 2020 della campagna di comunicazione istituzionale sui rischi territoriali che interessano il territorio nazionale, denominata “Io non Rischio”, che il Dipartimento della protezione civile, con un gruppo di partner istituzionali, propone ininterrottamente con cadenza annuale sin dal 2011. La Campagna in questione, in tutte le sue edizioni precedenti è stata infatti marcatamente improntata alla realizzazione di un rapporto franco ed aperto tra cittadini e volontari di protezione civile, opportunamente formati, che si propongono quindi non nel ruolo di “esperti”, ma piuttosto di portatori di valori forti e riconoscibili, e quindi degni di particolare affidabilità. Lo spazio simbolico e fisico in cui in tutte le edizioni precedenti, in comuni distribuiti su tutto il territorio nazionale si è realizzato con buon successo questo incontro e scambio di informazioni è stato quello della “piazza”, ovvero di un luogo del territorio comunale ben riconoscibile e in cui condividere, anche in modo fisico, informazioni ed esperienze sui rischi di protezione civile che interessano lo specifico territorio locale. Il senso di consapevolezza rispetto alla dinamica pandemica che si è progressivamente sviluppato sin dal mese di febbraio 2020 al progredire delle relative conoscenze, ha determinato nel gruppo direttivo della Campagna una chiara necessità di riformularne radicalmente le modalità di realizzazione, in modo da evitare quegli assembramenti sociali, che invece nelle campagne precedenti erano percepiti proprio come indicatori di buon successo. Sulla scorta di questa consapevolezza, l’edizione “Io non rischio 2020” sarà quindi completamente dematerializzata. Ogni organizzazione di volontariato gestirà una delle tante “piazze digitali” d’Italia: punti d’incontro, confronto e informazione che, pur essendo online, tenderanno a coinvolgere i cittadini del territorio, in base al principio di prossimità. La filosofia su cui si fonda questa impostazione è che non si tratterà di spazi virtuali ma, appunto, digitali, abbandonando la vecchia concezione del virtuale che si oppone al reale. Le piazze digitali saranno piazze reali che si svolgeranno in uno spazio reale, anche se digitale. Uno spazio che per i nativi digitali è consueto, usuale e altrettanto reale di qualunque altro spazio. Uno spazio che le Istituzioni, però, spesso non presidiano con la stessa attenzione e consapevolezza.
  • 2. Per attuare questa trasformazione, che è anche e soprattutto una trasformazione culturale, l’intero processo organizzativo e formativo è stato riprogettato attraverso mesi di lavoro a distanza. Una distanza fisica che, grazie alle tecnologie disponibili, non si è mai trasformata in distanza sociale e ha consentito di mantenere attive e vitali le relazioni tra le molte componenti del sistema che concorrono, con ruoli e modalità diversificate, ma chiaramente definite, a realizzare tutte le attività della Campagna. 2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze La composizione del team di progetto risulta particolarmente varia e complessa, in quanto riflette le caratteristiche del sistema nazionale della protezione civile, con le sue articolazioni, eccellenze, interrelazioni e sinergie. Nello specifico la Campagna nasce da una partnership strategica tra Dipartimento della protezione Civile, ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), e tre strutture scientifiche di livello nazionale, quali l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), ReLUIS (Rete Laboratori Universitari Ingegneria Sismica) e la Fondazione CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale). Alla Campagna Io Non Rischio danno inoltre un fattivo contributo, sia in termini organizzativi che realizzativi, le Regioni e Province Autonome, come pure le diverse centinaia di Comuni che ospitano le attività della Campagna stessa. Il Comitato di coordinamento, nucleo del team che si occupa direttamente della progettazione della Campagna, è costituito da:  2 Direttori, 3 Dirigenti e 10 funzionari della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile  5 consulenti esperti in capo al Dipartimento della protezione civile, per gli aspetti di formazione a distanza, di comunicazione e di gestione dei social media  3 funzionari regionali  10 esperti di alto profilo scientifico, provenienti dal settore dell’Università e della Ricerca A detto nucleo va poi aggiunto un numero di funzionari del DPC e delle Regioni e P.A, quantificabile in almeno circa 50 unità, che hanno contribuito alla realizzazione della campagna con attività di tipo organizzativo, e con competenze sia di carattere amministrativo che tecnico-scientifico. Questo impianto tecnico-amministrativo costituisce di fatto il presupposto per il coinvolgimento dei reali protagonisti della Campagna, i volontari di protezione civile, cittadini provenienti da tutta Italia e appartenenti sia ad associazioni locali, sia a organizzazioni nazionali.
  • 3. I volontari partecipano a un processo di formazione a cascata: a seguito di un’adeguata preparazione, i volontari Formatori istruiscono a loro volta i volontari Comunicatori, incaricati di presidiare le piazze nella giornata della Campagna. Anche in questo settore, il passaggio dal reale al digitale, dalla formazione in presenza alla formazione a distanza, si è rivelato fattibile, economicamente vantaggioso e replicabile in ogni circostanza in cui si renderà necessario. Le attività Le risorse e competenze funzionali alla programmazione, sviluppo e gestione delle attività risultano pertanto particolarmente varie e possono essere sinteticamente schematizzate come segue: Competenze tecnologiche: Implementazione, manutenzione e sviluppo della piattaforma per l’adesione delle OdV alla Campagna e della piattaforma di FaD Competenze formative: Conoscenza di piattaforme di formazione e meeting a distanza (Moodle, Big Blue Button ecc.). Competenze comunicative: Utilizzo di tutte le potenzialità offerte dai Social Media e dalle piattaforme di web-meeting attraverso un’interazione basata sullo story-telling. Competenze organizzative: Le nuove modalità realizzative delle piazze digitali, soprattutto in relazione alle tempistiche particolarmente pressanti, hanno suggerito l’elaborazione e la proposizione di uno specifico strumento destinato ai volontari comunicatori denominato “Canva di co-creazione” che consentisse un chiaro indirizzo e un monitoraggio efficace di tutto il processo, dall’ideazione iniziale della piazza digitale fino alla programmazione di tutte le attività necessarie alla realizzazione di tutti gli elementi che concorrono alla realizzazione della piazza stessa. 3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare Il bisogno fondamentale che si intende soddisfare attraverso la Campagna è quello di una corretta informazione dei cittadini rispetto alle diverse tipologie di rischio (al momento terremoto, maremoto, alluvione e rischio vulcanico) che possono interessare i territori in cui essi vivono: l’esperienza maturata nelle 9 edizioni della Campagna già realizzate ha reso l’intero ciclo di processo particolarmente efficiente ed efficace, in particolare per quanto riguarda la fase preliminare che passa attraverso la formazione di migliaia di “volontari comunicatori” e che deve pertanto essere necessariamente improntata a una elevata standardizzazione e con livelli qualitativi particolarmente alti: in questo senso nel corso degli anni si è avviata e consolidata, con un forte investimento
  • 4. in termini finanziari e di energie, una comunità di circa 160 “volontari formatori” a cui è affidato il compito di veicolare a tutti volontari comunicatori i contenuti culturali e tecnici che caratterizzano la Campagna in modo che essi fossero in grado di allestire, negli spazi messi a disposizione dei Comuni aderenti, dei luoghi di incontro con i cittadini per la condivisione dei contenuti stessi. Nell’epoca pre-COVID19 questo processo è stato concepito e realizzato attraverso attività formative in presenza ed è stato progressivamente messo a punto e perfezionato, ma le restrizioni sanitarie connesse con la gestione emergenziale hanno di fatto imposto un rapido e strutturale ripensamento di un simile modello. 4. Descrizione dei destinatari della misura Attraverso l’intermediazione dei circa 9.000 volontari comunicatori, i destinatari della misura sono tutti i cittadini italiani ed i residenti nel territorio nazionale. Per dare la misura del principio di inclusività della Campagna, si richiama la specifica attenzione rivolta a modalità comunicative particolarmente attente al tema della disabilità, inclusione e a accessibilità dei materiali (aspetti affrontati col sostanziale contributo del Gruppo di Lavoro “Abili a proteggere”), come pure l’attività sperimentale avviata attraverso la traduzione di parte dei materiali divulgativi anche in lingua inglese, francese, spagnola e tedesca. Lo strumento digitale si rende anche utile e spendibile per una più agevole e fruttuosa partecipazione del Dipartimento a progetti europei e internazionali. Negli ultimi anni la Campagna “Io non rischio” è stata infatti conosciuta all’estero, attraverso laboratori, workshop e corsi di formazione. In alcuni casi è stata riadattata alle risorse e al contesto socio-culturale della realtà locale. Le diverse categorie di operatori della Campagna (dirigenti e funzionari della P.A. sia del livello centrale che degli Enti Locali, esperti tecnico-scientifici, consulenti, volontari di protezione civile) per un totale di quasi 10.000 persone, hanno già sperimentato nel corso degli ultimi mesi le specificità tipiche della formazione e comunicazione digitale, determinando di fatto l’avvio di una comunità di pratica e di una rete che interessa l’intero territorio nazionale, elementi che possono costituire una formidabile piattaforma abilitante a sostegno delle esigenze e delle prospettive dell’intero sistema nazionale di protezione civile. 5. Descrizione della tecnologia adottata La tecnologia adottata non costituisce elemento di particolare innovatività del processo: infatti, soprattutto in ragione delle tempistiche da rispettare, si è scelto di individuare soluzioni tecnologiche che facessero già parte del
  • 5. patrimonio operativo del Dipartimento della protezione civile e dei partner della Campagna. Durante tutto il processo organizzativo e formativo è stata utilizzata una piattaforma basata sulla tecnologia Moodle, opportunamente adattata e personalizzata. A questa piattaforma sono stati associati altri strumenti di web-meeting e digital room, come Big Blue Button e WebEx. E’ stata invece specificamente progettata e realizzata una piattaforma per l’adesione delle Organizzazioni di Volontariato alla Campagna 6. Indicazione dei valori economici in gioco (costi, risparmi ipotizzati, investimenti necessari) La trasformazione della campagna in modalità digitale determina un sensibile risparmio di risorse. Infatti, per quanto riguarda gli aspetti formativi, è possibile stimare una sostanziale equivalenza tra le uscite sostenute negli scorsi anni quali rimborsi per viaggi e spese vive sostenute dai volontari formatori per erogare la formazione in presenza nelle sedi delle Organizzazioni di Volontariato e le spese sostenute per l’edizione 2020 finalizzate all’allestimento e alla gestione della piattaforma di didattica a distanza. Analoga equivalenza è possibile riscontrare per quanto riguarda le “spese vive” relative alla realizzazione di quelle che negli scorsi anni erano “Piazze fisiche” e quelle che nell’edizione 2020 saranno le “Piazze digitali”: infatti, come nelle edizioni passate, ad ogni Organizzazione di Volontariato che aderisce alla campagna con suoi volontari comunicatori viene riconosciuta e ammessa a rimborso una spesa massima di 100 euro, finalizzata sostanzialmente alla realizzazione di prodotti digitali e all’acquisizione di servizi digitali funzionali alla maggiore efficacia della piazza. Un risparmio consistente, quantificabile in circa 110.000 euro, si concretizza a invece sulla realizzazione dei materiali della Campagna: mentre negli anni passati, infatti, la diffusione dei contenuti era affidata pressoché esclusivamente a materiali cartacei, per l’edizione 2020 detti materiali sono stati tutti riconfigurati in modo da poter essere diffusi in formato digitale. 7. Tempi di progetto Il progetto è stato avviato nel mese di gennaio 2020, nella sua modalità classica che prevedeva l’allestimento di piazze Io Non Rischio in contesti fisici e con il coinvolgimento in presenza dei cittadini. Nella riunione del Comitato di Coordinamento del 13 febbraio veniva stabilito di convertire la Campagna in una modalità digitale, e pertanto, considerato che la giornata “di piazza” è stata programmata l’11 ottobre 2020, la durata della prima implementazione del progetto in questione può considerarsi di circa 7 mesi .