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DEFINIRE E RICONOSCERE IDEFINIRE E RICONOSCERE I
FATTORI DI RISCHIO DELLEFATTORI DI RISCHIO DELLE
MALOCCLUSIONIMALOCCLUSIONI
Dott.ssa Angileri Cinzia
Congresso “L’Odontoiatria Infantile in età scolare” Marsala 15
Dicembre 2007
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria
Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia
LE MALOCCLUSIONILE MALOCCLUSIONI
• Le malocclusioni sono il risultato di una complessa interazione
tra molteplici fattori che influenzano la crescita e lo sviluppo dei
mascellari e della dentatura.
• I fattori eziologici possono essere distinti in tre gruppi principali:
fattori ambientali
fattori ereditari
fattori congeniti
• Le influenze dell' ambiente durante la crescita e lo sviluppo della
faccia, dei mascellari e dei denti consistono prevalentemente
nelle pressioni e nelle forze connesse all' attività fisiologica. Le
modalità della masticazione e della deglutizione, determinate in
parte anche dal tipo di alimentazione.
OBIETTIVOOBIETTIVO
• Definire e riconoscere i “fattori di rischio” per
identificare caratteristiche individuali che interessano
lo sviluppo delle strutture scheletriche del complesso
cranio-facciale.
• Le figure sanitarie che devono interagire tra loro
durante lo sviluppo del piccolo paziente sono:
 Pediatra
 Odontoiatra Pediatrico
 Ortodontista.
ABITUDINI VIZIATE =ABITUDINI VIZIATE =
FATTORI DI RISCHIO DELLEFATTORI DI RISCHIO DELLE
MALOCCLUSIONIMALOCCLUSIONI
Le abitudini viziate più frequenti sono:
 Succhiamento delle dita e/o del ciuccio
 Deglutizione atipica
 Interposizione o succhiamento del labbro inferiore
 Respirazione Orale o Sindrome delle apnee notturne (OSAS)
ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO
• La malocclusione associata al succhiamento deriva da una
combinazione alterata tra la pressione diretta sui denti e quella
esercitata dalle guance e dalle labbra durante il riposo.
• La compressione della muscolatura periorale nei settori laterali
non è bilanciata all’ interno della cavità orale da una adeguata
pressione linguale e questo causa la riduzione dei diametri
trasversi delle arcate dentarie
• Dopo i 4 anni di età tale abitudine può influenzare la crescita
dento-alveolare del piccolo paziente.
SUCCHIAMENTO DEL DITO E/O DEL CIUCCIOSUCCHIAMENTO DEL DITO E/O DEL CIUCCIO
ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO
1. la mancanza di contatto
incisivo o morso aperto,
per la ridotta crescita
dento-alveolare;
2. lo spostamento in avanti o
vestibolarizzazione degli
incisivi superiori;
3. in casi gravi si può
osservare un “cross-bite”
posteriore (incrocio del
morso).
SUCCHIAMENTO DEL DITO E/O DEL CIUCCIOSUCCHIAMENTO DEL DITO E/O DEL CIUCCIO
Possibili difetti dento-scheletrici da prevenire:
ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO
LA DEGLUTIZIONE ATIPICA OLA DEGLUTIZIONE ATIPICA O
DEGLUTIZIONE INFANTILEDEGLUTIZIONE INFANTILE
• Il soggetto deglutisce interponendo la lingua tra i denti invece di
portarla verso il palato. Viene dunque modificata profondamente
la ripartizione delle forze muscolari: la spinta linguale si effettua
contro o in mezzo ai denti, permettendo così di spiegare la
patogenesi di alcune forme di dismorfosi (open-bite).
• La spinta linguale può rivelarsi più dannosa per l’occlusione
rispetto al succhiamento del pollice: il paziente deglutisce
approssimativamente un migliaio di volte durante il giorno; Inoltre
la spinta linguale è un atto involontario, più difficile da controllare.
ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO
contrattura periorale;
interposizione della lingua tra
le due arcate, anche in
condizione di riposo;
rischio di sviluppo del morso
aperto o mancato contatto
occlusale.
LA DEGLUTIZIONE ATIPICA OLA DEGLUTIZIONE ATIPICA O
DEGLUTIZIONE INFANTILEDEGLUTIZIONE INFANTILE
La spinta della lingua sui denti, durante gli atti di deglutizione, può
determinare:
INTERPOSIZIONE O SUCCHIAMENTOINTERPOSIZIONE O SUCCHIAMENTO
DEL LABBRO INFERIOREDEL LABBRO INFERIORE
ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO
Questa abitudine viziata comporta:
una spinta sui denti anteriori
dell’arcata superiore e loro
conseguente vestibolarizzazione
un affollamento dentario a livello
del gruppo incisivo mandibolare
incompetenza labiale
II classi con overjet aumentato.
E’ un atteggiamento neuromuscolare alterato. Il trattamento
terapeutico comprende una rieducazione miofunzionale per
contrastare l’ipertono del muscolo orbicolare inferiore.
ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO
La caratteristica facciale tipica di questi bambini è la cosiddetta facies
adenoidea o long face syndrome:
naso stretto e affilato con radice allargata, narici ipotoniche;
occhiaie accentuate;
incompetenza labiale, con bocca semiaperta;
labbro superiore ispessito per l’ aumentato il tono dei muscoli
depressori della mandibola, dei protrusori della lingua e degli
elevatori del labbro superiore;
iposviluppo somatico in toto.
RESPIRAZIONE ORALE ERESPIRAZIONE ORALE E
SINDROME DELLE APNEE NOTTURNESINDROME DELLE APNEE NOTTURNE
Un’alterazione della funzione naso-respiratoria può causare cambiamenti a
carico delle strutture dento-scheletriche e modificazioni sulla morfologia cranio-
facciale.
ANALISI CLINICA OROFACCIALEANALISI CLINICA OROFACCIALE
1. L’esame facciale extraorale
2. L’esame obiettivo intraorale
3. L’esame delle arcate dentarie
Dal punto di vista odontostomalogico, il pediatra detiene la
responsabilità di tenere sotto controllo la crescita e lo sviluppo
orofacciale del bambino, intercettando precocemente ogni
eventuale patologia, anomalia o malformazione. Ha anche il
compito della prevenzione della carie e della malattia parodontale,
attraverso l’educazione sanitaria e la prevenzione.
ESAME FACCIALE EXTRAORALEESAME FACCIALE EXTRAORALE
1. pattern di crescita asimmetrico del mascellare superiore o inferiore
2. sproporzioni dentali e/o scheletriche sul piano verticale
3. rapporto tra mascellare superiore ed inferiore sul piano sagittale
4. la reciproca posizione tra i mascellari, da cui si determina l’occlusione,
definisce il profilo del soggetto, che può essere:
 ortognatico o normale, se armonico;
 convesso o protruso, quando il mascellare superiore è prominente
rispetto al mento;
 concavo o retruso, quando il mascellare superiore è arretrato rispetto al
mento.
ESAME OBIETTIVO INTRAORALEESAME OBIETTIVO INTRAORALE
• Le condizioni di igiene orale: è sempre necessario istruire e
rimotivare il paziente e i genitori;
• Le caratteristiche dei tessuti molli: condizioni parodontali,
lesioni a carico della mucosa o di anomalie (frenuli patologici);
• Il numero degli elementi dentari presenti e lo stato della
dentatura (decidua, mista o permanente);
• Anomalie di numero, forma, posizione, struttura;
• Presenza di lesioni cariose;
• Presenza di diastemi importanti;
• Rapporti tra le arcate dentarie;
• Caratteristiche del palato: se ha una forma ogivale può essere
associato all’abitudine alla respirazione orale.
ESAME DELLE ARCATE DENTARIEESAME DELLE ARCATE DENTARIE
E’ di fondamentale importanza ai fini della valutazione ortodontica
del nostro paziente, per definire:
la simmetria della linea mediana delle arcate dentarie;
la classe dentale (Angle), che definisce il rapporto tra i molari
superiori ed inferiori;
il rapporto tra gli incisivi (piano sagittale e verticale/ overjet e
overbite).
LINEE GUIDA
E’ necessario che pediatra, odontoiatra pediatrico ed ortodontista
collaborino ed interagiscano tra loro per seguire il piccolo paziente
durante il suo sviluppo, per attuare un approccio preventivo-
intercettivo di problematiche che risultano complicate se non
affrontate in tempi precoci.
 0-3 anni: periodo neonatale e dentizione decidua
 3-6 anni: periodo prescolare, dentizione decidua e prima fase di
dentizione mista
 6-9 anni: periodo preadolescenziale,dentizione mista precoce
 9-12 anni: periodo adolescenziale, dentizione mista tardiva/
permanente
0-3 anni: periodo neonatale0-3 anni: periodo neonatale
e dentizione deciduae dentizione decidua
IL PEDIATRA DEVE:IL PEDIATRA DEVE:
• Controllare la posizione del bambino durante l’allattamento:
la posizione del capo e del collo deve essere orizzontale-semiretta, per
l’esercizio dei muscoli nucali e dei muscoli del collo.
• Scegliere tettarella e ciuccio idonei:
forma, dimensione e materiale della tettarella condizionano la muscolatura
periorale del bambino: deve stimolare il bambino alla suzione attiva.
• Monitorare le abitudini orali:
dai 18 mesi di vita sensibilizzare i genitori sugli effetti negativi del
succhiamento del dito, del ciuccio o del prolungato uso del biberon sulla
crescita dei mascellari.
• Motivare i genitori alla prevenzione della carie:
corretta igiene orale, sana alimentazione, fluoroprofilassi sistemica.
3-6 anni: periodo prescolare,3-6 anni: periodo prescolare,
dentizione decidua e primadentizione decidua e prima
fase di dentizione mistafase di dentizione mista
IL PEDIATRA E L’ ODONTOIATRA PEDIATRICO DEVONOIL PEDIATRA E L’ ODONTOIATRA PEDIATRICO DEVONO::
• Recuperare gli elementi decidui cariati o mancanti
Conservare e mantenere quanto più possibile gli elementi decidui sani per
non alterare le condizioni di spazio in arcata; le mancate cure conservative
possono causare: ritardo di esfoliazione, eruzioni ectopiche, ritardi di
eruzione degli elementi permanenti corrispondenti.
• Eliminare le abitudini viziate
Interruzione dell’abitudine al succhiamento tra i 3-6 anni necessita di un
approccio psicologico-terapeutico.
• Correggere alcune malocclusioni
E’ necessario iniziare una terapia ortodontica precoce per le situazioni
patologiche di cross-bite anteriore e laterale, III classi, abitudini viziate e
parafunzioni.
• Eseguire diagnosi di inclusione e risolvere anomalie di numero
La diagnosi precoce, un attento esame clinico e una scrupolosa valutazione
radiografica sono essenziali per una corretta scelta terapeutica.
3-6 anni: periodo prescolare,3-6 anni: periodo prescolare,
dentizione decidua e primadentizione decidua e prima
fase di dentizione mistafase di dentizione mista
IL PEDIATRA E L’ ODONTOIATRA PEDIATRICO DEVONOIL PEDIATRA E L’ ODONTOIATRA PEDIATRICO DEVONO::
• Monitorare le alterazioni funzionali: La sindrome delle
apnee ostruttive (OSAS)
E’ un disturbo respiratorio che si verifica durante il sonno.
 Manifestazioni cliniche: russamento notturno abituale, disturbi neurocognitivi
e comportamentali.
 Complicanze: ritardo della crescita, disturbi neurologici e, nei casi più severi,
ipertrofia ventricolare destra e ipertensione polmonare.
 Terapia: adenoidectomia e tonsillectomia.
 Fattori determinanti: la micrognazia e la retrognazia mandibolare.
 Ruolo dell’Ortodontista: intervenire con una terapia di avanzamento
mandibolare e/o un’ espansione rapida del palato, apportando dei
miglioramenti funzionali:avanzamento della lingua, un ampliamento dello
spazio intermascellare e della cavità retrofaringea.
6-9 anni: periodo6-9 anni: periodo
preadolescenzialepreadolescenziale
dentizione mista precocedentizione mista precoce
L’ODONTOIATRA PEDIATRICO E L’ORTODONTISTA DEVONO:L’ODONTOIATRA PEDIATRICO E L’ORTODONTISTA DEVONO:
• Rimuovere gli odontomi e i denti sovrannumerari
La presenza di odontomi e sovrannumerari in zona anteriore mette a rischio
l’eruzione dei permanenti, predisponendoli a una inclusione o a una
deviazione del loro percorso eruttivo. Le modalità terapeutiche variano in
funzione del tipo di occlusione.
• Recuperare gli elementi del gruppo frontale
Tra tutte le malocclusioni ne esistono alcune in cui l’estetica risulta
maggiormente penalizzata. E’ logico dunque che una correzione precoce
della severità di tutte le malocclusioni potrà garantire un miglioramento
dell’aspetto, dell’immagine fisica, dell’approvazione e dell’interazione sociale
individuale: tutti fattori importanti nella crescita di un bambino.
6-9 anni: periodo6-9 anni: periodo
preadolescenzialepreadolescenziale
dentizione mista precocedentizione mista precoce
L’ODONTOIATRA PEDIATRICO E L’ORTODONTISTA DEVONO:L’ODONTOIATRA PEDIATRICO E L’ORTODONTISTA DEVONO:
• Intercettare e correggere le abitudini viziate
Respirazione orale e suzione del dito vanno interrotte e corrette con terapie
ortodontiche-ortopediche e riabilitazione morfofunzionale.
• Riconoscere e risolvere le malocclusioni dento-scheletriche
La terapia intercettiva di tipo ortodontica funzionale-ortopedico in casi di:
 Cross-bite anteriore e laterale con deviazione della linea mediana in
chiusura;
 Malocclusioni di II classe con overjet >5 mm e rischio di traumi dentali;
 III classi scheletriche e dentali;
 Abitudini viziate e parafunzioni;
 Alterazioni di eruzione degli elementi dentali per perdita di spazio in arcata.
9-12 anni: periodo9-12 anni: periodo
adolescenziale, dentizioneadolescenziale, dentizione
mista tardiva/permanentemista tardiva/permanente
L’ORTODONTISTA DEVE:L’ORTODONTISTA DEVE:
 Estarre denti in anchilosi
Inclusione o eruzione ectopica, estrusione antagonista, precontatti occlusali.
 Correggere le abitudini viziate
Interferenza del labbro inferiore e deglutizione atipica.
 Eliminare i frenuli ipertrofici
Diastemi interincisivi, recessioni gengivali, postura bassa della lingua.
 Recuperare i II molari in eruzione
La permuta può considerarsi terminata con l’eruzione dei settimi in arcata.
Necessario intercettare eventuali ritenzioni e provvedere al recupero
ortodontico-chirurgico.
 Mantenere i risultati della terapia precoce:
Controllare il paziente ogni 6 mesi. Dopo una terapia intercettiva, applicare
sempre una contenzione di tipo attivo per mantenere la stabilità del risultato
e sfruttare la crescita residua.
CONCLUSIONICONCLUSIONI
• L’ educazione alla salute, attraverso cui fondare e diffondere
una cultura di prevenzione.
• Il pediatra deve occuparsi della cura del piccolo paziente, ma
deve coinvolgere anche i genitori attraverso programmi di
formazione ed educazione.
• La collaborazione tra odontoiatra e pediatra è indispensabile,
essendo quest’ultimo il primo a poter individuare determinate
patologie, e dunque ad inviare il paziente ad una visita
odontoiatrica specialistica.
• L’ odontoiatra pediatrico è una figura di fondamentale
importanza: un po’ pediatra e un po’ ortodontista, ha il ruolo
clinico importante di scegliere gli interventi decisivi per il futuro
sviluppo del bambino e per la sua salute.
• L’ortodontista è uno specialista che,con tecniche specifiche
adeguate all’età e alle necessità del singolo paziente, rimane il
concreto risolutore sia sul piano preventivo che terapeutico di
tutte le problematiche dento-scheletriche relative al soggetto in
crescita.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!

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L’ odontoiatria infantile in età scolare

  • 1. DEFINIRE E RICONOSCERE IDEFINIRE E RICONOSCERE I FATTORI DI RISCHIO DELLEFATTORI DI RISCHIO DELLE MALOCCLUSIONIMALOCCLUSIONI Dott.ssa Angileri Cinzia Congresso “L’Odontoiatria Infantile in età scolare” Marsala 15 Dicembre 2007 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia
  • 2. LE MALOCCLUSIONILE MALOCCLUSIONI • Le malocclusioni sono il risultato di una complessa interazione tra molteplici fattori che influenzano la crescita e lo sviluppo dei mascellari e della dentatura. • I fattori eziologici possono essere distinti in tre gruppi principali: fattori ambientali fattori ereditari fattori congeniti • Le influenze dell' ambiente durante la crescita e lo sviluppo della faccia, dei mascellari e dei denti consistono prevalentemente nelle pressioni e nelle forze connesse all' attività fisiologica. Le modalità della masticazione e della deglutizione, determinate in parte anche dal tipo di alimentazione.
  • 3. OBIETTIVOOBIETTIVO • Definire e riconoscere i “fattori di rischio” per identificare caratteristiche individuali che interessano lo sviluppo delle strutture scheletriche del complesso cranio-facciale. • Le figure sanitarie che devono interagire tra loro durante lo sviluppo del piccolo paziente sono:  Pediatra  Odontoiatra Pediatrico  Ortodontista.
  • 4. ABITUDINI VIZIATE =ABITUDINI VIZIATE = FATTORI DI RISCHIO DELLEFATTORI DI RISCHIO DELLE MALOCCLUSIONIMALOCCLUSIONI Le abitudini viziate più frequenti sono:  Succhiamento delle dita e/o del ciuccio  Deglutizione atipica  Interposizione o succhiamento del labbro inferiore  Respirazione Orale o Sindrome delle apnee notturne (OSAS)
  • 5. ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO • La malocclusione associata al succhiamento deriva da una combinazione alterata tra la pressione diretta sui denti e quella esercitata dalle guance e dalle labbra durante il riposo. • La compressione della muscolatura periorale nei settori laterali non è bilanciata all’ interno della cavità orale da una adeguata pressione linguale e questo causa la riduzione dei diametri trasversi delle arcate dentarie • Dopo i 4 anni di età tale abitudine può influenzare la crescita dento-alveolare del piccolo paziente. SUCCHIAMENTO DEL DITO E/O DEL CIUCCIOSUCCHIAMENTO DEL DITO E/O DEL CIUCCIO
  • 6. ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO 1. la mancanza di contatto incisivo o morso aperto, per la ridotta crescita dento-alveolare; 2. lo spostamento in avanti o vestibolarizzazione degli incisivi superiori; 3. in casi gravi si può osservare un “cross-bite” posteriore (incrocio del morso). SUCCHIAMENTO DEL DITO E/O DEL CIUCCIOSUCCHIAMENTO DEL DITO E/O DEL CIUCCIO Possibili difetti dento-scheletrici da prevenire:
  • 7. ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO LA DEGLUTIZIONE ATIPICA OLA DEGLUTIZIONE ATIPICA O DEGLUTIZIONE INFANTILEDEGLUTIZIONE INFANTILE • Il soggetto deglutisce interponendo la lingua tra i denti invece di portarla verso il palato. Viene dunque modificata profondamente la ripartizione delle forze muscolari: la spinta linguale si effettua contro o in mezzo ai denti, permettendo così di spiegare la patogenesi di alcune forme di dismorfosi (open-bite). • La spinta linguale può rivelarsi più dannosa per l’occlusione rispetto al succhiamento del pollice: il paziente deglutisce approssimativamente un migliaio di volte durante il giorno; Inoltre la spinta linguale è un atto involontario, più difficile da controllare.
  • 8. ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO contrattura periorale; interposizione della lingua tra le due arcate, anche in condizione di riposo; rischio di sviluppo del morso aperto o mancato contatto occlusale. LA DEGLUTIZIONE ATIPICA OLA DEGLUTIZIONE ATIPICA O DEGLUTIZIONE INFANTILEDEGLUTIZIONE INFANTILE La spinta della lingua sui denti, durante gli atti di deglutizione, può determinare:
  • 9. INTERPOSIZIONE O SUCCHIAMENTOINTERPOSIZIONE O SUCCHIAMENTO DEL LABBRO INFERIOREDEL LABBRO INFERIORE ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO Questa abitudine viziata comporta: una spinta sui denti anteriori dell’arcata superiore e loro conseguente vestibolarizzazione un affollamento dentario a livello del gruppo incisivo mandibolare incompetenza labiale II classi con overjet aumentato. E’ un atteggiamento neuromuscolare alterato. Il trattamento terapeutico comprende una rieducazione miofunzionale per contrastare l’ipertono del muscolo orbicolare inferiore.
  • 10. ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIOANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO La caratteristica facciale tipica di questi bambini è la cosiddetta facies adenoidea o long face syndrome: naso stretto e affilato con radice allargata, narici ipotoniche; occhiaie accentuate; incompetenza labiale, con bocca semiaperta; labbro superiore ispessito per l’ aumentato il tono dei muscoli depressori della mandibola, dei protrusori della lingua e degli elevatori del labbro superiore; iposviluppo somatico in toto. RESPIRAZIONE ORALE ERESPIRAZIONE ORALE E SINDROME DELLE APNEE NOTTURNESINDROME DELLE APNEE NOTTURNE Un’alterazione della funzione naso-respiratoria può causare cambiamenti a carico delle strutture dento-scheletriche e modificazioni sulla morfologia cranio- facciale.
  • 11. ANALISI CLINICA OROFACCIALEANALISI CLINICA OROFACCIALE 1. L’esame facciale extraorale 2. L’esame obiettivo intraorale 3. L’esame delle arcate dentarie Dal punto di vista odontostomalogico, il pediatra detiene la responsabilità di tenere sotto controllo la crescita e lo sviluppo orofacciale del bambino, intercettando precocemente ogni eventuale patologia, anomalia o malformazione. Ha anche il compito della prevenzione della carie e della malattia parodontale, attraverso l’educazione sanitaria e la prevenzione.
  • 12. ESAME FACCIALE EXTRAORALEESAME FACCIALE EXTRAORALE 1. pattern di crescita asimmetrico del mascellare superiore o inferiore 2. sproporzioni dentali e/o scheletriche sul piano verticale 3. rapporto tra mascellare superiore ed inferiore sul piano sagittale 4. la reciproca posizione tra i mascellari, da cui si determina l’occlusione, definisce il profilo del soggetto, che può essere:  ortognatico o normale, se armonico;  convesso o protruso, quando il mascellare superiore è prominente rispetto al mento;  concavo o retruso, quando il mascellare superiore è arretrato rispetto al mento.
  • 13. ESAME OBIETTIVO INTRAORALEESAME OBIETTIVO INTRAORALE • Le condizioni di igiene orale: è sempre necessario istruire e rimotivare il paziente e i genitori; • Le caratteristiche dei tessuti molli: condizioni parodontali, lesioni a carico della mucosa o di anomalie (frenuli patologici); • Il numero degli elementi dentari presenti e lo stato della dentatura (decidua, mista o permanente); • Anomalie di numero, forma, posizione, struttura; • Presenza di lesioni cariose; • Presenza di diastemi importanti; • Rapporti tra le arcate dentarie; • Caratteristiche del palato: se ha una forma ogivale può essere associato all’abitudine alla respirazione orale.
  • 14. ESAME DELLE ARCATE DENTARIEESAME DELLE ARCATE DENTARIE E’ di fondamentale importanza ai fini della valutazione ortodontica del nostro paziente, per definire: la simmetria della linea mediana delle arcate dentarie; la classe dentale (Angle), che definisce il rapporto tra i molari superiori ed inferiori; il rapporto tra gli incisivi (piano sagittale e verticale/ overjet e overbite).
  • 15. LINEE GUIDA E’ necessario che pediatra, odontoiatra pediatrico ed ortodontista collaborino ed interagiscano tra loro per seguire il piccolo paziente durante il suo sviluppo, per attuare un approccio preventivo- intercettivo di problematiche che risultano complicate se non affrontate in tempi precoci.  0-3 anni: periodo neonatale e dentizione decidua  3-6 anni: periodo prescolare, dentizione decidua e prima fase di dentizione mista  6-9 anni: periodo preadolescenziale,dentizione mista precoce  9-12 anni: periodo adolescenziale, dentizione mista tardiva/ permanente
  • 16. 0-3 anni: periodo neonatale0-3 anni: periodo neonatale e dentizione deciduae dentizione decidua IL PEDIATRA DEVE:IL PEDIATRA DEVE: • Controllare la posizione del bambino durante l’allattamento: la posizione del capo e del collo deve essere orizzontale-semiretta, per l’esercizio dei muscoli nucali e dei muscoli del collo. • Scegliere tettarella e ciuccio idonei: forma, dimensione e materiale della tettarella condizionano la muscolatura periorale del bambino: deve stimolare il bambino alla suzione attiva. • Monitorare le abitudini orali: dai 18 mesi di vita sensibilizzare i genitori sugli effetti negativi del succhiamento del dito, del ciuccio o del prolungato uso del biberon sulla crescita dei mascellari. • Motivare i genitori alla prevenzione della carie: corretta igiene orale, sana alimentazione, fluoroprofilassi sistemica.
  • 17. 3-6 anni: periodo prescolare,3-6 anni: periodo prescolare, dentizione decidua e primadentizione decidua e prima fase di dentizione mistafase di dentizione mista IL PEDIATRA E L’ ODONTOIATRA PEDIATRICO DEVONOIL PEDIATRA E L’ ODONTOIATRA PEDIATRICO DEVONO:: • Recuperare gli elementi decidui cariati o mancanti Conservare e mantenere quanto più possibile gli elementi decidui sani per non alterare le condizioni di spazio in arcata; le mancate cure conservative possono causare: ritardo di esfoliazione, eruzioni ectopiche, ritardi di eruzione degli elementi permanenti corrispondenti. • Eliminare le abitudini viziate Interruzione dell’abitudine al succhiamento tra i 3-6 anni necessita di un approccio psicologico-terapeutico. • Correggere alcune malocclusioni E’ necessario iniziare una terapia ortodontica precoce per le situazioni patologiche di cross-bite anteriore e laterale, III classi, abitudini viziate e parafunzioni. • Eseguire diagnosi di inclusione e risolvere anomalie di numero La diagnosi precoce, un attento esame clinico e una scrupolosa valutazione radiografica sono essenziali per una corretta scelta terapeutica.
  • 18. 3-6 anni: periodo prescolare,3-6 anni: periodo prescolare, dentizione decidua e primadentizione decidua e prima fase di dentizione mistafase di dentizione mista IL PEDIATRA E L’ ODONTOIATRA PEDIATRICO DEVONOIL PEDIATRA E L’ ODONTOIATRA PEDIATRICO DEVONO:: • Monitorare le alterazioni funzionali: La sindrome delle apnee ostruttive (OSAS) E’ un disturbo respiratorio che si verifica durante il sonno.  Manifestazioni cliniche: russamento notturno abituale, disturbi neurocognitivi e comportamentali.  Complicanze: ritardo della crescita, disturbi neurologici e, nei casi più severi, ipertrofia ventricolare destra e ipertensione polmonare.  Terapia: adenoidectomia e tonsillectomia.  Fattori determinanti: la micrognazia e la retrognazia mandibolare.  Ruolo dell’Ortodontista: intervenire con una terapia di avanzamento mandibolare e/o un’ espansione rapida del palato, apportando dei miglioramenti funzionali:avanzamento della lingua, un ampliamento dello spazio intermascellare e della cavità retrofaringea.
  • 19. 6-9 anni: periodo6-9 anni: periodo preadolescenzialepreadolescenziale dentizione mista precocedentizione mista precoce L’ODONTOIATRA PEDIATRICO E L’ORTODONTISTA DEVONO:L’ODONTOIATRA PEDIATRICO E L’ORTODONTISTA DEVONO: • Rimuovere gli odontomi e i denti sovrannumerari La presenza di odontomi e sovrannumerari in zona anteriore mette a rischio l’eruzione dei permanenti, predisponendoli a una inclusione o a una deviazione del loro percorso eruttivo. Le modalità terapeutiche variano in funzione del tipo di occlusione. • Recuperare gli elementi del gruppo frontale Tra tutte le malocclusioni ne esistono alcune in cui l’estetica risulta maggiormente penalizzata. E’ logico dunque che una correzione precoce della severità di tutte le malocclusioni potrà garantire un miglioramento dell’aspetto, dell’immagine fisica, dell’approvazione e dell’interazione sociale individuale: tutti fattori importanti nella crescita di un bambino.
  • 20. 6-9 anni: periodo6-9 anni: periodo preadolescenzialepreadolescenziale dentizione mista precocedentizione mista precoce L’ODONTOIATRA PEDIATRICO E L’ORTODONTISTA DEVONO:L’ODONTOIATRA PEDIATRICO E L’ORTODONTISTA DEVONO: • Intercettare e correggere le abitudini viziate Respirazione orale e suzione del dito vanno interrotte e corrette con terapie ortodontiche-ortopediche e riabilitazione morfofunzionale. • Riconoscere e risolvere le malocclusioni dento-scheletriche La terapia intercettiva di tipo ortodontica funzionale-ortopedico in casi di:  Cross-bite anteriore e laterale con deviazione della linea mediana in chiusura;  Malocclusioni di II classe con overjet >5 mm e rischio di traumi dentali;  III classi scheletriche e dentali;  Abitudini viziate e parafunzioni;  Alterazioni di eruzione degli elementi dentali per perdita di spazio in arcata.
  • 21. 9-12 anni: periodo9-12 anni: periodo adolescenziale, dentizioneadolescenziale, dentizione mista tardiva/permanentemista tardiva/permanente L’ORTODONTISTA DEVE:L’ORTODONTISTA DEVE:  Estarre denti in anchilosi Inclusione o eruzione ectopica, estrusione antagonista, precontatti occlusali.  Correggere le abitudini viziate Interferenza del labbro inferiore e deglutizione atipica.  Eliminare i frenuli ipertrofici Diastemi interincisivi, recessioni gengivali, postura bassa della lingua.  Recuperare i II molari in eruzione La permuta può considerarsi terminata con l’eruzione dei settimi in arcata. Necessario intercettare eventuali ritenzioni e provvedere al recupero ortodontico-chirurgico.  Mantenere i risultati della terapia precoce: Controllare il paziente ogni 6 mesi. Dopo una terapia intercettiva, applicare sempre una contenzione di tipo attivo per mantenere la stabilità del risultato e sfruttare la crescita residua.
  • 22. CONCLUSIONICONCLUSIONI • L’ educazione alla salute, attraverso cui fondare e diffondere una cultura di prevenzione. • Il pediatra deve occuparsi della cura del piccolo paziente, ma deve coinvolgere anche i genitori attraverso programmi di formazione ed educazione. • La collaborazione tra odontoiatra e pediatra è indispensabile, essendo quest’ultimo il primo a poter individuare determinate patologie, e dunque ad inviare il paziente ad una visita odontoiatrica specialistica. • L’ odontoiatra pediatrico è una figura di fondamentale importanza: un po’ pediatra e un po’ ortodontista, ha il ruolo clinico importante di scegliere gli interventi decisivi per il futuro sviluppo del bambino e per la sua salute. • L’ortodontista è uno specialista che,con tecniche specifiche adeguate all’età e alle necessità del singolo paziente, rimane il concreto risolutore sia sul piano preventivo che terapeutico di tutte le problematiche dento-scheletriche relative al soggetto in crescita.