La seconda guerra mondiale per licei e scuole medie
Teatro, arte del corpo
1. IL TEATRO
e il corpo
RICERCA DI EDUCAZIONE FISICA
A cura di
Andrea Piazza
classe II classico v.o.
Anno Scolastico 2012-2013
2. TEATRO: VEICOLO DI EMOZIONI
Il teatro ha conosciuto una continua evoluzione
nell'oggetto e nel modo del rappresentare: la pluralità dei
generi è un esempio del suo multiforme carattere che
accompagna la crescita dell’uomo.
Tratto distintivo del teatro è quello di esprimersi
attraverso un complesso e articolato insieme di elementi
che entrano insieme in una prospettiva che è al contempo
antropologica, politico-sociale ed estetica.
La teatralità appare
infatti legata a
un'originaria matrice
magico rituale, ora
collegata a un'esperienza
mistica e religiosa, ora
alla dimensione della
festa.
3. Ma il teatro è sempre all'interno di una dimensione
comunitaria forte, costituita da elementi politici e dal
piacere dell'assistere allo spettacolo; basti ricordare il
mito, sostrato unificante della civiltà greca.
Infine il teatro è esperienza estetica: tutte le arti si
mescolano in un'unica espressione che può scegliere se
privilegiare il testo o la messa in scena.
In tutti questi tre casi il teatro si configura come
ELEMENTO DI TRASMISSIONE DI EMOZIONI:
l'invasamento mistico, il festeggiare, la satira, la catarsi
aristotelica, il coinvolgimento emotivo,...
4. INCARNAZIONE DELLA VITA
Il compito di un
attore è quello di
Nessuna arte è così carnale e corporale come il teatro. Il
interpretare la vita.
teatro è oggettivazione, sono le parole e le emozioni che James Dean
prendono una forma fisica.
IL TEATRO È INCARNAZIONE DELLA VITA
e il farne esperienza permette di muoversi in un
complesso insieme di linguaggi, (gestuale, verbale,
musicale, visivo,…) allenandosi a "leggere" la realtà.
Il corpo inoltre è sicuramente il principale mediatore
delle nostre emozioni, ma nel contatto l'aspetto emotivo è
più forte. Proprio per questo la trasmissione emotiva tra
attore e pubblico richiede uno sforzo fisico maggiore,
perché bisogna colmare quella distanza dove non esiste
contatto e dove (almeno fino al ‘900) non poteva esserci
nemmeno comunanza di spazi.
5. Una panoramica sull’evoluzione
del testo e dell’azione teatrale nei secoli
seguendo l’elemento corporeo
LA STORIA DEL TEATRO
SECONDO IL CORPO
6. LA STORIA DEL TEATRO
La storia del teatro si
propone di interpretare
e ricostruire l'evento
teatrale basandosi su
due elementi
principali e sulla
relazione che li lega.
Entrambi questi elementi hanno una funzione primaria:
• l'ATTORE è fondamentalmente un corpo in
movimento e agisce proponendosi al pubblico;
• lo SPETTATORE è fruitore attivo dell'evento, in
quanto ne condizione l'andamento ed è chiamato a
decodificarne il significato.
7. 1. PREISTORIA
La nascita dell'arte teatrale è legata ai culti religiosi e
alla dimensione magica della festa comunitaria.
In questo senso, la sua
origine è stata
individuata nei popoli
primitivi, in particolare
nelle cerimonie
propiziatorie stagionali
e nei riti di passaggio.
La dimensione primordiale del teatro era però
puramente fisica, basata esclusivamente sul movimento
del corpo: rappresentazioni mimiche, danze, movimenti
ritmici fino allo stato di trance,...
8. 2. IN GRECIA E A ROMA
L'origine del teatro come lo conosciamo è però l'Atene del
V secolo avanti Cristo, così come greco è il lessico
teatrale. I Greci consideravano il teatro un luogo dove la
polis si riuniva per trovare un'identità nel mito: lo
spettacolo era un rito collettivo e politico in un periodo e
in un luogo sacri. Caratteristico era l'uso di maschere.
Il teatro a Roma è invece il prodotto dell'incontro della
tradizione greca e dei generi italici. Dai Greci conquistati
i Romani assorbono l'attenzione alla parola; dai
conterranei invece derivano generi più fisici e
primordiali come l'atellana. Anche a Roma il teatro era
collegato alla festa religiosa ma al diverso regime politico
si deve la tipica esaltazione del gusto della gestualità:
non potendo attingere a temi della vita civile, attori e
autori a Roma erano interpreti completi, capaci di passare
al mimo e al ballo con facilità.
9. Durante gli ultimi secoli dell'impero decade l'uso delle
maschere e un nuovo mezzo di espressione corporea si
offre agli attori: il volto.
L'aspetto più interessante del teatro antico è però il
CORO: formato da diversi attori, agisce sulla scena come
un unico personaggio. Questo aspetto è insistito nelle
rappresentazioni contemporanee dei classici, nelle quali
spesso si rende il coro come una specie di mostro che
compie innaturali ma sincronici movimenti bestiali.
10. 3. IL MEDIOEVO
Dopo il 476 il teatro, rifiutato dalla Chiesa, sembra
destinato a scomparire, ma in questi secoli riesce
comunque a sopravvivere in due forme:
1. la forma giullaresca. Il
giullare, figura emblematica,
è un attore professionista che
si basa sulla spettacolarità
delle sue esibizioni. E'
interessante notare che la
Chiesa li condannava proprio
perché trasformavano il
proprio corpo per il piacere
del pubblico.
2. il dramma sacro, che nasce all'interno delle chiese:
dalle prime drammatizzazioni della liturgia della Parola
lentamente si passa a veri e propri spettacoli profani sul
sagrato.
11. 4. IL RINASCIMENTO
Il Rinascimento è l'età d'oro del teatro europeo, l'età
della sua rinascita. Assume importanza il luogo teatrale e
così si iniziano a costruire nuovi spazi.
La recitazione, specie in Inghilterra, è però lasciata sola:
• il palco non ha sipario e le rappresentazioni
avvengono di giorno;
• lo stesso attore interpreta più ruoli senza cambio di
costume;
• la scenografia è fissa;
• la scena è piccola e spesso sono in scena anche
quindici attori insieme.
12. È per questo che spesso le battute iniziano con dei
vocativi o contengono lunghi riassunti: si cercava, cioè,
di sopperire con la parola a una carenza di tipo fisico e
materiale, che rimarrà presente fino al Novecento.
5. SETTECENTO E OTTOCENTO
Il Settecento è il secolo dello
sviluppo della teoria della
recitazione, come testimonia
la riforma goldoniana del
teatro, mentre l'Ottocento è
segnato dal cosiddetto
dramma romantico ( Goethe,
Schiller, Manzoni) e, nella
seconda metà del secolo, dal
dramma borghese e da
quello naturalista
13. 6. LA RIVOLUZIONE DEL ‘900
Il Novecento si apre con una rivoluzione nel teatro:
l'attore torna al centro della rappresentazione, il teatro
della parola si trasforma in teatro dell'azione fisica.
Parallelamente a questa rivalutazione della centralità
dell'interprete e alla nascita di nuovi generi teatrali
(Brecht, Pirandello, Beckett, Ionesco, Ibsen,...) è messa al
centro della drammaturgia la riscoperta della natura
istintiva del fare teatro, collegata alla visione del teatro
come incarnazione della vita.
Tutto questo è stato sicuramente influenzato dall'avvento
del cinema e della televisione: trovandosi a competere
con due nuovi tipi di intrattenimento e riflessione, il
teatro si concentra sull'unico aspetto che film e fiction
non possono utilizzare, cioè la CORPOREITÀ.
14. Tre i metodi fondamentali della
didattica del teatro, tutti basati sulla
preminenza dell’elemento corporeo
IL NOVECENTO
E LA RISCOPERTA
DEL CORPO
15. IL TEATRODANZA
Ha come finalità l'esplorazione e l'adattamento dei
codici della danza nel teatro. Si tratta di un fenomeno
recente, nato dall'esigenza di recuperare la dimensione
primordiale del rapporto fra gesto e parola.
Il "teatrodanza" si ispira a Pina Bausch, la coreografa
tedesca che ha rivoluzionato i linguaggi teatrali,
proponendo un percorso di scoperta del corpo senza
barriere tra movimento, danza, parola e sguardo.
Gli insegnamenti alla sua base sono:
– danza classica
– danza contemporanea
– contact improvisation
– acrobazia
– tecniche vocali
– metodo Feldenkrais
16. METODO STANISLAVSKIJ
Diversi sono i metodi di
insegnamento della recitazione
teorizzati nel corso del
Novecento, su cui ancora oggi si
basa la didattica teatrale; tra
questi fondamentale è stata
l'opera di Kostantin Sergeevic
Stanislavskij.
Il metodo Stanislavskij (adottato nell'Actor's Studio di
New York) si basa sulla ricerca di una
COMPLETA AFFINITÀ
TRA MONDO INTERIORE DELL'ATTORE
E MONDO DEL PERSONAGGIO.
17. Due sono, secondo questo metodo, i processi alla base
dell'interpretazione:
1. la PERSONIFICAZIONE:
il rilassamento muscolare come base per lo sviluppo
dell'espressività fisica, dell'impostazione della voce
e del movimento scenico
1. la REVIVISCENZA:
l'identità più completa tra vita reale e vita del
personaggio, raggiunta con l’immaginazione
A questo proposito,
Stanislavskij sottolinea che
una reviviscenza profonda
può essere deformata
grossolanamente se l'attore
non ha un fisico allenato
per trasmettere con
intensità ciò che sente.
18. ARTAUD E LA “VITA”
«Ciò che il teatro può ancora
strappare alla parola sono le
sue possibilità di espansione
oltre le singole parole, nello
spazio; ed è a questo punto che
interviene il linguaggio visivo
dei movimenti e dei gesti».
Nel primo '900 Antonin Artaud ha invece proposto il
cosiddetto "teatro dell'io", partendo dalla constatazione
che la parola era ormai stata logorata nei secoli.
19. Secondo Artaud il teatro è espressione integrale,
orientata all'utilizzo della parola, del corpo,
dell'immagine e della musica all'interno di una sintesi
unitaria. La riflessione artaudiana si basa sul
PRINCIPIO DELLA "VITA“
cioè di un principio vitale dirompente che ricorda il
"Dionisiaco" di Nietsche e che deve essere lasciato libero
di esprimersi senza limiti.
20. L’ESSENZIALE DI GROTOWSKI
Il polacco Jerzy Grotowski
riformula l'intera teoria del teatro
alla ricerca dell‘
ESSENZIALE
cioè il rapporto diretto con il
pubblico, l'unico elemento
necessario e sufficiente per
l'esistenza del teatro.
Sulle semplici regole che pone alla base della sua teoria si
basa quasi tutta la didattica mondiale:
21. 1. Non bisogna pensare durante gli esercizi, ma elaborare
solo il primo impulso che emerge, anche se questo vorrà
dire svolgere l'esercizio diversamente dagli altri
2. Il corpo deve lavorare sempre per primo, solo dopo
viene la voce
3. Non solo la mente, tutto il corpo deve essere partecipe
dell'azione teatrale
22. «I due elementi dell'attore sono il corpo e la voce. Entrambi devono
possedere flessibilità e manifestarsi in palcoscenico in uno stato di
calma piuttosto che di tensione. Per ottenere ciò il corpo e la voce
devono essere fisicamente allenati»
Trevor Griffiths
GLI ESERCIZI
23. GLI ESERCIZI TEATRALI
Gli esercizi teatrali sono la premessa indispensabile
del teatro. A differenza delle compagnie amatoriali, tra i
professionisti gli esercizi seguono tutta la fase
preparatoria dello spettacolo.
Gli esercizi proposti in quasi tutti i laboratori si dividono
in quattro categorie:
– RISCALDAMENTO
– PRESENZA
– VOCE
– IMPROVVISAZIONE E CREAZIONE
24. IL RISCALDAMENTO
Sono esercizi di riscaldamento dei muscoli del corpo
mutuati dal mondo della ginnastica, particolarmente
importanti prima di performance impegnative.
Nella pratica, si
tratta di normali
esercizi di
stretching per le
articolazioni, la
schiena e i muscoli
di gambe e braccia.
25. LA PRESENZA
La presenza è la capacità dell'attore di dominare il palco
in tutte le sue dimensioni attirando così l'attenzione
dello spettatore ancora prima della parola.
Diverse sono le sue componenti: lo spazio, il contatto, il
ritmo e la concentrazione.
CAMMINATA
OBIETTIVO: gestire il palcoscenico
Il gruppo di attori inizia a camminare cercando di coprire tutte le zone
scoperte. Durante l'esercizio la guida con un battito di mani fermerà
più volte il movimento degli attori per verificare la loro disposizione.
Successivamente, seguendo le indicazioni della guida, il gruppo deve
riuscire ad assumere la stessa velocità uniforme e poi ad aumentare o a
diminuire sempre di più questa velocità.
26. LA PARETE
OBIETTIVO: prepararsi allo spazio tridimensionale del palco
La guida propone un tema (primavera, cucina, scuola, dolore,...). Gli
attori, in completo silenzio, alzandosi uno per volta dovranno andare a
posizionarsi vicino alla parete assumendo una posa secondo loro adatta
al tema; l’unica regola è che ogni attore deve avere almeno un punto di
contatto con la parete e uno con un compagno. Si verrà così lentamente
a formare un'immagine quasi pittorica.
L'ALTRO
OBIETTIVO: conoscere l’altro
Ci si divide a coppie e si sceglie in quale punto del corpo il contatto tra i
due non debba mai venire meno. A questo punto le coppie iniziano a
muoversi liberamente nello spazio cercando di mantenere sempre
costante il contatto.
27. LA VOCE
La voce, pur essendo invisibile, non è immateriale. Gli
esercizi per la voce puntano alla consapevolizzazione
delle potenzialità della propria voce, oltre che al
rafforzamento delle capacità vocali, connesso alla
fondamentale importanza della respirazione
diaframmatica.
POTENZA
OBIETTIVO: migliorare la potenza di voce
Ogni attore impara una breve frase a memoria. Aggiungendo un
movimento per volta a partire dalla stasi, la frase va pronunciata fino ad
arrivare a questo movimento completo: corre, si abbassa, salta, atterra.
L'importante dell'esercizio è assumere potenza di voce senza mai
arrivare a gridare.
28. LE QUATTRO VOCI
OBIETTIVO: consapevolizzare la propria capacità vocale
Abbiamo a disposizione quattro diverse impostazioni:
1. addominale: la voce risuona nella zona del diaframma
2. di gola: è la voce che utilizziamo normalmente
3. nasale: risuona tra palato e setto nasale
4. di testa o falsetto: risuona all'altezza delle orecchie
Gli esercizi per sviluppare l'utilizzo di queste voci consistono nel
ripetere una frase nelle varie voci, fino a riuscire a padroneggiarle con
sicurezza anche nei salti dalla voce addominale al falsetto.
I NUMERI
OBIETTIVO: entrare in sintonia con gli altri
In piedi in cerchio, la guida darà il via pronunciando il numero 1 e gli
altri, uno dopo l'altro senza ordine, dovranno procedere nella
numerazione. Quando uno stesso numero è pronunciato da più persone
bisogna ricominciare da capo. L’esercizio si può provare anche girati di
spalle, senza potersi guardare.
29. IMPROVVISAZIONE E CREAZIONE
È la fase più matura del percorso di un attore, quando
riesce a fondere presenza e voce nella creazione artistica.
OBIETTIVO: sviluppare la prontezza creativa
IMPROVVISAZIONE CLASSICA
La guida fornisce una situazione agli attori o da loro diversi personaggi
e lascia che l'azione teatrale si sviluppi da sola.
IMPROVVISAZIONE ASTRATTA
La guida fornisce ai singoli attori delle caratteristiche non concrete:
per esempio ogni attore può essere associato ad un colore e deve
perciò comportarsi come il colore assegnatogli.
30. FINE
Dopo il diploma c’è stato un momento in cui ho
pensato che tutto questo studiare dovesse per forza
incarnarsi in qualcosa. Da questo la scelta del
teatro, tutto si è incarnato nel corpo e nel corpo
continuo a imparare.
Lucilla Giagnoni