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Pagine da cassia smarcamento calcio
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1.1 PREMESSA: CONOSCENZA E COMUNICAZIONE
Si è ritenuto opportuno trattare in questo lavoro il tema dello
smarcamento, in quanto, dall’osservazione delle metodologie
di lavoro sui vari campi di gioco, si deduce che l’allenamento
attuale del calcio è fortemente orientato verso l’insegnamento
della tecnica e della tattica attraverso l’utilizzo di modelli stereotipati. Sarebbe opportuno orientare l’attenzione del giocatore su aspetti quali “cosa fare”, “quando” e “perché farlo”,
mentre viene dato maggior importanza sul “come farlo”.
Questo aspetto è dovuto al fatto che molti allenatori preferiscono appoggiarsi all’apprendimento di tipo esecutivo, piuttosto che a quello di tipo percettivo e decisionale. Il metodo
esecutivo è molto più semplice da insegnare rispetto ad altri
aspetti di gioco quali la visione di gioco, la capacità di prendere delle decisioni nelle varie situazioni, ecc.
Bisogna rendersi conto che il metodo di un allenamento che
non tiene conto dell’importanza del processo decisionale del
giocatore, il sapersi adattare alle mutevoli situazioni di gioco,
è ormai superato.
Il comune denominatore per ogni allenatore è la conoscenza
della materia, ma ciò che contraddistingue un buon allenatore
è l’abilità ad assimilarla, riassumerla e trasmetterla.
Quindi diventa prioritario per un allenatore aggiornarsi, confrontarsi, analizzare il proprio lavoro, osservare e saper ascoltare i propri giocatori. In effetti i giocatori possono insegnare
molte cose, ma sono anche i primi ad accorgersi se un allenatore non conosce bene ciò che vuole insegnare, magari cadendo nell’errore di voler applicare una tecnica o una tattica
solo perché è di moda senza conoscerla a fondo.
La preparazione teorica non è però sufficiente per poter allenare ma è necessario sviluppare l’arte della comunicazione:
l’allenatore deve essere in grado di trasmettere il proprio sapere, in quanto la comunicazione è un processo articolato che
richiede grande capacità di ascolto e va quindi coltivata con
grande pazienza. Quando si comincia a pensare di non aver
più nulla da imparare, diventa molto difficile poter continuare ad allenare.
PIANIFICAZIONE DELL’ALLENAMENTO
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PER LO SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA CALCISTICA
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2.1 FONDAMENTALI INDIVIDUALI SENZA PALLA
In fase di attacco, lo smarcamento rappresenta un movimento
di tattica individuale di fondamentale importanza. Infatti il giocatore in possesso di palla deve avere il maggior numero di
opzioni di gioco e questo è possibile solo grazie al continuo
movimento dei compagni per liberarsi della marcatura dell’avversario. Lo smarcamento non consiste però solo nel movimento perl iberarsi della marcatura, ma anche nell’
secuzione di una corsa (in diagonale, in quanto come detto
nel capitolo precedente, il giocatore deve sempre vedere la
palla, l’avversario e quindi la porta) per creare lo spazio utile a
favore l’inserimento di un proprio compagno. La finalità
dello smarcamento è pertanto quella di dare sostegno o appoggio al portatore di palla attraverso l’aggressione e creazione degli spazi vuoti. In ogni caso un buon movimento di
smarcamento deve tener conto di tre concetti importanti :
1) esatto tempo di smarcamento, cioè muoversi quando il
compagno è in condizione di passare la palla;
2) giusta direzione di smarcamento, cioè muoversi all’interno dell’area visiva del compagno “zona luce”;
3) che il movimento sia efficace e facilitato da una finta che
preceda un movimento esattamente contrario a quello
che si aspetta l’avversario.
è statisticamente provato che il giocatore prende contatto con
la palla per il 10% del tempo di gioco, mentre nei restanti minuti della fase offensiva, deve giocare senza palla. è facile dedurre come il gioco senza palla rappresenti la parte più
cospicua dell’attività del calciatore. L’obiettivo del giocatore
senza palla sarà quello di ottenere vantaggi temporali o spaziali, cercando di rivolgere la propria attenzione sul comportamento dell’avversario e non esclusivamente sulla palla.
Tutto ciò attraverso:
- cambi di velocità; è importante convincere i propri giocatori dell’importanza di tale concetto, in quanto permette
al giocatore di eludere il controllo del proprio difensore.
- cambi di direzione; anche questo usati per liberarsi dell’avversario variando la direzione di marcia con diverse angolazioni.
- cambi di senso; sono cambi di direzione sullo stesso asse
LA TATTICA INDIVIDUALE, LA COSTRUZIONE
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DEL GIOCO E L’ACQUISIZIONE DELLO SPAZIO
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3.1 TEMPI DI GIOCO
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In questo capitolo si vogliono esporre semplicemente motivazioni e principi, tralasciando concetti che esulino da tale contesto; l’ambizione è quella di fare in modo che la squadra, nella
fase offensiva, e soprattutto in spazi stretti, possa muoversi
con eleganza e concretezza nell’intento di arrivare nel minor
tempo possibile al tiro in porta ed all'eventuale segnatura.
Nel gioco moderno è infatti molto difficile cercare di scardinare o di penetrare difese sempre più organizzate e attente
che tendono a comprimere notevolmente gli spazi e a ridurre
i tempi di decisione a disposizione degli attaccanti avversari.
Una buona tecnica risulta una delle possibilità per contrastare
la riduzione di spazi e tempi; purtroppo non tutti hanno la fortuna di avere, nelle proprie squadre, più giocatori abili nell’uno
contro uno affinché l’attacco prevalga nei confronti della difesa.
Diventa dunque fondamentale, per un allenatore, porre gran
parte della sua attenzione verso la fase offensiva al fine di cercare e trovare soluzioni tattiche per effettuare con efficacia il
gioco d’attacco.
è opportuno saper proporre movimenti senza palla precisi,
predeterminati e sincronizzati a seconda delle diverse situazioni che si possono sviluppare in gara.
Il giocatore deve essere in grado di scegliere le soluzioni più
idonee; riconoscere e leggere le situazioni per applicare le soluzioni provate e risolvere situazionalmente i problemi di gioco.
In effetti si cade spesso nell’errore, purtroppo frequente, di
parlare o di proporre, in modo immediato, aridi schemi di
gioco che solitamente sono:
- preordinati e quindi di difficile applicazione in uno sport
situazionale come il calcio;
- prevedibili e quindi facilmente intuibili da parte degli avversari.
è più importante invece lavorare e allenare “sui tempi di
gioco”, ossia sulla percezione dei movimenti di smarcamento,
di appoggio e di sostegno, che vanno a caratterizzare quello
che viene comunemente chiamato “il gioco offensivo senza
palla”.
APPRENDIMENTO DEI TEMPI DI GIOCO
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MOVIMENTO DEL GIOCATORE NEL GIOCO OFFENSIVO
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4.1 COME DEVE ESSERE IL GIOCATORE DI DOMANI
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Il giocatore di domani dovrà essere un giocatore eclettico: cioè
dovrà avere un buon ventaglio di possibilità di scelta da cui
attingere per potersi adattare in tempi brevi alla parte situazionale, legata al ruolo che va ad interpretare.
A tale scopo è da intendere questo manuale, che già dal titolo
vuole rimandare ad un cortometraggio per struttura e metodologia espressa: è un manuale breve, come un cortometraggio che non dura più di 20-30 minuti, un po’ come dovrebbe
essere la durata delle varie fasi esercitative calcistiche. Inoltre
rispecchia una forma espressiva sperimentale, (come la capacità tattico-decisionale) con un intreccio unico e lineare
(come le situazioni in vitro) che occupa l’intero film, e un personaggio forte (il gioco).
La capacità tattico-decisionale nel calcio e nei giochi sportivi
di squadra è l’obiettivo principale da raggiungere. Il suo sviluppo è favorito dalle informazioni, acquisite attraverso gli allenamenti per apprendere le abilità tecniche specifiche,
possibilmente supportate da metodi induttivi, che lasciano il
giocatore libero di trovare le soluzioni più idonee a quel determinato compito motorio.
Avere accumulato un certo numero di conoscenze, sotto
forma di vissuti esperienziali, è fondamentale per la caratterizzazione del giocatore totale: queste ultime faciliteranno il
giocatore di domani a concepire meglio tutte le varianti che
dovrà svolgere nelle varie situazioni. è noto che nel calcio,
espressione di gioco sportivo di squadra, l’obiettivo principale
è la capacità tattico-decisionale, intesa come la capacità di
scegliere, a livello individuale, il gesto giusto al momento giusto e nello spazio più idoneo alla situazione contingente.
Per lo sviluppo della capacità tattico-decisionale, vale a dire,
per apprendere a percepire e poi elaborare un piano d’azione,
più idoneo alla situazione cui si fa riferimento, è necessario
proporre esercitazioni che impegnino il giocatore a fare delle
scelte obbligatoriamente dipendenti dal comportamento di
altri.
LA CAPACITà TATTICO DECISIONALE DEL
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SINGOLO AL SERVIZIO DELLA TATTICA COLLETTIVA