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I giovani, soprattutto negli
ultimi anni, rappresentano
la maggior parte delle vitti-
me della droga. La doman-
da che ci poniamo è: da
dove scaturisce ciò? Si trat-
ta forse di perdita di spe-
ranza e di fiducia che indu-
ce gli adolescenti a “gioca-
re” con la propria vita,
nonostante la consapevo-
lezza delle conseguenze? Ci
sono state varie iniziative
per combattere questi
“mali”, dall’informazione
nelle scuole, agli spot pub-
blicitari, agli incontri con
psicologi ed esperti del set-
tore. Ragazzi di giovanissi-
ma età, soprattutto mino-
renni, tendono a cedere a
queste tentazioni. Le
sbronze del sabato sera, le
dosi di cocaina, gli spinelli,
i balli sfrenati e gli “sballi"
non rispecchiano tanto la
volontà di farla finita.
Tendenze. Moltisonoibambinicheloutilizzano,purnonavendonelanecessità.Rischiperlasalute
RischioVesuvio
Educazioneallasalute
Droga,alcoolefumo
Eccoinostrinemici
diANTONIOMASI
area napoletana
è una delle aree a
più alto rischio al
mondo perché vi
insistono tre aree
vulcaniche attive, che in
futuro potrebbero dare ori-
gine ad eruzioni. Le tre aree
vulcaniche attive sono il
Somma-Vesuvio, i Campi
Flegrei, l’isola d’Ischia.
Nell’area vesuviana a mag-
gior rischio (la cosiddetta
Area Rossa) vivono circa
600.000 persone; circa
400.000 persone vivono
nell’area flegrea a maggior
rischio. Il Vesuvio è oggi
uno dei vulcani a rischio più
elevato al mondo. Esso si
trova attualmente in uno
stato di quiescenza, che vuol
dire che sta attraversando
un periodo di riposo, ma
potrebbe riprendere l'atti-
vità eruttiva in un prossimo
futuro. Nel corso della sua
storia, il Vesuvio è stato
caratterizzato dall'alternan-
za tra periodi di attività
eruttiva, con il condotto del
vulcano aperto, e periodi di
riposo, con il condotto
ostruito. I periodi a condot-
to ostruito sono caratteriz-
zati da assenza di attività
eruttiva e da accumulo di
magma in una camera mag-
matica posta in profondità.
Tali periodi sono stati sem-
pre interrotti da eruzioni
molto energetiche, alle quali
hanno fatto poi seguito
periodi di attività a condot-
to aperto con frequenti eru-
zioni effusive o esplosive di
bassa energia.
L'eruzione del 1631 inter-
ruppe un periodo di riposo
che durava da quasi cinque
secoli. Dal 1631 al 1944 le
eruzioni si sono susseguite
intervallate da periodi di
riposo di pochi anni. Gli
studiosi ritengono che l'eru-
zione del 1944 abbia segna-
to la fine di un periodo di
attività a condotto aperto e
l'inizio di un periodo di
quiescenza a condotto
ostruito. Dal 1944 ad oggi
infatti, il Vesuvio ha dato
solo attività fumarolica e
sciami sismici di moderata
energia, senza deformazioni
L’
TERRITORIO
Tradizioniecomunità
Maschere,carriesfilate
IlCarnevalediSaviano
Anche quest’an-
no Saviano si è
preparato al
meglio per il
Carnevale. Nei
mesi precedenti
la festa, il sinda-
co Carmine
Sommese aveva
assicurato ai
suoi concittadini
un Carnevale
allegro e soprat-
tutto sicuro.
Così è stato. I 13
carri hanno sfi-
lato domenica
23 febbraio e
domenica 2
marzo. In quel-
l ' o c c a s i o n e ,
numerose scuole
di danza si sono
esibite in balletti accom-
pagnando i carri. Martedì
4 marzo la festa della feli-
cità, purtroppo, è triste-
mente finita. Dal 24 feb-
braio al 3 marzo, sempre a
Saviano, si sono svolte
serate agonistiche con
balli e musiche originali.
Il 28 febbraio si è invece
aperto con il Pizza Village,
che ha visto la partecipa-
zione dei migliori pizzaioli
napoletani. Non sono
mancati per questo evento
gli ospiti stranieri e di
questo i cittadini e i
costruttori dei carri sono
stati molto orgogliosi. A
Carnevale le ricette tipi-
che sono tante. Le pietan-
ze più conosciute e carat-
teristiche sono il migliac-
cio, le chiacchiere, il san-
guinaccio, le lasagne e le
polpette. Passato il
Carnevale parecchie sono
le persone che hanno
dovuto ricorrere alla pale-
stra! A noi bambini, come
anche per gli adulti, il
Carnevale porta allegria e
spazza via la malinconia!
Carnevale è la festa più
attesa e da tutti più
amata! Balli e canti in
quantità e ognuno tante
risate si farà!
Molti sostengono che que-
ste cose succedono solo a
chi appartiene a certe
categorie sociali, ai viziati
figli di papà che hanno
tutto e vogliono provare
l’ennesimo brivido.
Facendo un sondaggio
abbiamo potuto constatare
che sono in maggioranza i
ragazzi, rispetto alle ragaz-
ze, a fare uso di alcool ,
droga e soprattutto fumo.
Noi riteniamo che per far
fronte a questi problemi
gravissimi, il primo stru-
mento sia il dialogo, non
solo tra i giovani ma anche
tra generazioni diverse, in
modo da poter affrontare
insieme uno dei mali più
insidiosi della modernità.
Michela Iervolino
Carola Mari
Deborah Auritano
DasecoliOttavianodedicalagiornatadell’8maggioalcultodell’Arcangelo
ASanMichelenelcielosilevanogliangeli...
Il culto di San Michele Arcangelo è
legato alla vicinanza del Vesuvio: la
leggenda narra che proprio San
Michele abbia fermato l’inesorabile
colata di lava ed abbia intimato ai
paesani di ricostruire le case distrutte
a sud della Chiesa Madre, da allora a
lui dedicata. In realtà, anche in altre
occasioni (come periodi di forte care-
stia, pandemie ed anche durante le
guerre mondiali) il Santo avrebbe
steso il suo mantello protettivo sul
paese ed i suoi abitanti che mai hanno
smesso la loro forte fede nella sua
spada salvatrice.
Oggi la Chiesa di San Michele sovra-
sta il paese: il corpo principale fu
costruito tra la fine del sec. XVI e l’i-
nizio del sec.XVII, su una preesistente
cappella consacrata a San Giacomo,
precedente patrono della cittadina, e
comprese l’antichissimo nucleo di
una cripta che, fino al 1779, fu uno dei
cimiteri degli Ottajanesi. Il culto di
San Michele ha inizio nel XVI secolo.
Le statue del Santo che, in tempi
diversi, sono uscite in processione per
la città, sono ben due: una è quella del
“Piccolo”, collocata in una cappella
della navata sinistra; l’altra è quella di
San Michele “il Grande”, cesellata in
legno di ciliegio e presenta le caratte-
ristiche di una scultura del tardo
Cinquecento. La sua doratura fu por-
tata a termine nel 1664, poi restaurata
successivamente al sisma del 1980. In
tempi più remoti, questa statua veni-
va portata in processione il 29 set-
tembre (giorno dedicato ai tre
Arcangeli), ma successivamente i
festeggiamenti in onore del Santo
furono spostati al giorno 8 maggio,
presunta data dell’apparizione del
Santo agli ottavianesi.
La statua del “Piccolo“, smaltata di
azzurro, fu donata alla Chiesa da
Luigi de’ Medici, membro della fami-
glia proprietaria dell’antico Palazzo
posto a nord della Chiesa di San
Michele.
I festeggiamenti per il Santo Patrono
si svolgono nell’arco di tre giorni. La
mattina dell’8 maggio il Santo viene
portato in processione per il paese,
facendo sosta in quattro piazze per la
celebrazione del Volo degli Angeli: la
cerimonia per la quale due bambini
vestiti da angeli, con elmo, scudo e
spada del Santo, vengono issati con
delle corde, invoca la protezione di
San Michele sull’intero paese e cele-
bra le sue gesta in favore degli otta-
vianesi.
L’intero percorso del Santo è accom-
pagnato da una nutrita folla di fedeli e
di confratelli delle varie parrocchie e,
in tutti i quartieri, è preceduto e salu-
tato da un “concerto” di fuochi piro-
tecnici che si conclude solo nel tardo
pomeriggio, quando il Santo rientra
nella Chiesa Madre.
Durante i due giorni successivi, i
festeggiamenti proseguono con spet-
tacoli di musica classica e contempo-
ranea e si concludono con uno spetta-
colo serale di fuochi d’artificio, atti-
rando numerosi visitatori dai paesi
circostanti.
E’ doveroso ricordare che buona parte
della ricostruzione della storia del-
l’antica ‘Ottajano’ è stata merito del
sapiente e paziente lavoro dell’enco-
miabile Monsignor Luigi Saviano che,
con i suoi studi e le sue apprezzate
divulgazioni, ha contribuito a raffor-
zare il culto del Santo nello spirito
degli Ottavianesi.
KAWTAR RHELLA
FRANCESCO SAVIANO
diAlessiaLietoeAnnalisaGiardino
del suolo o variazioni signi-
ficative dei parametri fisici e
chimici del sistema. Alla
luce del comportamento
passato si prevede che, qua-
lora l'attività dovesse
riprendere, la prossima eru-
zione sarebbe di tipo sub-
pliniano, simile a quella del
1631 o del 472.
XIISTITUTOCOMPRENSIVO“MIMMOBENEVENTANO”-OTTAVIANOCAVALLUCCIALTROTTO
Sonodueisimbolidellacomunità
Ilmaestosovulcanodormiente
eilSantochecalpestòLucifero
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Moltisonoibambinicheloutilizzano,purnonavendonelanecessità.Rischiperlasalute RischioVesuvio Educazioneallasalute Droga,alcoolefumo Eccoinostrinemici diANTONIOMASI area napoletana è una delle aree a più alto rischio al mondo perché vi insistono tre aree vulcaniche attive, che in futuro potrebbero dare ori- gine ad eruzioni. Le tre aree vulcaniche attive sono il Somma-Vesuvio, i Campi Flegrei, l’isola d’Ischia. Nell’area vesuviana a mag- gior rischio (la cosiddetta Area Rossa) vivono circa 600.000 persone; circa 400.000 persone vivono nell’area flegrea a maggior rischio. Il Vesuvio è oggi uno dei vulcani a rischio più elevato al mondo. Esso si trova attualmente in uno stato di quiescenza, che vuol dire che sta attraversando un periodo di riposo, ma potrebbe riprendere l'atti- vità eruttiva in un prossimo futuro. 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Dal 1944 ad oggi infatti, il Vesuvio ha dato solo attività fumarolica e sciami sismici di moderata energia, senza deformazioni L’ TERRITORIO Tradizioniecomunità Maschere,carriesfilate IlCarnevalediSaviano Anche quest’an- no Saviano si è preparato al meglio per il Carnevale. Nei mesi precedenti la festa, il sinda- co Carmine Sommese aveva assicurato ai suoi concittadini un Carnevale allegro e soprat- tutto sicuro. Così è stato. I 13 carri hanno sfi- lato domenica 23 febbraio e domenica 2 marzo. In quel- l ' o c c a s i o n e , numerose scuole di danza si sono esibite in balletti accom- pagnando i carri. Martedì 4 marzo la festa della feli- cità, purtroppo, è triste- mente finita. Dal 24 feb- braio al 3 marzo, sempre a Saviano, si sono svolte serate agonistiche con balli e musiche originali. Il 28 febbraio si è invece aperto con il Pizza Village, che ha visto la partecipa- zione dei migliori pizzaioli napoletani. Non sono mancati per questo evento gli ospiti stranieri e di questo i cittadini e i costruttori dei carri sono stati molto orgogliosi. A Carnevale le ricette tipi- che sono tante. Le pietan- ze più conosciute e carat- teristiche sono il migliac- cio, le chiacchiere, il san- guinaccio, le lasagne e le polpette. Passato il Carnevale parecchie sono le persone che hanno dovuto ricorrere alla pale- stra! A noi bambini, come anche per gli adulti, il Carnevale porta allegria e spazza via la malinconia! Carnevale è la festa più attesa e da tutti più amata! Balli e canti in quantità e ognuno tante risate si farà! Molti sostengono che que- ste cose succedono solo a chi appartiene a certe categorie sociali, ai viziati figli di papà che hanno tutto e vogliono provare l’ennesimo brivido. Facendo un sondaggio abbiamo potuto constatare che sono in maggioranza i ragazzi, rispetto alle ragaz- ze, a fare uso di alcool , droga e soprattutto fumo. Noi riteniamo che per far fronte a questi problemi gravissimi, il primo stru- mento sia il dialogo, non solo tra i giovani ma anche tra generazioni diverse, in modo da poter affrontare insieme uno dei mali più insidiosi della modernità. Michela Iervolino Carola Mari Deborah Auritano DasecoliOttavianodedicalagiornatadell’8maggioalcultodell’Arcangelo ASanMichelenelcielosilevanogliangeli... Il culto di San Michele Arcangelo è legato alla vicinanza del Vesuvio: la leggenda narra che proprio San Michele abbia fermato l’inesorabile colata di lava ed abbia intimato ai paesani di ricostruire le case distrutte a sud della Chiesa Madre, da allora a lui dedicata. In realtà, anche in altre occasioni (come periodi di forte care- stia, pandemie ed anche durante le guerre mondiali) il Santo avrebbe steso il suo mantello protettivo sul paese ed i suoi abitanti che mai hanno smesso la loro forte fede nella sua spada salvatrice. Oggi la Chiesa di San Michele sovra- sta il paese: il corpo principale fu costruito tra la fine del sec. XVI e l’i- nizio del sec.XVII, su una preesistente cappella consacrata a San Giacomo, precedente patrono della cittadina, e comprese l’antichissimo nucleo di una cripta che, fino al 1779, fu uno dei cimiteri degli Ottajanesi. Il culto di San Michele ha inizio nel XVI secolo. Le statue del Santo che, in tempi diversi, sono uscite in processione per la città, sono ben due: una è quella del “Piccolo”, collocata in una cappella della navata sinistra; l’altra è quella di San Michele “il Grande”, cesellata in legno di ciliegio e presenta le caratte- ristiche di una scultura del tardo Cinquecento. La sua doratura fu por- tata a termine nel 1664, poi restaurata successivamente al sisma del 1980. 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L’intero percorso del Santo è accom- pagnato da una nutrita folla di fedeli e di confratelli delle varie parrocchie e, in tutti i quartieri, è preceduto e salu- tato da un “concerto” di fuochi piro- tecnici che si conclude solo nel tardo pomeriggio, quando il Santo rientra nella Chiesa Madre. Durante i due giorni successivi, i festeggiamenti proseguono con spet- tacoli di musica classica e contempo- ranea e si concludono con uno spetta- colo serale di fuochi d’artificio, atti- rando numerosi visitatori dai paesi circostanti. E’ doveroso ricordare che buona parte della ricostruzione della storia del- l’antica ‘Ottajano’ è stata merito del sapiente e paziente lavoro dell’enco- miabile Monsignor Luigi Saviano che, con i suoi studi e le sue apprezzate divulgazioni, ha contribuito a raffor- zare il culto del Santo nello spirito degli Ottavianesi. KAWTAR RHELLA FRANCESCO SAVIANO diAlessiaLietoeAnnalisaGiardino del suolo o variazioni signi- ficative dei parametri fisici e chimici del sistema. Alla luce del comportamento passato si prevede che, qua- lora l'attività dovesse riprendere, la prossima eru- zione sarebbe di tipo sub- pliniano, simile a quella del 1631 o del 472. XIISTITUTOCOMPRENSIVO“MIMMOBENEVENTANO”-OTTAVIANOCAVALLUCCIALTROTTO Sonodueisimbolidellacomunità Ilmaestosovulcanodormiente eilSantochecalpestòLucifero 9:hintera.qxd 07/06/2014 16:25 Pagina 1