3. Ricordare il passato, anche se
doloroso è sempre fonte di piacere
È pure una bella illusione quella degli anniversari
(Zibaldone,60,1819)
Le rimembranze sono piacevolissime e poeticissime …
siccome le impressioni, così le ricordanze della
fanciullezza in qualunque età, sono più vive e piacevoli
che quelle di qualunque altra età … anche le ricordanze
di immagini e di cose che nella fanciullezza ci erano
dolorose o spaventose
(Zibaldone,25 ottobre 1821)
4.
5. Alla luna
O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l’anno, sovra questo colle
io venia pien d’angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era mia vita: ed è, ne cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l’etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l’affanno duri!
6. Leopardi parla alla luna e le ricorda
che anche l’anno prima era salito su
quel colle con gli occhi velati dal
pianto.
Dopo un anno nulla è cambiato, il
suo animo è ancora ricolmo di
sofferenza, eppure ricordare nel
presente il dolore di allora gli reca
sollievo.
7. La poesia restituisce piacere quando suggerisce l’idea dell’infinito, e
suggerisce l’idea dell’infinito quando propone immagini e espressioni
vaghe e indefinite.
Ricordare luoghi, persone, immagini significa ricostruire con la mente e
con il sentimento una dimensione perduta: è una ricostruzione vaga e
indefinita e per questo produce piacere.
10. Rimembri
Il rimembrar delle passate cose
O Silvia mia
O graziosa luna
Mi sovvien
Io mi rammento
O mia diletta luna
Cara compagna dell’età mia nova
11. Affiora il ricordo di …
Silvia rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
12. Ritornano suoni, immagini, profumi …
Sonavan le quiete
stanze e le vie d’intorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all’opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno
14. Si rivive piacevolmente la senzazione
di quel momento passato
Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
15. Le ricordanze
Recanati, 1829
Ritornare a Recanati dopo, alcuni anni di
assenza,dispone l’animo del poeta ad altri ricordi e nei
versi de Le ricordanze sfilano serene le immagini del
passato:
Vaghe stelle dell’orsa, io non credea
Tornare ancor per uso a contemplarvi
Sul paterno giardino scintillanti,
E ragionar con voi dalle finestre
Di questo albergo ove abitai fanciullo,
E delle gioie mie vidi la fine.
Quate immagini un tempo …
Allora che tacito, seduto in verde zolla
Delle sere io solea passar gran parte …
16. Allora
che tacito,
seduto in verde
zolla,
delle sere io
solea passare
gran parte
mirando il cielo,
ed ascoltando il
canto
della rana
rimota alla
campagna!
17. E la lucciola errava
appo le siepi
E in su l’aiuole,
sussurrando al vento
i viali odorati, e di
cipressi
Là nella selva; e sotto
al patrio tetto
sonavan voci alterne,
e le tranquille
opre dei servi. E che
pensieri immensi, che
dolci sogni…
18. O Nerina! E di te forse non
odo
questi luoghi parlar? Caduta
forse dal mio pensier sei tu?
Dove sei gita,
che qui sola di te la
ricordanza
trovo, dolcezza mia? Più non
ti vede questa Terra natal:
quella finestra ond’eri usata
favellarmi, ed onde mesto
riluce delle stelle il raggio, è
deserta. Ove sei, che più non
odo la tua voce sonar …
Altro tempo. I giorni tuoi
furo, mio dolce amor.
Passasti … Ma rapida
passasti…