2. TORREVALDALIGA NORD (CIVITAVECCHIA)
La centrale di Torre Nord di proprietà Enel è composta da
tre nuovi gruppi da 660 MW (potenza complessiva 1.980
MW) derivanti dalla riconversione (completata nel 2010) del
precedente impianto a olio combustibile denso che contava
4 gruppi da 660 MW (potenza complessiva 2.640 MW).
L’attività di riconversione è stata fortemente osteggiata da
cittadini, agricoltori, allevatori, operatori turistici e,
ovviamente, dalle associazioni ambientaliste: innumerevoli
sono state le iniziative di protesta contro questo progetto.
Tra le molte ragioni giustamente addotte dalle comunità
locali vi è il fatto che tale impianto viene a collocarsi in
quello che era considerato il maggiore polo termoelettrico
italiano, andando infatti a insistere in un comprensorio che
vedeva anche la presenza della centrale di Montalto di
Castro (3.600 MW) sempre di proprietà Enel e di
Torrevaldaliga Sud (1.200 MW) di Tirreno Power.
3. Un’area quindi già fortemente impattata da simili infrastrutture. Peraltro il nuovo
impianto a carbone di Torre Nord, già nelle fasi di cantiere ha sortito una serie
di gravi effetti sull’ambiente marino: le opere portuali realizzate per consentire
l’attracco delle navi carboniere avevano comportato la distruzione di una delle
più importanti praterie di posidonia (Posidonia oceanica) del Mediterraneo a
dimostrazione di come certe infrastrutture siano devastanti per molti ecosistemi
fragili e pregiati.
Questi e altri problemi dovevano essere oggetto di analisi da parte di un
Osservatorio Ambientale appositamente istituito, ma i risultati ottenuti da questo
organismo sono stati ben al di sotto delle aspettative.
La battaglia della società civile prosegue col forte impegno da parte dei medici
(in particolare di ISDE), delle stesse associazioni ambientaliste, ma anche da
parte delle associazioni dei consumatori. A luglio 2014 il Tar del Lazio si era
pronunciato sul ricorso presentato dal Codacons per annullare il decreto AIA
rilasciato dal Ministero dell'Ambiente. L’annullamento non vi è stato ma i giudici
avevano disposto accertamenti sui livelli di inquinamento prodotti dalla centrale.
Oltre al monitoraggio di detti inquinati, il Tar avrebbe anche chiesto di verificare
il livello di radiazioni ionizzanti che, ormai, da letteratura scientifica, si sanno
essere connesse alla combustione di carbone. In più sono state fatte tutta una
serie di altre richieste di accertamento circa il funzionamento dell’impianto e le
misure di sicurezza per i cittadini.
13. EMISSIONI SPECIFICHE SO2 NOX PM CO2
mg/kWh mg/kWh mg/kWhh g/kWh
Centrale a carbone USC
280 420 71 770
Centrale a ciclo combinato a gas (CC)
2 95 1 368
In sostanza la migliore tecnologia a carbone
(impropriamente detto “pulito”), nonostante la presenza dei
desolforatori, presenta livelli di anidride solforosa (SO2) ben
140 volte superiori rispetto a quelli emessi da un ciclo
combinato a gas.
CONCLUSIONI
17. Weiss and Overpeck, University of Arizona
Sea Level +6M
Amsterdam
Rotterdam
Haarlem
Uitrecht
The Hague
18. •Regional warming in the decade 2006-2015 relative to preindustrial
•Annual average warming
•o
•0.75 a)
•ti
co o)
0.0
•C»
•June-July-August•December-January-February
•E
•r
n
L
U
•-
2.25
••
•-3.0
IPCC
•
INTERGOVERNMENTAL PANEL ON chiniate chancebsicUNEP
19. •Spatial patterns of changes in mean temperature and
precipitation
•Global warming of 1.5°C 2°C
•26 CMIP5 mode!s; hatching : 66% mode!
agreement
23. DECARBONIZZARE Per contenere i danni
Oggi con un più
limitato
investimento
potremmo
prevenire.
Domani
dovremo
affrontare danni
valutabili tra il 5
e il 20% del Pil
mondiale.
Per avere una
buona chance di
restare al di sotto
dei 2° C ad un
prezzo gestibile,
le emissioni, sul
piano mondiale,
dovrebbero
diminuire dal 40
al 70% tra il 2010
ed il 2050, e
scendere a zero
almeno entro il
2100".
24. ABBANDONARE IL CARBONE?
• il 93% degli europei ritiene che il cambiamento climatico sia
provocato dalle attività umane e l’85% Ritiene le rinnovabili
capaci di crescita economica e posti di lavoro in Europa.
• Il phase out dal carbone deve certamente “essere
accompagnato da una corretta pianificazione del futuro di
quella parte di economia civitavecchiese che ad oggi dipende
da TVN”. Ma occorre dire quando avviene (non oltre dieci
anni) e come si dispone una riconversione
• La Banca Mondiale ha terminato il suo sostegno alle centrali
elettriche a carbone e dal 2013 non ha sostenuto
direttamente la costruzione di nuove centrali a carbone
25. COME E QUANDO RICONVERTIRE?
• SUBITO!!
• sette ambiti strategici: efficienza energetica; diffusione delle
energie rinnovabili; mobilità pulita, sicura e connessa;
competitività industriale e economia circolare; infrastrutture
e interconnessioni; bioeconomia; salute
• la SEN entro il 2025
• il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima il 2025
• La “2050 Long-term strategy” della UE = -45% al 2030 +
completa decarbonizzazione del settore dei trasporti e della
edilizia nel 2050.
Ciò significa fare a meno del carbone entro il 2030 in tutta UE.
26. RICONVERTIRE PARTECIPANDO
• esplicite iniziative di “disinvestimento fossile”,
annunciate a più riprese.
• i lavoratori devono essere parte della
transizione, “essere al tavolo e non nel
menù”.
• “fare la transizione con la gente, non contro la
gente”.
• Risanare l’ambiente! (impatti sanitari per
combustione del carbone costano 62 miliardi
di euro all’anno
27. Economia verde?
Sì per sostituire fonti e processi non sostenibili
No per sostenere la crescita (che è insostenibile)
Il lavoro c’è ma bisogna orientare gli investimenti
pubblici e privati e
mettere da parte
il mito della crescita
materiale
28. 28
UN NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI
RETI CORTE
RETI CORTE
RETI CORTE
RETI CORTE =
RINNOVABILI
RETI LUNGHE =
RISPARMIO E
COLLETTIVO
32. Che fare? Misure urgenti
Cancellare i sussidi ai fossili: 548 miliardi $ nel 2013 (fonte: IEA)
Fermare la costruzione di nuove centrali a carbone:
2440 pianificate, +6Gt CO2 al 2030, 12 GT CO2 con emissioni
delle centrali esistenti al 2030 (fonte: CAT)
Istituire una carbon tax, almeno nei paesi maggiori
emettitori
Rafforzare la cooperazione internazionale
33. ATTEGGIAMENTI PREVIDENTI
• Sostituire i fossili con le rinnovabili,
• Progettare l’economia circolare,
• Eliminare i sussidi ai combustibili fossili,
Prevenire (i.e. pianificare e finanziare) i rischi
del cambiamento climatico.
• Sostenere l’azione culturale ed una migliore
educazione sul rapporto tra vivente e natura
34. PICCOLE COSE
• Ridurre gli spostamenti non essenziali e
privilegiare i mezzi pubblici o la bicicletta;
• risparmiare energia e scegliere una fornitura
elettrica da fonti rinnovabili;
• fare attenzione nei propri gesti quotidiani
come produrre meno rifiuti, differenziare i
restanti e non sprecare acqua o cibo;
• ridurre il consumo di carni rosse – la cui
produzione causa emissioni molto elevate di
gas climalteranti.
35. Da secoli l’efficienza energetica
e il consumo totale di energia
aumentano di pari passo.
L’efficienza, se da sola, non è la soluzione.
L’efficienza è il problema.
“Senza la sufficienza,
l‘efficienza è ininfluente”
Conrad Brunner,
Presidente della Agenzia Svizzera per l’Efficienza Energetica
38. IL MONDO AL TEMPO DEI
QUANTI
Perché il futuro non è
più quello di una volta
Mario Agostinelli e Debora Rizzuto
Mimesis editore
39. 39
“Conta non ciò che sai, ma ciò che sai
essere sbagliato”
(detto indiano)
• G R A Z I E
• www.energiafelice.it
www.energiafelice.itinfo@energiafelice.it
Per scaricare le slides complete:
https://www.marioagostinelli.it/?p=4557
Editor's Notes
Fonte: Castles, S. & M. J. Miller, (2003) The Age of Migration, Third Edition, Houndmills, Basingstoke: Palgrave-MacMillan, p. 6.