Presentazione proiettata in diversi seminari tecnici con gli Ordini degli Ingegneri ed i collegi dei Periti Industriali nelle regioni Lazio, Umbria, Marche, Calabria
Edoardo Di Pietro – “Virtual Influencer vs Umano: Rubiamo il lavoro all’AI”
UNI 9795:2010
1. UNI 9795 Gennaio 2010 SISTEMI FISSI AUTOMATICI DI RIVELAZIONE E DI SEGNALAZIONE E DI ALLARME D’INCENDIO. Progettazione, Installazione ed Esercizio. Ing. Sergio Abbrugiati
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3. Premessa: Topologia di un sistema Convenzionale + Linea 1 - Linea 1 + Linea 2 - Linea 2 + 24 V - 24 V Massimo 32 dispositivi per linea
4. Premessa: Topologia di un sistema Analogico - Indirizzato Loop 1 Loop 2 Massimo 99 rivelatori più 99 moduli per loop
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13. 3. Altezza, Punto, Zona, Area Altezza di un locale Zona 1 Punto Zona 2 Area Area specifica sorvegliata Raggio di copertura
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16. 4.2 Componenti del Sistema Nessuna variazione dall’edizione Aprile 2005 Le linee indicano i flussi di informazioni e non le connessioni Sempre presenti COMANDO SIST. AUT. ANTINCENDIO G CENTRALE B RIVELATORI A PULSANTI D DISP. D’ALLARME C TRASM. ALLARME E RICEZ. ALLARME F TRASM. GUASTO J RICEZ. GUASTO K SISTEMA AUT. ANTINCENDIO H ALIMENTAZIONE L
25. I rivelatori installati nei controsoffitti, sottopavimenti, ecc. devono appartenere a Zone distinte e devono prevedere localmente una segnalazione luminosa visibile. 5.2 Suddivisione dell’Area in Zone 2/2 Se una linea di rivelazione serve più zone o il numero dei rivelatori è maggiore di 32, questa deve essere ad anello chiuso e dotata di isolatori di linea in conformità alla EN54-17 in modo che un corto circuito od interruzioni della linea non facciano perdere le segnalazioni di più di una zona. I rivelatori aventi differenti tecniche di rivelazione non possono appartenere alla stessa Zona. Parimenti non si possono abbinare rivelatori automatici e pulsanti manuali a meno dell’univoca identificazione del dispositivo intervenuto in Centrale. INDICATOR ISO-A NFXI-SMT2 NFXI-SMT3 NFXI-ST4
28. 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 1/7 La temperatura d’intervento del rivelatore deve essere maggiore della più alta temperatura ambiente raggiungibile nelle vicinanze in modo da non generare falsi allarmi. Occorre quindi tener conto di possibili fonti di irraggiamento, di aria calda, di vapore, ecc. Il numero di rivelatori viene determinato tramite il Raggio di copertura riportato nel seguente prospetto: Altezza massima installazione termici: 8 metri Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20° Altezza h dei locali in m h ≤6 6<h ≤8 8<h ≤12 12<h ≤16 Tecnologia di rivelazione Rivelatori puntiformi di calore UNI EN 54-5 Raggio di copertura (m) 4,5 4,5 Non Utilizzabile Non Utilizzabile NFXI-TDIFF
29. Nella UNI9795:2005 l’area coperta era: 30 mq* * Con soffitto 0< α≤ 20° e per ambienti con superficie >40 mq Le aree di copertura devono coprire interamente i locali 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 2/7 Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20° NFXI-TDIFF
30. INCLINAZIONE DELLA COPERTURA O DEL SOFFITTO Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed Prescrizioni aggiuntive: Spiovente (semplice o doppio) oltre 20°: posizionamento lungo la linea di colmo ed un rivelatore per campata. Shed o falda trasparente: posizionamento ad almeno 1 mt. dal piano verticale passante dal colmo. In ogni caso occorre rispettare 0,5 m di distanza tra rivelatori e elementi quali pareti, travi, condotti di aerazione, ecc.) α 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 3/7 PAVIMENTO SOFFITTO - COPERTURA TMP
31. SHED 1 m DOPPIO SPIOVENTE 1 m Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed R R R R R R R 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 4/7
32. Locali con soffitto con travi sporgenti H h H-h 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 5/7 D Con correnti o travi a vista i rivelatori devono essere installati all’interno dei riquadri secondo il prospetto seguente salvo se: Se h ≤ 5% H il soffitto si considera piano Se h > 30% H si protegge ogni riquadro come fosse un locale a se stante D Distribuzione rivelatori di calore puntiformi nei riquadri D>0,25 (H-h) Rivelatore in ogni riquadro D<0,25 (H-h) Rivelatore ogni 2 riquadri D<0,13 (H-h) Rivelatore ogni 3 riquadri D Distanza tra gli elementi sporgenti misurata da esterno a esterno (m) H Altezza del locale h Altezza dell’elemento sporgente
33. Se nel soffitto ci sono una serie di piccole celle (nido d’ape) un singolo rivelatore puntiforme può coprire un gruppo di celle. Il volume interno V protetto da un singolo rivelatore non deve superare: V = a (H-h) dove: a è una costante dimensionale pari a 4 m 2 H è l’altezza del locale h è la profondità della trave in metri H h l c S 1 H-h In realtà poiché: V 1 = l · c (H-h) = S 1 (H-h) ≤ a(H-h) = V possiamo dire che: S 1 < 4 m 2 utilizzo il raggio di copertura R S 1 > 4 m 2 un rivelatore in ogni riquadro 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 6/7 Locali con soffitto con elementi sporgenti che si intersecano
34. Locali con pavimento galleggiante e aerazione Se il locale è dotato di pavimento galleggiante l’altezza si misura dalla superficie superiore del pavimento Occorre infine evitare: Flussi d’aria che investono direttamente i rivelatori 5.4.2 Posizionamento dei Rivelatori di Calore 7/7 H h H-h SOFFITTO A PANNELLI FORATI PER AERAZIONE 1 m 1 m
37. Nella UNI9795:2005 l’area coperta era: 60 mq* * Con soffitto 0< α≤ 20° e per ambienti con superficie >40 mq Le aree di copertura devono coprire interamente i locali 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 2/13 Locali con copertura piana o con inclinazione fino a 20° senza elementi sporgenti NFXI-OPT
40. INCLINAZIONE DELLA COPERTURA O DEL SOFFITTO Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed Prescrizioni aggiuntive: Spiovente (semplice o doppio) oltre 20°: posizionamento lungo la linea di colmo ed un rivelatore per campata. Shed o falda trasparente: posizionamento ad almeno 1 mt. dal piano verticale passante dal colmo. In ogni caso occorre rispettare 0,5 m di distanza tra rivelatori e elementi quali pareti, travi, condotti di aerazione, ecc.) α PAVIMENTO SOFFITTO - COPERTURA Inoltre…. 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 3/13
41. SHED 1 m DOPPIO SPIOVENTE 1 m Locali con Soffitto Inclinato oltre 20° o a shed R R R R R R R 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 4/13
42. … deve rispettare la seguente Tabella! Locali con inclinazione maggiore di 20° e senza elementi sporgenti In ogni caso occorre rispettare 0,5 m di distanza tra rivelatori e elementi quali pareti, travi, condotti di aerazione, ecc.) 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 5/13 Altezza h dei locali in m h ≤6 6<h ≤8 8<h ≤12 12<h ≤16 Inclinazione Raggio di copertura (m) 20° ≤ α ≤ 45° 7 7 7 Applicazioni speciali α > 45° 7,5 7,5 7,5 Applicazioni speciali Applicazioni speciali previste in ambienti particolari dove è ipotizzabile l’utilizzo della tecnologia dei rivelatori di fumo solo ed esclusivamente se l’efficacia del sistema viene dimostrata con metodi pratici quali per esempio quelli riportati al punto 8 oppure mediante installazioni di rivelatori a piani intermedi.
43. … deve rispettare la seguente Tabella! Distanze dal Soffitto o dalla copertura dei rivelatori di fumo 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 6/13 Altezza del locale m Distanza dell’elemento sensibile al fumo dal soffitto (o dalla copertura) in funzione della sua inclinazione rispetto all’orizzontale α ≤ 15° 15° < α ≤ 30° α > 30° min. cm max. cm min. cm max. cm min. cm max. cm h ≤ 6 3 20 20 30 30 50 6 < h ≤ 8 7 25 25 40 40 60 8 < h ≤ 10 10 30 30 50 50 70 10 < h ≤ 12 15 35 35 60 60 80
44. 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 7/13 Locali con soffitto con travi sporgenti Con correnti o travi a vista i rivelatori devono essere installati all’interno dei riquadri secondo il prospetto seguente salvo se: Se h ≤ 5% H il soffitto si considera piano Se h > 30% H si protegge ogni riquadro come fosse un locale a se stante H h H-h D D Distribuzione rivelatori ottici di fumo puntiformi nei riquadri D>0,25 (H-h) Rivelatore in ogni riquadro D<0,25 (H-h) Rivelatore ogni 2 riquadri D<0,13 (H-h) Rivelatore ogni 3 riquadri D Distanza tra gli elementi sporgenti misurata da esterno a esterno (m) H Altezza del locale h Altezza dell’elemento sporgente
45. Locali con soffitto con elementi sporgenti che si intersecano Se nel soffitto ci sono una serie di piccole celle (nido d’ape) un singolo rivelatore puntiforme può coprire un gruppo di celle. Il volume interno V protetto da un singolo rivelatore non deve superare: V = b (H-h) dove: b è una costante dimensionale pari a 8 m 2 H è l’altezza del locale h è la profondità della trave in metri H h l c S 1 H-h In realtà poiché: V 1 = l · c (H-h) = S 1 (H-h) ≤ b(H-h) = V possiamo dire che: S 1 < 8 m 2 utilizzo il raggio di copertura R S 1 > 8 m 2 un rivelatore in ogni riquadro 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 8/13
46. Locali con pavimento galleggiante ed elementi sporgenti Se il locale è dotato di pavimento galleggiante l’altezza si misura dalla superficie superiore del pavimento 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori di Fumo 9/13 H h H-h >0,5 m >0,5 m >0,15 m Distanza minima tra i rivelatori e le travi o gli elementi sporgenti Valevole per rivelatori di Fumo e di Calore
47. Nel caso di capannoni alti (6 o 7 metri), con copertura leggera che favorisce, causa l’irraggiamento solare, la possibile formazione di uno strato d’aria calda al di sotto di essa, i rivelatori dovranno essere posti per metà a soffitto (o copertura) e per metà ad 1 metro al di sotto di questa. Locali con copertura leggera 1 m 1 m R R R R 5.4.3 Posizionamento dei Rivelatori di Fumo 10/13
48. Ambienti con elevata circolazione d’aria 5.4.3-4 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 11/13 Occorre infine evitare: Flussi d’aria che investono direttamente i rivelatori 1 m SOFFITTO A PANNELLI FORATI PER AERAZIONE ~ 6,5 m x 6,15 V/h Prodotto del raggio dei rivelatori per il numero di ricambi orari Coefficiente maggiorativo ≥ 40 2 a) a) Se il prodotto raggio rivelatore per ricambi d’aria orari è particolarmente elevato è necessario effettuare valutazioni specifiche che possono portare ad un aumento dei rivelatori da installare e/o all’installazione di un sistema di rivelazione supplementare a diretta sorveglianza dei macchinari. 1 m
49. Ambienti con elevata circolazione d’aria 5.4.3-4 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 12/13 Se la ripresa d’aria è fatta tramite bocchette poste nella parte alta delle pareti in vicinanza del soffitto, i rivelatori, oltre ad essere uniformemente distribuiti, devono essere posti in modo che uno di essi si trovi in corrispondenza di ogni bocchetta di ripresa Se la ripresa d’aria è fatta tramite bocchette poste a soffitto, i rivelatori devono essere sempre distribuiti uniformemente a soffitto ma il più lontano possibile dalle bocchette stesse.
50. Rivelatori puntiformi di fumo negli spazi nascosti sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati con circolazione d’aria elevata. Al di sopra di un metro si procede come per un locale a se stante. Si richiamano esplicitamente i locali CED in cui la turbolenza dell’aria è più significativa che in altri ambienti e dove dette intercapedini sono spesso utilizzate come condotte d’aria. Se non sussiste la circolazione d’aria forzata e la ventilazione è a scopo esclusivo di benessere non si applica alcun coefficiente maggiorativo. In generale per i controsoffitti ed i sottopavimenti si applicano le disposizioni valide per gli altri locali. 5.4.3-4 Posizionamento dei Rivelatori ottici di Fumo 13/13 Spazio nascosto h minore di 1 m Coefficiente maggiorativo Senza ripresa d’aria 2 Con ripresa d’aria 3
52. I rivelatori puntiformi di fumo devono essere posti anche all’interno dei canali di immissione e ripresa dell’aria da ogni macchina. Novità 2010 5.4.4.5 Posizionamento dei Rivelatori da Condotta 1/3 Nell’area sorvegliata devono essere sorvegliate anche i condotti di condizionamento dell’aria, ed i condotti di aerazione e di ventilazione. La posizione dei rivelatori deve essere chiaramente identificata. DNRE
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54. App. B. Posizionamento dei Rivelatori da Condotta 3/3 Larghezza della condotta L (in orizzontale) Altezza della condotta H (In verticale) Rivelatori L ≤ 900 mm H ≤ 900 mm 1 alla mezzeria di uno dei lati 900 mm < L ≤ 1800 mm H ≤ 900 mm 2 rivelatori su uno dei lati orizzontali uniformemente distribuiti Oppure 1 su ogni lato verticale in mezzeria 900 mm < L ≤ 1800 mm 900 mm < H ≤ 1800 mm 4 rivelatori posti a due a due su due lati opposti della condotta, uniformemente distribuiti
58. Nel caso di copertura inclinate o a shed i rivelatori deve essere collocato preferibilmente in senso parallelo alla copertura o shed. Occorre privilegiare installazioni in prossimità alla linea di falda. Nel caso di posizionamento trasversale bisognerà considerare che se l’altezza dello shed è maggiore o uguale al 15%, si dovrà aumentare la protezione con un rivelatore addizionale ogni 2. Nel caso di elementi sporgenti ci si comporta come per gli shed. 5.4.5 Rivelatori ottici lineari di fumo 3/4
59. Se i rivelatori lineari vengono installati in ambienti con un’altezza massima superiore o uguale a 12 metri vanno installati anche a quote intermedie. Tali rivelatori possono essere installati anche verticalmente in cavedi, cunicoli, ecc. 5.4.5 Rivelatori ottici lineari di fumo 4/4 Nel caso di soffitti a calotta semisferica o a cupola i rivelatori devono essere posizionati lungo il piano d’appoggio. In questo caso, la larghezza massima di copertura diventa di 8 metri max.
61. I sistemi fissi automatici devono essere completati con un sistema di segnalazione manuale. I guasti e/o l’esclusione dei sistemi di segnalazione manuale non deve mettere fuori servizio il sistema dei punti manuali e vice versa. 5.4.6 Punti di Segnalazione Manuale 1/3
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63. L’aumento dell’altezza di installazione a 1,6 m consente di soddisfare requisiti di altre norme che prevedono altezze di installazione al di sopra di 1,5 m. 6 Punti di Segnalazione Manuale 3/3 I punti di segnalazione manuale a se stanti necessitano sempre di Centrale di Controllo I punti di segnalazione manuale devono essere protetti contro l’azionamento accidentale e devono essere segnalati con apposito cartello (UNI 7546-16). In caso di azionamento deve essere possibile individuare sul posto il punto di segnalazione manuale utilizzato. 1,0 ÷ 1,4 1,6 mt Novità 2010
66. 5.4.7 Rivelatori di Fiamma 2/3 MODELLO TECNOLOGIA SOSTANZE SENSIBILITA’ E NOTE 40/40I Triplo spettro IR Idrocarburi; Fiamma di benzina di 0.1mq alla distanza di 65m in meno di 5 secondi 40/40M Multi spettro IR Idrocarburi; Idrogeno; Fiamma di benzina a 65m, o una fiamma di idrogeno a 30m alla distanza di 65m in meno di 5 secondi. 40/40L-LB Doppio rivelatore UV e IR Carburanti o gas a base di idrocarburi; fiamme di metalli e materiali organici; * Mod. -B con autotest 40/40L4-L4B Doppio sensore, UV e IR Fiamme generate da carburanti o gas a base di idrocarburi; * Mod. -B con autotest 40/40U-UB Sensore UV Carburanti o gas a base di idrocarburi; Fiamme non visibili di idrogeno; Fiamme di idruri, ammoniaca, silano ed altri materiali organici; Sensore UV insensibile alla luce solare * Mod. -B con autotest
67. Possono essere installati a soffitto oppure a parete La visuale del dispositivo deve essere sgombra Bisogna adottare opportuni accorgimenti contro i falsi allarmi Per la corretta installazione e l’area di copertura ci si riferisce al manuale del fabbricante L’apertura è tipicamente di circa 90°: 4 rivelatori ai vertici di una stanza controllano un oggetto al centro da tutti i punti di vista. 5.4.7 Rivelatori di Fiamma 3/3
68. CRITERI DI INSTALLAZIONE DEI SISTEMI AUTOMATICI: RIVELATORI LINEARI DI CALORE NON RESETTABILI CAVI TERMOSENSIBILI AD AZIONE UNICA
69. Sono rivelatori non resettabili, costituti da cavo in speciale guaina protettiva inserito in una speciale mescola plastica, tarata per fondersi ad una determinata temperatura Si utilizza a protezione di oggetti o passerelle cavi, cunicoli ed impianti petrolchimici Novità 2010 5.4.8 Cavi Termosensibili 1/1 Isolamento Termoplastico sensibile alla temperatura Guaina PVC nero o colorato o treccia termoplastica Conduttori Acciaio stagnato rivestito in rame
74. 5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 1/4 Scarico Aria Rivelatore Ottico Normale o Laser Apparato di Aspirazione Tubazione in ABS DN 25 mm (EN50086) Fori Tappo
75. Per il calcolo delle massime distanze delle tubazioni ed il numero di fori praticabili su di esse, fa fede il manuale del produttore La copertura del foro deve essere considerata come quella di un sensore puntiforme di fumo, pertanto l’area protetta da esso è uguale a quella considerata per il sensore L’area massima di sorveglianza di una tubazione è 1600 m 2 Per la suddivisione in Zone vale quanto prescritto nella Norma Valori di oscuramento tipici 0,005% al 20% di oscuramento/metro Novità 2010 5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 2/4
77. Classe C - Sensibilità standard, per la rivelazione di incendi in ambienti "normali" o in zone inaccessibili Con sensore laser - 17 fori con diametro da 3mm Con sensore ottico tradizionale 1 foro con diametro da 8 mm oppure 2 fori con diametro da 5 mm 5.4.10 Sistemi ad Aspirazione 4/4 La EN54-20 divide i sistemi di aspirazione in tre classi: Classe A - Elevata sensibilità per la rivelazione precoce di fumo in numerosi ambienti commerciali e produttivi, con elevata circolazione d'aria, o ad alto rischio.ottenibile. Con sensore laser - 3 fori con diam. da 4mm Classe B - Sensibilità migliorata, per la rivelazione efficace e tempestiva (preallarme) in ambienti critici o in presenza di apparecchiature il cui danneggiamento non può essere tollerato dall'attività. Con sensore laser - 6 fori con diametro da 4mm
82. 5.4.11 Dispositivi via radio 1/3 Sono dispostivi che, per mezzo di una interfaccia, comunicano bidirezionalmente con la Centrale. Tale tipo di comunicazione deve permettere il continuo controllo di tutti i dispositivi. L’alimentazione deve essere supervisionata e la centrale deve essere avvertita prima dell’esaurimento della carica. I dispositivi (rivelatori, pulsanti, ecc.) devono essere univocamente identificati dalla centrale. I dispositivi vanno installati come descritto nella Norma per i loro analoghi via cavo. Oltre al raggio di copertura normativo va anche considerata la reale efficacia del sistema di trasmissione. Novità 2010
83. WL-NTM Interfaccia wireless Rivelatori analogici WL-D100 Ottico WL-D200 Ottico-Termovel. WL-D350 Termovelocim. Rivelatori Wireless WL-MCP Pulsanti Wireless Pulsanti 5.4.11 Dispositivi via radio 2/3 Sistemi analogici di rivelazione incendi Centrale WL-EXP Interfaccia di espansione
84. Materiale Legno,intonaco Mattoni,legno pressato Cemento armato (trasmissione attraverso metallo) M etallo, grata in metallo, r iscaldamento a sottopavimento SISTEMI VIA RADIO 5.4.11 Dispositivi via radio 3/3 Perdita di energia 0 – 10 % 5 – 35 % 30 – 90 % 90 – 100 %
88. 5.5.3 Dispostivi di Allarme Acustici e Luminosi 1/2 A differenza dei dispositivi di allarme in centrale, i dispositivi di allarme ausiliari, posti esternamente alla centrale, sono facoltativi. Se previsti devono essere adeguati all’ambiente in cui sono installati. In assenza di presidio deve essere previsto un sistema di trasmissione degli allarmi e guasti ad una o più stazioni ricevitrici tramite connessione supervisionata. Le segnalazioni di allarme incendio devono essere chiaramente riconoscibili come tali e non confondibili con altre segnalazioni.
91. 5.6 Alimentazioni L’alimentazione primaria deve essere eseguita tramite linea riservata e dotata di propri sezionatori L’alimentazione di riserva deve assicurare il funzionamento ininterrotto del sistema per almeno 72h. Tale autonomia può essere ridotta a 24h nel caso di allarmi trasmessi all’esterno e sia in atto il contratto di assistenza e manutenzione ovvero un’organizzazione interna adeguata. L’alimentazione di riserva deve assicurare che tutti i segnalatori di allarme dovranno poter funzionare contemporaneamente per almeno 30 minuti
95. Vanno adoperate esclusivamente apparecchiature conformi EN 54-25 e vanno eseguite le indicazioni della stessa per l’installazione. Le interconnessioni tra l’Interfaccia via radio e la centrale di controllo e segnalazione devono essere eseguite secondo le indicazioni riportate nella Norma. Per il raggio di azione dei dispositivi via radio nei confronti dell’interfaccia di gestione, il riferimento è costituito da quanto riportato nel manuale del produttore. 7.2 Connessioni via radio WL-NTM
96. 8 Verifica ed esercizio dei Sistemi L’utente deve provvedere al mantenimento delle condizioni di efficienza del Sistema. L’Utente deve tenere un apposito registro, firmato dai responsabili, in cui vanno annotate tutte le operazioni ordinarie e straordinarie, gli eventi di allarme e guasto, nonché le variazioni di estensione dell’impianto nel tempo. Per le operazioni di Controllo Iniziale e Manutenzione si fa riferimento alla UNI 11224. Novità 2010
97.
98. Grazie per la cortese attenzione Ing. Sergio Abbrugiati Regional Sales Manager Notifier Italia Srl 335 1418811 [email_address]