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Autostima Miglioramento PNL Conflitti
1.
AUTOSTIMA MIGLIORAMENTO CONFLITTI
© COPYRIGHT – I testi di questo documento sono sottoposti a copyright ed alla legislazione per la protezione dei diritti d'autore. E' vietato qualsiasi uso pubblico, se non autorizzato in forma scritta dall'autore © MarcoMalacarne
2.
La nostra grande
tragedia è che sappiamo troppo. Pensiamo di sapere: questa è la tragedia. E dunque, non scopriamo mai..... © MarcoMalacarne
3.
4.
5.
6.
7.
LA MAPPA NON
E’ IL TERRITORIO … Valori culturali, norme, codici, rappresentazioni Ciò che vediamo L’osservazione non può essere che “illusoria” perché dipende da molti fattori, tra i quali quelli culturali, e anche antropomorfizzazione, adultomorfizzazione, occidentalizzazione che provocano delle vere e proprie “distorsioni” della percezione. 90% 10% DIPENDE DA: Che danno un SIGNIFICATO preciso alla nostra percezione Come è fatta la mia parte “nascosta” ? © MarcoMalacarne
8.
Piramide di Maslow
condizione di stabilità interna degli organismi L‘autorealizzazione è comunque sempre un percorso in continua evoluzione BISOGNI © MarcoMalacarne
9.
Ognuno di noi
ha dentro di se dei bisogni complementari tra di loro: AMORE una persona da amare IMPORTANZA amore per noi stessi (AUTOSTIMA) CERTEZZA vestiti, cibo, casa VARIETA’ nuovi vestiti, cibi migliori, una casa al mare, CRESCITA PERSONALE quanto facciamo per noi CONTRIBUTO AL MONDO quanto facciamo per gli altri BISOGNI Entusiasmo, vitalità ed energia? Abbiamo bisogno di uno scopo, di un obiettivo . © MarcoMalacarne
10.
AUTOSTIMA :
è l’immagine che ho di me stesso Poca fiducia equivale a poca spinta Non occorre fare cose incredibili: INIZIA a non rimandare le PICCOLE COSE. Elenca le cose che stai rimandando, decidi pochi IMPEGNI e RISPETTALI! Ad esempio alzati presto per andare a correre, fai quella telefonata che stai rimandando… Passiamo di fronte allo specchio, guardiamo la nostra immagine proiettata e diciamoci delle cose positive prima di uscire di casa. TRATTIAMOCI MEGLIO ! Rivolgiamoci a noi stessi con un tono gentile Quando non sono “soddisfatto di me”, non sto lì a piangermi addosso: prendo coscienza di cosa ho fatto e immediatamente faccio qualcosa, anche piccola, che mi faccia cambiare la mia immagine. Concentriamoci sullo stare bene, impariamo a farlo sempre meglio, cosi’ che quando succede qualcosa di buono siamo in estasi! Muoviamo i nostri pensieri in modo che ci diano delle sensazioni positive Proiettiamo immagini che ci facciano sorridere Il fatto di sentirsi insicuri, non vuol dire ESSERLO, ma semplicemente è così che ci SENTIAMO La nostra autostima non ci da informazioni su quanto siete BRAVI . E’ meglio concentrarsi su come attingere a quegli stati d’animo in cui noi siamo al massimo, in cui riusciamo a fare le cose con SUCCESSO I meccanismi dell’autostima rispondono ai nostri processi mentali e alla FIDUCIA che abbiamo in noi stessi. Cosa la blocca? La mancanza di sufficienti riferimenti positivi, che possono farci stare ben saldi al terreno. Un buon livello di autostima , secondo me , si ottiene dando molte prove di "essere capaci" al nostro inconscio attraverso piccoli e ripetuti mini-successi, che possono creare la base per successi più importanti. Te la meriti l’autostima? Quante persone hai fatto sentire bene oggi? © MarcoMalacarne
11.
INSICUREZZA Non sono
sicuro del mio futuro. ne sei certo? ;o) Nel tono della voce che uso per “parlarmi” e’ contenuta la risposta! “ Quanto sono migliorato rispetto a ieri?” già solo porsi questa domanda la nostra qualità della vita migliora di molto. Concentrarsi sulle cose semplici REALTA’ Se qualcuno perde il contatto con la realtà è compito nostro seguirlo nella sua realtà FALLIMENTO Se qualcuno ci dice NO a una nostra richiesta SIGNIFICA CHE in quel momento, secondo l’opinione di quella persona, che si basa sulla sua conoscenza sulla sua capacità di comprendere, sulla base della sua esperienza, non gli interessava… Si tratta di qualcosa che accade nell’altra persona. Io posso fare tesoro di questa esperienza per la successiva possibilità che avrò di farcela. Godiamoci il fatto che le persone hanno gusti e scelte diverse! SICUREZZA Non significa non darsi la possibilità di sbagliare, non siamo supereroi. Sicurezza è da intendere come consapevolezza che, malgrado gli eventuali problemi, malgrado eventuali sbagli (a volte necessari o perfino utili per accumulare la necessaria esperienza) siamo SICURI di arrivare © MarcoMalacarne
12.
AUTOSTIMA
Cambiamo approccio: agiamo sulle cause, su cio’ che PENSIAMO. L’AUTOSTIMA non è una qualità che si ha o non si ha e non si riconquista attraverso i risultati. Per riconquistarla non serve lungo tempo. La fiducia è un vantaggio , un’attitudine. ESEMPIO1: mio figlio non fa i compiti a casa, non mi ricordo niente (bassa fiducia). Ogni volta che dimenticava i compiti, si convinceva di più del fatto che “non ricordava le cose” e il genitore pensava sempre di più di non essere un buon genitore. -> Calo costante di autostima ALTERNATIVA: Perché mio figlio non ricorda le cose? Un tempo si segnavano i compiti sul diario, perché adesso non è così? I professori li scrivono alla lavagna e i bimbi devono trascriverli sul diario. I compiti erano tanti e non poteva ricordarseli tutti a memoria. Mio figlio non aveva capito che doveva scriverli semplicemente sul diario . (origine del problema) ESEMPIO2: imprenditore sfiduciato riguardo alle sue capacità imprenditoriali , di concludere affari, di gestire un Team, di produrre reddito. Domanda1: perché credi di aver perso queste capacità? Risposta1: perché i miei risultati non sono in linea con le mie aspettative Domanda2: perché non lo sono? Risposta2: perché un mio amico lavora meno di me e crea il doppio del mio reddito Domanda3: perché credi che questo risultato sia sintomo di una tua incapacità? Risposta3: perché alcuni imprenditori che conosco riescono a farlo e io no Domanda4: perché credi di “non essere capace” quando i dati dicono che guadagni più del 93% degli italiani? Risposta4: beh, perché …. Domanda5: perché non pensi che FORSE NON E’ CHE NON SEI CAPACE DI CONCLUDERE AFFARI (al contrario, hai già dimostrato di saperlo fare) è solo che VORRESTI SALIRE AD UN LIVELLO SUPERIORE ? -> BINGO! Dalla sfiducia all‘autostima NON si arriva attraverso i RISULTATI. Si deve agire sulle CAUSE (CIò CHE PENSI) Ecco la „Tecnica dei 5 perchè“ , per arrivare alla vera CAUSA ! Al perchè di ciò che pensi. © MarcoMalacarne
13.
AUTOSTIMA
Ricordiamoci di agire sulla CAUSA , non dalla conseguenza o dai risultati . Lavorare sulle radici (cambiamenti spontanei a lungo termine), non sulle foglie (più resistenze e risultati a breve termine). I cambiamenti possono essere immediati o comunque rapidi. Crea la vita come tu la vuoi Per applicare la tecnica dei 5 perchè: Non avere timore, troverai le risposte giuste e lo saprai da solo. Quando sono i dolori giusti per il parto? Te ne accorgerai… TIP1: Accertati di avere individuato la causa scatenante TIP2: Ammetti il fatto di aver bisogno di aiuto per creare un cambiamento profondo -> METTITI IN GIOCO TIP3: Inizia a fare COME SE … (fisiologia) perchè il comportamento non è solo un‘espressione esteriore. E‘ anche uno strumento importante per migliorare l‘intento RIASSUMENDO Scarsa autostima -> insuccesso quasi sicuro Non funziona recuperare l‘autostima con i risultati -> meglio andare alla fonte utilizzando la tecnica dei 5 perchè (è la vera causa? Mettiti in gioco, e cambia comportamento, cambia fisiologia) E SE CI SONO DEI RETAGGI DEL PASSATO? Fai finta o fai come se . Prova per qualche ora a fare finta di ripartire da 0. Pensare o fare, per il cervello, è la stessa identica cosa. Usa il pensiero azzerante . Prima togli i freni … poi accelera …. Quindi inserisci il Turbo ! © MarcoMalacarne
14.
15.
La MENTE e
il CORPO devono essere allineati verso la stessa direzione se voglio raggiungere i miei risultati , nella scuola, nello sport, nella vita Immagina di guidare una macchina dove il volante non risponde ai comandi. Sia tu che l‘auto che guidi raggiungerà facilmente il posto in cui vuole andare, con un dispendio esagerato di tempo ed energie. E' un po' quello che succede se non c‘e‘ congruenza tra le due „menti“ .. Il volante rappresenta la mente inconscia , tu sei la mente conscia . Un esercizio interessante per avvicinare CONSCIO E INCONSCIO con la TRANCE IPNOTICA consiste nel sedersi comodi, chiudere gli occhi e fare un respiro appoggiando le mani sulle cosce. Sentire quale mano e‘ piu‘ pesante, quale piu‘ calda, dove percepite un formicolio. Lasciate che sia l‘inconscio a determinare queste sensazioni, e voi semplicemente state ad osservare le reazioni che emergono spontaneamente. Quando sarai in grado di riconoscere queste risposte sarai in perfetto contatto con l‘inconscio e in grado di utilizzare queste sensazioni per il tuo benessere. Concludere con un bel respiro profondo, contare da 5 a 1 e apri gli occhi fresco e riposato Questo esercizio si può fare anche con g ambe, braccia, man i, dita © MarcoMalacarne
16.
LA MENTE FA
FATICA A RICONOSCERE IMMAGINI IMMAGINATE CON FORZA DA REALTA’ REALI VISSUTE. La nostra mente obbedisce a istruzioni in positivo, e si rifiuta di muoversi su indicazioni in negativo, perché si crea un’immagine dei concetti che sentiamo NON VOGLIO PIU’ PRENDERE 4 DI ITALIANO LA PROSSIMA INTERROGAZIONE VOGLIO PRENDERE UN BEL VOTO NON PONETEVI LIMITI, PERCHE’ DIVENTERANNO LE VOSTRE PRIGIONI Lo studente addormentato che risolve il problema impossibile? Immaginatevi proiettati nel futuro, fra 20 anni. Come vi vedete? Che attività state facendo? © MarcoMalacarne
17.
18.
Non è quello
che ci accade che fa la differenza, è come noi reagiamo . Abitudini limitanti: ritardare, non ascoltare, non ricordare i nomi, fare lunghe telefonate, dormire troppo. Abitudini potenzianti: saper nuotare, saper allacciarsi le scarpe, guidare la macchina. Per migliorare la mia abitudine (potenziante) di guidare l‘auto che già ho ora (inconscio) devo cambiare molte cose, e non parto da zero, ho già delle abitudini. Devo innestare delle nuove abitudini cancellando le vecchie (anche se non si possono cancellare). Ogni giorno si deve continuare con la stessa abitudine, FOCALIZZANDOMI CONTINUAMENTE sulla nuova abitudine, scrivilo dappertutto, quando mi sveglio devo avere chiaro il mio compito. -> NO ROUTINE e GABBIE MENTALI Cose importanti: andare a prendere i figli a scuola Cose urgenti: il telefono che squilla Tutto è difficile, è tutto ciò che non è un‘abitudine! Non guardo il mercato per cercare il mio lavoro, mi guardo dentro , quello che mi motiva! Quando mi muovo per attuare il cambiamento ? Quando la leva è il DOLORE (tocco il fondo , piego le gambe e spingo) o quando la leva è il PIACERE (già sentire il cambiamento dentro di noi) Max Formisano © MarcoMalacarne
19.
MODI POSITIVI DI
COMUNICARE • Capire lo stato d’animo del vostro interlocutore; • Sostenere la vostra posizione con Calma e Fermezza; • Dire di no quando è il caso • Non avere fretta; • Non esagerare nei ringraziamenti; • Non sottomettere sé stessi o gli altri; • Essere specifici; • Essere consapevoli del linguaggio del corpo e della mente; • Non farvi condizionare da sensi di colpa; • Accettare le critiche. © MarcoMalacarne
20.
Sono le nostre
“regole interne” alle quali ci riferiamo per scegliere dove porre la nostra attenzione: ACCOSTAMENTO o ALLONTANAMENTO: ricerchiamo il piacere e fuggiamo il dolore. Ciascuno di noi si muove verso determinate cose e si allontana da altre. C’e’ chi va allo stadio per stare vicino alla propria squadra, e chi ci va per allontanarsi dai pensieri del lavoro … REFERENZA INTERNA O ESTERNA: ho bisogno di un’approvazione esterna o mi basta sentire dentro di me di aver fatto bene? SCELTE FATTE PER ME O PER GLI ALTRI: c’e’ chi si preoccupa più di se stesso e chi più degli altri… ADEGUANTE O DISADEGUANTE: percepisce le cose per affinità o differenza. POSSIBILITA’ O NECESSITA’: chi fa qualcosa perché sceglie e chi lo fa perché deve. Chi è motivato dalle possibilità ricerca il nuovo. Chi e’ mosso dalla necessità prende ciò che gli capita ciò che già conosce. STILE DI LAVORO/GIOCO/STUDIO: ci sono gli INDIPENDENTI , i COOPERATIVI che preferiscono condividere i lavori e le responsabilità, i PROSSIMISTI che sono la via di mezzo, agiscono in team ma prendono anche le loro iniziative. Ognuno da’ il meglio di sé quando e’ inserito nel suo contesto migliore. … I METAPROGRAMMI …. “OLTRE” I PROGRAMMI ANALOGIE O DIFFERENZE: percepisco le situazioni come somiglianze a … piuttosto che come differenti da … Attenzione, perché i metaprogrammi cambiano a seconda dei livelli logici dove vengono estratti e sono correlati ai valori/credenze. © MarcoMalacarne
21.
ACCOSTAMENTO o ALLONTANAMENTO:
che cosa cerchi nell’ ….. (amore, amicizia, lavoro, vita, casa, divertimento) REFERENZA INTERNA O ESTERNA: come fai a sapere che hai ottenuto successo in quello che hai fatto? SCELTE FATTE PER ME O PER GLI ALTRI: in base a cosa scegli come passare la serata con gli amici? ADEGUANTE O DISADEGUANTE: Come fai a riconoscereil gusto del cioccolato dalla fragola? ARTE DI CONVINCERE: Come fa a sapere che questa e’ l’automobile che fa per lei? POSSIBILITA’ O NECESSITA’: se potessi scegliere la tua scuola, il tuo lavoro, il tuo gioco preferito, quale sarebbe? Come fai a sapere che e’ quella giusta? STILE DI LAVORO/GIOCO/STUDIO: Qual e’ il tuo sport preferito? Perche’ , Ti piacerebbe passare le vacanze in un camper? Ti piacerebbe fare il giro del mondo in solitaria su una barca? … cercate voi le domande migliori per riconoscere le strategie degli altri per entrare in rapport… ;o) … DOMANDE PER FARE EMERGERE I METAPROGRAMMI …. © MarcoMalacarne
22.
L’applicazione del metamodello
è finalizzata al recupero di informazioni mentalmente trascurate, non espresse, o male espresse , che possono rivelarsi fondamentali per la comprensione di un problema o il raggiungimento di un obiettivo. il metamodello consente di ampliare un punto di vista limitato e poco utile per comprendere le informazioni che le altre persone ci comunicano IL METAMODELLO di Bandler e Grinder fornisce forme linguistiche le quali permettono di " Generalizzare" , " Cancellare" e "Deformare" i concetti espressi in una comunicazione modificandoli secondo le nostre esigenze. Acquisendo queste tecniche possiamo essere più efficaci nella comprensione, fare migliori domande per capire concetti e discorsi … I METAMODELLI …. © MarcoMalacarne
23.
Mignoli: le generalizzazioni.
Tutti dobbiamo respirare (vero) Tutti i giovani sono svogliati (falso) Anulari: Cosa accadrebbe se fossi capace di farlo? Medi: Verbi. Mi sento male. Come precisamente? Indici: Nomi. Loro non mi capiscono. Chi sono “loro”? Pollici: Troppo, troppo caro … Rispetto a cosa? Il segreto e’ affrontare il discorso parlando in modo specifico dei sentimenti, di cosa e chi ci fa sentire bene o male, delle nostre aspettative e dei nostri valori o credenze. Modello di precisione © MarcoMalacarne
24.
DEFORMAZIONE Causa –
effetto Questa sottoclasse si atteggia nel seguente modo: X causa Y. Soggetti che esprimono frasi aventi la struttura vista in precedenza, incorrono in un tipo di violazione dove hanno la certezza che un’azione provochi un risultato al quale non si può sfuggire. Il tuo atteggiamento mi fa stare male -> In che modo specificatamente il suo atteggiamento ti fa stare male? Il comunicatore neuro-linguistico ha il compito di spezzare questo legame . Lettura della mente La lettura della mente è un procedimento attraverso il quale il soggetto ipotizza una realtà limitante “leggendo nella mente” di altri individui, senza averne il riscontro. Noto che cio’ che ti dico non ti preoccupa minimamente! -> Come fai a saperlo? Contro-domande di questo genere tendono a reperire l’origine dell’informazione. © MarcoMalacarne
25.
Equivalenza complessa
Ci ritroviamo in questa violazione quando due esperienze sono ritenute sinonimi. X = Y Tu non mi parli … non mi vuoi bene -> In che modo il fatto che non ti parlo significa che non ti voglia bene? Non ti è mai successo che una persona ti voleva bene e non ti parlasse ? Se tu non parli con qualcuno allora non gli vuoi bene? Lo scopo di queste domande è quello di recuperare il significato della frase e fornire contro esempi. Mi domando perché continuano a comportarsi in questo modo -> Come fai a sapere che sono consapevoli di comportarsi in un certo modo? E in che modo dovrebbero cambiarlo? Le domande hanno lo scopo di far rendere consapevole l’individuo di non avere molte scelte (irritarsi) in risposta al comportamento degli altri. © MarcoMalacarne
26.
27.
L’unica cosa sicura
nella vita e’ il …. Per avviare un cambiamento può essere sufficiente cambiare una singola parola: l a r istrutturazione del linguaggio (sostituisco “ arrabbiato ” con “s tizzito ” : produc o una minore intesit à emozionale negativa, oppure da “ depresso ” passiamo a dire che siamo “ momentaneamente un pochino gi ù” …. proviamo a smettere di parlare di “ problemi ” , parliamo da oggi solo di “ Sfide ” !! E se le cose “ vanno bene ” …….ora “ vanno alla Grande! ” ) Semplicemente andiamo ad usare parole che miglior a no lo stato d’animo depresso -> non al massimo fallire -> fare esperienza s tressato -> m esso alla prova La nostra mente inconscia NON vuole il cambiamento: il primo cambiamento dalla pancia di mamma al “mondo esterno” non è positivo: Suoni dolci, calore, buio -> Rumore, freddo, luce accecante Poi ritorna il “paradiso” … persone sempre disponibili, tutti mi dicono che sono bello … Poi di nuovo, strillo e nessuno accorre,… scopro che devo fare qualcosa per “meritarmi” quello che prima avevo senza fare nulla… Sviluppiamo la mente critica , intorno ai 6 anni, come un guardiano della nostra mente inconscia. Prima dei 6 anni abbiamo creato la nostra auto immagine , e sviluppato degli schemi emozionali. Alcune persone hanno la stessa intelligenza emotiva di un bimbo di 6 anni … Cominciamo quindi a sviluppare le sinapsi (100 miliardi di neuroni, con 100mila connessioni ciascuno) Tutto quello che facciamo in automatico e’ legato alle SINAPSI CAMBIA MENTO Abstract from Roy Martina © MarcoMalacarne
28.
Il divertimento come
motivazione è una leva motivazionale per agire nella direzione desiderata. Un esempio sono le scale musicali della metropolitana di Amsterdam. La chiave è divertirci, MENTRE cambiamo le loro abitudini MOTIVAZIONE: Via da : sono mosso all’azione per evitare una “paura” Verso : sono mosso all’azione per raggiungere uno scopo, un obiettivo. VOLETE CAMBIARE? DOVETE RECITARE! © MarcoMalacarne
29.
il cambiamento Per
attuare il cambiamento occorre superare una certa soglia emozionale Questo modo di vedere le cose, il mondo , gli avvenimenti non mi piace Mi rendo conto delle immagini che creo, di come mi parlo,delle sensazioni che provo in questo momento Rimpicciolisco le immagini, le porto lontane da me, tolgo nitidezza e colori, cambio il tono della voce, la rendo ridicola, o seducente e poi sostituisco l’ “era” con il “diventa” Notare in che direzione si muove nel mio corpo e muoverla nel senso opposto © MarcoMalacarne
30.
“ Se vuoi
che gli altri cambino, cambia tu per primo!”. Punti deboli da migliorare -> Si diventa “discreti” in diversi ambiti … e va bene Punti forti da migliorare -> Si diventa “ ECCELLENTI ” in un AMBITO © MarcoMalacarne
31.
Obiettivo Trovare:
Direzione ROTTA Piano d’Azione Azione 1 Azione 2 Azione 3 aggiustamenti Chiarezza interiore: dove vuoi andare , cosa vuoi e come vuoi. Ascoltare l’inconscio che segue le proprie passioni, i propri sogni. Cosa c’e’ dentro di noi? Impegno per realizzare Soluzioni creative per EVOLVERE un prodotto Chiedi : a chi e’ riuscito Osa : Agisci nella direzione che hai scelto aggiustamenti Apprendimento di nuovi schemi mentali Scopo Impegno Costante Costruisci la strada Cura dei dettagli Particolari importanti OBIETTIVI Dare qualcosa di unico Cosa voglio affrontare disagio, paura crescita Che persona sto diventando mentre mi muovo verso l’obiettivo ? nuove sfide © MarcoMalacarne
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Steven Covey –
Time Management Attivita’ poco urgenti e poco importanti Attivita’ poco urgenti ma molto importanti Focalizzati sull’urgenza ANSIA, SGRADEVOLE Focalizzati sulle cose importanti PASSIONE, VOGLIA DI FARE Attivita’ molto urgenti e poco importanti Attivita’ molto urgenti e molto importanti Delega le cose meno importanti …. TEMPO © MarcoMalacarne
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Joseph Campbell nel
„Potere del Mito“ utilizza l'archetipo dell'Eroe per spiegare il percorso compiuto da ogni essere umano nel proprio cammino di vita. Le persone attraversano nel proprio cammino i seguenti passaggi: 1. Sentire la Chiamata (essere interessati da un progetto, posso aderire o ignorare… c‘e‘ qualcosa in piu‘ …) 2. Accogliere la Chiamata (scegliere di farne parte, ristrutturo la realta‘) 3. Attraversare, oltrepassare la Soglia (superare il punto di „non ritorno“ , esco dalle normali abitudini, dai soliti schemi mentali) 4. Trovare un Mentore , uno sponsor, un gigante (trovare qualcuno che mi aiuti nell‘ oltrepassare questa „soglia“ , perche‘ comunque incontro una resistenza) 5. Affrontare il demone , una sfida (muovere il primo passo nel progetto e affrontare le sfide necessarie, il riflesso delle mie paure e insicurezze. Usare il coraggio per addomesticare le paure. E‘ solo un punto per passare al livello successivo. Parte passiva) 6. Trasformare il „demone“ (ristrutturare le proprie paure, scoprire un nuovo strumento , una nuova risorsa. Parte attiva) 7. Trovare una nuova via, completare il compito (vedere se stessi cambiare, trovare il modo di rispondere alla chiamata) 8. Ritorno a casa (trovare la strada verso casa, ritornare rigenerati e condividere l‘esperienza , a questo step divento un punto di riferimento per me e per gli altri.) Dove mi trovo io , ORA? Quale e‘ il mio prossimo passo? CICLI DINAMICI E VIAGGIO DELL’ EROE © MarcoMalacarne
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IDENTITA’ – IO
- EGO Ci sono, a mio avviso, alcuni aspetti fondamentali che contribuiscono a formare il nostro “IO”. E che se ci fermiamo ad analizzare ci possono fornire preziose illuminazioni. 1° Chi siamo ORA (ciò che manifestiamo esteriormente, momento per momento della nostra personalità). 2° Chi crediamo di essere (penso di essere migliore o peggiore di quello che sono? Qual è la mia autostima?). 3° Quello che percepiamo della nostra esistenza (le nostre sensazioni di noi stessi) 4° Cosa vorremmo essere (il desiderio di diventare qualcuno di diverso da chi si è, o quantomeno diversi dalla nostra percezione di chi siamo). 5° Quello che gli altri credono che noi siamo (l’immagine di noi che arriva agli altri). 6° Quello che gli altri vorrebbero che noi fossimo (le aspettative del datore di lavoro, dei professori, della fidanzata, del marito, dei genitori, degli allenatori verso di noi). 7° Cosa gli altri suscitano in noi (chi incontriamo ci trasmette qualcosa per cui noi non saremo mai più gli stessi, oppure passerà inosservato). 8° Quello che noi vogliamo figurare di essere (come meccanismo di autodifesa, spesso portiamo delle maschere, o ci comportiamo in modo provocatorio) 9° Chi possiamo diventare (la possibilità immensa di sviluppare le nostre potenziali capacità). 10° Quali sono le nostre motivazioni per essere ciò che vogliamo essere (che prezzo sono disposto a pagare per ottenere ciò che voglio?) © MarcoMalacarne
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RENDETE C
O M I C I I VOSTRI PROBLEMI! Proiettate scene divertenti usate parole strane Mettete musiche strane, in controsenso o che vi fanno divertire! Aumentate la velocita’ del film che vi proiettate nella testa! … che orari bizzenchi mi fa fare il mio capo! Usate colori contrastanti nelle vostre immagini! CHUNCHING …. Masticate … un pezzetto alla volta © MarcoMalacarne
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La Ricontestualizzazione
o ristrutturazione è un processo alla base anche dell’ UMORISMO: Ridiamo per una barzelletta perché il contesto e la scena acquistano improvvisamente un significato totalmente diverso da quello di partenza o da quello che ci saremmo aspettati. Come anche l’ironia, è un avanzato sistema psicologico per esprimere sentimenti e stati d’animo che potrebbero rivelarsi distruttivi. Come in un quadro, cambiando la cornice esterna, i fatti assumono significati, o percezioni, diverse Immaginiamoci un bambino davanti ad una bottiglia di acqua con il tappo. Secondo te è un problema per lui aprire quella bottiglia? (si, lo è). Perchè? Perchè non conosce i meccanismi che regolano quel “ sistema ”. Non sa che per aprire quella bottiglia deve prendere con forza il tappo, tenere la bottiglia e girare il tappo in senso orario. Quando riesce a scoprire il meccanismo che c’è dietro l’apertura della bottiglia, aprire la bottiglia da solo non è più un problema. VUOI ESSERE PIU’ SICURO DI TE? SVITA IL TAPPO ! © MarcoMalacarne
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Un giorno, apparve
un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco. Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro. Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo.La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento. L’uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare. Non successe nulla! La farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate.Non fu mai capace di volare. Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare. A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita. Se chiedete la forza... riceverete le difficoltà da superare. Se chiedete la sapienza... Avrete problemi da risolvere. Se chiedete la prosperità... avrete cervello e muscoli per lavorare. Se chiedete di poter volare... troverete ostacoli da superare. Se volete l’amore... avrete persone con problemi da poter aiutare. Non riceverete niente di quello che chiederete al primo colpo, quasi mai... però otterrete tutto quello di cui avete bisogno, se ci crederete fino in fondo. © MarcoMalacarne
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… ho
un problema …. Perche’ a me? Cosa posso fare per risolverlo? Di quali RISORSE ho bisogno? Di quali INFORMAZIONI ho bisogno Di quali CONTATTI ho bisogno? Entro in Azione ! Puo’ essere utile ripetersi un “mantra” tipo: ScemoZitto! ScemoZitto! Piu’ volte finche’ la voce interna non cessa ;o) Funziona Non Funziona Elaboro una strategia CAMBIO strategia Nuovi contatti Nuove risorse Nuove informazioni © MarcoMalacarne
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MOTIVAZIONE =
MOTIVO+AZIONE Puoi focalizzarti sul “premio” , ovvero su come sarà migliore la tua vita quando avrai raggiunto il tuo obiettivo, sui benefici che otterrai, su tutti i vantaggi che avrai dal cambiamento. Oppure puoi focalizzarti sulla “strada” , quindi su tutto l’impegno, la fatica, la stanchezza e le seccature che perseguire il tuo obiettivo ti comporterà. Per questo, il segreto della motivazione è tutto nel modo in cui decidi di catalogare la scelta che ti si pone davanti. Se metti il tuo progetto nella casellina “dolore” , il tuo sistema mentale farà di tutto per evitarlo. Ma se riesci a spostarlo nella casellina “piacere” avrai generato una fonte inesauribile di motivazione per raggiungere il tuo obiettivo! Molto dipende dalla scala di valori che abbiamo in partenza. I nostri valori e le nostre credenze sono la molla che ci spinge o ci tira … I nostri valori sono una parte importante nella decisione dei nostri comportamenti e delle nostre azioni. Il nostro inconscio e‘ suggestionabile, lavora per noi, e fara‘ di tutto per portarti verso l‘obiettivo. Nel dialogo interno utilizzare affermazioni positive: VOGLIO AVERE UNA SPLENDIDA GIORNATA. Visualizzare se stessi alla fine della giornata FELICI. © MarcoMalacarne
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MUOVERSI ALL‘AZIONE –
MOTIVAZIONE Leggere? Studiare? Coaching? Tutte strategie utilissime, fondamentali e straordinarie. Ma qual è la risorsa indispensabile? Quella di cui non puoi proprio fare a meno? La PRATICA. Infatti sapere le cose e non saperle mettere in pratica non serve a niente. Il panico è più grosso e più spaventoso nella tua mente che nella realtà e tu puoi sconfiggerlo facendo una cosa sola: affrontalo. Infatti come fa il Personal Coach, faccio agire e faccio programmare azioni precise e mirate. Poi giustamente ci sono tante risorse da allenare e altre da acquisire, la verità è che non arriverà mai il momento in cui sarai veramente pronto, perché l‘idea di "essere pronto" semplicemente non coincide con nessuna esperienza reale. Adesso invece è arrivato il momento di dire BASTA! e di decidere dove vuoi andare. La prima volta che metterai in pratica le risorse che stai apprendendo funzioneranno al 100%? Assolutamente no. Ma chi se ne frega? Il tuo obiettivo principale adesso è dimostrare a te stesso che puoi agire e per farlo c'è un'unica strada... scegli dove vuoi andare e fai il primo passo. L’ottimismo è qualcosa che ha a che fare con il modo di pensare: è di natura razionale, mentre la motivazione ha più a che fare con il modo di percepire, di essere ed è molto più legata alle emozioni. Pensare con ottimismo è diverso da sentirsi motivati e desiderare qualcosa. Come anche avere una meta e volerla raggiungere è diverso da avere la benzina per fare il viaggio! © MarcoMalacarne
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CHIEDI! C’era una
volta una bambina che sta giocando sulla spiaggia guardata amorevolmente dalla mamma. A un certo punto la bambina nota un grande masso e cerca di sollevarlo. Ma non ce la fa. Prova con tutte le sue forze, ma non riesce, prova in diversi modi, ma non riesce proprio. Il masso è più grande di lei. Allora un po’ imbronciata va vicina alla madre. La mamma le chiede perché è imbronciata e la bambina risponde: “Ma come non hai visto, non sono riuscita a smuovere quel sasso”. E la mamma le chiede: “ Hai usato tutte le tue forze?” e la bambina quasi piangendo risponde: “Ma non hai visto che ho provato e riprovato: non ce la faccio proprio” e la madre le dice con un tono pieno di amore: “ Non hai usato tutte le tue forze. Non hai chiesto aiuto a me ”. © MarcoMalacarne
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Fin dall’infanzia, crescendo,
ciascuno di noi crea intorno a sé un’area di protezione nella quale mette le sue abitudini, le sue convinzioni, i suoi atteggiamenti, le sue amicizie, le sue letture, il suo genere di film, la sua musica. In questa sfera di conforto si trova a suo agio e in sicurezza. Difficilmente si azzarda a mettere il naso fuori perché sa che, ogni volta che ci ha provato, si è trovato fortemente a disagio. Restando all’interno della bolla, però non c’è alcun progresso Uscire dalla sfera protetta significa evolvere, crescere, progredire © MarcoMalacarne
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L’utilità’ delle ANCORE
e come metterci in uno stato d’animo produttivo Vi siete accorti di aver fatto un ottimo lavoro. Al culmine della vostra felicità fate un gesto o ditevi qualcosa di unico, non importa cosa. Tutte le volte che inizierete il vostro lavoro con questo spirito, sarete indirizzati verso quello stato d’animo positivo ed entusiasmante che vi guiderà verso un nuovo successo. Fateci ricorso per esempio prima di iniziare il vostro lavoro (battete un colpo sul vostro cuore, passate il mignolo sui denti del pettine, fatevi l’occhiolino allo specchio) … insomma siate creativi e unici! INTENSITA’ CULMINE UNICITA’ RIPETIZIONE Sono le parole chiave per creare e attingere quando si vuole alle proprie ancore Stimolo uditivo (canzone) -> attiva un’ancora -> Emozione vissuta in quella situazione Stimolo olfattivo -> attiva un’ancora -> Immagine vissuta -> Sensazione Ricordare = ridà al cuore Rammentare = ridà alla mente Rivivere = ridà alla vita aNCORE © MarcoMalacarne
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Cos’e’ importante per
te nello studio? Cos’e’ importante per te nello sport? Cos’e’ importante per te nel rapporto con gli altri? Cos’e’ importante per te nel tempo libero? Cosa significa per te divertimento? Cosa significa per te senso dello humor? Il POTERE delle DOMANDE RISOLUZIONE DEI CONFLITTI Che cosa ti accadrebbe di sgradevole se smettessi di essere pigro? © MarcoMalacarne
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AUTOSTIMA Il tagliapietre
picchia 2,459,847 martellate alla pietra per romperla. Ma ancora è lì intera. Al successivo colpo la pietra TAC, si apre in due! … .. Ma e’ merito solo dell’ultimo colpo? © MarcoMalacarne
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I valori
e le credenze sono la base del le nostre scelte e comportamenti. Si formano in una prima fase di vita che va da 0 a 3 anni circa tramite l’ impronta che i nostri genitori ci trasmettono tramite gli insegnamenti e i comportamenti che hanno nei nostri confronti. In que sta fase dove siamo molto ricettivi , assorbiamo come spugne ogni genere di informazione, sia quelle potenzianti che quelle limitatati. La seconda fase che va da i 3 ai 12 anni circa, veniamo in contatto con altri valori e credenze , quelli dell ’ asilo, scuola, cultura , media , sport . Alcuni valori o credenze limitanti, rimangono nell’inconscio. Non ci accorgiamo di averle, ma ci sono tecniche per poterle cambiare e renderci piu’ felici e migliori. Se ORA credo che non riusciro’ mai a conquistare quella ragazza… Se ORA credo che non riusciro’ mai a prendere un bel voto di Fisica… Se ORA credo che non riusciro’ mai a essere promosso… Se ORA credo che non riusciro’ mai a diventare bravo come il piu’ in gamba della classe… COSA CAMBIEREBBE SE SAPESSI CHE NON PUOI FALLIRE? © MarcoMalacarne
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POTENZIALE AZIONE RISULTATI
CONVINZIONE ATTEGGIAMENTO CIRCOLO DELLA CREAZIONE DELLE CREDENZE PENSIERO © MarcoMalacarne
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I LIVELLI delle
CREDENZE NEGATIVE LIVELLO1 se da piccoli, in più occasioni, non siamo riusciti a giocare bene a pallavolo , si installa la credenza che non sappiamo giocare. Magari eravamo portati, ma tutte le volte che abbiamo provato a fare qualcosa, abbiamo sbagliato; alla fine abbiamo rinunciato a giocare a pallavolo , in quanto credevamo di non essere portati per quel tipo di gioco. Se, invece, continuavamo ad applicarci i risultati sarebbe ro stati diversi. LIVELLO2 Un semplice presupposto (penso di non saper giocar e a pallavolo ), può trasformarsi in qualcosa di tanto pericoloso quanto sbagliato, fino ad arrivare al punto di identificare la credenza di non saper giocare con il fatto di essere incapace in tutti gli altri ambiti -> PERVASIVITA’ o GENERALIZZAZIONE LIVELLO3 Se questo meccanismo persiste, può scattare una Credenza : “ Non ce la farò MAI !”. LIVELLO4 Continuando in questa direzione, si potrebbe trasformare in un valore o in un identità: “ La pallavolo fa parte di quelle cose che non sono capace a fare. Non valgo nulla rispetto agli altri che invece ci riescono!”. © MarcoMalacarne
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Non riuscirò mai
a fare ….. Non ce la farò mai …. Per come sono non ci riuscirò mai …: Come ti sentirai quando ce l’avrai fatta? Quali altre strade conosco per arrivare lì? Ho cambiato la mia fisiologia? Ho cambiato la mia rappresentazione interna del problema? Ho corretto la strategia dopo aver fatto la prima azione? Mi sono esercitato a creare delle nuove immagini colorate, vivide ed emozionanti di cosa voglio raggiungere? Quali sono le caratteristiche che ancora non ho che potrebbero aiutarmi? Di quali informazioni ho bisogno? Chi conosco che già ha ottenuto quello che voglio? Cosa posso prendere di buono da lui? Ho usato le giuste leve? Ho elencato tutti i benefici che avrò quando avrò raggiunto ciò che voglio? © MarcoMalacarne
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