1. Lectio Magistralis
È stata tenuta il 17 Gennaio 2009 dalla Senatrice Luciana Sbarbati, presso la Sala
Convegni di Palazzo Trinci in Foligno, durante il Convegno “La protezione del
minore” organizzato dalla Divisione Umbria (Lgt. Governatore Dr. Donato
Vallescura) del Kiwanis International Distretto Italia S. Marino.
La lectio magistralis della Senatrice Sbarbati, di importante rilievo sul piano umano,
culturale e pedagogico, rappresenta per tutti un insegnamento e per i ragazzi anche
uno stimolo all’apprendimento, a sviluppare le proprie conoscenze e i propri valori, a
migliorare se stessi e le relazioni con gli altri, ad assumersi le responsabilità, ad
accrescere la fiducia in se stessi.
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3. Parte seconda
Monitoraggio
La Senatrice continua dicendo che “Ci sono delle organizzazioni come il Kiwanis,
che ringraziamo, e altre come Save the Children o l’UNICEF, che si fanno carico di
questi problemi e cercano d’intensificare il monitoraggio di quanto sta accadendo
nel mondo, sotto gli occhi di tutti eppure nell’assoluta insensibilità generale: perché
ciò che si spende, ciò che si fa, gli impegni umanitari sono solo una goccia, e di
questo siamo naturalmente consapevoli, in un mare magnum di insensibilità
profonda. Perché?
Vedete, troppo spesso la politica considera soltanto e semplicemente ciò che ritiene
utile ai fini di un ritorno politico.
I bambini e gli adolescenti non votano e voi chiaramente capite che questo fatto,
purtroppo, ha un peso negativo sulle politiche che i governi mettono in campo nel
rispetto di questa convenzione che deve riguardare, appunto, il panorama vastissimo
dei diritti che non vengono assolutamente rispettati, se non in minima parte”.
“Quindi” prosegue la Senatrice “oltre alla Carta, oltre alla Convenzione, ci deve
essere un continuo monitoraggio delle politiche dei governi che, a tale riguardo,
sono ancora troppo deboli . E questa osservazione costante è svolta dalle
associazioni non governative e dalle parti sociali, che ringraziamo di cuore.
L’Italia, nell’ultimo rapporto che abbiamo avuto modo di conoscere, è al 16esimo
posto per il budget che impegna rispetto a questi diritti, un 16esimo posto che, tra i
paesi dell’OCSE, non ci fa certamente onore, anche se in alcuni settori non siamo
così distanti da una vivacità maggiore rispetto ad altri stati”. Nora 5
“Parliamo quindi di diritti primari”. Ella dice “Ci si potrebbe chiedere, e forse ve lo
sarete già chiesto, come faccia un bambino ad essere titolare di diritti soggettivi
perfetti”.
“E noi dobbiamo andare ad una considerazione che è psicologica, pedagogica,
sociale e, io direi, culturale”. Nota 6
Diritti soggettivi perfetti
“Il soggetto che abbiamo di fronte è titolare di diritti soggettivi perfetti
semplicemente per il fatto di essere un uomo (una donna) in fieri, che nella sua fase
di crescita deve poter usufruire di tutti gli apporti e i supporti indispensabili per uno
sviluppo equilibrato, armonioso e completo, potendo così diventare uomo o donna,
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4. cittadino o cittadina, avendo ricevuto dalla società tutto ciò di cui ha diritto, e non
solo bisogno”.
“Perché vedete” sottolinea la Senatrice “i bisogni sono una cosa, i diritti un’altra”.
E precisa: ”I bisogni possono essere riferiti ai diritti, ma i diritti sono un principio
universalmente riconosciuto, sotto un profilo giurisprudenziale che attiene a un
diritto nazionale e internazionale”.
E, nuovamente rimarcando la sua attenzione prevalentemente rivolta ai giovani,
aggiunge: “Avete studiato questa carta, avete studiato, penso, questa Convenzione e
sapete ciò di cui vi sto parlando”.
“Noi oggi siamo di fronte a un problema ancor più complesso”.
Racconta come, tempo fa, essendo stata per nove anni deputato europeo, abbia avuto
modo di interessarsi di questi problemi anche da quel versante.
E continua dicendo: “E ho avuto modo di comprendere che, non solo ci sono diritti
negati nei nostri stati evoluti dell’occidente, quindi figuriamoci nei paesi del terzo e
del quarto mondo, ma che, evolvendo il diritto in tutti i settori, con il progresso della
società e della tecnologia, e quindi della globalizzazione, oggi ci sono anche nuovi
diritti emergenti, fondamentali, di cui probabilmente non riusciamo neanche a
comprendere la forza dirompente”.
Forza che travolge le nostre società perbeniste che, rispetto a tante altre, sono nella
culla del mondo civile, apparentemente lontane da tanti problemi, ma che da questi
diritti emergenti verranno presto investite.
Nota 7
Diritti emergenti
Ella parla dell’emigrazione di massa, dei fenomeni dell’immigrazione clandestina, e
mostra dei documenti, disponibili anche per il pubblico, dai quali risulta la denuncia
fatta in merito a tali fenomeni, e contenenti anche “una risposta recentissima a una
mia interrogazione del Ministro dell’Interno, laddove cito che a Lampedusa, dalla
fine di settembre, circa 1.320 minori non accompagnati, la maggior parte dei quali
tra 12 e i 17 anni, arrivati nel nostro Paese, vi sono entrati clandestinamente senza
lasciare più alcuna traccia di sé”.
“Bene, noi siamo di fronte a dei problemi estremamente complessi, a nuovi diritti
emergenti che riguardano appunto l’infanzia e l’umanità tutta: il diritto è lento nel
recepirli e abbiamo bisogno di un grande sforzo culturale per capire che cosa stia
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5. succedendo nel mondo, di cosa ci dobbiamo interessare, quali siano le vere
emergenze e tra le vere emergenze, oggi, a mio avviso, e qui volevo arrivare, c’è
proprio il problema dell’infanzia, dell’adolescenza”.
“Bambini smarriti, bambini violentati, bambini rubati, resi orfani, ancor prima di
nascere, dalla violenza delle guerre che ci sono nel mondo, dalla miseria, dalle
pestilenze, dalle carestie, dalla mancanza di acqua e di cibo, bambini privati delle
cure parentali e di una famiglia che, anche povera, riesce comunque a dare l’affetto
e quindi quella protezione minimale; bambini che non hanno futuro per colpa di una
società che non riesce a prevedere, ad attivare quelle politiche di prevenzione
rispetto a tutta una serie di mali che oggi si stanno scatenando contro questa realtà
inerme, indifesa che è l’infanzia e l’adolescenza, sotto tutti i profili.
E non parlo soltanto dei paesi in guerra , dei paesi del terzo e quarto mondo dove si
patisce la fame, ma parlo anche dei nostri paesi ipersviluppati, in cui l’aggressione
all’infanzia e all’adolescenza viene fatta con armi ben più sofisticate, dall’Internet,
su cui non si riesce a fare un’operazione di controllo forte ed efficace ancorché ci
siamo messi nella condizione di attivare procedure importanti anche a livello
europeo, per contenerne certi aspetti, fino ad arrivare a un’attività che è veramente e
incredibilmente sofisticata, pervasiva, che arriva dentro le nostre famiglie, dentro le
nostre case, pericolosissima: la pubblicità”.
Il partito delle pedofilia
“In Europa siamo addirittura in presenza di una pazzia incredibile per cui nasce e
non si riesce a fermare, a colpire e a punire, il partito della pedofilia, nei paesi
olandesi.
“Ha scatenato tutto questo una serie di considerazioni e di espressioni di
disapprovazione, tutto quello che voi volete, ma nasce, viene enfatizzata la nascita di
un partito di pedofili; naturalmente sono piovute condanne da tutte le parti perché
questa gente si permette anche di dire che tutto ciò è plausibile, in base a non so
quale teoria da Platone in poi, per cui il bambino è oggetto di amore”.
“Ma l’amore non è violenza, l’amore non è sfruttamento, l’amore non è
condizionamento dell’infanzia, plagio dell’infanzia e soprattutto non è capacità di
utilizzare l’altro per soddisfare i propri interessi meschini, sui quali bisognerebbe
fare invece una bella indagine per capire dal punto di vista neuropsichiatrico quali
sono le interferenze nella crescita di questi soggetti che li portano ad essere così
intensamente proiettati verso l’utilizzo dell’infanzia per il compiacimento delle loro
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6. compulsioni irrefrenabili, che andrebbero assolutamente curate e non fatte diventare
qualcosa d’altro”.
E, rivolto nuovamente agli studenti:”Capite a cosa mi sto riferendo. Penso ne
abbiate parlato nella vostra scuola”.
“Attenzione, quindi, perché non c’è un problema dell’infanzia solo nei paesi del terzo
e del quarto mondo; c’è un problema dell’infanzia e dell’adolescenza, in modo
particolare, anche nel nostro mondo sviluppato; problema a cui non abbiamo saputo
dare le giuste coordinate, che i governi hanno affrontato con scarso impegno: basti
pensare che lo Stato italiano spende per i problemi dell’infanzia lo 0,5% rispetto al
prodotto interno lordo. E questo è vergognoso”.
Donato Vallescura
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7. Le note sono di Donato Vallescura
Nota 5
OCSE
Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Organizzazione con sede a Parigi, istituita nel 1960, in sostituzione l'OECE, creata nel 1948 e
ratificata da 16 stati europei al fine di dar vita a forme di cooperazione e coordinamento in campo
economico tra le nazioni europee nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra
mondiale (in pratica per amministrare il cosiddetto "Piano Marshall" per la ricostruzione postbellica
dell'economia europea).
Ne fanno parte 30 Paesi (Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia,
Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Messico,
Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea,
Repubblica Slovacca, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria). e mantiene stretti
contatti con oltre 70 Paesi non membri , economie in via di sviluppo e in transizione e con le altre
Organizzazioni Internazionali.
Gli obiettivi dell'OCSE, che tendono alla realizzazione di più alti livelli di crescita economica alla
luce del concetto di sviluppo sostenibile, di occupazione, di tenore di vita, favorendo gli
investimenti e la competitività e mantenendo la stabilità finanziaria, sono altresì orientati a
contribuire allo sviluppo dei Paesi non membri.
Questi obiettivi vengono perseguiti attraverso varie attività tra cui: 1) predisposizione di intese con
valore vincolante e di Convenzioni; 2) raccolta e armonizzazione di dati; 3) elaborazione di studi
nazionali e comparativi; 4) esami-Paese secondo il metodo della "peer review", o "giudizio dei
pari"; 5) attività preparatoria e seguiti di incontri internazionali ad alto livello; 6) definizione di
linee guida e coordinamento delle politiche di cooperazione allo sviluppo.
Nota 6
Diritti emergenti
Generazioni di diritti
Prima generazione di diritti; si fa iniziare con il Giusnaturalismo (‘ius naturale’- diritto naturale -.
La dottrina filosofica per cui esiste già in natura un diritto, un insieme di leggi intrinseche alla
creazione, alle quali l'uomo può rivolgersi nell'ambito delle questioni morali ed etiche. Il diritto
naturale è quindi anteriore e superiore alle leggi prodotte "artificialmente" dagli uomini e dalla
civiltà. Tale superiorità si giustifica nel fatto che la natura possiede più verità rispetto all'intelletto
umano).
I più importanti sono: i diritti democratici (diritto alla partecipazione politica, al voto, libertà di
espressione); i diritti civili (libertà di associazione, informazione; diritto di non essere torturato,
ucciso); i diritti legali (diritto ad un giusto processo, presunzione d’innocenza, diritto d’appello, alla
proprietà).
Seconda generazione
I più importanti sono: i diritti sociali (diritto all’educazione, ad una famiglia, alla salute; libertà
contro la discriminazione); i diritti economici (diritto al lavoro, adeguato standard di vita, ad una
casa, ad una pensione); i diritti culturali (diritto a partecipare alla vita culturale della comunità).
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8. Diritti emergenti
Il concetto di “Diritti Umani” si è sviluppato e continua a svilupparsi attraverso un processo
dinamico regolato da sviluppi politici, economici e sociali.
Tutti i diritti compresi in questo gruppo sono stati riconosciuti e trattati da diverse convenzioni
internazionali, ma finora non è stata attribuita loro la stessa importanza “morale e legale” di quella
riconosciuta alla prima ed alla seconda generazione di diritti.
I diritti che rientrano in questo gruppo sono: il diritto a vivere in pace; il diritto a vivere in un
ambiente salubre; il diritto all’integrità genetica (sia fisica che morale); il diritto allo sviluppo
sostenibile; il diritto all’intervento umanitario.
Nota 7
Diritti soggettivi perfetti
Dice Caringella F., Il diritto amministrativo, I, Napoli, 2003, pag. 183: “Si ha un diritto soggettivo
perfetto ogni qualvolta una norma c.d. di relazione, rivolta cioè a disciplinare comportamenti
intersoggettivi, attribuisca ad un soggetto un potere diretto ed immediato per la realizzazione di un
proprio interesse cui corrisponde necessariamente un obbligo facente capo a soggetti determinati
ovvero dalla collettività.
Il diritto soggettivo perfetto è quindi quello attribuito in maniera diretta, immediata e
incondizionata al soggetto, senza, cioè, limitazioni di sorta, per cui il suo esercizio è libero, non
sottoposto ad alcun intervento autorizzatorio della Pubblica Amministrazione, né è consentito alla
P.A. di incidere sfavorevolmente su di esso, comprimendolo o addirittura estinguendolo, con un
proprio provvedimento.
I più importanti diritti soggettivi perfetti sono i cd diritti di libertà (di manifestazione del pensiero,
di stampa, di religione), il diritto alla salute, il diritto di proprietà, ecc.”.
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