1. Insegnamento di STORIA DELLE SCIENZE NATURALI E UMANE
6 CFU Settore Scientifico Disciplinare M-STO/05
Docente: Prof. Fausto Benedetti
Courseware prestrutturato
Modulo 4
Il positivismo e l’evoluzionismo fino a Darwin
CESARE LOMBROSO E LA NASCITA DELL’ ANTROPOLOGIA CRIMINALE
4. Lombroso fu definito
padre dell’antropologia
criminale in quanto
primo a cercare nella
natura dell’uomo le cause
che determinavano le sue
condotte criminose. Egli
sosteneva che nell’atto
del delinquere vi erano
delle cause ataviche,
innate.
PADRE DELL’ANTROPOLOGIA
CRIMINALE
5. Durante la seconda metà del 1800
prende campo il Positivismo che in
ambito letterario corrisponde con il
Naturalismo in Francia e il Verismo
in Italia.
Il Positivismo celebra fino quasi a
divinizzarla la Scienze, come
strumento fondamentale per il
progresso umano.
In questo periodo si inserisce la
figura di Lombroso. Egli cercava di
provare scientificamente il tutto per
dare ordine al caos che è all’origine
delle devianze.
PERIODO STORICO DEL
POSITIVISMO
6. Lombroso sosteneva a gran voce che
criminali si nasce; egli individuò il
problema nel cranio e più
precisamente nel cervello.
Per cercare di provare questa sua
teoria, non esitò ad aprire quanti più
crani possibile.
Il criminale nasce tale, ma ha anche
delle connotazioni fisiche che
confermano il suo essere propenso a
delinquere.
L’ essere nato in Meridione ad
esempio è indice di soggetto
potenzialmente criminale di
nascita.
DELINQUENTE SI NASCE
8. Certo è che se le teorie di Lombroso
sulla semplice misurazione del
cranio o sui tratti somatici o sulla
provenienza, fossero bastate ad
individuare precocemente i
criminali, allora ucciderli sin dalla
nascita poteva essere un modo
risolutivo per liberare il Pianeta da
tutti suoi mali.
Fortunatamente le sue teorie non
trovarono conferme scientifiche
anche se obiettivamente di fronte a
talune facce certe volte è meglio
cambiare strada.
LOMBROSO FU ACCUSATO DI ESSERE
FOMENTATORE DEL NAZIFASCISMO
9. A Torino, presso il Museo intitolato a
Cesare Lombroso si trovano esposti
moltissimi crani. Lo scienziato
effettuò l’autopsia sul cranio del
brigante Villella alla ricerca della
fossetta occipitale interna ed
effettivamente fece la “sensazionale
scoperta” della fossetta occipitale
mediana, di un cervelletto a tre lobi e
non due. Secondo lo scienziato
sarebbe stata quella la prova
“dell’atavismo criminale”, della
presenza cioè di caratteri tipici dei
primitivi scomparsi nell’uomo
moderno.
IL CRANIO E LA FOSSETTA OCCIPITALE
INTERNA
10. Abbiamo detto che per Lombroso i
criminali sono riconoscibili in quanto
nei tratti somatici presentano delle
caratteristiche frequenti che si
ripetono e vi è anche la coincidenza
nella tipologia specifica del reato.
Soggetti con zigomi sporgenti
denotano un carattere aggressivo;
Soggetti con occhi chiari connotano
atteggiamenti da calcolatori;
Soggetti con il naso storto
contraddistinguono gli assassini.
CARATTERISTICHE SOMATICHE
RICONOSCIBILI
13. Lombroso studiò anche le donne,
prendendo in esame una donna “normale”
egli annotò delle caratteristiche fisiche che
la rendono inferiore all’uomo;
anatomicamente presenta delle
accentuazioni dal punto di vista scheletrico
e la cosiddetta “fossetta occipitale”;
psicologicamente è più forte al dolore, più
irascibile, iraconda, propensa a ciarlare,
attenta alla coscienza giuridica.
Comportamenti delittuosi legati alla
prostituzione, ma con i connotati della
premeditazione e della crudeltà.
Egli studiò anche l’omosessualità delle
donne e degli uomini. Attribuì tali tendenze
ad una mancata evoluzione della specie che
è rimasta allo stato primitivo, aggiunge
inoltre che i casi aumentano nelle carceri,
nei conventi, nei collegi, nelle caserme.
Lombroso comunque anche in questi
soggetti riscontra caratteristiche fisiche,
anatomiche, psichiche comuni. I delitti da
essi compiuti sono per lo più passionali con
l’aggravante dell’efferatezza.
LE DONNE SECONDO LOMBROSO
14. DELINQUENZA FORMA DI
EPILESSIA
Lombroso osservò anche alcuni casi di soggetti affetti da epilessia e li associò
alle condotte delittuose.
Da questi studi si denota un accantonamento della tesi atavica per abbracciare
una struttura tipica del Positivismo che riconduce il tutto alla Scienze.
Lombroso notò che l’attore di un delitto compiuto a danno dei compagni
commilitoni, al suo risveglio, non mostrava rimorsi, né stato di completa
incoscienza (tipico degli epilettici). Il comportamento era quello dei
delinquenti nati.
Egli si concentrò allora sulle anomalie ataviche, sull’ottusità sensoriale, sulla
ristrettezza del campo visivo, sullo strabismo, sull’ omodontia, su delle
asimmetrie craniche e sull’eccessiva agilità, in definitiva su alcune
caratteristiche del cranio che provocavano l’irritazione del midollo spinale o
dei lobi laterali dell’encefalo e dedusse che molti atti delinquenziali andavano
ricondotti ad attacchi epilettici.
15. LOMBROSO
PSEUDOSCIENZIATO
Lombroso si dedicò anche agli studi sui
fenomeni paranormali che riguardavano spiriti
e fantasmi, credeva nell’operato dei sensitivi.
La Scienze non prende in considerazione i
suddetti fenomeni, piuttosto li rilega
all’autosuggestione e alle fantasticherie
pertanto egli non fu più ritenuto credibile.
D’altronde egli non seppe dare risposte
scientifiche quando sui crani di taluni soggetti
criminali non fu riscontrata la fossetta
occipitale interna.
16. Alla fine Lombroso fu radiato dalla
Società Antropologi ed Etnologi e fu
considerato uno pseudo scienziato.
Furono contestate le modalità delle
sue ricerche, le idee opinioni relative
alle etnie di appartenenza del
delinquente nato, le sue convinzioni
sul paranormale.
Lo stesso “Museo degli orrori” come
venne definito da alcuni giornalisti, è
stato più volte bersagliato. Ancor
oggi l’opinione pubblica chiede di
restituire degna sepoltura a quegli
uomini cavie di esperimenti che non
hanno dimostrato nulla.
LOMBROSO RADIATO
17. Cesare Lombroso, ammalatosi di
angina pectoris, muore a Torino
nell’ottobre del 1909 .
Prima di morire chiese a suo genero,
antropologo anch’esso, di recidere il
suo capo e di continuare nella ricerca
delle sue teorie.
La foto a sinistra lo ritrae
perfettamente conservato in teca.
Il pensiero di Lombroso si può riassumere
genericamente in una sua famosa frase:
«...il criminale è un essere atavistico che
riproduce sulla propria persona i feroci
istinti dell'umanità primitiva e degli
animali inferiori».