In comunicazione politica l'epic fail è sempre dietro l'angolo.
Ma ci sono alcune coordinate che possono valere come perimetro entro il quale rimanere per evitare almeno gli errori più grossolani. Attenzioni semplici, che però, nonostante tutto, spesso sono disattese.
Quattro consigli per divulgare le informazioni medico-scientifiche in modo efficace (slide presentata al convegno CIPOMO - Collegi Italiani dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri, "Dei Medici del Web e della Tecnologia")
Una guida, realizzata da Proforma per ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), per la gestione di crisi di comunicazione nelle istituzioni pubbliche.
Qui trovate il webinar con l'illustrazione dettagliata dei contenuti delle slide e una lunga sessione di domande e risposte - http://www.anci.it/comunicare-ai-tempi-dellansia-collettiva-il-webinar-di-anci-con-proforma-scarica-i-materiali/
La risposta è dentro di te ma (a volte) è sbagliataProforma
Opportunità e rischi delle scorciatoie che il nostro cervello adotta per farci vivere. Un approfondimento su tre euristiche: della rappresentatività, della disponibilità, dell'affetto.
Le emozioni positive possono diventare virali?Proforma
La comunicazione politica contemporanea è caratterizzata da un uso massiccio di emozioni primarie negative come paura e rabbia. Chi ha utilizzato questa modalità ha spesso vinto le elezioni, di recente.
Anni di stimolazione dell'elettorato attraverso la paura e la rabbia stanno però restituendo il conto. Gli utenti sono sempre più stressati e sempre meno contenti di leggere contenuti politici online: esattamente il contrario di ciò che si sperava quando i social media iniziavano, una decina di anni fa, a diventare strumenti di comunicazione di massa.
La responsabilità dei politici e dei consulenti oggi risiede anche nel provare a cercare altre strade, più costruttive e meno ansiogene, per comunicare in modo efficace. Al TedX Salerno ho spiegato qual è, secondo me, la strada migliore per invertire questa tendenza.
(slide di Dino Amenduni)
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propr...Proforma
La reputazione è il vero "algoritmo" della comunicazione contemporanea. Un mittente che riesce a essere credibile nel bel mezzo di una profondissima crisi di fiducia nei confronti delle istituzioni ha un vantaggio competitivo su tutti gli altri, e l'efficacia delle proprie strategie di comunicazione gode di un moltiplicatore. Abbiamo provato a spiegarvi perché nell'aggiornamento di questa presentazione, con nuovi dati, tabelle e casi di studio.
Silence is sexy - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'...Proforma
Nell'era dei social media, dei post pubblicati ogni ora, dei talk show ogni giorno, dei sondaggi ogni settimana, della campagna elettorale permanente, è possibile tornare a immaginare il silenzio come strumento di comunicazione, il vuoto come elemento di costruzione del senso, l'assenza come metodo di costruzione del consenso?
(la mia lezione a #Laprof18)
Sette idee (opinabilissime) sullo storytelling politicoProforma
1. È una scelta i cui effetti non si esauriscono in poche ore e in qualche titolo di giornale
2. Una sola storia non basta: i racconti vanno rinnovati più volte nel tempo
3. È parlare il linguaggio degli elettori e non quello degli eletti
4. È uno strumento per massimizzare l’efficacia dei contenuti politici, e non funziona in assenza di contenuti
5. È un metodo spesso convincente per trasformare i punti di debolezza in punti di forza
6. Funziona molto peggio senza il ricorso alle metafore
(e le metafore non funzionano senza una rappresentazione visiva)
7. Non teme i sondaggi e, anzi, prova a ribaltarli.
Metafore, slide, fuffa e contenuti: come distinguere un buon racconto da una supercazzola. Nella presentazione trovate analisi, casi pratici, comparazioni nel panorama italiano e internazionale della comunicazione politica degli ultimi 60 anni.
Quattro consigli per divulgare le informazioni medico-scientifiche in modo efficace (slide presentata al convegno CIPOMO - Collegi Italiani dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri, "Dei Medici del Web e della Tecnologia")
Una guida, realizzata da Proforma per ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), per la gestione di crisi di comunicazione nelle istituzioni pubbliche.
Qui trovate il webinar con l'illustrazione dettagliata dei contenuti delle slide e una lunga sessione di domande e risposte - http://www.anci.it/comunicare-ai-tempi-dellansia-collettiva-il-webinar-di-anci-con-proforma-scarica-i-materiali/
La risposta è dentro di te ma (a volte) è sbagliataProforma
Opportunità e rischi delle scorciatoie che il nostro cervello adotta per farci vivere. Un approfondimento su tre euristiche: della rappresentatività, della disponibilità, dell'affetto.
Le emozioni positive possono diventare virali?Proforma
La comunicazione politica contemporanea è caratterizzata da un uso massiccio di emozioni primarie negative come paura e rabbia. Chi ha utilizzato questa modalità ha spesso vinto le elezioni, di recente.
Anni di stimolazione dell'elettorato attraverso la paura e la rabbia stanno però restituendo il conto. Gli utenti sono sempre più stressati e sempre meno contenti di leggere contenuti politici online: esattamente il contrario di ciò che si sperava quando i social media iniziavano, una decina di anni fa, a diventare strumenti di comunicazione di massa.
La responsabilità dei politici e dei consulenti oggi risiede anche nel provare a cercare altre strade, più costruttive e meno ansiogene, per comunicare in modo efficace. Al TedX Salerno ho spiegato qual è, secondo me, la strada migliore per invertire questa tendenza.
(slide di Dino Amenduni)
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propr...Proforma
La reputazione è il vero "algoritmo" della comunicazione contemporanea. Un mittente che riesce a essere credibile nel bel mezzo di una profondissima crisi di fiducia nei confronti delle istituzioni ha un vantaggio competitivo su tutti gli altri, e l'efficacia delle proprie strategie di comunicazione gode di un moltiplicatore. Abbiamo provato a spiegarvi perché nell'aggiornamento di questa presentazione, con nuovi dati, tabelle e casi di studio.
Silence is sexy - Perché la comunicazione politica con gli steroidi non è l'...Proforma
Nell'era dei social media, dei post pubblicati ogni ora, dei talk show ogni giorno, dei sondaggi ogni settimana, della campagna elettorale permanente, è possibile tornare a immaginare il silenzio come strumento di comunicazione, il vuoto come elemento di costruzione del senso, l'assenza come metodo di costruzione del consenso?
(la mia lezione a #Laprof18)
Sette idee (opinabilissime) sullo storytelling politicoProforma
1. È una scelta i cui effetti non si esauriscono in poche ore e in qualche titolo di giornale
2. Una sola storia non basta: i racconti vanno rinnovati più volte nel tempo
3. È parlare il linguaggio degli elettori e non quello degli eletti
4. È uno strumento per massimizzare l’efficacia dei contenuti politici, e non funziona in assenza di contenuti
5. È un metodo spesso convincente per trasformare i punti di debolezza in punti di forza
6. Funziona molto peggio senza il ricorso alle metafore
(e le metafore non funzionano senza una rappresentazione visiva)
7. Non teme i sondaggi e, anzi, prova a ribaltarli.
Metafore, slide, fuffa e contenuti: come distinguere un buon racconto da una supercazzola. Nella presentazione trovate analisi, casi pratici, comparazioni nel panorama italiano e internazionale della comunicazione politica degli ultimi 60 anni.
Vincere l’internet senza usare il clickbait - otto consigli per l'ottimizzazi...Proforma
1. Individua l'eroe
2. Punta su interessi di nicchia
3. Trova storie che ispirino i comportamenti virtuosi delle persone
4. Sii multimediale
5. Usa didascalie descrittive e con un linguaggio familiare
6. Usa testi emozionanti e creano interesse
7. Inserisci tutte le informazioni indispensabili in didascalia
8. Non creare enfasi dove non serve
Se la politica senza risposte non può più garantire la felicità, almeno deve gestire il suo simulacro.
Il packaging della felicità, senza la felicità dentro.
Oggi, il tempo delle passioni tristi. Il ruolo delle emozioni nella comunicaz...Proforma
In una società che si fonda sulla rabbia, con la politica che se ne ciba e la rilancia, esiste un possibile percorso diverso per il comunicatore politico?
Nel settembre 2015, Matteo Salvini si dice disponibile ad ospitare un profugo a casa sua.
Questo episodio ha molte più implicazioni di quelle subito apparenti, non solo dal punto di vista della comunicazione politica.
Da qui, alcune annotazioni e una domanda: nell'Italia della ipersemplificazione di ogni messaggio e di un analfabeta funzionale su due, è ancora possibile comunicare qualcosa di razionale?
Slide presentate alla Festa nazionale della comunicazione del PD il 26 settembre 2015
Comunicazione autentica, comunicazione efficace: le dieci caratteristicheDino Amenduni
1. Coerenza messaggio/biografia
2. Non nascondere i difetti
3. Serio sì, serioso no
4. Dalla descrizione alla narrazione
5. No all’eccesso di retorica
6. Favorire i processi di identificazione
7. Didascalico, non autoreferenziale
8. La verità è una strategia quotidiana
9. Non eccedere in professionismo
10. Il testimonial sì, solo se esclusivo
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaProforma
A. Come la politica dovrebbe comunicare online: la guida di Twitter
B. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza
C. Cinque post di successo sui social media
(Moduli presentati allo IED, Roma, 17 dicembre 2015)
Come si promuove, difende o compromette la propria reputazione onlineDino Amenduni
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propria reputazione online. Cinque WIN, cinque FAIL e cinque riflessioni per districarsi sui social media
I consiglieri del principe - scienziati della politica come spin doctor?Proforma
Analisi dei Big data e psicometria: due cose che gli accademici
sanno fare meglio dei comunicatori.
(intervento all'interno di una tavola rotonda durante la Scuola Italiana di Scienza Politica, Urbino, 14 settembre 2017)
Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le docenzeProforma
1. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
2. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
3. Esiste un pro lo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
4. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
5. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
6. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale e vuole fare il primo passo su Facebook: meglio usare un pro lo o aprire una pagina pubblica?
7. Chi deve gestire gli account social dei politici in campagna elettorale
(il candidato, i comunicatori, entrambi)?
8. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
9. È e cace l’utilizzo dei social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
10. Il marketing virale può aiutare la politica?
(slide presentate allo IED, corso universitario in comunicazione politica, giovedì 26 novembre 2015)
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria de...Proforma
Nonostante una vulgata alla moda sostenga diversamente, la politica è cosa diversa da un prodotto commerciale.
E il guru è una figura mitologica.
Questo è quello che abbiamo sostenuto alla nostra prima lezione allo IED, corso di comunicazione politica.
Tra complessità e banalizzazione, un’etica della comunicazione politica
Le slide di Andrea Camorrino durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaDino Amenduni
Avere “millecinquecento lettori” non basta più: i pensieri di Enzo Forcella applicati alla campagna elettorale permanente.
Cosa fare?
1. Spostare il centro del proprio lavoro dalla sola ricerca della notizia alla verifica dell’attendibilità delle informazioni offerte dai politici
2. Decidere: o si fa il tifo, o si fanno analisi
3. Ricordarsi che il lettore è il lettore e non (solo) il politico
4. Stare un po’ più su Facebook e un po’ meno su Twitter
(e stare un po’ di più online in generale)
5. (se possibile) ridurre i momenti di aggregazione informale con i politici, e anche con i comunicatori politici
(Slide presentate a Cortina Tra Le Righe, 13 luglio 2015)
La campagna di Antonio Decaro, sindaco di Bari, è diventata una piccola case history, se non altro per l’incredibile risultato finale. Giovanni Sasso a #LaProf19 ha provato a raccontarla come una serie tv. Guardando le sinossi dei singoli episodi, da dietro le quinte, per cercare di capire, alla fine, se esista una storia più grande che li tiene tutti insieme.
Il giornalismo degli sms d'amore pubblicati in prima pagina in nome della libertà di stampa, dei titoli a nove colonne urlati per vendere (?) una copia in più, dei retroscena attesi, sperati e, se proprio non si riesce, inventati può dare lezioni di morale alla politica? (Le slide di Andrea Camorrino per #LaProf19)
Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016Proforma
Errori, buone pratiche, obiettivi e scelte strategiche: traccia di lavoro per le prossime elezioni dopo le esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti e Italia.
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di FacebookDino Amenduni
Quali conseguenze ci sono per i produttori di contenuti? Il ruolo della reputazione, del chi-cosa-come, il peso dei video e delle community nella generazione di interesse.
(slide presentate allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione, 14 giugno 2018)
Proforma - corso universitario di comunicazione politica allo IED: tutte le s...Proforma
Tutti i moduli delle lezioni che Proforma ha tenuto allo IED, all'interno del corso universitario in comunicazione politica.
1. Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria del guru.
2. Governare la complessità nella patria degli analfabeti funzionali.
3. Bari, elezioni comunali 2014: la case-history
4. Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le lezioni (Faccioni sui manifesti, etica aziendale, marketing virale, gestione delle comunità online: una selezione delle questioni
più frequenti raccolte in questi anni)
5. Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali (Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano)
6. Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media (e cosa possiamo imparare da queste storie)
La comunicazione (politica): una professione tra sartoria e data analysisProforma
Avere dei dati scientifici che aiutano nella analisi e nella elaborazione di strategie è fondamentale e, nonostante possa sembrare scontato che si proceda in questo modo, non sempre lo è.
Contemporaneamente, per chi fa il nostro mestiere esiste una quota di artigianato, di lavoro fatto a mano, di intuito, a volte di azzardo che, condiviso con il committente, comporta il rischio dell'errore.
Vincere l’internet senza usare il clickbait - otto consigli per l'ottimizzazi...Proforma
1. Individua l'eroe
2. Punta su interessi di nicchia
3. Trova storie che ispirino i comportamenti virtuosi delle persone
4. Sii multimediale
5. Usa didascalie descrittive e con un linguaggio familiare
6. Usa testi emozionanti e creano interesse
7. Inserisci tutte le informazioni indispensabili in didascalia
8. Non creare enfasi dove non serve
Se la politica senza risposte non può più garantire la felicità, almeno deve gestire il suo simulacro.
Il packaging della felicità, senza la felicità dentro.
Oggi, il tempo delle passioni tristi. Il ruolo delle emozioni nella comunicaz...Proforma
In una società che si fonda sulla rabbia, con la politica che se ne ciba e la rilancia, esiste un possibile percorso diverso per il comunicatore politico?
Nel settembre 2015, Matteo Salvini si dice disponibile ad ospitare un profugo a casa sua.
Questo episodio ha molte più implicazioni di quelle subito apparenti, non solo dal punto di vista della comunicazione politica.
Da qui, alcune annotazioni e una domanda: nell'Italia della ipersemplificazione di ogni messaggio e di un analfabeta funzionale su due, è ancora possibile comunicare qualcosa di razionale?
Slide presentate alla Festa nazionale della comunicazione del PD il 26 settembre 2015
Comunicazione autentica, comunicazione efficace: le dieci caratteristicheDino Amenduni
1. Coerenza messaggio/biografia
2. Non nascondere i difetti
3. Serio sì, serioso no
4. Dalla descrizione alla narrazione
5. No all’eccesso di retorica
6. Favorire i processi di identificazione
7. Didascalico, non autoreferenziale
8. La verità è una strategia quotidiana
9. Non eccedere in professionismo
10. Il testimonial sì, solo se esclusivo
Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social mediaProforma
A. Come la politica dovrebbe comunicare online: la guida di Twitter
B. Politica e social media: regole minime di sopravvivienza
C. Cinque post di successo sui social media
(Moduli presentati allo IED, Roma, 17 dicembre 2015)
Come si promuove, difende o compromette la propria reputazione onlineDino Amenduni
Dieci storie per comprendere come si promuove, difende o compromette la propria reputazione online. Cinque WIN, cinque FAIL e cinque riflessioni per districarsi sui social media
I consiglieri del principe - scienziati della politica come spin doctor?Proforma
Analisi dei Big data e psicometria: due cose che gli accademici
sanno fare meglio dei comunicatori.
(intervento all'interno di una tavola rotonda durante la Scuola Italiana di Scienza Politica, Urbino, 14 settembre 2017)
Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le docenzeProforma
1. Lavorate per tutti i politici che vi chiamano?
2. Voglio fare comunicazione politica: mi date un consiglio?
3. Esiste un pro lo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
4. Manifesti elettorali: faccioni sì o faccioni no?
5. Non avete paura che le vostre campagne siano oggetto di satira?
6. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale e vuole fare il primo passo su Facebook: meglio usare un pro lo o aprire una pagina pubblica?
7. Chi deve gestire gli account social dei politici in campagna elettorale
(il candidato, i comunicatori, entrambi)?
8. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
9. È e cace l’utilizzo dei social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
10. Il marketing virale può aiutare la politica?
(slide presentate allo IED, corso universitario in comunicazione politica, giovedì 26 novembre 2015)
Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria de...Proforma
Nonostante una vulgata alla moda sostenga diversamente, la politica è cosa diversa da un prodotto commerciale.
E il guru è una figura mitologica.
Questo è quello che abbiamo sostenuto alla nostra prima lezione allo IED, corso di comunicazione politica.
Tra complessità e banalizzazione, un’etica della comunicazione politica
Le slide di Andrea Camorrino durante #laprof, scuola di comunicazione politica di Proforma, Polignano a Mare, 1-3 luglio.
Cinque riflessioni sul giornalismo politico in italiaDino Amenduni
Avere “millecinquecento lettori” non basta più: i pensieri di Enzo Forcella applicati alla campagna elettorale permanente.
Cosa fare?
1. Spostare il centro del proprio lavoro dalla sola ricerca della notizia alla verifica dell’attendibilità delle informazioni offerte dai politici
2. Decidere: o si fa il tifo, o si fanno analisi
3. Ricordarsi che il lettore è il lettore e non (solo) il politico
4. Stare un po’ più su Facebook e un po’ meno su Twitter
(e stare un po’ di più online in generale)
5. (se possibile) ridurre i momenti di aggregazione informale con i politici, e anche con i comunicatori politici
(Slide presentate a Cortina Tra Le Righe, 13 luglio 2015)
La campagna di Antonio Decaro, sindaco di Bari, è diventata una piccola case history, se non altro per l’incredibile risultato finale. Giovanni Sasso a #LaProf19 ha provato a raccontarla come una serie tv. Guardando le sinossi dei singoli episodi, da dietro le quinte, per cercare di capire, alla fine, se esista una storia più grande che li tiene tutti insieme.
Il giornalismo degli sms d'amore pubblicati in prima pagina in nome della libertà di stampa, dei titoli a nove colonne urlati per vendere (?) una copia in più, dei retroscena attesi, sperati e, se proprio non si riesce, inventati può dare lezioni di morale alla politica? (Le slide di Andrea Camorrino per #LaProf19)
Brexit, Trump, referendum: lezioni dalla politica del 2016Proforma
Errori, buone pratiche, obiettivi e scelte strategiche: traccia di lavoro per le prossime elezioni dopo le esperienze nel Regno Unito, Stati Uniti e Italia.
Come sopravvivere al nuovo algoritmo di FacebookDino Amenduni
Quali conseguenze ci sono per i produttori di contenuti? Il ruolo della reputazione, del chi-cosa-come, il peso dei video e delle community nella generazione di interesse.
(slide presentate allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione, 14 giugno 2018)
Proforma - corso universitario di comunicazione politica allo IED: tutte le s...Proforma
Tutti i moduli delle lezioni che Proforma ha tenuto allo IED, all'interno del corso universitario in comunicazione politica.
1. Le differenze essenziali tra un detersivo e un politico e la fantasmagoria del guru.
2. Governare la complessità nella patria degli analfabeti funzionali.
3. Bari, elezioni comunali 2014: la case-history
4. Dieci domande che gli studenti ci fanno durante le lezioni (Faccioni sui manifesti, etica aziendale, marketing virale, gestione delle comunità online: una selezione delle questioni
più frequenti raccolte in questi anni)
5. Dieci cose che ho imparato dopo 700 giorni consecutivi di campagne elettorali (Tempi e orari di lavoro, ruolo dei social media, peso della comunicazione, gestione delle crisi, l’importanza di avere patatine e taralli a portata di mano)
6. Buone e cattive pratiche di comunicazione politica sui social media (e cosa possiamo imparare da queste storie)
La comunicazione (politica): una professione tra sartoria e data analysisProforma
Avere dei dati scientifici che aiutano nella analisi e nella elaborazione di strategie è fondamentale e, nonostante possa sembrare scontato che si proceda in questo modo, non sempre lo è.
Contemporaneamente, per chi fa il nostro mestiere esiste una quota di artigianato, di lavoro fatto a mano, di intuito, a volte di azzardo che, condiviso con il committente, comporta il rischio dell'errore.
Scrivere (per) la politica - dieci idee per un buon discorso politico Dino Amenduni
1. Semplicità, non banalità
2. Definizione della tua identità
3. Coerenza tra forme e contenuti
4. A prova di fact-checking
5. La verità è strategica
6. Empatia, non ruffianeria
7. Pathos e concretezza
8. Parlare della vita delle persone
9. Politica-pop, un tema delicato
10. Evitare l'autoreferenzialità.
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (terza versione)Dino Amenduni
Le cinquanta parole chiave per comprendere le dinamiche della Rete. Un'enciclopedia aggiornata costantamente, esattamente come Wikipedia, come i siti Internet in 'perpetual beta', un progetto aperto la cui forma cambia sulla base di ciò che di nuovo accade in Rete e migliorato grazie ai suggerimenti degli utenti.
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (seconda versione)Dino Amenduni
Questa presentazione è la prima parte di un processo che sarà lungo e in continuo divenire: la definizione del vocabolario dei nuovi media: cinquanta parole chiave che spiegano l’universo di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio
(psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica). La prossima release è il 28 febbraio 2011, per suggerimenti: dino.amenduni@proformaweb.it
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (aggiornato a luglio 2012)Dino Amenduni
Un esperimento lungo, in continuo divenire e quindi potenzialmente infinito: la definizione del vocabolario dei nuovi media
Cinquanta parole chiave che spiegano l’universo di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio.
(psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica)
Un approccio "evoluto" alla comunicazione pubblica, a 16 anni dalla legge 150/2000. Come ripensare la funzione di comunicazione nelle organizzazioni pubbliche. Secondo incontro del laboratorio formativo in Comunicazione pubblica - Resp scientifico Pina Lalli
Quink (www.quink.it - www.facebook.com/quink.it) è un'esperienza di comunicazione collettiva che si forma durante una campagna elettorale e che decide, dopo le elezioni (vinte) di occuparsi delle contraddizioni della comunicazione, soprattutto politica
Il nome nasce dalla crasi di 'Quick' e 'Link': un collegamento veloce, immediato, fulmineo e soprattutto facilmente condivisibile, potenzialmente virale, con il mondo dell’informazione
A tutti noi piace pensare a noi stessi come esseri umani del tutto razionali, governati dalla logica e dall\'analisi ma purtroppo non siamo così logici come vorremmo. Per le nostre decisioni adottiamo tutti i tipi di pregiudizi e anche lo stesso modo in cui elaboriamo le informazioni nel nostro cervello umano questo crea una serie di pregiudizi. Siamo tutti intenti a vedere ciò che ci aspettiamo di vedere e quindi non solo non riusciamo a vedere la foresta attraverso gli alberi, ma alla stessa modo riusciamo ad ammirare la foresta senza far caso agli alberi. Siamo tutti troppo spesso intenti a guardare ciò che pensiamo dovremmo vedere (questo è uno dei motivi per cui è così difficile modificare il proprio modo di scrivere!).
Dieci temi per comunicare sui social media senza farsi male (soprattutto su Facebook)
Bologna, 14 maggio 2015, seminario di formazione organizzato da Legacoopsociali.
Cinque domande frequenti sulla comunicazione politica onlineDino Amenduni
In queste slide ho provato a rispondere a un po' di quesiti che in questi anni hanno spesso rimbalzato tra docenze e social media:
1. Un politico sta per iniziare una campagna elettorale
e vuole fare il primo passo su Facebook:
meglio usare un profilo o aprire una pagina pubblica?
2. Chi deve gestire gli account social dei politici
in campagna elettorale (il candidato, i comunicatori, entrambi)?
3. Cosa faccio quando un utente trolla o insulta?
4. È utile utilizzare i social media anche in contesti territoriali molto piccoli?
5. Esiste un profilo professionale ideale per lavorare sulla comunicazione politica online?
Comunicazione politica efficace: tre elementi per aumentare l'efficacia dei t...Gianluca Giansante
Spesso si pensa che per essere convincenti sia sufficiente "dire le cose come stanno".
Ma chiunque abbia provato a convincere una persona che aveva un'opinione diversa dalla sua si sarà accorto che per quanti fatti, ragioni, dati, statistiche gli presentasse, quella persona rimaneva della sua opinione.
Questo accade perché i meccanismi di funzionamento della mente umana sono un po' diversi dalla rappresentazione che il modello del razionalismo illuminista ci ha proposto.
In questa presentazione troverai alcuni strumenti che puoi usare per aumentare l'efficacia dei tuoi discorsi e che puoi usare non solo in ambito politico, ma anche nel contesto aziendale o a casa, con il tuo partner o i tuoi figli.
Similar to “Facciamo come fanno loro” - Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali. (20)
In un ecosistema dell'informazione colmo di distorsioni, è possibile comunicare distinguendosi dal rumore di fondo o inevitabilmente si finisce con accrescerlo?
Come gestire la propria presenza in un dibattito pubblicoProforma
Una guida alla gestione di workshop, confronti, tavole rotonde, con suggerimenti su come prepararsi al meglio, su come organizzare i propri interventi, sulla corretta gestione sui tempi e su come risultare convincenti ed empatici agli occhi del pubblico.
Come preparare uno speech di sette minuti in due oreProforma
Le variabili da considerare, gli obiettivi da perseguire (e ciò che è impossibile ottenere), i suggerimenti sull'organizzazione dei contenuti, l'importanza della platea e del contesto: una piccola guida per imparare a preparare speech brevi in poco tempo.
La storia dell'ex premier neozelandese, che a 42 anni e dopo un'esperienza politica che l'ha resa celebre in tutto il mondo, ha deciso di lasciare l'incarico con un discorso che pone nuovi interrogativi e nuove sfide per chi ricopre un incarico pubblico.
Milano sempre + Milano - la campagna elettorale di Beppe Sala (Amministrative...Proforma
• La prima mossa, forse decisiva
• Le tre linee strategiche della campagna
• La primavera: il momento più importante, lontano dai riflettori
• Milano sempre piùMilano: la campagna creativa
• Le scelte di advertising online
• I risultati
• Cosa abbiamo imparato da questa campagna elettorale
Come si gestisce la reputazione di un brand (imparando da storie realmente ac...Proforma
La reputazione è il vero valore aggiunto in qualsiasi strategia di comunicazione contemporanea. A parità di azioni tecniche, un mittente solido e credibile ha più possibilità di raggiungere il proprio obiettivo.
Per questo motivo qualsiasi minaccia alla reputazione di brand e qualsiasi potenziale crisi di comunicazione richiede l'adozione di scelte forti, coerenti e consistenti nel tempo, in modo da evitare la perdita del più grosso capitale simbolico di cui qualsiasi mittente, nell'era della sfiducia generalizzata nei confronti delle istituzioni tradizionali, gode in questo momento storico.
All'interno della presentazione abbiamo analizzato casi di successo e di fallimento di grandi aziende, istituzioni e politici, per scoprire quali sono le variabili da tenere d'occhio quando ci si trova in situazioni di promozione o difesa della propria immagine di brand.
Gli attuali limiti e i nuovi effetti dei confronti tra candidati in TVProforma
La centralità del formato del dibattito televisivo tra i politici è sempre meno evidente. Alla valutazione sul confronto in sé si sostituisce la battaglia per produrre la migliore frase ad effetto; lo spin su come sia effettivamente andato il confronto influenza più del confronto in sé; i candidati sono 'risorse abbondanti', le loro parole sono facilmente reperibili su qualsiasi media; i cicli della notizia sono brevissimi, e dunque il giorno successivo a un confronto si parla già di altro; il formato dei confronti televisivi, pensati più per intrattenere che per informare, obbligano i politici a condensare pensiero complesso in pochi secondi, contribuendo a un'ulteriore banalizzazione del discorso pubblico oltre che alla perdita di interesse per lo spettatore.
(presentazione per il Master InsideUSA2020)
Criteri di notiziabilità - quando un atto politico diventa notizia e quando noProforma
1. Il ruolo delle euristiche e il loro impatto sull’agenda setting
2. L’importanza della “Line of the day”
3. Come gestire la logica “Horse Race”
4. Il ruolo dei botta e risposta e le opportunità di reframing
5. Il ruolo della reputazione dei mittenti politici
(Le slide di Dino Amenduni a #LaProf19)
Perché i politici hanno bisogno di un sito personaleProforma
Queste slide servono a rispondere alla domanda: “A che servono i siti ora che si può far passare tutta la comunicazione digitale di un politico attraverso gli account sui social media?”
E le risposte sono quattro:
- per raccogliere dati
- per far conoscere meglio il programma
- per essere più facilmente rintracciabili sui motori di ricerca
- a supporto dello storytelling personale.
(Slide presentate al WordCamp Bari 2019, 18 maggio)
Six stories to understand how to promote, protect or compromise your online r...Proforma
Three WINS, three FAILS and five considerations in order to get by on social media (presented at INFORM-INIO workshop, organized by European Commission, Palermo, May 16th)
La storia di Alexandria Ocasio-Cortez, la più giovane deputata d'AmericaProforma
La sua storia, le sue scelte politiche, le strategie di comunicazione, perché ha vinto le elezioni: il racconto dell'affermazione di una 29enne che ha imposto una riflessione sui nuovi modi di fare alla politica e comunicazione negli Stati Uniti e non solo.
Uno spettro si aggira(va) per l'Europa - versione estesaProforma
Senza più le grandi ideologie, o almeno così si dice, al comunicatore politico è spesso richiesta la costruzione della "visione". Ma è una strada perseguibile?
Senza più le grandi ideologie, o almeno così si dice, al comunicatore politico è spesso richiesta la costruzione della "visione". Ma è una strada perseguibile?
Da Gianni Rodari ad Aldo Biscardi. Una lettura della comunicazione politica t...Proforma
Senza un immaginario potente dove tenere piantate le radici, il linguaggio della politica rimane muto.
Le parole scricchiolano, si confondono, confondono.
Da Gianni Rodari ad Aldo Biscardi. Una lettura della comunicazione politica t...
“Facciamo come fanno loro” - Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali.
1. “Facciamo come fanno loro”
Gli errori nella comunicazione politica,
quando si perdono di vista i fondamentali
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Mi chiamo Andrea Camorrino
Sono socio, direttore commerciale
e consulente di comunicazione politica
dell’agenzia di comunicazione Proforma
Chi sono
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
In comunicazione politica,
ci sono alcuni errori
che non vanno mai commessi,
anche se la strada per una buona riuscita
del proprio lavoro è sempre lastricata di epic fail
nascosti dietro l’angolo.
Premessa
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Ci sono, ovviamente, tanti particolari da curare,
dettagli da seguire con cura, ma possiamo individuare
quattro filoni principali che sono la trama
imprescindibile sulla quale tessere ogni ipotesi di
comunicazione politica.
Premessa
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
La credibilità, per un politico, è tutto.
Percorsi ondivaghi, parole rimangiate, cambiamenti
repentini senza una attendibile spiegazione (e talvolta
manco quella basta) rendono vano ogni ottimo discorso,
ogni buona intenzione, ogni buona legge approvata.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Non c’è tentativo di riparazione che tenga.
Solo il tempo, molto tempo, forse, può curare la ferita
procurata alla immagine di sé.
Un tempo che deve essere ben speso, senza
crucciarsi del consenso perso come se fosse responsabilità
di altri, ma lavorando con più tenacia, raccontando meglio
e in modo credibile le proprie scelte, sapendo che farsi da
parte, scendere (temporaneamente?) dalle prime linee è
probabilmente l’unica strada percorribile.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Un corollario interessante è che la stessa
dichiarazione, portata da due politici con
diversa percezione di credibilità, sortisce
effetti diametralmente opposti.
Se sei credibile, puoi permetterti affermazioni anche
strampalate senza perdere di efficacia (e di credibilità!).
Se non sei credibile, puoi affermare che due più due fa quattro
raccogliendo la derisione dei più.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Se sei credibile, puoi affermare
da un balcone che hai abolito la povertà.
Se non sei credibile, non c’è indice economico in forte risalita
grazie al tuo operato che possa aumentare il tuo consenso.
Anzi, la reazione che si raccoglie è: “Per l’ennesima
volta, ci sta prendendo in giro”.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Un secondo corollario è che una sequenza di affermazioni
strampalate, in un contesto che cominci a non giustificarle
più, pian piano erode la cifra di credibilità attribuita.
Si può dire tutto, finché la coerenza
del personaggio, e della sua linea politica,
appare (e, se appare, lo è) intatta.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Ma il passaggio dall’altra parte della linea
può essere improvviso e repentino, non
appena la goccia fa traboccare il vaso.
Ed ecco che i credibili sperimenteranno su di sé che non
potranno più concedersi non solo le frasi strampalate,
ma anche le più serie e… credibili.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Ma cosa è la credibilità?
È appunto, il rispetto della propria
storia personale e della linea politica
che si incarna.
Nell’era della disintermediazione, dobbiamo aggiungere:
tutto questo in stretta connessione con il proprio popolo
che, in un tempo di precarietà e incertezze, men che mai
vuole sentirsi tradito.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Un leader può imporre svolte.
Ma deve badare a non perdere la connessione sentimentale
con il proprio popolo.
È un tempo, il nostro, in cui le svolte possono avvenire nello
spazio di un tweet, invece che con congressi lunghi settimane.
Ma ogni scelta ha un suo tempo di
sedimentazione, necessita di essere
accompagnata, spiegata, illustrata appieno.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Saltare questo passaggio, dando per scontato
che le intendenze seguiranno, può essere molto rischioso.
Agli inizi può funzionare, alla lunga crea disorientamento,
scollamento, senso di lontananza.
Perdere il senso del limite del raggio
della propria azione comporta
nel tempo la perdita del consenso.
E della propria credibilità.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Quel che avviene va narrato.
Un poco prima, un poco dopo.
Moltissimo durante.
Non bisogna mai dare per scontato che quello
che si fa si capisca a prescindere.
Non bisogna mai dare per scontato che le
ragioni siano chiare. Che le scelte siano logiche.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Accompagnare la azione di governo
(appena meno dall’opposizione) con la chiarezza
nella esposizione è fondamentale.
Non si recupera ciò che non è stato
raccontato, prima.
Nel mentre gli altri avranno costruito
la loro narrazione, incastrando il nostro
attore nel frame da loro desiderato.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Se c’è un passaggio nel quale si è costretti
a scoprire un proprio punto debole,
la questione che viene sempre posta
agli spin doctor è: “Se ne parlo io, gli do
maggiore risalto. Se lo taccio, magari
nessuno se ne accorge”.
Qualche volta questa premonizione si rivela corretta.
Nel maggior numero di circostanze, però, no.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Occorre dunque azzardare e l’azzardo che
di solito è più giusto è quello di rappresentare
la debolezza, spiegarla, indicarne le ragioni,
e anche le soluzioni.
Un tempo l’inesperienza era una palla di piombo al piede
di chi voleva costituirsi classe dirigente. Da qualche tempo
è rappresentata come lo scotto da pagare alla promessa
di onestà. Una debolezza è stata ribaltata in
un punto di forza. (Anche perché gli esperti non avevano
nel mentre dato grandissima prova di sé, nell’immaginario).
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
La narrazione si dispiega e ha effetto
nel medio e nel lungo periodo.
Non esistono vie brevi per affermarsi, se non accendendo
illusioni come fuochi di paglia.
L’avvento di Berlusconi è stato preceduto da 20 anni di un
nuovo immaginario veicolato dalla sua narrazione televisiva.
Non parlava di sé, disegnava un mondo.
La affermazione dei Movimento 5 stelle è stata preceduta
da 10 anni e più di discussione sul Blog di Beppe Grillo.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Mentre l’immaginario ha bisogno
di tempo per modellarsi ed essere
modellato, nella quotidianità le risposte
vanno gestite in tempo reale.
Sui social un testo imperfetto al momento giusto
è sempre una soluzione preferibile ad un testo ottimale
un giorno dopo.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
L’ecosistema della comunicazione politica va
considerato nella sua complessità, e con tutti
gli attori in campo. Concentrarsi solo su di sé, o solo sulla
propria cerchia, reale o digitale che sia, costruisce passo dopo
passo la torre d’avorio entro la quale i politici chiudono sé stessi.
Rispettare il tempo di azione significa
essere aperti all’altro, tenerlo sempre
in considerazione, non dimenticare mai
che il destinatario del messaggio
è parte integrante del messaggio.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Le piattaforme social non sono volantini
(esistono ancora, i volantini?).
Ogni piattaforma è diversa dall’altra.
Ognuna è popolata da target diversi.
La carta stampata non è la televisione e un quotidiano
è diverso da un periodico (esistono ancora, i periodici?).
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Affermazioni banali, ma ancora non pienamente introiettate
dai clienti politici.
Alcuni valutano ancora il proprio successo
sulla base della intervista rilasciata
all’organo di informazione importante.
Dalle citazioni che i propri colleghi fanno di quelle sue risposte.
O, all’opposto, ritengono del tutto irrilevante
lasciarsi intervistare dal cronista politico
perché tanto ci sono i social.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
E invece il successo di una buona
comunicazione politica sta nell’usare
ognuno di questi strumenti nel modo
appropriato, giocando di specchi,
con effetto moltiplicatore.
Nella prima campagna elettorale nazionale dei 5stelle
(ere politiche fa) l’ordine tassativo era non andare in TV,
considerata uno strumento del male. Con il risultato che
la televisione parlava, era costretta a parlare, anche
(e spesso soprattutto) di loro.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
L’efficacia di una buona battuta in un talk show
non vale solo per il luogo in cui viene detta,
ma per quei pochi secondi che possono essere rilanciati in rete, spesso
con un numero di spettatori maggiori rispetto a quelli televisivi.
L’efficacia di un buon video su YouTube può essere
rilevata anche dal rilancio nel TG della sera.
Un post su Facebook può essere riportato dai
giornali il giorno dopo.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Insomma, scegliere il luogo dove parlare,
e le parole da usare, così come il modo
(attraverso un testo, una foto, un video) è essenziale
alla efficacia del messaggio che si vuol
far passare.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Twitter è il social ombelicale, dove si parla alla politica
e ai giornalisti (e spesso lo si confondeva, qualcuno lo fa ancora,
con una piazza piena di gente).
Facebook in Italia rimane la piattaforma che raggiunge più
persone, soprattutto se si rispetta la logica dei suoi algoritmi.
Con Instagram raggiungiamo un target più giovane
e la giusta foto può raccontare più di un testo.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Le parole sono ancora importanti,
per fortuna.
Lavorare su concetti meno fulminanti
di un tweet, anche.
Se c’è qualcosa di interessante da dire,
se lo si fa nel momento giusto e con lo stile
giusto, non è necessario essere brevi.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Occorre osare, e uscire dalle
proprie comfort zone, per testare
l’efficacia dei diversi mezzi.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
La sfida della piazza, del porta a porta,
ovvero dell’incontro con le persone in carne
e ossa, una via in apparenza così obsoleta
rimane (e torna) invece una necessità.
La cara vecchia militanza è un test fondamentale
per il confronto, per farsi conoscere, per capire gli stati d’animo,
per verificare la propria efficacia e quella dei propri messaggi.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
I sondaggi rimangono uno strumento
ineludibile per non confondere la propria
percezione con quella statistica.
Ma sapere de visu cosa ne pensano i cittadini di un intero
caseggiato consegna comunque un dato integrabile al
primo, se si è consapevoli della enorme differenza tra le
opinioni raccolte per strada e quelle attraverso i questionari
delle società che propongono indagini di mercato.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Non bisogna farsi ammaliare
dalle scelte degli altri.
Non è vero che se un partito va bene sui social
con una determinata modalità di comunicazione,
copiandola si riscuoterà lo stesso consenso.
Ancora una volta, la coerenza tra la propria
biografia, il proprio percorso e gli strumenti
e i modi che si usano è fondamentale.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Ancor più: se il partito di cui sopra va bene sui social
probabilmente ci avrà lavorato da tempo, avrà seminato prima
di raccogliere, magari ha persino studiato come proporsi,
seguendo una strategia definita.
Ogni faccia, ogni storia ha la sua strada da
seguire, ancora una volta senza scorciatoie.
Senza una strategia complessiva coerente,
senza un utilizzo del linguaggio proprio si
può durare il tempo della novità.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
L’errore più pacchiano che un politico
possa fare (e capita, capita spesso, davanti
ad ogni sconfitta) è attribuire alla gente
la responsabilità della propria sconfitta.
O ascrivere le scelte in cabina elettorale a qualche mossa
improvvisata dell’avversario, a qualche trucco che ha ingannato
la buonafede dell’elettore che, senza quella gabola, avrebbe di
certo votato i nostri eroi.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Per nostra fortuna, sui grandi numeri non è così.
La gente vota non perché non capisce
qualcosa, ma esattamente perché capisce
tutto. O, almeno, l’essenziale.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Non c’è dubbio: un dispendio di risorse economiche
conta. Conta l’uso spregiudicato dei social. Conta l’utilizzo
scientifico di fake news. Conta partire dall’opposizione
senza avere responsabilità di governo. Conta non avere timori
nel giocare sui bassissimi umori o nel dire la cosa
che i sondaggi (o un algoritmo) giudicano avere
più consenso, a prescindere da ogni fattibilità.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Conta ognuna di queste variabili e cento altre ancora ma,
alla fine, il popolo sovrano vota la proposta
politica, quella che giudica più forte, e molto
più se incarnata da un leader credibile.
In diverse occasioni, nella stessa giornata, in due urne
affiancate per scegliere i propri rappresentanti in due differenti
assemblee elettive, lo stesso partito ha preso un voto per un
livello ed un altro anche fortemente diverso per un altro.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
La gente sa leggere le dinamiche politiche,
le proposte almeno quelle essenziali,
le valuta per quel che sono, e sceglie.
Ovviamente, come abbiamo cercato di spiegare, le dinamiche
politiche sono il frutto di un percorso lungo, fatte anche di
narrazione, biografie, tempi, linguaggi.
Non basta fare la proposta migliore, se fosse mai possibile
avere la certezza che una sia effettivamente tale.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Le stesse persone che votano si aspettano
comprensione dei loro problemi, empatia,
senso di cura.
Nella prima repubblica vigeva il modello del politico che
appuntava i singoli compleanni di quanti più concittadini
possibili per mandare loro gli auguri nel giorno giusto (e al sud
anche gli onomastici); le porte erano aperte periodicamente
per il ricevimento delle persone che andavano a lamentarsi
e chiedere; le mani erano strette anche lontano dagli
appuntamenti elettorali; la presenza era reale nei luoghi
del disagio e del bisogno.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Oggi queste pratiche di relazione sono tenute
in conto da pochi politici, per altri solo in
parte, alcuni partiti o gruppi mantengono
una forte presenza solo in alcune zone.
Ovviamente, portate al parossismo, queste modalità valicano
la liceità dei comportamenti e possono configurare anche un
reato, se si arriva fino al voto di scambio.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Ma esiste l’urgenza di una relazione stretta,
calda, tra politica e cittadini che infatti, ogni
volta che si sentono seguiti, capìti, votano il
leader carismatico che presta loro la spalla.
Fin tanto che questi dimentica di continuare a seguire e capire,
o, all’inverso, se dimostra di farlo in modo capzioso, senza mai
dare vere risposte.
Tutti atteggiamenti che alla lunga traspaiono, si vedono, sono
percepiti e valutati nella loro verità dalla gente che capisce
perfettamente.
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“Facciamo come fanno loro” / Gli errori nella comunicazione politica, quando si perdono di vista i fondamentali
Ancora una volta: non esiste una via breve per
l’acquisizione di consenso.
Senza la politica, una proposta credibile, una
visione di almeno medio periodo, un buon
leader, non si va molto lontano.
Senza la fatica della costruzione del consenso attorno alle
proprie idee, si rimane ancorati al proprio palo.
E senza il rispetto della propria biografia, dei tempi, dei
linguaggi e delle persone nemmeno si comincia.