Paolo Coen: Bominaco e il monachesimo // Bominaco and Monasticism,
7 de Nov de 2017•0 gostou•710 visualizações
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Arte e fotografia
Presentazione per il corso di Storia e teoria del Museo, Università di Teramo, Italia
Presentation for Museums History and Theory's course at DAMS, University of Teramo, Abruzzi, Italy
4. Il primi monaci: eremiti e anacoreti
• Sant’Antonio abate
• San Simeone, detto lo Stilita
6. I monaci secondo la Regola
di san Benedetto (534)
• Eremiti, anacoreti. Vita solitaria, dedicata
all’ascesi
• Cenobiti. Vita in comune, guidati da un capo, o
abate, e organizzati attraverso una regola
• Sarabaiti. Vita in gruppi di due o tre, senza
regole prestabilite e senza un superiore
• Girovaghi. Vita da un monastero all'altro
8. Abbazia di san Vittore, Gallia del sud,
vicino all’attuale Marsiglia
9. San Giovanni Cassiano
De institutis coenobiorum
primi del V secolo
Il monaco è ormai un ricercatore e uno
sperimentatore della fede delle origini, ossia della
perfezione del cristianesimo apostolico.
N.B. – potenziale eversivo, contestatore del
monachesimo, rispetto alla gerarchia e altre realtà
ecclesiastiche.
10. San Giovanni Cassiano
De institutis coenobiorum
c. 415
a) Celibato
b) Ascesi
c) Rinuncia a denaro e qualsiasi altra forma di
proprietà privata beni in comune
d) Disciplina
e) Gerarchia e obbedienza Abate
12. Vita del monaco. Cultura
• Il monaco deve saper leggere
• La lettura è la premessa alla meditatio, ovvero
alla ripetizione orale dei testi biblici letti e
imparati a memoria
• Il monastero si configura – con la presenza di
scriptorium, scuola e biblioteca – come un
luogo culturalmente elevato
15. Il monaco ‘atleta di Cristo’
Il monachesimo si configura come un’esperienza di vita élitaria.
Lontana e per certi aspetti dissociata e addirittura incurante del
mondo esterno.
16. La progressiva attrazione dei
monasteri e la loro ascesa di potere
• San Paolo, Rom., 15: è giusto e opportuno aiutare le
comunità dei “santi” di Gerusalemme – i.e. le
comunità monastiche - con donazioni e offerte
• VI-VII secolo: si crea un rapporto privilegiato fra
comunità e i potenti fattore decisivo nella crescita
del monachesimo medievale
• I monasteri diventano centri di potere e di ricchezza
17. Beda il Venerabile
(673 circa – 26 maggio 735)
• Mette in chiaro due punti di vista, due letture
molto diverse del monachesimo
• Lettura spirituale. Il m. è e rimane un potente
strumento religioso e salvifico
• Lettura politica. Il monachesimo, in particolare
quello britannico, serve all’espansione
territoriale, di possesso privato, di potenti
locali, attraverso le donazioni
19. Benedetto d’Aniane
750-821
• È il principale interprete del monachesimo in
età carolingia
• Prima uomo di corte di Pipino il Breve e di
Carlo Magno, poi monaco
• Grazie all’appoggio di Ludovico il Pio, elegge la
Regola di San Benedetto a modello e ne fa il
perno di una profonda riforma in senso
benedettino (Capitulare monasticum)
20. Organizzazione del monastero o “città santa”
dal IX-X secolo
• claustrum (300-1000 monaci)
• borgo (fino a 7000 abitanti), suddiviso in vici in
base al mestiere, fra cui il vicus militum per la
difesa
• il monastero ha giurisdizione anche sulle
parrocchie circostanti
21. Gli ‘aurea secula’ – X secolo e seguenti
I monasteri hanno funzioni multiple e
complesse. Essi sono a un tempo:
• centri religiosi, di ascesi ma anche di esercizio
pubblico della preghiera
• centri di cultura
• aziende agricole
• presidi sul territorio, spesso fortificati
22. Movimento centripeto
• I centri monastici cercano di sfuggire ai
potentati locali (re, grandi signori, vescovi)
• Si collegano a grandi congregazioni, che a loro
volta cercano di collegarsi a Roma e a ottenere
esenzioni che li svincolino dagli stessi poteri
locali
23. Cluny
• 910 – L’abate Brunone fonda il monastero
• entro l’XI secolo Cluny raggruppa centinaia di
monasteri sotto l’ordo cluniacensis
• diventa la congregazione religiosa più
importante e autorevole della cristianità
24. Il monachesimo domina l’intero
orizzonte europeo
• Da Gregorio VII (1073) fino a Gelasio II (m. 1119)
tutti i papi hanno un’origine monastica
• Il mondo, la società degli uomini è ripartito in tre
ordines gerarchici:
- Oratores, uomini di preghiera (optimi)
- Bellatores, o uomini di guerra (meliores)
- Laboratores, uomini del lavoro dei campi (boni)
25. Si tratta di una profonda sottovalutazione delle
realtà profane, di un reale deprezzamento di
ogni impegno che non abbia il chiostro come sua
sede primaria e costituiva, di uno schiacciante
privilegiamento dello spirito sulla materia,
dell’anima sul corpo, e perciò di un giudizio
tendenzialmente negativo verso ogni condizione
umana che non abbia la castità, o almeno il
celibato, come suo connotato primario.
Giovanni Miccoli
La chiesa di Santa Maria Assunta e l'oratorio di San Pellegrino facevano parte di un monastero risalente all'inizio dell'era cristiana quando, tra III e IV secolo, il luogo divenne la sepoltura di San Pellegrino, martirizzato a Bominaco trafitto da lance. Una prima chiesa venne costruita attorno all'VIII secolo.
La datazione della chiesa di Santa Maria Assunta non è certa, ma sicuramente precede la data del 1180 riportata sul pulpito e del 1223 riportata e sull'altare.
L'oratorio fa parte di un complesso monastico del quale fa parte la vicina chiesa di Santa Maria Assunta. Un'iscrizione sulla parete di fondo dell'oratorio ne fa risalire la costruzione al 1263 da parte dell'abate Teodino.
È dedicato a San Pellegrino, un martire venerato nella zona, sulla cui tomba venne costruita una chiesa intorno all'VIII secolo. Carlo Magno fornì alla chiesa dei terreni e la donò all'Abbazia di Farfa, dalla quale alcuni monaci vennero per fondare una comunità monastica. Nel 1001 la comunità si rese indipendente da Farfa con la donazione da parte del conte Oderisio di notevoli estensioni di terreno.
L'interno della chiesa è diviso da due plutei in pietra tra lo spazio riservato ai fedeli e quello riservato ai catecumeni; su quello di sinistra è rappresentato un drago, mentre su quello di destra un grifone.
Le pareti del modesto edificio sono completamente coperte da uno straordinario ciclo di affreschi: un ciclo sull'infanzia di Cristo, uno sulla Passione, scene del Giudizio Universale, storie di San Pellegrino e di altri santi ed una serie sui mesi del Calendario. Gli episodi sono su tre registri disposti sopra un basamento a cortina e proseguono fino alla curvatura della volta, lasciando al centro una fascia decorata con motivi ornamentali. I cicli sono tra di loro intrecciati, con scene di uno stesso gruppo che occupano spazi su pareti opposte.[3]