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PMexpo 2022 | Il futuro del PNRR e la norma UNI ISO 21502

  1. Il futuro del PNRR e la norma UNI ISO 21502 Antonio Maria D’AMICO
  2. BREVE PROFILO Sono cresciuto professionalmente prima come funzionario temporaneo CE e di seguito come lobbista e fundraiser a Bruxelles e a Parigi per circa 10 anni presso PWC, poi a Bucarest come Presidente di un GEIE nel settore dell’inclusione sociale. Successivamente a Roma, ho trascorso i miei recenti 20 anni di attività professionale, prevalentemente nel ruolo di promotore e manager di progetti d’innovazione per PMI e grandi imprese, amministrazioni locali/nazionali, oltre a dedicarmi con passione all’insegnamento del project management. Il mio approccio è sempre stato orientato ad intercettare opportunità di finanziamento da mettere a disposizione di progetti innovativi e di sviluppo, finalizzati ad iniziative di successo per le mie aziende, i miei partner ed i miei clienti. Attualmente ricopro la carica di Financial Partner of Counsel presso lo studio legale e tributario LEXAMP, a Roma, come responsabile del PNRR e dei fondi UE.
  3. Indice 1.Il PNRR in Italia e la sua organizzazione complessiva 2.Un confronto tra il PNRR in Italia e negli altri paesi europei 3.Lo stato di avanzamento del PNRR al 30 Giugno 2022 4.L’analisi dei risultati raggiunti e delle criticità emerse 5.La norma UNI ISO 21502 6.Un resoconto conclusivo 7.Ringraziamenti
  4. PNRR INTERNATIONAL STANDARD UNI ISO 21502 PUÒ LA UNI ISO 21502 CONTRIBUIRE AD UN MIGLIORE PNRR ? LA DOMANDA DA PORCI È LA SEGUENTE:
  5. Indice 1.Il PNRR in Italia e la sua organizzazione complessiva 2.Un confronto tra il PNRR in Italia e negli altri paesi europei 3.Lo stato di avanzamento del PNRR al 30 Giugno 2022 4.L’analisi dei risultati raggiunti e delle criticità emerse 5.La norma UNI ISO 21502 6.Un resoconto conclusivo 7.Ringraziamenti
  6. TIPOLOGIE DI RIFORME PREVISTE
  7. IL PNRR – ITALIA : 6 MISSIONI PE 6 PRIORITA
  8. TRAGUARDI E OBIETTIVI – INVESTIMENTI PER MISSIONE
  9. IL PNRR IN ITALIA : PANORAMICA
  10. TRAGUARDI E OBIETTIVI – CRONOPROGRAMMA
  11. TRAGUARDI E OBIETTIVI – CRONOPROGRAMMA OK Raggiunti In corso Milestone Milestone Target
  12. MODELLO ORGANIZZATIVO PNRR
  13. Indice 1.Il PNRR in Italia e la sua organizzazione complessiva 2.Un confronto tra il PNRR in Italia e negli altri paesi europei 3.Lo stato di avanzamento del PNRR al 30 Giugno 2022 4.L’analisi dei risultati raggiunti e delle criticità emerse 5.La norma UNI ISO 21502 6.Un resoconto conclusivo 7.Ringraziamenti
  14. NEXT GENERATION EU, ALL’ITALIA LA QUOTA PIÙ CONSISTENTE DI PRESTITI A livello percentuale, solo 2 paesi su 7 hanno richiesto una frazione di prestiti superiore al 50% delle risorse complessive: Italia e Romania. Anche in questo caso il nostro paese risulta al primo posto con circa il 64%. Analizzeremo l’aspetto del rapporto tra prestiti e sovvenzioni più in dettaglio nelle slides seguenti, tenendo conto che l’Italia ha accesso in questo modo a risorse a tassi di interessi agevolati, ma ci sarebbe da chiedersi perche cosi tanti nostri partners europei non hanno condiviso questa strategia.
  15. TRANSIZIONE ECOLOGICA E DIGITALIZZAZIONE – Valori assoluti Un ulteriore elemento interessante da analizzare riguarda la quota di investimenti (che includono sempre sovvenzioni e prestiti) che ogni paese ha previsto per i due settori considerati strategici dalle istituzioni europee e cioè la transizione ecologica e la digitalizzazione. Sotto questo aspetto possiamo osservare nella slide seguente come, in valori assoluti, il nostro paese risulti al primo posto per la quantità di risorse assegnata ad entrambi i settori. L'Italia infatti investirà 71,8 miliardi di euro per la transizione verde e 48,1 miliardi per la digitalizzazione
  16. Se analizziamo più in dettaglio i valori assoluti allocati dall’Italia a questi due settori, transizione ecologica e digitalizzazione, e li mettiamo in rapporto al totale delle risorse a disposizione dell’Italia, in una logica di confronto tra paesi europei, emerge una realtà opposta a quella appena osservata nella slide della pagina precedente. In questo caso possiamo notare come l’Italia risulti all’ultimo posto, insieme alla Grecia, per quanto riguarda la percentuale di investimenti assegnati alla transizione ecologica con il 37,5% delle risorse complessive. Da notare peraltro che il 37% era il minimo di investimenti richiesti in questo settore dal regolamento europeo. Ai primi posti troviamo invece Lussemburgo, Danimarca, Austria e Belgio. Anche la Francia con una quota del 46% ha scelto di investire in questo settore una parte consistente delle risorse europee a essa spettanti. TRANSIZIONE ECOLOGICA - Valori poercentuali
  17. DIGITALIZZAZIONE –Valori percentuali Per quanto riguarda invece la digitalizzazione il nostro paese si trova al settimo posto con una quota di investimenti pari al 25,1% del totale. In questo caso al primo posto troviamo la Germania, unico paese a investire più della metà delle risorse (13,3 miliardi sui 25,6 totali) in questo settore.
  18. Indice 1.Il PNRR in Italia e la sua organizzazione complessiva 2.Un confronto tra il PNRR in Italia e negli altri paesi europei 3.Lo stato di avanzamento del PNRR al 30 Giugno 2022 4.L’analisi dei risultati raggiunti e delle criticità emerse 5.La norma UNI ISO 21502 6.Un resoconto conclusivo 7.Ringraziamenti
  19. Riparto degli Obiettivi al II° Trimestre 2022 È importante evidenziare che nel primo semestre 2022 il PNRR ha previsto il conseguimento di obiettivi rispetto a 45 interventi, di cui 15 riforme e 30 investimenti. Per la quasi totalità degli interventi (44) il Piano prevede il raggiungimento di milestone (ossia traguardi intermedi quali adozione di norme, conclusione di accordi, aggiudicazione di appalti, avvio di sistemi informativi, etc.), mentre l’unico target (obiettivo finale) atteso riguarda l’assunzione di personale nell’Ufficio per il Processo (settore giustizia). LO STATO D’AVANZAMENTO DEL PNRR AL 30 GIUGNO 2022 Fonte CDC 1° semestre 2022 : 44 milestone/ traguardi e 1 target
  20. Missione 1.1 :INNOVAZIONE, COMPETITIVITA, CULTURA E TURISMO L’attività della Sezione in questo I semestre ha riguardato soprattutto la Componente 1 (Digitalizzazione, Innovazione e Sicurezza nella P.A.), che si propone di digitalizzare la Pubblica Amministrazione, rendendola sempre più in grado di offrire a cittadini ed imprese servizi adeguati alle loro esigenze, in sicurezza e facilmente accessibili, nonché di ridurre la quota di popolazione attualmente a rischio di “esclusione digitale”, fornendo competenze in ambito informatico. Più nel dettaglio, sono stati esaminati otto interventi, il cui l’investimento complessivo ammonta a 3,44 mld di euro, a fronte dei 9,75 previsti dal Piano per la Componente 1, come illustrato dal grafico n. 2 seguente. Fonte CDC
  21. Missione 1 :INNOVAZIONE, COMPETITIVITA, CULTURA E TURISMO Fonte CDC M1C1 - Interventi per 3,44 mld a fronte dei 9,75 mld sui 6 anni
  22. Missione 1.2 INNOVAZIONE, COMPETITIVITA, CULTURA E TURISMO La Componente 2, (C1-2) per la quale sono stati previsti 23,89 mld di euro, è finalizzata a rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano, prevedendo la digitalizzazione dello stesso ed interventi finanziari a sostegno del l’internazionaliz- zazione delle imprese. Il controllo della Sezione, come programmato per la prima annualità di controlli, ha interessato, in particolare, una parte significativa del l’intervento “Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione”, ossia il rifinanzia- mento del Fondo ex l. n. 394/81 gestito da Simest, per l’importo di 1,2 mld di euro. Fonte CDC M1C2 - Interventi per 1,2 mld a fronte dei 23,89 mld sui 6 anni
  23. In questo primo semestre la Sezione ha focalizzato la propria attenzione su otto investimenti della Missione 2, per un ammontare complessivo pari a 8,93 mld di euro, dei quali: • 6,93 mld relativi alle componenti 1, 2 e 4 (come rappresentato dal grafico seguente); • 2 mld previsti dal Piano Nazionale Complementare per la riqualificazione energetica e sismica dell’edilizia residenziale pubblica, risorse che integrano i fondi previsti dal PNRR con riferimento alla componente 3. Fonte CDC MISSIONE 2: RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA M2C2 - Interventi per 8,93 mld a fronte dei 23,78 mld sui 6 anni
  24. Missione 4 : ISTRUZIONE E RICERCA Per quanto concerne la Componente 1, la Sezione si è interessata di appurare lo stato di attuazione degli interventi relativi alla riduzione delle disparità territoriali nella scuola secondaria di secondo grado, per i quali sono stati previsti dal Piano investimenti pari a 1,5 mld di euro. Con riferimento alla Componente 2, si evidenzia che il controllo ha principalmente riguardato un investimento pari a 1mld di euro, finanziato con i fondi previsti dal Piano Nazionale Complementare, finalizzato a sostenere le imprese nella realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo. L’incidenza degli interventi di PNRR osservati in questo primo semestre, rispetto all’ammontare complessivo delle risorse stanziate per la Missione 4, è descritto dal grafico seguente. Fonte CDC M4 - Interventi per 2,5 mld a fronte dei 30,88 mld sui 6 anni
  25. Gli otto investimenti esaminati dalla Sezione, come programmato per la prima annualità di controlli, ammontano complessivamente a 8,68 mld di euro, di cui 6,88 mld afferiscono alla Componente 2. In particolare, con riferimento a tale ambito di intervento, si evidenziano gli investimenti in progetti di rigenerazione urbana (3,3 mld) e quelli miranti a realizzare nuove strutture di edilizia residenziale pubblica per la riqualificazione delle aree degradate (2,8 mld). L’incidenza degli interventi osservati rispetto all’ammontare complessivo delle risorse stanziate per la Missione 5 è descritta dal grafico seguente. Missione 5 :INCLUSIONE E COESIONE Fonte CDC M5 - Interventi per 8,68 mld a fronte dei 19,81 mld sui 6 anni
  26. Come illustrato dal grafico che segue, l’attività della Sezione in questo primo semestre ha riguardato due interventi della Componente 2, il cui investimento complessivo ammonta a 4,58 mld di euro, a fronte degli 8,63 mld stanziati dal Piano. Missione 6 : SALUTE Fonte CDC M5 - Interventi per 4,58 mld a fronte dei 8,63 sui 6 anni
  27. Indice 1.Il PNRR in Italia e la sua organizzazione complessiva 2.Un confronto tra il PNRR in Italia e negli altri paesi europei 3.Lo stato di avanzamento del PNRR al 30 Giugno 2022 4.L’analisi dei risultati raggiunti e delle criticità emerse 5.La norma UNI ISO 21502 6.Un resoconto conclusivo 7.Ringraziamenti
  28. Fonte CDC QUADRO COMPLESSIVO FINANZIARIO Nel periodo esaminato (I° semestre 2022) risultano attivate 16 linee di investimento intestate ad altrettanti soggetti attuatori degli interventi contenuti nel Piano. Va tuttavia precisato che dei 31 interventi esaminati, i trasferimenti finanziari hanno riguardato solo 7 investimenti e principalmente il rifinanziamento del fondo 394/81 di cui è titolare il Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale e gestore SIMEST Dal complesso delle risorse finanziarie trasferite sui conti delle linee di investimento si sono determinate uscite per l'anno 2022 complessivamente pari ad euro 952.989.032,68 di cui euro 607.300.000,00 relativi agli interventi oggetto di controllo da parte di questo Ente. CONCLUSIONI DELLA RELAZIONE CORTE DEI CONTI
  29. Fonte CDC SULLA BASE DELLE CONCLUSIONI DI QUESTA RELAZIONE ABBIAMO CONSIDERATO I MAGGIORI ASPETTI DI CRITICITÀ: • Amministrazioni centrali e locali • Rincaro delle materia • Rispetto degli impegni • Capacita amministrativa • Capacita di spesa • Reclutamento delle competenze • Assistenza tecnica • Criticità territoriali • Stabilita degli investimenti CONCLUSIONI DELLA RELAZIONE CORTE DEI CONTI
  30. Sempre a valere sui 31 interventi esaminati, si osserva ancora che la gran parte degli obiettivi da conseguire nel primo semestre 2022 sono stati raggiunti da parte delle amministrazioni centrali mentre per altri il dato potrà essere rilevato in un successivo monitoraggio a chiusura della annualità 2022 A differenza delle amministrazioni centrali, le amministrazioni locali si trovano in una situazione di grande affanno visto il carico di lavoro aggiuntivo che gli viene richiesto dal PNRR; in effetti, la disponibilità di nuove risorse del PNRR ha accentuato le già note difficoltà di utilizzo delle risorse ordinarie, ed ha messo in evidenza si le forze ma soprattutto le debolezze delle stesse, che paradossalmente in alcuni territori da opportunità si sono trasformate in vere criticità Amministrazioni Centrali e Locali Fonte CDC
  31. Il rispetto degli impegni Tale stato di cose va ad incidere soprattutto sulle Amministrazioni locali, sulla necessità di accelerare la capacità e la velocità di spesa per finanziare i progetti previsti dal piano ai prezzi attuali, tenuto conto che si è già a degli interventi del PNRR inferiore a quanto ipotizzato per una spesa pari al 37,2 per cento di quanto preventivato. Il rincaro delle materie È di tutta evidenza, rispetto alle previsioni iniziali inoltre, come il quadro economico finanziario d’insieme si sia modificato, determinando l’emersione di elementi di incertezza legati in particolare al rincaro delle materie prime che, unitamente all'aumento dei costi di elettricità e gas, stanno causando conseguenze dirette sull'attuazione del PNRR d avranno come risultato il rialzo dei costi di realizzazione di progetti, stimati su prezzi più bassi quando il piano è stato scritto ed approvato dall’UE. Fonte CDC
  32. Capacità amministrative Nelle presenti indagini sono emersi fattorie di criticità che hanno messo in luce il mancato raccordo fra afflusso di nuove risorse ed il miglioramento delle capacità amministrative e di spesa da parte delle amministrazioni stesse. Il confronto con le amministrazioni dimostra come maggiore disponibilità e maggior impiego di risorse non corrisponda automaticamente a capacità di sviluppo, Capacità di spesa Pur nel complessivo andamento positivo constatato nella realizzazione del piano e dei suoi obiettivi intermedi o finali, in più occasioni è emersa infatti la problematica connessa alla capacità di spesa delle singole amministrazioni che hanno avuto difficoltà nello spiegare perché la maggiore disponibilità di risorse dovrebbe risolvere problemi risalenti di mancato impiego delle stesse, sia sotto la forma dell'impegno che della spesa vera e propria. Fonte CDC
  33. Reclutamento competenze E’ emersa, inoltre, come evidente, in tema di disponibilità di risorse, la necessità di rafforzamento delle strutture amministrative (la costituzione di “uffici PNRR” presso le singole amministrazioni è solo il volano del complesso di attività che deve essere svolta a monte ed a valle dei singoli investimenti), nonché il doveroso completamento, nel rispetto di una tempistica particolarmente serrata, del reclutamento degli esperti con la conseguente necessità di una pronta comunicazione alla Corte dei conti della entità numerica, delle competenze specialistiche e dei costi delle nuove risorse umane la cui adeguatezza è condicio sine qua non della compiuta attuazione dell'intervento, per come significato dallo stesso PNRR Fonte CDC
  34. Assistenza tecnica Un argomento certamente connesso con il precedente è quanto manifestato dalle amministrazioni centrali in tema di necessità di attività di assistenza tecnica, intese per tali le azioni di supporto finalizzate a garantire lo svolgimento delle attività richieste nel processo di attuazione complessiva del PNRR e necessarie a garantire gli adempimenti regolamentari prescritti (attività di preparazione, monitoraggio, controllo, audit e valutazione e in particolare studi, analisi, attività di supporto amministrativo alle strutture operative, azioni di informazione e comunicazione, consultazione degli stakeholders, spese legate a risorse informatiche destinate all'elaborazione e allo scambio delle informazioni). La difficoltà denunciata dalle amministrazioni in questo campo risiede nel fatto che queste attività non sono finanziabili con le risorse del PNRR, pure nella necessità di un corretto supporto alla realizzazione del piano. Come noto, si è cercato di porre rimedio alla carenza manifestata attraverso accordi tra il Ministero dell'economia, Cassa depositi e prestiti ed Invitalia. Tuttavia, dati i tempi particolarmente ristretti dettati dall’Europa, la Corte ha invitato le amministrazioni all'attivazione rapida di apposite task force centrali ma anche territoriali che possano dedicarsi al supporto tecnico specialistico degli operatori Fonte CDC
  35. Capacity Italy Ne è risultata “Capacity Italy”, nuovo portale entrato in esercizio alla fine del mese di giugno 2022, promosso dalla Presidenza del consiglio dei ministri, dal Ministero dell'economia e delle finanze, dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dal Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, e realizzato con il supporto tecnico e operativo di Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia e Mediocredito Centrale, che assicureranno le necessarie competenze tecniche e una task force di 550 esperti in tutte le discipline chiave per sostenere la partecipazione attiva in particolare degli enti locali. Fonte CDC
  36. Criticità territoriali Permangono, inoltre, preoccupazioni per gli interventi in ambito territoriale laddove, soprattutto in alcune aree del paese, è richiesta un'azione di razionalizzazione per garantire uniformità ed omogeneità di presidio e di offerta dei servizi nonché per consentire lo svolgimento di efficaci controlli sui flussi di risorse e sul raggiungimento degli obiettivi finali dell'intervento. Anche in questo caso la maggiore disponibilità di risorse non appare di per sé sufficiente ad assicurare che vengano prontamente raggiunte le finalità ultime dell'intervento, in mancanza di interventi complementari sul funzionamento delle strutture destinate ad erogare i servizi alla cittadinanza. Ciò riguarda in particolare gli interventi di rigenerazione urbana volti a ridurre la situazione di emarginazione e degrado sociale dove l'amministrazione titolare è chiamata a gestire, monitorare e rendicontare una rilevante quantità di opere con un costante e corretto monitoraggio che assicuri un altrettanto corretto e costante flusso di risorse finanziarie dall'amministrazione titolare al soggetto attuatore Fonte CDC
  37. Stabilita degli investimenti Altro punto di criticità emerso dall’attività di controllo svolta riguarda il processo di stabilizzazione delle risorse di cui si ha la disponibilità. L’analisi degli investimenti oggetto di indagine ha infatti consentito di verificare come l’afflusso di nuove risorse abbia l’effetto di determinare nel tempo, specie in alcuni settori ad alta componente imprenditoriale (vedasi, in particolare, gli investimenti tesi a favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese), modifiche od aggiustamenti delle strategie aziendali da parte delle imprese coinvolte quali ultime utilizzatrici dei finanziamenti europei in un quadro tuttavia legato ai tempi di vigenza degli aiuti del Piano. A tal proposito è stato fatto notare come l’azienda, in genere, innovi per migliorare il proprio equilibrio costi/ricavi, o comunque per avere un effetto positivo sull’equilibrio e che l’innovazione porta ad aggravi di costi. Fonte CDC
  38. Indice 1.Il PNRR in Italia e la sua organizzazione complessiva 2.Un confronto tra il PNRR in Italia e negli altri paesi europei 3.Lo stato di avanzamento del PNRR al 30 Giugno 2022 4.L’analisi dei risultati raggiunti e delle criticità emerse 5.La norma UNI ISO 21502 6.Un resoconto conclusivo 7.Ringraziamenti
  39. Con la nuova pubblicazione della UNI ISO 21502, e vista l’attenzione portata da questa norma al management organizzativo e del cambiamento sociale, il panorama di norme UNI ISO si arricchiscono di uno strumento strategico in tema di criteri e metodologie per sostenere il quadro innovativo di crescita e sviluppo del PNRR in Italia, del quale si ha un bisogno urgente. A livello nazionale, visto l’approccio attuale per la realizzazione delle nuove opere e dei nuovi servizi risultanti dei nuovi programmi e dei nuovi progetti che fanno parte del PNRR, realizzati attraverso un project management , la UNI ISO 21502 può contribuire certamente a migliorare i processi di sistema delle imprese e dell’amministrazione pubblica, con come risultato quello di rendere più efficiente l’uso delle risorse finanziarie nel rispetto dei costi, tempi, qualità e rischi degli interventi.. Come abbiamo riscontato infatti nelle slides del paragrafo precedenti sul PNRR, molte criticità annoverate sono dovute in parte anche ad una sottostima oppure una stima inappropriata degli aspetti organizzativi degli Enti amministrativi e dal cambiamento indotto direttamente dalla messa in opera di un programma.
  40. IL RATIONAL - LA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO E SOCIALE (1/2) La gestione del progetto e la gestione del cambiamento sono concetti centrali nella nuova norma e mirano entrambi ad aumentare la probabilità che i progetti o le iniziative forniscano i risultati e gli esiti previsti; sebbene ogni disciplina possa funzionare in modo indipendente, l'approccio più efficace consiste nell'integrare la gestione del cambiamento e la gestione del progetto per creare un approccio unificato all'implementazione del cambiamento su entrambi i fronti. Infatti, nella fase realizzativa, nei progetti interviene la necessità di gestione del cambiamento organizzativo e sociale, indispensabile a consentire di ottenere i risultati desiderati dal progetto. Se lo scopo di un progetto infatti include la produzione di risultati, è necessaria la gestione del cambiamento organizzativo e sociale per preparare, equipaggiare e supportare organizzazioni e individui, al fine di cambiare il modo in cui intraprendono particolari attività e, se del caso, modificare i loro comportamenti. La gestione del cambiamento è intrinseco a nuove dinamiche che influenzano la società, le infrastrutture (come strade, ferrovie, aeroporti e approvvigionamento idrico), i regimi fiscali, le pensioni ed i benefici statali, alloggi, ambiente, salute, sicurezza e protezione
  41. IL RATIONAL - LA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO E SOCIALE (2/2) Tenuto conto di ciò, il project manager dovrebbe lavorare con lo sponsor del progetto e le parti interessate alle modifiche necessarie per ottenere i risultati attesi. La gestione del cambiamento dovrebbe includere dal puto di vista concettuale l'identificazione del bisogno di cambiamento organizzativo (sia all'interno che all'esterno dell'organizzazione sponsor), e l'identificazione di quei cambiamenti specifici necessari a la pianificazione e l'attuazione delle attività necessarie per intraprendere i cambiamenti stessi . Ne risulterebbe che sia i project manager che i change manager dovrebbero focalizzarsi sul raggiungimento degli obiettivi prefissati per il cambiamento proposto. Gli sforzi sia da parte della gestione del progetto che da parte della gestione del cambiamento, quando integrati, possono concentrarsi su obiettivi condivisi, migliorare le prestazioni dell'organizzazione e raggiungere i risultati e gli esiti attesi in modo ottimale; l'integrazione nella dimensione del processo di queste due discipline complementari consente di essere più efficaci nel sequenziare il lavoro, allineare i tempi delle attività e scambiare informazioni che sono cruciali per il successo del progetto
  42. IL CONCETTO DI PRATICA NELLA UNI ISO 21502 – Il concetto di pratica La nuova norma rappresenta il nuovo framework metodologico di riferimento della disciplina e valorizza un approccio basato sulle cosiddette “pratiche” per la gestione progetti, un concetto innovativo più ampio dei “processi” sui quali erano basati la norma UNI ISO 21500, che permette agli utilizzatori la possibilità di tradurre le stesse pratiche in processi, adattandoli alle proprie realtà e contesti organizzativi. Si tratta quindi di una norma di ampio respiro, rivolta alle organizzazioni e non solo ai responsabili di progetto, quali sponsor e project manager, ai quali pure sono rivolte sensibili attenzioni e declinazioni dei compiti. Rispetto alla norma precedente, in aggiunta ai temi fondamentali di ambito, tempi, costi, risorse, qualità, rischi e altri, si introducono il tema della realizzazione dei benefici ed il tema del cambiamento socio-organizzativo.. Il Project management permette di definire il processo per attuare un piano ed intraprendere il cambiamento per sopportare, attraverso l’acquisizione di metodi e tecniche riconosciuti come standard di fatto o “best practice” a livello internazionale, le organizzazioni e gli individui, come gli utenti o i cittadini, a modificare il loro approccio e, se del caso, i comportamenti, in relazione ai risultati desiderati del progetto.
  43. IL CONCETTO DI PRATICA NELLA UNI ISO 21502 Le prossime sezioni entrano in modo più specifico in argomento, quali le pratiche di project management integrato e le pratiche gestionali di progetto. Mentre la cosiddetta gestione di progetti “integrata” comprende un gruppo di pratiche di direzione e coordinamento di più alto livello, le pratiche gestionali si focalizzano su aspetti più operativi di un progetto, e si declinano in 17 gruppi tematici, a loro volta suddivisi ciascuno in pratiche elementari, corrispondenti al quadro dei processi della precedente edizione.
  44. RELAZIONE TRA CICLO DI VITA DEL PROGETTO: PRATICHE INTEGRATE DI GESTIONE DEL PROGETTO E PRATICHE DI GESTIONE PER UN PROGETTO Fonte UNI ISO 21502
  45. LE PRATICHE GESTIONALI SI FOCALIZZANO SU ASPETTI PIÙ OPERATIVI DI UN PROGETTO, E SI DECLINANO IN 17 GRUPPI TEMATICI, A LORO VOLTA SUDDIVISI CIASCUNO IN PRATICHE ELEMENTARI Pratiche di gestione per un progetto in relazione alle pratiche di gestione integrata del progetto Fonte UNI ISO 21502
  46. nnnnnnnnnnnn LE COMPETENZE Last but not least, la UNI ISO 21502 ribadisce l’importanza delle competenze che tutti gli stakeholder di un progetto devono garantire per garantirne il successo; si ricorda che la definizione ISO comprende negli stakeholder tutte le parti comunque interessate a un progetto, mentre le relative competenze riguardano aspetti di carattere comportamentale, le cosiddette soft skill, gli aspetti tecnico-metodologici, specifici della norma in oggetto, e le competenze di contesto, per le più specifiche aree applicative e realizzative in cui opera il project management..
  47. Indice 1.Il PNRR in Italia e la sua organizzazione complessiva 2.Un confronto tra il PNRR in Italia e negli altri paesi europei 3.Lo stato di avanzamento del PNRR al 30 Giugno 2022 4.L’analisi dei risultati raggiunti e delle criticità emerse 5.La norma UNI ISO 21502 6.Un resoconto conclusivo 7.Ringraziamenti
  48. PNRR INTERNATIONAL STANDARD UNI ISO 21502 “COME PUÒ LA UNI ISO 21502 CONTRIBUIRE AD UN MIGLIORE PNRR“? RIPRENDENDO LA DOMANDA INIZIALE :
  49. POSSIAMO SINTETIZZARE QUANTO SEGUE: UNI ISO 21502 PNRR Amministrazioni Locali: specificità Rincaro delle materie Rispetto degli impegni Capacita amministrativa Capacita di spesa Reclutamento delle competenze Assistenza tecnica Criticità territoriali Stabilita degli investimenti Pianificazione, benefici, ambito, risorse, costi, rischi, problemi solving, controllo delle modifiche, qualità, portatori di interessi, comunicazione, gestione del cambiamento organizzativo e sociale, reporting, gestione delle informazioni e dei documenti, approvvigionamento, lezioni apprese Pratiche Criticità LA NUOVA NORMA UNI ISO 21502 PUO CONTRIBUIRE POSITAMENTE A RISOLVERE LE CRITICITA’ DEL PNRR
  50. www.isipm.org Antonio Maria D’AMICO antoniomaria.damico@gmail.com
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