SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 75
Baixar para ler offline
Università degli Studi di Firenze
Facoltà di Scienze Politiche
“Cesare Alfieri”
Corso di Laurea in Media e Giornalismo
Tesi di Laurea in
Teorie e tecniche dei nuovi media
POLITICA 2.0: NUOVA FRONTIERA O ILLUSIONE? LA
SITUAZIONE ITALIANA E IL CASO IDV
Relatore Candidato
Prof. Daniele Vernon De Mars Noemi Diamantini
Anno Accademico 2008/2009
2
Sommario
Sommario .......................................................................................................2
1. Introduzione .........................................................................................3
2. L’incontro tra Web e Politica.................................................................5
2.1 Verso una nuova fase della comunicazione politica?...........................5
2.2 Web 2.0, articolo 21 e partecipazione ..................................................8
2.3 Il terzo attore della comunicazione politica.........................................10
2.4 Il quadro legislativo per la comunicazione in rete in Italia ..................12
3. Politica 2.0 in Italia .............................................................................14
3.1 Il quadro di riferimento italiano ...........................................................14
3.1.1 La “dieta” mediatica degli Italiani........................................................14
3.1.2 L’offerta informativa on-line e le risposte dalla rete............................15
3.2 Comunicazione Istituzionale 2.0.........................................................17
3.3 Quirinale.it..........................................................................................18
3.3.1 “I siti” del Governo..............................................................................21
3.3.2 Il Parlamento on-line ..........................................................................24
3.4 Come comunicano i partiti?................................................................28
3.4.1 L’approccio della maggioranza...........................................................32
3.4.2 Radio Radicale e Youdem.tv..............................................................35
3.4.3 Gli altri................................................................................................38
3.5 L’informazione on-line su fonti diverse ...............................................41
4. Il Modello dell’Italia dei Valori.............................................................48
4.1 Un po’ di storia ...................................................................................48
4.2 Antonio Di Pietro e la rete come “ A’ livella” di Totò” ..........................50
4.3 Il blog di Antonio Di Pietro..................................................................52
4.4 Il sito dell’Idv visto da “fuori”...............................................................53
4.5 Idv Channel........................................................................................55
4.6 Il sito visto “dall’interno”......................................................................57
4.6.1 Nascita e sviluppo del “partito rete”....................................................57
4.6.2 Il ”partito rete” nella pratica................................................................60
5. Conclusioni.........................................................................................62
6. Bibliografia .........................................................................................67
7. Sitografia............................................................................................69
8. Appendice ..........................................................................................73
3
1. Introduzione
Il massiccio ricorso ad Internet quale strumento per la conquista del consenso nelle
campagne presidenziali americane e quale catalizzatore della partecipazione per
alcune associazioni oltre oceano, è stato oggetto di studio di tante indagini e ricerche
ma soprattutto ha rappresentato un esempio da emulare per molte altre realtà.
Anche in Italia la classe politica negli ultimi anni ha fatto alcuni tentativi sul web
spostandosi su siti, social network e nuovissime piattaforme. Si sente sempre più
spesso parlare di politica 2.0, di avvicinamento agli elettori e al territorio e non è
rimasto praticamente più nessuno che non sia presente in rete. Leader, partiti,
movimenti, la grande economicità e la semplicità del nuovo mezzo, hanno permesso
a tutti e in breve tempo di esserci. Il problema semmai è “come” ed è da questo
punto che scaturisce parte del titolo di questa tesi, “Politica 2.0: nuova frontiera o
illusione?” che non è altro che la domanda che mi ha accompagnato nel corso della
mia ricerca.
La professione giornalistica che svolgo dall‟età di diciotto anni, mi ha insegnato a
non dare niente per scontato, neanche il dettaglio più ovvio ed è per questo che ho
cercato di mettere nero su bianco la situazione italiana della politica on-line,
indagando su:
 La qualità della presenza in rete delle Istituzioni e dei partiti
 Il grado di partecipazione concesso al cittadino, il terzo attore della
comunicazione politica con i media e la politica ma spesso quello più
marginalizzato.
Nel primo capitolo introdurrò gli scenari generati dalla sinergia tra la politica e gli
strumenti del Web 2.0 nonché le possibilità per i cittadini-utenti e il quadro
legislativo di riferimento italiano. La vera e propria ricerca avrà inizio a partire dal
secondo capitolo dove attraverso una serie di indicatori e funzioni, andrò ad
analizzare i siti delle Istituzioni e quelli dei partiti, in modo da capire se
l‟investimento ed il “trasloco” sul web sia il frutto di una vera e propria strategia
comunicativa volta a considerare i cittadini almeno come interlocutori per le
questioni che riguardano il paese, oppure se si tratti di una scelta di facciata, dettata
da pressioni esterne oppure fatta senza la giusta comprensione della rete e dei suoi
meccanismi.
4
Nel terzo capitolo invece descriverò nel dettaglio l‟esempio più virtuoso, per il
momento, di comunicazione politica on-line in Italia: quello dell‟Italia dei Valori di
Antonio Di Pietro. Attraverso un lavoro che mi ha portato a mettermi in contatto con
l‟onorevole stesso e con alcuni dei suoi più stretti collaboratori, cercherò di
ripercorrere il percorso che il partito ha svolto in rete e i benefici a livello di consensi
che ha tratto da questa scelta.
L‟attenzione però sarà rivolta anche verso i cittadini perché così come non è
sufficiente inaugurare un sito per avere dei visitatori, allo stesso tempo non basta
connettersi per partecipare allo sviluppo delle politiche pubbliche o per mettersi in
contatto con i politici. E‟ necessario che si sviluppi parallelamente nelle menti delle
persone, un‟educazione critica e consapevole all‟uso di Internet. La rete infatti è
vasta e senza una bussola si corre il rischio che i buoni propositi antecedenti alla
messa on-line, si perdano in una bolla di sapone.
Il futuro quindi rappresenta una sfida tra possibilità e realtà per entrambi: i cittadini
infatti sono chiamati a recitare forse per la prima volta dopo tanto tempo, se messi
nelle possibilità, un ruolo attivo nello scambio tra i tre attori della comunicazione
politica; la classe politica invece dovrà dimostrare di poter stare al passo con le
esigenze dell‟elettorato ma soprattutto con tecnologie che stanno cambiando ad una
velocità mai conosciuta prima modalità di offerta ed interazione ma anche di
produzione e fruizione di contenuti e messaggi.
Nei prossimi capitoli, ad una minuziosa ricerca on-line abbinerò anche un‟indagine
nell‟indagine condotta creando una pagina di facebook alla quale hanno aderito quasi
200 persone e che aveva come obiettivo quello di verificare tra la gente della rete,
alcune teorie, notizie e dati del mio studio. Una discussione che ha portato almeno
una sessantina di iscritti, “fan”, a confrontarsi su preferenze e utilizzo del mezzo
internet per informarsi sulla vita politica del paese.
5
2. L’incontro tra Web e Politica
2.1 Verso una nuova fase della comunicazione politica?
La partita per il primato nella comunicazione politica, almeno fino a qualche tempo
fa, è stata sostanzialmente una sfida a due: quella tra i news media e i politici stessi.
Entrambi vivono all‟interno di un rapporto di interdipendenza1
: se è vero infatti che i
mezzi di comunicazione subiscono la regolamentazione e l‟influenza da parte della
classe dirigente, è altrettanto vero che partiti e leader, quotidianamente, cercano di
conquistare almeno uno spazio nella programmazione delle televisioni e sulle pagine
dei giornali. Per far questo dall‟avvento della comunicazione di massa abbiamo
assistito all‟”ibridarsi” dei linguaggi, delle strategie e dei modi della politica con
quelli televisivi che hanno portato alla personalizzazione della leadership, allo
scemare delle ideologie, alla spettacolarizzazione e soprattutto ad un progressivo
allontanamento dall‟elettorato. Per il cittadino di oggi, il terzo attore, rimane
comunque chiara l‟indispensabilità dei media quali veicoli prioritari, comunque
influenti di conoscenza della realtà politica: siano essi di massa, news media o nuovi
media. L‟azione dei media ha tre funzioni principali all‟interno dell‟arena politica. I
mezzi di comunicazione sono infatti:
 Iniziatori del processo di conoscenza individuale o di elaborazione
interpersonale. Es. quando un organo di informazione dà notizia di un evento
politico;
 Fattori intervenienti nella discussione avviata da un gruppo di persone su
tematiche di contenuto politico;
 Fattori di potenziamento e di distorsione della comunicazione prodotta dai
politici, quando i media contribuiscono a rendere più attraente la campagna di un
candidato o a filtrarne i messaggi con una copertura ostile.2
In particolare i news media operano da volano ma allo stesso tempo da potente filtro
per rispondere: alla loro natura commerciale, ai tempi o agli spazi ristretti, al
mantenimento degli indici d‟ascolto oppure alla linea editoriale scelta dalla testata. In
ogni caso la realtà mediata è una realtà “fabbricata” secondo regole ed in risposta ad
imperativi che, inevitabilmente, la segnano e la “informano”.
1
G. Mazzoleni, La comunicazione politica, G. Mazzoleni, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 83
2
Ivi pag. 224
6
Qualcosa però sta cambiando, da anni si parla dell‟impatto che i nuovi media
potrebbero avere sul discorso politico e sulla partecipazione se sfruttati nel pieno
delle proprie potenzialità. In tante occasioni, gli esperti, influenzati dall‟ossessiva
ricerca sugli effetti diretti dell‟informazione politica sul pubblico3
, hanno messo in
un angolo la comunicazione interpersonale che è riconosciuta, invece, in altri
contesti, come una fonte importante di conoscenza della realtà politica e con i media
condivide un forte potere di influenza sulla costruzione dei quadri cognitivi e delle
convinzioni che determinano le scelte politiche degli elettori.
Fino all‟avvento di internet la comunicazione interpersonale si sviluppava su tre
livelli di influenza:4
1 - Influenza “diadica”: quella tra due persone dove a prevalere è colui che con
una maggiore esposizione ai media informativi ha sviluppato una leadership di
opinione;
2- Influenza all’interno di un gruppo: più complessa, riguarda una rete di persone.
All‟interno del gruppo ci sono regole e gerarchie che unitamente al grado di
coesione, influenzano la visione politica dei membri del gruppo. Il grado di coesione
e omogeneità aumenta la forza d’influenza del gruppo;
3- Influenza del clima di opinione sull’individuo: è il contesto delle opinioni
politiche che circolano sui media, che crea un quadro di riferimento per gli individui
che, per non sentirsi isolati nella società, si conformano alle opinioni e alle posizioni
che essi percepiscono come dominanti. Un‟altra definizione prende in considerazione
non solo l‟azione dei media, ma anche il mosaico delle influenze che, sul clima delle
opinioni, hanno le dinamiche interpersonali e dei gruppi.
Questi tre livelli si riferiscono a interazioni comunque limitate e circoscritte; oggi,
con la diffusione della computer mediated comunication, i concetti di
comunicazione interpersonale, gruppo ed interazioni stanno subendo un
aggiornamento epocale. Si assiste alla nascita di centinaia, migliaia di “comunità” e
“agorà” virtuali sparse in tutta la rete dove è sempre più intensa la circolazione di
idee politiche e di dibattiti su temi di grande attualità . Ignorare o comunque tenere in
secondo piano il crescente brusio di chat, forum, blog, social network e, in misura
minore in questo momento, della posta elettronica, sembrerebbe una grande pecca
3
Cit. Doris Gaber vedi G. Mazzoleni, Comunicazione Politica, Edizioni “Il Mulino”, pag. 231
4
Ibidem
7
per la ricerca sull‟influenza sociale in quella che alcuni chiamano già l‟era della
cyber-politica.
L‟ingresso e l‟affermarsi di Internet e di altri nuovi media all‟interno della
competizione per la comunicazione politica, potrebbe favorire sempre di più sviluppo
di queste sorta di “comunità del sapere” ma allo stesso tempo potrebbe annullare o
più realisticamente mitigare la mediazione giornalistica, bypassando la fase cruciale
di selezione degli eventi e quella della trasformazione in notizia5
. Questo tipo
informazione per il momento è dedicata però a quanto sembra, a pubblici ben definiti
e con certe caratteristiche , che non sono più soddisfatti dai prodotti giornalistici
offerti dai circuiti della comunicazione di massa. Informazione, in questo caso,
equivale però a ricerca e richiede tempo e motivazione al fine di costruirsi un
percorso di viaggio soddisfacente. Sparrow ritiene che I news media continueranno a
mantenere il loro ruolo di arbitri nell’informazione politica.6
L‟impressione è che
tutto dipenderà dall‟uso che le nuove generazioni, quelle che hanno spento la tv e
sono connesse su internet, faranno del mezzo ma anche quello che i politici
concederanno loro di fare. La rete secondo Sartori avrebbe tre usi fondamentali:
 Svago
 Pratico
 Educativo – culturale
Lo studioso ritiene che internet relativamente ai primi due punti, abbia prospettive
sterminate; modesto sembra invece l‟avvenire per quello che riguarda l‟elevazione
culturale, poiché la rete è per la maggior parte degli utenti “a terrific way to waste
time” 7
piuttosto che uno strumento per acquisire informazioni, conoscenza ed
attivarsi. Questo perché gli utenti quando arrivano ad utilizzare Internet, hanno anni
di esperienza televisiva alle spalle e il loro interesse cognitivo non è sensibilizzato in
chiave astraente perché il conoscere per immagini, rispetto a quello proprio della
cultura scritta, cancella i concetti e atrofizza la capacità di capire.
5
G. Mazzoleni, La comunicazione politica, G. Mazzoleni, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 197
6
7
G. Sartori, Homo Videns, Edizioni Laterza, 2009, pag. 32
8
2.2 Web 2.0, articolo 21 e partecipazione
<< Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,
lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. >>
( Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 21)
L‟articolo 21 della costituzione italiana, soprattutto per quello che riguarda il primo
comma, riveste grande attualità anche nel contesto comunicativo attuale, nonostante
siano passati più di sessant‟anni dalla sua stesura. Gli stessi principi si ritrovano
anche nell‟undicesimo articolo della dichiarazione dell‟uomo e del cittadino8
e sono
alla base di alcune garanzie che uno stato deve fornire all‟individuo – elettore
nell‟ottica dei principi di partecipazione e rappresentanza, propri di una democrazia.
In particolare il cittadino deve avere il diritto di:
 Informare: manifestando liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
 Informarsi ed essere informato. Lo stato e le istituzioni devono garantire la
pluralità dell‟informazione in modo tale che il cittadino possa acquisire e
costruire comportamenti e convinzioni appropriate al percorso personale di vita e
alle sue credenze. Tra queste convinzioni figurano anche quelle relative ai valori
politici. Il cittadino infatti ha il diritto/dovere di influire sulla vita politica del
paese attraverso il “voto”.
Se le elezioni rappresentano l‟apice del processo di formazione dei valori e del
consenso politico, il concetto di partecipazione è sicuramente più ampio; si tratta
infatti di tutti quegli atti e atteggiamenti volti ad influenzare le decisioni dei detentori
del potere o di singole organizzazioni politiche.
La partecipazione può essere visibile o latente9
, ma anche strumentale10
, in vista di
vantaggi personali, o espressiva e di identificazione e in ogni caso raccoglie
numerose attività - come elenca Sani11
– che vanno dal mantenersi informati e
discutere su temi politici, al segnalare problemi alla comunità o ai politici per cercare
delle soluzioni, ma anche fare proselitismo, iscriversi a partiti e movimenti e
assistere a manifestazioni. Internet, soprattutto la sua seconda fase denominata web
8
Cit. “La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell‟uomo,
ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo rispondere dell‟abuso di
questa libertà nei casi determinati dalla legge)
9
G. Mazzoleni, La comunicazione politica, G. Mazzoleni, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 273-275
10
Ibidem
11
Ivi pag. 274
9
2.0, quella che garantisce maggiori interazioni grazie alla nascita di blog, tv on-line e
social network, può rappresentare un efficiente catalizzatore sia per i principi
ispiratori dell‟articolo 21 che per una maggiore partecipazione.
Ma in che modo Internet potrebbe riuscirci? Quali sono le caratteriste che rendono la
rete “democratica”? Qual è il valore aggiunto che procura ai processi politici12
?
Intanto c‟è da dire che economicità e velocità contribuiscono a mettere la rete un
gradino più in altro rispetto a tutti gli altri media. Il binomio tra abbattimento di costi,
facilità e parità di accesso e la possibilità di immettere, modificare e diffondere in
tempo reale contenuti multimediali a tutti gli individui sono caratteristiche
inarrivabili per gli altri mezzi di comunicazione.
Un contributo arriva anche da Henry Jenkins che nel suo blog ufficiale nel 2006 ha
illustrato otto caratteristiche13
fondamentali dello scenario dei nuovi media che ben
riassumono speranze e paure legate al loro utilizzo.
Per l‟ex direttore del Comparative Media Studies Program del MIT, il panorama
mediatico contemporaneo è innanzitutto Innovativo. Le novità tecniche stimolano la
creatività e aprono le porte di territori inesplorati; ci troviamo a vivere in una realtà
sempre più partecipativa e “a bassa soglia di accesso” caratterizzata da uno spiccato
stimolo a creare e condividere e dalla sensazione diffusa che il proprio contributo
“conti davvero qualcosa”. Una realtà convergente, la seconda caratteristica, nella
quale alcuni mezzi hanno accorpato molteplici funzioni senza “sterminare” i singoli
avversari. Anzi sono i contenuti della comunicazione che vengono declinati in ogni
formato per potersi spostare da un mezzo all‟altro e ricevere una distribuzione
sempre più capillare e pervasiva. La quotidianità dei nuovi mezzi ha come
sottoprodotto il “multitasking”, bestia nera per molti ma non per coloro che lo
ritengono un‟abilità necessaria per affrontare il nuovo ambiente. Mantenere
un‟attenzione diffusa e a bassa intensità su una molteplicità di stimoli per poi
manifestarla quando questi si modificano significativamente, ci insegna a prestare
più attenzione. L’Interattività delle nuove tecnologie ci permette di interagire in
profondità con suoni, immagini ed informazioni al punto che adesso siamo in grado
di determinarne il flusso, scegliere in ogni momento cosa vedere o ascoltare e usare
contenuti in contesti nuovi e modificarli. Una riproduzione criticata in alcuni
ambienti ma che rappresenta invece la novità assoluta per la maggioranza del
pubblico, che fino a vent‟anni fa in quanto “audience” poteva emettere solo “scelte
12
S. Bentivenga, Politica e nuove tecnologie della comunicazione, Laterza, Roma – Bari, 2002
13
H. Jenkins,Cultura convergente, Editore Apogeo, pag. VIII - XV
10
binarie”; ascolto/non ascolto. Oggi siamo in grado di far conoscere molte idee su
nuovi canali a patto di disporre di competenze affinate e apprezzate. La rete e i suoi
dispositivi inoltre abbattono i confini nazionali e ci proiettano in un agorà globale
all‟interno della quale possiamo interagire in qualsiasi momento con persone e
situazioni a prescindere dalla loro collocazione geografica. Nell‟era digitale, tra
“nativi” e “immigrati” sembra esserci una differenza generazionale negli approcci
agli stessi media e troppo spesso si preferisce erigere stereotipi invece di prendere
atto che un certo baratro digitale può essere colmato con i mezzi ma soprattutto con
l‟insegnamento delle competenze e con la guida nelle modalità di approccio. La
tecnologia, da sola, non trasforma in cittadini e la rete può essere un‟esperienza ricca
di stimoli ma allo stesso tempo è pervasa da problematiche quali quelle della
trasparenza, dell‟ opacità della notizia e del contenuto e il non aver sviluppato tra gli
utenti una percezione etica chiara di alcuni gesti e utilizzi. Le promesse sono quelle
di una cittadinanza attiva, di intelligenza collettiva14
, di saperi condivisi e scambio di
conoscenze, tuttavia non possiamo aspettarci di vederle sorgere come l‟alba
all‟orizzonte. Per il momento gli scenari ottimistici prospettati da Grossman 15
ovvero
quelli di un “ritorno alle radici della democrazia occidentale, così come essa è
esistita nelle antiche città-stato greche” grazie alle nuove tecnologie di
telecomunicazione, sembrano ancora lontani. La rete in quanto pull media16
infatti
necessita di approcci formativi consapevoli e competenze tutte da costruire17
per
quello che riguarda gli utenti. Allo stesso tempo però sarebbe necessario che coloro
che rivestono una certa importanza per la vita del paese si impegnassero per
stimolare un certo di tipo di comunicazione orizzontale-
2.3 Il terzo attore della comunicazione politica
Il cittadino, il terzo attore della comunicazione politica, si è defilato oppure è stato
marginalizzato da questo processo?
Prima di tutto è necessario specificare che non è possibile fare confronti tra il
cittadino di oggi e quello di quarant‟anni fa; per intenderci quello abituato a
mobilitarsi qualche volta ogni anno e che “dalla culla fino alla bara”18
viveva la sua
14
Ivi pag. 3
15
L.Grossman, La Repubblica elettronica, Editori Riuniti, Roma, 1997, pag. 43
16
Ivi p 355
17
A. Fini , Web 2.0 e social networking. Nuovi paradigmi per la formazione, Editore Erickson centro
studi, 2009
18
E. Novelli, La Turbopolitica. Sessant’anni di comunicazione politica e di scena pubblica in Italia:
1945-2005, Edizioni Bur, 2006, pag.225
11
vita immerso nell‟ideologia del partito di riferimento, e quello di oggi. Il
“quotidiano” si è fatto sicuramente più complesso19
, lo sviluppo di nuove tecnologie
e la crescita della collaborazione – dipendenza tra i media e la politica hanno
proiettato il cittadino all‟interno di una campagna elettorale permanente nella quale
ogni giorno nascono, emergono e muoiono tematiche nuove. Sembra essere diventato
impossibile restare informato su tutto in quella che si è trasformato in una
cittadinanza a tempo pieno, per Shudson20
, tuttavia all‟individuo oggi basta dare
un‟occhiata ai titoli dei giornali per tenere d‟occhio gli avvenimenti e attivarsi
quando cambia qualcosa in modo significativo. La vita e i suoi ritmi sono mutati ma
è interessante indagare come e quanto questo nuovo cittadino sia proprio il prodotto
dei mass media e dei politici a partire dall‟avvento della televisione in poi. Nel giro
di pochi anni si è passati infatti da una realtà politica caratterizzata da una
mobilitazione limitata ma caratterizzata da un rapporto faccia a faccia ad un‟altra
profondamente mediata che ha assunto i format dei generi più conosciuti e apprezzati
dai cittadini, con l‟obiettivo di far “digerire” al maggior numero di utenti il noioso
“boccone” politico. Questa logica, che di fatto ha spostato dibattiti ed informazione
politica dalle piazze reali a quelle elettroniche, se in un primo momento è stata
accolta come una conquista per i politici che in questo modo avrebbero potuto
raggiungere un gran numero di elettori, ha di fatto generato confusione,
disorientamento e distacco. Se la dialettica politica assume i connotati di un talk
show, di una trasmissione satirica con i politi che assomigliano a star sempre più
lontane dal contatto diretto, l‟individuo; che ricordando Sartori in quanto “homo
videns” ha perso gran parte della sua capacità astraente21
, potrebbe non essere più in
grado di distinguere l‟importanza di “issues”, messaggi e trasmissioni. La politica nel
flusso delle 8760 ore di programmazione annuali, viene percepita alla stregua di altri
tipi di programmi del palinsesto televisivo come sottolinea anche Franklin22
che
mette sullo stesso piano un dibattito politico e una partita di calcio classificandole
come “attività da poltrona”. Il cittadino non riesce ad orientarsi neanche sulla carta
stampata dove tra giornali portavoce ufficiali o ufficiosi di partiti e movimenti e una
crescente “tabloidizzazione”23
, incentrata sulle “soft news”, non riesce quasi più a
19
Così anche Sorrentino in La società densa. Riflessioni intorno alle nuove forme di sfera pubblica,
dove viene definita la complessità e la densità della sfera della comunicazione pubblica.
20
Così Shudson citato in G. Mazzoleni, La comunicazione politica, G. Mazzoleni, Edizioni “Il
Mulino”, 2004, pag. 265
21
G. Sartori, Homo videns, Edizioni Laterza, 2009, pag. 23
22
Così Franklin citato in G. Mazzoleni, La comunicazione politica, Edizioni “Il Mulino”, 2004
23
H. Kurtz, Media Circus, The trouble with America’s Newspaper, New York, Random House, 1993
pag. 143-147
12
trovare spazio un‟informazione adeguata per il processo di costruzione dell‟opinione
pubblica.
Il clima di sfiducia e il distacco nei confronti della classe dirigente, dei media
tradizionali e dell‟informazione che producono, ha spinto quindi fasce della
popolazione a disinteressarsi della politica o a spostarsi su altri mezzi, soprattutto
quelli connessi in rete, con tutte le problematiche legate alla creazione e alla
fruizione di notizie da un media che ha sì grandi possibilità ma che non ha ancora
prodotto linee guida e approcci omogenei sia tra chi ricerca i contenuti che tra chi li
immette.
I politici sembrano aver captato certi segnali e stanno muovendo passi verso un
riavvicinamento ai cittadini-utenti attraverso la veicolazione di differenti contenuti
on-line e in alcuni casi con l‟apertura di alcune “finestre” di dialogo. Resta da vedere
se le loro nuove politiche comunicative siano dettate da una reale intenzione di
rinegoziazione dello status quo esistente permettendo ai cittadini di poter esprimere
la loro opinione su decisioni che li colpiranno da vicino o se i loro sono solo buoni
propositi fittizi e di facciata.
2.4 Il quadro legislativo per la comunicazione in rete in Italia
Abbiamo parlato di Internet come uno spazio d‟azione praticamente illimitato e alla
portata di tutti. Prima di passare però all‟analisi della comunicazione politica italiana
on-line è utile illustrare il quadro legislativo di riferimento ed i nuovi scenari
possibili.
 In primis sottolineiamo che quello che è illegale off-line è illegale anche on-line.
Le leggi devo essere rispettate ma quando questo non avviene, intervengono la
polizia postale e la magistratura. Non c‟è bisogno quindi di nuove norme. I reati
per esempio di ingiuria, minacce, apologie di reato e istigazione all‟odio sono già
presenti nel codice penale italiano.
 In Italia da quattro anni a questa parte è stato prorogato il decreto Pisanu; si
tratta di una disposizione antiterrorismo straordinaria ed urgente introdotta dopo
gli attentati di Londra nel 2005 e che impone a chiunque voglia offrire un
accesso pubblico ad internet, l‟obbligo di registrarsi in Questura. Inoltre il
titolare del servizio deve schedare gli utilizzatori attraverso la carta d‟identità e
custodire i dati sul traffico di navigazione perché, in caso di necessità, le autorità
possano consultarlo al fine di risalire ad eventuali reati. E‟ possibile quindi che
per almeno un altro anno, l‟Italia rimanga in fondo alla classifica di accessi
13
pubblici Wifi24
, restando per altro l‟unico paese occidentale che scheda tutti gli
utenti che vogliano connettersi alla rete, anche quelli “di passaggio”; 25
 Il 19 novembre del 2009 è stata presentata alla Camera una proposta di legge di
modifica proprio del decreto Pisanu. Il testo del pdl proposto dall‟onorevole
Cassinelli e sottoscritto da rappresentati di governo e opposizione, propone due
novità: la delega al Ministro dell‟Interno a stabilire “le ipotesi in cui si renda
necessaria la preventiva identificazione” di chi intende accedere ad internet e
l‟utilizzo di un‟identificazione attraverso le SIM del proprio gestore di
telefonia;26
 A metà gennaio 2010 invece ha fatto discutere il recepimento dell‟Intera direttiva
dell‟Unione Europea sui servizi di Media Audiovisivi 2007/65/CE27
. Secondo
l‟opposizione il provvedimento sarebbe viziato da un eccesso di delega in quanto
avrebbe dovuto normare solo il “product placement” ovvero la pubblicità che
compare nei film. In ogni caso il decreto sulla tv, internet e il diritto d‟autore
che sarà discusso in entrambe la camere per un ricevere un parere non vincolante
potrebbe apportare molte modifiche alla comunicazione on-line così come
l‟abbiamo conosciuta. Il garante della comunicazioni dovrà controllare che la rete
rispetti per davvero le regole in merito al diritto di autore. Il decreto mette sullo
stesso piano Tv classiche e web tv. Tg e prodotti informativi dovranno infatti
rettificare le notizie sbagliate e qualunque sito che trasmetta in modo sistematico,
tutti i giorni, filmanti sul web, dovrà chiedere l‟autorizzazione al Ministero
competente. Il che vuol dire che potrebbe rendersi necessario per ogni testata di
questo tipo on-line, un direttore responsabile.28
24
4.806 accessi; in Francia ce ne sono cinque volte di più. Per approfondimenti si veda
www.sergiomaistrello.it
[26/11/2009]
25
Per approfondimenti si veda Decreto Pisanu, ancora una proroga, 2010 da
www.pubblicaamministrazione.net [04/01/2010]
26
In pratica collegandoci ad una rete senza fili aperta dovremo loggarci inserendo il nostro numero di
cellulare
27
Si veda Audiovisivi: Romani, nessun eccesso delega su recepimento direttiva Ue, 2010 da
www.asca.it [14/01/2010]
28
Per approfondimenti si veda, Il governo prepara il giro di vite per la Rete, 2010 www.unità.it
[15/10/2010]
14
3. Politica 2.0 in Italia
3.1 Il quadro di riferimento italiano
Nel precedente capitolo abbiamo cercato di mettere a fuoco i nuovi potenziali scenari
della comunicazione politica on-line. Nelle prossime pagine cercherò di indagare
sulla situazione italiana ovvero: come, quanto e dove si informano i cittadini italiani
in rete? E sui siti istituzionali e politici, lo scambio è solo unidirezionale ? Ma
soprattutto qual è la qualità dell‟informazione politica divulgata? Per rispondere a
queste e ad altre domande è necessario muoversi su almeno tre fronti, due dei quali
rappresentano altrettanti canali ufficiali.
3.1.1 La “dieta” mediatica degli Italiani
Il primo di questi fronti è quello del rapporto annuale dei dati Censis/Ucsi29
sulla
comunicazione giunto alla sua ottava edizione nel quale , rispetto al primo anno di
indagine, il 2001, si registra una crescita dell‟utilizzo di internet del 26,9%. In totale
gli utenti della rete in Italia sono il 47% della popolazione. Come vediamo nella
prima tabella, nonostante il suo forte sviluppo, Internet ( e anche i nuovi media in
genere), non ha penalizzato i media già esistenti, si è andati infatti verso una
moltiplicazione e un‟integrazione dei canali.
Tabella 1 Fonte: Rapporto 2009 Censis/Ucsi
2001 2009 Diff.%
Televisione
Cellulare
Radio
Quotidiani
Libri
Internet
95,8
72,8
68,8
60,6
54,0
20,1
97,8
85,0
81,2
64,2
56,5
47,0
2,0
12,2
12,4
3,6
2,5
26,9
29
L‟ottavo rapporto annuale sulla comunicazione del Censis è disponibile all‟indirizzo
www.censis.it è stato stilato in collaborazione con “Tre”, “Mediaset”, “Mondadori”, “Rai” e
“Telecom”. Il “Censis” è un istituto di ricerca socioeconomica fondato nel 1964 , l‟ “Ucsi” è l‟Unione
Cattolica della stampa Italiana.
15
Resta da verificare se ad una così grande crescita di canali e dei mezzi sia corrisposta
una crescita altrettanto importante della pluralità e diversificazione
dell‟informazione. In ogni caso rispetto al 2007, emerge nel 2009 un incremento per
tutti i servizi offerti on-line, fatta eccezione per i quotidiani che fanno registrare un -
3,4%. Questa flessione però può essere spiegata con l‟evoluzione degli impieghi
della rete. Negli ultimi due anni infatti c‟è stato il proliferare di portali non
necessariamente informativi ma che riportano comunque sulle loro pagine notizie di
cronaca, politica, e costume ma anche link e finestre a blog e social network
abitualmente frequentati, oltre ai motori di ricerca e ai programmi aggregatori. In
forte ascesa le Web Tv30
che fanno registrare un +10,6% (dal 4,6% al 15,2%), ma
anche la radio un sensibile +0,7% (dal 7,6% all‟8,3%). In generale, nell‟ultimo
biennio, gli utenti che hanno fatto uso di internet almeno una volta a settimana sono
cresciuti dell‟1,7% (dal 45,3% al 47 %). Un incremento comunque lento e che è
ancora, anche se lievemente, al di sotto della metà della popolazione, perché la
diffusione della rete resta ancora legata a fattori generazionali e ai livelli di
istruzione. Sono i giovani infatti (l‟80% rispetto al 46% degli adulti compresi tra i 30
e 64 anni) e i più istruiti ( quasi il 70%) ad avere infatti una maggiore familiarità con
la rete.
3.1.2 L’offerta informativa on-line e le risposte dalla rete
Il secondo fronte è quello legato ad un vero e proprio lavoro di ricerca e test in rete
volto a verificare le numerose opportunità di informazione
che si presentano ai cittadini che vanno dai siti delle
istituzioni e dei partiti a quelli nati dal basso, bottom-up, da
chi cioè in precedenza fruiva e basta dell‟informazione non
essendo ancora stata inventata una piattaforma aperta
potenzialmente a tutti come quella di internet. Un tema che
sarà sviluppato ampiamente nel corso di tutto il capitolo.
Abbiamo nominato tre fronti ma il terzo è sicuramente
quello più sperimentale che non ha un reale valore
scientifico ma, più che altro, una funzione di verifica e di
commento. “Tesi 2.0, la tesi partecipata sulla comunicazione politica” è un progetto
che nasce a fine novembre 2009 da una mia iniziativa personale su uno dei social
30
Ibidem
Figura 1 Logo "Tesi 2.0..la
tesi partecipata sulla
comunicazione politica"
16
network più popolari, “facebook”31
, e che ha fatto registrare 184 iscritti32
alla
pagina, molti dei quali non sono neanche tra i contatti del mio account personale. Nel
corso del primo mese e mezzo ho postato link ma soprattutto quattro domande agli
iscritti per un totale di 188 interventi33
. L‟obiettivo di un tale progetto è semplice:
non si può parlare di comunicazione politica on-line, di una maggiore partecipazione
incrociando solo una serie di dati prodotti con criteri a me sconosciuti34
. Ho cercato
un‟indicazione “concreta” che derivasse da un mondo a me conosciuto ed è per
questo che, in primo luogo, ho voluto mettere alla prova i miei “amici” e contatti e
chiunque avesse la voglia e la volontà di partecipare ma allo stesso tempo ho voluto
constatare se uno dei fenomeni del momento tra giovani e meno giovani, “facebook”
appunto, avesse solo una funzione di svago o se potesse risultare utile nello sviluppo
di una tesi sulla comunicazione politica on-line. La risposta della rete è stata buona.
Come previsto c‟è stato chi ha ignorato il mio invito oppure chi si è iscritto ma non
hai partecipato; le persone che invece hanno risposto non lo hanno fatto con
sufficienza ma con precisione e costanza ma soprattutto ognuno ha cercato di
apportare il suo piccolo contributo con commenti puntuali e mai banali all‟interno di
una discussione che vuole provare ad osservare la politica on-line soprattutto dal
punto di vista del cittadino – utente cercando di costruire una piccola comunità del
sapere dove ognuno prova ad integrare il pensiero degli altri con le sue competenze.
Naturalmente questa ricerca non ha intenti propriamente statistici in quanto non è
stata approntata con una corretta “metodologia”, ha però un valore di un esercizio di
studio e di ricerca di dati concreti da maneggiare ovviamente con cura. In questo
capitolo quindi integrerò quelli che sono i dati e i risultati della ricerca con gli spunti
e i commenti nati dall‟interazione sulla pagina di “facebook”, convinta che, più di
trecento occhi e almeno la metà di tastiere e schermi, possano monitorare meglio il
riavvicinamento effettivo o fittizio tra classe politica e cittadini on-line. Nei prossimi
paragrafi per verificare questi livelli, ci serviremo di alcuni strumenti presi in prestito
dal manuale di Francesco Pira e Luca Gaudiano. Gli studiosi in questione, assegnano
alla rete quattro funzioni principali35
:
31
Un sito web di social networking ad accesso gratuito fondato nel 2004 presso l‟Università di
Harvard. Nel 2009 il numero degli utenti attivi ha raggiunto quota 350 milioni in tutto il mondo.
32
Nel dettaglio: 56 sono gli utenti attivi. In 16 hanno risposto a tutte le domande; in 9 a tre domande
su quattro; in 16 a due domande su quattro; in 14 ad una domanda su quattro.
33
Per dettagli si veda in Appendice
34
Per un approfondimento per quanto riguarda strumenti e metodi di fare ricerca, si veda Howard S.
Becker, I trucchi del mestiere: come fare ricerca sociale, Il Mulino, 2007
35
F. Pira – L. Gaudiano, La nuova comunicazione politica da volantino al blog, dalla radio a Second
Life: strumenti, strategie e scenari, Franco Angeli, Milano, 2007, pag. 188
17
 La funzione di Networking esalta una delle caratteristiche più evidenti e
anche discusse di internet ovvero quella di essere “rete di reti”. Sfruttando le
caratteristiche del web che abbiamo elencato nel primo capitolo, gli attori
politici possono, in teoria, riorganizzare la loro rete di relazioni in maniera
diversa rispetto al passato. Internet infatti incentiva l‟interazione tra realtà
eterogenee difficilmente collegabili nella realtà quindi potenzialmente
favorisce i rapporti tra gli apparati dei partiti e delle istituzioni a vario livello
e i loro elettorati;
 La funzione Informativo – pedagogica rappresenta per partiti ed istituzioni
l‟occasione per riappropriarsi del ruolo di produttore/selezionatore di
messaggi informativi e di educatore dei cittadini, una posizione
ridimensionata negli anni passati. La rete consente la produzione e la
distribuzione di materiale tra i naviganti e la pubblicazione di iniziative,
seminari e proposte di lettura;
 La funzione di Mobilitazione e Reclutamento La rete ha rappresentato la
svolta per le iscrizioni ai partiti politici, in precedenza disponibile solo
recandosi fisicamente in una delle sedi più vicine. Inoltre, ma in Italia si tratta
di una prassi ancora poco utilizzata, è possibile effettuare donazioni on-line
con carta di credito , per sostenere l‟attività del partito e del candidato;
 La funzione di Partecipazione. Internet offre agli utenti nuove tipologie di
contatto diretto e permette attraverso pratiche interattive il riavvicinamento
dei partiti agli elettori.
3.2 Comunicazione Istituzionale 2.0
Parlare di comunicazione pubblica, innovazione e nuove tecnologie è da sempre
complicato soprattutto in Italia dove nella maggior parte dei casi, alla modernità delle
leggi si contrappone l‟inerzia della prassi. Questo è il pensiero di Graziella Priulla
nel suo libro “La Comunicazione delle pubbliche amministrazioni”36
. Uno spunto dal
quale partire per fare un‟analisi della situazione del nostro paese. Secondo la
sociologa infatti le istituzioni, nella loro doppia componente politica e burocratica,
sarebbero poco o per niente propense ad accettare che i cittadini diventino soggetti
attivi nella soluzione di problemi di interesse generale e preferiscono continuare a
vederli quali destinatari passivi, al massimo utenti, non certo alleati. Anche i partiti
dal canto loro, o meglio alcuni di questi, vedrebbero con diffidenza la perdita di
36
G. Priulla, La comunicazione delle pubbliche amministrazioni, Editori Laterza, 2008
18
controllo gerarchico associato ad un uso autenticamente innovativo di internet37
. Una
barriera che risponderebbe agli interessi di mantenere lo status quo e al rifiuto e il
fastidio di chi non ama sentirsi mettere sotto esame38
. In questo paragrafo
cercheremo quindi di indagare sui reali livelli di: e-governement, ovvero l‟insieme di
strumenti di innovazione di processo, di servizio, di prodotto traducibile come
“amministrazione elettronica” e che ha come scopo quello di snellire la burocrazia e
di renderla più efficiente ma sopratutto di e-democracy, ovvero l‟applicazione delle
tecnologie alla costruzione di nuovi istituti di partecipazione e a nuovi modelli di
sfera pubblica volti a mettere fine all‟intermittenza della partecipazione politiche.
Nella pratica, un costante avvicinamento tra governanti e governati per esempio con
assemblee virtuali permanenti, processi di selezione della classe politica,
coinvolgimento nei processi decisionali o voto elettronico.39
3.3 Quirinale.it
In prima istanza analizziamo la comunicazione on-line del Presidente della
Repubblica, una figura che negli stati repubblicani (repubbliche presidenziali e semi
presidenziali come negli Stati Uniti e in Francia) è stata ereditata della tradizione dei
capi di stato monarchici. Il loro ruolo effettivo dipende infatti dal sistema politico –
istituzionale nel quale sono inseriti e se questo richieda loro di supplire alle carenze
del governo parlamentare e del sistema dei partiti.
La Costituzione italiana indica il presidente della Repubblica come il capo dello stato
e come il rappresentante dell‟unità nazionale. La carta costituzionale non è molto
chiara per quello che riguarda questa figura ed è per questo che spesso è ricostruita in
base ad attribuzioni giuridiche che la carta stessa gli attribuisce e alla prassi dal 1948
ad oggi.40
Tutto questo giustifica il differente attivismo che nel corso degli anni
hanno avuto i dieci presidenti della storia italiana da Luigi Einaudi a Giorgio
Napolitano.
Le funzioni del presidente spaziano da quella di rappresentanza a quelle che
comprendono i tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) e sono esplicitate
nell‟articolo 87 della Carta Costituzionale. Il suo ruolo però è reso ambiguo
37
C. Vaccari, Informazione senza partecipazione: la comunicazione online dei partiti italiani nelle
elezioni del 2006, www.cristianvaccari.it, 2006
38
G. Priulla, La comunicazione delle pubbliche amministrazioni, Editori Laterza, 2008, pag. 168-169
39
Ivi pag. 87-88
40
Ibidem
19
dall‟obbligo di controfirma di tutti gli atti presidenziali da parte di un membro del
governo.41
Ogni presidente ha avuto una sua peculiarità: Sandro Pertini, il sesto42
, fu il primo
capo di stato dell‟era mediatica e volle interpretare il proprio ruolo stabilendo un
rapporto diretto con l‟opinione pubblica. Fu anche il primo presidente ad essere
pubblicato su una copertina di un settimanale di spettacolo “Radio Corriere Tv” al
fianco di Raffaella Carrà e del Papa Karol Wojtyla, l‟8 febbraio 1984;
al termine di
un sondaggio i tre erano risultati essere i personaggi più popolari tra gli italiani. Per
Giorgio Napolitano, eletto nel 2006, si presenta invece la sfida più difficile ma allo
stesso tempo più affascinante: quella della rete.
Come ogni figura istituzionale anche il Presidente della Repubblica ha il suo sito
personale al quale è stato dato il nome della sua residenza romana
“www.quirinale.it” e questo aspetto è apparentemente in contrasto con la forte
personalizzazione che in genere contraddistingue la sua figura. Lo spazio web ha
una grafica piuttosto semplice e una disposizione chiara. Non occorre infatti cliccare
troppe volte per raggiungere le zone interessate perché tutto è appositamente
segnalato sulla home page.
Nel corpo centrale della pagina è presente la cronaca in forma scritta e nella maggior
parte dei casi anche filmata, dei messaggi o degli appuntamenti e delle cerimonie alle
quali il presidente ha presenziato negli ultimi giorni. Sono presenti testo, video e foto
degli eventi, segnalati anche in alto a sinistra, un segno chiaro che al Quirinale e
dintorni non hanno esitato ad adottare gli strumenti del web 2.0. Tra i servizi anche
numerosi box informativi di vario genere, un‟area dedicata alla “Costituzione” di cui
il presidente è il garante, l‟agenda con i vari appuntamenti e una sezione specifica per
i dossier, tra i quali emerge anche uno spazio creato per il libro pubblicato a fine
anno dal Presidente, “Il Patto che ci lega”, che raccoglie tutti gli interventi fatti fino
ad adesso. In questa pagina ci sono anche tutti i servizi dei maggiori tg, registrati nel
giorno della presentazione.
Sul sito si può addirittura ascoltare l‟Inno di Mameli ma la novità più importante è
quella forse messa meno in evidenza; in basso a sinistra, ma che segna un passo per
l‟apertura verso i giovani e il popolo della rete.
41
Ivi pag. 272-273
42
In carica dal 9 Luglio 1978 al 1985 ed eletto con la più grande percentuale dei consensi, l‟84%
(832 voti su 995 al terzo scrutinio) Fonte: http://www.storiaxxisecolo.itt
20
La presidenza della repubblica infatti dal 17 Giugno 2009 ha registrato un proprio
canale su “You Tube”43
, ma l‟occasione che
ha catalizzato l‟attenzione dei media è stata
quello del discorso di fine anno del presidente,
uno degli appuntamenti più seguiti dai cittadini
nonché il momento in cui il Presidente parla
con loro del bilancio dell‟anno appena
trascorso senza intermediari ma semplicemente
“accogliendoli” nel suo studio. Il primo
attraverso un media, in quel caso la radio, fu
quello di Luigi Einaudi nel 194944
, l‟esordio
televisivo invece è nel capodanno del 1960
con Giovanni Gronchi45
. Quarantanove anni dopo gli italiani vi hanno assistito, non
solo a reti unificate alle 20.30 ma anche dagli schermi dei propri pc in “streaming” e
“ on demand”. Per lo “streaming” però non si tratta di una novità assoluta perché la
Rai in passato aveva già fornito questo servizio, l‟elemento innovativo semmai è che
la Presidenza della Repubblica abbia scelto uno dei canali più popolari tra gli
internauti di tutto il mondo per lo più i giovani. Dei sedici video totali caricati,
quello del 31 di Dicembre è stato visto 3219046
volte, un dato importante se si
considerano che le visite complessive al canale sono state 50643. Ogni cittadino,
potenzialmente, può rivedere quante volte desidera, ma soprattutto quando vuole, il
filmato registrato dal presidente. “Un’operazione volta ad una maggiore trasparenza
e ad una maggiore vicinanza con i cittadini” cita la prima parte di un breve
messaggio di benvenuto firmato dal Presidente Napolitano che continua e conclude
così: “Le nuove tecnologie non conoscono né barriere né frontiere. Ci incontreremo
in questo profilo per costruire, insieme, occasioni di partecipazione alla vita
democratica”. Un buon proposito, peccato però che i video del Presidente non
possano essere commentati come cita in questo modo “Youtube”: “L’aggiunta dei
commenti per questo video è stata disattivata”. Un mezzo passo indietro per quello
che riguarda l‟apertura ai cittadini.
43
“You Tube” secondo www.alexa.com, una sorta di auditel della rete sarebbe il terzo sito più
popolare ed utilizzato nel mondo e anche in Italia subito dopo “Google” e “Facebook”
44
Per approfondimenti si veda Messaggi dal Colle. I discorsi di fine anno dei Presidenti della
Repubblica Italiana (1949-2005), 2006
http://www.unipd.it/comunicazioni/stampa/comunicati/20060508a.htm [8/05/2006 ]
45
Si veda I discorsi dei Presidenti della Repubblica, 2007 www.tvblog.it [31/12/2007]
46
Dati al 3-01-2010
Figura 2
<http://youtube.com/presidenzarepu
bblica>
21
3.3.1 “I siti” del Governo
Il tipo di comunicazione prodotta dall‟organo esecutivo è di due tipi: quella pubblica
e quella di propaganda dei partiti, a seconda dei due differenti livelli di azione di
questa istituzione. L‟azione del governo infatti è inscindibile dal proprio credo
politico47
. In Italia questo duplice livello di comunicazione interessa altrettanti siti:
quello ufficiale, www.governo.it48
ma anche quello al quale si può accedere
attraverso il sito del partito di maggioranza, il Pdl, consultabile all‟indirizzo
www.governoberlusconi.it.
La prima funzione è quella legata alla policy ovvero le decisioni del governo, i
decreti, i regolamenti, le scelte applicative e le nomine. Praticamente tutto quello che
attiene la sfera dell‟interesse pubblico, e in quanto , deve avere una traduzione
comunicativa affidata a strutture organizzative specifiche come il Dipartimento per
l‟informazione e l‟editoria della Presidenza del Consiglio49
.
La pagina ufficiale del sito del governo a prima vista appare sobria ed ordinata: in
primo piano ci sono le notizie e le novità dai Ministeri ma è consultando la mappa
del sito che si può comprendere meglio la logica dello spazio che comprende sezioni
dedicate ai ministri, agli uffici e alle loro funzioni ma soprattutto parti relative
all‟azione del governo con i provvedimenti, le linee programmatiche e le politiche
economiche.
I linguaggi utilizzati sono quelli che più si confanno ad una istituzione di questo
genere e sono quello di tipo giuridico e quello amministrativo50
. Nel primo caso si
tratta di un linguaggio specialistico con cui vengono stilati norme, leggi, contratti,
trattati ed è allo stesso tempo quello più ambiguo e più distante dai media e dalla
gente comune. Il linguaggio amministrativo, “il burocratese”51
, è una sorta di
derivazione di quello giuridico anche in questo caso l‟obiettivo è quello di stabilire
una distanza con i destinatari attraverso un tipo di comunicazione quasi
impenetrabile. Entrambi sono considerati dai più come un ostacolo alla
comunicazione trasparente anche se risultano necessari quando si affrontano certi
argomenti. Un esempio? Il 3 Gennaio 2010 sulla home page l‟elemento in primo
47
G. Mazzoleni, Manuale di comunicazione politica, Edizioni il Mulino, 2004, pag 53
48
Si può accedere al sito anche dall‟indirizzo www.palazzochigi.it
49
<www.governo.it/Die>
50
D. Benedicenti, Con – Vincere, Donzelli Editore, 2005, pag 91
51
E. Novelli , La Turbopolitica. Sessant’anni di comunicazione politica e di scena pubblica in Italia
(1945-2005), Edizioni Bur, 2006, pag 118
22
piano è la nuova legge finanziaria 2010 “per saperne di più” l‟utente ha due
possibilità:
 l’Approfondimento: strutturato in più parti. Nella prima pagina è
visualizzata la presentazione, sulla sinistra si può seguire il percorso della
finanziaria cliccando sui documenti pubblicati da settembre in poi con le
modifiche e le approvazioni.
 Il testo della Legge: a dir la verità poco chiaro e indirizzato al solo
pubblico di esperti. La prima schermata infatti è quella di un documento
della “gazzetta ufficiale”52
. A sinistra è possibile scegliere tra articoli e
allegati ma sembra davvero poco immediato raggiungere il testo completo
tra immagini, grafici e pagine non collegate tra loro.
L‟impressione è che “l‟operazione trasparenza”; anche per la difficoltà e la
particolarità dell‟argomento, in questa occasione sia riuscita poco al governo e che la
maggior parte delle persone si documenteranno in Tv, on-line e sui giornali che
attraverso la loro semplificazione e il framing53
, cercheranno di rendere più
“digeribile” il contenuto di queste pagine.
A dir la verità nel dicembre 2007 un tentativo da parte del governo di accorciare la
distanza con i cittadini era stato fatto con il lancio del magazine on-line
www.governoinforma.it. Un progetto interessante che si proponeva, almeno nelle
intenzioni, di rendere più familiari certi temi in modo da favorire la trasparenza
comunicativa e il dialogo e la partecipazione dei cittadini attraverso nuovi strumenti
d‟ascolto e di partecipazione: i sondaggi e la possibilità di spedire domande e di
vedere pubblicate le risposte. Un po‟ riduttivo sembra, dichiarare l‟interesse
dell‟ascolto dei cittadini e perseguirlo poi soltanto in questi modi ma comunque un
inizio. Lo spazio fin dai suoi primi passi ha ricevuto pochi contatti forse scoraggiati
dall‟evanescenza dei contenuti; spesso emergono fatti di cronaca già pubblicati da
centinaia di siti e agenzie piuttosto che il resoconto dell‟azione dei Ministeri, e della
scarsa consistenza della “auscultazioni” via sondaggio. Il sito, al quale lavoravano
quasi venti dipendenti con costi molto alti, dopo il “break estivo” del 2008 non è più
stato aggiornato ma non è stato neanche cancellato.
52
Si veda http://www.gazzettaufficiale.it
53
Per framing , letteralmente “incorrniciamento”si intende quando i Media forniscono cornici
interpretative alla realtà politica attraverso un idea organizzatrice che fornisce senso. vedi G.
Mazzoleni, Comunicazione Politica, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 224
23
Tornando allo spazio del governo la parte più interessante e forse proprio quella più
“accessibile” a livello di contenuti per l‟utenza è “Governo informa”, che si chiama
proprio come il sito lanciato e poi “abbandonato”, ovvero la parte multimediale dello
spazio ufficiale. Le sei voci comprendono: una parte scritta con i “comunicati” e i
“dossier”, una “fototeca” e due sezioni, “audiovisivi” e “campagne di
comunicazione”, dove è possibile vedere le campagne e gli spot realizzati dal
governo in carica.
Innovativa la “sala stampa” multimediale del sito dell‟esecutivo, la rassegna infatti è
di tre tipi. C‟è quella scritta in collaborazione con “l‟Eco della Stampa”, quella
audiovisiva con il supporto di “Telepress Italia” e anche quella radiofonica realizzata
grazie all‟aiuto di “Canale Tre”.
Molto diverso il sito “ufficioso” dell‟organo esecutivo www.governoberlusconi.it al
quale si può accedere anche con un link dal sito del Pdl. Una prima osservazione da
fare è che nell‟indirizzo accanto alla parola governo è stato giustapposto il nome del
leader, Berlusconi, piuttosto che quello della coalizione di maggioranza un chiaro
segnale, più che altro una conferma, della forte personalizzazione che
contraddistingue il panorama politico di oggi nel quale i leader diventano star e
cercano di scavalcare54
il partito che diventa personale ovvero incentrato sulla figura
del personaggio più carismatico.
La grafica è sicuramente più vivace e il linguaggio sembra distaccarsi, nel limite del
possibile da quello amministrativo; perché stiamo comunque parlando di un sito
dove si parla dell‟attività del governo, per assumere toni più familiari ai cittadini, in
alcuni casi addirittura esortativi. Con questo tipo di approccio si esaltano
drammatizzazione ed emotività che sono cruciali secondo Edelman55
sia per il
consenso e l‟attenzione del pubblico che per l‟accettazione delle scelte politiche.
Tanti gli “incitamenti” a partecipare, il più evidente è sicuramente “Riforma nuovi
licei: contribuisci anche tu” con il collegamento al sito creato dal Ministro Gelmini56
.
Si tratta di un esperimento; a dir la verità non molto frequentato, di e-democracy
volto a creare un dialogo con la società civile in merito ad una issue che per mesi è
stata centrale all‟interno del dibattito politico ma sembra molto difficile trovare l‟area
dedicata alla discussione. Sicuramente rappresenta la parte più interattiva del sito che
54
E. Novelli, La Turbopolitica. Sessant’anni di comunicazione politica e di scena pubblica in Italia
(1945-2005), Edizioni Bur, 2006, pag. 182
55
M.Edelman, Gli usi simbolici della politica, Napoli, Guida, 1987, pag 206-207
56
Si veda http://nuovilicei.indire.it
24
appare sopratutto un resoconto “massaggiato”57
dell‟attività governativa all‟interno
del quale si esaltano le ultime azioni portate avanti dall‟esecutivo dette anche
positive news58
e i progetti futuri in un modo che almeno in Italia “non ha paragoni”
come sostiene una delle fan della pagina sulla “Tesi 2.0” di “facebook”, chiamata
ad esprimersi sul sito. Le issues sono più soft, la pagina punta molto sulla
pubblicizzazione di azioni e fatti concreti, come alcuni aiuti alla famiglie, piuttosto
che sull‟esaltazione di fattori ideologici, troppo distanti dalla gente comune.
E‟ presente anche un‟area con i collegamenti alle pagine dei maggiori social network
e con “Flickr” per le foto ma anche un canale video su “Youtube” che porta il nome
del sito ma che al 4 gennaio 2010 non è aggiornato da un mese. Ci sono anche dei
banner di varia grandezza da poter postare sui blog.
Nel sito che racconta l‟attività di governo non da un punto di vista istituzionale ma
da quello del partito cha ha vinto le elezioni, non poteva mancare la
controinformazione sui competitori costituita dalle attack news59
in particolare su
alcuni personaggi dell‟opposizione attraverso tag che collegano ad alcuni articoli
che riguardano tra gli altri la “Sinistra” in generale, “Di Pietro” ma anche
“Franceschini” e “Veltroni”.
3.3.2 Il Parlamento on-line
Se il Governo e il Presidente della Repubblica influiscono, in maniera diversa, sulla
vita del paese, particolare attenzione è da rivolgere al Parlamento la sede dove si
attua la sovranità popolare60
espressa attraverso l‟istituto di rappresentanza. Ne viene
che il Parlamento sia il luogo del confronto e del dibattito pubblico tra gli interessi
delle varie componenti della società, di conseguenza la sua attività è “pubblica”
perché i cittadini hanno il diritto, riconosciuto dalla legge, di conoscere ciò che i loro
rappresentati discutono e decidono. Il Parlamento è un organo bicamerale, composto
da Camera e Senato, per il quale sono eletti ben 613 tra deputati e senatori.
57
“Massaggiare il messaggio” cioè estrarre il meglio da qualsiasi situazione in cui è implicato il leader
o il governo, fornendo una versione quasi aggiustata di un evento – notizia è compito degli spin
doctors ossia consulenti dei leader provenienti dal mondo del giornalismo o della politica, sono
specializzati nel presentare il lato migliore del candidato. A proposito si veda G. Mazzoleni,
Comunicazione Politica, Edizioni “Il Mulino”,2004, pag. 55
58
S. Bentivenga, Campagne elettorali in rete, Laterza, Roma 2006, pag. 3
59
Ibidem
60
Espressa nell‟articolo 1 della Costituzione è da intendersi come la titolarità in senso giuridico da
parte del popolo della sovranità ne deriva che l‟ordinamento italiano si fonda sul principio che il
popolo costruisce la fonte di legittimazione di ogni potere costituito. Vedi A. Barbera C. Fusaro,
Corso di diritto pubblico, Edizioni il Mulino, 2006, pag. 194
25
La sua natura è quindi complessa e si riflette sul suo modo di comunicare che può
essere schematizzato in tre indirizzi principali61
:
 Una comunicazione prettamente istituzionale : che come abbiamo già visto
riguarda la “pubblicità” del dibattito in aula e delle leggi ed è
immediatamente accessibile a tutti i cittadini, negli ultimi anni soprattutto sui
siti internet delle due camere e sui canali televisivi dedicati;
 Una comunicazione informale: relativa alla dialettica di gruppi, partiti e
politici e che si svolge soprattutto fuori dall‟aula soprattutto grazie ai media;
 E infine proprio una comunicazione giornalistica: che si intreccia alle prime
due a causa del fatto che la “pubblicità” è assicurata spesso dalla
trasmissione e dalla pubblicazione delle notizie su televisioni e sui giornali al
punto che Oberreuter è ha indicato proprio i media come gli esecutori di
questo principio.
Quest‟ultimo tipo di comunicazione ha penalizzato il Parlamento, perché se la
notiziabilità di un evento appartiene ai media significa che le informazioni prodotte
dalle due camere vengono trattenute dai media stessi e quindi non raggiungono
coloro ai quali sono diretti ovvero i cittadini.
Un problema al quale il Parlamento ha cercato di ovviare negli corso degli anni con
la trasmissione della diretta televisiva dei lavori nelle aule gestita in proprio62
e,
soprattutto di recente, con l‟investimento nelle nuove tecnologie ed internet.
Il Parlamento non dispone di un vero e proprio sito. Collegandoci all‟indirizzo
www.parlamento.it ci imbattiamo in una pagina che sembra appartenere ad uno stile
riconducibile ad una fase precedente a quella del Web 2.0. Si tratta più che altro di
un‟interfaccia dalla quale partono alcuni collegamenti da istituti marginali ma anche
per gli spazi della Camera, www.camera.it, e del Senato, www.senato.it.
Descrivere nel dettaglio e mettere a confronto due spazi che assolvono numerose
funzioni con il rischio di un overload informativo per gli utenti, richiederebbe uno
spazio eccessivo all‟interno di questa tesi e soprattutto un lavoro neanche troppo utile
ai fini del nostro discorso. Ci limiteremo ad analizzare come all‟interno dei due spazi
siano realizzate trasparenza e e-democracy e quale sia la reale qualità dell‟
investimento sulle nuove tecnologie e sulla multimedialità oltre alle quattro funzioni
che abbiamo elencato alla fine del paragrafo 3.2.
61
G. Mazzoleni, Comunicazione Politica, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 56-57
62
Ivi pag. 59
26
Ad un primo impatto il sito della Camera, rispetto a quello del Senato, sembra
puntare molto di più sulle nuove tecnologie e sulla multimedialità. La parte centrale
della home page infatti è occupata da un grande schermo attraverso il quale si può
accedere agli interventi in tempo reale in seduta, ai resoconti, alla raccolta delle
immagini del palazzo e ai tre modi di fruire i filmati: la web tv ufficiale, il canale
“cameradeideputati” di”Youtube” dove non si possono lasciare commenti e
l‟archivio storico dell‟Istituto Luce63
. Molto diversa e più semplice la pagina del
Senato ma si tratta di una scelta per favorire anche coloro con disabilità visive.
Proseguendo nella nostra visita di confronto è evidente comunque un differente
investimento per quello che riguarda la multimedialità. Torniamo a parlare di “Web
tv”, per la Camera sembra un vero e proprio
cavallo di battaglia. E‟ possibile infatti
visualizzare le dirette attive in una sorta di
multi – video con il quale l‟utente può
interagire attraverso un telecomando virtuale.
Nella sezione “Assemblea”, oltre a seguire in
tempo reale la seduta, grazie
all‟indicizzazione di tutti gli oratori
intervenuti, è possibile rivedere e
riascoltare le registrazioni relative al dibattito di proprio interesse. In particolare a
partire dalla XIV legislatura si possono visualizzare gli argomenti dell‟ordine del
giorno, le singole fasi del procedimento e gli interventi di ciascun autore. Il tutto
rappresenta un forte investimento da un punto di vista informativo pedagogico ma
non lo è altrettanto per la funzione di interazione e partecipazione e il fatto che la
fruizione avvenga attraverso uno schermo stilizzato simile a quello televisivo, ne è la
dimostrazione. L‟utente sceglie cosa vuole seguire ma non può interagire con il
prodotto. Un simile esperimento datato “8 maggio 2009” è inserito nella parte del
sito dedicata al Presidente della Camera Gianfranco Fini che nello stile ricorda quella
dedicata all‟organo che presiede (con lo schermo che raccoglie tutti i video del leader
di quella che fu An) ma non è stato più replicato. Alla voce “video chat” ci sono
alcuni filmati nei quali a Fini vengono proposte delle domande inviate da casa. Si
tratta di questioni presentate in maniera “comoda” e non c‟è una vera diretta, perché
le domande sono poste al Presidente da un responsabile che le legge da alcuni fogli.
63
Si veda http://camera.archivioluce.com , sul portale sono disponibili circa 14.000 filmati e 20.000
Figura 3 da < web.tv.camera.it>
27
A destare qualche dubbio è il fatto che sia specificata da nessuna parte, la sezione
dalla quale si possono spedire curiosità ed interventi per un‟esperienza del genere. La
voce “scrivi al Presidente” nel menu a sinistra, sembra troppo generica.
Sul sito del Senato, l‟approccio alla multimedialità è stato per il momento più lento.
Rispetto alla Camera per esempio la Web Tv, è organizzata in maniera molto più
semplice: non ci sono schermi nella home page ma un link che collega alla pagina
del canale digitale64
. All‟indirizzo http://web.tv.senato.it si può scegliere se seguire la
seduta in corso, l‟attività delle commissioni e gli eventi. Nell‟opzione “archivio on
demand” ci sono invece le registrazioni delle sedute a partire dal 2005. I click in ogni
caso non sono tantissimi, in assenza di un programma che indicizzi gli interventi
come succede alla Camera, sono in pochi quelli che decidono di assistere ad almeno
tre ore di filmato. Sulla destra dello schermo comunque è pubblicato l‟ordine del
giorno di ogni seduta in pdf.
Sia la Camera che il Senato sono dotati di un proprio canale satellitare, al quale
possono accedere gratuitamente coloro che dispongono di un‟antenna parabolica
collegata con un ricevitore digitale. Inoltre è disponibile, per entrambi i siti, la
versione “mobile” ottimizzata per smartphone, pocket pc e telefoni cellulari dotati di
un browser interno.65
L‟interazione con deputati e senatori è disponibile solo via e-mail come ci conferma
Daisy Assin della segreteria dell‟On. Roberto Nicco del “Gruppo misto minoranze
linguistiche”, l‟unica ad avere risposto ad alcune mie richieste effettuate attraverso la
posta elettronica66
. Su entrambi i siti è possibile visualizzare un elenco di tutti i
componenti della camera di riferimento. Cliccando sul nominativo sono disponibili
dati personali, mansioni, l‟indirizzo e-mail ed eventualmente il sito personale del
dirigente. Nelle medesime sezioni sono pubblicati anche la “mappa” dell‟aula
specifica e il calendario dei lavori. Un contributo pratico – informativo ma di scarso
valore per la partecipazione. Non sono presenti inoltre piattaforme dove favorire il
dibattito tra i cittadini.
La “trasparenza” è realizzata attraverso la pubblicazione sul sito del Senato
dell‟archivio delle votazioni elettroniche e del trattamento economico, dei
fotografie sulla Camera dei deputati
64
La “Web Tv” è addirittura una voce dell‟elenco relativo ai “Lavori del Senato”
65
Gli indirizzi senza www: <mobile.senato.it> e <mobile.camera.it>
66
Nel dettaglio ho scritto in totale ad otto tra senatori e deputati facenti parte delle rispettive
commissioni sulle comunicazioni. Nella mail chiedevo quali fossero i modi per interagire con la classe
dirigente su entrambi i siti. Una delle otto mail è tornata addirittura indietro.
28
regolamenti e delle varie azioni dell‟organo. Per le leggi e i decreti il collegamento è
con il sito del Parlamento. Attraverso la pagina dedicata, “leggi”, si può scegliere il
documento desiderato per aree tematiche, in base al numero di richieste e attraverso
alcuni indici. Sono consultabili anche gli ultimi decreti legge esaminati, i decreti
legislativi e i progetti di legge approvati ma non ancora promulgati o pubblicati.
Infine come abbiamo già visto per il Governo, anche Camera e Senato posso
“vantare” alcuni siti ufficiosi e di parte che raccontano i loro componenti e la loro
attività. La differenza questa volta sta nel fatto che non solo il Pdl si sia attivato per
realizzare un portale per i deputati e i senatori ma che lo abbia fatto anche il
maggiore partito di opposizione: il Pd. Le pagine sono abbastanza simili nelle loro
funzioni: i componenti di ogni partito si raccontano e commentano le notizie
d‟attualità e le decisioni prese dalle camere. Si può fruire della rassegna stampa e nel
caso del Pdl c‟è anche un collegamento per la diretta dei lavori con i siti ufficiali.
Quando si passa però alla voce “contatti”, tutti e quattro i portali si fermano alla mera
pubblicazione di alcuni indirizzi e-mail. L‟aggiornamento non è effettuato tutti i
giorni: al 7 di gennaio quello di www.senatoripd.it è fermo da novembre 2009,
quello della camera del Pdl da dicembre. Il sito che tiene il passo di news e riforme
più degli altri sembra quello dei deputati del Pd.
3.4 Come comunicano i partiti?
L‟informazione politica in rete rimane il canale preferenziale per gli utenti che hanno
partecipato alla progetto “Tesi 2.0 la tesi partecipata sulla comunicazione politica ”
su “facebook”. In nessuna delle 42 risposte relative alla seconda domanda 67
però
gli utenti hanno indicato almeno un sito dei partiti politici ai quali ricorrere
periodicamente per informarsi. Un dato che fa pensare soprattutto se collegato alla
risposta alla quarta domanda68
: nelle 23 risposte fornita dagli utenti , la quasi
totalità , dichiara di non conoscere gli spazi web dei partiti e che comunque non ne
farebbero ricorso perché “non ritenuti credibili” addirittura c‟è chi classifica il loro
contenuto informativo pari a quello del “corriere dei piccoli”. Solo in 6 confermano
67
Nel dettaglio la seconda domanda pubblicata su Facebook: “Fate il podio dei tre media attraverso i
quali vi informate sulla politica e la testata o la tv di riferimento”. Per approfondimenti si veda in
Appendice
68
“Conoscete i siti dei partiti politici e vi informate attraverso questi canali? ( es. mettere gli indirizzi,
la frequenza con cui li visitate e il valore che date a questo tipo di informazione)
F
i
g
u
r
a
4
<
w
w
w
.
29
di conoscerli e sono così suddivisi: in 3 li conoscono ma non li visitano di frequente,
1 dichiara di frequentarli ma di utilizzarli più che altro per consultare gli
appuntamenti del partito per il quale simpatizza, 1 scrive di conoscerli ma precisa di
non essere iscritto a niente, un altro ancora li conosce, li frequenta soprattutto in
occasione delle elezioni, per leggere qualcosa sui programmi ma anche per prendere
in giro i siti di alcuni partiti. Questi dati sembrano confermare quelli di uno studio
realizzato da Sara Bentivenga, la quale sostiene che, ad un riconoscimento della
centralità di internet nella dieta informativa dei naviganti, non corrisponde una
fruizione automatica dei siti dei partiti politici come vediamo in questa tabella che
indica le visite settimanali a differenti tipi di spazi web.69
Tabella 2 Visite settimanali a siti internet
Frequenza Siti dei partiti
del centro -
sinistra
Siti dei partiti
del centro -
destra
Siti
umoristici
Altri siti che
si occupano di
politica
Blog
Mai 50,5 77,7 61,3 37,8 48,8
1/2 volte 27,6 15,8 23,7 26,3 22,6
3/4 volte 13,4 3,0 9,5 17,7 12,2
7 volte 8,5 3,5 5,5 18,2 16,4
Certo è che questo tipo di informazione è penalizzato in partenza da una sfiducia
generale e di vecchia data che gli italiani nutrono nei confronti della classe dirigente.
I siti dei partiti politici si stanno comunque creando uno spazio a cavallo tra la
“disintermediazione”70
, ovvero la possibilità di liberarsi degli intermediari che
mediano una transazione comunicativa, e il rischio che il loro modello
d‟informazione venga considerato alla stregua di quello chiamato modello di
incapsulamento, tipico dell‟informazione televisiva, che sostiene che le preferenze tv
sono cause delle preferenze elettorali71
. Le nuove piattaforme consentono, danno la
parvenza almeno potenzialmente, di un ritorno al contatto diretto tra il mondo
politico e l‟elettore/cittadino – digitale anche se a km di distanza72
rendendo
possibile, in teoria, una partecipazione più facile e riscontri diretti; questa vicinanza
69
S. Bentivenga, Campagne elettorali in rete, Laterza, Roma - Bari, 2006, pag. 110
70
Si veda Partecipazione e disintermediazione nella politica 2.0: 10 domande di Claudio Vaccaro,
2008, www.socialware.it [9/03/ 2008]
71
G. Mazzoleni, La Comunicazione Politica, Edizioni “Il Mulino”, 2004 Capitolo pag. 297
30
però non sembra essere ancora esplicitata sui canali ufficiali dei partiti, se non in
qualche rara eccezione, lo è invece sui siti di giornali, blog e gruppi organizzati sui
social network come emerso nella tabella. Ma perché i siti dei partiti vengono
considerati da una parte dei cittadini – utenti come marginali nel processo di
informazione? Qual è il loro livello? Come sono strutturati?
Qui sotto ho costruito una tabella che riassume alcune delle caratteristiche degli spazi
dei 26 partiti tra i quali figurano quelli che sono presenti nel parlamento italiano e in
quello europeo, quelli che hanno partecipato alle ultime elezioni e altri che
comunque hanno una certa influenza.
Tabella 3 Tabella d'analisi dei siti dei 26 partiti politici italiani
Nomideisiti Grafica* Usabilità* Aggiornamenti Filmati Blog Interattività* Pagineviste
giornaliere
Visitatori
giornalieri
www.alleanzanazionale.it buona buona insufficienti WebtvYoutube* si scarsa 300 232
www.alleanzadicentro.it modesta semplice settimanali WebtvYoutube* no insufficiente <10 <10
www.comunisti-italiani.it buona buona giornalieri pdciTv No Buona 450 334
www.consumatoriuniti.it insufficiente insufficiente Al2008 no no insufficiente <10 <10
www.dsonline.it buona buona insufficienti irraggiungilile no insufficiente 300 136
www.fiammatricolore.com buona buona occasionali no si insufficiente 450 159
www.forzanuova.org scarsa semplice settimanali pochi no insufficiente 300 209
www.ilpopolodellalibertà.it buona sufficiente frequenti Webtvyoutube§ no scarsa 3.601 1.150
www.italiadeivalori.it buona buona giornalieri Webtvyoutube si discreta 9.453 7.897
www.leganord.org modesta elementare Quasigiornalieri due No scarsa 3.001 1.462
www.margheritaonline.it modesto elementare 2008 no no insufficiente 150 <20
www.mpa–italia.it** semplice sufficiente Settimanali Webtvyoutube* Blogvuoto Forumvuoto 300 <20
www.mpli.it modesto elementare scarsi no Si <10 <10
www.partitodemocratico.it discreta scarsa giornalieri Youdem.tv Si complicata 14.854 4.836
www.partitoladestra.com semplice semplice frequenti Webtvyoutube* Si Scarsa 150 <20
www.partitopensionati.it semplice semplice scarsi no No scarsa <10 <10
www.partitosocialista.it semplice modesta Quasigiornalieri Webtvyoutube Si sufficiente 600 351
www.popolariudeur.it semplice modesta Scarsi no Si Insufficiente 150 <20
www.radicali.it sufficiente sufficiente frequenti Radioradicale No Discreta 4.051 1.209
www.repubblicanieuropei.org insufficiente Semplice scarsi no no insufficiente <10 <10
www.rinfondazione.it buona modesta frequenti Youtube* si buona 1.650 624
www.sinistracritica.org modesta sufficiente occasionali Videovari no sufficiente 150 125
www.sinistraeliberta.itE'IN
MANUTENZIONE
www.svpartei.org/de/news/*** modesta insufficciente giornalieri Sembradino Nonsicapisce Nonsicapisce 450 279
www.udc-italia.it buona buona giornalieri Webtvufficiale si modesta 600 236
www.verdi.it buona buona giornalieri Webtvufficiale si buona 3.001 390
Legenda : "*" equivale ad una web tv poco aggiornata; le rilevazioni delle ultime due colonne
sono state estrapolate da www.alexa.com
Dopo averli cercati e visitati tutti ho scelto di classificarli in base a sei indicatori:
 Grafica. Intesa come la gradevolezza e la semplicità delle pagine del sito.
72
S. Bentivenga, Campagne elettorali in rete, Laterza, Roma - Bari, 2006, pag. 30
31
 Usabilità. Ovvero la difficoltà per un utente di accedere ai contenuti offerti
dal sito che va da difficoltà minime contrassegnate con i valori “ottimo,
discreto e buono” a difficoltà medio – alte “modesta, sufficiente, scarsa,
insufficiente”.
 Aggiornamenti. Intesi come la frequenza con la quale vengono immessi
nuovi contenuti e notizie.
 Filmati. Questo indicatore si riferisce alla possibilità di fruire anche di filmati
pubblicati direttamente sul sito o trasmessi attraverso web tv personali su
“youtube” o vere web tv ufficiali del partito.
 Blog. Ovvero la possibilità di collegarsi dal sito al blog del leader o dei
politici di riferimento del partito.
 Interattività. Intesa come la possibilità dei cittadini di incidere sulla vita del
sito e di entrare in contatto diretto con i politici del partito, dialogare con loro
e la possibilità di poter commentare notizie e contenuti di vario tipo.
In base alla combinazione di questi indicatori ho associato la somma dei sei valori ad
altrettante valutazioni: il rosso equivale ad una bocciatura per il sito in questione,
l‟arancione ad una bocciatura parziale, il giallo invece non promuove lo spazio web
ma rappresenta una “fiducia a tempo”: con alcune modifiche potrebbe raggiungere
uno standard accettabile. Il verde chiaro è sinonimo di una sufficienza piena, la
“pagina web” ha raggiunto un buon equilibrio tra informazione ed interazione con gli
utenti. Infine il verde premia i siti migliori ovvero quelli che ad un‟informazione
costante, integrano molteplici servizi, spesso multimediali, per l‟utente che sente
almeno la parvenza di poter dialogare ed intervenire nella vita del partito.
Il dati emersi dalla mia indagine non si distaccano molto dalle rilevazioni fatte da
www.alexa.it e pubblicate su www.bizinformation.org. I siti più visitati risultano
essere, come potete osservare nelle ultime due colonne della tabella, quelli che
abbiamo inserito nelle fasce di colore tra il verde e il giallo.
32
3.4.1 L’approccio della maggioranza
Entriamo nel dettaglio della comunicazione dei partiti analizzando l‟approccio che i
siti della maggioranza stanno mettendo in atto on-line. Come anticipato dai colori
nell‟apposita tabella, né il sito del Pdl, né quello della Leganord tantomeno quello di
Alleanza Nazionale, hanno raggiunto la piena sufficienza. Non stiamo parlando della
gradevolezza della parte grafica, che in alcuni casi è anche molto piacevole, ma
dell‟utilità del sito a livello informativo e soprattutto dell‟interazione e della
possibilità di sviluppare un dialogo con chi è dall‟altra parte dello schermo.
Iniziamo con il sito del Popolo delle Libertà on-line da Marzo 2009 pochi giorni
prima del congresso di Roma che ha sancito la fusione con An73
. L‟analisi sarà fatta
seguendo i sei indicatori che abbiamo presentato nel paragrafo precedente74
. La
grafica è molto buona: l‟azzurro, che è anche il colore del partito, e il bianco, fanno
da sfondo alle numerose finestre. I menù sono colorati e messi in bella evidenza, ci
sono tante foto e in primo piano c‟è “un notiziario” che scorre. L‟usabilità è
modesta e abbastanza chiara anche perché se si escludono le notizie in primo piano e
alcune informazioni “pratiche” come “carta dei valori”, “statuto” e “direzioni
nazionali” e coordinamenti regionali, non ci sono molte altre cose da leggere. C‟è da
sottolineare però che mancano una mappa del sito e anche una mascherina di ricerca
per ritrovare articoli e notizie all‟interno del sito.
Gli aggiornamenti sono quasi giornalieri, ma per chi volesse saperne di più, ci sono
molti collegamenti in basso a sinistra nella sezione “Informazione” con link a siti
“amici” del partito come l‟Agenzia di stampa “Il Velino”, diretta da Daniele
Capezzzone, il portavoce del Pdl, e il sito web del “Secolo d‟Italia”. Spazi
contraddistinti da un alto grado di partisanship75
. Gli aggiornamenti sono frequenti,
ma sembrano legati più che altro a determinate situazioni e si riducono spesso a
dichiarazioni dei vari rappresentati che non possono però essere commentate. Esiste
una web tv ufficiale realizzata su “Youtube” che però all‟8 Gennaio 2010 non è
aggiornata da un mese con due spot promozionali, uno per le adesioni e l‟altro che
esalta i successi contro la mafia. Come già visto per la web tv del Presidente della
Repubblica, anche in questo caso è stata disattivata la possibilità di commetare i
video. Ma a destare grande curiosità è la sovrapposizione del nuovo
73
Il congresso si è tenuto dal 27 al 29 marzo
74
Si veda “3.3 Come comunicano i partiti” pag.
75
G. Mazzoleni, La comunicazione politica, Il Mulino, Bologna, 2004, pag. 84-85
33
partito/governo76
. La web tv è registrata con la denominazione “Governoberlusconi”
così come il servizio di microblogging su “Twitter” e quello su Facebook, l‟unico
canale insieme a quello di “Flickr”, dove al momento si possono commentare notizie,
link e immagini. E proprio il sito di condivisione di foto presenta un‟altra anomalia,
è il solo infatti ad essere registrato come “Il Popolo della Libertà”. Stupisce questa
scelta dato che stiamo parlando di nuovi strumenti modellati ab origine – che
potevano essere destinati strategicamente al nuovo partito77
.
All‟ascolto della “voce” degli utenti è dedicata una sezione “Spazio Azzurro” dove
è possibile scrivere messaggi, moderati, sulla bacheca oppure collegarsi ai link di
“forum” e “blog” indipendenti ma vicini alle posizioni del partito.
Il collegamento a “Forzasilvio.it”, il network ufficiale dei sostenitori del leader del
Pdl rappresenta il contenitore per la mobilitazione e l‟impegno da parte dei
supporters del partito. Per poter partecipare occorre essere registrati e nel corso del
completamento della domanda, viene richiesto se si è disponibili per “la
promozione on-line” , per l‟attività di “gazebo” oppure come “difensore del voto”.
Abbiamo cercato sia nel sito ufficiale che nella piattaforma a cui è collegato, una
spiegazione dettagliata delle mansioni dell‟ultima figura richiesta ma senza
successo.
Il sito di Alleanza nazionale, valutazione arancione, dopo un‟attenta esplorazione di
tutte le funzioni, appare come un “laboratorio” iniziato e poi abbandonato: alcuni
servizi non sono aggiornati dal momento dell‟unione con Forza Italia nel Pdl, altri
addirittura dal 2008, eppure è ancora online. Lo spazio è semplice da esplorare
perché tutte le funzioni principali sono appositamente segnalate in prima pagina. Gli
aggiornamenti sono fermi al 6 Novembre 2009 per la presentazione di un libro, nelle
altre poche news da marzo in poi la sigla “Pdl” si sovrappone a quella “An”.
Multimedialità e canali innovativi di comunicazione sono sbandierati sulla home
page al fianco della fotografia del leader Gianfranco Fini ma i video della web tv di
An su “Youtube”78
sono fermi al 27 Marzo 2009 con la “video chat con Giovanni
Alemanno, Sindaco di Roma”. Rispetto alla pagina del Pdl, è possibile postare
commenti sotto ai filmati. Tornando sulla home page ci sono piccole icone che
collegano ai programmi più interattivi della rete. “De.li.cious”, tra i più popolari
76
Si veda Nuovo sito e twitter del Popolo della Libertà, 2009 di Antonio Sofi www.spindoc.it
[25/03/2009]
77
Ibidem
78
Si veda www.youtube.com/user/ALLEANZAnazionale
34
raccoglitori di bookmark79
on-line non è aggiornato dal 10 giugno del 2008, “W
Blog” dal 21 marzo 2009 e Flickr da due giorni più tardi, su Twitter “An”, registrata
come “AnRoma” non “cinguetta”80
dal 16 luglio dello stesso anno e ha solo 37
followers81
, la pagina su “facebook” addirittura non esiste più. Interessante la
possibilità di contattare via “Skype” l‟”ufficio stampa”, l‟”ufficio informazioni e
aiuto in linea” e alcune sedi provinciali di “An” che però non sono on-line e non
hanno risposto alla richiesta di aggiunta tra i contatti. La “Wiki enciclopedia di AN”
è segnalata invece come “in arrivo”.
“Hai una domanda? Vuoi denunciare un problema? Realizza un video e invialo ad
alleanzanazionale.it” con questo nobile intento segnaliamo una delle ultime
caratteristiche del sito che si proponeva di creare un video finale con domande e
risposte da rendere visibile sul sito e sul canale di “Youtube”, addirittura è possibile
segnalare il link del filmato e a tutto il resto penserà “An”. Ad oggi però, su
entrambe le pagine non è stato pubblicato ancora niente. Concludiamo con la
piattaforma “Azione Giovani82
” dove è possibile per chiunque, dopo la registrazione,
inserire contenuti, creare un blog e restare aggiornato. Nessuno però lo fa più da
settembre 2009. Sul sito si posso anche acquistare dei gadget del partito.
Molto più semplice lo spazio della “LegaNord” che a primo impatto dà subito
l‟impressione di un ambiente profondamente di nicchia caratterizzato da simboli,
slogan e da un linguaggio esortativo e meno istituzionale rispetto a quello degli altri
siti che in alcuni testi ha assunto la denominazione di linguaggio “leghista”83
. Il
verde è lo sfondo e il colore predominante del sito che si propone di dare una
informazione “padana” a sostenitori “padani”. E‟ in quest‟ottica che in fondo alla
pagina sono presenti link a “Telepadania”, al giornale “La Padania”, a “Leganord
Flash” una sorta di “fanzine” di partito e alla radio online “Radio Padania Libera” e
ad alcune associazioni specifiche come quella del gruppo femminile, a quello dei
padani all‟estero o alla pagina per i giovani. Un‟organizzazione di partito che se non
fosse facilitata dai nuovi strumenti della rete, avrebbe il sapore di una
79
In italiano “segnalibro”. Si tratta di un indicatore inserito in un punto specifico di un documento, al
quale l‟utente può voler tornare per riferimento futuro. Nei browser, il collegamento a una pagina
Web o un altro URL che un utente ha memorizzato in un file locale per tornarvi in seguito. Dal
Glossario di www.tesionline.it
80
“Cinguettare” è il modo tipico di conversare su “Twitter” la piattaforma di microblogging che come
simbolo ha, non a caso, un uccell
no che genera un cinguettio informativo. Si veda, Twitter: un uragano che rivoluzionerà il modo di
fare informazione, 2009 www.marketing-ippogrifo.com [08/06/2009]
81
Sono coloro che decidono di seguire una pagina e i suoi “tweet”. Si veda, Costruisci il tuo network
di followers, 2009 www.twitterando.it [21/09/2009]
82
Si veda www.azionegiovani.org
83
G. Mazzoleni, La comunicazione politica, Il Mulino, Bologna, 2004, pag. 118-120
35
comunicazione politica di altri tempi. Gli aggiornamenti sono quasi giornalieri.
L‟informazione televisiva online è perseguita con grande attenzione da Umberto
Bossi e i suoi, su numerosi canali. Dal 1998 la fascia serale di “Telecampione”,
televisione italo-svizzera, viene ceduta al palinsesto di “Telepadania” dove viene
realizzato anche un “Tg nord”. Per garantire una maggiore circolazione di servizi e
filmati la Lega li trasmette anche sul canale ufficiale di “Youtube” , più aggiornato e
dove non è stata disattivata la possibilità di inserire commenti e su “Telepadania
online”. Sul sito è possibile fare donazioni per il partito come accade negli Stati Uniti
e segnalare problemi attraverso “Dillo alla Lega”; ma in forma privata. Ci sarebbe
anche un collegamento con il “Parlamento del Nord” che ha sede a Vicenza ma la
pagina web non è aggiornata dalle prime settimane di febbraio del 2008 anche in
questo caso però è ancora visibile per i navigatori della rete. Anche la LegaNord
vende gadget di partito: si va dai gioielli al materiale di propaganda, nella sezione
“tempo libero” si possono salvare gratuitamente wallpapers, sfondi per cellulare e
anche suonerie: c‟è “Va Pensiero” di Giuseppe Verdi ma anche uno degli slogan
fuori dalle righe pronunciato da Bossi nel 199684
.
3.4.2 Radio Radicale e Youdem.tv
In questo paragrafo descriveremo due esempi significativi di comunicazione on-line.
Il Partito democratico offre molte opportunità per i suoi iscritti, non sempre però
queste opportunità sono di semplice fruizione. Collegandosi alla pagina www.partito
democratico.it siamo già di fronte ad una tripla scelta: il sito, “mobilitanti.it”85
e il
“Pdnetwork”. In prima istanza optiamo per il sito e proviamo a commentare la
notizia di copertina relativa ai fatti di Rosarno. Dopo aver terminato la procedura per
registrarci al “Pdnetwork” sul cannocchiale.it , “diamo il nostro contributo” che però
non appare sotto al testo dell‟articolo. Torniamo alla home page e vediamo che si
sono alcune liste: “In evidenza”, “ultimi contributi”,“più commentati” e “dai blog”.
C‟è anche una barra che invita a partecipare al “live blogging”. La condizione?
Inserire nel post il tag “1000 piazze”. La pagina celebra i suoi 35655 iscritti, i
607123 contributi e i 1014 blogs attivi ma sembra difficile orientarsi. Sicuramente la
grafica semplice ma allo stesso tempo accattivante non rispecchia l‟usabilità del sito
che è di fatto spezzato in tre parti separate che però si incrociano senza far
84
“Ma la lega Nord ce l‟ha duro!”
36
comprendere dove finisce una e inizia l‟altra. L‟impressione è che rispetto ad altri
spazi che abbiamo già visitato, l‟utente debba essere davvero interessato e motivato
per costruirsi il proprio percorso di partecipazione. La parte più chiara , è la vera e
propria “copertina del sito” dove si possono leggere notizie e comunicati ma anche
conoscere i collegamenti ai maggiori social network, Pd 2.0. Nella home page è
pubblicizzato anche il fiore all‟occhiello del partito democratico: la Webtv
“Youdem.tv”86
che descriveremo nel dettaglio.
“Youdem.tv “ è una televisione vera e propria
fruibile anche sui cellulari di ultima generazione
che dispongono di un modem web87
: ha una diretta in streaming per 24 ore e un
palinsesto giornaliero consultabile dalla home page. Una volta registrati, possiamo
caricare i nostri video e contribuire alle discussioni in corso. Inoltre “Youdem.tv,”
manda in onda ogni giorno sul web e anche sul satellite, i filmati realizzati da tutti i
membri della community che insieme – a detta del sito – stanno realizzando
programmi televisivi partecipativi. I canali tematici per il momento sono tre: “Salva
l‟Italia”, “Faccia a Faccia”88
e “Invisible side”89
. Si può anche scegliere di
partecipare allo sviluppo della piattaforma mandando una mail all‟indirizzo indicato.
E‟ facile partecipare, nel nostro profilo ci sono tutte le indicazioni utili per creare ed
inserire un video oltre ad una lista delle azioni che possiamo compiere. I nostri
filmati saranno tutti “moderati” in 24 ore, per consentire alla redazione di verificare
che i contenuti non siano diffamatori per nessuno.
Torniamo al palinsesto principale, tra pochi minuti sarà in onda una conferenza
stampa sull‟Alitalia ma nelle sette pagine di programmazione ci sono anche alcuni
documentari sull‟Aquila e delle trasmissioni con ospiti in studio. In totale i canali
sono 20 e si va da quelli della primarie2009 dei circoli, all‟“Archivio dirette”, dove
dopo tanta interazione tra simili, si ha il primo contatto, anche se “mediato”, con un
“politico”. “Question Time” infatti è una rubrica settimanale di 20 minuti, all‟interno
della quale la redazione pone ad alcuni rappresentati del Pd, a rotazione, le domande
sul tema della settimana che arrivano dai sostenitori. I quesiti si possono postare in
85
Il sito che dovrebbe consentire agli iscritti di partecipare con il calendario delle azioni, le campagne,
la spedizione di cartoline. Al 13 gennaio però il calendario delle azioni è fermo al 31 dicembre 2009 e
quello degli eventi al 12 dicembre dello stesso anno.
86
Lo slogan: La Tv che sei tu”
87
Per navigare su Youdem.tv con i telefoni cellulari è necessario inserire sul browser l‟indirizzo
beta.youdem.tv/mobile
88
L‟utente può intervistare un amico, un conoscente o qualsiasi persona che abbia un‟idea diversa
dalla sua per stimolare il confronto.
Figura 5 da <http://www.youdem.tv>
37
due modi: attraverso i video caricati proprio sulla stessa “Youdem.tv” e con i
messaggi postati su una pagina non ben identificata del sito del partito democratico.
Durante la trasmissione però l‟intervistatore, nel corso del collegamento telefonico
del 22 dicembre 2009 con Laura Puppato del Forum Ambiente del Pd, fa riferimento
anche alle domande postate sulla pagina di “facebook”.
www.radioradicale.it riscatta invece il sito del partito di Marco Pannella ed Emma
Bonino poco chiaro nella disposizione dei contenuti che sono tanti e tutti ammassati
sulla home page. Per raggiungere lo spazio più interattivo del sito è necessario
andarlo a cercare in uno dei piccoli menu collocati a sinistra alla voce “galassie”.
Il sito di radio radicale in rete dal 1998, è il più naturale proseguimento del progetto
radiofonico nato nel 1976 a Roma e che nel corso degli anni si è distinto tra gli
italiani per aver trasmesso loro cosa succedeva nelle aule giudiziarie e anche in
quelle del parlamento ma anche per aver favorito la libera formazione delle opinioni
e la prime forme di partecipazione come l‟apertura delle linee telefoniche per
interagire direttamente con i rappresentanti di partito. Un impegno portato avanti
con convinzione anche adesso sul web, coltivando le nuove tecnologie per agevolare
la libera circolazione delle informazioni. Un progetto però che ha rischiato di
ridimensionarsi fino al 30 dicembre 2009, giorno in cui è stato pubblicato in gazzetta
ufficiale il “decreto mille proroghe” per il rinnovo della convenzione tra Ministero
dello Sviluppo Economico e Centro di Produzione Spa per la produzione Spa per la
trasmissione delle sedute parlamentari. La durata della convenzione è stata ridotta da
tre a due anni così come l‟importo da 10 milioni di euro a 9,9 milioni l‟anno.
Il sito è bene organizzato e semplice da utilizzare. In primo piano ci sono quattro
menu: “Radio Radicale” il più generico”,
“Fai notizia” e “Solo video “ gli spazi per
il giornalismo partecipativo da parte degli
utenti e “Tutti i processi” con l‟archivio di
tutti quelli seguiti dalla radio nel corso
della sua storia. Si tratta di un‟area molto
ordinata divisa per singoli processi con i documenti relativi alle “dell‟ultima
udienza” e “tutte le udienze”.
Il corpo della home page di “Radio Radicale” offre tanti servizi, organizzati con
chiarezza. Nella parte centrale sono visualizzate le varie dirette “audio” o
89
Per mettere in mostra cosa non è trattato dalla televisione tradizionale.
Figura 6 da <http://www.radioradicale.it>
38
“audio/video”. Sulla destra invece c‟è uno specchietto che rimanda alle ultime sedute
filmate di Camera e Sanato. La radio le segue tutte e se ci spostiamo nella sezione
dedicata, possiamo notare che per ogni seduta possiamo fruire del filmato di ogni
singolo intervento. La pagina è strutturata come un elenco nel quale è ripercorso
l‟ordine del giorno; sulla destra se clicchiamo su “resoconto della seduta” , la pagina
si collega al resoconto delle discussioni sul sito della camera di riferimento. Non
solo, vengono trasmessi anche i dibattiti nelle commissioni. Un servizio alternativo e
in concorrenza con quello offerto da Camera e Senato. Tornando alla home page
sulla sinistra sono pubblicati i numeri inarrivabili dell‟Archivio di Radio Radicale, le
trasmissioni radio e i collegamenti alla “nuova agenzia radicale” e al canale su
“Youtube”.
3.4.3 Gli altri
Prendiamo adesso in considerazione anche gli altri siti riportati nella tabella.
Partiamo da quelli che per adesso non hanno superato l‟esame della rete e che hanno
ottenuto una valutazione rossa: sono nove. Da sottolineare il caso del sito degli ex Ds
www.dsonline.it e quello dell‟ex Margherita, www.margheritaonline.it. Entrambi i
partiti sono convogliati nel 2007 nel Pd ma i loro spazi web sono ancora in rete
inutilizzati. L‟unica possibilità per avere qualche informazione “fresca” è cliccare sul
simbolo del partito democratico che automaticamente collega al nuovo sito.
Emblematico anche il caso dell‟Unione democratica dei consumatori:
www.consumatoriuniti.it è uno spazio che ha poco del web 2.0 ed è nato
esclusivamente per sostenere la candidatura alle politiche del 2008 del segretario
Bruno De Vita, il video promozionale del quale, viene visualizzato ininterrottamente
sulla home page che è di fatto l‟unica pagina del sito. Il collegamento a “Youtube”
non porta ad una tv ufficiale ma a video sparsi mentre la pagina su “facebook” ha un
solo membro, i “Consumatori uniti” stessi. Lo spazio dell‟Svp, il partito popolare
sudtirolese che rappresenta gli interessi delle minoranze tedesche e ladine90
della
Provincia autonoma di Bolzano, sembra molto ben organizzato ma purtroppo è
inaccessibile per chi non conosce la lingua tedesca. In Italiano e anche in Inglese
infatti è possibile visualizzare solo una schermata bianca con una breve storia del
90
La minoranza ladina è composta da 770.000 in Friuli, 30.000 sono i Ladini dolomitici, 40.000
quelli del cantone svizzero dei Grigioni. Queste tre zone sono la parte residuale di un più vasto
territorio romanzo che si estendeva intorno al 1000 d.c. su di una regione compresa tra le Sorgenti del
Reno e l‟Adriatico. Per approfondimenti si veda:
www.minoranzelinguistiche.provincia.tn.it/mappaMinoranze/pagina1.html
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)
Tesi__(Ver._2.0)

Mais conteúdo relacionado

Mais procurados

Sistema politico e mass media, Desislava Ivanova
Sistema politico e mass media, Desislava IvanovaSistema politico e mass media, Desislava Ivanova
Sistema politico e mass media, Desislava IvanovaDesislava Ivanova
 
Presentazione Formez Trasparenza Comunicativa - Comunicazione Pubblica e Soci...
Presentazione Formez Trasparenza Comunicativa - Comunicazione Pubblica e Soci...Presentazione Formez Trasparenza Comunicativa - Comunicazione Pubblica e Soci...
Presentazione Formez Trasparenza Comunicativa - Comunicazione Pubblica e Soci...Alessandro Lovari
 
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioniCinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioniDino Amenduni
 
Democrazia digitale
Democrazia digitaleDemocrazia digitale
Democrazia digitaleRosa Regine
 
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri Paesi
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiCampagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri Paesi
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiDino Amenduni
 
Comunicazione pubblica 2.0 e amministrazioni digitali
Comunicazione pubblica 2.0 e amministrazioni digitali Comunicazione pubblica 2.0 e amministrazioni digitali
Comunicazione pubblica 2.0 e amministrazioni digitali Alessandro Lovari
 
L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani 2013
L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani 2013L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani 2013
L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani 2013Dino Amenduni
 
Più democrazia nella politica comunale
Più democrazia nella politica comunalePiù democrazia nella politica comunale
Più democrazia nella politica comunaleLuca Zanellato
 
Dove sono i voti degli italiani?
Dove sono i voti degli italiani?Dove sono i voti degli italiani?
Dove sono i voti degli italiani?Dino Amenduni
 
Non basta essere su Facebook per essere 2.0. La qualità della presenza della ...
Non basta essere su Facebook per essere 2.0. La qualità della presenza della ...Non basta essere su Facebook per essere 2.0. La qualità della presenza della ...
Non basta essere su Facebook per essere 2.0. La qualità della presenza della ...Alessandro Lovari
 
Presentazioneconvegno negri milano24maggio_lovari_short
Presentazioneconvegno negri milano24maggio_lovari_shortPresentazioneconvegno negri milano24maggio_lovari_short
Presentazioneconvegno negri milano24maggio_lovari_shortAlessandro Lovari
 
Networked Citizens a Cagliari: presentazione libro e open lesson
Networked Citizens a Cagliari: presentazione libro e open lesson Networked Citizens a Cagliari: presentazione libro e open lesson
Networked Citizens a Cagliari: presentazione libro e open lesson Alessandro Lovari
 
Comunicare la politica (settima edizione)
Comunicare la politica (settima edizione)Comunicare la politica (settima edizione)
Comunicare la politica (settima edizione)Dino Amenduni
 
Osservatorio Elezioni Politiche 2013 (Blogmeter, Politecnico di Milano, Mimes...
Osservatorio Elezioni Politiche 2013 (Blogmeter, Politecnico di Milano, Mimes...Osservatorio Elezioni Politiche 2013 (Blogmeter, Politecnico di Milano, Mimes...
Osservatorio Elezioni Politiche 2013 (Blogmeter, Politecnico di Milano, Mimes...Me-Source S.r.l./Blogmeter
 
Perché i politici hanno bisogno di un sito personale
Perché i politici hanno bisogno di un sito personalePerché i politici hanno bisogno di un sito personale
Perché i politici hanno bisogno di un sito personaleProforma
 
La Comunicazione Pubblica
La Comunicazione PubblicaLa Comunicazione Pubblica
La Comunicazione Pubblicaeugenio iorio
 
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartire
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartirePartecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartire
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartireDino Amenduni
 
La politica nell'era dei social
La politica nell'era dei socialLa politica nell'era dei social
La politica nell'era dei socialMarco Baldocchi
 
Comunicazione sociale 2 0 - introduzione
Comunicazione sociale 2 0 - introduzioneComunicazione sociale 2 0 - introduzione
Comunicazione sociale 2 0 - introduzioneMarco Binotto
 

Mais procurados (20)

Sistema politico e mass media, Desislava Ivanova
Sistema politico e mass media, Desislava IvanovaSistema politico e mass media, Desislava Ivanova
Sistema politico e mass media, Desislava Ivanova
 
Presentazione Formez Trasparenza Comunicativa - Comunicazione Pubblica e Soci...
Presentazione Formez Trasparenza Comunicativa - Comunicazione Pubblica e Soci...Presentazione Formez Trasparenza Comunicativa - Comunicazione Pubblica e Soci...
Presentazione Formez Trasparenza Comunicativa - Comunicazione Pubblica e Soci...
 
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioniCinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni
Cinque idee di comunicazione per chi ha appena vinto le elezioni
 
Democrazia digitale
Democrazia digitaleDemocrazia digitale
Democrazia digitale
 
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri Paesi
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiCampagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri Paesi
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri Paesi
 
Comunicazione pubblica 2.0 e amministrazioni digitali
Comunicazione pubblica 2.0 e amministrazioni digitali Comunicazione pubblica 2.0 e amministrazioni digitali
Comunicazione pubblica 2.0 e amministrazioni digitali
 
L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani 2013
L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani 2013L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani 2013
L’evoluzione digitale della specie - la dieta mediatica degli italiani 2013
 
Più democrazia nella politica comunale
Più democrazia nella politica comunalePiù democrazia nella politica comunale
Più democrazia nella politica comunale
 
Dove sono i voti degli italiani?
Dove sono i voti degli italiani?Dove sono i voti degli italiani?
Dove sono i voti degli italiani?
 
Non basta essere su Facebook per essere 2.0. La qualità della presenza della ...
Non basta essere su Facebook per essere 2.0. La qualità della presenza della ...Non basta essere su Facebook per essere 2.0. La qualità della presenza della ...
Non basta essere su Facebook per essere 2.0. La qualità della presenza della ...
 
Presentazioneconvegno negri milano24maggio_lovari_short
Presentazioneconvegno negri milano24maggio_lovari_shortPresentazioneconvegno negri milano24maggio_lovari_short
Presentazioneconvegno negri milano24maggio_lovari_short
 
Networked Citizens a Cagliari: presentazione libro e open lesson
Networked Citizens a Cagliari: presentazione libro e open lesson Networked Citizens a Cagliari: presentazione libro e open lesson
Networked Citizens a Cagliari: presentazione libro e open lesson
 
Comunicare la politica (settima edizione)
Comunicare la politica (settima edizione)Comunicare la politica (settima edizione)
Comunicare la politica (settima edizione)
 
Osservatorio Elezioni Politiche 2013 (Blogmeter, Politecnico di Milano, Mimes...
Osservatorio Elezioni Politiche 2013 (Blogmeter, Politecnico di Milano, Mimes...Osservatorio Elezioni Politiche 2013 (Blogmeter, Politecnico di Milano, Mimes...
Osservatorio Elezioni Politiche 2013 (Blogmeter, Politecnico di Milano, Mimes...
 
Perché i politici hanno bisogno di un sito personale
Perché i politici hanno bisogno di un sito personalePerché i politici hanno bisogno di un sito personale
Perché i politici hanno bisogno di un sito personale
 
La Comunicazione Pubblica
La Comunicazione PubblicaLa Comunicazione Pubblica
La Comunicazione Pubblica
 
Dino Amenduni - Comunicazione politica social
Dino Amenduni - Comunicazione politica socialDino Amenduni - Comunicazione politica social
Dino Amenduni - Comunicazione politica social
 
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartire
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartirePartecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartire
Partecipazione alla vita politica in Italia: da dove ripartire
 
La politica nell'era dei social
La politica nell'era dei socialLa politica nell'era dei social
La politica nell'era dei social
 
Comunicazione sociale 2 0 - introduzione
Comunicazione sociale 2 0 - introduzioneComunicazione sociale 2 0 - introduzione
Comunicazione sociale 2 0 - introduzione
 

Destaque

PraveenKumar A T AWS
PraveenKumar A T AWSPraveenKumar A T AWS
PraveenKumar A T AWSPraveen Kumar
 
Dinamica corpo in movimento(2)
Dinamica corpo in movimento(2)Dinamica corpo in movimento(2)
Dinamica corpo in movimento(2)gabriella60
 
Netherlands 1 10 cc spanish n
Netherlands 1 10 cc spanish nNetherlands 1 10 cc spanish n
Netherlands 1 10 cc spanish nSidney Soclof
 
The west village, brochure
The west village, brochureThe west village, brochure
The west village, brochureQingmai Zhou
 
The west village, floorplans
The west village, floorplansThe west village, floorplans
The west village, floorplansQingmai Zhou
 
Active Pharmaceutical Ingredients(APIs) Product list
Active Pharmaceutical Ingredients(APIs) Product listActive Pharmaceutical Ingredients(APIs) Product list
Active Pharmaceutical Ingredients(APIs) Product listAlan Zhao
 
Value in social selling breakout session 2017 smko
Value in social selling breakout session 2017 smkoValue in social selling breakout session 2017 smko
Value in social selling breakout session 2017 smkoGary Danoff, PCC
 
Seni teater
Seni teaterSeni teater
Seni teaterismafr_
 
Psychology of architecture
Psychology of architecturePsychology of architecture
Psychology of architectureismafr_
 
Trabajo de comunicacion escrita
Trabajo de comunicacion escritaTrabajo de comunicacion escrita
Trabajo de comunicacion escritazuliangela
 
Pergaulan bebas remaja di indonesia
Pergaulan bebas remaja di indonesiaPergaulan bebas remaja di indonesia
Pergaulan bebas remaja di indonesiaismafr_
 
Understanding the different styles of logo design
Understanding the different styles of logo designUnderstanding the different styles of logo design
Understanding the different styles of logo design199.design
 
Website Design Tips For Beginners
Website Design Tips For BeginnersWebsite Design Tips For Beginners
Website Design Tips For Beginners199.design
 
Colors and Fonts for logo design
Colors and Fonts for logo designColors and Fonts for logo design
Colors and Fonts for logo design199.design
 
Solving diffficulties in logo design
Solving diffficulties in logo designSolving diffficulties in logo design
Solving diffficulties in logo design199.design
 

Destaque (18)

PraveenKumar A T AWS
PraveenKumar A T AWSPraveenKumar A T AWS
PraveenKumar A T AWS
 
Dinamica corpo in movimento(2)
Dinamica corpo in movimento(2)Dinamica corpo in movimento(2)
Dinamica corpo in movimento(2)
 
PaulMillingsST
PaulMillingsSTPaulMillingsST
PaulMillingsST
 
Netherlands 1 10 cc spanish n
Netherlands 1 10 cc spanish nNetherlands 1 10 cc spanish n
Netherlands 1 10 cc spanish n
 
resgeneralMGMT5
resgeneralMGMT5resgeneralMGMT5
resgeneralMGMT5
 
The west village, brochure
The west village, brochureThe west village, brochure
The west village, brochure
 
The west village, floorplans
The west village, floorplansThe west village, floorplans
The west village, floorplans
 
Active Pharmaceutical Ingredients(APIs) Product list
Active Pharmaceutical Ingredients(APIs) Product listActive Pharmaceutical Ingredients(APIs) Product list
Active Pharmaceutical Ingredients(APIs) Product list
 
Value in social selling breakout session 2017 smko
Value in social selling breakout session 2017 smkoValue in social selling breakout session 2017 smko
Value in social selling breakout session 2017 smko
 
HitBand: A Prefetching Model to Increase Hit Rate and Reduce Bandwidth Consum...
HitBand: A Prefetching Model to Increase Hit Rate and Reduce Bandwidth Consum...HitBand: A Prefetching Model to Increase Hit Rate and Reduce Bandwidth Consum...
HitBand: A Prefetching Model to Increase Hit Rate and Reduce Bandwidth Consum...
 
Seni teater
Seni teaterSeni teater
Seni teater
 
Psychology of architecture
Psychology of architecturePsychology of architecture
Psychology of architecture
 
Trabajo de comunicacion escrita
Trabajo de comunicacion escritaTrabajo de comunicacion escrita
Trabajo de comunicacion escrita
 
Pergaulan bebas remaja di indonesia
Pergaulan bebas remaja di indonesiaPergaulan bebas remaja di indonesia
Pergaulan bebas remaja di indonesia
 
Understanding the different styles of logo design
Understanding the different styles of logo designUnderstanding the different styles of logo design
Understanding the different styles of logo design
 
Website Design Tips For Beginners
Website Design Tips For BeginnersWebsite Design Tips For Beginners
Website Design Tips For Beginners
 
Colors and Fonts for logo design
Colors and Fonts for logo designColors and Fonts for logo design
Colors and Fonts for logo design
 
Solving diffficulties in logo design
Solving diffficulties in logo designSolving diffficulties in logo design
Solving diffficulties in logo design
 

Semelhante a Tesi__(Ver._2.0)

ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - TextICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Textmorosini1952
 
Masiampazzi? Battiquorum a sucate
Masiampazzi? Battiquorum a sucateMasiampazzi? Battiquorum a sucate
Masiampazzi? Battiquorum a sucateDino Amenduni
 
Temi e dilemmi della democrazia contemporanea
Temi e dilemmi della democrazia contemporaneaTemi e dilemmi della democrazia contemporanea
Temi e dilemmi della democrazia contemporaneaDino Bertocco
 
TELEDEMOCRAZIA - RODOTA'
TELEDEMOCRAZIA - RODOTA'TELEDEMOCRAZIA - RODOTA'
TELEDEMOCRAZIA - RODOTA'guglielmobruna
 
Perché la comunicazione politica online non funziona più
Perché la comunicazione politica online non funziona piùPerché la comunicazione politica online non funziona più
Perché la comunicazione politica online non funziona piùNinja Marketing
 
Protagonismo democratico 4.0
Protagonismo democratico 4.0Protagonismo democratico 4.0
Protagonismo democratico 4.0Dino Bertocco
 
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporaneaQuattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporaneaProforma
 
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette idee
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette ideeTwitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette idee
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette ideeDino Amenduni
 
I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...
I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...
I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...AmmLibera AL
 
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? Presentazione
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? PresentazioneICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? Presentazione
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? Presentazionemorosini1952
 
Agorà del Terzo Millennio
Agorà del Terzo MillennioAgorà del Terzo Millennio
Agorà del Terzo MillennioLuigi Taccone
 
La cittadinanza nel tempo del web 2.0: uno studio sul contesto della città di...
La cittadinanza nel tempo del web 2.0: uno studio sul contesto della città di...La cittadinanza nel tempo del web 2.0: uno studio sul contesto della città di...
La cittadinanza nel tempo del web 2.0: uno studio sul contesto della città di...Michele d'Alena
 
Dalla Comunicazione Istituzionale Alla Conversazione Con Il Nuovo Cittadino ...
Dalla Comunicazione Istituzionale Alla Conversazione Con Il Nuovo Cittadino  ...Dalla Comunicazione Istituzionale Alla Conversazione Con Il Nuovo Cittadino  ...
Dalla Comunicazione Istituzionale Alla Conversazione Con Il Nuovo Cittadino ...Vincenzo Cosenza
 
Open Data e Trasparenza come punto di contatto fra cittadinanza e politica
Open Data e Trasparenza come punto di contatto fra cittadinanza e politicaOpen Data e Trasparenza come punto di contatto fra cittadinanza e politica
Open Data e Trasparenza come punto di contatto fra cittadinanza e politicaMarco Montanari
 
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul web
Nichi Vendola: la sfida italiana  della comunicazione politica sul webNichi Vendola: la sfida italiana  della comunicazione politica sul web
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul webDino Amenduni
 
Infosfera italiana 2016
Infosfera italiana 2016Infosfera italiana 2016
Infosfera italiana 2016eugenio iorio
 

Semelhante a Tesi__(Ver._2.0) (20)

ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - TextICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
 
Masiampazzi? Battiquorum a sucate
Masiampazzi? Battiquorum a sucateMasiampazzi? Battiquorum a sucate
Masiampazzi? Battiquorum a sucate
 
Temi e dilemmi della democrazia contemporanea
Temi e dilemmi della democrazia contemporaneaTemi e dilemmi della democrazia contemporanea
Temi e dilemmi della democrazia contemporanea
 
TELEDEMOCRAZIA - RODOTA'
TELEDEMOCRAZIA - RODOTA'TELEDEMOCRAZIA - RODOTA'
TELEDEMOCRAZIA - RODOTA'
 
Perché la comunicazione politica online non funziona più
Perché la comunicazione politica online non funziona piùPerché la comunicazione politica online non funziona più
Perché la comunicazione politica online non funziona più
 
Protagonismo democratico 4.0
Protagonismo democratico 4.0Protagonismo democratico 4.0
Protagonismo democratico 4.0
 
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporaneaQuattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
 
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette idee
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette ideeTwitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette idee
Twitter per la Pubblica Amministrazione: tre storie, sette idee
 
I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...
I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...
I Media Civici in ambito parlamentare. Strumenti disponibili e possibili scen...
 
#AlfabetizzazioneCivica
#AlfabetizzazioneCivica#AlfabetizzazioneCivica
#AlfabetizzazioneCivica
 
#AlfabetizzazioneCivica
#AlfabetizzazioneCivica#AlfabetizzazioneCivica
#AlfabetizzazioneCivica
 
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? Presentazione
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? PresentazioneICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? Presentazione
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? Presentazione
 
Agorà del Terzo Millennio
Agorà del Terzo MillennioAgorà del Terzo Millennio
Agorà del Terzo Millennio
 
La cittadinanza nel tempo del web 2.0: uno studio sul contesto della città di...
La cittadinanza nel tempo del web 2.0: uno studio sul contesto della città di...La cittadinanza nel tempo del web 2.0: uno studio sul contesto della città di...
La cittadinanza nel tempo del web 2.0: uno studio sul contesto della città di...
 
Dalla Comunicazione Istituzionale Alla Conversazione Con Il Nuovo Cittadino ...
Dalla Comunicazione Istituzionale Alla Conversazione Con Il Nuovo Cittadino  ...Dalla Comunicazione Istituzionale Alla Conversazione Con Il Nuovo Cittadino  ...
Dalla Comunicazione Istituzionale Alla Conversazione Con Il Nuovo Cittadino ...
 
Open Data e Trasparenza come punto di contatto fra cittadinanza e politica
Open Data e Trasparenza come punto di contatto fra cittadinanza e politicaOpen Data e Trasparenza come punto di contatto fra cittadinanza e politica
Open Data e Trasparenza come punto di contatto fra cittadinanza e politica
 
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul web
Nichi Vendola: la sfida italiana  della comunicazione politica sul webNichi Vendola: la sfida italiana  della comunicazione politica sul web
Nichi Vendola: la sfida italiana della comunicazione politica sul web
 
Politica in rete
Politica in retePolitica in rete
Politica in rete
 
Infosfera italiana 2016
Infosfera italiana 2016Infosfera italiana 2016
Infosfera italiana 2016
 
Infosfera italiana 2016
Infosfera italiana 2016Infosfera italiana 2016
Infosfera italiana 2016
 

Tesi__(Ver._2.0)

  • 1. Università degli Studi di Firenze Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” Corso di Laurea in Media e Giornalismo Tesi di Laurea in Teorie e tecniche dei nuovi media POLITICA 2.0: NUOVA FRONTIERA O ILLUSIONE? LA SITUAZIONE ITALIANA E IL CASO IDV Relatore Candidato Prof. Daniele Vernon De Mars Noemi Diamantini Anno Accademico 2008/2009
  • 2. 2 Sommario Sommario .......................................................................................................2 1. Introduzione .........................................................................................3 2. L’incontro tra Web e Politica.................................................................5 2.1 Verso una nuova fase della comunicazione politica?...........................5 2.2 Web 2.0, articolo 21 e partecipazione ..................................................8 2.3 Il terzo attore della comunicazione politica.........................................10 2.4 Il quadro legislativo per la comunicazione in rete in Italia ..................12 3. Politica 2.0 in Italia .............................................................................14 3.1 Il quadro di riferimento italiano ...........................................................14 3.1.1 La “dieta” mediatica degli Italiani........................................................14 3.1.2 L’offerta informativa on-line e le risposte dalla rete............................15 3.2 Comunicazione Istituzionale 2.0.........................................................17 3.3 Quirinale.it..........................................................................................18 3.3.1 “I siti” del Governo..............................................................................21 3.3.2 Il Parlamento on-line ..........................................................................24 3.4 Come comunicano i partiti?................................................................28 3.4.1 L’approccio della maggioranza...........................................................32 3.4.2 Radio Radicale e Youdem.tv..............................................................35 3.4.3 Gli altri................................................................................................38 3.5 L’informazione on-line su fonti diverse ...............................................41 4. Il Modello dell’Italia dei Valori.............................................................48 4.1 Un po’ di storia ...................................................................................48 4.2 Antonio Di Pietro e la rete come “ A’ livella” di Totò” ..........................50 4.3 Il blog di Antonio Di Pietro..................................................................52 4.4 Il sito dell’Idv visto da “fuori”...............................................................53 4.5 Idv Channel........................................................................................55 4.6 Il sito visto “dall’interno”......................................................................57 4.6.1 Nascita e sviluppo del “partito rete”....................................................57 4.6.2 Il ”partito rete” nella pratica................................................................60 5. Conclusioni.........................................................................................62 6. Bibliografia .........................................................................................67 7. Sitografia............................................................................................69 8. Appendice ..........................................................................................73
  • 3. 3 1. Introduzione Il massiccio ricorso ad Internet quale strumento per la conquista del consenso nelle campagne presidenziali americane e quale catalizzatore della partecipazione per alcune associazioni oltre oceano, è stato oggetto di studio di tante indagini e ricerche ma soprattutto ha rappresentato un esempio da emulare per molte altre realtà. Anche in Italia la classe politica negli ultimi anni ha fatto alcuni tentativi sul web spostandosi su siti, social network e nuovissime piattaforme. Si sente sempre più spesso parlare di politica 2.0, di avvicinamento agli elettori e al territorio e non è rimasto praticamente più nessuno che non sia presente in rete. Leader, partiti, movimenti, la grande economicità e la semplicità del nuovo mezzo, hanno permesso a tutti e in breve tempo di esserci. Il problema semmai è “come” ed è da questo punto che scaturisce parte del titolo di questa tesi, “Politica 2.0: nuova frontiera o illusione?” che non è altro che la domanda che mi ha accompagnato nel corso della mia ricerca. La professione giornalistica che svolgo dall‟età di diciotto anni, mi ha insegnato a non dare niente per scontato, neanche il dettaglio più ovvio ed è per questo che ho cercato di mettere nero su bianco la situazione italiana della politica on-line, indagando su:  La qualità della presenza in rete delle Istituzioni e dei partiti  Il grado di partecipazione concesso al cittadino, il terzo attore della comunicazione politica con i media e la politica ma spesso quello più marginalizzato. Nel primo capitolo introdurrò gli scenari generati dalla sinergia tra la politica e gli strumenti del Web 2.0 nonché le possibilità per i cittadini-utenti e il quadro legislativo di riferimento italiano. La vera e propria ricerca avrà inizio a partire dal secondo capitolo dove attraverso una serie di indicatori e funzioni, andrò ad analizzare i siti delle Istituzioni e quelli dei partiti, in modo da capire se l‟investimento ed il “trasloco” sul web sia il frutto di una vera e propria strategia comunicativa volta a considerare i cittadini almeno come interlocutori per le questioni che riguardano il paese, oppure se si tratti di una scelta di facciata, dettata da pressioni esterne oppure fatta senza la giusta comprensione della rete e dei suoi meccanismi.
  • 4. 4 Nel terzo capitolo invece descriverò nel dettaglio l‟esempio più virtuoso, per il momento, di comunicazione politica on-line in Italia: quello dell‟Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Attraverso un lavoro che mi ha portato a mettermi in contatto con l‟onorevole stesso e con alcuni dei suoi più stretti collaboratori, cercherò di ripercorrere il percorso che il partito ha svolto in rete e i benefici a livello di consensi che ha tratto da questa scelta. L‟attenzione però sarà rivolta anche verso i cittadini perché così come non è sufficiente inaugurare un sito per avere dei visitatori, allo stesso tempo non basta connettersi per partecipare allo sviluppo delle politiche pubbliche o per mettersi in contatto con i politici. E‟ necessario che si sviluppi parallelamente nelle menti delle persone, un‟educazione critica e consapevole all‟uso di Internet. La rete infatti è vasta e senza una bussola si corre il rischio che i buoni propositi antecedenti alla messa on-line, si perdano in una bolla di sapone. Il futuro quindi rappresenta una sfida tra possibilità e realtà per entrambi: i cittadini infatti sono chiamati a recitare forse per la prima volta dopo tanto tempo, se messi nelle possibilità, un ruolo attivo nello scambio tra i tre attori della comunicazione politica; la classe politica invece dovrà dimostrare di poter stare al passo con le esigenze dell‟elettorato ma soprattutto con tecnologie che stanno cambiando ad una velocità mai conosciuta prima modalità di offerta ed interazione ma anche di produzione e fruizione di contenuti e messaggi. Nei prossimi capitoli, ad una minuziosa ricerca on-line abbinerò anche un‟indagine nell‟indagine condotta creando una pagina di facebook alla quale hanno aderito quasi 200 persone e che aveva come obiettivo quello di verificare tra la gente della rete, alcune teorie, notizie e dati del mio studio. Una discussione che ha portato almeno una sessantina di iscritti, “fan”, a confrontarsi su preferenze e utilizzo del mezzo internet per informarsi sulla vita politica del paese.
  • 5. 5 2. L’incontro tra Web e Politica 2.1 Verso una nuova fase della comunicazione politica? La partita per il primato nella comunicazione politica, almeno fino a qualche tempo fa, è stata sostanzialmente una sfida a due: quella tra i news media e i politici stessi. Entrambi vivono all‟interno di un rapporto di interdipendenza1 : se è vero infatti che i mezzi di comunicazione subiscono la regolamentazione e l‟influenza da parte della classe dirigente, è altrettanto vero che partiti e leader, quotidianamente, cercano di conquistare almeno uno spazio nella programmazione delle televisioni e sulle pagine dei giornali. Per far questo dall‟avvento della comunicazione di massa abbiamo assistito all‟”ibridarsi” dei linguaggi, delle strategie e dei modi della politica con quelli televisivi che hanno portato alla personalizzazione della leadership, allo scemare delle ideologie, alla spettacolarizzazione e soprattutto ad un progressivo allontanamento dall‟elettorato. Per il cittadino di oggi, il terzo attore, rimane comunque chiara l‟indispensabilità dei media quali veicoli prioritari, comunque influenti di conoscenza della realtà politica: siano essi di massa, news media o nuovi media. L‟azione dei media ha tre funzioni principali all‟interno dell‟arena politica. I mezzi di comunicazione sono infatti:  Iniziatori del processo di conoscenza individuale o di elaborazione interpersonale. Es. quando un organo di informazione dà notizia di un evento politico;  Fattori intervenienti nella discussione avviata da un gruppo di persone su tematiche di contenuto politico;  Fattori di potenziamento e di distorsione della comunicazione prodotta dai politici, quando i media contribuiscono a rendere più attraente la campagna di un candidato o a filtrarne i messaggi con una copertura ostile.2 In particolare i news media operano da volano ma allo stesso tempo da potente filtro per rispondere: alla loro natura commerciale, ai tempi o agli spazi ristretti, al mantenimento degli indici d‟ascolto oppure alla linea editoriale scelta dalla testata. In ogni caso la realtà mediata è una realtà “fabbricata” secondo regole ed in risposta ad imperativi che, inevitabilmente, la segnano e la “informano”. 1 G. Mazzoleni, La comunicazione politica, G. Mazzoleni, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 83 2 Ivi pag. 224
  • 6. 6 Qualcosa però sta cambiando, da anni si parla dell‟impatto che i nuovi media potrebbero avere sul discorso politico e sulla partecipazione se sfruttati nel pieno delle proprie potenzialità. In tante occasioni, gli esperti, influenzati dall‟ossessiva ricerca sugli effetti diretti dell‟informazione politica sul pubblico3 , hanno messo in un angolo la comunicazione interpersonale che è riconosciuta, invece, in altri contesti, come una fonte importante di conoscenza della realtà politica e con i media condivide un forte potere di influenza sulla costruzione dei quadri cognitivi e delle convinzioni che determinano le scelte politiche degli elettori. Fino all‟avvento di internet la comunicazione interpersonale si sviluppava su tre livelli di influenza:4 1 - Influenza “diadica”: quella tra due persone dove a prevalere è colui che con una maggiore esposizione ai media informativi ha sviluppato una leadership di opinione; 2- Influenza all’interno di un gruppo: più complessa, riguarda una rete di persone. All‟interno del gruppo ci sono regole e gerarchie che unitamente al grado di coesione, influenzano la visione politica dei membri del gruppo. Il grado di coesione e omogeneità aumenta la forza d’influenza del gruppo; 3- Influenza del clima di opinione sull’individuo: è il contesto delle opinioni politiche che circolano sui media, che crea un quadro di riferimento per gli individui che, per non sentirsi isolati nella società, si conformano alle opinioni e alle posizioni che essi percepiscono come dominanti. Un‟altra definizione prende in considerazione non solo l‟azione dei media, ma anche il mosaico delle influenze che, sul clima delle opinioni, hanno le dinamiche interpersonali e dei gruppi. Questi tre livelli si riferiscono a interazioni comunque limitate e circoscritte; oggi, con la diffusione della computer mediated comunication, i concetti di comunicazione interpersonale, gruppo ed interazioni stanno subendo un aggiornamento epocale. Si assiste alla nascita di centinaia, migliaia di “comunità” e “agorà” virtuali sparse in tutta la rete dove è sempre più intensa la circolazione di idee politiche e di dibattiti su temi di grande attualità . Ignorare o comunque tenere in secondo piano il crescente brusio di chat, forum, blog, social network e, in misura minore in questo momento, della posta elettronica, sembrerebbe una grande pecca 3 Cit. Doris Gaber vedi G. Mazzoleni, Comunicazione Politica, Edizioni “Il Mulino”, pag. 231 4 Ibidem
  • 7. 7 per la ricerca sull‟influenza sociale in quella che alcuni chiamano già l‟era della cyber-politica. L‟ingresso e l‟affermarsi di Internet e di altri nuovi media all‟interno della competizione per la comunicazione politica, potrebbe favorire sempre di più sviluppo di queste sorta di “comunità del sapere” ma allo stesso tempo potrebbe annullare o più realisticamente mitigare la mediazione giornalistica, bypassando la fase cruciale di selezione degli eventi e quella della trasformazione in notizia5 . Questo tipo informazione per il momento è dedicata però a quanto sembra, a pubblici ben definiti e con certe caratteristiche , che non sono più soddisfatti dai prodotti giornalistici offerti dai circuiti della comunicazione di massa. Informazione, in questo caso, equivale però a ricerca e richiede tempo e motivazione al fine di costruirsi un percorso di viaggio soddisfacente. Sparrow ritiene che I news media continueranno a mantenere il loro ruolo di arbitri nell’informazione politica.6 L‟impressione è che tutto dipenderà dall‟uso che le nuove generazioni, quelle che hanno spento la tv e sono connesse su internet, faranno del mezzo ma anche quello che i politici concederanno loro di fare. La rete secondo Sartori avrebbe tre usi fondamentali:  Svago  Pratico  Educativo – culturale Lo studioso ritiene che internet relativamente ai primi due punti, abbia prospettive sterminate; modesto sembra invece l‟avvenire per quello che riguarda l‟elevazione culturale, poiché la rete è per la maggior parte degli utenti “a terrific way to waste time” 7 piuttosto che uno strumento per acquisire informazioni, conoscenza ed attivarsi. Questo perché gli utenti quando arrivano ad utilizzare Internet, hanno anni di esperienza televisiva alle spalle e il loro interesse cognitivo non è sensibilizzato in chiave astraente perché il conoscere per immagini, rispetto a quello proprio della cultura scritta, cancella i concetti e atrofizza la capacità di capire. 5 G. Mazzoleni, La comunicazione politica, G. Mazzoleni, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 197 6 7 G. Sartori, Homo Videns, Edizioni Laterza, 2009, pag. 32
  • 8. 8 2.2 Web 2.0, articolo 21 e partecipazione << Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. >> ( Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 21) L‟articolo 21 della costituzione italiana, soprattutto per quello che riguarda il primo comma, riveste grande attualità anche nel contesto comunicativo attuale, nonostante siano passati più di sessant‟anni dalla sua stesura. Gli stessi principi si ritrovano anche nell‟undicesimo articolo della dichiarazione dell‟uomo e del cittadino8 e sono alla base di alcune garanzie che uno stato deve fornire all‟individuo – elettore nell‟ottica dei principi di partecipazione e rappresentanza, propri di una democrazia. In particolare il cittadino deve avere il diritto di:  Informare: manifestando liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.  Informarsi ed essere informato. Lo stato e le istituzioni devono garantire la pluralità dell‟informazione in modo tale che il cittadino possa acquisire e costruire comportamenti e convinzioni appropriate al percorso personale di vita e alle sue credenze. Tra queste convinzioni figurano anche quelle relative ai valori politici. Il cittadino infatti ha il diritto/dovere di influire sulla vita politica del paese attraverso il “voto”. Se le elezioni rappresentano l‟apice del processo di formazione dei valori e del consenso politico, il concetto di partecipazione è sicuramente più ampio; si tratta infatti di tutti quegli atti e atteggiamenti volti ad influenzare le decisioni dei detentori del potere o di singole organizzazioni politiche. La partecipazione può essere visibile o latente9 , ma anche strumentale10 , in vista di vantaggi personali, o espressiva e di identificazione e in ogni caso raccoglie numerose attività - come elenca Sani11 – che vanno dal mantenersi informati e discutere su temi politici, al segnalare problemi alla comunità o ai politici per cercare delle soluzioni, ma anche fare proselitismo, iscriversi a partiti e movimenti e assistere a manifestazioni. Internet, soprattutto la sua seconda fase denominata web 8 Cit. “La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell‟uomo, ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo rispondere dell‟abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge) 9 G. Mazzoleni, La comunicazione politica, G. Mazzoleni, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 273-275 10 Ibidem 11 Ivi pag. 274
  • 9. 9 2.0, quella che garantisce maggiori interazioni grazie alla nascita di blog, tv on-line e social network, può rappresentare un efficiente catalizzatore sia per i principi ispiratori dell‟articolo 21 che per una maggiore partecipazione. Ma in che modo Internet potrebbe riuscirci? Quali sono le caratteriste che rendono la rete “democratica”? Qual è il valore aggiunto che procura ai processi politici12 ? Intanto c‟è da dire che economicità e velocità contribuiscono a mettere la rete un gradino più in altro rispetto a tutti gli altri media. Il binomio tra abbattimento di costi, facilità e parità di accesso e la possibilità di immettere, modificare e diffondere in tempo reale contenuti multimediali a tutti gli individui sono caratteristiche inarrivabili per gli altri mezzi di comunicazione. Un contributo arriva anche da Henry Jenkins che nel suo blog ufficiale nel 2006 ha illustrato otto caratteristiche13 fondamentali dello scenario dei nuovi media che ben riassumono speranze e paure legate al loro utilizzo. Per l‟ex direttore del Comparative Media Studies Program del MIT, il panorama mediatico contemporaneo è innanzitutto Innovativo. Le novità tecniche stimolano la creatività e aprono le porte di territori inesplorati; ci troviamo a vivere in una realtà sempre più partecipativa e “a bassa soglia di accesso” caratterizzata da uno spiccato stimolo a creare e condividere e dalla sensazione diffusa che il proprio contributo “conti davvero qualcosa”. Una realtà convergente, la seconda caratteristica, nella quale alcuni mezzi hanno accorpato molteplici funzioni senza “sterminare” i singoli avversari. Anzi sono i contenuti della comunicazione che vengono declinati in ogni formato per potersi spostare da un mezzo all‟altro e ricevere una distribuzione sempre più capillare e pervasiva. La quotidianità dei nuovi mezzi ha come sottoprodotto il “multitasking”, bestia nera per molti ma non per coloro che lo ritengono un‟abilità necessaria per affrontare il nuovo ambiente. Mantenere un‟attenzione diffusa e a bassa intensità su una molteplicità di stimoli per poi manifestarla quando questi si modificano significativamente, ci insegna a prestare più attenzione. L’Interattività delle nuove tecnologie ci permette di interagire in profondità con suoni, immagini ed informazioni al punto che adesso siamo in grado di determinarne il flusso, scegliere in ogni momento cosa vedere o ascoltare e usare contenuti in contesti nuovi e modificarli. Una riproduzione criticata in alcuni ambienti ma che rappresenta invece la novità assoluta per la maggioranza del pubblico, che fino a vent‟anni fa in quanto “audience” poteva emettere solo “scelte 12 S. Bentivenga, Politica e nuove tecnologie della comunicazione, Laterza, Roma – Bari, 2002 13 H. Jenkins,Cultura convergente, Editore Apogeo, pag. VIII - XV
  • 10. 10 binarie”; ascolto/non ascolto. Oggi siamo in grado di far conoscere molte idee su nuovi canali a patto di disporre di competenze affinate e apprezzate. La rete e i suoi dispositivi inoltre abbattono i confini nazionali e ci proiettano in un agorà globale all‟interno della quale possiamo interagire in qualsiasi momento con persone e situazioni a prescindere dalla loro collocazione geografica. Nell‟era digitale, tra “nativi” e “immigrati” sembra esserci una differenza generazionale negli approcci agli stessi media e troppo spesso si preferisce erigere stereotipi invece di prendere atto che un certo baratro digitale può essere colmato con i mezzi ma soprattutto con l‟insegnamento delle competenze e con la guida nelle modalità di approccio. La tecnologia, da sola, non trasforma in cittadini e la rete può essere un‟esperienza ricca di stimoli ma allo stesso tempo è pervasa da problematiche quali quelle della trasparenza, dell‟ opacità della notizia e del contenuto e il non aver sviluppato tra gli utenti una percezione etica chiara di alcuni gesti e utilizzi. Le promesse sono quelle di una cittadinanza attiva, di intelligenza collettiva14 , di saperi condivisi e scambio di conoscenze, tuttavia non possiamo aspettarci di vederle sorgere come l‟alba all‟orizzonte. Per il momento gli scenari ottimistici prospettati da Grossman 15 ovvero quelli di un “ritorno alle radici della democrazia occidentale, così come essa è esistita nelle antiche città-stato greche” grazie alle nuove tecnologie di telecomunicazione, sembrano ancora lontani. La rete in quanto pull media16 infatti necessita di approcci formativi consapevoli e competenze tutte da costruire17 per quello che riguarda gli utenti. Allo stesso tempo però sarebbe necessario che coloro che rivestono una certa importanza per la vita del paese si impegnassero per stimolare un certo di tipo di comunicazione orizzontale- 2.3 Il terzo attore della comunicazione politica Il cittadino, il terzo attore della comunicazione politica, si è defilato oppure è stato marginalizzato da questo processo? Prima di tutto è necessario specificare che non è possibile fare confronti tra il cittadino di oggi e quello di quarant‟anni fa; per intenderci quello abituato a mobilitarsi qualche volta ogni anno e che “dalla culla fino alla bara”18 viveva la sua 14 Ivi pag. 3 15 L.Grossman, La Repubblica elettronica, Editori Riuniti, Roma, 1997, pag. 43 16 Ivi p 355 17 A. Fini , Web 2.0 e social networking. Nuovi paradigmi per la formazione, Editore Erickson centro studi, 2009 18 E. Novelli, La Turbopolitica. Sessant’anni di comunicazione politica e di scena pubblica in Italia: 1945-2005, Edizioni Bur, 2006, pag.225
  • 11. 11 vita immerso nell‟ideologia del partito di riferimento, e quello di oggi. Il “quotidiano” si è fatto sicuramente più complesso19 , lo sviluppo di nuove tecnologie e la crescita della collaborazione – dipendenza tra i media e la politica hanno proiettato il cittadino all‟interno di una campagna elettorale permanente nella quale ogni giorno nascono, emergono e muoiono tematiche nuove. Sembra essere diventato impossibile restare informato su tutto in quella che si è trasformato in una cittadinanza a tempo pieno, per Shudson20 , tuttavia all‟individuo oggi basta dare un‟occhiata ai titoli dei giornali per tenere d‟occhio gli avvenimenti e attivarsi quando cambia qualcosa in modo significativo. La vita e i suoi ritmi sono mutati ma è interessante indagare come e quanto questo nuovo cittadino sia proprio il prodotto dei mass media e dei politici a partire dall‟avvento della televisione in poi. Nel giro di pochi anni si è passati infatti da una realtà politica caratterizzata da una mobilitazione limitata ma caratterizzata da un rapporto faccia a faccia ad un‟altra profondamente mediata che ha assunto i format dei generi più conosciuti e apprezzati dai cittadini, con l‟obiettivo di far “digerire” al maggior numero di utenti il noioso “boccone” politico. Questa logica, che di fatto ha spostato dibattiti ed informazione politica dalle piazze reali a quelle elettroniche, se in un primo momento è stata accolta come una conquista per i politici che in questo modo avrebbero potuto raggiungere un gran numero di elettori, ha di fatto generato confusione, disorientamento e distacco. Se la dialettica politica assume i connotati di un talk show, di una trasmissione satirica con i politi che assomigliano a star sempre più lontane dal contatto diretto, l‟individuo; che ricordando Sartori in quanto “homo videns” ha perso gran parte della sua capacità astraente21 , potrebbe non essere più in grado di distinguere l‟importanza di “issues”, messaggi e trasmissioni. La politica nel flusso delle 8760 ore di programmazione annuali, viene percepita alla stregua di altri tipi di programmi del palinsesto televisivo come sottolinea anche Franklin22 che mette sullo stesso piano un dibattito politico e una partita di calcio classificandole come “attività da poltrona”. Il cittadino non riesce ad orientarsi neanche sulla carta stampata dove tra giornali portavoce ufficiali o ufficiosi di partiti e movimenti e una crescente “tabloidizzazione”23 , incentrata sulle “soft news”, non riesce quasi più a 19 Così anche Sorrentino in La società densa. Riflessioni intorno alle nuove forme di sfera pubblica, dove viene definita la complessità e la densità della sfera della comunicazione pubblica. 20 Così Shudson citato in G. Mazzoleni, La comunicazione politica, G. Mazzoleni, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 265 21 G. Sartori, Homo videns, Edizioni Laterza, 2009, pag. 23 22 Così Franklin citato in G. Mazzoleni, La comunicazione politica, Edizioni “Il Mulino”, 2004 23 H. Kurtz, Media Circus, The trouble with America’s Newspaper, New York, Random House, 1993 pag. 143-147
  • 12. 12 trovare spazio un‟informazione adeguata per il processo di costruzione dell‟opinione pubblica. Il clima di sfiducia e il distacco nei confronti della classe dirigente, dei media tradizionali e dell‟informazione che producono, ha spinto quindi fasce della popolazione a disinteressarsi della politica o a spostarsi su altri mezzi, soprattutto quelli connessi in rete, con tutte le problematiche legate alla creazione e alla fruizione di notizie da un media che ha sì grandi possibilità ma che non ha ancora prodotto linee guida e approcci omogenei sia tra chi ricerca i contenuti che tra chi li immette. I politici sembrano aver captato certi segnali e stanno muovendo passi verso un riavvicinamento ai cittadini-utenti attraverso la veicolazione di differenti contenuti on-line e in alcuni casi con l‟apertura di alcune “finestre” di dialogo. Resta da vedere se le loro nuove politiche comunicative siano dettate da una reale intenzione di rinegoziazione dello status quo esistente permettendo ai cittadini di poter esprimere la loro opinione su decisioni che li colpiranno da vicino o se i loro sono solo buoni propositi fittizi e di facciata. 2.4 Il quadro legislativo per la comunicazione in rete in Italia Abbiamo parlato di Internet come uno spazio d‟azione praticamente illimitato e alla portata di tutti. Prima di passare però all‟analisi della comunicazione politica italiana on-line è utile illustrare il quadro legislativo di riferimento ed i nuovi scenari possibili.  In primis sottolineiamo che quello che è illegale off-line è illegale anche on-line. Le leggi devo essere rispettate ma quando questo non avviene, intervengono la polizia postale e la magistratura. Non c‟è bisogno quindi di nuove norme. I reati per esempio di ingiuria, minacce, apologie di reato e istigazione all‟odio sono già presenti nel codice penale italiano.  In Italia da quattro anni a questa parte è stato prorogato il decreto Pisanu; si tratta di una disposizione antiterrorismo straordinaria ed urgente introdotta dopo gli attentati di Londra nel 2005 e che impone a chiunque voglia offrire un accesso pubblico ad internet, l‟obbligo di registrarsi in Questura. Inoltre il titolare del servizio deve schedare gli utilizzatori attraverso la carta d‟identità e custodire i dati sul traffico di navigazione perché, in caso di necessità, le autorità possano consultarlo al fine di risalire ad eventuali reati. E‟ possibile quindi che per almeno un altro anno, l‟Italia rimanga in fondo alla classifica di accessi
  • 13. 13 pubblici Wifi24 , restando per altro l‟unico paese occidentale che scheda tutti gli utenti che vogliano connettersi alla rete, anche quelli “di passaggio”; 25  Il 19 novembre del 2009 è stata presentata alla Camera una proposta di legge di modifica proprio del decreto Pisanu. Il testo del pdl proposto dall‟onorevole Cassinelli e sottoscritto da rappresentati di governo e opposizione, propone due novità: la delega al Ministro dell‟Interno a stabilire “le ipotesi in cui si renda necessaria la preventiva identificazione” di chi intende accedere ad internet e l‟utilizzo di un‟identificazione attraverso le SIM del proprio gestore di telefonia;26  A metà gennaio 2010 invece ha fatto discutere il recepimento dell‟Intera direttiva dell‟Unione Europea sui servizi di Media Audiovisivi 2007/65/CE27 . Secondo l‟opposizione il provvedimento sarebbe viziato da un eccesso di delega in quanto avrebbe dovuto normare solo il “product placement” ovvero la pubblicità che compare nei film. In ogni caso il decreto sulla tv, internet e il diritto d‟autore che sarà discusso in entrambe la camere per un ricevere un parere non vincolante potrebbe apportare molte modifiche alla comunicazione on-line così come l‟abbiamo conosciuta. Il garante della comunicazioni dovrà controllare che la rete rispetti per davvero le regole in merito al diritto di autore. Il decreto mette sullo stesso piano Tv classiche e web tv. Tg e prodotti informativi dovranno infatti rettificare le notizie sbagliate e qualunque sito che trasmetta in modo sistematico, tutti i giorni, filmanti sul web, dovrà chiedere l‟autorizzazione al Ministero competente. Il che vuol dire che potrebbe rendersi necessario per ogni testata di questo tipo on-line, un direttore responsabile.28 24 4.806 accessi; in Francia ce ne sono cinque volte di più. Per approfondimenti si veda www.sergiomaistrello.it [26/11/2009] 25 Per approfondimenti si veda Decreto Pisanu, ancora una proroga, 2010 da www.pubblicaamministrazione.net [04/01/2010] 26 In pratica collegandoci ad una rete senza fili aperta dovremo loggarci inserendo il nostro numero di cellulare 27 Si veda Audiovisivi: Romani, nessun eccesso delega su recepimento direttiva Ue, 2010 da www.asca.it [14/01/2010] 28 Per approfondimenti si veda, Il governo prepara il giro di vite per la Rete, 2010 www.unità.it [15/10/2010]
  • 14. 14 3. Politica 2.0 in Italia 3.1 Il quadro di riferimento italiano Nel precedente capitolo abbiamo cercato di mettere a fuoco i nuovi potenziali scenari della comunicazione politica on-line. Nelle prossime pagine cercherò di indagare sulla situazione italiana ovvero: come, quanto e dove si informano i cittadini italiani in rete? E sui siti istituzionali e politici, lo scambio è solo unidirezionale ? Ma soprattutto qual è la qualità dell‟informazione politica divulgata? Per rispondere a queste e ad altre domande è necessario muoversi su almeno tre fronti, due dei quali rappresentano altrettanti canali ufficiali. 3.1.1 La “dieta” mediatica degli Italiani Il primo di questi fronti è quello del rapporto annuale dei dati Censis/Ucsi29 sulla comunicazione giunto alla sua ottava edizione nel quale , rispetto al primo anno di indagine, il 2001, si registra una crescita dell‟utilizzo di internet del 26,9%. In totale gli utenti della rete in Italia sono il 47% della popolazione. Come vediamo nella prima tabella, nonostante il suo forte sviluppo, Internet ( e anche i nuovi media in genere), non ha penalizzato i media già esistenti, si è andati infatti verso una moltiplicazione e un‟integrazione dei canali. Tabella 1 Fonte: Rapporto 2009 Censis/Ucsi 2001 2009 Diff.% Televisione Cellulare Radio Quotidiani Libri Internet 95,8 72,8 68,8 60,6 54,0 20,1 97,8 85,0 81,2 64,2 56,5 47,0 2,0 12,2 12,4 3,6 2,5 26,9 29 L‟ottavo rapporto annuale sulla comunicazione del Censis è disponibile all‟indirizzo www.censis.it è stato stilato in collaborazione con “Tre”, “Mediaset”, “Mondadori”, “Rai” e “Telecom”. Il “Censis” è un istituto di ricerca socioeconomica fondato nel 1964 , l‟ “Ucsi” è l‟Unione Cattolica della stampa Italiana.
  • 15. 15 Resta da verificare se ad una così grande crescita di canali e dei mezzi sia corrisposta una crescita altrettanto importante della pluralità e diversificazione dell‟informazione. In ogni caso rispetto al 2007, emerge nel 2009 un incremento per tutti i servizi offerti on-line, fatta eccezione per i quotidiani che fanno registrare un - 3,4%. Questa flessione però può essere spiegata con l‟evoluzione degli impieghi della rete. Negli ultimi due anni infatti c‟è stato il proliferare di portali non necessariamente informativi ma che riportano comunque sulle loro pagine notizie di cronaca, politica, e costume ma anche link e finestre a blog e social network abitualmente frequentati, oltre ai motori di ricerca e ai programmi aggregatori. In forte ascesa le Web Tv30 che fanno registrare un +10,6% (dal 4,6% al 15,2%), ma anche la radio un sensibile +0,7% (dal 7,6% all‟8,3%). In generale, nell‟ultimo biennio, gli utenti che hanno fatto uso di internet almeno una volta a settimana sono cresciuti dell‟1,7% (dal 45,3% al 47 %). Un incremento comunque lento e che è ancora, anche se lievemente, al di sotto della metà della popolazione, perché la diffusione della rete resta ancora legata a fattori generazionali e ai livelli di istruzione. Sono i giovani infatti (l‟80% rispetto al 46% degli adulti compresi tra i 30 e 64 anni) e i più istruiti ( quasi il 70%) ad avere infatti una maggiore familiarità con la rete. 3.1.2 L’offerta informativa on-line e le risposte dalla rete Il secondo fronte è quello legato ad un vero e proprio lavoro di ricerca e test in rete volto a verificare le numerose opportunità di informazione che si presentano ai cittadini che vanno dai siti delle istituzioni e dei partiti a quelli nati dal basso, bottom-up, da chi cioè in precedenza fruiva e basta dell‟informazione non essendo ancora stata inventata una piattaforma aperta potenzialmente a tutti come quella di internet. Un tema che sarà sviluppato ampiamente nel corso di tutto il capitolo. Abbiamo nominato tre fronti ma il terzo è sicuramente quello più sperimentale che non ha un reale valore scientifico ma, più che altro, una funzione di verifica e di commento. “Tesi 2.0, la tesi partecipata sulla comunicazione politica” è un progetto che nasce a fine novembre 2009 da una mia iniziativa personale su uno dei social 30 Ibidem Figura 1 Logo "Tesi 2.0..la tesi partecipata sulla comunicazione politica"
  • 16. 16 network più popolari, “facebook”31 , e che ha fatto registrare 184 iscritti32 alla pagina, molti dei quali non sono neanche tra i contatti del mio account personale. Nel corso del primo mese e mezzo ho postato link ma soprattutto quattro domande agli iscritti per un totale di 188 interventi33 . L‟obiettivo di un tale progetto è semplice: non si può parlare di comunicazione politica on-line, di una maggiore partecipazione incrociando solo una serie di dati prodotti con criteri a me sconosciuti34 . Ho cercato un‟indicazione “concreta” che derivasse da un mondo a me conosciuto ed è per questo che, in primo luogo, ho voluto mettere alla prova i miei “amici” e contatti e chiunque avesse la voglia e la volontà di partecipare ma allo stesso tempo ho voluto constatare se uno dei fenomeni del momento tra giovani e meno giovani, “facebook” appunto, avesse solo una funzione di svago o se potesse risultare utile nello sviluppo di una tesi sulla comunicazione politica on-line. La risposta della rete è stata buona. Come previsto c‟è stato chi ha ignorato il mio invito oppure chi si è iscritto ma non hai partecipato; le persone che invece hanno risposto non lo hanno fatto con sufficienza ma con precisione e costanza ma soprattutto ognuno ha cercato di apportare il suo piccolo contributo con commenti puntuali e mai banali all‟interno di una discussione che vuole provare ad osservare la politica on-line soprattutto dal punto di vista del cittadino – utente cercando di costruire una piccola comunità del sapere dove ognuno prova ad integrare il pensiero degli altri con le sue competenze. Naturalmente questa ricerca non ha intenti propriamente statistici in quanto non è stata approntata con una corretta “metodologia”, ha però un valore di un esercizio di studio e di ricerca di dati concreti da maneggiare ovviamente con cura. In questo capitolo quindi integrerò quelli che sono i dati e i risultati della ricerca con gli spunti e i commenti nati dall‟interazione sulla pagina di “facebook”, convinta che, più di trecento occhi e almeno la metà di tastiere e schermi, possano monitorare meglio il riavvicinamento effettivo o fittizio tra classe politica e cittadini on-line. Nei prossimi paragrafi per verificare questi livelli, ci serviremo di alcuni strumenti presi in prestito dal manuale di Francesco Pira e Luca Gaudiano. Gli studiosi in questione, assegnano alla rete quattro funzioni principali35 : 31 Un sito web di social networking ad accesso gratuito fondato nel 2004 presso l‟Università di Harvard. Nel 2009 il numero degli utenti attivi ha raggiunto quota 350 milioni in tutto il mondo. 32 Nel dettaglio: 56 sono gli utenti attivi. In 16 hanno risposto a tutte le domande; in 9 a tre domande su quattro; in 16 a due domande su quattro; in 14 ad una domanda su quattro. 33 Per dettagli si veda in Appendice 34 Per un approfondimento per quanto riguarda strumenti e metodi di fare ricerca, si veda Howard S. Becker, I trucchi del mestiere: come fare ricerca sociale, Il Mulino, 2007 35 F. Pira – L. Gaudiano, La nuova comunicazione politica da volantino al blog, dalla radio a Second Life: strumenti, strategie e scenari, Franco Angeli, Milano, 2007, pag. 188
  • 17. 17  La funzione di Networking esalta una delle caratteristiche più evidenti e anche discusse di internet ovvero quella di essere “rete di reti”. Sfruttando le caratteristiche del web che abbiamo elencato nel primo capitolo, gli attori politici possono, in teoria, riorganizzare la loro rete di relazioni in maniera diversa rispetto al passato. Internet infatti incentiva l‟interazione tra realtà eterogenee difficilmente collegabili nella realtà quindi potenzialmente favorisce i rapporti tra gli apparati dei partiti e delle istituzioni a vario livello e i loro elettorati;  La funzione Informativo – pedagogica rappresenta per partiti ed istituzioni l‟occasione per riappropriarsi del ruolo di produttore/selezionatore di messaggi informativi e di educatore dei cittadini, una posizione ridimensionata negli anni passati. La rete consente la produzione e la distribuzione di materiale tra i naviganti e la pubblicazione di iniziative, seminari e proposte di lettura;  La funzione di Mobilitazione e Reclutamento La rete ha rappresentato la svolta per le iscrizioni ai partiti politici, in precedenza disponibile solo recandosi fisicamente in una delle sedi più vicine. Inoltre, ma in Italia si tratta di una prassi ancora poco utilizzata, è possibile effettuare donazioni on-line con carta di credito , per sostenere l‟attività del partito e del candidato;  La funzione di Partecipazione. Internet offre agli utenti nuove tipologie di contatto diretto e permette attraverso pratiche interattive il riavvicinamento dei partiti agli elettori. 3.2 Comunicazione Istituzionale 2.0 Parlare di comunicazione pubblica, innovazione e nuove tecnologie è da sempre complicato soprattutto in Italia dove nella maggior parte dei casi, alla modernità delle leggi si contrappone l‟inerzia della prassi. Questo è il pensiero di Graziella Priulla nel suo libro “La Comunicazione delle pubbliche amministrazioni”36 . Uno spunto dal quale partire per fare un‟analisi della situazione del nostro paese. Secondo la sociologa infatti le istituzioni, nella loro doppia componente politica e burocratica, sarebbero poco o per niente propense ad accettare che i cittadini diventino soggetti attivi nella soluzione di problemi di interesse generale e preferiscono continuare a vederli quali destinatari passivi, al massimo utenti, non certo alleati. Anche i partiti dal canto loro, o meglio alcuni di questi, vedrebbero con diffidenza la perdita di 36 G. Priulla, La comunicazione delle pubbliche amministrazioni, Editori Laterza, 2008
  • 18. 18 controllo gerarchico associato ad un uso autenticamente innovativo di internet37 . Una barriera che risponderebbe agli interessi di mantenere lo status quo e al rifiuto e il fastidio di chi non ama sentirsi mettere sotto esame38 . In questo paragrafo cercheremo quindi di indagare sui reali livelli di: e-governement, ovvero l‟insieme di strumenti di innovazione di processo, di servizio, di prodotto traducibile come “amministrazione elettronica” e che ha come scopo quello di snellire la burocrazia e di renderla più efficiente ma sopratutto di e-democracy, ovvero l‟applicazione delle tecnologie alla costruzione di nuovi istituti di partecipazione e a nuovi modelli di sfera pubblica volti a mettere fine all‟intermittenza della partecipazione politiche. Nella pratica, un costante avvicinamento tra governanti e governati per esempio con assemblee virtuali permanenti, processi di selezione della classe politica, coinvolgimento nei processi decisionali o voto elettronico.39 3.3 Quirinale.it In prima istanza analizziamo la comunicazione on-line del Presidente della Repubblica, una figura che negli stati repubblicani (repubbliche presidenziali e semi presidenziali come negli Stati Uniti e in Francia) è stata ereditata della tradizione dei capi di stato monarchici. Il loro ruolo effettivo dipende infatti dal sistema politico – istituzionale nel quale sono inseriti e se questo richieda loro di supplire alle carenze del governo parlamentare e del sistema dei partiti. La Costituzione italiana indica il presidente della Repubblica come il capo dello stato e come il rappresentante dell‟unità nazionale. La carta costituzionale non è molto chiara per quello che riguarda questa figura ed è per questo che spesso è ricostruita in base ad attribuzioni giuridiche che la carta stessa gli attribuisce e alla prassi dal 1948 ad oggi.40 Tutto questo giustifica il differente attivismo che nel corso degli anni hanno avuto i dieci presidenti della storia italiana da Luigi Einaudi a Giorgio Napolitano. Le funzioni del presidente spaziano da quella di rappresentanza a quelle che comprendono i tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) e sono esplicitate nell‟articolo 87 della Carta Costituzionale. Il suo ruolo però è reso ambiguo 37 C. Vaccari, Informazione senza partecipazione: la comunicazione online dei partiti italiani nelle elezioni del 2006, www.cristianvaccari.it, 2006 38 G. Priulla, La comunicazione delle pubbliche amministrazioni, Editori Laterza, 2008, pag. 168-169 39 Ivi pag. 87-88 40 Ibidem
  • 19. 19 dall‟obbligo di controfirma di tutti gli atti presidenziali da parte di un membro del governo.41 Ogni presidente ha avuto una sua peculiarità: Sandro Pertini, il sesto42 , fu il primo capo di stato dell‟era mediatica e volle interpretare il proprio ruolo stabilendo un rapporto diretto con l‟opinione pubblica. Fu anche il primo presidente ad essere pubblicato su una copertina di un settimanale di spettacolo “Radio Corriere Tv” al fianco di Raffaella Carrà e del Papa Karol Wojtyla, l‟8 febbraio 1984; al termine di un sondaggio i tre erano risultati essere i personaggi più popolari tra gli italiani. Per Giorgio Napolitano, eletto nel 2006, si presenta invece la sfida più difficile ma allo stesso tempo più affascinante: quella della rete. Come ogni figura istituzionale anche il Presidente della Repubblica ha il suo sito personale al quale è stato dato il nome della sua residenza romana “www.quirinale.it” e questo aspetto è apparentemente in contrasto con la forte personalizzazione che in genere contraddistingue la sua figura. Lo spazio web ha una grafica piuttosto semplice e una disposizione chiara. Non occorre infatti cliccare troppe volte per raggiungere le zone interessate perché tutto è appositamente segnalato sulla home page. Nel corpo centrale della pagina è presente la cronaca in forma scritta e nella maggior parte dei casi anche filmata, dei messaggi o degli appuntamenti e delle cerimonie alle quali il presidente ha presenziato negli ultimi giorni. Sono presenti testo, video e foto degli eventi, segnalati anche in alto a sinistra, un segno chiaro che al Quirinale e dintorni non hanno esitato ad adottare gli strumenti del web 2.0. Tra i servizi anche numerosi box informativi di vario genere, un‟area dedicata alla “Costituzione” di cui il presidente è il garante, l‟agenda con i vari appuntamenti e una sezione specifica per i dossier, tra i quali emerge anche uno spazio creato per il libro pubblicato a fine anno dal Presidente, “Il Patto che ci lega”, che raccoglie tutti gli interventi fatti fino ad adesso. In questa pagina ci sono anche tutti i servizi dei maggiori tg, registrati nel giorno della presentazione. Sul sito si può addirittura ascoltare l‟Inno di Mameli ma la novità più importante è quella forse messa meno in evidenza; in basso a sinistra, ma che segna un passo per l‟apertura verso i giovani e il popolo della rete. 41 Ivi pag. 272-273 42 In carica dal 9 Luglio 1978 al 1985 ed eletto con la più grande percentuale dei consensi, l‟84% (832 voti su 995 al terzo scrutinio) Fonte: http://www.storiaxxisecolo.itt
  • 20. 20 La presidenza della repubblica infatti dal 17 Giugno 2009 ha registrato un proprio canale su “You Tube”43 , ma l‟occasione che ha catalizzato l‟attenzione dei media è stata quello del discorso di fine anno del presidente, uno degli appuntamenti più seguiti dai cittadini nonché il momento in cui il Presidente parla con loro del bilancio dell‟anno appena trascorso senza intermediari ma semplicemente “accogliendoli” nel suo studio. Il primo attraverso un media, in quel caso la radio, fu quello di Luigi Einaudi nel 194944 , l‟esordio televisivo invece è nel capodanno del 1960 con Giovanni Gronchi45 . Quarantanove anni dopo gli italiani vi hanno assistito, non solo a reti unificate alle 20.30 ma anche dagli schermi dei propri pc in “streaming” e “ on demand”. Per lo “streaming” però non si tratta di una novità assoluta perché la Rai in passato aveva già fornito questo servizio, l‟elemento innovativo semmai è che la Presidenza della Repubblica abbia scelto uno dei canali più popolari tra gli internauti di tutto il mondo per lo più i giovani. Dei sedici video totali caricati, quello del 31 di Dicembre è stato visto 3219046 volte, un dato importante se si considerano che le visite complessive al canale sono state 50643. Ogni cittadino, potenzialmente, può rivedere quante volte desidera, ma soprattutto quando vuole, il filmato registrato dal presidente. “Un’operazione volta ad una maggiore trasparenza e ad una maggiore vicinanza con i cittadini” cita la prima parte di un breve messaggio di benvenuto firmato dal Presidente Napolitano che continua e conclude così: “Le nuove tecnologie non conoscono né barriere né frontiere. Ci incontreremo in questo profilo per costruire, insieme, occasioni di partecipazione alla vita democratica”. Un buon proposito, peccato però che i video del Presidente non possano essere commentati come cita in questo modo “Youtube”: “L’aggiunta dei commenti per questo video è stata disattivata”. Un mezzo passo indietro per quello che riguarda l‟apertura ai cittadini. 43 “You Tube” secondo www.alexa.com, una sorta di auditel della rete sarebbe il terzo sito più popolare ed utilizzato nel mondo e anche in Italia subito dopo “Google” e “Facebook” 44 Per approfondimenti si veda Messaggi dal Colle. I discorsi di fine anno dei Presidenti della Repubblica Italiana (1949-2005), 2006 http://www.unipd.it/comunicazioni/stampa/comunicati/20060508a.htm [8/05/2006 ] 45 Si veda I discorsi dei Presidenti della Repubblica, 2007 www.tvblog.it [31/12/2007] 46 Dati al 3-01-2010 Figura 2 <http://youtube.com/presidenzarepu bblica>
  • 21. 21 3.3.1 “I siti” del Governo Il tipo di comunicazione prodotta dall‟organo esecutivo è di due tipi: quella pubblica e quella di propaganda dei partiti, a seconda dei due differenti livelli di azione di questa istituzione. L‟azione del governo infatti è inscindibile dal proprio credo politico47 . In Italia questo duplice livello di comunicazione interessa altrettanti siti: quello ufficiale, www.governo.it48 ma anche quello al quale si può accedere attraverso il sito del partito di maggioranza, il Pdl, consultabile all‟indirizzo www.governoberlusconi.it. La prima funzione è quella legata alla policy ovvero le decisioni del governo, i decreti, i regolamenti, le scelte applicative e le nomine. Praticamente tutto quello che attiene la sfera dell‟interesse pubblico, e in quanto , deve avere una traduzione comunicativa affidata a strutture organizzative specifiche come il Dipartimento per l‟informazione e l‟editoria della Presidenza del Consiglio49 . La pagina ufficiale del sito del governo a prima vista appare sobria ed ordinata: in primo piano ci sono le notizie e le novità dai Ministeri ma è consultando la mappa del sito che si può comprendere meglio la logica dello spazio che comprende sezioni dedicate ai ministri, agli uffici e alle loro funzioni ma soprattutto parti relative all‟azione del governo con i provvedimenti, le linee programmatiche e le politiche economiche. I linguaggi utilizzati sono quelli che più si confanno ad una istituzione di questo genere e sono quello di tipo giuridico e quello amministrativo50 . Nel primo caso si tratta di un linguaggio specialistico con cui vengono stilati norme, leggi, contratti, trattati ed è allo stesso tempo quello più ambiguo e più distante dai media e dalla gente comune. Il linguaggio amministrativo, “il burocratese”51 , è una sorta di derivazione di quello giuridico anche in questo caso l‟obiettivo è quello di stabilire una distanza con i destinatari attraverso un tipo di comunicazione quasi impenetrabile. Entrambi sono considerati dai più come un ostacolo alla comunicazione trasparente anche se risultano necessari quando si affrontano certi argomenti. Un esempio? Il 3 Gennaio 2010 sulla home page l‟elemento in primo 47 G. Mazzoleni, Manuale di comunicazione politica, Edizioni il Mulino, 2004, pag 53 48 Si può accedere al sito anche dall‟indirizzo www.palazzochigi.it 49 <www.governo.it/Die> 50 D. Benedicenti, Con – Vincere, Donzelli Editore, 2005, pag 91 51 E. Novelli , La Turbopolitica. Sessant’anni di comunicazione politica e di scena pubblica in Italia (1945-2005), Edizioni Bur, 2006, pag 118
  • 22. 22 piano è la nuova legge finanziaria 2010 “per saperne di più” l‟utente ha due possibilità:  l’Approfondimento: strutturato in più parti. Nella prima pagina è visualizzata la presentazione, sulla sinistra si può seguire il percorso della finanziaria cliccando sui documenti pubblicati da settembre in poi con le modifiche e le approvazioni.  Il testo della Legge: a dir la verità poco chiaro e indirizzato al solo pubblico di esperti. La prima schermata infatti è quella di un documento della “gazzetta ufficiale”52 . A sinistra è possibile scegliere tra articoli e allegati ma sembra davvero poco immediato raggiungere il testo completo tra immagini, grafici e pagine non collegate tra loro. L‟impressione è che “l‟operazione trasparenza”; anche per la difficoltà e la particolarità dell‟argomento, in questa occasione sia riuscita poco al governo e che la maggior parte delle persone si documenteranno in Tv, on-line e sui giornali che attraverso la loro semplificazione e il framing53 , cercheranno di rendere più “digeribile” il contenuto di queste pagine. A dir la verità nel dicembre 2007 un tentativo da parte del governo di accorciare la distanza con i cittadini era stato fatto con il lancio del magazine on-line www.governoinforma.it. Un progetto interessante che si proponeva, almeno nelle intenzioni, di rendere più familiari certi temi in modo da favorire la trasparenza comunicativa e il dialogo e la partecipazione dei cittadini attraverso nuovi strumenti d‟ascolto e di partecipazione: i sondaggi e la possibilità di spedire domande e di vedere pubblicate le risposte. Un po‟ riduttivo sembra, dichiarare l‟interesse dell‟ascolto dei cittadini e perseguirlo poi soltanto in questi modi ma comunque un inizio. Lo spazio fin dai suoi primi passi ha ricevuto pochi contatti forse scoraggiati dall‟evanescenza dei contenuti; spesso emergono fatti di cronaca già pubblicati da centinaia di siti e agenzie piuttosto che il resoconto dell‟azione dei Ministeri, e della scarsa consistenza della “auscultazioni” via sondaggio. Il sito, al quale lavoravano quasi venti dipendenti con costi molto alti, dopo il “break estivo” del 2008 non è più stato aggiornato ma non è stato neanche cancellato. 52 Si veda http://www.gazzettaufficiale.it 53 Per framing , letteralmente “incorrniciamento”si intende quando i Media forniscono cornici interpretative alla realtà politica attraverso un idea organizzatrice che fornisce senso. vedi G. Mazzoleni, Comunicazione Politica, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 224
  • 23. 23 Tornando allo spazio del governo la parte più interessante e forse proprio quella più “accessibile” a livello di contenuti per l‟utenza è “Governo informa”, che si chiama proprio come il sito lanciato e poi “abbandonato”, ovvero la parte multimediale dello spazio ufficiale. Le sei voci comprendono: una parte scritta con i “comunicati” e i “dossier”, una “fototeca” e due sezioni, “audiovisivi” e “campagne di comunicazione”, dove è possibile vedere le campagne e gli spot realizzati dal governo in carica. Innovativa la “sala stampa” multimediale del sito dell‟esecutivo, la rassegna infatti è di tre tipi. C‟è quella scritta in collaborazione con “l‟Eco della Stampa”, quella audiovisiva con il supporto di “Telepress Italia” e anche quella radiofonica realizzata grazie all‟aiuto di “Canale Tre”. Molto diverso il sito “ufficioso” dell‟organo esecutivo www.governoberlusconi.it al quale si può accedere anche con un link dal sito del Pdl. Una prima osservazione da fare è che nell‟indirizzo accanto alla parola governo è stato giustapposto il nome del leader, Berlusconi, piuttosto che quello della coalizione di maggioranza un chiaro segnale, più che altro una conferma, della forte personalizzazione che contraddistingue il panorama politico di oggi nel quale i leader diventano star e cercano di scavalcare54 il partito che diventa personale ovvero incentrato sulla figura del personaggio più carismatico. La grafica è sicuramente più vivace e il linguaggio sembra distaccarsi, nel limite del possibile da quello amministrativo; perché stiamo comunque parlando di un sito dove si parla dell‟attività del governo, per assumere toni più familiari ai cittadini, in alcuni casi addirittura esortativi. Con questo tipo di approccio si esaltano drammatizzazione ed emotività che sono cruciali secondo Edelman55 sia per il consenso e l‟attenzione del pubblico che per l‟accettazione delle scelte politiche. Tanti gli “incitamenti” a partecipare, il più evidente è sicuramente “Riforma nuovi licei: contribuisci anche tu” con il collegamento al sito creato dal Ministro Gelmini56 . Si tratta di un esperimento; a dir la verità non molto frequentato, di e-democracy volto a creare un dialogo con la società civile in merito ad una issue che per mesi è stata centrale all‟interno del dibattito politico ma sembra molto difficile trovare l‟area dedicata alla discussione. Sicuramente rappresenta la parte più interattiva del sito che 54 E. Novelli, La Turbopolitica. Sessant’anni di comunicazione politica e di scena pubblica in Italia (1945-2005), Edizioni Bur, 2006, pag. 182 55 M.Edelman, Gli usi simbolici della politica, Napoli, Guida, 1987, pag 206-207 56 Si veda http://nuovilicei.indire.it
  • 24. 24 appare sopratutto un resoconto “massaggiato”57 dell‟attività governativa all‟interno del quale si esaltano le ultime azioni portate avanti dall‟esecutivo dette anche positive news58 e i progetti futuri in un modo che almeno in Italia “non ha paragoni” come sostiene una delle fan della pagina sulla “Tesi 2.0” di “facebook”, chiamata ad esprimersi sul sito. Le issues sono più soft, la pagina punta molto sulla pubblicizzazione di azioni e fatti concreti, come alcuni aiuti alla famiglie, piuttosto che sull‟esaltazione di fattori ideologici, troppo distanti dalla gente comune. E‟ presente anche un‟area con i collegamenti alle pagine dei maggiori social network e con “Flickr” per le foto ma anche un canale video su “Youtube” che porta il nome del sito ma che al 4 gennaio 2010 non è aggiornato da un mese. Ci sono anche dei banner di varia grandezza da poter postare sui blog. Nel sito che racconta l‟attività di governo non da un punto di vista istituzionale ma da quello del partito cha ha vinto le elezioni, non poteva mancare la controinformazione sui competitori costituita dalle attack news59 in particolare su alcuni personaggi dell‟opposizione attraverso tag che collegano ad alcuni articoli che riguardano tra gli altri la “Sinistra” in generale, “Di Pietro” ma anche “Franceschini” e “Veltroni”. 3.3.2 Il Parlamento on-line Se il Governo e il Presidente della Repubblica influiscono, in maniera diversa, sulla vita del paese, particolare attenzione è da rivolgere al Parlamento la sede dove si attua la sovranità popolare60 espressa attraverso l‟istituto di rappresentanza. Ne viene che il Parlamento sia il luogo del confronto e del dibattito pubblico tra gli interessi delle varie componenti della società, di conseguenza la sua attività è “pubblica” perché i cittadini hanno il diritto, riconosciuto dalla legge, di conoscere ciò che i loro rappresentati discutono e decidono. Il Parlamento è un organo bicamerale, composto da Camera e Senato, per il quale sono eletti ben 613 tra deputati e senatori. 57 “Massaggiare il messaggio” cioè estrarre il meglio da qualsiasi situazione in cui è implicato il leader o il governo, fornendo una versione quasi aggiustata di un evento – notizia è compito degli spin doctors ossia consulenti dei leader provenienti dal mondo del giornalismo o della politica, sono specializzati nel presentare il lato migliore del candidato. A proposito si veda G. Mazzoleni, Comunicazione Politica, Edizioni “Il Mulino”,2004, pag. 55 58 S. Bentivenga, Campagne elettorali in rete, Laterza, Roma 2006, pag. 3 59 Ibidem 60 Espressa nell‟articolo 1 della Costituzione è da intendersi come la titolarità in senso giuridico da parte del popolo della sovranità ne deriva che l‟ordinamento italiano si fonda sul principio che il popolo costruisce la fonte di legittimazione di ogni potere costituito. Vedi A. Barbera C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Edizioni il Mulino, 2006, pag. 194
  • 25. 25 La sua natura è quindi complessa e si riflette sul suo modo di comunicare che può essere schematizzato in tre indirizzi principali61 :  Una comunicazione prettamente istituzionale : che come abbiamo già visto riguarda la “pubblicità” del dibattito in aula e delle leggi ed è immediatamente accessibile a tutti i cittadini, negli ultimi anni soprattutto sui siti internet delle due camere e sui canali televisivi dedicati;  Una comunicazione informale: relativa alla dialettica di gruppi, partiti e politici e che si svolge soprattutto fuori dall‟aula soprattutto grazie ai media;  E infine proprio una comunicazione giornalistica: che si intreccia alle prime due a causa del fatto che la “pubblicità” è assicurata spesso dalla trasmissione e dalla pubblicazione delle notizie su televisioni e sui giornali al punto che Oberreuter è ha indicato proprio i media come gli esecutori di questo principio. Quest‟ultimo tipo di comunicazione ha penalizzato il Parlamento, perché se la notiziabilità di un evento appartiene ai media significa che le informazioni prodotte dalle due camere vengono trattenute dai media stessi e quindi non raggiungono coloro ai quali sono diretti ovvero i cittadini. Un problema al quale il Parlamento ha cercato di ovviare negli corso degli anni con la trasmissione della diretta televisiva dei lavori nelle aule gestita in proprio62 e, soprattutto di recente, con l‟investimento nelle nuove tecnologie ed internet. Il Parlamento non dispone di un vero e proprio sito. Collegandoci all‟indirizzo www.parlamento.it ci imbattiamo in una pagina che sembra appartenere ad uno stile riconducibile ad una fase precedente a quella del Web 2.0. Si tratta più che altro di un‟interfaccia dalla quale partono alcuni collegamenti da istituti marginali ma anche per gli spazi della Camera, www.camera.it, e del Senato, www.senato.it. Descrivere nel dettaglio e mettere a confronto due spazi che assolvono numerose funzioni con il rischio di un overload informativo per gli utenti, richiederebbe uno spazio eccessivo all‟interno di questa tesi e soprattutto un lavoro neanche troppo utile ai fini del nostro discorso. Ci limiteremo ad analizzare come all‟interno dei due spazi siano realizzate trasparenza e e-democracy e quale sia la reale qualità dell‟ investimento sulle nuove tecnologie e sulla multimedialità oltre alle quattro funzioni che abbiamo elencato alla fine del paragrafo 3.2. 61 G. Mazzoleni, Comunicazione Politica, Edizioni “Il Mulino”, 2004, pag. 56-57 62 Ivi pag. 59
  • 26. 26 Ad un primo impatto il sito della Camera, rispetto a quello del Senato, sembra puntare molto di più sulle nuove tecnologie e sulla multimedialità. La parte centrale della home page infatti è occupata da un grande schermo attraverso il quale si può accedere agli interventi in tempo reale in seduta, ai resoconti, alla raccolta delle immagini del palazzo e ai tre modi di fruire i filmati: la web tv ufficiale, il canale “cameradeideputati” di”Youtube” dove non si possono lasciare commenti e l‟archivio storico dell‟Istituto Luce63 . Molto diversa e più semplice la pagina del Senato ma si tratta di una scelta per favorire anche coloro con disabilità visive. Proseguendo nella nostra visita di confronto è evidente comunque un differente investimento per quello che riguarda la multimedialità. Torniamo a parlare di “Web tv”, per la Camera sembra un vero e proprio cavallo di battaglia. E‟ possibile infatti visualizzare le dirette attive in una sorta di multi – video con il quale l‟utente può interagire attraverso un telecomando virtuale. Nella sezione “Assemblea”, oltre a seguire in tempo reale la seduta, grazie all‟indicizzazione di tutti gli oratori intervenuti, è possibile rivedere e riascoltare le registrazioni relative al dibattito di proprio interesse. In particolare a partire dalla XIV legislatura si possono visualizzare gli argomenti dell‟ordine del giorno, le singole fasi del procedimento e gli interventi di ciascun autore. Il tutto rappresenta un forte investimento da un punto di vista informativo pedagogico ma non lo è altrettanto per la funzione di interazione e partecipazione e il fatto che la fruizione avvenga attraverso uno schermo stilizzato simile a quello televisivo, ne è la dimostrazione. L‟utente sceglie cosa vuole seguire ma non può interagire con il prodotto. Un simile esperimento datato “8 maggio 2009” è inserito nella parte del sito dedicata al Presidente della Camera Gianfranco Fini che nello stile ricorda quella dedicata all‟organo che presiede (con lo schermo che raccoglie tutti i video del leader di quella che fu An) ma non è stato più replicato. Alla voce “video chat” ci sono alcuni filmati nei quali a Fini vengono proposte delle domande inviate da casa. Si tratta di questioni presentate in maniera “comoda” e non c‟è una vera diretta, perché le domande sono poste al Presidente da un responsabile che le legge da alcuni fogli. 63 Si veda http://camera.archivioluce.com , sul portale sono disponibili circa 14.000 filmati e 20.000 Figura 3 da < web.tv.camera.it>
  • 27. 27 A destare qualche dubbio è il fatto che sia specificata da nessuna parte, la sezione dalla quale si possono spedire curiosità ed interventi per un‟esperienza del genere. La voce “scrivi al Presidente” nel menu a sinistra, sembra troppo generica. Sul sito del Senato, l‟approccio alla multimedialità è stato per il momento più lento. Rispetto alla Camera per esempio la Web Tv, è organizzata in maniera molto più semplice: non ci sono schermi nella home page ma un link che collega alla pagina del canale digitale64 . All‟indirizzo http://web.tv.senato.it si può scegliere se seguire la seduta in corso, l‟attività delle commissioni e gli eventi. Nell‟opzione “archivio on demand” ci sono invece le registrazioni delle sedute a partire dal 2005. I click in ogni caso non sono tantissimi, in assenza di un programma che indicizzi gli interventi come succede alla Camera, sono in pochi quelli che decidono di assistere ad almeno tre ore di filmato. Sulla destra dello schermo comunque è pubblicato l‟ordine del giorno di ogni seduta in pdf. Sia la Camera che il Senato sono dotati di un proprio canale satellitare, al quale possono accedere gratuitamente coloro che dispongono di un‟antenna parabolica collegata con un ricevitore digitale. Inoltre è disponibile, per entrambi i siti, la versione “mobile” ottimizzata per smartphone, pocket pc e telefoni cellulari dotati di un browser interno.65 L‟interazione con deputati e senatori è disponibile solo via e-mail come ci conferma Daisy Assin della segreteria dell‟On. Roberto Nicco del “Gruppo misto minoranze linguistiche”, l‟unica ad avere risposto ad alcune mie richieste effettuate attraverso la posta elettronica66 . Su entrambi i siti è possibile visualizzare un elenco di tutti i componenti della camera di riferimento. Cliccando sul nominativo sono disponibili dati personali, mansioni, l‟indirizzo e-mail ed eventualmente il sito personale del dirigente. Nelle medesime sezioni sono pubblicati anche la “mappa” dell‟aula specifica e il calendario dei lavori. Un contributo pratico – informativo ma di scarso valore per la partecipazione. Non sono presenti inoltre piattaforme dove favorire il dibattito tra i cittadini. La “trasparenza” è realizzata attraverso la pubblicazione sul sito del Senato dell‟archivio delle votazioni elettroniche e del trattamento economico, dei fotografie sulla Camera dei deputati 64 La “Web Tv” è addirittura una voce dell‟elenco relativo ai “Lavori del Senato” 65 Gli indirizzi senza www: <mobile.senato.it> e <mobile.camera.it> 66 Nel dettaglio ho scritto in totale ad otto tra senatori e deputati facenti parte delle rispettive commissioni sulle comunicazioni. Nella mail chiedevo quali fossero i modi per interagire con la classe dirigente su entrambi i siti. Una delle otto mail è tornata addirittura indietro.
  • 28. 28 regolamenti e delle varie azioni dell‟organo. Per le leggi e i decreti il collegamento è con il sito del Parlamento. Attraverso la pagina dedicata, “leggi”, si può scegliere il documento desiderato per aree tematiche, in base al numero di richieste e attraverso alcuni indici. Sono consultabili anche gli ultimi decreti legge esaminati, i decreti legislativi e i progetti di legge approvati ma non ancora promulgati o pubblicati. Infine come abbiamo già visto per il Governo, anche Camera e Senato posso “vantare” alcuni siti ufficiosi e di parte che raccontano i loro componenti e la loro attività. La differenza questa volta sta nel fatto che non solo il Pdl si sia attivato per realizzare un portale per i deputati e i senatori ma che lo abbia fatto anche il maggiore partito di opposizione: il Pd. Le pagine sono abbastanza simili nelle loro funzioni: i componenti di ogni partito si raccontano e commentano le notizie d‟attualità e le decisioni prese dalle camere. Si può fruire della rassegna stampa e nel caso del Pdl c‟è anche un collegamento per la diretta dei lavori con i siti ufficiali. Quando si passa però alla voce “contatti”, tutti e quattro i portali si fermano alla mera pubblicazione di alcuni indirizzi e-mail. L‟aggiornamento non è effettuato tutti i giorni: al 7 di gennaio quello di www.senatoripd.it è fermo da novembre 2009, quello della camera del Pdl da dicembre. Il sito che tiene il passo di news e riforme più degli altri sembra quello dei deputati del Pd. 3.4 Come comunicano i partiti? L‟informazione politica in rete rimane il canale preferenziale per gli utenti che hanno partecipato alla progetto “Tesi 2.0 la tesi partecipata sulla comunicazione politica ” su “facebook”. In nessuna delle 42 risposte relative alla seconda domanda 67 però gli utenti hanno indicato almeno un sito dei partiti politici ai quali ricorrere periodicamente per informarsi. Un dato che fa pensare soprattutto se collegato alla risposta alla quarta domanda68 : nelle 23 risposte fornita dagli utenti , la quasi totalità , dichiara di non conoscere gli spazi web dei partiti e che comunque non ne farebbero ricorso perché “non ritenuti credibili” addirittura c‟è chi classifica il loro contenuto informativo pari a quello del “corriere dei piccoli”. Solo in 6 confermano 67 Nel dettaglio la seconda domanda pubblicata su Facebook: “Fate il podio dei tre media attraverso i quali vi informate sulla politica e la testata o la tv di riferimento”. Per approfondimenti si veda in Appendice 68 “Conoscete i siti dei partiti politici e vi informate attraverso questi canali? ( es. mettere gli indirizzi, la frequenza con cui li visitate e il valore che date a questo tipo di informazione) F i g u r a 4 < w w w .
  • 29. 29 di conoscerli e sono così suddivisi: in 3 li conoscono ma non li visitano di frequente, 1 dichiara di frequentarli ma di utilizzarli più che altro per consultare gli appuntamenti del partito per il quale simpatizza, 1 scrive di conoscerli ma precisa di non essere iscritto a niente, un altro ancora li conosce, li frequenta soprattutto in occasione delle elezioni, per leggere qualcosa sui programmi ma anche per prendere in giro i siti di alcuni partiti. Questi dati sembrano confermare quelli di uno studio realizzato da Sara Bentivenga, la quale sostiene che, ad un riconoscimento della centralità di internet nella dieta informativa dei naviganti, non corrisponde una fruizione automatica dei siti dei partiti politici come vediamo in questa tabella che indica le visite settimanali a differenti tipi di spazi web.69 Tabella 2 Visite settimanali a siti internet Frequenza Siti dei partiti del centro - sinistra Siti dei partiti del centro - destra Siti umoristici Altri siti che si occupano di politica Blog Mai 50,5 77,7 61,3 37,8 48,8 1/2 volte 27,6 15,8 23,7 26,3 22,6 3/4 volte 13,4 3,0 9,5 17,7 12,2 7 volte 8,5 3,5 5,5 18,2 16,4 Certo è che questo tipo di informazione è penalizzato in partenza da una sfiducia generale e di vecchia data che gli italiani nutrono nei confronti della classe dirigente. I siti dei partiti politici si stanno comunque creando uno spazio a cavallo tra la “disintermediazione”70 , ovvero la possibilità di liberarsi degli intermediari che mediano una transazione comunicativa, e il rischio che il loro modello d‟informazione venga considerato alla stregua di quello chiamato modello di incapsulamento, tipico dell‟informazione televisiva, che sostiene che le preferenze tv sono cause delle preferenze elettorali71 . Le nuove piattaforme consentono, danno la parvenza almeno potenzialmente, di un ritorno al contatto diretto tra il mondo politico e l‟elettore/cittadino – digitale anche se a km di distanza72 rendendo possibile, in teoria, una partecipazione più facile e riscontri diretti; questa vicinanza 69 S. Bentivenga, Campagne elettorali in rete, Laterza, Roma - Bari, 2006, pag. 110 70 Si veda Partecipazione e disintermediazione nella politica 2.0: 10 domande di Claudio Vaccaro, 2008, www.socialware.it [9/03/ 2008] 71 G. Mazzoleni, La Comunicazione Politica, Edizioni “Il Mulino”, 2004 Capitolo pag. 297
  • 30. 30 però non sembra essere ancora esplicitata sui canali ufficiali dei partiti, se non in qualche rara eccezione, lo è invece sui siti di giornali, blog e gruppi organizzati sui social network come emerso nella tabella. Ma perché i siti dei partiti vengono considerati da una parte dei cittadini – utenti come marginali nel processo di informazione? Qual è il loro livello? Come sono strutturati? Qui sotto ho costruito una tabella che riassume alcune delle caratteristiche degli spazi dei 26 partiti tra i quali figurano quelli che sono presenti nel parlamento italiano e in quello europeo, quelli che hanno partecipato alle ultime elezioni e altri che comunque hanno una certa influenza. Tabella 3 Tabella d'analisi dei siti dei 26 partiti politici italiani Nomideisiti Grafica* Usabilità* Aggiornamenti Filmati Blog Interattività* Pagineviste giornaliere Visitatori giornalieri www.alleanzanazionale.it buona buona insufficienti WebtvYoutube* si scarsa 300 232 www.alleanzadicentro.it modesta semplice settimanali WebtvYoutube* no insufficiente <10 <10 www.comunisti-italiani.it buona buona giornalieri pdciTv No Buona 450 334 www.consumatoriuniti.it insufficiente insufficiente Al2008 no no insufficiente <10 <10 www.dsonline.it buona buona insufficienti irraggiungilile no insufficiente 300 136 www.fiammatricolore.com buona buona occasionali no si insufficiente 450 159 www.forzanuova.org scarsa semplice settimanali pochi no insufficiente 300 209 www.ilpopolodellalibertà.it buona sufficiente frequenti Webtvyoutube§ no scarsa 3.601 1.150 www.italiadeivalori.it buona buona giornalieri Webtvyoutube si discreta 9.453 7.897 www.leganord.org modesta elementare Quasigiornalieri due No scarsa 3.001 1.462 www.margheritaonline.it modesto elementare 2008 no no insufficiente 150 <20 www.mpa–italia.it** semplice sufficiente Settimanali Webtvyoutube* Blogvuoto Forumvuoto 300 <20 www.mpli.it modesto elementare scarsi no Si <10 <10 www.partitodemocratico.it discreta scarsa giornalieri Youdem.tv Si complicata 14.854 4.836 www.partitoladestra.com semplice semplice frequenti Webtvyoutube* Si Scarsa 150 <20 www.partitopensionati.it semplice semplice scarsi no No scarsa <10 <10 www.partitosocialista.it semplice modesta Quasigiornalieri Webtvyoutube Si sufficiente 600 351 www.popolariudeur.it semplice modesta Scarsi no Si Insufficiente 150 <20 www.radicali.it sufficiente sufficiente frequenti Radioradicale No Discreta 4.051 1.209 www.repubblicanieuropei.org insufficiente Semplice scarsi no no insufficiente <10 <10 www.rinfondazione.it buona modesta frequenti Youtube* si buona 1.650 624 www.sinistracritica.org modesta sufficiente occasionali Videovari no sufficiente 150 125 www.sinistraeliberta.itE'IN MANUTENZIONE www.svpartei.org/de/news/*** modesta insufficciente giornalieri Sembradino Nonsicapisce Nonsicapisce 450 279 www.udc-italia.it buona buona giornalieri Webtvufficiale si modesta 600 236 www.verdi.it buona buona giornalieri Webtvufficiale si buona 3.001 390 Legenda : "*" equivale ad una web tv poco aggiornata; le rilevazioni delle ultime due colonne sono state estrapolate da www.alexa.com Dopo averli cercati e visitati tutti ho scelto di classificarli in base a sei indicatori:  Grafica. Intesa come la gradevolezza e la semplicità delle pagine del sito. 72 S. Bentivenga, Campagne elettorali in rete, Laterza, Roma - Bari, 2006, pag. 30
  • 31. 31  Usabilità. Ovvero la difficoltà per un utente di accedere ai contenuti offerti dal sito che va da difficoltà minime contrassegnate con i valori “ottimo, discreto e buono” a difficoltà medio – alte “modesta, sufficiente, scarsa, insufficiente”.  Aggiornamenti. Intesi come la frequenza con la quale vengono immessi nuovi contenuti e notizie.  Filmati. Questo indicatore si riferisce alla possibilità di fruire anche di filmati pubblicati direttamente sul sito o trasmessi attraverso web tv personali su “youtube” o vere web tv ufficiali del partito.  Blog. Ovvero la possibilità di collegarsi dal sito al blog del leader o dei politici di riferimento del partito.  Interattività. Intesa come la possibilità dei cittadini di incidere sulla vita del sito e di entrare in contatto diretto con i politici del partito, dialogare con loro e la possibilità di poter commentare notizie e contenuti di vario tipo. In base alla combinazione di questi indicatori ho associato la somma dei sei valori ad altrettante valutazioni: il rosso equivale ad una bocciatura per il sito in questione, l‟arancione ad una bocciatura parziale, il giallo invece non promuove lo spazio web ma rappresenta una “fiducia a tempo”: con alcune modifiche potrebbe raggiungere uno standard accettabile. Il verde chiaro è sinonimo di una sufficienza piena, la “pagina web” ha raggiunto un buon equilibrio tra informazione ed interazione con gli utenti. Infine il verde premia i siti migliori ovvero quelli che ad un‟informazione costante, integrano molteplici servizi, spesso multimediali, per l‟utente che sente almeno la parvenza di poter dialogare ed intervenire nella vita del partito. Il dati emersi dalla mia indagine non si distaccano molto dalle rilevazioni fatte da www.alexa.it e pubblicate su www.bizinformation.org. I siti più visitati risultano essere, come potete osservare nelle ultime due colonne della tabella, quelli che abbiamo inserito nelle fasce di colore tra il verde e il giallo.
  • 32. 32 3.4.1 L’approccio della maggioranza Entriamo nel dettaglio della comunicazione dei partiti analizzando l‟approccio che i siti della maggioranza stanno mettendo in atto on-line. Come anticipato dai colori nell‟apposita tabella, né il sito del Pdl, né quello della Leganord tantomeno quello di Alleanza Nazionale, hanno raggiunto la piena sufficienza. Non stiamo parlando della gradevolezza della parte grafica, che in alcuni casi è anche molto piacevole, ma dell‟utilità del sito a livello informativo e soprattutto dell‟interazione e della possibilità di sviluppare un dialogo con chi è dall‟altra parte dello schermo. Iniziamo con il sito del Popolo delle Libertà on-line da Marzo 2009 pochi giorni prima del congresso di Roma che ha sancito la fusione con An73 . L‟analisi sarà fatta seguendo i sei indicatori che abbiamo presentato nel paragrafo precedente74 . La grafica è molto buona: l‟azzurro, che è anche il colore del partito, e il bianco, fanno da sfondo alle numerose finestre. I menù sono colorati e messi in bella evidenza, ci sono tante foto e in primo piano c‟è “un notiziario” che scorre. L‟usabilità è modesta e abbastanza chiara anche perché se si escludono le notizie in primo piano e alcune informazioni “pratiche” come “carta dei valori”, “statuto” e “direzioni nazionali” e coordinamenti regionali, non ci sono molte altre cose da leggere. C‟è da sottolineare però che mancano una mappa del sito e anche una mascherina di ricerca per ritrovare articoli e notizie all‟interno del sito. Gli aggiornamenti sono quasi giornalieri, ma per chi volesse saperne di più, ci sono molti collegamenti in basso a sinistra nella sezione “Informazione” con link a siti “amici” del partito come l‟Agenzia di stampa “Il Velino”, diretta da Daniele Capezzzone, il portavoce del Pdl, e il sito web del “Secolo d‟Italia”. Spazi contraddistinti da un alto grado di partisanship75 . Gli aggiornamenti sono frequenti, ma sembrano legati più che altro a determinate situazioni e si riducono spesso a dichiarazioni dei vari rappresentati che non possono però essere commentate. Esiste una web tv ufficiale realizzata su “Youtube” che però all‟8 Gennaio 2010 non è aggiornata da un mese con due spot promozionali, uno per le adesioni e l‟altro che esalta i successi contro la mafia. Come già visto per la web tv del Presidente della Repubblica, anche in questo caso è stata disattivata la possibilità di commetare i video. Ma a destare grande curiosità è la sovrapposizione del nuovo 73 Il congresso si è tenuto dal 27 al 29 marzo 74 Si veda “3.3 Come comunicano i partiti” pag. 75 G. Mazzoleni, La comunicazione politica, Il Mulino, Bologna, 2004, pag. 84-85
  • 33. 33 partito/governo76 . La web tv è registrata con la denominazione “Governoberlusconi” così come il servizio di microblogging su “Twitter” e quello su Facebook, l‟unico canale insieme a quello di “Flickr”, dove al momento si possono commentare notizie, link e immagini. E proprio il sito di condivisione di foto presenta un‟altra anomalia, è il solo infatti ad essere registrato come “Il Popolo della Libertà”. Stupisce questa scelta dato che stiamo parlando di nuovi strumenti modellati ab origine – che potevano essere destinati strategicamente al nuovo partito77 . All‟ascolto della “voce” degli utenti è dedicata una sezione “Spazio Azzurro” dove è possibile scrivere messaggi, moderati, sulla bacheca oppure collegarsi ai link di “forum” e “blog” indipendenti ma vicini alle posizioni del partito. Il collegamento a “Forzasilvio.it”, il network ufficiale dei sostenitori del leader del Pdl rappresenta il contenitore per la mobilitazione e l‟impegno da parte dei supporters del partito. Per poter partecipare occorre essere registrati e nel corso del completamento della domanda, viene richiesto se si è disponibili per “la promozione on-line” , per l‟attività di “gazebo” oppure come “difensore del voto”. Abbiamo cercato sia nel sito ufficiale che nella piattaforma a cui è collegato, una spiegazione dettagliata delle mansioni dell‟ultima figura richiesta ma senza successo. Il sito di Alleanza nazionale, valutazione arancione, dopo un‟attenta esplorazione di tutte le funzioni, appare come un “laboratorio” iniziato e poi abbandonato: alcuni servizi non sono aggiornati dal momento dell‟unione con Forza Italia nel Pdl, altri addirittura dal 2008, eppure è ancora online. Lo spazio è semplice da esplorare perché tutte le funzioni principali sono appositamente segnalate in prima pagina. Gli aggiornamenti sono fermi al 6 Novembre 2009 per la presentazione di un libro, nelle altre poche news da marzo in poi la sigla “Pdl” si sovrappone a quella “An”. Multimedialità e canali innovativi di comunicazione sono sbandierati sulla home page al fianco della fotografia del leader Gianfranco Fini ma i video della web tv di An su “Youtube”78 sono fermi al 27 Marzo 2009 con la “video chat con Giovanni Alemanno, Sindaco di Roma”. Rispetto alla pagina del Pdl, è possibile postare commenti sotto ai filmati. Tornando sulla home page ci sono piccole icone che collegano ai programmi più interattivi della rete. “De.li.cious”, tra i più popolari 76 Si veda Nuovo sito e twitter del Popolo della Libertà, 2009 di Antonio Sofi www.spindoc.it [25/03/2009] 77 Ibidem 78 Si veda www.youtube.com/user/ALLEANZAnazionale
  • 34. 34 raccoglitori di bookmark79 on-line non è aggiornato dal 10 giugno del 2008, “W Blog” dal 21 marzo 2009 e Flickr da due giorni più tardi, su Twitter “An”, registrata come “AnRoma” non “cinguetta”80 dal 16 luglio dello stesso anno e ha solo 37 followers81 , la pagina su “facebook” addirittura non esiste più. Interessante la possibilità di contattare via “Skype” l‟”ufficio stampa”, l‟”ufficio informazioni e aiuto in linea” e alcune sedi provinciali di “An” che però non sono on-line e non hanno risposto alla richiesta di aggiunta tra i contatti. La “Wiki enciclopedia di AN” è segnalata invece come “in arrivo”. “Hai una domanda? Vuoi denunciare un problema? Realizza un video e invialo ad alleanzanazionale.it” con questo nobile intento segnaliamo una delle ultime caratteristiche del sito che si proponeva di creare un video finale con domande e risposte da rendere visibile sul sito e sul canale di “Youtube”, addirittura è possibile segnalare il link del filmato e a tutto il resto penserà “An”. Ad oggi però, su entrambe le pagine non è stato pubblicato ancora niente. Concludiamo con la piattaforma “Azione Giovani82 ” dove è possibile per chiunque, dopo la registrazione, inserire contenuti, creare un blog e restare aggiornato. Nessuno però lo fa più da settembre 2009. Sul sito si posso anche acquistare dei gadget del partito. Molto più semplice lo spazio della “LegaNord” che a primo impatto dà subito l‟impressione di un ambiente profondamente di nicchia caratterizzato da simboli, slogan e da un linguaggio esortativo e meno istituzionale rispetto a quello degli altri siti che in alcuni testi ha assunto la denominazione di linguaggio “leghista”83 . Il verde è lo sfondo e il colore predominante del sito che si propone di dare una informazione “padana” a sostenitori “padani”. E‟ in quest‟ottica che in fondo alla pagina sono presenti link a “Telepadania”, al giornale “La Padania”, a “Leganord Flash” una sorta di “fanzine” di partito e alla radio online “Radio Padania Libera” e ad alcune associazioni specifiche come quella del gruppo femminile, a quello dei padani all‟estero o alla pagina per i giovani. Un‟organizzazione di partito che se non fosse facilitata dai nuovi strumenti della rete, avrebbe il sapore di una 79 In italiano “segnalibro”. Si tratta di un indicatore inserito in un punto specifico di un documento, al quale l‟utente può voler tornare per riferimento futuro. Nei browser, il collegamento a una pagina Web o un altro URL che un utente ha memorizzato in un file locale per tornarvi in seguito. Dal Glossario di www.tesionline.it 80 “Cinguettare” è il modo tipico di conversare su “Twitter” la piattaforma di microblogging che come simbolo ha, non a caso, un uccell no che genera un cinguettio informativo. Si veda, Twitter: un uragano che rivoluzionerà il modo di fare informazione, 2009 www.marketing-ippogrifo.com [08/06/2009] 81 Sono coloro che decidono di seguire una pagina e i suoi “tweet”. Si veda, Costruisci il tuo network di followers, 2009 www.twitterando.it [21/09/2009] 82 Si veda www.azionegiovani.org 83 G. Mazzoleni, La comunicazione politica, Il Mulino, Bologna, 2004, pag. 118-120
  • 35. 35 comunicazione politica di altri tempi. Gli aggiornamenti sono quasi giornalieri. L‟informazione televisiva online è perseguita con grande attenzione da Umberto Bossi e i suoi, su numerosi canali. Dal 1998 la fascia serale di “Telecampione”, televisione italo-svizzera, viene ceduta al palinsesto di “Telepadania” dove viene realizzato anche un “Tg nord”. Per garantire una maggiore circolazione di servizi e filmati la Lega li trasmette anche sul canale ufficiale di “Youtube” , più aggiornato e dove non è stata disattivata la possibilità di inserire commenti e su “Telepadania online”. Sul sito è possibile fare donazioni per il partito come accade negli Stati Uniti e segnalare problemi attraverso “Dillo alla Lega”; ma in forma privata. Ci sarebbe anche un collegamento con il “Parlamento del Nord” che ha sede a Vicenza ma la pagina web non è aggiornata dalle prime settimane di febbraio del 2008 anche in questo caso però è ancora visibile per i navigatori della rete. Anche la LegaNord vende gadget di partito: si va dai gioielli al materiale di propaganda, nella sezione “tempo libero” si possono salvare gratuitamente wallpapers, sfondi per cellulare e anche suonerie: c‟è “Va Pensiero” di Giuseppe Verdi ma anche uno degli slogan fuori dalle righe pronunciato da Bossi nel 199684 . 3.4.2 Radio Radicale e Youdem.tv In questo paragrafo descriveremo due esempi significativi di comunicazione on-line. Il Partito democratico offre molte opportunità per i suoi iscritti, non sempre però queste opportunità sono di semplice fruizione. Collegandosi alla pagina www.partito democratico.it siamo già di fronte ad una tripla scelta: il sito, “mobilitanti.it”85 e il “Pdnetwork”. In prima istanza optiamo per il sito e proviamo a commentare la notizia di copertina relativa ai fatti di Rosarno. Dopo aver terminato la procedura per registrarci al “Pdnetwork” sul cannocchiale.it , “diamo il nostro contributo” che però non appare sotto al testo dell‟articolo. Torniamo alla home page e vediamo che si sono alcune liste: “In evidenza”, “ultimi contributi”,“più commentati” e “dai blog”. C‟è anche una barra che invita a partecipare al “live blogging”. La condizione? Inserire nel post il tag “1000 piazze”. La pagina celebra i suoi 35655 iscritti, i 607123 contributi e i 1014 blogs attivi ma sembra difficile orientarsi. Sicuramente la grafica semplice ma allo stesso tempo accattivante non rispecchia l‟usabilità del sito che è di fatto spezzato in tre parti separate che però si incrociano senza far 84 “Ma la lega Nord ce l‟ha duro!”
  • 36. 36 comprendere dove finisce una e inizia l‟altra. L‟impressione è che rispetto ad altri spazi che abbiamo già visitato, l‟utente debba essere davvero interessato e motivato per costruirsi il proprio percorso di partecipazione. La parte più chiara , è la vera e propria “copertina del sito” dove si possono leggere notizie e comunicati ma anche conoscere i collegamenti ai maggiori social network, Pd 2.0. Nella home page è pubblicizzato anche il fiore all‟occhiello del partito democratico: la Webtv “Youdem.tv”86 che descriveremo nel dettaglio. “Youdem.tv “ è una televisione vera e propria fruibile anche sui cellulari di ultima generazione che dispongono di un modem web87 : ha una diretta in streaming per 24 ore e un palinsesto giornaliero consultabile dalla home page. Una volta registrati, possiamo caricare i nostri video e contribuire alle discussioni in corso. Inoltre “Youdem.tv,” manda in onda ogni giorno sul web e anche sul satellite, i filmati realizzati da tutti i membri della community che insieme – a detta del sito – stanno realizzando programmi televisivi partecipativi. I canali tematici per il momento sono tre: “Salva l‟Italia”, “Faccia a Faccia”88 e “Invisible side”89 . Si può anche scegliere di partecipare allo sviluppo della piattaforma mandando una mail all‟indirizzo indicato. E‟ facile partecipare, nel nostro profilo ci sono tutte le indicazioni utili per creare ed inserire un video oltre ad una lista delle azioni che possiamo compiere. I nostri filmati saranno tutti “moderati” in 24 ore, per consentire alla redazione di verificare che i contenuti non siano diffamatori per nessuno. Torniamo al palinsesto principale, tra pochi minuti sarà in onda una conferenza stampa sull‟Alitalia ma nelle sette pagine di programmazione ci sono anche alcuni documentari sull‟Aquila e delle trasmissioni con ospiti in studio. In totale i canali sono 20 e si va da quelli della primarie2009 dei circoli, all‟“Archivio dirette”, dove dopo tanta interazione tra simili, si ha il primo contatto, anche se “mediato”, con un “politico”. “Question Time” infatti è una rubrica settimanale di 20 minuti, all‟interno della quale la redazione pone ad alcuni rappresentati del Pd, a rotazione, le domande sul tema della settimana che arrivano dai sostenitori. I quesiti si possono postare in 85 Il sito che dovrebbe consentire agli iscritti di partecipare con il calendario delle azioni, le campagne, la spedizione di cartoline. Al 13 gennaio però il calendario delle azioni è fermo al 31 dicembre 2009 e quello degli eventi al 12 dicembre dello stesso anno. 86 Lo slogan: La Tv che sei tu” 87 Per navigare su Youdem.tv con i telefoni cellulari è necessario inserire sul browser l‟indirizzo beta.youdem.tv/mobile 88 L‟utente può intervistare un amico, un conoscente o qualsiasi persona che abbia un‟idea diversa dalla sua per stimolare il confronto. Figura 5 da <http://www.youdem.tv>
  • 37. 37 due modi: attraverso i video caricati proprio sulla stessa “Youdem.tv” e con i messaggi postati su una pagina non ben identificata del sito del partito democratico. Durante la trasmissione però l‟intervistatore, nel corso del collegamento telefonico del 22 dicembre 2009 con Laura Puppato del Forum Ambiente del Pd, fa riferimento anche alle domande postate sulla pagina di “facebook”. www.radioradicale.it riscatta invece il sito del partito di Marco Pannella ed Emma Bonino poco chiaro nella disposizione dei contenuti che sono tanti e tutti ammassati sulla home page. Per raggiungere lo spazio più interattivo del sito è necessario andarlo a cercare in uno dei piccoli menu collocati a sinistra alla voce “galassie”. Il sito di radio radicale in rete dal 1998, è il più naturale proseguimento del progetto radiofonico nato nel 1976 a Roma e che nel corso degli anni si è distinto tra gli italiani per aver trasmesso loro cosa succedeva nelle aule giudiziarie e anche in quelle del parlamento ma anche per aver favorito la libera formazione delle opinioni e la prime forme di partecipazione come l‟apertura delle linee telefoniche per interagire direttamente con i rappresentanti di partito. Un impegno portato avanti con convinzione anche adesso sul web, coltivando le nuove tecnologie per agevolare la libera circolazione delle informazioni. Un progetto però che ha rischiato di ridimensionarsi fino al 30 dicembre 2009, giorno in cui è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il “decreto mille proroghe” per il rinnovo della convenzione tra Ministero dello Sviluppo Economico e Centro di Produzione Spa per la produzione Spa per la trasmissione delle sedute parlamentari. La durata della convenzione è stata ridotta da tre a due anni così come l‟importo da 10 milioni di euro a 9,9 milioni l‟anno. Il sito è bene organizzato e semplice da utilizzare. In primo piano ci sono quattro menu: “Radio Radicale” il più generico”, “Fai notizia” e “Solo video “ gli spazi per il giornalismo partecipativo da parte degli utenti e “Tutti i processi” con l‟archivio di tutti quelli seguiti dalla radio nel corso della sua storia. Si tratta di un‟area molto ordinata divisa per singoli processi con i documenti relativi alle “dell‟ultima udienza” e “tutte le udienze”. Il corpo della home page di “Radio Radicale” offre tanti servizi, organizzati con chiarezza. Nella parte centrale sono visualizzate le varie dirette “audio” o 89 Per mettere in mostra cosa non è trattato dalla televisione tradizionale. Figura 6 da <http://www.radioradicale.it>
  • 38. 38 “audio/video”. Sulla destra invece c‟è uno specchietto che rimanda alle ultime sedute filmate di Camera e Sanato. La radio le segue tutte e se ci spostiamo nella sezione dedicata, possiamo notare che per ogni seduta possiamo fruire del filmato di ogni singolo intervento. La pagina è strutturata come un elenco nel quale è ripercorso l‟ordine del giorno; sulla destra se clicchiamo su “resoconto della seduta” , la pagina si collega al resoconto delle discussioni sul sito della camera di riferimento. Non solo, vengono trasmessi anche i dibattiti nelle commissioni. Un servizio alternativo e in concorrenza con quello offerto da Camera e Senato. Tornando alla home page sulla sinistra sono pubblicati i numeri inarrivabili dell‟Archivio di Radio Radicale, le trasmissioni radio e i collegamenti alla “nuova agenzia radicale” e al canale su “Youtube”. 3.4.3 Gli altri Prendiamo adesso in considerazione anche gli altri siti riportati nella tabella. Partiamo da quelli che per adesso non hanno superato l‟esame della rete e che hanno ottenuto una valutazione rossa: sono nove. Da sottolineare il caso del sito degli ex Ds www.dsonline.it e quello dell‟ex Margherita, www.margheritaonline.it. Entrambi i partiti sono convogliati nel 2007 nel Pd ma i loro spazi web sono ancora in rete inutilizzati. L‟unica possibilità per avere qualche informazione “fresca” è cliccare sul simbolo del partito democratico che automaticamente collega al nuovo sito. Emblematico anche il caso dell‟Unione democratica dei consumatori: www.consumatoriuniti.it è uno spazio che ha poco del web 2.0 ed è nato esclusivamente per sostenere la candidatura alle politiche del 2008 del segretario Bruno De Vita, il video promozionale del quale, viene visualizzato ininterrottamente sulla home page che è di fatto l‟unica pagina del sito. Il collegamento a “Youtube” non porta ad una tv ufficiale ma a video sparsi mentre la pagina su “facebook” ha un solo membro, i “Consumatori uniti” stessi. Lo spazio dell‟Svp, il partito popolare sudtirolese che rappresenta gli interessi delle minoranze tedesche e ladine90 della Provincia autonoma di Bolzano, sembra molto ben organizzato ma purtroppo è inaccessibile per chi non conosce la lingua tedesca. In Italiano e anche in Inglese infatti è possibile visualizzare solo una schermata bianca con una breve storia del 90 La minoranza ladina è composta da 770.000 in Friuli, 30.000 sono i Ladini dolomitici, 40.000 quelli del cantone svizzero dei Grigioni. Queste tre zone sono la parte residuale di un più vasto territorio romanzo che si estendeva intorno al 1000 d.c. su di una regione compresa tra le Sorgenti del Reno e l‟Adriatico. Per approfondimenti si veda: www.minoranzelinguistiche.provincia.tn.it/mappaMinoranze/pagina1.html