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UN PIANO PER LA MONTAGNA
Ugo Parolo
Sottosegretario ai rapporti con il Consiglio regionale, alle politiche per la Montagna, alla
Macroregione Alpina (EUSALP), ai Quattro Motori per l’ Europa e alla programmazione negoziata
Sala Conferenze UBI Banca, Luino
12 maggio 2017
AGENDA
2
 Regione Lombardia per la montagna
 Il territorio al centro
 Montagna Futuro, le nuove sfide
 Un impegno comune per la montagna
REGIONE LOMBARDIA PER LA MONTAGNA
IL NOSTRO TERRITORIO
10.260 Kmq, 1.253.084 Abitanti
il 43% del territorio regionale è montano
... e la rappresentanza?
4
Risorse
POLITICHE PER LA MONTAGNA
Un quadro di insieme
Crescita
Sviluppo
Occupazione
POR FESR – FSE
Fondo delle Valli Prealpine
Fondo Comuni Confinanti
PSR - FEASR
Legge 19/2014
5
«Regione Lombardia svilupperà la propria politica per la montagna con azioni coordinate e
interdisciplinari sia nei processi legislativi che nei diversi livelli di programmazione e
pianificazione. L’obiettivo che si intende raggiungere è lo sviluppo di un’azione unitaria in tutte le
tematiche che possano interessare la montagna, ponendo particolare attenzione alla coerenza
delle azioni con le intrinseche peculiarità territoriali, sociali ed economiche. Si punterà quindi ad
azioni coordinate e interdisciplinari che facciano della trasversalità e della sinergia tra tutti i
soggetti coinvolti la loro forza».
PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO 2013/2018
Principali obiettivi per la montagna
Valorizzazione delle Comunità Montane come
soggetto idoneo allo svolgimento di funzioni associate
Potenziamento accessibilità ai territori montani e
attrattività della montagna
Ottimizzazione della programmazione
economica per la montagna
«Una Regione dalla
parte della Montagna»
6
EUSALP
Macroregione alpina
Montagna e pianura insieme in un rapporto paritario
Protecting Alps
Developing Alps
Connecting Alps
«Protagonisti nell’Action
Group n. 1
Approccio bottom-up e
rapporto diretto con gli
stakeholder»
La Strategia Macroregionale Alpina si basa su un piano d’azione nato nel
2014, a seguito di ampia consultazione pubblica svolta nei 7 Stati Membri e
nelle 48 Regioni, da giugno a ottobre 2014.
Regione Lombardia da subito ha fortemente creduto in questo processo:
 coordinando le Regioni italiane dell’area della macroregione nel
percorso di formazione della Strategia
 ospitando la conferenza finale degli Stakeholder (oltre 1.200 persone)
tenutasi a Milano nel dicembre 2014
È questa un’iniziativa che nasce dalle Regioni ed è per questo, che per la
prima volta, nel Comitato paritetico e nella governance ci sono a pari livello
sia i 7 Stati che le Regioni che a turno rappresentano i singoli Stati dentro
la Strategia Macroregionale.
La presidenza di turno sarà in
capo a Regione Lombardia nel
2019.
7
RELAZIONI CON BOLZANO E TRENTO
Una collaborazione nel segno dell’autonomia
Regione Lombardia ha sostenuto un rinnovato spirito di collaborazione con
le due Province Autonome, che sta già portando risultati tangibili sul
territorio:
 Rilancio del nuovo Fondo per i Comuni Confinanti
 Nuovo rapporto per la gestione del Parco dello Stelvio
Con la Provincia Autonoma di Bolzano:
 Percorso comune per la valorizzazione della Strada dello Stelvio
Con la Provincia Autonoma di Trento:
 Nuova gestione delle risorse idriche del lago d’Idro, per il bacino del
fiume Chiese
«La montagna lombarda
può autogestirsi, come il
Trentino Alto Adige -
Südtirol »
8
9
STRATEGIA NAZIONALE AREE INTERNE
La Strategie Nazionale Aree interne (SNAI) ha lo scopo di promuovere lo
sviluppo locale dei territori più periferici, gravati da squilibri
demografici e carenze strutturali di servizi pubblici.
€ 11.324.000
€ 15.000.000
€ 38.000.000
Approvate n. 2 Strategie
(selezionate nel 2014): Alta
Valtellina, Valchiavenna
(in attesa sigla AdPQ)
Selezionate n. 2 nuove
aree: Alto Lago di Como e
Valli del Lario e Oltrepò
Pavese, per le quali in corso
le attività di co-
progettazione per la stesura
della strategia
€ 64.324.000 le risorse
messe a disposizione da
Regione per le Aree Interne
+ € 15 milioni di risorse
nazionali tramite fondi della
Legge di Stabilità
«Lombardia 1° a livello
nazionale
nell’approvazione delle
Strategie d’Area»
€ 14.970.000
di risorse RL
FESR/FSE/FEASR
€ 15.971.860
di risorse RL
FESR/FSE/FEASR
NUOVO FONDO COMUNI CONFINANTI
10
 Fondo istituito nel 2009 con risorse provenienti dai bilanci delle
Province Autonome Trento e Bolzano – legge n. 191 del 23 dicembre
2009
 Il 19 settembre 2014 Regione Lombardia ha sottoscritto l’intesa con il
Governo, la Regione Veneto e le Province autonome di Bolzano e
Trento che ha dato vita al Nuovo Fondo dei Comuni Confinanti
 80 ML di euro annui, di cui 24 da destinare a progetti presentati dai
Comuni e 56 per progetti strategici concordati con i territori
 Un nuovo approccio, volto a favorire ricadute territoriali più ampie e
sistemiche nell’utilizzo dei fondi
13 comuni confinanti
e 29 comuni contigui
In 6 anni (2013-2018)
oltre € 93 Mln (solo per i
progetti a carattere
strategico), con
investimento totale di
oltre € 170 Mln
«Abbiamo rivoluzionato la
gestione del Fondo
scommettendo sulla capacità
del territorio di costruire il
proprio sviluppo»
Rinnovato rapporto di
collaborazione tra
Regione Lombardia e le
due province autonome
di Trento e Bolzano
11
«Progetti strategici di
sistema, con ricadute su
tutto il territorio
lombardo»
NUOVO FONDO COMUNI CONFINANTI
Alcuni esempi
Definizione di un piano
di gestione del Parco
dello Stelvio, quale
volano di sviluppo per
l’intera valle
Regolamentazione dei
flussi d’acqua del Lago
d’Idro, con benefici su
tutto il bacino del fiume
Chiese, a vantaggio
della pianura bresciana
Finanziamento della
galleria di Gargnano e
della pista ciclabile del
Garda, per migliorare
accessibilità e
attrattività dell’intero
comparto
IL TERRITORIO AL CENTRO
ESEMPI CONCRETI
L.r. 19/2014 SONDRIO
«Prima forma
sperimentale di
autonomia e di
partecipazione diretta»
Il territorio partecipa alla
formazione delle leggi:
istituzione di un Comitato
Paritetico tra la Provincia e
Regione Lombardia. Alla
Provincia il compito di
fornire un parere
obbligatorio in fase
redigente delle leggi
regionali
Modello che persegue un
maggior ingaggio del
territorio, garantendone
una maggior
rappresentanza
Legge che sancisce la
specificità montana
della provincia di
Sondrio, mantenendo
al territorio funzioni
che altrove sono tornati
di competenza
regionale
Demanio idrico, una
gestione territoriale
13
ESEMPI CONCRETI
Parco dello Stelvio
14
Gli interventi previsti
ammontano a € 21 Mln
di cui circa € 16 Mln a
valere sul Fondo
Comuni Confinanti, € 2
Mln dal Parco, € 3 Mln
sul FESR (Aree interne)
In poco più di un anno
approvati: LR ad hoc, il
Piano degli investimenti
e il Piano delle attività
del Parco, le linee di
indirizzo per la
pianificazione
Nuova governance
semplificata per il Parco
dello Stelvio Lombardo,
grazie alla sinergia con
ERSAF
«Il Parco dello Stelvio
motore per lo sviluppo
locale »
Valorizzazione Strada
dello Stelvio in sinergia
con le realtà alpine
confinanti
5,0 mln/€
La storia del parco
Valorizzazione
testimonianze della
Grande Guerra
1,1 mln/€
Promozione del parco
e delle reti locali
5,2 mln/€
Storica firma, nel febbraio 2015, tra Regione
Lombardia, Governo e le Province Autonome di
Trento e Bolzano per una nuova modalità di
gestione del Parco, affidata ai territorio,
confermando comunque la configurazione unitaria
dello stesso.
Regione Lombardia ha ottenuto le stesse
prerogative gestionali riservate alle Province
autonome.
Primo e unico caso di pianificazione condivisa con
le Province autonome.
Alcune linee di azione:
ESEMPI CONCRETI
Fondo delle Valli Prealpine
15
€ 5.142.856,00
per i comuni
montani della
provincia di Brescia
e Bergamo
€ 3.857.142,00
per i comuni
montani della
provincia di Varese,
Como e Lecco
Finanziamento a fondo
perduto con un
contributo massimo
dell’80% del costo di ogni
singolo progetto
Ogni strategia è
finanziabile per un
importo di € 1.285.714,00
Sono ammesse strategie
con un importo massimo
complessivo dei progetti
pari a € 4.000.000,00
9 milioni di euro in tre
anni, a valere sul bilancio
regionale (art. 5 bis della
L.R. 25/2007 c.6.) per
sostenere i nuovi
investimenti e per
rilanciare la montagna
lombarda
Sono esclusi i Comuni montani:
1. della provincia di Sondrio
2. della provincia di Pavia in quanto provincia con territorio montano
inferiore al 30% del territorio provinciale
3. i Comuni della provincia di Brescia confinanti con la Provincia di
Trento, come individuati dalla delibera n.1 dell’11 febbraio 2015 del FCC
Totale risorse 9 milioni
16
PIANO DEGLI INVESTIMENTI
Le risorse messe in gioco da RL
«Circa 390 milioni le risorse
complessivamente attivate
per le aree montane»
*€ 69.941.858 Le risorse
stanziate da Regione Lombardia
a valere sui Fondi strutturali
(FESR, FSE e FESR) e sul Fondo
delle Valli Prealpine
*€ 3.857.142
per comuni montani
della Provincia
Como Lecco Varese
(€ 1.285.714,00 per
Provincia)
*€ 5.142.856
per Comuni Montani
Provincia Brescia e
Bergamo
(€ 2.571.428 per
Provincia)
*€ 14.970.000
FESR FSE FEASR
*€ 15.971.860
FESR FSE FEASR
*€ 30.000.000 stanziati per le due Aree interne
(Oltre Po e Alto Lago nuove aree in corso di approvazione)
€ 10.286.910 le ulteriori risorse
di cofinanziamento a valere
sulla Strategia Aree Interne
Alta Valtellina e Val Chiavenna
€ 170 Mln le Risorse
complessive attivate dal Fondo
Comuni Confinanti
+
+
€ 17.000.000 annui da AQST
Provincia di Sondrio
€ 85.000.000 in 5 anni per AQST
Sondrio
+
€ 52.500.000 in 5 anni alle 23
Comunità Montane, per il
mantenimento dei servizi
+
€ 52.500.000
per le 23 Comunità
Montane
MONTAGNA FUTURO, LE NUOVE SFIDE
LE NUOVE SFIDE
Ulteriori sfide
18
 Partecipazione effettiva delle Terre Alte al progetto di sviluppo della
nostra regione
 Ampliamento a tutti i territori montani della sperimentazione
introdotta per la Provincia di Sondrio in materia di autonomia
 Riduzione significativa del residuo fiscale per territori svantaggiati
come quelli montani
 Semplificazione delle procedure, in ragione delle esigenze
specifiche e delle condizioni di contesto della montagna lombarda
LE NUOVE SFIDE
Ulteriori sfide
19
 Sviluppare il tema dei servizi ecosistemici nelle politiche della
montagna
 Premiare i cittadini che già lavorano a diretto contatto con l’ambiente
e il territorio, attraverso un sistema virtuoso che li incentivi ad operare
per la sua tutela
 Integrare meglio domanda e offerta del settore bosco-legno e
aumentare il valore aggiunto del prodotto finale, al fine di contrastare
la crisi profonda che sta vivendo il settore
 Riconoscere agli impianti di risalita la valenza di servizio pubblico
locale, suddividere gli aspetti patrimoniali (gestione pubblica
territoriale) dalle dinamiche gestionali (soggetti privati)
UN IMPEGNO COMUNE PER LA MONTAGNA
21
PERCHE’ UN PIANO DEDICATO
Obiettivi
Montagna Futuro per dare vita ad un piano che:
 Costruisca dal basso, in modo partecipato, un modello di
governance più semplice e più rappresentativo
 Elevi il grado di consapevolezza nella montagna delle proprie
capacità
 Sia lo strumento efficace per attrarre risorse e per garantirne un
utilizzo coordinato ed efficace
 Faccia sintesi tra le diverse politiche in atto in ambito montano
 Sia espressione del territorio
 Sia da stimolo per lo sviluppo di processi di co-progettazione
territoriale
 Incentivi il miglioramento delle capacità di governance territoriale
 Fornisca delle linee di indirizzo concrete sulle priorità di intervento
manifestate dai territori
Costruire con il territorio
montano una visione
delle priorità, delle
esigenze e delle
opportunità
Stimolare la capacità di
governance e le capacità
programmatiche e
progettuali, sostenendo la
cooperazione e la
creazione di reti
Insieme e con gli attori
locali per una messa in
rete delle progettualità,
rispetto agli strumenti
della programmazione
regionale
«Non un piano calato
dall’alto, ma espressione
della montagna»
22
VERSO MONTAGNA FUTURO
Road map
Evento
Finale
ottobre/novembre
Presentazione
e avvio
14/03 12
maggio
Luino
25
maggio
Colico
29
giugno
Darfo Boario
Terme
luglio settembre
Risultati
Timing
Definiamo insieme le
linee guida del
Piano della Montagna
Governance e
comunità: una
rete per la
montagna
Servizi e
comunità
locali: vivere la
montagna
Giovani e start
up d’impresa: il
futuro della
montagna
Ambiente e
natura: motore di
sviluppo della
montagna
A contatto con il territorio e con gli stakeholder
locali, per un percorso di confronto e condivisione
Comunicazione – Social
Attrattività e
turismo: la
montagna al
centro
23
VIVERE LA MONTAGNA
Servizi e comunità locali
Soluzioni innovative per la qualità di vita
nella montagna lombarda
Esempi e buone pratiche dal territorio
Accessibilità ai servizi, reti di comunità
Ruolo del terzo settore
Coprogettazione e confronto con il territorio
24
TEMPI
……
«partecipazione e co-
progettazione»
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
In collaborazione con
#siamounasquadra
#montagnafuturo
MONTAGNA LOMBARDA E QUALITA’ DI VITA
ELEMENTI DI CONTESTO
Luino, Sala Conferenze Ubi Banca
12 maggio 2017
Stefano Marani, Eur&ca
AGENDA
2
 Montagna futuro: un percorso condiviso
 Montagna lombarda e qualità di vita: elementi di
contesto
MONTAGNA FUTURO: UN PERCORSO CONDIVISO
4
PERCORSO DI COPROGETTAZIONE
Strumenti
 TAVOLI TEMATICI TERRITORIALI
Occasione di incontro
e di scambio, per far
emergere e mettere
in rete le buone
pratiche
Montagna Futuro, un percorso di crescita e cooperazione inter
istituzionale, con il coinvolgimento degli attori territoriali
pubblici e privati, per fissare i temi chiave per lo sviluppo della
montagna lombarda
 INTERVISTE CON STAKEHOLDERS
 QUESTIONARIO ONLINE
Per lo sviluppo di
conoscenze e
competenze rispetto alle
politiche territoriali per
la montagna lombarda
Per valorizzare le risorse
umane, istituzionali,
dell’ambiente sociale ed
economico
 ANALISI MACRO TENDENZE
5
TAVOLI TEMATICI TERRITORIALI
Focus tematici
Giovani e start up
d’impresa
il futuro della
montagna
Programmazione e
politiche territoriali
Servizi alla
comunità locale
Giovani, start-up
e green economy
Ambiente e natura
motore di sviluppo
della montagna
Economia circolare e
servizi eco sistemici
Attrattività e turismo
la montagna
al centro
Cultura e
Turismo sostenibile
Governance e
comunità
una rete per la
montagna
Servizi e
comunità locali
vivere la montagna
6
TAVOLI TEMATICI TERRITORIALI
La parola al territorio
 I Tavoli Tematici si svolgeranno sul territorio, nel periodo tra
maggio e settembre 2017
 Gli incontri si articoleranno in momenti di confronto plenario
e istituzionale e in successivi focus di approfondimento
tecnico
 L’obiettivo è quello di coinvolgere e far emergere le
conoscenze presenti sui territori, per favorire il confronto di
idee, così da giungere all’individuazione di linee d’azione
prioritarie
Gli esiti dei Tavoli
tematici concorreranno
alla definizione delle
linee guida
Confronto istituzionale
per un confronto aperto
su proposte e linee di
azione per la montagna
lombarda
Focus tecnici per
coinvolgere
nell’interpretazione degli
elementi territoriali,
raccogliere valutazioni,
delineare soluzioni
innovative
IL RISULTATO ATTESO
Linee guida Calendario provvisorio
 Servizi e comunità locali: vivere la
montagna (12 maggio 2017, Luino, Va)
 Attrattività e turismo: la montagna al
centro ( 25 maggio 2017, Colico, Lc)
 Giovani e start up d’impresa: il futuro
della montagna (29 giugno 2017, Darfo
Boario Terme, BS)
 Ambiente e natura: motore di sviluppo
della montagna (luglio 2017)
 Governance e comunità: una rete per la
montagna (settembre 2017)
 Montagna Futuro: il nuovo Piano per la
Montagna ( fine ottobre, Palazzo
Lombardia)
*Date e sedi degli eventi sono indicative ,
verranno via via comunicate sul sito
montagnafuturo.it
Linee Guida Montagna Futuro
Tavoli Tematici Territoriali
Analisi contesto
montano
regionale
Interviste con
stakeholders
Questionario
online
Informazione e
comunicazione
verso il Nuovo Piano per la Montagna
di Regione Lombardia
SERVIZI E COMUNITA’ LOCALI: VIVERE LA MONTAGNA
SPOPOLAMENTO E INVECCHIAMENTO
La montagna, un paese per vecchi?
Indice dimensione demografica - - Rielaborazione su
dati 100% Lombardia Eupolis
 Sarebbe importante prevedere
delle forme di agevolazione per
la popolazione che vive in
montagna
 I giovani appena possono vanno
via >> non si comprendono le
opportunità occupazionali che
offre il territorio montano
(agricoltura, turismo) perché i
modelli che vengono proposti
sono legati ai centri urbani
 Bisognerebbe investire nelle idee
>> spesso ai giovani manca una
cultura dell’innovazione >>
incentivare dei percorsi di scambio
e confronto con altre realtà
 E’ essenziale stare vicino ai
giovani, l’offerta culturale
presente sul territorio è
inadeguata e questo porta ad una
povertà educativa >> è
necessario, soprattutto per i
giovani, avere uno stimolo che li
spinga a rimanere
 I Comuni montani che
hanno registrato, tra il
2010 e il 2014, un
aumento della
popolazione over 75
sono più del doppio
(63%) di quelli che
hanno registrato un
aumento della
popolazione sotto i 24
anni di età (31%)
 86% comuni montani
rileva un indice
demografico inferiore
alla media regionale
 Nel periodo
2007/2014 il 48% dei
Comuni montani
lombardi ha registrato
un aumento della
popolazione, contro
una media regionale
del 70%.
Spunti da interviste
svolte:
ACCESSIBILITA’ AI SERVIZI
Quali modelli alternativi?
 E’ necessario attivare dei servizi
che migliorino la qualità della
vita della popolazione: taxibus,
servizi sociali, ...
 Sarebbe opportuno prevedere dei
modelli di recupero degli ex edifici
scolastici rimasti vuoti, perché
tornino alla comunità per
l’offerta di altri servizi sociali
 C’è un problema di mentalità, una
chiusura verso la fruizione dei
servizi legati al sociale >> cultura
molto orgogliosa, bisognerebbe
lavorare per incentivare un
cambio culturale
 L’elemento di forza per la
gestione dei territori montani
risiede sicuramente
nell’accorpamento dei servizi,
nella programmazione di
interventi condivisi e di lungo
termine
Dotazione di strutture in ambito sociale e per la
famiglia, medie 2008-2014–
Fonte cartografica 100%Lombardia, Eupolis. Sisel
 I comuni montani che
riescono a raggiungere
più di 20 strutture che
offrono servizi
culturali, sanitari,
ospedalieri nell’arco di
30 minuti sono il 46%
contro una media
regionale dell’80%
 In media il 18% della
popolazione
scolarizzata si rivolge
fuori dal contesto
montano per
frequentare gli istituti
scolastici, con picchi
che arrivano al 40%
Spunti da interviste
svolte:
CAPACITA’ DI CREAZIONE DI CAPITALE UMANO
La formazione quale motore di sviluppo
 E’ fondamentale formarsi ed
educarsi per evitare di diventare
il «parco giochi di Milano»
 Bisognerebbe riuscire a sostenere
dei percorsi di innovazione,
favorire il dialogo tra la città e la
montagna in modo da creare
degli elementi di accelerazione.
Ad oggi ci sono pochi rapporti con
le Università e i centri urbani, si fa
fatica a creare dei legami,
bisognerebbe pensare a
strumenti che facilitino questi
passaggi di conoscenza e
competenza
 Sarebbe importante riuscire a
migliorare la professionalità del
personale degli alberghi. È
necessario disporre di personale
specializzato e non improvvisato
 Bisognerebbe investire nelle idee
>> Mancano dei corsi specifici di
specializzazione
Capacità di creazione di capitale umano 2013 –
Fonte cartografica 100%Lombardia, Eupolis. Sisel
 Il livello di competitività
dell’offerta formativa
presente nei comuni
montani è ben al di
sotto della media
regionale (si attesta al
59%)
 Nel territorio delle Alpi
Occidentali (Piemonte,
Val d’Aosta, Lombardia,
Liguria) solamente il
9,2% dei giovani ha
completato l’istruzione
terziaria
Spunti da interviste
svolte:
12
COOPERAZIONE E NETWORKING NEL TERZO SETTORE
Fare rete per competere
 Sul territorio si rileva la mancanza
di una capacità di aggregazione
da parte dei cittadini >> presenza
di un numero altissimo di micro
associazioni che non dialogano
tra loro
 Autoreferenzialità, dispersione,
campanilismi, scarsa capacità di
socializzare >> bisogna
intervenire proprio sulla modifica
dell’approccio culturale
 Bisogna puntare
sull’informazione, sul
coinvolgimento attivo della
popolazione per riuscire a
generare il cambiamento
culturale necessario
 Il territorio sarebbe ancora
appetibile rispetto all’erogazione
di alcuni servizi che vengono però
svolti da cooperative esterne di
grandi dimensioni rispetto alle
quale è difficile relazionarsi
Attività di solidarietà, medie 2010-2015 –
Fonte cartografica 100%Lombardia, Eupolis. Sisel
 Il numero di cooperative
sociali, organizzazioni di
volontariato,
associazioni di
solidarietà familiare
presenti nei territori
montani è inferiore alla
media regionale
 Le associazioni non
profit presenti sul
territorio sono per la
maggior parte di micro
dimensioni
Spunti da interviste
svolte:
RETI DI COMUNITA’
Il valore aggiunto del vivere in montagna
 Nei territori montani sono
presenti delle dimensioni
comunitarie e sociali molto forti
ben lontane dall’isolamento
della città
 Sono attive iniziative di
custodia sociale che aiutano i
cittadini a fronteggiare le
difficoltà
 La popolazione è disposta ad
attivarsi per contrastare il senso
di solitudine ed emarginazione
>> spesso le montagne vengano
vissute in modo oppressivo,
come un ostacolo, un muro che
non permette di vedere
l’orizzonte e questo può portare
le persone ad isolarsi >> È quindi
indispensabile che vi sia
qualcuno che assuma il ruolo di
“facilitatore delle relazioni”, di
aggregatore
Indice di disagio - Rielaborazione su dati
100% Lombardia Eupolis
 88% comuni montani
rileva un indice di
disagio superiore alla
media regionale
 Le tematiche per le
quali i territori
montani si sono
mobilitati
maggiormente con il
PISL Montagna 2011-
2013 riguardano:
interventi di
miglioramento dei
servizi socio-
assistenziali (16,43%),
di conservazione
ambientale (16,90%),
di miglioramento della
viabilità locale
(25,35%)
Spunti da interviste
svolte:
La montagna ci offre la cornice …
tocca a noi inventare la storia che va con essa!
(Nicolas Helmbacher)
14
15
TEMPI
……
«partecipazione e co-
progettazione»
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
#siamounasquadra
#montagnafuturo
Progetto CoNSENSo
Community Nurse Supporting Elderly in a changing Society
Giuseppe Salamina
venerdì 12 maggio 2017 - servizi e comunità locali: vivere la montagna - sala Ubi Banca | via Piero Chiara, 7 | Luino (VA)
partners
• Regione Piemonte
• ASL Torino
• Regione Liguria
• Accademia di Medicina
• Dipartimento del Var
• Agenzia per lo Sviluppo di Alsazia
• Università di Primorska (Capodistria)
• Istituto Protezione Sociale Slovenia
• Regione Carinzia
• Ag. Sviluppo Imprenditoria Carinzia
aiutare gli anziani a vivere autonomamente presso il proprio domicilio il
più a lungo possibile e prevenire o ritardare il trasferimento in RSA o case di
riposo
obiettivo
un modello di presa in carico a supporto della popolazione anziana, centrato sulla
figura dell’infermiere di famiglia e comunità (IFeC)
proposta
modello
• tutti i residenti ≥ 65 anni, indipendentemente dallo stato di salute, sono
assegnati ad un IFeC
• numero di anziani associati a IFeC tarato su territorio (dispersione,
isolamento, viabilità….)  500-600
• attività IFeC a tempo pieno con visite periodiche a domicilio
• periodicità visite domicilio in base a necessità dell’anziano
• valutazione iniziale anziani con check list standardizzata
• stretta collaborazione con MMG e famigliari
• coinvolgimento ospedale, servizi specialistici, servizi socio assistenziali,
privato sociale, ecc..
attività IFeC
• visione a 360° dei bisogni dell’anziano
• raccordo con i diversi attori che vedono dell’anziano la porzione di
propria competenza
• in nessun caso si sostituisce a MMG, servizi specialistici, famiglia,
badanti, servizi socio-assistenziali, ecc., con i quali collabora in stretto
rapporto, condividendo di volta in volta obiettivi di breve, medio e lungo
periodo
• in raccordo con famiglia si connette anche con attori locali esterni a
SSN: servizi sociali, privato sociale, per ridurre isolamento e
promuovere accesso alle opportunità di relazione
attività IFeC
• in condivisione con MMG e servizi specialistici, esecuzione piccole
prestazioni medico-assistenziali (terapie, medicazioni, prelievi, ecc.),
fornitura di farmaci
• monitoraggio indicatori di salute
• verifica requisiti di sicurezza/appropriatezza abitazione e eventuali
problematiche sociali
• semplificazione/sostegno accesso offerte del territorio, connessione col
privato sociale a soluzioni tecnologiche (telemedicina/domotica), se
disponibili nel territorio
durata: 36 mesi preparazione; test sul campo; valutazione e sostenibilità
preparazione: 9 mesi scelta area test e area confronto; selezione e formazione infermieri
test: 18 mesi attività sul campo, raccolta informazioni
valutazione: 6 mesi analisi informazioni; sviluppo social economy e advocacy
report: 3 mesi rendicontazione e proposte per futura sostenibilità
struttura progetto
i partner
partner esterni associati
1. Bolzano/Bozen
2. Verbania, Cusio, Ossola
3. Novara
4. Asti
partner finanziati dal progetto
PP1 Cuneo 1 – valle Maira e Grana
PP3 Genova 3 – alta val Trebbia
partner, territori e popolazione
sostenibilità
grazie per l’attenzione
La strategia
V@lli Resilienti
per il programma AttivAree
Arch. Fabrizio Veronesi
Comunità Montana di Valle Trompia
MONTAGNA FUTURO
Servizi e comunità locali: vivere la montagna
Luino, 12 Maggio 2017
Capofila: Comunità Montana Valle Trompia
Partner: Comunità Montana Valle Sabbia
Consorzio Laghi
Consorzio Valli
Andropolis
Co.ge.ss
Sentieri e Verbena
Faro
Clarabella (consorzio e coop.)
Fraternità Impronta
Università degli Studi di Brescia
CCIAA di Brescia
+ Rete di sostegno: 25 comuni, GAL, enti del turismo e museali, FIAB, istituti scolastici, ecc…
V@LLI RESILIENTI – contesto
N. comuni 25
N. abitanti 39.134
Superficie (kmq) 600,4
Densità (ab/kmq) 65,2
BS
8 comuni VT
17 comuni VS
V@LLI RESILIENTI – contesto
Aumentare l'attrattività dell’area montana delle Valli Trompia e Sabbia come luogo per vivere e lavorare,
ma anche come spazio in grado di offrire un’accoglienza improntata alle risorse della comunità locale e alla
valorizzazione degli elementi culturali ed ambientali del territorio
Obiettivi specifici:
 Colmare il deficit infrastrutturale e strutturale delle due valli in termini di offerta di servizi per imprese
e cittadini
 Favorire l’occupazione giovanile e sviluppare attività di impresa sociale e rafforzare modelli cooperativi
e di rete
 Valorizzare le risorse culturali ed ambientali come leve di crescita professionale e di occupazione per i
residenti
 Rafforzare e integrare l'offerta turistica del territorio anche verso i poli urbani limitrofi (Brescia, aree
dei laghi di Garda e d’Iseo)
V@LLI RESILIENTI - obiettivi
V@LLI RESILIENTI - strategie
La strategia, articolata in 4 driver tematici integrati tra loro, punta a promuovere un
processo di riattivazione e riappropriazione del contesto prealpino dell’alta Val
Trompia e alta Val Sabbia, in termini partecipativi e di comunità e il rilancio del
territorio, quale sistema locale integrato, attrattivo e in grado di rifondare il proprio
rapporto nei confronti dei limitrofi poli urbani
DRIVER A
Valli Smart
3 azioni
DRIVER B
Valli Solidali
4 azioni
DRIVER C
Valli Collaborative
3 azioni
DRIVER D
Valli Viventi
3 azioni
+ 3 azioni trasversali
(formazione, comunicazione e governance)
Driver A – Valli Smart
testo
BANDA
ULTRA-LARGA
FASCICOLO
DIGITALE
IMPRESA
SPORTELLO
POLIFUNZIONALE
DATA CENTER
Driver A – Valli Smart
testo
Driver B – Valli Solidali
ACCOGLIENZA
SOLIDALE
NEGOZI DI
VICINATO
HOME
DELIVERY
PRODOTTI LOCALI SOLIDALI
Driver B – Valli Solidali
testo
Driver C – Valli Collaborative
MAPPA
PATRIMONIO
RURALE
BARGHE
SERVICE
REBECCO
FARM
MAPPA
DI
COMUNITÀ
Driver C – Valli Collaborative
testo
Driver D – Valli Viventi
GREENWAYS
COMPOSTAGGIO
LETAME
OSSERVATORIO
IDROGEOLOGICO
Driver D – Valli Viventi
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Venerdì 12 maggio 2017
Servizi e comunità locali: vivere la
montagna
LA COOPERAZIONE SOCIALE
NELLE AREE INTERNE: LE SFIDE
DEL PROGETTO ATTIVAREE
Dott.ssa Claudia Pedercini
Comunità Montana Valle Trompia
(Brescia)
•Capacity building
•Coordinamento e
raccordo con le
politiche sociali
•Empowerment
•Itticoltura
•Latte di cavalla
•Nocciolo
•Rete di negozi
•Home delivery
•Presidi di comunità
•Turismo etico e
solidale
•Accoglienza di turisti
con bisogni specifici
Accoglienza
solidale
Reti di
vicinato
Azione di
sistema
Prodotti
locali
Interrogativi iniziali
• Quale contributo può dare la cooperazione sociale in termini di aumento dell’attrattività delle aree interne
sotto il profilo sociale? - opportunità
• Come può la cooperazione (in special modo i Consorzi) aumentare l’appetibilità dei servizi e delle
sperimentazioni attivate fino ad ora nelle aree interne? – rapporto tra rurale e urbano
• Quale occasione si presenta sotto il profilo dell’inter-settorialità? - ibridazione
• Quali meccanismi di riflessività organizzativa si posso attivare per lo sviluppo di specifici modelli gestionali?
– innovazione di processo
• Verso quali servizi deve orientare la propria operatività? – innovazione di prodotto
• A quali target la cooperazione sociale che opera nelle aree interne è chiamata a rispondere? – beneficiari
Sfide proposte
Accoglienza solidale – sfida 1: Lavoro bottom up
• finalizzato alla rottura della frammentarietà del comparto turistico;
• alla concertazione e co-progettazione con le realtà locali, istituzionali e non e della cittadinanza;
• strutturazione di una comunità accogliente
Reti di vicinato – sfida 2: Ibridazione di sistema
• Da negozio di vicinato a presidi comunitari, da associazioni a punti di comunità;
• Da assistenza domiciliare a servizi per la comunità dei residenti (raccordo con le due Aziende speciali dei
due territori);
Prodotti locali – sfida 3: Recupero della capacità imprenditoriale del territorio
• Sviluppo di colture alternative alle attuali;
• Cooperazione come “incubatore” di giovani economie locali;
Strumenti attuativi
Accoglienza solidale - Marchio etico e solidale
• Pacchetti turistici etici, solidali ed accessibili;
• Rete turistica integrata e solidale;
• Possibilità di inclusione lavorativa;
Reti di vicinato – Trasformazione funzionale dei commerci e home delivery
• I negozi diventano: fornitori di prodotti tipici, punti di ordine e di ritiro;
• I negozi verranno forniti di: prodotti e servizi a prezzi calmierati, una postazione telematica per la
connessione alla piattaforma Home Delivery
Prodotti solidali – Consolidamento delle sperimentazioni nel settore agricolo
• Sperimentazione agricola e zootecnica;
• Bandi di concorso agricoli per aziende under 40;
Azione di sistema: uno strumento per lo sviluppo integrato
Obiettivo
• Riposizionamento imprenditoriale della cooperazione sociale operante nelle aree interne;
• Attualizzare le competenze della cooperazione sociale;
• Raccordo con le azioni dell’intero progetto AttivAree;
• Avviare la sperimentazione di nuovi servizi e nuovi modelli gestionali (cooperative di comunità)
Strumenti
• Supporti imprenditoriali;
• Supporti nell’ambito della ricerca e sviluppo aziendale;
• Formazione – innovazione di processo
• Design dei servizi – innovazione di prodotto
• Co-progettazione dei servizi sociali (Deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia 25 febbraio 2011 n.
IX/1353 “Linee guida per la semplificazione amministrativa e la valorizzazione degli enti del terzo settore
nell’ambito dei servizi alla persona e alla comunità̀”, Deliberazione ANAC n. 32 del 20 gennaio 2016 avente ad
oggetto “Determinazione linee guida per l’affidamento di servizi a enti del Terzo settore e alle cooperative sociali”,
con particolare riferimento al paragrafo n. 5 “La co-progettazione”) – innovazione di prodotto
Riflessioni da innestare
• Ri-significare l’inserimento lavorativo (Coop. B) e i percorsi di esercitazione all’autonomia (Coop. Tipo A);
• Rapporto tra linee di conciliazione famiglia (DGR 5969 del 12/12/2016) – lavoro e la nuova domiciliarità che
si sperimenterà all’interno del progetto;
• Raccordo tra cultura e sociale (pacchetti turistici, presidi bibliotecari etc.);
• Infrastrutture tecniche al servizio delle infrastrutture sociali (ad esempio piattaforme, internet etc.);
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
STRATEGIE DI
COMUNICAZIONE
PER LA MONTAGNA:
IL CASO MONTAGNA FUTURO
ANDREA ALBANESE
Social Media Marketing & Digital Communication Advisor
12 maggio 2017
Sala Conferenze UBI Banca| Luino
SLIDES E DOCUMENTAZIONE
AD USO ESCLUSIVO
DEI PARTECIPANTI
AL CORSO
LA «NUOVA» COMUNICAZIONE
Nell’era Social e Digital
Globale, l’investimento
fondamentale è
nella comunicazione
digitale e social.
L’utilizzo sempre maggiore di
queste piattaforme ha
amplificato a dismisura
il cosiddetto “passa parola”
(Word of Mouth).
IL PANORAMA
DEI SOCIAL MEDIA
L’UTILIZZO DEI SOCIAL MEDIA
IN ITALIA
0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6
Snapchat
Tumblr
Pinterest
Skype
Linkedin
Google+
Twitter
Instagram
FB Messenger
Whatsapp
Facebook
YouTube
Social network mobile oriented Applicazioni di messaggistica, chat e voip Altri social media
TECNICHE SOCIAL E DIGITAL
PER LA COMUNICAZIONE
DELLA MONTAGNA
PRIMO PASSO:
IL SITO WEB DEL PROGETTO
PRIMO PASSO:
PAGINA DELL’EVENTO
PRIMO PASSO:
AGENDA EVENTI
SECONDO PASSO:
SCEGLIERE I CANALI GIUSTI
Informativo
Emozionale
Ingaggiante
Relazionale
Emozionale
Coinvolgente
Impattante
Aspirazionale
Informativo
Relazionale
Ingaggiante
SECONDO PASSO:
SCEGLIERE I CANALI GIUSTI
Cittadini
Gruppi verticali
Communities
Cittadini
Blogger
Hashtag-trackers
Igers community
Giornalisti
Blogger
Istituzioni
Esponenti Politici
LA PAGINA FACEBOOK
DEL PROGETTO
COSA PUBBLICARE?
Trovate contenuti coerenti
ed interessanti, che stimolino
la risposta emozionale
e l’interazione con i fan
5’’ per convincerli a fare click!
Pianificate i vostri post secondo un ‘calendario editoriale’
settimanale, tenete conto del mondo esterno e degli eventi!
Scegliete con cura l’orario dei vostri post!
Orario di lavoro o no? A chi vi rivolgete?
Avete analizzato gli Insights della pagina?
COME PUBBLICARE?
INSIGHT DELLA PAGINA FACEBOOK
DEL PROGETTO
IL CALENDARIO EDITORIALE
DI MONTAGNA FUTURO
ESEMPI DI CONTENUTI:
LE CITAZIONI EMOZIONALI
Elementi in evidenza:
1 - #Citazioni: identifica la
tipologia di post all’interno del
contesto editoriale
2 - La citazione ripetuta nel
testo permette l’indicizzazione
del contenuto
3 – L‘hashtag del personaggio
‘citato’ permette la ridiffusione
del contenuto
GLI EVENTI LEGATI AL PROGETTO
I POST SPONSORIZZATI
PER IL LANCIO DELL’EVENTO
FACEBOOK LIVE
Il live streaming in occasione di conferenze
stampa, iniziative ed eventi pubblici, permette
una migliore veicolazione dei contenuti ai fan
della pagina.
Facebook Live può essere considerato come
un altro strumento per la trasparenza e per
l’inclusività della cittadinanza.
IMMAGINE INTEGRATA:
INSTAGRAM
COMUNICAZIONE IN ISTAGRAM
IMMAGINE INTEGRATA:
TWITTER
Andrea Albanese
Mobile: +39.349.265.2792
LinkedIn: http://www.linkedin.com/in/albaneseandrea
Facebook: https://www.facebook.com/AndreaAlbanese01
Slideshare: http://www.slideshare.net/AndreaAlbanese
Twitter: @FlashAndrea https://twitter.com/FlashAndrea
CAMBIARE È UNA SCELTA,
NESSUNO TI REGALA NIENTE!

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Servizi e comunità locali: vivere la montagna | #MontagnaFuturo 12 maggio Luino

  • 1. UN PIANO PER LA MONTAGNA Ugo Parolo Sottosegretario ai rapporti con il Consiglio regionale, alle politiche per la Montagna, alla Macroregione Alpina (EUSALP), ai Quattro Motori per l’ Europa e alla programmazione negoziata Sala Conferenze UBI Banca, Luino 12 maggio 2017
  • 2. AGENDA 2  Regione Lombardia per la montagna  Il territorio al centro  Montagna Futuro, le nuove sfide  Un impegno comune per la montagna
  • 3. REGIONE LOMBARDIA PER LA MONTAGNA
  • 4. IL NOSTRO TERRITORIO 10.260 Kmq, 1.253.084 Abitanti il 43% del territorio regionale è montano ... e la rappresentanza? 4
  • 5. Risorse POLITICHE PER LA MONTAGNA Un quadro di insieme Crescita Sviluppo Occupazione POR FESR – FSE Fondo delle Valli Prealpine Fondo Comuni Confinanti PSR - FEASR Legge 19/2014 5
  • 6. «Regione Lombardia svilupperà la propria politica per la montagna con azioni coordinate e interdisciplinari sia nei processi legislativi che nei diversi livelli di programmazione e pianificazione. L’obiettivo che si intende raggiungere è lo sviluppo di un’azione unitaria in tutte le tematiche che possano interessare la montagna, ponendo particolare attenzione alla coerenza delle azioni con le intrinseche peculiarità territoriali, sociali ed economiche. Si punterà quindi ad azioni coordinate e interdisciplinari che facciano della trasversalità e della sinergia tra tutti i soggetti coinvolti la loro forza». PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO 2013/2018 Principali obiettivi per la montagna Valorizzazione delle Comunità Montane come soggetto idoneo allo svolgimento di funzioni associate Potenziamento accessibilità ai territori montani e attrattività della montagna Ottimizzazione della programmazione economica per la montagna «Una Regione dalla parte della Montagna» 6
  • 7. EUSALP Macroregione alpina Montagna e pianura insieme in un rapporto paritario Protecting Alps Developing Alps Connecting Alps «Protagonisti nell’Action Group n. 1 Approccio bottom-up e rapporto diretto con gli stakeholder» La Strategia Macroregionale Alpina si basa su un piano d’azione nato nel 2014, a seguito di ampia consultazione pubblica svolta nei 7 Stati Membri e nelle 48 Regioni, da giugno a ottobre 2014. Regione Lombardia da subito ha fortemente creduto in questo processo:  coordinando le Regioni italiane dell’area della macroregione nel percorso di formazione della Strategia  ospitando la conferenza finale degli Stakeholder (oltre 1.200 persone) tenutasi a Milano nel dicembre 2014 È questa un’iniziativa che nasce dalle Regioni ed è per questo, che per la prima volta, nel Comitato paritetico e nella governance ci sono a pari livello sia i 7 Stati che le Regioni che a turno rappresentano i singoli Stati dentro la Strategia Macroregionale. La presidenza di turno sarà in capo a Regione Lombardia nel 2019. 7
  • 8. RELAZIONI CON BOLZANO E TRENTO Una collaborazione nel segno dell’autonomia Regione Lombardia ha sostenuto un rinnovato spirito di collaborazione con le due Province Autonome, che sta già portando risultati tangibili sul territorio:  Rilancio del nuovo Fondo per i Comuni Confinanti  Nuovo rapporto per la gestione del Parco dello Stelvio Con la Provincia Autonoma di Bolzano:  Percorso comune per la valorizzazione della Strada dello Stelvio Con la Provincia Autonoma di Trento:  Nuova gestione delle risorse idriche del lago d’Idro, per il bacino del fiume Chiese «La montagna lombarda può autogestirsi, come il Trentino Alto Adige - Südtirol » 8
  • 9. 9 STRATEGIA NAZIONALE AREE INTERNE La Strategie Nazionale Aree interne (SNAI) ha lo scopo di promuovere lo sviluppo locale dei territori più periferici, gravati da squilibri demografici e carenze strutturali di servizi pubblici. € 11.324.000 € 15.000.000 € 38.000.000 Approvate n. 2 Strategie (selezionate nel 2014): Alta Valtellina, Valchiavenna (in attesa sigla AdPQ) Selezionate n. 2 nuove aree: Alto Lago di Como e Valli del Lario e Oltrepò Pavese, per le quali in corso le attività di co- progettazione per la stesura della strategia € 64.324.000 le risorse messe a disposizione da Regione per le Aree Interne + € 15 milioni di risorse nazionali tramite fondi della Legge di Stabilità «Lombardia 1° a livello nazionale nell’approvazione delle Strategie d’Area» € 14.970.000 di risorse RL FESR/FSE/FEASR € 15.971.860 di risorse RL FESR/FSE/FEASR
  • 10. NUOVO FONDO COMUNI CONFINANTI 10  Fondo istituito nel 2009 con risorse provenienti dai bilanci delle Province Autonome Trento e Bolzano – legge n. 191 del 23 dicembre 2009  Il 19 settembre 2014 Regione Lombardia ha sottoscritto l’intesa con il Governo, la Regione Veneto e le Province autonome di Bolzano e Trento che ha dato vita al Nuovo Fondo dei Comuni Confinanti  80 ML di euro annui, di cui 24 da destinare a progetti presentati dai Comuni e 56 per progetti strategici concordati con i territori  Un nuovo approccio, volto a favorire ricadute territoriali più ampie e sistemiche nell’utilizzo dei fondi 13 comuni confinanti e 29 comuni contigui In 6 anni (2013-2018) oltre € 93 Mln (solo per i progetti a carattere strategico), con investimento totale di oltre € 170 Mln «Abbiamo rivoluzionato la gestione del Fondo scommettendo sulla capacità del territorio di costruire il proprio sviluppo» Rinnovato rapporto di collaborazione tra Regione Lombardia e le due province autonome di Trento e Bolzano
  • 11. 11 «Progetti strategici di sistema, con ricadute su tutto il territorio lombardo» NUOVO FONDO COMUNI CONFINANTI Alcuni esempi Definizione di un piano di gestione del Parco dello Stelvio, quale volano di sviluppo per l’intera valle Regolamentazione dei flussi d’acqua del Lago d’Idro, con benefici su tutto il bacino del fiume Chiese, a vantaggio della pianura bresciana Finanziamento della galleria di Gargnano e della pista ciclabile del Garda, per migliorare accessibilità e attrattività dell’intero comparto
  • 13. ESEMPI CONCRETI L.r. 19/2014 SONDRIO «Prima forma sperimentale di autonomia e di partecipazione diretta» Il territorio partecipa alla formazione delle leggi: istituzione di un Comitato Paritetico tra la Provincia e Regione Lombardia. Alla Provincia il compito di fornire un parere obbligatorio in fase redigente delle leggi regionali Modello che persegue un maggior ingaggio del territorio, garantendone una maggior rappresentanza Legge che sancisce la specificità montana della provincia di Sondrio, mantenendo al territorio funzioni che altrove sono tornati di competenza regionale Demanio idrico, una gestione territoriale 13
  • 14. ESEMPI CONCRETI Parco dello Stelvio 14 Gli interventi previsti ammontano a € 21 Mln di cui circa € 16 Mln a valere sul Fondo Comuni Confinanti, € 2 Mln dal Parco, € 3 Mln sul FESR (Aree interne) In poco più di un anno approvati: LR ad hoc, il Piano degli investimenti e il Piano delle attività del Parco, le linee di indirizzo per la pianificazione Nuova governance semplificata per il Parco dello Stelvio Lombardo, grazie alla sinergia con ERSAF «Il Parco dello Stelvio motore per lo sviluppo locale » Valorizzazione Strada dello Stelvio in sinergia con le realtà alpine confinanti 5,0 mln/€ La storia del parco Valorizzazione testimonianze della Grande Guerra 1,1 mln/€ Promozione del parco e delle reti locali 5,2 mln/€ Storica firma, nel febbraio 2015, tra Regione Lombardia, Governo e le Province Autonome di Trento e Bolzano per una nuova modalità di gestione del Parco, affidata ai territorio, confermando comunque la configurazione unitaria dello stesso. Regione Lombardia ha ottenuto le stesse prerogative gestionali riservate alle Province autonome. Primo e unico caso di pianificazione condivisa con le Province autonome. Alcune linee di azione:
  • 15. ESEMPI CONCRETI Fondo delle Valli Prealpine 15 € 5.142.856,00 per i comuni montani della provincia di Brescia e Bergamo € 3.857.142,00 per i comuni montani della provincia di Varese, Como e Lecco Finanziamento a fondo perduto con un contributo massimo dell’80% del costo di ogni singolo progetto Ogni strategia è finanziabile per un importo di € 1.285.714,00 Sono ammesse strategie con un importo massimo complessivo dei progetti pari a € 4.000.000,00 9 milioni di euro in tre anni, a valere sul bilancio regionale (art. 5 bis della L.R. 25/2007 c.6.) per sostenere i nuovi investimenti e per rilanciare la montagna lombarda Sono esclusi i Comuni montani: 1. della provincia di Sondrio 2. della provincia di Pavia in quanto provincia con territorio montano inferiore al 30% del territorio provinciale 3. i Comuni della provincia di Brescia confinanti con la Provincia di Trento, come individuati dalla delibera n.1 dell’11 febbraio 2015 del FCC Totale risorse 9 milioni
  • 16. 16 PIANO DEGLI INVESTIMENTI Le risorse messe in gioco da RL «Circa 390 milioni le risorse complessivamente attivate per le aree montane» *€ 69.941.858 Le risorse stanziate da Regione Lombardia a valere sui Fondi strutturali (FESR, FSE e FESR) e sul Fondo delle Valli Prealpine *€ 3.857.142 per comuni montani della Provincia Como Lecco Varese (€ 1.285.714,00 per Provincia) *€ 5.142.856 per Comuni Montani Provincia Brescia e Bergamo (€ 2.571.428 per Provincia) *€ 14.970.000 FESR FSE FEASR *€ 15.971.860 FESR FSE FEASR *€ 30.000.000 stanziati per le due Aree interne (Oltre Po e Alto Lago nuove aree in corso di approvazione) € 10.286.910 le ulteriori risorse di cofinanziamento a valere sulla Strategia Aree Interne Alta Valtellina e Val Chiavenna € 170 Mln le Risorse complessive attivate dal Fondo Comuni Confinanti + + € 17.000.000 annui da AQST Provincia di Sondrio € 85.000.000 in 5 anni per AQST Sondrio + € 52.500.000 in 5 anni alle 23 Comunità Montane, per il mantenimento dei servizi + € 52.500.000 per le 23 Comunità Montane
  • 17. MONTAGNA FUTURO, LE NUOVE SFIDE
  • 18. LE NUOVE SFIDE Ulteriori sfide 18  Partecipazione effettiva delle Terre Alte al progetto di sviluppo della nostra regione  Ampliamento a tutti i territori montani della sperimentazione introdotta per la Provincia di Sondrio in materia di autonomia  Riduzione significativa del residuo fiscale per territori svantaggiati come quelli montani  Semplificazione delle procedure, in ragione delle esigenze specifiche e delle condizioni di contesto della montagna lombarda
  • 19. LE NUOVE SFIDE Ulteriori sfide 19  Sviluppare il tema dei servizi ecosistemici nelle politiche della montagna  Premiare i cittadini che già lavorano a diretto contatto con l’ambiente e il territorio, attraverso un sistema virtuoso che li incentivi ad operare per la sua tutela  Integrare meglio domanda e offerta del settore bosco-legno e aumentare il valore aggiunto del prodotto finale, al fine di contrastare la crisi profonda che sta vivendo il settore  Riconoscere agli impianti di risalita la valenza di servizio pubblico locale, suddividere gli aspetti patrimoniali (gestione pubblica territoriale) dalle dinamiche gestionali (soggetti privati)
  • 20. UN IMPEGNO COMUNE PER LA MONTAGNA
  • 21. 21 PERCHE’ UN PIANO DEDICATO Obiettivi Montagna Futuro per dare vita ad un piano che:  Costruisca dal basso, in modo partecipato, un modello di governance più semplice e più rappresentativo  Elevi il grado di consapevolezza nella montagna delle proprie capacità  Sia lo strumento efficace per attrarre risorse e per garantirne un utilizzo coordinato ed efficace  Faccia sintesi tra le diverse politiche in atto in ambito montano  Sia espressione del territorio  Sia da stimolo per lo sviluppo di processi di co-progettazione territoriale  Incentivi il miglioramento delle capacità di governance territoriale  Fornisca delle linee di indirizzo concrete sulle priorità di intervento manifestate dai territori Costruire con il territorio montano una visione delle priorità, delle esigenze e delle opportunità Stimolare la capacità di governance e le capacità programmatiche e progettuali, sostenendo la cooperazione e la creazione di reti Insieme e con gli attori locali per una messa in rete delle progettualità, rispetto agli strumenti della programmazione regionale «Non un piano calato dall’alto, ma espressione della montagna»
  • 22. 22 VERSO MONTAGNA FUTURO Road map Evento Finale ottobre/novembre Presentazione e avvio 14/03 12 maggio Luino 25 maggio Colico 29 giugno Darfo Boario Terme luglio settembre Risultati Timing Definiamo insieme le linee guida del Piano della Montagna Governance e comunità: una rete per la montagna Servizi e comunità locali: vivere la montagna Giovani e start up d’impresa: il futuro della montagna Ambiente e natura: motore di sviluppo della montagna A contatto con il territorio e con gli stakeholder locali, per un percorso di confronto e condivisione Comunicazione – Social Attrattività e turismo: la montagna al centro
  • 23. 23 VIVERE LA MONTAGNA Servizi e comunità locali Soluzioni innovative per la qualità di vita nella montagna lombarda Esempi e buone pratiche dal territorio Accessibilità ai servizi, reti di comunità Ruolo del terzo settore Coprogettazione e confronto con il territorio
  • 24. 24 TEMPI …… «partecipazione e co- progettazione» GRAZIE PER L’ATTENZIONE In collaborazione con #siamounasquadra #montagnafuturo
  • 25. MONTAGNA LOMBARDA E QUALITA’ DI VITA ELEMENTI DI CONTESTO Luino, Sala Conferenze Ubi Banca 12 maggio 2017 Stefano Marani, Eur&ca
  • 26. AGENDA 2  Montagna futuro: un percorso condiviso  Montagna lombarda e qualità di vita: elementi di contesto
  • 27. MONTAGNA FUTURO: UN PERCORSO CONDIVISO
  • 28. 4 PERCORSO DI COPROGETTAZIONE Strumenti  TAVOLI TEMATICI TERRITORIALI Occasione di incontro e di scambio, per far emergere e mettere in rete le buone pratiche Montagna Futuro, un percorso di crescita e cooperazione inter istituzionale, con il coinvolgimento degli attori territoriali pubblici e privati, per fissare i temi chiave per lo sviluppo della montagna lombarda  INTERVISTE CON STAKEHOLDERS  QUESTIONARIO ONLINE Per lo sviluppo di conoscenze e competenze rispetto alle politiche territoriali per la montagna lombarda Per valorizzare le risorse umane, istituzionali, dell’ambiente sociale ed economico  ANALISI MACRO TENDENZE
  • 29. 5 TAVOLI TEMATICI TERRITORIALI Focus tematici Giovani e start up d’impresa il futuro della montagna Programmazione e politiche territoriali Servizi alla comunità locale Giovani, start-up e green economy Ambiente e natura motore di sviluppo della montagna Economia circolare e servizi eco sistemici Attrattività e turismo la montagna al centro Cultura e Turismo sostenibile Governance e comunità una rete per la montagna Servizi e comunità locali vivere la montagna
  • 30. 6 TAVOLI TEMATICI TERRITORIALI La parola al territorio  I Tavoli Tematici si svolgeranno sul territorio, nel periodo tra maggio e settembre 2017  Gli incontri si articoleranno in momenti di confronto plenario e istituzionale e in successivi focus di approfondimento tecnico  L’obiettivo è quello di coinvolgere e far emergere le conoscenze presenti sui territori, per favorire il confronto di idee, così da giungere all’individuazione di linee d’azione prioritarie Gli esiti dei Tavoli tematici concorreranno alla definizione delle linee guida Confronto istituzionale per un confronto aperto su proposte e linee di azione per la montagna lombarda Focus tecnici per coinvolgere nell’interpretazione degli elementi territoriali, raccogliere valutazioni, delineare soluzioni innovative
  • 31. IL RISULTATO ATTESO Linee guida Calendario provvisorio  Servizi e comunità locali: vivere la montagna (12 maggio 2017, Luino, Va)  Attrattività e turismo: la montagna al centro ( 25 maggio 2017, Colico, Lc)  Giovani e start up d’impresa: il futuro della montagna (29 giugno 2017, Darfo Boario Terme, BS)  Ambiente e natura: motore di sviluppo della montagna (luglio 2017)  Governance e comunità: una rete per la montagna (settembre 2017)  Montagna Futuro: il nuovo Piano per la Montagna ( fine ottobre, Palazzo Lombardia) *Date e sedi degli eventi sono indicative , verranno via via comunicate sul sito montagnafuturo.it Linee Guida Montagna Futuro Tavoli Tematici Territoriali Analisi contesto montano regionale Interviste con stakeholders Questionario online Informazione e comunicazione verso il Nuovo Piano per la Montagna di Regione Lombardia
  • 32. SERVIZI E COMUNITA’ LOCALI: VIVERE LA MONTAGNA
  • 33. SPOPOLAMENTO E INVECCHIAMENTO La montagna, un paese per vecchi? Indice dimensione demografica - - Rielaborazione su dati 100% Lombardia Eupolis  Sarebbe importante prevedere delle forme di agevolazione per la popolazione che vive in montagna  I giovani appena possono vanno via >> non si comprendono le opportunità occupazionali che offre il territorio montano (agricoltura, turismo) perché i modelli che vengono proposti sono legati ai centri urbani  Bisognerebbe investire nelle idee >> spesso ai giovani manca una cultura dell’innovazione >> incentivare dei percorsi di scambio e confronto con altre realtà  E’ essenziale stare vicino ai giovani, l’offerta culturale presente sul territorio è inadeguata e questo porta ad una povertà educativa >> è necessario, soprattutto per i giovani, avere uno stimolo che li spinga a rimanere  I Comuni montani che hanno registrato, tra il 2010 e il 2014, un aumento della popolazione over 75 sono più del doppio (63%) di quelli che hanno registrato un aumento della popolazione sotto i 24 anni di età (31%)  86% comuni montani rileva un indice demografico inferiore alla media regionale  Nel periodo 2007/2014 il 48% dei Comuni montani lombardi ha registrato un aumento della popolazione, contro una media regionale del 70%. Spunti da interviste svolte:
  • 34. ACCESSIBILITA’ AI SERVIZI Quali modelli alternativi?  E’ necessario attivare dei servizi che migliorino la qualità della vita della popolazione: taxibus, servizi sociali, ...  Sarebbe opportuno prevedere dei modelli di recupero degli ex edifici scolastici rimasti vuoti, perché tornino alla comunità per l’offerta di altri servizi sociali  C’è un problema di mentalità, una chiusura verso la fruizione dei servizi legati al sociale >> cultura molto orgogliosa, bisognerebbe lavorare per incentivare un cambio culturale  L’elemento di forza per la gestione dei territori montani risiede sicuramente nell’accorpamento dei servizi, nella programmazione di interventi condivisi e di lungo termine Dotazione di strutture in ambito sociale e per la famiglia, medie 2008-2014– Fonte cartografica 100%Lombardia, Eupolis. Sisel  I comuni montani che riescono a raggiungere più di 20 strutture che offrono servizi culturali, sanitari, ospedalieri nell’arco di 30 minuti sono il 46% contro una media regionale dell’80%  In media il 18% della popolazione scolarizzata si rivolge fuori dal contesto montano per frequentare gli istituti scolastici, con picchi che arrivano al 40% Spunti da interviste svolte:
  • 35. CAPACITA’ DI CREAZIONE DI CAPITALE UMANO La formazione quale motore di sviluppo  E’ fondamentale formarsi ed educarsi per evitare di diventare il «parco giochi di Milano»  Bisognerebbe riuscire a sostenere dei percorsi di innovazione, favorire il dialogo tra la città e la montagna in modo da creare degli elementi di accelerazione. Ad oggi ci sono pochi rapporti con le Università e i centri urbani, si fa fatica a creare dei legami, bisognerebbe pensare a strumenti che facilitino questi passaggi di conoscenza e competenza  Sarebbe importante riuscire a migliorare la professionalità del personale degli alberghi. È necessario disporre di personale specializzato e non improvvisato  Bisognerebbe investire nelle idee >> Mancano dei corsi specifici di specializzazione Capacità di creazione di capitale umano 2013 – Fonte cartografica 100%Lombardia, Eupolis. Sisel  Il livello di competitività dell’offerta formativa presente nei comuni montani è ben al di sotto della media regionale (si attesta al 59%)  Nel territorio delle Alpi Occidentali (Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, Liguria) solamente il 9,2% dei giovani ha completato l’istruzione terziaria Spunti da interviste svolte:
  • 36. 12 COOPERAZIONE E NETWORKING NEL TERZO SETTORE Fare rete per competere  Sul territorio si rileva la mancanza di una capacità di aggregazione da parte dei cittadini >> presenza di un numero altissimo di micro associazioni che non dialogano tra loro  Autoreferenzialità, dispersione, campanilismi, scarsa capacità di socializzare >> bisogna intervenire proprio sulla modifica dell’approccio culturale  Bisogna puntare sull’informazione, sul coinvolgimento attivo della popolazione per riuscire a generare il cambiamento culturale necessario  Il territorio sarebbe ancora appetibile rispetto all’erogazione di alcuni servizi che vengono però svolti da cooperative esterne di grandi dimensioni rispetto alle quale è difficile relazionarsi Attività di solidarietà, medie 2010-2015 – Fonte cartografica 100%Lombardia, Eupolis. Sisel  Il numero di cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, associazioni di solidarietà familiare presenti nei territori montani è inferiore alla media regionale  Le associazioni non profit presenti sul territorio sono per la maggior parte di micro dimensioni Spunti da interviste svolte:
  • 37. RETI DI COMUNITA’ Il valore aggiunto del vivere in montagna  Nei territori montani sono presenti delle dimensioni comunitarie e sociali molto forti ben lontane dall’isolamento della città  Sono attive iniziative di custodia sociale che aiutano i cittadini a fronteggiare le difficoltà  La popolazione è disposta ad attivarsi per contrastare il senso di solitudine ed emarginazione >> spesso le montagne vengano vissute in modo oppressivo, come un ostacolo, un muro che non permette di vedere l’orizzonte e questo può portare le persone ad isolarsi >> È quindi indispensabile che vi sia qualcuno che assuma il ruolo di “facilitatore delle relazioni”, di aggregatore Indice di disagio - Rielaborazione su dati 100% Lombardia Eupolis  88% comuni montani rileva un indice di disagio superiore alla media regionale  Le tematiche per le quali i territori montani si sono mobilitati maggiormente con il PISL Montagna 2011- 2013 riguardano: interventi di miglioramento dei servizi socio- assistenziali (16,43%), di conservazione ambientale (16,90%), di miglioramento della viabilità locale (25,35%) Spunti da interviste svolte:
  • 38. La montagna ci offre la cornice … tocca a noi inventare la storia che va con essa! (Nicolas Helmbacher) 14
  • 39. 15 TEMPI …… «partecipazione e co- progettazione» GRAZIE PER L’ATTENZIONE #siamounasquadra #montagnafuturo
  • 40. Progetto CoNSENSo Community Nurse Supporting Elderly in a changing Society Giuseppe Salamina venerdì 12 maggio 2017 - servizi e comunità locali: vivere la montagna - sala Ubi Banca | via Piero Chiara, 7 | Luino (VA)
  • 41. partners • Regione Piemonte • ASL Torino • Regione Liguria • Accademia di Medicina • Dipartimento del Var • Agenzia per lo Sviluppo di Alsazia • Università di Primorska (Capodistria) • Istituto Protezione Sociale Slovenia • Regione Carinzia • Ag. Sviluppo Imprenditoria Carinzia
  • 42. aiutare gli anziani a vivere autonomamente presso il proprio domicilio il più a lungo possibile e prevenire o ritardare il trasferimento in RSA o case di riposo obiettivo
  • 43. un modello di presa in carico a supporto della popolazione anziana, centrato sulla figura dell’infermiere di famiglia e comunità (IFeC) proposta
  • 44. modello • tutti i residenti ≥ 65 anni, indipendentemente dallo stato di salute, sono assegnati ad un IFeC • numero di anziani associati a IFeC tarato su territorio (dispersione, isolamento, viabilità….)  500-600 • attività IFeC a tempo pieno con visite periodiche a domicilio • periodicità visite domicilio in base a necessità dell’anziano • valutazione iniziale anziani con check list standardizzata • stretta collaborazione con MMG e famigliari • coinvolgimento ospedale, servizi specialistici, servizi socio assistenziali, privato sociale, ecc..
  • 45. attività IFeC • visione a 360° dei bisogni dell’anziano • raccordo con i diversi attori che vedono dell’anziano la porzione di propria competenza • in nessun caso si sostituisce a MMG, servizi specialistici, famiglia, badanti, servizi socio-assistenziali, ecc., con i quali collabora in stretto rapporto, condividendo di volta in volta obiettivi di breve, medio e lungo periodo • in raccordo con famiglia si connette anche con attori locali esterni a SSN: servizi sociali, privato sociale, per ridurre isolamento e promuovere accesso alle opportunità di relazione
  • 46. attività IFeC • in condivisione con MMG e servizi specialistici, esecuzione piccole prestazioni medico-assistenziali (terapie, medicazioni, prelievi, ecc.), fornitura di farmaci • monitoraggio indicatori di salute • verifica requisiti di sicurezza/appropriatezza abitazione e eventuali problematiche sociali • semplificazione/sostegno accesso offerte del territorio, connessione col privato sociale a soluzioni tecnologiche (telemedicina/domotica), se disponibili nel territorio
  • 47. durata: 36 mesi preparazione; test sul campo; valutazione e sostenibilità preparazione: 9 mesi scelta area test e area confronto; selezione e formazione infermieri test: 18 mesi attività sul campo, raccolta informazioni valutazione: 6 mesi analisi informazioni; sviluppo social economy e advocacy report: 3 mesi rendicontazione e proposte per futura sostenibilità struttura progetto
  • 48. i partner partner esterni associati 1. Bolzano/Bozen 2. Verbania, Cusio, Ossola 3. Novara 4. Asti partner finanziati dal progetto PP1 Cuneo 1 – valle Maira e Grana PP3 Genova 3 – alta val Trebbia
  • 49. partner, territori e popolazione
  • 52. La strategia V@lli Resilienti per il programma AttivAree Arch. Fabrizio Veronesi Comunità Montana di Valle Trompia MONTAGNA FUTURO Servizi e comunità locali: vivere la montagna Luino, 12 Maggio 2017
  • 53. Capofila: Comunità Montana Valle Trompia Partner: Comunità Montana Valle Sabbia Consorzio Laghi Consorzio Valli Andropolis Co.ge.ss Sentieri e Verbena Faro Clarabella (consorzio e coop.) Fraternità Impronta Università degli Studi di Brescia CCIAA di Brescia + Rete di sostegno: 25 comuni, GAL, enti del turismo e museali, FIAB, istituti scolastici, ecc… V@LLI RESILIENTI – contesto N. comuni 25 N. abitanti 39.134 Superficie (kmq) 600,4 Densità (ab/kmq) 65,2 BS 8 comuni VT 17 comuni VS
  • 55. Aumentare l'attrattività dell’area montana delle Valli Trompia e Sabbia come luogo per vivere e lavorare, ma anche come spazio in grado di offrire un’accoglienza improntata alle risorse della comunità locale e alla valorizzazione degli elementi culturali ed ambientali del territorio Obiettivi specifici:  Colmare il deficit infrastrutturale e strutturale delle due valli in termini di offerta di servizi per imprese e cittadini  Favorire l’occupazione giovanile e sviluppare attività di impresa sociale e rafforzare modelli cooperativi e di rete  Valorizzare le risorse culturali ed ambientali come leve di crescita professionale e di occupazione per i residenti  Rafforzare e integrare l'offerta turistica del territorio anche verso i poli urbani limitrofi (Brescia, aree dei laghi di Garda e d’Iseo) V@LLI RESILIENTI - obiettivi
  • 56. V@LLI RESILIENTI - strategie La strategia, articolata in 4 driver tematici integrati tra loro, punta a promuovere un processo di riattivazione e riappropriazione del contesto prealpino dell’alta Val Trompia e alta Val Sabbia, in termini partecipativi e di comunità e il rilancio del territorio, quale sistema locale integrato, attrattivo e in grado di rifondare il proprio rapporto nei confronti dei limitrofi poli urbani DRIVER A Valli Smart 3 azioni DRIVER B Valli Solidali 4 azioni DRIVER C Valli Collaborative 3 azioni DRIVER D Valli Viventi 3 azioni + 3 azioni trasversali (formazione, comunicazione e governance)
  • 57. Driver A – Valli Smart testo BANDA ULTRA-LARGA FASCICOLO DIGITALE IMPRESA SPORTELLO POLIFUNZIONALE DATA CENTER
  • 58. Driver A – Valli Smart testo
  • 59. Driver B – Valli Solidali ACCOGLIENZA SOLIDALE NEGOZI DI VICINATO HOME DELIVERY PRODOTTI LOCALI SOLIDALI
  • 60. Driver B – Valli Solidali testo
  • 61. Driver C – Valli Collaborative MAPPA PATRIMONIO RURALE BARGHE SERVICE REBECCO FARM MAPPA DI COMUNITÀ
  • 62. Driver C – Valli Collaborative testo
  • 63. Driver D – Valli Viventi GREENWAYS COMPOSTAGGIO LETAME OSSERVATORIO IDROGEOLOGICO
  • 64. Driver D – Valli Viventi
  • 66. Venerdì 12 maggio 2017 Servizi e comunità locali: vivere la montagna
  • 67. LA COOPERAZIONE SOCIALE NELLE AREE INTERNE: LE SFIDE DEL PROGETTO ATTIVAREE Dott.ssa Claudia Pedercini Comunità Montana Valle Trompia (Brescia)
  • 68. •Capacity building •Coordinamento e raccordo con le politiche sociali •Empowerment •Itticoltura •Latte di cavalla •Nocciolo •Rete di negozi •Home delivery •Presidi di comunità •Turismo etico e solidale •Accoglienza di turisti con bisogni specifici Accoglienza solidale Reti di vicinato Azione di sistema Prodotti locali
  • 69. Interrogativi iniziali • Quale contributo può dare la cooperazione sociale in termini di aumento dell’attrattività delle aree interne sotto il profilo sociale? - opportunità • Come può la cooperazione (in special modo i Consorzi) aumentare l’appetibilità dei servizi e delle sperimentazioni attivate fino ad ora nelle aree interne? – rapporto tra rurale e urbano • Quale occasione si presenta sotto il profilo dell’inter-settorialità? - ibridazione • Quali meccanismi di riflessività organizzativa si posso attivare per lo sviluppo di specifici modelli gestionali? – innovazione di processo • Verso quali servizi deve orientare la propria operatività? – innovazione di prodotto • A quali target la cooperazione sociale che opera nelle aree interne è chiamata a rispondere? – beneficiari
  • 70. Sfide proposte Accoglienza solidale – sfida 1: Lavoro bottom up • finalizzato alla rottura della frammentarietà del comparto turistico; • alla concertazione e co-progettazione con le realtà locali, istituzionali e non e della cittadinanza; • strutturazione di una comunità accogliente Reti di vicinato – sfida 2: Ibridazione di sistema • Da negozio di vicinato a presidi comunitari, da associazioni a punti di comunità; • Da assistenza domiciliare a servizi per la comunità dei residenti (raccordo con le due Aziende speciali dei due territori); Prodotti locali – sfida 3: Recupero della capacità imprenditoriale del territorio • Sviluppo di colture alternative alle attuali; • Cooperazione come “incubatore” di giovani economie locali;
  • 71. Strumenti attuativi Accoglienza solidale - Marchio etico e solidale • Pacchetti turistici etici, solidali ed accessibili; • Rete turistica integrata e solidale; • Possibilità di inclusione lavorativa; Reti di vicinato – Trasformazione funzionale dei commerci e home delivery • I negozi diventano: fornitori di prodotti tipici, punti di ordine e di ritiro; • I negozi verranno forniti di: prodotti e servizi a prezzi calmierati, una postazione telematica per la connessione alla piattaforma Home Delivery Prodotti solidali – Consolidamento delle sperimentazioni nel settore agricolo • Sperimentazione agricola e zootecnica; • Bandi di concorso agricoli per aziende under 40;
  • 72. Azione di sistema: uno strumento per lo sviluppo integrato Obiettivo • Riposizionamento imprenditoriale della cooperazione sociale operante nelle aree interne; • Attualizzare le competenze della cooperazione sociale; • Raccordo con le azioni dell’intero progetto AttivAree; • Avviare la sperimentazione di nuovi servizi e nuovi modelli gestionali (cooperative di comunità) Strumenti • Supporti imprenditoriali; • Supporti nell’ambito della ricerca e sviluppo aziendale; • Formazione – innovazione di processo • Design dei servizi – innovazione di prodotto • Co-progettazione dei servizi sociali (Deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia 25 febbraio 2011 n. IX/1353 “Linee guida per la semplificazione amministrativa e la valorizzazione degli enti del terzo settore nell’ambito dei servizi alla persona e alla comunità̀”, Deliberazione ANAC n. 32 del 20 gennaio 2016 avente ad oggetto “Determinazione linee guida per l’affidamento di servizi a enti del Terzo settore e alle cooperative sociali”, con particolare riferimento al paragrafo n. 5 “La co-progettazione”) – innovazione di prodotto
  • 73. Riflessioni da innestare • Ri-significare l’inserimento lavorativo (Coop. B) e i percorsi di esercitazione all’autonomia (Coop. Tipo A); • Rapporto tra linee di conciliazione famiglia (DGR 5969 del 12/12/2016) – lavoro e la nuova domiciliarità che si sperimenterà all’interno del progetto; • Raccordo tra cultura e sociale (pacchetti turistici, presidi bibliotecari etc.); • Infrastrutture tecniche al servizio delle infrastrutture sociali (ad esempio piattaforme, internet etc.);
  • 75. STRATEGIE DI COMUNICAZIONE PER LA MONTAGNA: IL CASO MONTAGNA FUTURO ANDREA ALBANESE Social Media Marketing & Digital Communication Advisor 12 maggio 2017 Sala Conferenze UBI Banca| Luino
  • 76. SLIDES E DOCUMENTAZIONE AD USO ESCLUSIVO DEI PARTECIPANTI AL CORSO
  • 77. LA «NUOVA» COMUNICAZIONE Nell’era Social e Digital Globale, l’investimento fondamentale è nella comunicazione digitale e social. L’utilizzo sempre maggiore di queste piattaforme ha amplificato a dismisura il cosiddetto “passa parola” (Word of Mouth).
  • 79. L’UTILIZZO DEI SOCIAL MEDIA IN ITALIA 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 Snapchat Tumblr Pinterest Skype Linkedin Google+ Twitter Instagram FB Messenger Whatsapp Facebook YouTube Social network mobile oriented Applicazioni di messaggistica, chat e voip Altri social media
  • 80. TECNICHE SOCIAL E DIGITAL PER LA COMUNICAZIONE DELLA MONTAGNA
  • 81. PRIMO PASSO: IL SITO WEB DEL PROGETTO
  • 84. SECONDO PASSO: SCEGLIERE I CANALI GIUSTI Informativo Emozionale Ingaggiante Relazionale Emozionale Coinvolgente Impattante Aspirazionale Informativo Relazionale Ingaggiante
  • 85. SECONDO PASSO: SCEGLIERE I CANALI GIUSTI Cittadini Gruppi verticali Communities Cittadini Blogger Hashtag-trackers Igers community Giornalisti Blogger Istituzioni Esponenti Politici
  • 87. COSA PUBBLICARE? Trovate contenuti coerenti ed interessanti, che stimolino la risposta emozionale e l’interazione con i fan 5’’ per convincerli a fare click!
  • 88. Pianificate i vostri post secondo un ‘calendario editoriale’ settimanale, tenete conto del mondo esterno e degli eventi! Scegliete con cura l’orario dei vostri post! Orario di lavoro o no? A chi vi rivolgete? Avete analizzato gli Insights della pagina? COME PUBBLICARE?
  • 89. INSIGHT DELLA PAGINA FACEBOOK DEL PROGETTO
  • 90. IL CALENDARIO EDITORIALE DI MONTAGNA FUTURO
  • 91. ESEMPI DI CONTENUTI: LE CITAZIONI EMOZIONALI Elementi in evidenza: 1 - #Citazioni: identifica la tipologia di post all’interno del contesto editoriale 2 - La citazione ripetuta nel testo permette l’indicizzazione del contenuto 3 – L‘hashtag del personaggio ‘citato’ permette la ridiffusione del contenuto
  • 92. GLI EVENTI LEGATI AL PROGETTO
  • 93. I POST SPONSORIZZATI PER IL LANCIO DELL’EVENTO
  • 94. FACEBOOK LIVE Il live streaming in occasione di conferenze stampa, iniziative ed eventi pubblici, permette una migliore veicolazione dei contenuti ai fan della pagina. Facebook Live può essere considerato come un altro strumento per la trasparenza e per l’inclusività della cittadinanza.
  • 98. Andrea Albanese Mobile: +39.349.265.2792 LinkedIn: http://www.linkedin.com/in/albaneseandrea Facebook: https://www.facebook.com/AndreaAlbanese01 Slideshare: http://www.slideshare.net/AndreaAlbanese Twitter: @FlashAndrea https://twitter.com/FlashAndrea CAMBIARE È UNA SCELTA, NESSUNO TI REGALA NIENTE!