Parchi avventura come contesti educativi. La presentazione del prof. Fabrizio Bertolino (Università della Val d'Aosta) in occasione del meeting del parchi avventura del 1 novembre 2014 a Modena .L'audio è disponibile a questo link http://wp.me/P3iT5X-lm
Bertolino parchi avventura come contesti educativi 01 novembre 2014 modena
1. MEETING ANNUALE DEI
PARCHI AVVENTURAPARCHI AVVENTURA
ITALIANI
Modenafiere
Viale Virgilio 70/90
Modena
Il parco avventura come
possibile contestopossibile contesto
educativo
Fabrizio Bertolino
Ricercatore in Pedagogia Generale
à d ll ll d’Università della Valle d’Aosta
2. Mi piacerebbe dialogare su…..Mi piacerebbe dialogare su…..
Bambini del
XXI secolo !!!XXI secolo !!!
I Parchi avventura unaI Parchi avventura una
opportunità per.…
La scuola entra in
igioco….
L i i ?Lavoriamo assieme?
4. Bambini del XXI secolo….Bambini del XXI secolo….
Cittadini
Immagine tratta da
www.mammablogger.net/2008/1
1/16/le-citta-italiane-e-i-bambini/
Immagini tratte dalle sfilate di Pitti Bimbo
5. Vivere ( e crescere) in “città”Vivere ( ….. e crescere) in città
Al i i iti iAlcuni scenari critici
1 La solitudine del bambino1. La solitudine del bambino
2. L’inaccettabilità del rischio
3. Una vita virtuale
4. La riduzione di natura
5. [….]
6. [….]
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
6. 1° criticità: La solitudine del bambino1 criticità: La solitudine del bambino
Nel 2013 più morti che nati al Sud, mai così pochi dalla
Grande GuerraG G
Più morti che nati. Nel 2013 al Sud i decessi hanno superato le
nascite, confermando il trend già in atto dall'anno precedente. Un, g p
fenomeno così grave si era verificato solo nel 1867 e nel 1918 cioè
alla fine di due guerre, la terza guerra d'Indipendenza e la prima
Guerra Mondiale: "Nel 2013 il numero dei nati ha toccato il suo
minimo storico, 177mila, il valore più basso mai registrato dal 1861".
28 ottobre 201428 ottobre 2014
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
10. 2° criticità: Inaccettabilità del rischio
’ bbl l ll d
2 criticità: Inaccettabilità del rischio
L’opinione pubblica, specialmente in quella parte di
essa formata da coppie e famiglie con qualche
bambino, e a maggior ragione se con un bambinobambino, e a maggior ragione se con un bambino
soltanto, è per così dire socialmente e
culturalmente predisposta a lasciarsi prendere
dall’apprensione dall’ansia dai timori in virtùdall’apprensione, dall’ansia, dai timori in virtù
del fatto che i bambini in Italia, sono decisamente
pochi, ridotti ormai al lumicino.p ,
Rischi reali / Rischi percepiti
Il ruolo giocato dai mass media
(e in particolare da Bruno Vespa (!!) e
d F d i S i lli)da Federica Sciarelli)
www.bambiniscomparsi.it/missingkids/servlet/PublicHomeServlet
12. … e così dicono
che è garantito il
Iperprotezione che è garantito il
mio diritto alla
incolumità
Iperprotezione
13. Bambini del
XXI secolo….
Iperprotetti
(Bubble Wrap Generation)
Bubble wrap è la pellicola trasparente in plastica con
bolle d’aria usata per imballare oggetti preziosi e
fragili. L’utilizzo della terminologia Bubble Wrap
Generation si afferma in Australia a partire dal 2004,
ma diviene di uso comune e internazionale grazie aima diviene di uso comune e internazionale grazie ai
lavori di ricerca di Karen Malone (docente di Scienze
Sociali presso l’Università di Wollongong e direttrice
del progetto UNESCO Growing up in Cities - GUIC),
tra cui The bubble-wrap generation: children growing
up in walled gardens (Environmental Educationup in walled gardens (Environmental Education
Research, Vol. 13, No. 4, September 2007, pp. 513–
527). Significato simile hanno i modi di dire italiani
crescere sotto una campana di vetro e nella
bambagia.
By Steve Bacon/Fairfax photos
14. CriticitàCriticità
inaccettabilità del rischio /
iperprotezione
Bisogno
ivivere avventure
Quale ruolo per i parchi
t ?avventura?
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
15. Il parco giochi Robinson è uno spazio aperto e verde, un luogo di gioco dove i
bambini possono organizzarsi, costruire da sé i propri giochi e le attrezzature
attraverso la ricerca (qui sta l’avventura) e l’utilizzo di materiale di recupero (legno,
i d )copertoni, corde,…), …….
Caratteristiche fondamentali:Caratteristiche fondamentali:
• Ambiente altamente non strutturato
• Libera iniziativa del bambino in base ai suoi interessi e le sue capacità
• L’alternanza di gioco e lavoro per lo sviluppo psico fisico e la formazione• L alternanza di gioco e lavoro per lo sviluppo psico-fisico e la formazione
della personalità
• Lo sviluppo della socializzazione
L’ di tt i i ( tt tt lli d ll’ ti i )• L’uso di attrezzi veri (soprattutto quelli dell’artigiano)
• La ricerca e l’utilizzo di materiale di recupero
Da tesi: Educare al rischio e all’avventura: attualizzazione della proposta dei Parchi Robinson.
16. Da tesi: Educare al rischio e all’avventura: attualizzazione della proposta dei Parchi Robinson.
19. Nei parchi Robinson: valore educativo positivo come
condizione fondamentale per le attività in grado di metterecondizione fondamentale per le attività, in grado di mettere
l’individuo in condizione di misurare le proprie capacità e
imparare i propri limiti.
L i i di i hi d i ll’ à llLa situazione di rischio deve essere commisurata all’età e alle
competenze del bambino e controllato dall’adulto educatore .
Nei parchi urbani e nei parchi avventura: il rischio è
percepito come PERICOLO, ossia come fenomeno esterno che
incombe sull’individuo e come tale va previsto ed eliminato sia inincombe sull individuo e come tale va previsto ed eliminato, sia in
famiglia, sia nelle strutture offerte dalla società. Il bambino viene
percepito come incompetente nelle situazioni rischiose e come
tale va protetto in qualsiasi modotale va protetto in qualsiasi modo.
Da tesi: Educare al rischio e all’avventura: attualizzazione della proposta dei Parchi Robinson.
22. Rischi avventure e bambiniRischi, avventure e bambini
Vivere un'avventura fuori dall'ordinario (usare il rastrello,
sporcarsi, tuffarsi nel fieno, ...) è divertente perché ci
di i it d l i i hi N llpossono essere diverse incognite ed alcuni rischi. Nello
stesso tempo affrontare ciò che noi adulti apprensivi viviamo
per lo più come pericoli rappresenta la miglior garanzia dip p p pp g g
sicurezza: i bambini intuiscono che la loro incolumità è
legata necessariamente alla loro attenzione e prudenza e
dunque mettono in atto i loro meccanismi di difesa spessodunque mettono in atto i loro meccanismi di difesa spesso
atrofizzati dal vivere in un ambiente artificiale dove tutto
apparentemente è innocuo in quanto costruito e
confezionato. Affrontare il rischio significa dunque acquisire
capacità di giudizio e quindi autonomia tenendo in mente
che, come scrisse IBSEN, " c'è sempre un rischioche, come scrisse IBSEN, … c è sempre un rischio
nell'essere vivi e più si vive maggiore è il rischio".
24. Focus di analisi:
l’educazione al rischio e all’avventura
Ri hi i i i i hRischio: situazione incerta, non strutturata e non prevista che permette
al bambino di acquisire nuove capacità, rendersi conto dei propri limiti
e apprendere a risolvere e gestire positivamente i problemi ottenendoe apprendere a risolvere e gestire positivamente i problemi, ottenendo
attraverso l’esperienza quegli strumenti che gli permetteranno di
superare le situazioni avverse che gli si presenteranno in futuro.
Avventura: vicenda straordinaria o un’impresa pericolosa che attrae con
il fascino del rischio che comporta Ha come prospettiva quella diil fascino del rischio che comporta. Ha come prospettiva quella di
rendere l’individuo disp0sto a rompere con ciò che già conosce per
andare oltre al già dato o il già posseduto in una costante apertura al
l di l i inuovo, al diverso, al non ancora conosciuto o non ancora sperimentato
(P. Bertolini, Dizionario di Pedagogia).
L’avventura è un bisogno costitutivo del ragazzo, attraverso cui eglig g , g
prende coscienza che l’ignoto si può gestire con successo.
Da tesi: Educare al rischio e all’avventura: attualizzazione della proposta dei Parchi Robinson.
25. 3° criticità: una vita virtuale3 criticità: una vita virtuale
Allarme: televisione,
id i hivideogiochi, computer,
cellulari Ipod Ipad !cellulari, Ipod, Ipad,…. !
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
27. Un business senza sosta: i cuccioli virtuali
“Mamma, papà mi comprate un cagnolino?” a trovare una soluzione a questa
domanda che da sempre preoccupa i genitori che non hanno tempo e spazio per
potersi occupare di un cucciolo, ci pensano i videogiochi
a cura di Ilaria Liberi, 5 dicembre 2006
Sarà a breve disponibile
una versione di theuna versione di the
Sims2 Pets anche per
cellulare, oltre che per
tutte le console (PS2,
PSP, DS, Gameboy
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
PSP, DS, Gameboy
Advance, pc e XBOX).
28. Bambini del XXI secolo….Bambini del XXI secolo….
Nativi
digitali
Immagine tratta daImmagine tratta da
www.corriereuniv.it/2009/03/nativi-
digitali-20-la-scuola-vecchia-li-annoia/
29. Un libro facile facile da leggereUn libro facile facile da leggere
Ciò non significa certamente che le
nuove tecnologie nuocciano di per sé
al benessere dei ragazzi: è evidente
h i b bi i d l XXI l dche i bambini del XXI secolo devono
praticare le nuove tecnologie e
imparare man mano ad usarle e a
gestirle; significa soltanto che il lorogestirle; significa soltanto che il loro
uso non deve essere così precoce,
massiccio o totalizzante da
soppiantare le esperienze di primasoppiantare le esperienze di prima
mano e imporre dei ritmi troppo veloci,
troppo distanti da quelli naturali.
Significa anche non svalutare il mondoSignifica anche non svalutare il mondo
naturale nel confronto con quello
tecnologico: il primo…
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
30. La vita di un cittadino, nativo
di it l i t tt !!!digitale iperprotetto !!!
Immagine pubblicitaria tratta da http://www.4geek.it/babyguard/
31. Criticità
una vita virtuale
Bisogno
i ere esperienze direttevivere esperienze dirette
ed autenticheed autentiche
Quale ruolo per i parchiQuale ruolo per i parchi
avventura?avventura?
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
32. 4° criticità: la riduzione di Natura4 criticità: la riduzione di Natura
1. perdita di contatto con la natura
spontanea (il bosco; l’animalespontanea (il bosco; l animale
selvatico)
2. progressivo allontanamento dalla
natura coltivata (il campo; l’animalenatura coltivata (il campo; l animale
allevato)
Tra le conseguenze di questo essere cittadini digitali iperprotetti c’è l’allontanamento da quelle che
definisco le proprie radici, che sono radici biologiche, ecologiche, evolutive e anche culturali,.. C’è
stata una progressiva perdita di contatto con il mondo naturale ma anche un progressivostata u a p og ess a pe d ta d co tatto co o do atu a e a a c e u p og ess o
allontanamento dal mondo rurale.
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
33. La distanza, frattura
d ll “ ”dalla natura “spontanea”
[Quino (1978), Tutto Mafalda dalla prima all’ultima striscia, Bompiani, Milano]
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
[Quino (1978), Tutto Mafalda dalla prima all ultima striscia, Bompiani, Milano]
34. La distanza, frattura
d ll l idalla natura coltivata
da Francesco Tonucci (2005),
La solitudine del bambino, La
Nuova Italia, Scandicci (FI)
35. Perché mai questo senso di estraneità
dovrebbe preoccuparci, allarmarci ?
perdita di saperi essenziali alla vitap p
la perdita di consapevolezza,p p ,
identità ecologica
(Mortari 2001; Tomashow 1996)(Mortari, 2001; Tomashow, 1996)
il disturbo da deficit di naturail disturbo da deficit di natura
(Louv, 2005, 2011)
36. Il disturbo da deficit di naturaIl disturbo da deficit di natura
Ri h d L h i d l’ i di b d d fi i diRichard Louv ha introdotto l’espressione disturbo da deficit di natura
per indicare i costi, in termini di malessere psicologico e fisico,
dell’alienazione dall’ambiente naturale che interessa le nuove
generazioni. Non si tratta di un termine medico, di una diagnosi clinica,
ma dell’identificazione di una situazione che seppur in via di continua
ridefinizione appare sempre più chiara ed evidente a genitori,pp p p g ,
educatori, pediatri. Un’alienazione che Louv, basandosi sull’analisi
di numerose ricerche, evidenzia essere connessa con disturbi sia
sul piano fisico e motorio quali obesità asma allergie miopia siasul piano fisico e motorio, quali obesità, asma, allergie, miopia, sia
su quello emotivo psicologico, con effetti visibili quali piccole
fobie, stati di insicurezza, iperattività, incapacità di
concentrazioneconcentrazione.
(Richard Louv (2005), L' ultimo bambino nei boschi. Come riavvicinare i nostri figli alla natura. Nel
i 2011 è t t h bbli t L R Th N t P i i l H R t ti d thmaggio 2011 è stato anche pubblicato: Louv R., The Nature Principle: Human Restoration and the
End of Nature-Deficit Disorder, Algonquin Books of Chapel Hill).
37. Stile di vita - movimento / obesitàStile di vita movimento / obesità
39. La scuola entra in gioco per…..La scuola entra in gioco per…..
F i i b bi i iFar vivere ai bambini esperienze
dirette (reali e autentiche) undirette (reali e autentiche), un
po’ avventurose (rischiose),p ( ),
meglio se in compagnia e in/di
Natura !!
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
40. aiutata da….. aiutata da
dalle Aree Protette, dalle
Fattorie didattiche dagliFattorie didattiche, dagli
agriasili e agrinido, dagli asili
nel bosco che sono contesti
educativi privilegiati pereducativi privilegiati per
rispondere ai nuovi bisogni,...
E dai parchi avventura?E dai parchi avventura?
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
41. I PARCHI AVVENTURAI PARCHI AVVENTURA
PUNTI DI FORZA
NATURANATURA
AVVENTURAAVVENTURA
ETEROGENEITA’ ED ESPERIENZA
DISPONIBILITÁ E “INTERESSE”
[…]
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
42. I PARCHI AVVENTURAI PARCHI AVVENTURA
PUNTI DI DEBOLEZZA
SINGOLO O GRUPPO
[…]
Prof. Fabrizio Bertolino - Università della Valle d'Aosta
43. FABRIZIO BERTOLINO note biograficheFABRIZIO BERTOLINO – note biografiche
Laureato in Scienze Naturali indirizza i suoi studi successiviLaureato in Scienze Naturali, indirizza i suoi studi successivi
verso l’ambito umanistico divenendo nel 2003 ricercatore in
Pedagogia generale e sociale presso l’Università della Valle
d’Aosta, dove si occupa di formazione dei futuri insegnanti ed
d l h l l deducatori. Negli anni ha rivolto gli interessi di ricerca verso
ambiti ponte tra le “due culture”, costruendo una
professionalità specifica nel campo dell’educazione ambientale
e della didattica delle scienze della vita. Ha scritto articoli
scientifici e divulgativi sul tema dei servizi educativi in ambito
rurale (fattorie didattiche, agriasili, agrinido e agritate) e
pubblicato, assieme a Annamaria Piccinelli e ad Anna
Perazzone, il libro Extraterrestri in campagna. QuandoPerazzone, il libro Extraterrestri in campagna. Quando
insegnanti e ragazzi sbarcano in fattoria didattica (2012).
f.bertolino@univda.it - www.univda.it/bertolinofabrizio