Questo powerpoint è stato la base per un corso rivolto agli allenatori di calcio per riflettere su alcune tematiche sulle differeze della preparazione giovanile e negli adulti.
Luca Agliardi--Teacher em varie scuole, preparatore fisico pallavolo, pattinaggio artistico
Presentazione preparazione calcio dal giovane all'adulto 1
1. ELEMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELLA
PREPARAZIONE ATLETICA NEL CALCIO GIOVANILE E
NEGLI ADULTI
Prof. Luca Agliardi
Insegnante di Educazione fisica
Preparatore atletico
2. DEFINIZIONI
CALCIO
Sport tecnico e di squadra, basato sul metabolismo aerobico–
anaerobico misto (70%-30%), sulla velocità di esecuzione dei
movimenti e sulla potenza
(Jens Bangsbo,2005)
Il calcio essendo uno sport tecnico e basato sulla corsa ha bisogno
di un lavoro il più possibile specifico, cioè in situazioni di gioco con la
palla
(Roberto Sassi,2001).
Nella struttura del rendimento nel calcio, le capacità condizionali
sono fondamentali, perché forniscono la base per una prestazione
tecnica, tattica e psichica durante la gara
(Stiehler-Kinzag-Döbler, 1988).
3. CONCETTI CHIAVE DELLA PREPARAZIONE
ATLETICA CALCIO
stimoli sufficienti ed adeguati all’età e al livello
qualità del lavoro
Educare alla preparazione atletica nel settore
giovanile per formare l’uomo e l’atleta
creare una continuità
4. COSA DEVE QUINDI FORNIRE LA
PREPARAZIONE ATLETICA?
coordinazione motoria
cap. condizionali
limitare infortuni
5. DA COSA SI PARTE?
• Partire da 3 concetti :
Rispettare la crescita morfologica dei giovani atleti
(il primo errore sta nel rapportare il giovane ad
un’immagine ridotta dell'adulto)
Differenziare il lavoro in base all’età (addirittura una
scheda personalizzata in base al ragazzo)
Per far questo si deve creare una grossa
esperienza pratica e perseguire un metodo
(quale?)
6. Tappe o livelli Tutte le attività
sportive
Per il calcio
6 – 10 anni Preparazione
generale
preliminare
Io e la palla
11- 15 anni Inizio
dell’avviamento
allo sport
Io, il compagno e
la palla
Dai 14 anni Allenamento
specializzato in
uno sport
Io, la palla
insieme e contro
gli altri
Da 16/19 anni Perfezionamento
sportivo:
1. Zona dei primi
grandi successi;
2. Zona delle
possibilità ottimali;
3. Zona della
stabilizzazione delle
massime prestazioni
La squadra
7. SCHEMA DELLE CAPACITÀ
(CHE DETERMINANO LA RISPOSTA MOTORIA)
Percettive (ricevono informazioni)
Intellettive o cognitive (le riconoscono e le elaborano)
Mnemoniche (le immagazzinano)
Coordinative (organizzano la risposta motoria, in base alle informazioni) sono 10:
Speciali
1. Cap. di accoppiamento e combinazione
2. Cap. di differenziazione cinestesica
3. Cap. di equilibrio
4. Cap . di orientamento spazio-temporale
5. Cap . di ritmo
6. Cap. di reazione
7. Cap. di trasformazione del movimento
Generali
1. Cap. di apprendimento motorio (dalla 1 alla 7)
2. Cap. di controllo del movimento (dalla 1 alla 5)
3. Cap. di trasformazione del movimento (dalla 3 alla7)
Condizionali (determinano il livello di intensità della risposta motoria)
1. Forza
2. Resistenza
3. Velocità o rapidità
4. Mobilità articolare
8. I PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO
1. Continuità, esercitazione costante con poche pause
per evitare scadimenti di forma.
2. Progressività del carico, se il carico è costante la
prestazione cala, si può agire sul numero di allenamenti,
sul tempo, sulle distanze, sul carico, cioè sulla
QUANTITA’ o sulla QUALITA’ aumentando l’impegno e
la velocità. Supercompensazione.
3. Alternanza di fasi di lavoro e recupero per evitare il
superallenamento.
4. Multilateralità , devono essere scelte attività che
sviluppano tutti i fattori specifici della disciplina.
5. Individualizzazione, carichi personalizzati addirittura
gli atleti andrebbero divisi per fasce di livello.
10. FASI DI SVILUPPO E FASI SENSIBILI
Queste fasi secondo Martin (1982) non sono altro
che limitati periodi di tempo dello sviluppo in cui vi è
una reazione più intensa a determinati stimoli
allenanti (cap. coordinative), vuoi per la
predisposizione muscolare, ossea, dell’apparato
cardiocircolatorio, vuoi a livello psicologico.
Dopo questi periodi si dice che vi è una
“stereotipizzazione” che nel tempo si evolve in un
decremento di alcune qualità, anche se non è detto
che non siano successivamente migliorabili.
11. anni 6 7 8 9 10 11 12 13
1
4
15
componenti psicomotorie
capacità di apprendimento
motorio
capacità di differenziazione e
direzione
capacità di reazione acustico
ottica
capacità di orientamento spaziale
capacità di ritmo
capacità di equilibrio
anni 6 7 8 9 10 11 12 13
1
4
15
componenti condizionali
resistenza
forza
rapidità
mobilità articolare