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Italy
t o s c a n a
 
Amori
a prima vista
John Malkovich per Lucca, Bertolucci
per il Chianti, James Ivory per Firenze.
La Toscana ha fatto perdere la testa a molti attori
e registi. Noi ci abbiamo portato Margareth Madè e
guardate che cosa è successo...
giovane talento
Margareth Madè è nata
a Paternò, Catania,
30 anni fa, e cresciuta
a Pachino, Siracusa.
Vincitrice del concorso
New Model Today nel
2000, ha debuttato
nel cinema nel 2009
in Baarìa,
di Giuseppe Tornatore.
Prossimamente
la vedremo in tre film.
Pantalone denim,
Dolce&Gabbana.
di Lorenza Scalisi - foto Giovanni Gastel
Viaggio perfetto in: 8 giorni
Coordinate geografiche firenze
Latitudine: 43° 46’ 15.72’’ N
Longitudine: 11° 14’ 52.80’’ E
 
Qui mi sento
come nella mia
Sicilia: ci sono
posti così isolati
dove, per
fortuna,
il cellulare non
prende
a grandi passi
Il 21 settembre esce
nelle sale Una donna
per la vita, di Maurizio
Casagrande, in cui
la Madè recita accanto
a Sabrina Impacciatore
e Neri Marcorè.
In autunno, la vedremo
in un film in due
puntate su Rai 1,
Il paese delle piccole
piogge e, nel 2013, in
un episodio de
Il Commissario
Montalbano.
Abito in seta con gonna
a ruota, Dior.
Cond´E nast TraveLler 
L’amore esplo-
de improvviso nella corte di quella che oggi sembra
più una bella e vissuta casa di campagna che un ca-
stello del XII secolo. Margareth si spoglia. È la sua
prima volta in Toscana e il momento è perfetto per
scattare. Cambia un abito dopo l’altro, mette in testa
un Borsalino vintage: «Questo paesaggio mi ricorda
quello della mia Sicilia,
dove capita spesso di im-
batterti in luoghi magici
che ti fanno sentire fuori
dal mondo e in pace con te
stesso. Per una volta sono
contenta che i cellulari non
prendano. Qui sento che
riuscirò a purificare anima
e corpo da fatiche e pensie-
ri». Margareth Madè, sici-
liana cresciuta a Pachino,
il paese più a sud del sud
d’Italia, l’attrice musa di
Giuseppe Tornatore in Ba-
arìa, dichiara il suo amore
per la Maremma appena
messo piede al Castello di
Vicarello (vicarello.it; da
390 €) dove regnano Auro-
ra e Carlo Baccheschi Berti, i proprietari di questo
angolo incontaminato fatto di sole sette stanze.
È questo il primo passo del nostro viaggio in una
terra amata da molti registi e attori che l’hanno scel-
ta come set dei loro film, alla ricerca di quelle emo-
zioni che solo il cinema sa regalare. Ce ne parla Mar-
gareth la sera, quando ci ritroviamo nella sala del
camino, fra libri e oggetti d’arte da collezione. Bevia-
mo un rosso potente, un Terre di Vico 2006, e intanto
Margareth si racconta. «La immaginavo esattamente
così la Toscana, arte, storia, natura e buona tavola.
Un cliché? Alla fine scopri che è tutto vero. La Tosca-
na ti ama».
Il giorno seguente ci si dà appuntamento alla spa
per fare un paio di foto. Poi ci spostiamo nel vigneto,
sotto una vecchia quercia al riparo dal sole che brucia.
«Ma siamo in Toscana o in Sicilia?», chiede Marga-
reth. «Amo i vigneti! Ad Adrano ne abbiamo uno di
famiglia, poca cosa, ma sentissi il vino!». A proposi-
to, a Vicarello è l’enologo a fare la differenza, un cer-
to Luca D’Attoma, toscano da «esportazione» come
i vini che ormai crea nelle più grandi aziende nazio-
nali (fra cui la sua, la Duemani, duemani.eu). Finito
di lavorare, mentre salutiamo Aurora e Carlo, Mar-
gareth ha uno slancio e si prenota per la prossima
volta: «A presto, ma per una vera vacanza!».
Il secondo tempo di questa storia vissuta fra set
cinematografici e luoghi esemplari del tuscan style
inizia a Firenze. Scena prima, nella stanza n° 414
dell’Hotel degli Orafi (hoteldegliorafi.it; da 199 €),
proprio quella che nel 1985 ospitò Camera con vista,
valso tre premi Oscar a James Ivory. Ancora oggi c’è
gente disposta ad aspettare 4-5 mesi per dormire in
quei 20 metri quadrati, e a pagare fino a 525 €, ma
sotto quel prezzo, in città si trova molto altro. Vado
in cerca di una mia room with a view, e capito all’An-
tica Dimora Johlea (johanna.it; da 100 €), in via San
Gallo 80. Salgo all’ultimo
piano di un bel palazzo
dell’Ottocento e poco dopo
mi ritrovo su un terrazzo
da cui il cupolone del Bru-
nelleschi e il campanile di
Giotto sembra di poterli
toccare. È qui che fanno
colazione gli ospiti delle sei
camere, o si ritrovano per
il tè, come nel romanzo di
E.M. Forster da cui fu trat-
to il film di Ivory. C’è an-
che chi da qui prosegue il
gran tour verso il Chianti.
Se siete fra questi, la stessa
proprietà di Johlea ha una
bella villa rinascimentale
fuori porta, a San Cascia-
no Val di Pesa, Villa il Pog-
giale (villailpoggiale.it; da 85 €).
Prima di ripartire, voglio «abbracciare» con lo
sguardo tutta Firenze. Ho saputo del nuovo rooftop
del Westin Excelsior. Salgo al SE•STO on Arno
(sestoonarno.com; lunch da 28 €), il ristorante lounge
bar all’ultimo piano. È una vertigine: Ponte Vecchio,
il Duomo, Palazzo della Signoria, Fiesole, le colline...
È là, oltre quel crinale che devo andare. Direzione
Lucca. Altro romanzo, altro film. Sono alla ricerca
del set di Ritratto di Signora, realizzato da Jane Cam-
pion nel 1996 sulla traccia del romanzo di Henry Ja-
mes. Lucca è una città-bomboniera. Mi chiedo anco-
ra quando ci tornerò con calma per entrare in tutte
quelle chiese e chiesine, già da fuori spettacolari, per
Il Pellicano, Porto Ercole
Affacciano su una baia rocciosa del Monte Argentario le 18 camere e 16
suite del Relais & Châteaux Il Pellicano, così come il ristorante
gourmet dello chef Antonio Guida, 2 stelle Michelin. Al Pelliclub health
& beauty, trattamenti dell'Officina Farmaceutica Santa Maria Novella.
La Toscana la immaginavo esattamente così: un mix
perfetto di arte, storia, natura e buona cucina
Supertuscan e bio
Dai 7 ettari di vigneto
del Castello di Vicarello
si producono vini
biologici, fra cui un
supertuscan Igt, il Terre
di Vico, un blend 70%
Sangiovese
e 30% Merlot. Bio
anche i prodotti usati
in cucina.
Jeans e camicia,
Dolce&Gabbana.
piccolo mondo
antico
Margareth Madè sulle
mura medievali del
Castello di Vicarello.
Oggi è un relais di
charme con 7 camere
arredate con gusto
eclettico, grazie a
mobilia e oggetti d‘arte
di famiglia, ex antiquari
per anni vissuti a Bali.
Abito in seta, Dior.
Cond´E nast TraveLler 
visitare la casa natale di Puccini e per godermi un
aperitivo nella piazza Anfiteatro. Per ora, mi dedico
a Palazzo Pfanner (palazzopfanner.it; ingresso 6 €),
che da solo vale la tappa. A raccontarmi i quattro
secoli di edificio e giardino – pare disegnato da Filip-
po Juvarra – è Dario Pfanner, ultimo erede di una
dinastia di medici psichiatri, e prima ancora birrai, di
origine austriaca. Salendo lo scalone che porta al pia-
no nobile, ho un déjà-vu: «Ha mai visto Il Marchese
del Grillo di Mario Monicelli?», mi chiede Dario. Cer-
to che sì. Come dimenticare Alberto Sordi che lancia
le monete roventi dal parapetto dello scalone, da
“questo” scalone! «Gli appassionati di Sordi ne han-
no fatto una meta di “pel-
legrinaggio”: quando arri-
vano qui, ripetono le
battute del film, recitano le
scene che più li hanno di-
vertiti e alla fine firmano il
Libro d’Oro con frasi come
“Morto un papa se ne fa
un altro”, la chiosa del
film».
Ma torniamo a Ritratto
di Signora: «Il salone
d’onore era la casa di Gil-
bert, l’aristocratico deca-
duto interpretato da John
Malkovich, mentre nel
giardino si giravano le sce-
ne con Nicole Kidman. A
palazzo abbiamo fatto an-
che la festa per la fine delle
riprese: Jane Campion è una professionista molto
affabile, come del resto Malkovich, che è anche inna-
morato perso di Lucca e della Toscana, dove torna
molto spesso».
stagione) per 4 persone. E se questi due appartamen-
ti fossero occupati? Si va a Palazzo Rocchi (palazzo
rocchi.it; da 130 €; suite da 250 €), che di camere ne
ha due più tre suite, al terzo piano di un edificio no-
biliare a ridosso della chiesa di San Michele in Foro.
Anzi, dalla vasca vittoriana della Suite dell’Ammira-
glio, il campanile della
chiesa sembra quasi ti cada
addosso. Un belvedere a
dir poco insolito sul «salot-
to» della città.
Da Lucca deviamo per la
costa, e imboccata l’antica
via Aurelia superiamo
spiagge chilometriche come
quella di Castagneto Car-
ducci, Vetulonia, la «città
dell’oro» degli Etruschi,
fino al Monte Argentario.
Sono qui alla ricerca dei
luoghi scelti per Il Talento
di Mr. Ripley, il film diretto
da Anthony Minghella che
nel 1999 ha portato sul
grande schermo alcuni de-
gli angoli più belli d’Italia,
dalle calette della Costiera Amalfitana a quelle di
Porto Ercole. Le Cannelle, per esempio, è la spiaggia
di sabbia e rocce che fece da sfondo ai bagni del ter-
zetto hollywoodiano Gwyneth Paltrow-Jude Law-
Matt Damon. Fu per il regista un po’ un amore a
prima vista, come quello che travolse i Graham – lei
signora bene della Los Angeles anni Cinquanta, lui
ex aviatore inglese – quando nel 1965 arrivarono per
la prima volta nella baia dello Sbarcatello e decisero
di costruire proprio lì un resort dove accogliere amici
e non solo. In breve, Il Pellicano divenne meta di per-
sonaggi in vista di mezza Europa e di tante star ame-
ricane (pellicanohotel.com; da 420 €). Niente di più
facile che la troupe di Mr. Ripley abbia dormito qui,
ma l’attuale proprietaria, Marie-Louise Sció, sorride
e mi lascia nel dubbio. Giusto così: chi viene al Pelli-
cano, lo fa anche per la leggenda.
L’alternativa al Pellicano, che riporta al contempo-
raneo se non addirittura al futuro, è l’Argentario Golf
Resort & Spa (argentariogolfresortspa.it; da 280 €).
Ha un design essenziale con un tocco nordeuropeo,
spa black & white di 2.700 mq e campo da golf a 18
buche fra i più panoramici d’Italia. Insomma, non
manca proprio nulla.
Relais Il Falconiere, Cortona
Un relais ai piedi della città, che è un albergo diffuso, con 22 camere
e suite distribuite fra una villa del XVII secolo, un’antica chiesa
e la limonaia. Alla Thesan Etruscan Spa, trattamenti di remise en forme,
anche con olio e vino di produzione dell‘azienda agricola Baracchi.
John Malkovich è
innamorato di Lucca,
e ci torna spesso
mentre mi racconta
di quando, da bambino, nel
1980, sempre in queste sale
fece la comparsa ne Arriva-
no i bersaglieri di Luigi Ma-
gni, accanto a un dram-
matico Ugo Tognazzi, Dario apre una porta. Dietro
c’è una magnifica sala affrescata con un letto, ma non
«da museo». «È uno dei due appartamenti in affitto,
con vista sul giardino. L’altro è al piano terra, nelle
ex cantine. Ci ha dormito anche un ospite speciale,
amico di famiglia, Giacomo Puccini». Un tuffo nella
storia – e nel cinema – a soli 100 € a notte (150 in alta
vino-terapia
L‘idromassaggio del
Castello di Vicarello,
ricavato in una vecchia
botte. La spa, una sola
cabina, è costruita
secondo i criteri della
bioarchitettura. Il
terapista è Vinod,
maestro di yoga e
meditazione del Kerala.
Cond´E nast TraveLler 
Prossima tappa, Cor-
tona. Mi aspetta un’ospite
speciale, Frances Mayes, una
scrittrice che fra le mura
etrusche di questa città ha tro-
vato ispirazione per tutti i suoi best
seller. L’appuntamento è nella minuscola frazione di
Torreone, a casa sua, Villa Bramasole, una di quelle
case che non puoi non fermarti ad ammirare: faccia-
ta rosa antico délabré, dettagli «vissuti», e un giardi-
no a terrazze traboccante di fiori dove mi ritrovo
circondata da una nuvola di farfalle.
Frances racconta di come e perché è arrivata qua.
«Dopo la laurea, ho incominciato a venire spesso in
Italia, per studio e per vacanza, ma ho scelto la To-
scana per trovare il meglio di arte, cucina, storia, pa-
esaggio. In una parola, la vera bellezza. Nel 1990 ho
comprato Villa Bramasole, dove ho scritto sette libri,
da Under the Tuscan Sun al più recente The Tuscan
Sun Cookbook. Si può senz’altro dire che è la mia
fonte d’ispirazione». Fra le
pagine di Sotto il sole della
Toscana, si legge una vera
dichiarazione d’amore per
questa regione, diventata
nel 2003 un film, scritto,
diretto e prodotto da Au-
drey Wells. Nel cast, Diane
Lane nei panni di Frances,
Raoul Bova, Claudia Geri-
ni e, per un delizioso ca-
meo, Mario Monicelli. «Il
film è stato girato in gran
parte a Cortona, e in piaz-
za della Repubblica venne
allestita una fontana che
ha destato molto scalpore
per le molte nudità esposte,
così, dopo un po’, l’hanno
tolta. I miei libri raccolgo-
no sempre memorie sui luoghi, sugli incontri che fac-
cio. Fra le persone a me più vicine, ci sono Silvia e
Riccardo Baracchi: hanno iniziato la loro avventura
al Falconiere negli stessi anni in cui sono arrivata, e
sono stati capaci di incarnare al meglio l’arte dell’ospi-
talità italiana». Il racconto mi incuriosisce e decido
di farci un salto.
Il Falconiere (ilfalconiere.it; da 290 €) si trova ai
piedi di Cortona. Il cuore di questo raffinato relais di
campagna è la villa di famiglia di Riccardo, che sin
da bambino impara a occuparsi dell’azienda agricola,
fra viti e ulivi, poi incontra Silvia, la sposa, e insieme
decidono di dare a questa eredità un altro senso. Lei
si dedica alla cucina e guadagna due stelle Michelin,
lui si perfeziona nei vini e, fra le altre cose, crea l’uni-
co Brut Rosé Metodo Classico, Sangiovese in purez-
za, d’Italia. È il mio viatico prima di cena, prima dei
pici con pomodorini ed erbette (dell’orto di casa) che
mi lasciano senza parole. Sarà anche per il panorama,
che spazia fino al Lago Trasimeno, già in Umbria. Il
giorno dopo saluto Silvia mentre insegna a una cop-
pia di inglesi a fare quei pici. Saranno fan dei best
seller della Mayes?
Direzione Monte San Savino, o meglio, Castello di
Gargonza (gargonza.it; da 100 €). Un luogo che non
è mai stato un set per un film, ma ne ha visti nascere
due. Dopo circa mezz’ora di strada bianca attraverso
un immenso bosco (scoprirò poi di 450 ettari), arrivo
davanti al mastio, dove incontro Neri Guicciardini
Corsi Salviati. È lui, 38 anni, ma con qualche secolo
di storia alle spalle, ad accompagnarmi in un breve
viaggio nel tempo. «Gargonza è stata per 250 anni il
centro della fattoria della nostra famiglia. Dopo la
Seconda guerra, il borgo è stato abbandonato, e ha
incominciato a crollare. Allora mio padre Roberto ha
deciso di ristrutturarlo, non con l’idea di farne un
resort o un agriturismo, ma al solo scopo di salvare
un borgo. Ora, il ricordo
del pievano, del fattore
Celso, della sarta Niccoli-
na che lo abitavano risuona
nei nomi delle camere, e
Gargonza è tornata a vive-
re». B&B, residence, alber-
go diffuso? Nessuna di
queste cose. Fra le mura
vecchie di quasi mille anni,
si crea una realtà a parte.
Un’atmosfera che ha ispi-
rato le sceneggiature di Jo-
hnny Stecchino e de La vita
è bella. «Sì, Roberto Beni-
gni e Vincenzo Cerami
hanno abitato per tre mesi
nella Casa Celso. La sor-
presa più bella è stata
quando abbiamo visto i
film: in Johnny Stecchino, Benigni interpreta la parte
di un certo Dante, e a Gargonza è attestato un pas-
saggio dell’Alighieri, mentre ne La vita è bella, girato
ad Arezzo e dintorni, si fa più volte riferimento a una
certa Signora Guicciardini. In famiglia li abbiamo
intesi come due tributi a Gargonza». Vero o no, mi
piace crederci.
Anche dal mio prossimo ospite, Francesco Mazzei,
mi aspetta un excursus di parecchi secoli. Perché la
dinastia dei Marchesi Mazzei domina e produce vino
sul poggio del Castello di Fonterutoli (fonterutoli.it;
da 80 €), a Castellina in Chianti, dal 1435. Quindi,
con Francesco vado subito a visitare l’orgoglio di fa-
miglia. Una cantina modernissima, per aspetto e det-
Castello di Gargonza, Monte San Savino
Il borgo-castello di Gargonza si trova nella Val di Chiana, e da più di due
secoli appartiene alla casata dei Guicciardini Corsi Salviati. Oggi offre
45 fra camere e appartamenti con cucina e, appena fuori le mura,
ristorante e piscina. Il tutto in 450 ettari di bosco e natura incontaminata.
Amo i vigneti.
Ad Adrano,
vicino all’Etna,
ne abbiamo uno
di famiglia, poca
cosa, ma
sentissi il vino.
C’è tutta la forza
della mia terra
bellezza naturale
Abito in pizzo macramé,
Dolce&Gabbana.
Make Up Elizabeth
Arden. Trucco Michele
Scalia. Hairstylist Frank
Giacone, presso Terme
di Saturnia Spa
& Golf Resort
(termedisaturnia.it). A
cura di Valeria Vantaggi.
Cond´E nast TraveLler 
tagli hi-tech. «L’ha disegnata mia sorella Agnese, e
l’abbiamo inaugurata nel 2006», spiega Francesco,
che ha in serbo un bel colpo di scena. Giù, a circa 15
metri sotto il suolo, la barricaia, e sulla parete di fon-
do, cinque enormi finestre aperte sulla nuda roccia,
ricoperta a tratti da stalattiti. «È una sorgente natu-
rale: è il nostro segreto, perché assicura una tempera-
tura perfetta. Nessun altro ce l’ha». Vero, e non c’è
che dire, un degno «contenitore» che esalta la longe-
vità e la modernità dell’azienda.
Tornati alla luce del sole, mi perdo con lo sguardo
fra quei 650 ettari di pura natura, fino a un profilo
inconfondibile: la Torre del Mangia, Siena. La notte
la trascorro nella Loggia,
una suite giallo senape di
rara sobrietà ed eleganza
profumata alle essenze di
Carla Mazzei, che nella te-
nuta coltiva lavanda per
creare le amenities per le
camere. Ma a contendere
alla Marchesa il titolo di
«signora della lavanda» c’è
Jeanette Thottrup, stilista
danese che in quei di Chiu-
sdino, poco più a sud, ha
comprato e rifatto Borgo
Santo Pietro (borgosanto
pietro.com; da 375). Fuori,
le mura medievali (e l’Ab-
bazia di San Galgano) den-
tro, un raffinato atelier di
décor di gusto un po’ fran-
cese, ma anche un po’ nordico, un po’ toscano… Il
tutto in uno dei giardini più deliziosi che io abbia mai
visto. E sotto un pergolato, la chicca: una fila di vec-
chie sedie di una sala di proiezione siciliana e una
scritta, Nuovo cinema Paradiso.
Con lei ci sono Giovanni Soldati, suo marito, e Sandro
Bottega, «uomo del vino» fra i più noti d’Italia, e sono
diretti al Castello di Meleto, dove i tre soci produco-
no un Chianti Classico Docg, l’Acino d’Oro (alexander.­
it). Ma in poche battute, Stefania mi trasmette le
emozioni vissute in quella lontana estate: «Ogni vol-
ta che sento Bernardo, ri-
pensiamo alle feste che fa-
cevamo nella corte del
Relais Santa Cristina
(relaissantacristina.com; da
85 €), il quartier generale
della troupe, o a Villa di
Geggiano, un luogo “lie-
ve”, nonostante gli affre-
schi e l’evidente storia im-
portante. Queste colline
per me sono luoghi magici,
che conosco molto bene,
dove ho interpretato anche
Con gli occhi chiusi di Fran-
cesca Archibugi. E poi, è
stato proprio qui, sotto il
tiglio di Villa Miranda, che
con un calice di rosso in
mano ci è venuta l’idea di
produrre un nostro vino».
Per l’ultima «scena» di questo reportage, scelgo la
Val d’Orcia, un set che ha attirato registi del calibro
di Minghella per Il paziente inglese, e Ridley Scott per
le battute finali de Il gladiatore. Lungo la strada bian-
ca che da Buonconvento si insinua fra le colline di
Montalcino, il gps si perde, ma io proseguo, fino a un
viale di cipressi che mi fa capire che ci siamo: eccomi
a Castiglion del Bosco (castigliondelbosco.com; da
350 €), poche case in pietra, una chiesina, i resti di un
castello medievale. Attorno, vallate infinite di campi
di grano e vigneti e le 18 buche del primo e unico
campo da golf privato d’Italia. Difficile trovare una
definizione. Un luogo «no-logo» esclusivo dove per
lusso non si intende eccesso o sfarzo, anzi. Virtù di
chi in un mondo di star ci è nato, cresciuto e ne ha
fatto un mestiere: demiurgo di casa, Massimo Ferra-
gamo. Con un cognome così, il link con il cinema è
naturale, perché papà Salvatore, si sa, è il «calzolaio»
che ha fatto le scarpe a tutte, ma proprio tutte, le dive
di Hollywood, e non solo. Ma qui, la moda non c’en-
tra. Questa è la realizzazione del sogno di Massimo,
coltivato per dieci anni. «Tutto è iniziato con l’idea di
tre amici di trovare un paio di ettari per una casa e
Castello di Fonterutoli, Castellina in Chianti
La famiglia dei Marchesi Mazzei produce vino nella Val d’Elsa dal 1435.
Iscrivendosi on line (mazzei.it) al wine club, che oggi conta 4.000 soci
nel mondo, si ha diritto a condizioni privilegiate d’acquisto e alla
possibilità di partecipare a giornate open in cantina o a eventi speciali.
Nell’aria, il profumo
di lavanda, citazione del
film Io ballo da sola
un profumo, di lavanda, che è
quasi una citazione del film Io ballo da
sola, indimenticabile affresco dell’assolata
campagna del Chianti firmato nel 1996
da Bernardo Bertolucci. Set di allora,
i vicini Brolio, Scorgiano e la meravigliosa Villa di
Geggiano, che oggi ha anche due suite in affitto (vil-
ladigeggiano.com; prezzo su richiesta). Io corro però
a Radda in Chianti, dove ho appuntamento con Ste-
fania Sandrelli, una delle interpreti del film, davanti
a Villa Miranda, un’ex stazione di posta trasformata
in osteria. Il nostro, purtroppo, è un incontro fugace.
Cond´E nast TraveLler
qualche filare di vite. Il bor-
go era perfetto, ma gli ettari
erano duemila. Così da tre
siamo diventati trenta, e poi
un club di soci. Oggi Casti-
glion del Bosco è un luogo
aperto a chiunque voglia vi-
vere un’esperienza unica».
Io sono pronta, e voglio vi-
verla. Ma non so da dove
iniziare. Corso di fotografia,
pittura, equitazione, trek-
king, biking, tennis, golf,
cucina, wine tasting… Par-
tiamo da qui, da un Campo
del Drago 2003, il Brunello
della casa. E mentre gusto il
«piatto-firma» dello chef
Elio Sironi – spaghetti al pomodoro, caprino e limo-
ne come pre-dessert – con Massimo si divaga fra le
memorie hollywoodiane di famiglia, fino al racconto
di quando a un’asta di Christie’s, con la madre comprò
un paio di pumps rivestite di Swarovski confezionate
dal padre per Marilyn Monroe: 54.000 €, contro i 57
Maria Sole Tognazzi
Figlia d‘arte degli attori Ugo Tognazzi
e Franca Bettoja, è regista dal 1997.
I mistery guest: un soggetto strano, no?
«Non per chi, come me, negli hotel ci è
cresciuta. Mamma ha una catena di
alberghi a Roma (i Bettoja Hotels, ndr).
E la mia trisavola è stata la prima donna a
Roma ad aprirne uno. Francesca
Marciano, sceneggiatrice con Ivan
Cotroneo, aveva letto un articolo su
un‘ispettrice donna, così, ecco l‘idea».
Come avete scelto le location?
«Ero stata in vacanza al Fonteverde
Natural Spa, a San Casciano dei Bagni,
un posto che adoro. È un Leading Hotel
of the world (it.lhw.com): bellissimi. Chi
meglio di un ispettore Leading poteva
spiegarmi i segreti di un mistery guest?».
Altri «set» di Leading of the world?
«Borgo Egnazia in Puglia, il De Crillon a
Parigi, l‘Adlon a Berlino, il Gstaad Palace
in Svizzera e il Palais Namaskar
a Marrakech».
Margherita Buy
Attrice di cinema, teatro e tv, è nata a
Roma ma da famiglia di origini toscane.
Cosa vuol dire fare il mistery guest?
«Vivere una vita non tua: fingi di essere un
turista di lusso, ma poi torni nel tuo
monolocale. Però per un po’ di tempo va
bene: vedi luoghi meravigliosi e fai il giro
del mondo anche in meno di 80 giorni».
L‘aspetto più strano di questo mestiere?
«Il manuale con più di 800 domande che
gli ispettori devono compilare per ogni
singola visita, che in media dura 3 giorni.
La mia casa è un albergo
I mistery guest sono gli ispettori degli hotel di lusso. Abbiamo intervistato la regista e
i protagonisti di un film di prossima uscita che parla di loro, Viaggio Sola, girato in Toscana
E poi, la tempistica: cronometrano tutto,
dal check in al check out».
Com‘è stato girare nella sua Toscana?
«Di Fonteverde amo la morbidezza del
paesaggio e la piscina dove passeresti
le ore a guardare la campagna».
Stefano Accorsi
Bolognese, debutta al cinema nel 1991 in
Fratelli e sorelle di Pupi Avati.
Cosa vuol dire Toscana per lei?
«È un misto unico al mondo di futuro e
tradizioni antichissime. Un mondo infinito
in uno spazio delimitato. La bellezza del
profilo dei cipressi sulle colline con certe
albe o tramonti… Vabbè mi fermo qui!».
Il luogo che la emoziona di più?
«Bagno Vignoni, pensavo non fosse vero.
E una chiesetta abbandonata in un bosco
scoperta con un amico a Montalcino».
Il suo piatto toscano preferito? E il vino?
«La pappa col pomodoro. Il vino?
Di recente sono stato a Bolgheri e tutto
quello che ho bevuto era buono.
Il Sassicaia, crepi l‘avarizia».
Com’è andata a Fonteverde?
«È un centro notevole, tutto è a punto.
Si sta bene senza fare sforzi. Relax puro».
dollari pagati nel ’53.
E poi? E poi potrei rac-
contarvi di come la notte ho
fatto un safari con Mauri-
zio, il guardiacaccia («no,
gamekeeper!», ribadisce lui,
in un curioso incrocio fra un
ranger del Kruger Park e un
buttero maremmano), o di
come con Steve Harrison, il
maestro di golf ex british
pro, mi sono emozionata al
salto di due cerbiatti alla
buca 9. O del massaggio
all’olio e lavanda alla spa,
della bellezza ispirata dell’af-
fresco di Pietro Lorenzetti
nella chiesina di San Miche-
le, del tramonto davanti alla Capanna, una delle ville
sperdute nella tenuta… E di come, sulla via del ritor-
no, ho deviato di nuovo per Firenze per andare a vi-
sitare un museo. Il Museo Ferragamo, dove sognante
ho ammirato un paio di scarpette rosse luccicanti.
The End
Castiglion del Bosco, Montalcino
Il borgo, del XIII secolo, ospita 23 suite e 9 ville in affitto. Il campo da golf
18 buche, progettato dal campione Tom Weiskopf, è fra i più tecnici al
mondo, mentre la Care Suite Spa è Daniela Steiner. Nell‘orto, disegnato
dai paesaggisti dei Giardini Vaticani, sono 180 le specie vegetali.
Stefano Accorsi è l’amico di Margherita
Buy, «agente speciale» negli hotel a 5 stelle.

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  • 1. Top Italy t o s c a n a   Amori a prima vista John Malkovich per Lucca, Bertolucci per il Chianti, James Ivory per Firenze. La Toscana ha fatto perdere la testa a molti attori e registi. Noi ci abbiamo portato Margareth Madè e guardate che cosa è successo... giovane talento Margareth Madè è nata a Paternò, Catania, 30 anni fa, e cresciuta a Pachino, Siracusa. Vincitrice del concorso New Model Today nel 2000, ha debuttato nel cinema nel 2009 in Baarìa, di Giuseppe Tornatore. Prossimamente la vedremo in tre film. Pantalone denim, Dolce&Gabbana. di Lorenza Scalisi - foto Giovanni Gastel Viaggio perfetto in: 8 giorni Coordinate geografiche firenze Latitudine: 43° 46’ 15.72’’ N Longitudine: 11° 14’ 52.80’’ E
  • 2.   Qui mi sento come nella mia Sicilia: ci sono posti così isolati dove, per fortuna, il cellulare non prende a grandi passi Il 21 settembre esce nelle sale Una donna per la vita, di Maurizio Casagrande, in cui la Madè recita accanto a Sabrina Impacciatore e Neri Marcorè. In autunno, la vedremo in un film in due puntate su Rai 1, Il paese delle piccole piogge e, nel 2013, in un episodio de Il Commissario Montalbano. Abito in seta con gonna a ruota, Dior.
  • 3. Cond´E nast TraveLler  L’amore esplo- de improvviso nella corte di quella che oggi sembra più una bella e vissuta casa di campagna che un ca- stello del XII secolo. Margareth si spoglia. È la sua prima volta in Toscana e il momento è perfetto per scattare. Cambia un abito dopo l’altro, mette in testa un Borsalino vintage: «Questo paesaggio mi ricorda quello della mia Sicilia, dove capita spesso di im- batterti in luoghi magici che ti fanno sentire fuori dal mondo e in pace con te stesso. Per una volta sono contenta che i cellulari non prendano. Qui sento che riuscirò a purificare anima e corpo da fatiche e pensie- ri». Margareth Madè, sici- liana cresciuta a Pachino, il paese più a sud del sud d’Italia, l’attrice musa di Giuseppe Tornatore in Ba- arìa, dichiara il suo amore per la Maremma appena messo piede al Castello di Vicarello (vicarello.it; da 390 €) dove regnano Auro- ra e Carlo Baccheschi Berti, i proprietari di questo angolo incontaminato fatto di sole sette stanze. È questo il primo passo del nostro viaggio in una terra amata da molti registi e attori che l’hanno scel- ta come set dei loro film, alla ricerca di quelle emo- zioni che solo il cinema sa regalare. Ce ne parla Mar- gareth la sera, quando ci ritroviamo nella sala del camino, fra libri e oggetti d’arte da collezione. Bevia- mo un rosso potente, un Terre di Vico 2006, e intanto Margareth si racconta. «La immaginavo esattamente così la Toscana, arte, storia, natura e buona tavola. Un cliché? Alla fine scopri che è tutto vero. La Tosca- na ti ama». Il giorno seguente ci si dà appuntamento alla spa per fare un paio di foto. Poi ci spostiamo nel vigneto, sotto una vecchia quercia al riparo dal sole che brucia. «Ma siamo in Toscana o in Sicilia?», chiede Marga- reth. «Amo i vigneti! Ad Adrano ne abbiamo uno di famiglia, poca cosa, ma sentissi il vino!». A proposi- to, a Vicarello è l’enologo a fare la differenza, un cer- to Luca D’Attoma, toscano da «esportazione» come i vini che ormai crea nelle più grandi aziende nazio- nali (fra cui la sua, la Duemani, duemani.eu). Finito di lavorare, mentre salutiamo Aurora e Carlo, Mar- gareth ha uno slancio e si prenota per la prossima volta: «A presto, ma per una vera vacanza!». Il secondo tempo di questa storia vissuta fra set cinematografici e luoghi esemplari del tuscan style inizia a Firenze. Scena prima, nella stanza n° 414 dell’Hotel degli Orafi (hoteldegliorafi.it; da 199 €), proprio quella che nel 1985 ospitò Camera con vista, valso tre premi Oscar a James Ivory. Ancora oggi c’è gente disposta ad aspettare 4-5 mesi per dormire in quei 20 metri quadrati, e a pagare fino a 525 €, ma sotto quel prezzo, in città si trova molto altro. Vado in cerca di una mia room with a view, e capito all’An- tica Dimora Johlea (johanna.it; da 100 €), in via San Gallo 80. Salgo all’ultimo piano di un bel palazzo dell’Ottocento e poco dopo mi ritrovo su un terrazzo da cui il cupolone del Bru- nelleschi e il campanile di Giotto sembra di poterli toccare. È qui che fanno colazione gli ospiti delle sei camere, o si ritrovano per il tè, come nel romanzo di E.M. Forster da cui fu trat- to il film di Ivory. C’è an- che chi da qui prosegue il gran tour verso il Chianti. Se siete fra questi, la stessa proprietà di Johlea ha una bella villa rinascimentale fuori porta, a San Cascia- no Val di Pesa, Villa il Pog- giale (villailpoggiale.it; da 85 €). Prima di ripartire, voglio «abbracciare» con lo sguardo tutta Firenze. Ho saputo del nuovo rooftop del Westin Excelsior. Salgo al SE•STO on Arno (sestoonarno.com; lunch da 28 €), il ristorante lounge bar all’ultimo piano. È una vertigine: Ponte Vecchio, il Duomo, Palazzo della Signoria, Fiesole, le colline... È là, oltre quel crinale che devo andare. Direzione Lucca. Altro romanzo, altro film. Sono alla ricerca del set di Ritratto di Signora, realizzato da Jane Cam- pion nel 1996 sulla traccia del romanzo di Henry Ja- mes. Lucca è una città-bomboniera. Mi chiedo anco- ra quando ci tornerò con calma per entrare in tutte quelle chiese e chiesine, già da fuori spettacolari, per Il Pellicano, Porto Ercole Affacciano su una baia rocciosa del Monte Argentario le 18 camere e 16 suite del Relais & Châteaux Il Pellicano, così come il ristorante gourmet dello chef Antonio Guida, 2 stelle Michelin. Al Pelliclub health & beauty, trattamenti dell'Officina Farmaceutica Santa Maria Novella. La Toscana la immaginavo esattamente così: un mix perfetto di arte, storia, natura e buona cucina Supertuscan e bio Dai 7 ettari di vigneto del Castello di Vicarello si producono vini biologici, fra cui un supertuscan Igt, il Terre di Vico, un blend 70% Sangiovese e 30% Merlot. Bio anche i prodotti usati in cucina. Jeans e camicia, Dolce&Gabbana.
  • 4. piccolo mondo antico Margareth Madè sulle mura medievali del Castello di Vicarello. Oggi è un relais di charme con 7 camere arredate con gusto eclettico, grazie a mobilia e oggetti d‘arte di famiglia, ex antiquari per anni vissuti a Bali. Abito in seta, Dior. Cond´E nast TraveLler  visitare la casa natale di Puccini e per godermi un aperitivo nella piazza Anfiteatro. Per ora, mi dedico a Palazzo Pfanner (palazzopfanner.it; ingresso 6 €), che da solo vale la tappa. A raccontarmi i quattro secoli di edificio e giardino – pare disegnato da Filip- po Juvarra – è Dario Pfanner, ultimo erede di una dinastia di medici psichiatri, e prima ancora birrai, di origine austriaca. Salendo lo scalone che porta al pia- no nobile, ho un déjà-vu: «Ha mai visto Il Marchese del Grillo di Mario Monicelli?», mi chiede Dario. Cer- to che sì. Come dimenticare Alberto Sordi che lancia le monete roventi dal parapetto dello scalone, da “questo” scalone! «Gli appassionati di Sordi ne han- no fatto una meta di “pel- legrinaggio”: quando arri- vano qui, ripetono le battute del film, recitano le scene che più li hanno di- vertiti e alla fine firmano il Libro d’Oro con frasi come “Morto un papa se ne fa un altro”, la chiosa del film». Ma torniamo a Ritratto di Signora: «Il salone d’onore era la casa di Gil- bert, l’aristocratico deca- duto interpretato da John Malkovich, mentre nel giardino si giravano le sce- ne con Nicole Kidman. A palazzo abbiamo fatto an- che la festa per la fine delle riprese: Jane Campion è una professionista molto affabile, come del resto Malkovich, che è anche inna- morato perso di Lucca e della Toscana, dove torna molto spesso». stagione) per 4 persone. E se questi due appartamen- ti fossero occupati? Si va a Palazzo Rocchi (palazzo rocchi.it; da 130 €; suite da 250 €), che di camere ne ha due più tre suite, al terzo piano di un edificio no- biliare a ridosso della chiesa di San Michele in Foro. Anzi, dalla vasca vittoriana della Suite dell’Ammira- glio, il campanile della chiesa sembra quasi ti cada addosso. Un belvedere a dir poco insolito sul «salot- to» della città. Da Lucca deviamo per la costa, e imboccata l’antica via Aurelia superiamo spiagge chilometriche come quella di Castagneto Car- ducci, Vetulonia, la «città dell’oro» degli Etruschi, fino al Monte Argentario. Sono qui alla ricerca dei luoghi scelti per Il Talento di Mr. Ripley, il film diretto da Anthony Minghella che nel 1999 ha portato sul grande schermo alcuni de- gli angoli più belli d’Italia, dalle calette della Costiera Amalfitana a quelle di Porto Ercole. Le Cannelle, per esempio, è la spiaggia di sabbia e rocce che fece da sfondo ai bagni del ter- zetto hollywoodiano Gwyneth Paltrow-Jude Law- Matt Damon. Fu per il regista un po’ un amore a prima vista, come quello che travolse i Graham – lei signora bene della Los Angeles anni Cinquanta, lui ex aviatore inglese – quando nel 1965 arrivarono per la prima volta nella baia dello Sbarcatello e decisero di costruire proprio lì un resort dove accogliere amici e non solo. In breve, Il Pellicano divenne meta di per- sonaggi in vista di mezza Europa e di tante star ame- ricane (pellicanohotel.com; da 420 €). Niente di più facile che la troupe di Mr. Ripley abbia dormito qui, ma l’attuale proprietaria, Marie-Louise Sció, sorride e mi lascia nel dubbio. Giusto così: chi viene al Pelli- cano, lo fa anche per la leggenda. L’alternativa al Pellicano, che riporta al contempo- raneo se non addirittura al futuro, è l’Argentario Golf Resort & Spa (argentariogolfresortspa.it; da 280 €). Ha un design essenziale con un tocco nordeuropeo, spa black & white di 2.700 mq e campo da golf a 18 buche fra i più panoramici d’Italia. Insomma, non manca proprio nulla. Relais Il Falconiere, Cortona Un relais ai piedi della città, che è un albergo diffuso, con 22 camere e suite distribuite fra una villa del XVII secolo, un’antica chiesa e la limonaia. Alla Thesan Etruscan Spa, trattamenti di remise en forme, anche con olio e vino di produzione dell‘azienda agricola Baracchi. John Malkovich è innamorato di Lucca, e ci torna spesso mentre mi racconta di quando, da bambino, nel 1980, sempre in queste sale fece la comparsa ne Arriva- no i bersaglieri di Luigi Ma- gni, accanto a un dram- matico Ugo Tognazzi, Dario apre una porta. Dietro c’è una magnifica sala affrescata con un letto, ma non «da museo». «È uno dei due appartamenti in affitto, con vista sul giardino. L’altro è al piano terra, nelle ex cantine. Ci ha dormito anche un ospite speciale, amico di famiglia, Giacomo Puccini». Un tuffo nella storia – e nel cinema – a soli 100 € a notte (150 in alta
  • 5. vino-terapia L‘idromassaggio del Castello di Vicarello, ricavato in una vecchia botte. La spa, una sola cabina, è costruita secondo i criteri della bioarchitettura. Il terapista è Vinod, maestro di yoga e meditazione del Kerala. Cond´E nast TraveLler  Prossima tappa, Cor- tona. Mi aspetta un’ospite speciale, Frances Mayes, una scrittrice che fra le mura etrusche di questa città ha tro- vato ispirazione per tutti i suoi best seller. L’appuntamento è nella minuscola frazione di Torreone, a casa sua, Villa Bramasole, una di quelle case che non puoi non fermarti ad ammirare: faccia- ta rosa antico délabré, dettagli «vissuti», e un giardi- no a terrazze traboccante di fiori dove mi ritrovo circondata da una nuvola di farfalle. Frances racconta di come e perché è arrivata qua. «Dopo la laurea, ho incominciato a venire spesso in Italia, per studio e per vacanza, ma ho scelto la To- scana per trovare il meglio di arte, cucina, storia, pa- esaggio. In una parola, la vera bellezza. Nel 1990 ho comprato Villa Bramasole, dove ho scritto sette libri, da Under the Tuscan Sun al più recente The Tuscan Sun Cookbook. Si può senz’altro dire che è la mia fonte d’ispirazione». Fra le pagine di Sotto il sole della Toscana, si legge una vera dichiarazione d’amore per questa regione, diventata nel 2003 un film, scritto, diretto e prodotto da Au- drey Wells. Nel cast, Diane Lane nei panni di Frances, Raoul Bova, Claudia Geri- ni e, per un delizioso ca- meo, Mario Monicelli. «Il film è stato girato in gran parte a Cortona, e in piaz- za della Repubblica venne allestita una fontana che ha destato molto scalpore per le molte nudità esposte, così, dopo un po’, l’hanno tolta. I miei libri raccolgo- no sempre memorie sui luoghi, sugli incontri che fac- cio. Fra le persone a me più vicine, ci sono Silvia e Riccardo Baracchi: hanno iniziato la loro avventura al Falconiere negli stessi anni in cui sono arrivata, e sono stati capaci di incarnare al meglio l’arte dell’ospi- talità italiana». Il racconto mi incuriosisce e decido di farci un salto. Il Falconiere (ilfalconiere.it; da 290 €) si trova ai piedi di Cortona. Il cuore di questo raffinato relais di campagna è la villa di famiglia di Riccardo, che sin da bambino impara a occuparsi dell’azienda agricola, fra viti e ulivi, poi incontra Silvia, la sposa, e insieme decidono di dare a questa eredità un altro senso. Lei si dedica alla cucina e guadagna due stelle Michelin, lui si perfeziona nei vini e, fra le altre cose, crea l’uni- co Brut Rosé Metodo Classico, Sangiovese in purez- za, d’Italia. È il mio viatico prima di cena, prima dei pici con pomodorini ed erbette (dell’orto di casa) che mi lasciano senza parole. Sarà anche per il panorama, che spazia fino al Lago Trasimeno, già in Umbria. Il giorno dopo saluto Silvia mentre insegna a una cop- pia di inglesi a fare quei pici. Saranno fan dei best seller della Mayes? Direzione Monte San Savino, o meglio, Castello di Gargonza (gargonza.it; da 100 €). Un luogo che non è mai stato un set per un film, ma ne ha visti nascere due. Dopo circa mezz’ora di strada bianca attraverso un immenso bosco (scoprirò poi di 450 ettari), arrivo davanti al mastio, dove incontro Neri Guicciardini Corsi Salviati. È lui, 38 anni, ma con qualche secolo di storia alle spalle, ad accompagnarmi in un breve viaggio nel tempo. «Gargonza è stata per 250 anni il centro della fattoria della nostra famiglia. Dopo la Seconda guerra, il borgo è stato abbandonato, e ha incominciato a crollare. Allora mio padre Roberto ha deciso di ristrutturarlo, non con l’idea di farne un resort o un agriturismo, ma al solo scopo di salvare un borgo. Ora, il ricordo del pievano, del fattore Celso, della sarta Niccoli- na che lo abitavano risuona nei nomi delle camere, e Gargonza è tornata a vive- re». B&B, residence, alber- go diffuso? Nessuna di queste cose. Fra le mura vecchie di quasi mille anni, si crea una realtà a parte. Un’atmosfera che ha ispi- rato le sceneggiature di Jo- hnny Stecchino e de La vita è bella. «Sì, Roberto Beni- gni e Vincenzo Cerami hanno abitato per tre mesi nella Casa Celso. La sor- presa più bella è stata quando abbiamo visto i film: in Johnny Stecchino, Benigni interpreta la parte di un certo Dante, e a Gargonza è attestato un pas- saggio dell’Alighieri, mentre ne La vita è bella, girato ad Arezzo e dintorni, si fa più volte riferimento a una certa Signora Guicciardini. In famiglia li abbiamo intesi come due tributi a Gargonza». Vero o no, mi piace crederci. Anche dal mio prossimo ospite, Francesco Mazzei, mi aspetta un excursus di parecchi secoli. Perché la dinastia dei Marchesi Mazzei domina e produce vino sul poggio del Castello di Fonterutoli (fonterutoli.it; da 80 €), a Castellina in Chianti, dal 1435. Quindi, con Francesco vado subito a visitare l’orgoglio di fa- miglia. Una cantina modernissima, per aspetto e det- Castello di Gargonza, Monte San Savino Il borgo-castello di Gargonza si trova nella Val di Chiana, e da più di due secoli appartiene alla casata dei Guicciardini Corsi Salviati. Oggi offre 45 fra camere e appartamenti con cucina e, appena fuori le mura, ristorante e piscina. Il tutto in 450 ettari di bosco e natura incontaminata. Amo i vigneti. Ad Adrano, vicino all’Etna, ne abbiamo uno di famiglia, poca cosa, ma sentissi il vino. C’è tutta la forza della mia terra
  • 6. bellezza naturale Abito in pizzo macramé, Dolce&Gabbana. Make Up Elizabeth Arden. Trucco Michele Scalia. Hairstylist Frank Giacone, presso Terme di Saturnia Spa & Golf Resort (termedisaturnia.it). A cura di Valeria Vantaggi. Cond´E nast TraveLler  tagli hi-tech. «L’ha disegnata mia sorella Agnese, e l’abbiamo inaugurata nel 2006», spiega Francesco, che ha in serbo un bel colpo di scena. Giù, a circa 15 metri sotto il suolo, la barricaia, e sulla parete di fon- do, cinque enormi finestre aperte sulla nuda roccia, ricoperta a tratti da stalattiti. «È una sorgente natu- rale: è il nostro segreto, perché assicura una tempera- tura perfetta. Nessun altro ce l’ha». Vero, e non c’è che dire, un degno «contenitore» che esalta la longe- vità e la modernità dell’azienda. Tornati alla luce del sole, mi perdo con lo sguardo fra quei 650 ettari di pura natura, fino a un profilo inconfondibile: la Torre del Mangia, Siena. La notte la trascorro nella Loggia, una suite giallo senape di rara sobrietà ed eleganza profumata alle essenze di Carla Mazzei, che nella te- nuta coltiva lavanda per creare le amenities per le camere. Ma a contendere alla Marchesa il titolo di «signora della lavanda» c’è Jeanette Thottrup, stilista danese che in quei di Chiu- sdino, poco più a sud, ha comprato e rifatto Borgo Santo Pietro (borgosanto pietro.com; da 375). Fuori, le mura medievali (e l’Ab- bazia di San Galgano) den- tro, un raffinato atelier di décor di gusto un po’ fran- cese, ma anche un po’ nordico, un po’ toscano… Il tutto in uno dei giardini più deliziosi che io abbia mai visto. E sotto un pergolato, la chicca: una fila di vec- chie sedie di una sala di proiezione siciliana e una scritta, Nuovo cinema Paradiso. Con lei ci sono Giovanni Soldati, suo marito, e Sandro Bottega, «uomo del vino» fra i più noti d’Italia, e sono diretti al Castello di Meleto, dove i tre soci produco- no un Chianti Classico Docg, l’Acino d’Oro (alexander.­ it). Ma in poche battute, Stefania mi trasmette le emozioni vissute in quella lontana estate: «Ogni vol- ta che sento Bernardo, ri- pensiamo alle feste che fa- cevamo nella corte del Relais Santa Cristina (relaissantacristina.com; da 85 €), il quartier generale della troupe, o a Villa di Geggiano, un luogo “lie- ve”, nonostante gli affre- schi e l’evidente storia im- portante. Queste colline per me sono luoghi magici, che conosco molto bene, dove ho interpretato anche Con gli occhi chiusi di Fran- cesca Archibugi. E poi, è stato proprio qui, sotto il tiglio di Villa Miranda, che con un calice di rosso in mano ci è venuta l’idea di produrre un nostro vino». Per l’ultima «scena» di questo reportage, scelgo la Val d’Orcia, un set che ha attirato registi del calibro di Minghella per Il paziente inglese, e Ridley Scott per le battute finali de Il gladiatore. Lungo la strada bian- ca che da Buonconvento si insinua fra le colline di Montalcino, il gps si perde, ma io proseguo, fino a un viale di cipressi che mi fa capire che ci siamo: eccomi a Castiglion del Bosco (castigliondelbosco.com; da 350 €), poche case in pietra, una chiesina, i resti di un castello medievale. Attorno, vallate infinite di campi di grano e vigneti e le 18 buche del primo e unico campo da golf privato d’Italia. Difficile trovare una definizione. Un luogo «no-logo» esclusivo dove per lusso non si intende eccesso o sfarzo, anzi. Virtù di chi in un mondo di star ci è nato, cresciuto e ne ha fatto un mestiere: demiurgo di casa, Massimo Ferra- gamo. Con un cognome così, il link con il cinema è naturale, perché papà Salvatore, si sa, è il «calzolaio» che ha fatto le scarpe a tutte, ma proprio tutte, le dive di Hollywood, e non solo. Ma qui, la moda non c’en- tra. Questa è la realizzazione del sogno di Massimo, coltivato per dieci anni. «Tutto è iniziato con l’idea di tre amici di trovare un paio di ettari per una casa e Castello di Fonterutoli, Castellina in Chianti La famiglia dei Marchesi Mazzei produce vino nella Val d’Elsa dal 1435. Iscrivendosi on line (mazzei.it) al wine club, che oggi conta 4.000 soci nel mondo, si ha diritto a condizioni privilegiate d’acquisto e alla possibilità di partecipare a giornate open in cantina o a eventi speciali. Nell’aria, il profumo di lavanda, citazione del film Io ballo da sola un profumo, di lavanda, che è quasi una citazione del film Io ballo da sola, indimenticabile affresco dell’assolata campagna del Chianti firmato nel 1996 da Bernardo Bertolucci. Set di allora, i vicini Brolio, Scorgiano e la meravigliosa Villa di Geggiano, che oggi ha anche due suite in affitto (vil- ladigeggiano.com; prezzo su richiesta). Io corro però a Radda in Chianti, dove ho appuntamento con Ste- fania Sandrelli, una delle interpreti del film, davanti a Villa Miranda, un’ex stazione di posta trasformata in osteria. Il nostro, purtroppo, è un incontro fugace.
  • 7. Cond´E nast TraveLler qualche filare di vite. Il bor- go era perfetto, ma gli ettari erano duemila. Così da tre siamo diventati trenta, e poi un club di soci. Oggi Casti- glion del Bosco è un luogo aperto a chiunque voglia vi- vere un’esperienza unica». Io sono pronta, e voglio vi- verla. Ma non so da dove iniziare. Corso di fotografia, pittura, equitazione, trek- king, biking, tennis, golf, cucina, wine tasting… Par- tiamo da qui, da un Campo del Drago 2003, il Brunello della casa. E mentre gusto il «piatto-firma» dello chef Elio Sironi – spaghetti al pomodoro, caprino e limo- ne come pre-dessert – con Massimo si divaga fra le memorie hollywoodiane di famiglia, fino al racconto di quando a un’asta di Christie’s, con la madre comprò un paio di pumps rivestite di Swarovski confezionate dal padre per Marilyn Monroe: 54.000 €, contro i 57 Maria Sole Tognazzi Figlia d‘arte degli attori Ugo Tognazzi e Franca Bettoja, è regista dal 1997. I mistery guest: un soggetto strano, no? «Non per chi, come me, negli hotel ci è cresciuta. Mamma ha una catena di alberghi a Roma (i Bettoja Hotels, ndr). E la mia trisavola è stata la prima donna a Roma ad aprirne uno. Francesca Marciano, sceneggiatrice con Ivan Cotroneo, aveva letto un articolo su un‘ispettrice donna, così, ecco l‘idea». Come avete scelto le location? «Ero stata in vacanza al Fonteverde Natural Spa, a San Casciano dei Bagni, un posto che adoro. È un Leading Hotel of the world (it.lhw.com): bellissimi. Chi meglio di un ispettore Leading poteva spiegarmi i segreti di un mistery guest?». Altri «set» di Leading of the world? «Borgo Egnazia in Puglia, il De Crillon a Parigi, l‘Adlon a Berlino, il Gstaad Palace in Svizzera e il Palais Namaskar a Marrakech». Margherita Buy Attrice di cinema, teatro e tv, è nata a Roma ma da famiglia di origini toscane. Cosa vuol dire fare il mistery guest? «Vivere una vita non tua: fingi di essere un turista di lusso, ma poi torni nel tuo monolocale. Però per un po’ di tempo va bene: vedi luoghi meravigliosi e fai il giro del mondo anche in meno di 80 giorni». L‘aspetto più strano di questo mestiere? «Il manuale con più di 800 domande che gli ispettori devono compilare per ogni singola visita, che in media dura 3 giorni. La mia casa è un albergo I mistery guest sono gli ispettori degli hotel di lusso. Abbiamo intervistato la regista e i protagonisti di un film di prossima uscita che parla di loro, Viaggio Sola, girato in Toscana E poi, la tempistica: cronometrano tutto, dal check in al check out». Com‘è stato girare nella sua Toscana? «Di Fonteverde amo la morbidezza del paesaggio e la piscina dove passeresti le ore a guardare la campagna». Stefano Accorsi Bolognese, debutta al cinema nel 1991 in Fratelli e sorelle di Pupi Avati. Cosa vuol dire Toscana per lei? «È un misto unico al mondo di futuro e tradizioni antichissime. Un mondo infinito in uno spazio delimitato. La bellezza del profilo dei cipressi sulle colline con certe albe o tramonti… Vabbè mi fermo qui!». Il luogo che la emoziona di più? «Bagno Vignoni, pensavo non fosse vero. E una chiesetta abbandonata in un bosco scoperta con un amico a Montalcino». Il suo piatto toscano preferito? E il vino? «La pappa col pomodoro. Il vino? Di recente sono stato a Bolgheri e tutto quello che ho bevuto era buono. Il Sassicaia, crepi l‘avarizia». Com’è andata a Fonteverde? «È un centro notevole, tutto è a punto. Si sta bene senza fare sforzi. Relax puro». dollari pagati nel ’53. E poi? E poi potrei rac- contarvi di come la notte ho fatto un safari con Mauri- zio, il guardiacaccia («no, gamekeeper!», ribadisce lui, in un curioso incrocio fra un ranger del Kruger Park e un buttero maremmano), o di come con Steve Harrison, il maestro di golf ex british pro, mi sono emozionata al salto di due cerbiatti alla buca 9. O del massaggio all’olio e lavanda alla spa, della bellezza ispirata dell’af- fresco di Pietro Lorenzetti nella chiesina di San Miche- le, del tramonto davanti alla Capanna, una delle ville sperdute nella tenuta… E di come, sulla via del ritor- no, ho deviato di nuovo per Firenze per andare a vi- sitare un museo. Il Museo Ferragamo, dove sognante ho ammirato un paio di scarpette rosse luccicanti. The End Castiglion del Bosco, Montalcino Il borgo, del XIII secolo, ospita 23 suite e 9 ville in affitto. Il campo da golf 18 buche, progettato dal campione Tom Weiskopf, è fra i più tecnici al mondo, mentre la Care Suite Spa è Daniela Steiner. Nell‘orto, disegnato dai paesaggisti dei Giardini Vaticani, sono 180 le specie vegetali. Stefano Accorsi è l’amico di Margherita Buy, «agente speciale» negli hotel a 5 stelle.