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in sede di esami di Stato di scuola secondaria sia di 1°
che di 2° grado.
 C.M. 28 MAGGIO 2009 – Anno Scolastico 2008 –
    2009. esami di Stato per alunni affetti da disturbi
    specifici di apprendimento DSA.
 D. P. R. N. 122 del 22/6/09 (valutazione)
LINK UTILI:
SITO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA
DISLESSIA : www.aiditalia.org
Associazione Italiana Dislessia sezione di Mantova
Presidente/Delegato               Elisabetta            Baccara
tel./cell.3343652733 mail mantova@dislessia.
BiblioAID – Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana
Dislessia “Giacomo Venuti”: biblioteca.aid@iav.it
Utile per richiedere i testi scolastici in formato digitale
(vedere le modalità sul sio indicato)
SITO       DELLA        COOPERATIVA             ANASTASIS:
www.anastasis.it
Cmap Tools Free
Programma gratuito per creare mappe. Anche in italiano.
http://cmap.ihmc.us. Informazioni sull’utilizzo sul sito del
CST di Mantova: www.icsangiorgio.it
LIBRO PARLATO
CENTRO INTERNAZIONALE DEL LIBRO PARLATO “A.
SERNAGIOTTO”
http://www.libroparlato.org (Libri parlati)
www.liberliber.it (scaricare testi elettronici utili da
ascoltare con PC )
http://www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente/ (file
audio di romanzi radiofonici)
http://www.comune.venezia.it/letturagevolata(cat. gen.)
ENCICLOPEDIA ON LINE
http://www.wikipedia.org/
http://www.sapere.it/tca/MainApp

CONSULENZA: CST di Mantova
www.icsangiorgio.it
                     12
COS’È LA DISLESSIA?
La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di
leggere e scrivere in modo corretto e fluente e fa parte
dei Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Infatti, con questo termine più generico ci si può anche
riferire alla disortografia (disturbo specifico della
scrittura di natura linguistica che si manifesta con
frequenti errori ortografici), disgrafia (disturbo specifico
della scrittura di natura visuo-motoria; è una difficoltà di
tipo esecutivo del tratto grafico tale da rendere il testo
incomprensibile anche per i ragazzi stessi) e discalculia
(disturbo specifico del calcolo e dei numeri che si
manifesta con la difficoltà ad automatizzare semplici
calcoli, le tabelline, nella manipolazione dei numeri e dei
segni aritmetici).
Questi disturbi possono diversamente associarsi tra di
loro o ad altri disturbi evolutivi, ad esempio al deficit di
attenzione e iperattività, al disturbo specifico del
linguaggio, ecc., in questo caso si parla di comorbidità
cioè della presenza contemporanea nella stessa persona
di più patologie che tra loro non presentano alcun nesso
causale.
I DSA hanno una origine neurobiologica, derivano da un
deficit nella componente fonologica del linguaggio,
                              1
sono disturbi specifici perché compromettono in modo più
o meno significativo uno specifico dominio di abilità in
modo circoscritto, senza intaccare l’intelligenza.
I DSA hanno un grosso impatto a livello sociale, poiché
secondo le stime più prudenti riguardano il 3-5% della
popolazione scolastica.
          COME SI MANIFESTANO I DSA?
Si    manifestano a scuola, con la difficoltà ad
automatizzare la letto-scrittura, il calcolo e i numeri;
comportano per il soggetto un notevole impegno in
termini di attenzione e concentrazione che lo
portano a stancarsi rapidamente.
                        I SEGNALI
Un ritardo del linguaggio, la difficoltà ad esprimersi in età
prescolare o la familiarità del problema possono essere
un primo segnale, in un’epoca in cui non è ancora
possibile fare la diagnosi. In classe prima, i bambini
presentano difficoltà nell’apprendimento della letto
scrittura, successivamente possono compiere errori
caratteristici nella lettura e nella scrittura, come
l’inversione delle lettere, sillabe e/o sostituzione di lettere
con altre di suono affine (ad esempio, p/b, t/d, v/f, ecc.);
possono avere difficoltà ad imparare le tabelline e
alcune sequenze come l’ordine alfabetico, i giorni della
settimana, i mesi dell’anno, ecc.; talvolta hanno
difficoltà ad esprimere verbalmente il proprio
pensiero.
L’insegnante può essere la prima persona che si accorge
del problema e quindi la sua segnalazione è determinante.
Importante sarà curare l’aspetto della comunicazione alla
famiglia della presenza di una difficoltà di apprendimento,
evitando allarmismi o contrasti con la scuola.
Per questo è opportuno ricordare che gli insegnanti non
hanno il compito di formulare diagnosi di alcun tipo.
È però auspicabile, che quando rilevano una difficoltà,
una discrepanza tra potenzialità intellettive adeguate e
notevoli difficoltà nella letto-scrittura, calcolo e i numeri,
la segnalino nella maniera opportuna ai genitori.
                                2
   adottare per lo studio della lingua straniera supporti
    visivi e uditivi;
 accordare tempi più lunghi per l’esecuzione delle
    attività e delle verifiche;
 per l’apprendimento delle lingue non native sia
    moderne che antiche , la forma orale deve ricevere
    maggiore considerazione rispetto a quella scritta
    come misura compensativa dovuta (la Nota MIUR
    4099/A4 del 5.10.04 parla di dispensa, ove
    necessario, dallo studio della lingua straniera in forma
    scritta, ma è una misura da non adottare perché
    negli esami di Stato di scuola secondaria sia di 1° che
    di 2° grado è obbligatorio svolgere anche tale prova);
 dispensare dall’uso del vocabolario cartaceo, preferire
    quelli multimediali;
 programmare tempi più lunghi per prove scritte e per
    lo studio a casa;
 organizzare interrogazioni programmate;
 valutare le prove scritte e orali con modalità che
    tengano conto del contenuto e non della forma.
Tali provvedimenti devono essere applicati non solo
durante l’anno scolastico, ma anche nei momenti di
valutazione e di esame finale.
NORMATIVA SPECIFICA DI RIFERIMENTO
   Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 Iniziative relative
    alla dislessia.
 Nota MIUR 26/A4 del 5.01.05 Precisazione
    sull’utilizzo delle note in tutte le fasi del percorso
    scolastico, compresi i momenti di valutazione.
 Nota MIUR 1787 del 1.03.05 Riguarda gli esami di
    Stato: invito ad adottare, in particolare per la terza
    prova, ogni iniziativa per ridurre le difficoltà.
 Nota MIUR 4798 del 27.07.05 Coinvolgimento della
    famiglia
 CM N. 4674 del 10 maggio 2007 Disturbi di
    apprendimento: indicazioni operative.
Il Ministero dal 2005 ha poi dato specifiche disposizioni
attraverso Circolari e Ordinanze per i candidati dislessici
                             11
STRATEGIE DIDATTICHE E MISURE DISPENSATIVE
  È essenziale che gli insegnanti valutino con attenzione le
consegne didattiche e le rapportino sempre alle difficoltà
degli alunni stessi, per evitare che il problema specifico
investa anche le aree dell'apprendimento che non sono
assolutamente compromesse.
E’ necessario :
 organizzare e valorizzare l’intervento didattico
    coniugandolo con l’intervento riabilitativo ;
 mantenere lo stampato maiuscolo finché l’alunno non
    abbia acquisito la sicurezza nella scrittura. Il
    passaggio al corsivo non deve mai essere obbligatorio
    e lo stampato maiuscolo può essere conservato per
    tutto l’iter scolastico;
 evitare la lettura a voce alta in classe o organizzarla
    in modo che non venga vissuta con frustrazione;
 evitare la sottolineatura degli errori per il rischio che
    questi permangano a causa del rinforzo visivo;
 evitare la copiatura di lunghi testi dalla lavagna, la
    scrittura veloce (prendere appunti);
 dispensare dallo studio mnemonico delle tabelline;
 svolgere costantemente il controllo dei compiti scritti
    dal bambino sul diario;
 evitare la dettatura di testi che dovranno poi essere
    usati come materiale di studio; consegnare piuttosto
    delle schede chiare e ben strutturate, sulle quali
    l’alunno possa studiare, dato che non può farlo sui
    propri appunti o su dettati;
 aiutare l'alunno a organizzare il proprio studio:
    selezionare i contenuti del testo da studiare,
    individuare pochi "concetti chiave" in relazione tra loro;
 utilizzare mappe,schemi e associare mediatori visivi
    sia nella fase di comprensione degli argomenti sia per
    lo studio individuale;
 personalizzare il lavoro da svolgere a casa,
    considerando che per l'alunno con DSA certe attività
    richiedono tempi di gran lunga maggiori;
                             10
Questi si potranno così attivare per accompagnare il
figlio presso un centro specializzato, dove verrà avviato
un iter diagnostico per definire la tipologia delle difficoltà
riscontrate.   Bisogna    considerare     sempre     che     il
riconoscimento di una difficoltà può sviluppare nella
famiglia una serie di reazioni emotive.

                            DIAGNOSI

  La diagnosi viene redatta dal neuropsichiatra, dal
neuropsicologo o dallo psicologo dalla fine della seconda
classe della Scuola Primaria.
Per la discalculia si aspetta invece la fine della terza
classe della Scuola Primaria.
Più precoci saranno         la valutazione   e l’intervento
riabilitativo, più efficace e facile sarà intervenire sulle
difficoltà    scolastiche   del   bambino   e   sostenerne
l’apprendimento. Si potranno così evitare ripercussioni
psicologiche ( demotivazione, evitamento, rifiuto verso la
scuola, frustrazione, disagio emotivo come depressione e
ansia)     e    sociali   (problemi   comportamentali,   di
adattamento sociale , di dispersione scolastica, ecc…) che
minano l’autostima e lo sviluppo della personalità
dell’alunno.

    OTTENUTA LA DIAGNOSI … O CON LA
                DIAGNOSI
 ALL’INIZIO DI UN NUOVO CICLO SCOLASTICO

Sarà opportuno che gli insegnanti:
- inviino i genitori dal capo d’Istituto per consegnare la
diagnosi    che     dovrà   essere     custodita     nella
documentazione riservata;
- si mettano in contatto con gli insegnanti del ciclo
precedente per conoscere la storia dell’alunno;

                              3
- informino tutti i colleghi del team/classe;
- si mettano in contatto con il Servizio che ha prodotto la
diagnosi per capire il “funzionamento” dell’alunno         e
predisporre il percorso personalizzato (vedi modello
consegnato ai referenti scolastici);
-evitino l’errore di colpevolizzare l’alunno (“Non impara
perché non si impegna”) per evitare di produrre
frustrazione, demotivazione e sofferenza, ma pongano
attenzione allo sviluppo dell’autostima e del concetto di
sé del bambino/ragazzo.
- conoscano e applichino la normativa generale e
specifica                    di                 riferimento.
Importante è la diagnosi precoce, pertanto sarà
fondamentale la partecipazione delle classi prime della
Scuola     Primaria     ad    attività  di  screening    per
l’individuazione precoce delle difficoltà di apprendimento
della letto-scrittura.

        LE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE

  L’alunno dislessico può manifestare
disagio psicologico come conseguenza
del fatto che gli insegnanti non
riconoscano     le    sue     difficoltà  e
intervengano in modo non appropriato.
Ricordiamo bene che, queste difficoltà
non sono la causa, ma le conseguenze
del disturbo specifico di apprendimento, determinate dalle
reazioni che ha l’ambiente nei confronti del problema. Ci
possono essere importanti ripercussioni sull’autostima e
                      sulla formazione della personalità. Di
                      fronte a continui insuccessi i ragazzi
                      possono perdere motivazione e
                      interesse, arrendendosi prima di
                      “mettersi in gioco”, pregiudicando il
                      loro futuro personale e professionale!


                             4
Altri STRUMENTI COMPENSATIVI
                   sono il     REGISTRATORE, gli
                   AUDIOLIBRI, la CALCOLATRICE,
                   le TABELLE MNEMONICHE dei
                   verbi, misure, ecc., FORMULARI,
                   la TAVOLA PITAGORICA, ecc.

                   Gli   strumenti   compensativi    usati
 abitualmente nelle attività didattiche possono essere
 impiegati senza restrizioni anche nelle verifiche e negli
 esami (Note del MIUR:
• Protocollo n 4099/A/4 del 05.10.2004: invita le scuole
    ad applicare gli strumenti compensativi e dispensativi.

•   Protocollo n 26/A/4 del 05.01.2005: precisa che tali
    strumenti devono essere applicati in tutte le fasi del
    percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione
    finale, a favore di tutti gli alunni che siano in possesso
    di una diagnosi specialistica di DSA.


•   Circolare Ministeriale 4674     10 maggio 2007:
    ribadisce l’importanza delle misure compensative e
    dispensative.

•   Il Ministero dal 2005 ha poi dato specifiche
    disposizioni attraverso Circolari e Ordinanze per i
    candidati dislessici in sede di esami di Stato di scuola
    secondaria sia di 1° che di 2° grado).




                              9
Il COMPUTER (meglio se portatile) può essere
utilizzato con programmi di videoscrittura con eventuale
attivazione del correttore ortografico; produce documenti
chiari, rielaborabili, esteticamente belli; fa molte
operazioni in modo rapido; ha molta memoria; utilizza
programmi per produrre mappe/schemi,               grafici che
                              aiutano     i      ragazzi     a
                              riassumere concetti e usare
                              al massimo il canale visivo
                              (CMAP e SUPERMAPPE);
                              consente       l’accesso      ad
                              INTERNET         per    reperire
                              informazioni     e    immagini;
                              permette di utilizzare le
                              SINTESI        VOCALI        che
                              trasformano il testo digitale
                              in audio.
                              Esistono      software       che
                              gestiscono        le     sintesi
                              vocali         di         libera
duplicazione      (Balabolka,      Clip   Claxon)        o   a
pagamento (Superquaderno, Carlo II Loquendo,
Carlo Mobile, ecc).
La sintesi vocale è utilizzabile con tutto il materiale
digitale:

    nella scrittura può leggere ciò che il ragazzo ha
       digitato, fornendo così un utile feedback di
       controllo;
    nello studio legge i LIBRI DIGITALI (i libri di
       testo sono richiedibili gratuitamente presso
       BIBLIOAID).
Le sintesi vocali scaricabili liberamente da internet in
genere hanno una qualità piuttosto scadente.




                              8
QUALE DIDATTICA?
   È importante adottare una didattica di tipo inclusivo,
che consenta a tutti gli allievi il raggiungimento della
massima competenza possibile in relazione alle specifiche
possibilità di ciascuno, attenta ai diversi stili cognitivi
degli alunni.
Non esistono ricette precostituite, è importante che gli
insegnanti capiscano il “funzionamento” dell’alunno per
predisporre un percorso di apprendimento personalizzato.
Questo non significa praticare sconti sui contenuti
scolastici, ma consentire a ciascuno di apprendere nel
modo che più gli si addice!
Sarà fondamentale, per il successo formativo di questi
alunni, valorizzarne le potenzialità e le capacità;
individuare insieme all’alunno e incentivare          l’uso di
strategie che gli permettano di raggiungere con altri
mezzi       risultati   soddisfacenti      (vedi    strumenti
compensativi); adattare la didattica (valutare le consegne
didattiche in rapporto alle difficoltà dell’alunno cercando
di aggirarle, valorizzare i diversi stili di apprendimento e
puntare sull’aspetto metacognitivo, adottare quando è
necessario misure dispensative);prestare attenzione
all’aspetto valutativo ( nota MIUR Prot. N: 4099/A del
5 ottobre 2004,nota MIUR Prot. N. 26/A del 5
gennaio 2005).
Un atteggiamento attento del docente evita che si
strutturino problemi psicologici, dà la possibilità di ridurre
gli esiti del disturbo e l’opportunità anche a questi ragazzi
di imparare.

                LA VALUTAZIONE
D. P. R. N. 122 del 22/6/09
In data 19 agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale il REGOLAMENTO recante il coordinamento
delle norme vigenti per la valutazione degli alunni.
L’articolo N° 10 riguarda direttamente gli alunni con
DSA.
Si riporta di seguito il testo integrale dell’articolo.
                                5
Art. 10 – Valutazione degli alunni con difficoltà
specifica di apprendimento
             (DSA) –
   1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di
       apprendimento (DSA) adeguatamente certificate,
       la valutazione e la verifica degli apprendimenti,
       comprese quelle effettuate in sede di esame
       conclusivo dei cicli, devono tener conto delle
       specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali
       fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle
       prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle
       risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente,
       gli strumenti metodologico-didattici compensativi
       e dispensativi ritenuti più idonei.
   2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami
       non viene fatta menzione delle modalità di
       svolgimento e della differenziazione delle
       prove.
            STRUMENTI COMPENSATIVI
            Servono a compensare carenze funzionali
            determinate dal disturbo (lettura, scrittura,
            calcolo, numeri); l’utilizzo degli strumenti
            compensativi permette agli alunni di
            poter studiare autonomamente, non è
una facilitazione di tipo cognitivo, ma ha importanti
ripercussioni sulla velocità e/o correttezza dell’esecuzione
della consegna.
Per gli alunni con DSA, la normativa di riferimento non
prevede l’affiancamento di un docente di sostegno,
poiché sono ragazzi intelligenti. Il consiglio di classe
tuttavia, studiato il singolo caso, in accordo con la
famiglia e con il neuropsichiatra/psicologo che ha
effettuato la diagnosi, dovrà stendere un piano
educativo personalizzato, dove verranno indicati gli
strumenti compensativi, le misure dispensative, ecc. da
adottare. Sarà necessario che questi alunni vengano
avviati precocemente all’uso di questi strumenti.
                              6
QUALI STRUMENTI PER STUDIARE
              AUTONOMAMENTE?

                            Le difficoltà di un alunno
                            dislessico     spesso   generano
                            scarsa stima di sé e il
                            conseguente            abbandono
                            scolastico. La consapevolezza
                            da parte del ragazzo, della sua
                            famiglia e degli insegnanti che
                            l    ’utilizzo    di    strumenti
                            compensativi possa essere di
                            aiuto nello studio, fa sì che
vengano accettati e non vissuti come un “marcatore di
diversità”. Gli strumenti non devono essere visti come la
panacea che risolve con un colpo di magia tutte le
difficoltà scolastiche dell’alunno. Innanzitutto vanno
presentati fin dalla Scuola Primaria all’intera classe come
strumenti utili a svolgere alcuni compiti scolastici, va
creato il contesto entro il quale questi strumenti vengono
usati e gli alunni devono essere accompagnati ad
imparare ad utilizzarli per divenire poi autonomi nel loro
impiego, consentendo loro così di integrarsi nella normale
didattica ma anche per ampliare argomenti di interesse
personale. Occorre      del tempo perché i bambini e i
ragazzi imparino a familiarizzare con essi            per fini
scolastici, è opportuno pertanto non sovraccaricarli
presentando      contemporaneamente più           ausili, ma
procedere per gradi. Non esistono ricette, ma è
importante che il ragazzo ne colga l’utilità di impiego in
termini di libertà, di autonomia, di rendimento, di
apprendimento e valutazione, di risparmio di tempo, che
può poi impegnare in altre attività ludiche, sportive
perché gli permettono di raggiungere obiettivi altrimenti
conseguiti con enorme fatica.


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Dislessia a scuola

  • 1. in sede di esami di Stato di scuola secondaria sia di 1° che di 2° grado.  C.M. 28 MAGGIO 2009 – Anno Scolastico 2008 – 2009. esami di Stato per alunni affetti da disturbi specifici di apprendimento DSA.  D. P. R. N. 122 del 22/6/09 (valutazione) LINK UTILI: SITO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA : www.aiditalia.org Associazione Italiana Dislessia sezione di Mantova Presidente/Delegato Elisabetta Baccara tel./cell.3343652733 mail mantova@dislessia. BiblioAID – Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia “Giacomo Venuti”: biblioteca.aid@iav.it Utile per richiedere i testi scolastici in formato digitale (vedere le modalità sul sio indicato) SITO DELLA COOPERATIVA ANASTASIS: www.anastasis.it Cmap Tools Free Programma gratuito per creare mappe. Anche in italiano. http://cmap.ihmc.us. Informazioni sull’utilizzo sul sito del CST di Mantova: www.icsangiorgio.it LIBRO PARLATO CENTRO INTERNAZIONALE DEL LIBRO PARLATO “A. SERNAGIOTTO” http://www.libroparlato.org (Libri parlati) www.liberliber.it (scaricare testi elettronici utili da ascoltare con PC ) http://www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente/ (file audio di romanzi radiofonici) http://www.comune.venezia.it/letturagevolata(cat. gen.) ENCICLOPEDIA ON LINE http://www.wikipedia.org/ http://www.sapere.it/tca/MainApp CONSULENZA: CST di Mantova www.icsangiorgio.it 12
  • 2. COS’È LA DISLESSIA? La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente e fa parte dei Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Infatti, con questo termine più generico ci si può anche riferire alla disortografia (disturbo specifico della scrittura di natura linguistica che si manifesta con frequenti errori ortografici), disgrafia (disturbo specifico della scrittura di natura visuo-motoria; è una difficoltà di tipo esecutivo del tratto grafico tale da rendere il testo incomprensibile anche per i ragazzi stessi) e discalculia (disturbo specifico del calcolo e dei numeri che si manifesta con la difficoltà ad automatizzare semplici calcoli, le tabelline, nella manipolazione dei numeri e dei segni aritmetici). Questi disturbi possono diversamente associarsi tra di loro o ad altri disturbi evolutivi, ad esempio al deficit di attenzione e iperattività, al disturbo specifico del linguaggio, ecc., in questo caso si parla di comorbidità cioè della presenza contemporanea nella stessa persona di più patologie che tra loro non presentano alcun nesso causale. I DSA hanno una origine neurobiologica, derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, 1
  • 3. sono disturbi specifici perché compromettono in modo più o meno significativo uno specifico dominio di abilità in modo circoscritto, senza intaccare l’intelligenza. I DSA hanno un grosso impatto a livello sociale, poiché secondo le stime più prudenti riguardano il 3-5% della popolazione scolastica. COME SI MANIFESTANO I DSA? Si manifestano a scuola, con la difficoltà ad automatizzare la letto-scrittura, il calcolo e i numeri; comportano per il soggetto un notevole impegno in termini di attenzione e concentrazione che lo portano a stancarsi rapidamente. I SEGNALI Un ritardo del linguaggio, la difficoltà ad esprimersi in età prescolare o la familiarità del problema possono essere un primo segnale, in un’epoca in cui non è ancora possibile fare la diagnosi. In classe prima, i bambini presentano difficoltà nell’apprendimento della letto scrittura, successivamente possono compiere errori caratteristici nella lettura e nella scrittura, come l’inversione delle lettere, sillabe e/o sostituzione di lettere con altre di suono affine (ad esempio, p/b, t/d, v/f, ecc.); possono avere difficoltà ad imparare le tabelline e alcune sequenze come l’ordine alfabetico, i giorni della settimana, i mesi dell’anno, ecc.; talvolta hanno difficoltà ad esprimere verbalmente il proprio pensiero. L’insegnante può essere la prima persona che si accorge del problema e quindi la sua segnalazione è determinante. Importante sarà curare l’aspetto della comunicazione alla famiglia della presenza di una difficoltà di apprendimento, evitando allarmismi o contrasti con la scuola. Per questo è opportuno ricordare che gli insegnanti non hanno il compito di formulare diagnosi di alcun tipo. È però auspicabile, che quando rilevano una difficoltà, una discrepanza tra potenzialità intellettive adeguate e notevoli difficoltà nella letto-scrittura, calcolo e i numeri, la segnalino nella maniera opportuna ai genitori. 2
  • 4. adottare per lo studio della lingua straniera supporti visivi e uditivi;  accordare tempi più lunghi per l’esecuzione delle attività e delle verifiche;  per l’apprendimento delle lingue non native sia moderne che antiche , la forma orale deve ricevere maggiore considerazione rispetto a quella scritta come misura compensativa dovuta (la Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 parla di dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta, ma è una misura da non adottare perché negli esami di Stato di scuola secondaria sia di 1° che di 2° grado è obbligatorio svolgere anche tale prova);  dispensare dall’uso del vocabolario cartaceo, preferire quelli multimediali;  programmare tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa;  organizzare interrogazioni programmate;  valutare le prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma. Tali provvedimenti devono essere applicati non solo durante l’anno scolastico, ma anche nei momenti di valutazione e di esame finale. NORMATIVA SPECIFICA DI RIFERIMENTO  Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04 Iniziative relative alla dislessia.  Nota MIUR 26/A4 del 5.01.05 Precisazione sull’utilizzo delle note in tutte le fasi del percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione.  Nota MIUR 1787 del 1.03.05 Riguarda gli esami di Stato: invito ad adottare, in particolare per la terza prova, ogni iniziativa per ridurre le difficoltà.  Nota MIUR 4798 del 27.07.05 Coinvolgimento della famiglia  CM N. 4674 del 10 maggio 2007 Disturbi di apprendimento: indicazioni operative. Il Ministero dal 2005 ha poi dato specifiche disposizioni attraverso Circolari e Ordinanze per i candidati dislessici 11
  • 5. STRATEGIE DIDATTICHE E MISURE DISPENSATIVE È essenziale che gli insegnanti valutino con attenzione le consegne didattiche e le rapportino sempre alle difficoltà degli alunni stessi, per evitare che il problema specifico investa anche le aree dell'apprendimento che non sono assolutamente compromesse. E’ necessario :  organizzare e valorizzare l’intervento didattico coniugandolo con l’intervento riabilitativo ;  mantenere lo stampato maiuscolo finché l’alunno non abbia acquisito la sicurezza nella scrittura. Il passaggio al corsivo non deve mai essere obbligatorio e lo stampato maiuscolo può essere conservato per tutto l’iter scolastico;  evitare la lettura a voce alta in classe o organizzarla in modo che non venga vissuta con frustrazione;  evitare la sottolineatura degli errori per il rischio che questi permangano a causa del rinforzo visivo;  evitare la copiatura di lunghi testi dalla lavagna, la scrittura veloce (prendere appunti);  dispensare dallo studio mnemonico delle tabelline;  svolgere costantemente il controllo dei compiti scritti dal bambino sul diario;  evitare la dettatura di testi che dovranno poi essere usati come materiale di studio; consegnare piuttosto delle schede chiare e ben strutturate, sulle quali l’alunno possa studiare, dato che non può farlo sui propri appunti o su dettati;  aiutare l'alunno a organizzare il proprio studio: selezionare i contenuti del testo da studiare, individuare pochi "concetti chiave" in relazione tra loro;  utilizzare mappe,schemi e associare mediatori visivi sia nella fase di comprensione degli argomenti sia per lo studio individuale;  personalizzare il lavoro da svolgere a casa, considerando che per l'alunno con DSA certe attività richiedono tempi di gran lunga maggiori; 10
  • 6. Questi si potranno così attivare per accompagnare il figlio presso un centro specializzato, dove verrà avviato un iter diagnostico per definire la tipologia delle difficoltà riscontrate. Bisogna considerare sempre che il riconoscimento di una difficoltà può sviluppare nella famiglia una serie di reazioni emotive. DIAGNOSI La diagnosi viene redatta dal neuropsichiatra, dal neuropsicologo o dallo psicologo dalla fine della seconda classe della Scuola Primaria. Per la discalculia si aspetta invece la fine della terza classe della Scuola Primaria. Più precoci saranno la valutazione e l’intervento riabilitativo, più efficace e facile sarà intervenire sulle difficoltà scolastiche del bambino e sostenerne l’apprendimento. Si potranno così evitare ripercussioni psicologiche ( demotivazione, evitamento, rifiuto verso la scuola, frustrazione, disagio emotivo come depressione e ansia) e sociali (problemi comportamentali, di adattamento sociale , di dispersione scolastica, ecc…) che minano l’autostima e lo sviluppo della personalità dell’alunno. OTTENUTA LA DIAGNOSI … O CON LA DIAGNOSI ALL’INIZIO DI UN NUOVO CICLO SCOLASTICO Sarà opportuno che gli insegnanti: - inviino i genitori dal capo d’Istituto per consegnare la diagnosi che dovrà essere custodita nella documentazione riservata; - si mettano in contatto con gli insegnanti del ciclo precedente per conoscere la storia dell’alunno; 3
  • 7. - informino tutti i colleghi del team/classe; - si mettano in contatto con il Servizio che ha prodotto la diagnosi per capire il “funzionamento” dell’alunno e predisporre il percorso personalizzato (vedi modello consegnato ai referenti scolastici); -evitino l’errore di colpevolizzare l’alunno (“Non impara perché non si impegna”) per evitare di produrre frustrazione, demotivazione e sofferenza, ma pongano attenzione allo sviluppo dell’autostima e del concetto di sé del bambino/ragazzo. - conoscano e applichino la normativa generale e specifica di riferimento. Importante è la diagnosi precoce, pertanto sarà fondamentale la partecipazione delle classi prime della Scuola Primaria ad attività di screening per l’individuazione precoce delle difficoltà di apprendimento della letto-scrittura. LE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE L’alunno dislessico può manifestare disagio psicologico come conseguenza del fatto che gli insegnanti non riconoscano le sue difficoltà e intervengano in modo non appropriato. Ricordiamo bene che, queste difficoltà non sono la causa, ma le conseguenze del disturbo specifico di apprendimento, determinate dalle reazioni che ha l’ambiente nei confronti del problema. Ci possono essere importanti ripercussioni sull’autostima e sulla formazione della personalità. Di fronte a continui insuccessi i ragazzi possono perdere motivazione e interesse, arrendendosi prima di “mettersi in gioco”, pregiudicando il loro futuro personale e professionale! 4
  • 8. Altri STRUMENTI COMPENSATIVI sono il REGISTRATORE, gli AUDIOLIBRI, la CALCOLATRICE, le TABELLE MNEMONICHE dei verbi, misure, ecc., FORMULARI, la TAVOLA PITAGORICA, ecc. Gli strumenti compensativi usati abitualmente nelle attività didattiche possono essere impiegati senza restrizioni anche nelle verifiche e negli esami (Note del MIUR: • Protocollo n 4099/A/4 del 05.10.2004: invita le scuole ad applicare gli strumenti compensativi e dispensativi. • Protocollo n 26/A/4 del 05.01.2005: precisa che tali strumenti devono essere applicati in tutte le fasi del percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione finale, a favore di tutti gli alunni che siano in possesso di una diagnosi specialistica di DSA. • Circolare Ministeriale 4674 10 maggio 2007: ribadisce l’importanza delle misure compensative e dispensative. • Il Ministero dal 2005 ha poi dato specifiche disposizioni attraverso Circolari e Ordinanze per i candidati dislessici in sede di esami di Stato di scuola secondaria sia di 1° che di 2° grado). 9
  • 9. Il COMPUTER (meglio se portatile) può essere utilizzato con programmi di videoscrittura con eventuale attivazione del correttore ortografico; produce documenti chiari, rielaborabili, esteticamente belli; fa molte operazioni in modo rapido; ha molta memoria; utilizza programmi per produrre mappe/schemi, grafici che aiutano i ragazzi a riassumere concetti e usare al massimo il canale visivo (CMAP e SUPERMAPPE); consente l’accesso ad INTERNET per reperire informazioni e immagini; permette di utilizzare le SINTESI VOCALI che trasformano il testo digitale in audio. Esistono software che gestiscono le sintesi vocali di libera duplicazione (Balabolka, Clip Claxon) o a pagamento (Superquaderno, Carlo II Loquendo, Carlo Mobile, ecc). La sintesi vocale è utilizzabile con tutto il materiale digitale:  nella scrittura può leggere ciò che il ragazzo ha digitato, fornendo così un utile feedback di controllo;  nello studio legge i LIBRI DIGITALI (i libri di testo sono richiedibili gratuitamente presso BIBLIOAID). Le sintesi vocali scaricabili liberamente da internet in genere hanno una qualità piuttosto scadente. 8
  • 10. QUALE DIDATTICA? È importante adottare una didattica di tipo inclusivo, che consenta a tutti gli allievi il raggiungimento della massima competenza possibile in relazione alle specifiche possibilità di ciascuno, attenta ai diversi stili cognitivi degli alunni. Non esistono ricette precostituite, è importante che gli insegnanti capiscano il “funzionamento” dell’alunno per predisporre un percorso di apprendimento personalizzato. Questo non significa praticare sconti sui contenuti scolastici, ma consentire a ciascuno di apprendere nel modo che più gli si addice! Sarà fondamentale, per il successo formativo di questi alunni, valorizzarne le potenzialità e le capacità; individuare insieme all’alunno e incentivare l’uso di strategie che gli permettano di raggiungere con altri mezzi risultati soddisfacenti (vedi strumenti compensativi); adattare la didattica (valutare le consegne didattiche in rapporto alle difficoltà dell’alunno cercando di aggirarle, valorizzare i diversi stili di apprendimento e puntare sull’aspetto metacognitivo, adottare quando è necessario misure dispensative);prestare attenzione all’aspetto valutativo ( nota MIUR Prot. N: 4099/A del 5 ottobre 2004,nota MIUR Prot. N. 26/A del 5 gennaio 2005). Un atteggiamento attento del docente evita che si strutturino problemi psicologici, dà la possibilità di ridurre gli esiti del disturbo e l’opportunità anche a questi ragazzi di imparare. LA VALUTAZIONE D. P. R. N. 122 del 22/6/09 In data 19 agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il REGOLAMENTO recante il coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni. L’articolo N° 10 riguarda direttamente gli alunni con DSA. Si riporta di seguito il testo integrale dell’articolo. 5
  • 11. Art. 10 – Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA) – 1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. 2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove. STRUMENTI COMPENSATIVI Servono a compensare carenze funzionali determinate dal disturbo (lettura, scrittura, calcolo, numeri); l’utilizzo degli strumenti compensativi permette agli alunni di poter studiare autonomamente, non è una facilitazione di tipo cognitivo, ma ha importanti ripercussioni sulla velocità e/o correttezza dell’esecuzione della consegna. Per gli alunni con DSA, la normativa di riferimento non prevede l’affiancamento di un docente di sostegno, poiché sono ragazzi intelligenti. Il consiglio di classe tuttavia, studiato il singolo caso, in accordo con la famiglia e con il neuropsichiatra/psicologo che ha effettuato la diagnosi, dovrà stendere un piano educativo personalizzato, dove verranno indicati gli strumenti compensativi, le misure dispensative, ecc. da adottare. Sarà necessario che questi alunni vengano avviati precocemente all’uso di questi strumenti. 6
  • 12. QUALI STRUMENTI PER STUDIARE AUTONOMAMENTE? Le difficoltà di un alunno dislessico spesso generano scarsa stima di sé e il conseguente abbandono scolastico. La consapevolezza da parte del ragazzo, della sua famiglia e degli insegnanti che l ’utilizzo di strumenti compensativi possa essere di aiuto nello studio, fa sì che vengano accettati e non vissuti come un “marcatore di diversità”. Gli strumenti non devono essere visti come la panacea che risolve con un colpo di magia tutte le difficoltà scolastiche dell’alunno. Innanzitutto vanno presentati fin dalla Scuola Primaria all’intera classe come strumenti utili a svolgere alcuni compiti scolastici, va creato il contesto entro il quale questi strumenti vengono usati e gli alunni devono essere accompagnati ad imparare ad utilizzarli per divenire poi autonomi nel loro impiego, consentendo loro così di integrarsi nella normale didattica ma anche per ampliare argomenti di interesse personale. Occorre del tempo perché i bambini e i ragazzi imparino a familiarizzare con essi per fini scolastici, è opportuno pertanto non sovraccaricarli presentando contemporaneamente più ausili, ma procedere per gradi. Non esistono ricette, ma è importante che il ragazzo ne colga l’utilità di impiego in termini di libertà, di autonomia, di rendimento, di apprendimento e valutazione, di risparmio di tempo, che può poi impegnare in altre attività ludiche, sportive perché gli permettono di raggiungere obiettivi altrimenti conseguiti con enorme fatica. 7