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IL BENESSERE DEGLI
ANZIANI: MITO O
REALTA’?
Dr. Giovanni Mancini
Direttore f.f. UOC Neurologia
Osp. G.B. Grassi
Responsabile UVA ASL Roma D
Il Benessere degli
Anziani
• Parte I : La salute dell’anziano
– Disagio della terza età e politiche sociali
– Cardiologia geriatrica e prevenzione
– Il Diabete
– La salute dentale e l’alimentazione
– L’uomo in piedi, l’uomo in carrozzina
– Decadimento intellettuale: percorso
terapeutico nelle reti assistenziali
Il Benessere degli
Anziani
• Parte II : Integrazione Socio-Sanitaria
– Anziani e integrazione: un problema eticosociale
– La rete dell’integrazione: ruolo del PUA
– Coordinamento sociosanitario nei percorsi
assistenziali integrati
– Progetto “Ospedale di Comunità”
– Assistenza agli anziani: il ruolo delle
Cooperative
Il problema
Invecchiamento
della
popolazione
Aspettativa di vita alla nascita in Italia:
nel 1990: Uomini = 73,6
Donne = 80,1
nel 2008: Uomini = 77,1
Donne = 83,2
Percentuale di Ultra65enni in Italia:
Censimento 1951= 8% della popolazione, età media = 32 anni
Censimento 2001= 18,7% della popolazione, età media = 41
Stima per il 2021= 24%
Stima per il 2041= 34%

“
“

“
“

“
“

= 46
= 50

Fonte: Rapporto Nazionale sulle Condizioni ed il Pensiero degli Anziani - una società
diversa - promosso da IRCCS INRCA per l'Agenzia Nazionale dell'Invecchiamento Ageing Society - Osservatorio Terza Età, Federsanità Anci. Tabella 1.8 pag. 77 e Tab.
1.11 pag. 95
Le Varie Età di una persona
• ETA’ CRONOLOGICA:
è basata unicamente sul trascorrere del tempo. E’ l’età
espressa in anni, ma ha un
significato limitato per la salute, anche se la probabilità
che una persona presenti un
problema di salute aumenta
con l’età;
• ETA’ BIOLOGICA: si riferisce ai cambiamenti del corpo che
comunemente avvengono nel corso dell’invecchiamento
normale. Questi cambiamenti incidono più presto in alcuni
individui rispetto ad altri, in funzione degli stili di vita,
abitudini, effetti delle malattie intercorrenti;
• ETA’ PSICOLOGICA: si basa su come la persona agisce e si
sente. Per esempio un ottantenne che lavora, fa progetti e
programma eventi futuri, partecipando a molte attività è da
considerare psicologicamente giovane.
Classificazione dell’Invecchiamento
• Invecchiamento di tipo I: progressiva riduzione età
dipendente delle capacità psico-fisiche del soggetto
in presenza di malattie
• Invecchiamento di tipo II (usual aging): progressiva
riduzione delle capacità psicofisiche in assenza di
importanti malattie età-correlate
• Invecchiamento tipo III (successful aging): più raro,
identifica anziani sani con prestazioni eccezionali
per la loro età
Problematiche sanitarie legate
all’invecchiamento
• Comorbidità e multifattorialità (anziano fragile)
• Valutazione multidimensionale dei danni clinici
e delle capacità residue
• Cronicità ed instabilità delle condizioni
patologiche
• Complessità dei fattori sociali, economici e
sanitari (approccio Olistico o Biopsicosociale)
• Progressiva
riduzione
della
autonomia
funzionale e difficile accettazione di tale
problema da parte dell’anziano
• Resistenze ai cambiamenti adattativi nel
mantenimento dell’autosufficienza
Terapie

Malattie
Mediche

Disfunzione
Cerebrale
Disturbi
Psichiatrici

Patologie
Cerebrali
Modificazioni Cognitive
e/o Comportamentali

Tratto da: C.E. Coffey, JL Cummings, Neuropsichiatria Geriatrica, CIC 2001
Rapporto di Cittadinanzattiva sulla Cronicità
• Assistenza domiciliare e riabilitazione sono messe a dura
prova dai tagli.
• La Cronicità aumenta con l’invecchiamento della
popolazione.
• Quasi 4 cittadini su dieci hanno una patologia cronica, e 2 su
dieci ne hanno almeno due.
• La maggioranza dichiara di non essere in buona salute (il
56,8%). E si sta peggio nel Meridione dove le percentuali di
cittadini che ritiene di essere in buona salute non supera il
36%.
QUALITA’ DELLA VITA
• Percezione
soggettiva
del
benessere, inteso come la minor
differenza
possibile
fra
aspettative e necessità percepite
dalla
persona
e
la
sua
condizione contingente
Invecchiamento
cerebrale normale e
patologico
• Le funzioni cerebrali si modificano con l’età, ma in
misura variabile da soggetto a soggetto: cognitività,
affettività, motricità, equilibrio, ritmo sonno-veglia
(Senin et al,1998);
• Il cervello non va più considerato un sistema statico,
post-mitotico, ma è capace di una certa capacità di
rigenerazione
(soprattutto
nell’ippocampo)
e
neuroplasticità (formazione di nuove sinapsi), ed è
dotato di una certa ridondanza funzionale (circuiti
neuronali accessori)
• La sequenza tipica di eventi degenerativi età-correlati
comporta la semplificazione dell’albero dendritico, la
rarefazione dei contatti sinaptici, la progressiva
diminuzione del volume cellulare (Shrinkage), fino
alla morte neuronale per apoptosi
Fattori di rischio vascolare
Fattori non modificabili: Familiarità, Sesso, Età
Fattori Modificabili:
1) Fumo
2) Ipertensione arteriosa
3) Diabete mellito
4) Ipercolesterolemia
5) Obesità

Altri Fattori di rischio per Demenza
6) Depressione
7) Inattività cognitiva o basso livello culturale
8) Inattività fisica
RISERVA CEREBRALE e RISERVA COGNITIVA
La resilienza del cervello e della mente al danno cerebrale
Dissociazione tra cognizione conservata e neuropatologia alzheimeriana
Stern Y. et al. Neurology, 1999

RISERVA CEREBRALE (Brain Reserve): la
capacità
strutturale del cervello di far fronte al danno neuropatologico
grazie alla efficienza e flessibilità delle sue reti neurali
(hardware): Dimensioni del cervello: volume (Mori et al. 1997)
circonferenza cerebrale (Mortimer et al. 2003)
Perdita di sinapsi e di ramificazioni dendritiche (Bigio et al. 2002)
Differenze individuali della capacità di riserva cerebrale.
MODELLO PASSIVO DI RISERVA (Stern ,2002).
RISERVA COGNITIVA (Cognitive Reserve) : la capacità
funzionale del cervello di ottimizzare le prestazioni attraverso
processi di compensazione funzionale (software)
MODELLO ATTIVO DI RISERVA (Stern ,2002).
(Y.Stern,2002; Hall et al. 2007)
FATTORI che influenzano l’Aspettativa
di Vita
• EREDITARIETA’: familiarità per ipercolesterolemia,
malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, demenze,
malattia di Parkinson
• STILE DI VITA: evitare il fumo, non abusare di alcolici
e altre sostanze, mantenere equilibrato il peso
corporeo e l’alimentazione, praticare esercizio fisico e
mentale fino a tarda età, aumentare la scolarizzazione
e la cultura
• ESPOSIZIONE A TOSSINE AMBIENTALI E A
DISTRESS
• CURA DELLE PROPRIE CONDIZIONI DI SALUTE:
prevenzione e cura di condizioni patologiche curabili
o correggibili (diabete, ipertensione arteriosa,
depressione)
Dal Piano Sanitario Nazionale 2011-2013,
approvato dalla Conferenza Stato-Regioni
• Rimodulazione dell'assistenza sul territorio, rafforzando il
ruolo dei Medici di medicina generale e puntando sulla
nascita di équipe multidisciplinari organizzate in rete
• Valorizzazione di ospedali di comunità o poliambulatori
specialistici (Case della Salute), con posti letto gestiti
da medici di famiglia e personale infermieristico e la
presenza eventuale di specialisti
• Gestione della fase acuta a domicilio con un'assistenza
domiciliare integrata
• Investire sui sistemi informatici e sulle nuove tecnologie
• Implementare il sistema della prevenzione
• Rafforzare il sistema di Governance multilivello, capace
di assicurare «un costante equilibrio tra sistema delle
prestazioni e quello dei finanziamenti»
Assistenza agli anziani nonautosufficenti in Italia
Il mix assistenziale agli anziani non autosufficienti nel nostro Paese si muove
su quattro linee:
 Assistenza familiare: ruolo crescente ormai quasi strutturale che
non si limita alle funzioni domestiche, ma integra ed in taluni casi
surroga, il servizio pubblico – sia sanitario che sociale - non sempre con
le stesse garanzie di qualità.

 Trasferimenti monetari, indennità di accompagnamento
e assegno di cura: interessano oltre il 50% della spesa pubblica per
il Welfare, con 10 MD di euro di erogazione per la sola indennità di
accompagnamento.

 Assistenza domiciliare (ADI):

presente in modo soddisfacente
solo in talune Regioni del Paese, non sono ben codificate le tipologie di
prestazioni in ragione della gravità del paziente, che dovrebbero
prevedere una assistenza continuativa nei casi più complessi. Oggi
mediamente il servizio raggiunge il 5% della popolazione anziana.

 Assistenza residenziale:

interessa circa il 3% della popolazione
con punte elevate al Nord e molto basse al Sud. Il Centro Sud del Paese è
pesantemente al di sotto degli standard europei.
Paziente/Familiare

F
O
R
M
A
Z
I
O
N
E

Fase 1

Rete Assistenziale
e suoi Protagonisti

MMG

Eventuale screening con MMSE o altri Test
Prescrizione di esami diagnostici per escludere demenze secondarie
Compilazione del Documento anamnestico sintetico

Sospetta PseudoDemenza

Sospetta
Demenza

Psichiatra
CSM

SI
UVA Aziendale

Fase 2

Follow-Up da
parte della
UVA e MMG

RETE
SOCIALE

NO
Nucleo Ricovero
Alzheimer

Percorso Diagnostico-Terapeutico
Assistenziale (PDTA)

SI

Terapie Non
Farmacologiche

Fase 3

Centro Diurno Anziani Fragili

Altri Specialisti
Day-Hospital
Neurologico o Geriatrico

Conferma
Demenza

Servizi Sociali
del Municipio

FINE

MCI : rivalutare
dopo 6 mesi

(Ospedale/Territorio)
Neurologia, Geriatria

Fase 4

Associazioni
Volontariato

NO

Terapie Farmacologiche

PUA – Unità Valutativa
Multidimensionale Distrettuale

Potenziamento
Caregivers

MMG

CAD

Centro Diurno Alzheimer

RSA o
LUNGODEGENZA

Assistenza Domiciliare o Dom. Integrata (ADI)
Physical and cognitive functioning of people older than 90 years: a comparison
of two Danish cohorts born 10 years apart
 K.

Christensen et al, The Lancet, Volume 382, Issue 9903, Pages 1507 - 1513, 2 November 2013

Background: A rapidly increasing proportion of people in high-income countries are surviving
into their tenth decade. Concern is widespread that the basis for this development is the
survival of frail and disabled elderly people into very old age. To investigate this issue, we
compared the cognitive and physical functioning of two cohorts of Danish nonagenarians,
born 10 years apart.
Methods: People in the first cohort were born in 1905 and assessed at age 93 years
(n=2262); those in the second cohort were born in 1915 and assessed at age 95 years
(n=1584)…. Cognitive functioning was assessed by mini-mental state examination and a
composite of five cognitive tests that are sensitive to age-related changes.
Findings: The chance of surviving from birth to age 93 years was 28% higher in the 1915
cohort than in the 1905 cohort (6·50% vs 5·06%), and the chance of reaching 95 years was
32% higher in 1915 cohort (3·93% vs 2·98%). The 1915 cohort scored significantly better on
the mini-mental state examination than did the 1905 cohort (22·8 [SD 5·6] vs 21·4 [6·0];
p<0·0001), with a substantially higher proportion of participants obtaining maximum scores
(28—30 points; 277 [23%] vs 235 [13%]; p<0·0001). Similarly, the cognitive composite score
was significantly better in the 1915 than in the 1905 cohort (0·49 [SD 3·6] vs 0·01 [SD 3·6];
p=0·0003).
Interpretation: Despite being 2 years older at assessment, the 1915 cohort scored
significantly better than the 1905 cohort on both the cognitive tests and the activities of
daily living score, which suggests that more people are living to older ages with better
overall functioning.
CONCLUSIONI
•
•

•
•
•

•
•

Rivalutazione del ruolo sociale degli anziani e dei pensionati in
buone condizioni, prevenzione dell’invecchiamento patologico
Potenziamento delle iniziative di mutuo-aiuto tra anziani (vita
comunitaria, associazioni di volontariato sociale, Centri Diurni
autogestiti da associazioni di anziani): diffondere la cultura e
l’etica della solidarietà, del “prendersi cura” di qualcuno o
qualcosa attraverso un “Altruismo organizzato”
Potenziamento dei Trasferimenti monetari e degli sgravi fiscali
per le famiglie che assistono pazienti dementi e/o non
autosufficienti
Incremento dei Fondi per la non-autosufficienza
Deospedalizzazione delle patologie cronico-degenerative e
potenziamento della Assistenza territoriale extraospedaliera
(Assistenza domiciliare Integrata socio-sanitaria e di quella
sociale)
Aumento delle strutture Semiresidenziali per i pazienti fragili ma
mobilizzabili (Centri Diurni)
Aumento delle Residenze Sanitarie Assistite per anziani e dei
Centri Alzheimer per “ricoveri di sollievo”
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!

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Presentazione libro anziano

  • 1. IL BENESSERE DEGLI ANZIANI: MITO O REALTA’? Dr. Giovanni Mancini Direttore f.f. UOC Neurologia Osp. G.B. Grassi Responsabile UVA ASL Roma D
  • 2. Il Benessere degli Anziani • Parte I : La salute dell’anziano – Disagio della terza età e politiche sociali – Cardiologia geriatrica e prevenzione – Il Diabete – La salute dentale e l’alimentazione – L’uomo in piedi, l’uomo in carrozzina – Decadimento intellettuale: percorso terapeutico nelle reti assistenziali
  • 3. Il Benessere degli Anziani • Parte II : Integrazione Socio-Sanitaria – Anziani e integrazione: un problema eticosociale – La rete dell’integrazione: ruolo del PUA – Coordinamento sociosanitario nei percorsi assistenziali integrati – Progetto “Ospedale di Comunità” – Assistenza agli anziani: il ruolo delle Cooperative
  • 4.
  • 5. Il problema Invecchiamento della popolazione Aspettativa di vita alla nascita in Italia: nel 1990: Uomini = 73,6 Donne = 80,1 nel 2008: Uomini = 77,1 Donne = 83,2 Percentuale di Ultra65enni in Italia: Censimento 1951= 8% della popolazione, età media = 32 anni Censimento 2001= 18,7% della popolazione, età media = 41 Stima per il 2021= 24% Stima per il 2041= 34% “ “ “ “ “ “ = 46 = 50 Fonte: Rapporto Nazionale sulle Condizioni ed il Pensiero degli Anziani - una società diversa - promosso da IRCCS INRCA per l'Agenzia Nazionale dell'Invecchiamento Ageing Society - Osservatorio Terza Età, Federsanità Anci. Tabella 1.8 pag. 77 e Tab. 1.11 pag. 95
  • 6. Le Varie Età di una persona • ETA’ CRONOLOGICA: è basata unicamente sul trascorrere del tempo. E’ l’età espressa in anni, ma ha un significato limitato per la salute, anche se la probabilità che una persona presenti un problema di salute aumenta con l’età; • ETA’ BIOLOGICA: si riferisce ai cambiamenti del corpo che comunemente avvengono nel corso dell’invecchiamento normale. Questi cambiamenti incidono più presto in alcuni individui rispetto ad altri, in funzione degli stili di vita, abitudini, effetti delle malattie intercorrenti; • ETA’ PSICOLOGICA: si basa su come la persona agisce e si sente. Per esempio un ottantenne che lavora, fa progetti e programma eventi futuri, partecipando a molte attività è da considerare psicologicamente giovane.
  • 7. Classificazione dell’Invecchiamento • Invecchiamento di tipo I: progressiva riduzione età dipendente delle capacità psico-fisiche del soggetto in presenza di malattie • Invecchiamento di tipo II (usual aging): progressiva riduzione delle capacità psicofisiche in assenza di importanti malattie età-correlate • Invecchiamento tipo III (successful aging): più raro, identifica anziani sani con prestazioni eccezionali per la loro età
  • 8.
  • 9. Problematiche sanitarie legate all’invecchiamento • Comorbidità e multifattorialità (anziano fragile) • Valutazione multidimensionale dei danni clinici e delle capacità residue • Cronicità ed instabilità delle condizioni patologiche • Complessità dei fattori sociali, economici e sanitari (approccio Olistico o Biopsicosociale) • Progressiva riduzione della autonomia funzionale e difficile accettazione di tale problema da parte dell’anziano • Resistenze ai cambiamenti adattativi nel mantenimento dell’autosufficienza
  • 11. Rapporto di Cittadinanzattiva sulla Cronicità • Assistenza domiciliare e riabilitazione sono messe a dura prova dai tagli. • La Cronicità aumenta con l’invecchiamento della popolazione. • Quasi 4 cittadini su dieci hanno una patologia cronica, e 2 su dieci ne hanno almeno due. • La maggioranza dichiara di non essere in buona salute (il 56,8%). E si sta peggio nel Meridione dove le percentuali di cittadini che ritiene di essere in buona salute non supera il 36%.
  • 12. QUALITA’ DELLA VITA • Percezione soggettiva del benessere, inteso come la minor differenza possibile fra aspettative e necessità percepite dalla persona e la sua condizione contingente
  • 13. Invecchiamento cerebrale normale e patologico • Le funzioni cerebrali si modificano con l’età, ma in misura variabile da soggetto a soggetto: cognitività, affettività, motricità, equilibrio, ritmo sonno-veglia (Senin et al,1998); • Il cervello non va più considerato un sistema statico, post-mitotico, ma è capace di una certa capacità di rigenerazione (soprattutto nell’ippocampo) e neuroplasticità (formazione di nuove sinapsi), ed è dotato di una certa ridondanza funzionale (circuiti neuronali accessori) • La sequenza tipica di eventi degenerativi età-correlati comporta la semplificazione dell’albero dendritico, la rarefazione dei contatti sinaptici, la progressiva diminuzione del volume cellulare (Shrinkage), fino alla morte neuronale per apoptosi
  • 14.
  • 15. Fattori di rischio vascolare Fattori non modificabili: Familiarità, Sesso, Età Fattori Modificabili: 1) Fumo 2) Ipertensione arteriosa 3) Diabete mellito 4) Ipercolesterolemia 5) Obesità Altri Fattori di rischio per Demenza 6) Depressione 7) Inattività cognitiva o basso livello culturale 8) Inattività fisica
  • 16.
  • 17.
  • 18. RISERVA CEREBRALE e RISERVA COGNITIVA La resilienza del cervello e della mente al danno cerebrale Dissociazione tra cognizione conservata e neuropatologia alzheimeriana Stern Y. et al. Neurology, 1999 RISERVA CEREBRALE (Brain Reserve): la capacità strutturale del cervello di far fronte al danno neuropatologico grazie alla efficienza e flessibilità delle sue reti neurali (hardware): Dimensioni del cervello: volume (Mori et al. 1997) circonferenza cerebrale (Mortimer et al. 2003) Perdita di sinapsi e di ramificazioni dendritiche (Bigio et al. 2002) Differenze individuali della capacità di riserva cerebrale. MODELLO PASSIVO DI RISERVA (Stern ,2002). RISERVA COGNITIVA (Cognitive Reserve) : la capacità funzionale del cervello di ottimizzare le prestazioni attraverso processi di compensazione funzionale (software) MODELLO ATTIVO DI RISERVA (Stern ,2002).
  • 20. FATTORI che influenzano l’Aspettativa di Vita • EREDITARIETA’: familiarità per ipercolesterolemia, malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, demenze, malattia di Parkinson • STILE DI VITA: evitare il fumo, non abusare di alcolici e altre sostanze, mantenere equilibrato il peso corporeo e l’alimentazione, praticare esercizio fisico e mentale fino a tarda età, aumentare la scolarizzazione e la cultura • ESPOSIZIONE A TOSSINE AMBIENTALI E A DISTRESS • CURA DELLE PROPRIE CONDIZIONI DI SALUTE: prevenzione e cura di condizioni patologiche curabili o correggibili (diabete, ipertensione arteriosa, depressione)
  • 21. Dal Piano Sanitario Nazionale 2011-2013, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni • Rimodulazione dell'assistenza sul territorio, rafforzando il ruolo dei Medici di medicina generale e puntando sulla nascita di équipe multidisciplinari organizzate in rete • Valorizzazione di ospedali di comunità o poliambulatori specialistici (Case della Salute), con posti letto gestiti da medici di famiglia e personale infermieristico e la presenza eventuale di specialisti • Gestione della fase acuta a domicilio con un'assistenza domiciliare integrata • Investire sui sistemi informatici e sulle nuove tecnologie • Implementare il sistema della prevenzione • Rafforzare il sistema di Governance multilivello, capace di assicurare «un costante equilibrio tra sistema delle prestazioni e quello dei finanziamenti»
  • 22. Assistenza agli anziani nonautosufficenti in Italia Il mix assistenziale agli anziani non autosufficienti nel nostro Paese si muove su quattro linee:  Assistenza familiare: ruolo crescente ormai quasi strutturale che non si limita alle funzioni domestiche, ma integra ed in taluni casi surroga, il servizio pubblico – sia sanitario che sociale - non sempre con le stesse garanzie di qualità.  Trasferimenti monetari, indennità di accompagnamento e assegno di cura: interessano oltre il 50% della spesa pubblica per il Welfare, con 10 MD di euro di erogazione per la sola indennità di accompagnamento.  Assistenza domiciliare (ADI): presente in modo soddisfacente solo in talune Regioni del Paese, non sono ben codificate le tipologie di prestazioni in ragione della gravità del paziente, che dovrebbero prevedere una assistenza continuativa nei casi più complessi. Oggi mediamente il servizio raggiunge il 5% della popolazione anziana.  Assistenza residenziale: interessa circa il 3% della popolazione con punte elevate al Nord e molto basse al Sud. Il Centro Sud del Paese è pesantemente al di sotto degli standard europei.
  • 23. Paziente/Familiare F O R M A Z I O N E Fase 1 Rete Assistenziale e suoi Protagonisti MMG Eventuale screening con MMSE o altri Test Prescrizione di esami diagnostici per escludere demenze secondarie Compilazione del Documento anamnestico sintetico Sospetta PseudoDemenza Sospetta Demenza Psichiatra CSM SI UVA Aziendale Fase 2 Follow-Up da parte della UVA e MMG RETE SOCIALE NO Nucleo Ricovero Alzheimer Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) SI Terapie Non Farmacologiche Fase 3 Centro Diurno Anziani Fragili Altri Specialisti Day-Hospital Neurologico o Geriatrico Conferma Demenza Servizi Sociali del Municipio FINE MCI : rivalutare dopo 6 mesi (Ospedale/Territorio) Neurologia, Geriatria Fase 4 Associazioni Volontariato NO Terapie Farmacologiche PUA – Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale Potenziamento Caregivers MMG CAD Centro Diurno Alzheimer RSA o LUNGODEGENZA Assistenza Domiciliare o Dom. Integrata (ADI)
  • 24. Physical and cognitive functioning of people older than 90 years: a comparison of two Danish cohorts born 10 years apart  K. Christensen et al, The Lancet, Volume 382, Issue 9903, Pages 1507 - 1513, 2 November 2013 Background: A rapidly increasing proportion of people in high-income countries are surviving into their tenth decade. Concern is widespread that the basis for this development is the survival of frail and disabled elderly people into very old age. To investigate this issue, we compared the cognitive and physical functioning of two cohorts of Danish nonagenarians, born 10 years apart. Methods: People in the first cohort were born in 1905 and assessed at age 93 years (n=2262); those in the second cohort were born in 1915 and assessed at age 95 years (n=1584)…. Cognitive functioning was assessed by mini-mental state examination and a composite of five cognitive tests that are sensitive to age-related changes. Findings: The chance of surviving from birth to age 93 years was 28% higher in the 1915 cohort than in the 1905 cohort (6·50% vs 5·06%), and the chance of reaching 95 years was 32% higher in 1915 cohort (3·93% vs 2·98%). The 1915 cohort scored significantly better on the mini-mental state examination than did the 1905 cohort (22·8 [SD 5·6] vs 21·4 [6·0]; p<0·0001), with a substantially higher proportion of participants obtaining maximum scores (28—30 points; 277 [23%] vs 235 [13%]; p<0·0001). Similarly, the cognitive composite score was significantly better in the 1915 than in the 1905 cohort (0·49 [SD 3·6] vs 0·01 [SD 3·6]; p=0·0003). Interpretation: Despite being 2 years older at assessment, the 1915 cohort scored significantly better than the 1905 cohort on both the cognitive tests and the activities of daily living score, which suggests that more people are living to older ages with better overall functioning.
  • 25. CONCLUSIONI • • • • • • • Rivalutazione del ruolo sociale degli anziani e dei pensionati in buone condizioni, prevenzione dell’invecchiamento patologico Potenziamento delle iniziative di mutuo-aiuto tra anziani (vita comunitaria, associazioni di volontariato sociale, Centri Diurni autogestiti da associazioni di anziani): diffondere la cultura e l’etica della solidarietà, del “prendersi cura” di qualcuno o qualcosa attraverso un “Altruismo organizzato” Potenziamento dei Trasferimenti monetari e degli sgravi fiscali per le famiglie che assistono pazienti dementi e/o non autosufficienti Incremento dei Fondi per la non-autosufficienza Deospedalizzazione delle patologie cronico-degenerative e potenziamento della Assistenza territoriale extraospedaliera (Assistenza domiciliare Integrata socio-sanitaria e di quella sociale) Aumento delle strutture Semiresidenziali per i pazienti fragili ma mobilizzabili (Centri Diurni) Aumento delle Residenze Sanitarie Assistite per anziani e dei Centri Alzheimer per “ricoveri di sollievo”