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D I G I TA L T R A N S F O R M AT I O N
E D U C AT I O N
I L S A P E R E M U LT I C A N A L E
Filippo Scorza
I N D I C E D E I C O N T E N U T I
📚 Sette e-books 3....................................................................
🔍 Visione di insieme 4.............................................................
💻 E-learning 6...........................................................................
🍪 Social learning 7...................................................................
🖥 Blended learning 8..............................................................
📱 Mobile Learning 9................................................................
⏰ Micro learning 10..................................................................
🤓 About me 12...........................................................................
📚 S E T T E E - B O O K S
Questa collana, composta da sette e-books, ha lo scopo di fornire al lettore una visione generale su come la
trasformazione digitale stia modificando servizi e prodotti che utilizziamo quotidianamente.
Dai trasporti alla sanità, dall’agricoltura al manifatturiero, dall’energia all’istruzione, possiamo affermare che non
vi sia settore o mercato che non abbia abilitato, o non stia cercando di farlo, l’evoluzione digitale in un contesto
socio economico in forte mutazione.
La nostre abitudini di consumo, comunicazione e fruizione di servizi saranno sempre più guidate da quello che
viene definito il “petrolio digitale” ossia, i dati. Una nuova ricchezza che consente di comprendere sistemi complessi,
relazioni e interconnessioni per poi produrre azioni, decisioni e generare nuove proposizioni di valore per il
consumatore / utente finale.
In questa collana potrai trovare i seguenti argomenti:
• Maas, mobility as a service
• E-health, il paziente al centro
• Retail, una nuova esperienza
• Education, il sapere multicanale
• Smart manufacturing, industria e dati
• Farming 4.0, la nuova agricoltura
• Energia, da materia prima a servizio
👉 Se sei interessato ad approfondire i temi legati alla quarta rivoluzione industriale, alla trasformazione digitale in
atto, casi studio di successo e su come riallineare il tuo modello di business in tale contesto, puoi diventare Early
Reader di “La trasformazione digitale non è un software, è un mindset” a questo link.
🎯 Questo volume è il risultato di un progetto collettivo: ogni capitolo è stato scritto da i migliori Chief Innovation
Officer, UX designer, consulenti sulla trasformazione digitale e innovatori del panorama italiano.
📂 E’ un progetto open source dove ogni contenuto è reso disponibile non solo in forma cartacea, ma attraverso la
pubblicazione editabile on-line dei suoi contenuti.
Buona lettura.
🔍 V I S I O N E D I I N S I E M E
La cultura, il sapere e l’istruzione hanno subito accelerazioni grazie al web e successivamente grazie al web 2.0 che
ha permesso agli utenti non solo la consultazione ma anche la creazione dei contenuti.
Siamo passati da consumatori a consum-attori, possiamo interagire in maniera bilaterale, biunivoca. Non è più un
senso unico.
Ogni sessanta secondi, l’intera umanità connessa alla rete, produce 2 milioni di ricerche su Google, 350 Gb di
contenuti su Facebook e invia circa 204 milioni di e-mail. Al secondo! Guarda qui cosa sta accadendo online in
questo secondo.
Siamo sottoposti ad una media di circa 350 adv al giorno il che ha abbassato notevolmente la nostra soglia di
attenzione che, ad oggi, è stimata all’incirca sugli 8 secondi.
Questo significa che anche la nostra percezione ed il nostro pensiero si sono modificati: non leggiamo più,
scansioniamo le pagine di un manuale alla ricerca dell’informazione che ci occorre, utilizziamo frasi brevi, concise,
sintetiche in bold per ottimizzare il tempo di reperimento delle informazioni.
Accesso alla rete = Accesso alle informazioni = Crescita cultura
N O N È P I Ù F O N D A M E N TA L E AV E R E U N L U O G O F I S I C O E D
U N O S PA Z I O T E M P O R A L E D E F I N I T O P E R P O T E R
F R E Q U E N TA R E U N C O R S O D I C O D I N G , D I L I N G U E , D I
F I S I C A , M AT E M AT I C A …
Piattaforma di e-learning online quali Coursera o Udemy, giusto per citarne un paio, permettono la fruizione di
lezioni create non solo da professori e docenti ma bensì da esperti in materie verticali che rivendono i propri corsi di
formazione su tali marketplace.
Marketplace che creano reliability e reputation mediante rating degli studenti stessi i quali, inoltre, hanno a
disposizione forum di discussione dove potersi confrontare su specifici argomenti e tematiche.
Nel 2017 si sono contati circa 57 milioni di studenti che hanno acquistato almeno un corso online e questo trend ha
spinto gli atenei a sviluppare analoghe piattaforme online per la fruizione dei contenuti se non il conseguimento
dell’attestato direttamente in remoto.
Ad oggi si contano più di ottomila corsi online a pagamento ai quali si devono aggiungere i tutorial e lezioni gratuiti
su canali quali Youtube.
Nel 2016 si è registrata una crescita del e-learning del 18% con una crescita attiva non solo da parte degli studenti
quali principali fruitori ma anche da parte delle grandi aziende che sempre più spesso si affidano a tali piattaforme
per usufruire di corsi di formazione e aggiornamento dei propri dipendenti.
I N I TA L I A , A D E S E M P I O , S I R I S C O N T R A C H E I L 6 3 % D E I
C O R S I D I A G G I O R N A M E N T O D E I D I P E N D E N T I AV V I E N E
O N L I N E .
I metodi frontali di insegnamento non sono però stati accantonati, anzi, tramite il blended learning si affiancano
lezioni tradizionali con supporti di e-learning creando un modello ibrido.
Le ultime tendenze si chiamano gamification e social learning: da una parte osserviamo l’utilizzo di forme ludiche
per un apprendimento più efficace, dall’altra c’è un’integrazione crescente dei social network con le attività di
formazione, per favorire il confronto tra colleghi.
Più di 350 aziende collaborano con Coursera e Udacity per individuare i migliori studenti che probabilmente
saranno i migliori candidati per possibili posti chiave in azienda.
Google ha già arruolato 80.000 dei suoi dipendenti nel corso di Udacity HTML5.
💻 E - L E A R N I N G
L’ e-learning è una delle industrie in rapida e continua crescita: dal 2000 ad oggi il tasso di crescita del mercato è
stato del 900%.
Secondo lo studio Brandon Hall, l’apprendimento attraverso l’e-learning in genere richiede dal 40% al 60% in
meno della disponibilità di tempo da parte dei discenti per imparare gli stessi concetti rispetto alla modalità
tradizionale in aula.
Ciò poiché la formazione può essere eseguita in modo asincrono e solo quando il discente ne ha bisogno in tal
modo il flusso dell’attività lavorativa non viene interrotto.
È importante notare che il risparmio di tempo non influenza la qualità di apprendimento, tutt’altro. Dopo
l’attuazione di un programma di formazione gestito in modalità e-learning l’azienda IBM ha rilevato che i
partecipanti al progetto hanno appreso quasi cinque volte di più, limitando quindi anche i costi per la sostituzione
del personale impiegato nella formazione.
L’Istituto di ricerca americano per l’apprendimento ha rilevato come l’e-learning aumenti i valori di efficacia della
formazione soprattutto nel mantenimento delle informazioni e competenze acquisite a lungo termine dal 25% al
60%, mentre i valori di ritenzione della formazione tradizionale in aula raggiungono l’8-10%.
Per una gran parte delle aziende intervistate, ovvero il 42%, la formazione e-learning si è tradotta direttamente in
ricavi o meglio in un aumento delle entrate.
Secondo l’indagine IBM, ogni dollaro investito nei risultati di formazione online equivale a $30 dollari in produttività,
soprattutto perché i dipendenti sono in grado di riprendere il proprio lavoro più velocemente applicando
immediatamente le nuove competenze acquisite.
Questo è particolarmente rilevante per i team dei settori di vendita in cui il tempo trascorso in campo è
direttamente correlato ai guadagni e alla produttività.
Secondo i dati pubblicati dal CertifyMe.net sullo stato dell’ e-learning nei processi di formazione aziendale, il 72%
delle imprese intervistate credono che e-learning aiuti ad aumentare il proprio vantaggio competitivo, dando la
possibilità di tenere il passo con i cambiamenti richiesti dal mercato.
Infine i risparmi realizzati dalle aziende per ogni singolo dipendente sono superiori del 26% in quelle aziende che
utilizzando strumenti digitali e piattaforme e-learning piuttosto che quelle che utilizzano solo la modalità
tradizionale dell’aula.
L’ E - L E A R N I N G , P E R TA N T O , C O N S E N T E A L L E A Z I E N D E D I
F O R M A R E P I Ù S P E S S O .
Gli ambienti di apprendimento per essere efficaci devono essere strutturati favorendo la costruzione attiva della
conoscenza, non mera riproduzione di essa; l’esemplificazione pratica dei concetti teorici tramite casi studio, la
riflessione e il ragionamento, la collaborazione con gli altri.
La centralità dell’esperienza e le necessità del singolo soggetto che apprende hanno determinato lo sviluppo
dell’approccio del "learning by doing" in cui non basta il solo «fare» come non basta il solo «pensare»: l’apprendere
facendo implica un costante legame tra l’agire e il riflettere, tra la pratica e la teoria.
🍪 S O C I A L L E A R N I N G
Non solo e-learning! Troviamo infatti anche piattaforme ad impronta social basate su modelli di community quali
Quora creata da due ex dipendenti Facebook.
La conosciamo tutti, è un luogo dove fare domande ed è nata a causa della scarsa reputazione e affidabilità degli
utenti su piattaforme analoghe (Yahoo answer).
Stackoverflow è un Quora verticale per fare domande in merito a programmazione ed è essenzialmente basato
sul concetto di rewards: migliori sono le mie risposte a specifiche domande più feedback positivi ricevo a favore di
sblocco di badge e reputazione sulla piattaforma stessa.
Secondo la curva dell’oblio, nei tipici ambienti di formazione, la maggior parte delle persone ricorda solo il 10%
delle informazioni apprese. In pratica, un venditore avrà difficoltà a ricordare quanto appreso durante l’annuale
kickoff meeting per tutta la settimana successiva all’evento.
Il social learning può invertire questa curva. In presenza di approcci formativi di tipo sociale, la ricerca mostra tassi
di retention fino al 70%.
Q U E S T O P E R C H É I L S O C I A L L E A R N I N G S U P P O R TA L A
F O R M A Z I O N E N E L L’A M B I E N T E L AV O R AT I V O E ,
S O P R AT T U T T O , L A C O N D I V I S I O N E D E L S A P E R E T R A
E S P E R T I E C O L L E G H I .
La formazione, dunque, diventa parte della cultura dell’organizzazione. Tra l’altro, il social learning aumenta la
retention e diminuisce i costi. I dipendenti formati al meglio ottengono performance migliori, e anche il tasso di
turnover diminuisce.
Il social learning non è solo un modo differente per erogare gli stessi materiali formativi, ma un vero e proprio
cambiamento della cultura all’interno di un’organizzazione.
🖥 B L E N D E D L E A R N I N G
Il blended learning è una modalità di erogazione della didattica che prevede l'affiancamento di una piattaforma
tecnologica alla didattica tradizionale in presenza. L'obiettivo è di favorire il passaggio di materiale didattico in
formato digitale aperto dai docenti agli studenti e di instaurare tra gli stessi delle forme telematiche di
comunicazione e ricevimento.
I termini blended learning, hybrid learning, technology-mediated education, web-enhanced instruction e mixed-
mode education sono spesso usati in letteratura di ricerca in modo intercambiabile.
L' istruzione mista risulta più efficace delle lezioni puramente "face to face" o puramente online. I metodi di
apprendimento misti possono anche tradursi in alti livelli di rendimento degli studenti più efficaci rispetto
all'apprendimento classico in presenza.
L' apprendimento misto può ridurre i costi mettendo le aule in uno spazio online e sostituire essenzialmente libri di
testo costosi con dispositivi elettronici che gli studenti spesso si portano in classe.
Consideriamo però che, in assenza di una pianificazione ed esecuzione corretta, l'apprendimento misto potrebbe
avere svantaggi tecnici in quanto ha una forte dipendenza dalle risorse tecniche o dagli strumenti con cui viene
fornita l'esperienza di apprendimento misto.
Dal punto di vista dell' educatore è stato osservato che fornire feedback efficaci richiede più tempo (e quindi più
costi) quando si utilizzano i media elettronici, rispetto alle valutazioni tradizionali (ad esempio cartacee).
L' uso delle piattaforme e-learning può richiedere più tempo rispetto ai metodi tradizionali e può anche
comportare nuovi costi in quanto le piattaforme e-learning e i fornitori di servizi possono addebitare agli educatori
un costo per l' utente.
📱 M O B I L E L E A R N I N G
La storia del m-learning inizia nel 1927 quando Jacques Roston, fondatore di Linguaphone cominciò a distribuire il
proprio corso di lingue non più a mezzo di speciali fonolettori ma mediante dischi per i grammofoni di uso comune.
Le differenze tra e-learning e m-learning sono molteplici.
La prima tecnica presuppone la disponibilità di un computer desktop, fruibile solo in alcuni ambienti; ciò costituisce
un limite.
Anche il portatile, nonostante le dimensioni ridotte non può essere considerato un vero e proprio dispositivo mobile
in quanto non utilizzabile in tutte le circostanze. Al contrario, gli strumenti mediante i quali si accede al m-learning
non sono vincolati ad un luogo, possono essere fruibili ovunque ed in qualsiasi situazione; possono essere tenuti in
un palmo di mano e possono essere portati con sé in modo discreto.
ll mobile learning è un fenomeno che si sta svolgendo proprio ora, in tutto il mondo e in tutti i tipi di azienda.
La causa principale di questa rivoluzione risiede nel comportamento dei consumatori: abbiamo quasi sempre uno
smartphone in mano.
Quando si parla di m-learning dobbiamo considerarlo come una metodologia formativa, un trend sociale e un
fattore chiave per il business. Dobbiamo considerare anche che:
• il mobile learning trasforma la formazione tradizionale, supportando le performance nel momento del
bisogno, ed è informale, per natura
• l’utilizzo del mobile learning in un contesto formativo non istituzionale sembra essere la strategia di adozione
di maggior successo.
⏰ M I C R O L E A R N I N G
Si tratta di strategie mirate a breve termine, concepite appositamente per la comprensione, l'apprendimento e
l'istruzione basati sulle competenze.
Il micro apprendimento è una pepita di apprendimento breve e focalizzata (spesso lunga 3-5 minuti o più breve)
ed è progettato per soddisfare uno specifico risultato di apprendimento.
Può essere utilizzato per offrire una formazione formale, ma spesso trova un uso più ampio nella formazione
informale (con particolare attenzione all'aumento delle prestazioni).
In ambito di formazione e aggiornamento dei dipendenti, questi ultimi non sono diversi per desiderio e necessità di
informazione. Sempre più, tuttavia, vedono lunghe sessioni di formazione, workshop e manuali enormi da leggere
come obsoleti e noiosi.
Ciò che vogliono sono brevi stimoli di apprendimento in pezzi di dimensioni di bit che possono essere consumati nel
loro tempo libero. Non si oppongono alla formazione e al nuovo apprendimento: vogliono solo un maggiore
controllo su come e quando farlo.
I datori di lavoro devono rispondere alla verità che la tecnologia è in grado di soddisfare queste esigenze e desideri
dei dipendenti e che il micro apprendimento sarà più economico, più efficiente e, in ultima analisi, più efficace.
🤓 A B O U T M E
Mi definisco come una figura ibrida: ho molteplici interessi che variano dalla computer science al growth hacking,
dalle tecnologie esponenziali al design thinking.
Mi occupo di innovazione e digitale, lavoro come consulente presso Innovation School di Talent Garden, collaboro
come docente a contratto con l’Università di Bari e sono future activist presso Impactscool.
Faccio volontariato digitale nei Paesi in via di sviluppo e vivo in beta 24/7; negli ultimi sette anni ho fondato due
start-ups ed ho imparato che:
• crealo e lo compreranno è una preghiera, non una strategia
• non esiste B2B o B2C: io credo nel H2H (human to human)
• metti l'utente, non il prodotto, al centro di tutto
• veicola valore in primis anche se non hai ancora capito come monetizzare
• sperimenta, pensa laterale, testa, rischia e migliora: ogni giorno
• sii tu stesso la cellula terroristica del tuo modello di business
Ho un blog personale, filipposcorza.com, sul quale pubblico periodicamente contenuti per imprenditori digitali ma
parlo poco di marketing in quanto mi piace comunicare più per costruire che per vendere.
Cheers!

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Digital transformation: Education, il sapere multicanale

  • 1. D I G I TA L T R A N S F O R M AT I O N E D U C AT I O N I L S A P E R E M U LT I C A N A L E Filippo Scorza
  • 2. I N D I C E D E I C O N T E N U T I 📚 Sette e-books 3.................................................................... 🔍 Visione di insieme 4............................................................. 💻 E-learning 6........................................................................... 🍪 Social learning 7................................................................... 🖥 Blended learning 8.............................................................. 📱 Mobile Learning 9................................................................ ⏰ Micro learning 10.................................................................. 🤓 About me 12...........................................................................
  • 3. 📚 S E T T E E - B O O K S Questa collana, composta da sette e-books, ha lo scopo di fornire al lettore una visione generale su come la trasformazione digitale stia modificando servizi e prodotti che utilizziamo quotidianamente. Dai trasporti alla sanità, dall’agricoltura al manifatturiero, dall’energia all’istruzione, possiamo affermare che non vi sia settore o mercato che non abbia abilitato, o non stia cercando di farlo, l’evoluzione digitale in un contesto socio economico in forte mutazione. La nostre abitudini di consumo, comunicazione e fruizione di servizi saranno sempre più guidate da quello che viene definito il “petrolio digitale” ossia, i dati. Una nuova ricchezza che consente di comprendere sistemi complessi, relazioni e interconnessioni per poi produrre azioni, decisioni e generare nuove proposizioni di valore per il consumatore / utente finale. In questa collana potrai trovare i seguenti argomenti: • Maas, mobility as a service • E-health, il paziente al centro • Retail, una nuova esperienza • Education, il sapere multicanale • Smart manufacturing, industria e dati • Farming 4.0, la nuova agricoltura • Energia, da materia prima a servizio 👉 Se sei interessato ad approfondire i temi legati alla quarta rivoluzione industriale, alla trasformazione digitale in atto, casi studio di successo e su come riallineare il tuo modello di business in tale contesto, puoi diventare Early Reader di “La trasformazione digitale non è un software, è un mindset” a questo link. 🎯 Questo volume è il risultato di un progetto collettivo: ogni capitolo è stato scritto da i migliori Chief Innovation Officer, UX designer, consulenti sulla trasformazione digitale e innovatori del panorama italiano. 📂 E’ un progetto open source dove ogni contenuto è reso disponibile non solo in forma cartacea, ma attraverso la pubblicazione editabile on-line dei suoi contenuti. Buona lettura.
  • 4. 🔍 V I S I O N E D I I N S I E M E La cultura, il sapere e l’istruzione hanno subito accelerazioni grazie al web e successivamente grazie al web 2.0 che ha permesso agli utenti non solo la consultazione ma anche la creazione dei contenuti. Siamo passati da consumatori a consum-attori, possiamo interagire in maniera bilaterale, biunivoca. Non è più un senso unico. Ogni sessanta secondi, l’intera umanità connessa alla rete, produce 2 milioni di ricerche su Google, 350 Gb di contenuti su Facebook e invia circa 204 milioni di e-mail. Al secondo! Guarda qui cosa sta accadendo online in questo secondo. Siamo sottoposti ad una media di circa 350 adv al giorno il che ha abbassato notevolmente la nostra soglia di attenzione che, ad oggi, è stimata all’incirca sugli 8 secondi. Questo significa che anche la nostra percezione ed il nostro pensiero si sono modificati: non leggiamo più, scansioniamo le pagine di un manuale alla ricerca dell’informazione che ci occorre, utilizziamo frasi brevi, concise, sintetiche in bold per ottimizzare il tempo di reperimento delle informazioni. Accesso alla rete = Accesso alle informazioni = Crescita cultura N O N È P I Ù F O N D A M E N TA L E AV E R E U N L U O G O F I S I C O E D U N O S PA Z I O T E M P O R A L E D E F I N I T O P E R P O T E R F R E Q U E N TA R E U N C O R S O D I C O D I N G , D I L I N G U E , D I F I S I C A , M AT E M AT I C A … Piattaforma di e-learning online quali Coursera o Udemy, giusto per citarne un paio, permettono la fruizione di lezioni create non solo da professori e docenti ma bensì da esperti in materie verticali che rivendono i propri corsi di formazione su tali marketplace. Marketplace che creano reliability e reputation mediante rating degli studenti stessi i quali, inoltre, hanno a disposizione forum di discussione dove potersi confrontare su specifici argomenti e tematiche. Nel 2017 si sono contati circa 57 milioni di studenti che hanno acquistato almeno un corso online e questo trend ha spinto gli atenei a sviluppare analoghe piattaforme online per la fruizione dei contenuti se non il conseguimento dell’attestato direttamente in remoto.
  • 5. Ad oggi si contano più di ottomila corsi online a pagamento ai quali si devono aggiungere i tutorial e lezioni gratuiti su canali quali Youtube. Nel 2016 si è registrata una crescita del e-learning del 18% con una crescita attiva non solo da parte degli studenti quali principali fruitori ma anche da parte delle grandi aziende che sempre più spesso si affidano a tali piattaforme per usufruire di corsi di formazione e aggiornamento dei propri dipendenti. I N I TA L I A , A D E S E M P I O , S I R I S C O N T R A C H E I L 6 3 % D E I C O R S I D I A G G I O R N A M E N T O D E I D I P E N D E N T I AV V I E N E O N L I N E . I metodi frontali di insegnamento non sono però stati accantonati, anzi, tramite il blended learning si affiancano lezioni tradizionali con supporti di e-learning creando un modello ibrido. Le ultime tendenze si chiamano gamification e social learning: da una parte osserviamo l’utilizzo di forme ludiche per un apprendimento più efficace, dall’altra c’è un’integrazione crescente dei social network con le attività di formazione, per favorire il confronto tra colleghi. Più di 350 aziende collaborano con Coursera e Udacity per individuare i migliori studenti che probabilmente saranno i migliori candidati per possibili posti chiave in azienda. Google ha già arruolato 80.000 dei suoi dipendenti nel corso di Udacity HTML5.
  • 6. 💻 E - L E A R N I N G L’ e-learning è una delle industrie in rapida e continua crescita: dal 2000 ad oggi il tasso di crescita del mercato è stato del 900%. Secondo lo studio Brandon Hall, l’apprendimento attraverso l’e-learning in genere richiede dal 40% al 60% in meno della disponibilità di tempo da parte dei discenti per imparare gli stessi concetti rispetto alla modalità tradizionale in aula. Ciò poiché la formazione può essere eseguita in modo asincrono e solo quando il discente ne ha bisogno in tal modo il flusso dell’attività lavorativa non viene interrotto. È importante notare che il risparmio di tempo non influenza la qualità di apprendimento, tutt’altro. Dopo l’attuazione di un programma di formazione gestito in modalità e-learning l’azienda IBM ha rilevato che i partecipanti al progetto hanno appreso quasi cinque volte di più, limitando quindi anche i costi per la sostituzione del personale impiegato nella formazione. L’Istituto di ricerca americano per l’apprendimento ha rilevato come l’e-learning aumenti i valori di efficacia della formazione soprattutto nel mantenimento delle informazioni e competenze acquisite a lungo termine dal 25% al 60%, mentre i valori di ritenzione della formazione tradizionale in aula raggiungono l’8-10%. Per una gran parte delle aziende intervistate, ovvero il 42%, la formazione e-learning si è tradotta direttamente in ricavi o meglio in un aumento delle entrate. Secondo l’indagine IBM, ogni dollaro investito nei risultati di formazione online equivale a $30 dollari in produttività, soprattutto perché i dipendenti sono in grado di riprendere il proprio lavoro più velocemente applicando immediatamente le nuove competenze acquisite. Questo è particolarmente rilevante per i team dei settori di vendita in cui il tempo trascorso in campo è direttamente correlato ai guadagni e alla produttività. Secondo i dati pubblicati dal CertifyMe.net sullo stato dell’ e-learning nei processi di formazione aziendale, il 72% delle imprese intervistate credono che e-learning aiuti ad aumentare il proprio vantaggio competitivo, dando la possibilità di tenere il passo con i cambiamenti richiesti dal mercato. Infine i risparmi realizzati dalle aziende per ogni singolo dipendente sono superiori del 26% in quelle aziende che utilizzando strumenti digitali e piattaforme e-learning piuttosto che quelle che utilizzano solo la modalità tradizionale dell’aula.
  • 7. L’ E - L E A R N I N G , P E R TA N T O , C O N S E N T E A L L E A Z I E N D E D I F O R M A R E P I Ù S P E S S O . Gli ambienti di apprendimento per essere efficaci devono essere strutturati favorendo la costruzione attiva della conoscenza, non mera riproduzione di essa; l’esemplificazione pratica dei concetti teorici tramite casi studio, la riflessione e il ragionamento, la collaborazione con gli altri. La centralità dell’esperienza e le necessità del singolo soggetto che apprende hanno determinato lo sviluppo dell’approccio del "learning by doing" in cui non basta il solo «fare» come non basta il solo «pensare»: l’apprendere facendo implica un costante legame tra l’agire e il riflettere, tra la pratica e la teoria. 🍪 S O C I A L L E A R N I N G Non solo e-learning! Troviamo infatti anche piattaforme ad impronta social basate su modelli di community quali Quora creata da due ex dipendenti Facebook. La conosciamo tutti, è un luogo dove fare domande ed è nata a causa della scarsa reputazione e affidabilità degli utenti su piattaforme analoghe (Yahoo answer).
  • 8. Stackoverflow è un Quora verticale per fare domande in merito a programmazione ed è essenzialmente basato sul concetto di rewards: migliori sono le mie risposte a specifiche domande più feedback positivi ricevo a favore di sblocco di badge e reputazione sulla piattaforma stessa. Secondo la curva dell’oblio, nei tipici ambienti di formazione, la maggior parte delle persone ricorda solo il 10% delle informazioni apprese. In pratica, un venditore avrà difficoltà a ricordare quanto appreso durante l’annuale kickoff meeting per tutta la settimana successiva all’evento. Il social learning può invertire questa curva. In presenza di approcci formativi di tipo sociale, la ricerca mostra tassi di retention fino al 70%. Q U E S T O P E R C H É I L S O C I A L L E A R N I N G S U P P O R TA L A F O R M A Z I O N E N E L L’A M B I E N T E L AV O R AT I V O E , S O P R AT T U T T O , L A C O N D I V I S I O N E D E L S A P E R E T R A E S P E R T I E C O L L E G H I . La formazione, dunque, diventa parte della cultura dell’organizzazione. Tra l’altro, il social learning aumenta la retention e diminuisce i costi. I dipendenti formati al meglio ottengono performance migliori, e anche il tasso di turnover diminuisce. Il social learning non è solo un modo differente per erogare gli stessi materiali formativi, ma un vero e proprio cambiamento della cultura all’interno di un’organizzazione. 🖥 B L E N D E D L E A R N I N G Il blended learning è una modalità di erogazione della didattica che prevede l'affiancamento di una piattaforma tecnologica alla didattica tradizionale in presenza. L'obiettivo è di favorire il passaggio di materiale didattico in formato digitale aperto dai docenti agli studenti e di instaurare tra gli stessi delle forme telematiche di comunicazione e ricevimento. I termini blended learning, hybrid learning, technology-mediated education, web-enhanced instruction e mixed- mode education sono spesso usati in letteratura di ricerca in modo intercambiabile. L' istruzione mista risulta più efficace delle lezioni puramente "face to face" o puramente online. I metodi di apprendimento misti possono anche tradursi in alti livelli di rendimento degli studenti più efficaci rispetto all'apprendimento classico in presenza.
  • 9. L' apprendimento misto può ridurre i costi mettendo le aule in uno spazio online e sostituire essenzialmente libri di testo costosi con dispositivi elettronici che gli studenti spesso si portano in classe. Consideriamo però che, in assenza di una pianificazione ed esecuzione corretta, l'apprendimento misto potrebbe avere svantaggi tecnici in quanto ha una forte dipendenza dalle risorse tecniche o dagli strumenti con cui viene fornita l'esperienza di apprendimento misto. Dal punto di vista dell' educatore è stato osservato che fornire feedback efficaci richiede più tempo (e quindi più costi) quando si utilizzano i media elettronici, rispetto alle valutazioni tradizionali (ad esempio cartacee). L' uso delle piattaforme e-learning può richiedere più tempo rispetto ai metodi tradizionali e può anche comportare nuovi costi in quanto le piattaforme e-learning e i fornitori di servizi possono addebitare agli educatori un costo per l' utente. 📱 M O B I L E L E A R N I N G La storia del m-learning inizia nel 1927 quando Jacques Roston, fondatore di Linguaphone cominciò a distribuire il proprio corso di lingue non più a mezzo di speciali fonolettori ma mediante dischi per i grammofoni di uso comune. Le differenze tra e-learning e m-learning sono molteplici. La prima tecnica presuppone la disponibilità di un computer desktop, fruibile solo in alcuni ambienti; ciò costituisce un limite. Anche il portatile, nonostante le dimensioni ridotte non può essere considerato un vero e proprio dispositivo mobile in quanto non utilizzabile in tutte le circostanze. Al contrario, gli strumenti mediante i quali si accede al m-learning non sono vincolati ad un luogo, possono essere fruibili ovunque ed in qualsiasi situazione; possono essere tenuti in un palmo di mano e possono essere portati con sé in modo discreto. ll mobile learning è un fenomeno che si sta svolgendo proprio ora, in tutto il mondo e in tutti i tipi di azienda. La causa principale di questa rivoluzione risiede nel comportamento dei consumatori: abbiamo quasi sempre uno smartphone in mano. Quando si parla di m-learning dobbiamo considerarlo come una metodologia formativa, un trend sociale e un fattore chiave per il business. Dobbiamo considerare anche che:
  • 10. • il mobile learning trasforma la formazione tradizionale, supportando le performance nel momento del bisogno, ed è informale, per natura • l’utilizzo del mobile learning in un contesto formativo non istituzionale sembra essere la strategia di adozione di maggior successo. ⏰ M I C R O L E A R N I N G Si tratta di strategie mirate a breve termine, concepite appositamente per la comprensione, l'apprendimento e l'istruzione basati sulle competenze. Il micro apprendimento è una pepita di apprendimento breve e focalizzata (spesso lunga 3-5 minuti o più breve) ed è progettato per soddisfare uno specifico risultato di apprendimento. Può essere utilizzato per offrire una formazione formale, ma spesso trova un uso più ampio nella formazione informale (con particolare attenzione all'aumento delle prestazioni). In ambito di formazione e aggiornamento dei dipendenti, questi ultimi non sono diversi per desiderio e necessità di informazione. Sempre più, tuttavia, vedono lunghe sessioni di formazione, workshop e manuali enormi da leggere come obsoleti e noiosi.
  • 11. Ciò che vogliono sono brevi stimoli di apprendimento in pezzi di dimensioni di bit che possono essere consumati nel loro tempo libero. Non si oppongono alla formazione e al nuovo apprendimento: vogliono solo un maggiore controllo su come e quando farlo. I datori di lavoro devono rispondere alla verità che la tecnologia è in grado di soddisfare queste esigenze e desideri dei dipendenti e che il micro apprendimento sarà più economico, più efficiente e, in ultima analisi, più efficace.
  • 12. 🤓 A B O U T M E Mi definisco come una figura ibrida: ho molteplici interessi che variano dalla computer science al growth hacking, dalle tecnologie esponenziali al design thinking. Mi occupo di innovazione e digitale, lavoro come consulente presso Innovation School di Talent Garden, collaboro come docente a contratto con l’Università di Bari e sono future activist presso Impactscool. Faccio volontariato digitale nei Paesi in via di sviluppo e vivo in beta 24/7; negli ultimi sette anni ho fondato due start-ups ed ho imparato che: • crealo e lo compreranno è una preghiera, non una strategia • non esiste B2B o B2C: io credo nel H2H (human to human) • metti l'utente, non il prodotto, al centro di tutto • veicola valore in primis anche se non hai ancora capito come monetizzare • sperimenta, pensa laterale, testa, rischia e migliora: ogni giorno • sii tu stesso la cellula terroristica del tuo modello di business Ho un blog personale, filipposcorza.com, sul quale pubblico periodicamente contenuti per imprenditori digitali ma parlo poco di marketing in quanto mi piace comunicare più per costruire che per vendere. Cheers!