2. Cosa è l’editoria
L’editoria è cambiata. Il libro
cartaceo sembra appartenere a
un’altra epoca, a un mondo ormai
distante.
Sono in molti a ritenere che,
anche se non scomparirà mai del
tutto, il libro sarà destinato a
diventare un oggetto da
collezionismo, un feticcio, un
oggetto di culto.
3. Le ragioni del cambiamento
Cerchiamo di analizzare i principali fenomeni di cambiamento che hanno portato
all’affermarsi di nuovi modelli, tra i quali spicca l’editoria digitale.
- L’editoria classica, da sempre in crisi (a memoria d’uomo), per larga parte ha
sviluppato dipendenze con i finanziamenti pubblici; anche quando gli editori più
intraprendenti si sono cimentati sul mercato, le modalità eccessive di produzione di
titoli e autori per giustificare gli alti costi di promozione e distribuzione, non hanno
dato ricadute positive. Ne è nato un mercato inflazionato, sovrappopolato, spesso
non attento alla qualità del contenuto.
4. - L’avvento e la crescita esponenziale delle piattaforme web di tipo collaborativo - dal
social network alla community digitale fino ai servizi user generated content (sharing
economy) - hanno permesso la progettazione e la pubblicazione in modo semplice di
contenuti di tutti i tipi. Il risultato è che sono aumentati i creatori di contenuti e sono
diminuiti i fruitori e i lettori.
5. - Sono cambiati i linguaggi e, di
conseguenza, il modo di progettare i
contenuti e, ancor più, di utilizzare i
prodotti editoriali. I comportamenti
dei fruitori oggi tendono al consumo
veloce, all’attenzione frammentata in
pochi secondi di concentrazione e
già naturalmente predisposta al
multitasking e all’iper-connessione.
Siamo passati dall'ipertesto al
concetto di iper-media, un continuo
slittamento e interazione di formati
diversi, strumenti tecnologici diversi,
modi di fruizione diversi.
8. Con il termine crossmedia ci si riferisce alla possibilità di mettere in connessione l’uno
con l’altro i mezzi di comunicazione, grazie allo sviluppo e alla diffusione di
piattaforme digitali.
I principali mezzi di comunicazione interagiscono fra loro, dispiegando l’informazione
nei suoi diversi formati e canali.
Wikipedia
10. Comunicazione che, muovendosi attraverso diversi tipi di media, contribuisce ad ogni
passaggio con nuove e distinte informazioni all'esperienza dell'utente.
Usando diversi formati di media, si contribuisce a creare dei "punti di entrata"
attraverso i quali l'utente può immergersi completamente nella narrazione. L'obiettivo
di questa immersione è decentralizzare il rapporto tra autore e utente e far durare il
più a lungo possibile l’esperienza di fruizione di una singola storia.
Wikipedia
11. Le differenze sono impercettibili. Diciamo che, mentre il cross media è l’adattamento
di uno stesso contenuto a diverse piattaforme e media tecnologici, il trans media
coinvolge l’utente in modo nettamente più invasivo ,grazie alla creazione di contenuti
aggiuntivi, approfondimenti, altre storie, che implicano l’uso e l’interazione tra media
differenti.
Se il cross media è il linguaggio, il trans media è la strategia.
Quale è la differenza?
12. L’importanza delle storie
La comunicazione oggi si esprime
per mezzo di storie. Inutile dire che il
ricorso alla narrazione fa riferimento a
linguaggi molto precisi e che, per
molti versi, i racconti riassumono
l’esistenza e la sintetizzano in esempi
in grado di trasmettere valori, idee,
progetti.
La narratologia è la scienza che
studia le strutture narrative.
13. Dal punto di vista del cross-media
Se dovessimo rifilettere su questi concetti in modo concreto, fino a realizzare un
paradigma teorico, ecco i punti da tenere a mente:
L’editoria, come capacità di creare storie o altri prodotti editoriali, è cambiata
Si è imposto l’universo del web e degli altri strumenti e linguaggi tecnologici
(devices come tablet e smart phone)
La capacità di attenzione delle persone, soggetta a troppi contenuti e messaggi, si
è ridotta notevolmente
Le persone hanno maturato nel tempo un’abilità al mutlitasking, che consente di
passare da un circuito media a un altro
Una storia, oggi, per riuscire deve poter sfruttare al meglio questa possibilità
Oggi si progettano contenuti in grado di confluire in diversi media, grazie a
differenti formati e differenti pratiche di promozione degli stessi contenuti
15. Il Ceo di Pottermore Charlie Redmayne sostiene che, con il mondo di Harry
Potter, hanno creato le basi del publisher del futuro.
“Molti publisher pensano che il digital publishing consista nel creare e-books,
ma noi di Pottermore guardiamo a tutte le piattaforme – e-books, browser-
based experiences, social network, apps, game consoles, YouTube e
piattaforme educational — per capire come i nostri prodotti possano
funzionare per il nostro brand”. E ancora: “i publisher sono abituati a pensare
che le compagnie di filmmaking o di sviluppo videogiochi siano le aziende di
maggior valore dal punto di vista commerciale, ma noi siamo proprietari di
storie e questo ci rende enormemente più forti”.
18. Trova almeno due esempi di prodotto
editoriale trans mediale.
Una volta che l’hai individuato, scrivi
in che modo, secondo te, è stata
realizzata una strategia di trasn-media
storytelling.
Primo esercizio
20. Cosa cambia davvero?
Quello che è definitivamente
cambiato è che ormai la produzione
di storie è diventata a tutti gli effetti
una strategia di mercato a monte del
processo creativo.
Prima di realizzare qualsiasi prodotto
editoriale, sia esso legato alla fiction
piuttosto che alla saggistica, sia esso
un sito, un ebook piuttosto che un
ezine, si parte dalla pianificazione
della crescita, nelle tante forme e
formati possibili, del contenuto e delle
sue eventuali applicazioni.
22. Quello che prima era il risultato della catena del prodotto tradizionale, che seguiva lo
schema:
- autore>casa editrice>libreria>cliente
è stato definitivamente sostituito da una strategia di marketing mutlticanale:
- analisi del mercato>definizione del posizonamento>concept e storyboard
design>realizzazione e packaging>promozione
L’editoria digitale e il marketing
23. Il marketing tradizionale
Mentre l’approccio del marketing
tradizionale propone variabili come il
target, il prezzo, la distribuzione, la
promozione, seguendo una linea
ormai più che consolidata nella filiera
storica di prodotti e servizi, il
marketing multicanale prende in
esame la complessa fisionomia dei
messaggi nell’era del web e dei
devices tecnologici più evoluti, come
tablet e smart phone.
La strategia multicanale diventa: