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Dedicati al Digitale come
risorsa di business
Di Beneficenza
per le Marche
Ogni speaker ha fatto una donazione a una raccolta fondi/ no-profit locale
Benvenuti!
30 - 40 min presentazione
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Domande?
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Relatori
M. Giulia Biagiotti
✓ Esperta in Content Marketing
✓ Content Manager in Xeniapro.com
✓ Marchigiana (d’adozione!)
Presenta: Modera:
Davide Mazzoli
✓ Esperto in copywriting, strategie digitali,
mondi transmediali, Storia
✓ Marchigiano di pensiero, Milanese
d’azione
L’iniziativa che ho sostenuto
Save The Children Italia | Con i cuori vicino andremo lontano
Link donazione: https://www.facebook.com/donate/248696979665719/2911989422170765/
Oggi parliamo di:
Di retail al tempo di Covid, o se preferite:
di come fare negozio con Facebook e Google.
Di come prendere visione degli strumenti che ci mettono a disposizione i big
digital player del mercato (in primis Fb e Google ma non solo) per implementare
la ns strategia di marketing (sia di vendita che di promozione)
NOTA: non tutti i tool e le dinamiche che menzionerò devi per forza approntarli, a seconda
della tua realtà e del contesto di business in cui operi, «pescherai» dalla Suite i tool che ti
fanno più gioco per raggiungere il tuo scopo. Di base quello che conta è l’obiettivo, anzi
ancora di più una visione complessiva di come strutturare il percorso che ti porta
all’obiettivo, in una dinamica di «colora i puntini»
Di che cosa parliamo?
Il digital è una pangea di contenuti:
La chiave sta
nel colorare solo i puntini
che servono (al tuo
business) non nel
riempire tutto il
puzzle.
Es:
se sono un business di servizi,
la priorità saranno le social
platform dove posso promuovermi,
non certo l’ e-commerce.
Oggi vedremo insieme
● La suite che i big player mettono a disposizione
● Analisi preventiva (chi sono?) e tattica
(dispiegamento tool e mezzi)
● Facebook: il potere del business manager
● Facebook ads: inserzioni dinamiche con catalogo
prodotti
● Google: il potere di Google Suite
● Google ads: inserzioni dinamiche per la vendita al
dettaglio
L’ ecosistema Facebook
E’ vero che Fb ha approntato diverse migliorie ed efficientamenti grazie
a integrazioni di terze parti, che si avvale in maniera sempre più
massiva del commercio al dettaglio (che presto vedremo comparire
anche su wa) ma fondamentalmente il mantra di Zuck è
«fai rimanere l’utente il più a lungo possibile».
Perché, se parliamo dei «big three» e delle utility a essi associate, Fb si
configura come un ecosistema. Il motore, il cruscotto, che invece lo
configura quale suite in aperto confronto con big G, è il Business
Manager.
L’ ecosistema Facebook
La piattaforma con
tutte le sue funzioni e
integrazioni
Una rete di partner che
mette a disposizione
effetti AR per le
esperienze interattive di
facebook
[integrazione: 2018]
L’iconico servizio di instant
messaging e video-chat
[acquisizione: 2014]
Il social visual
[acquisizione: 2012]
divisione specializzata in
dispositivi di virtual reality per
gaming ed intrattenimento
[acquisizione: 2014]
La suite Google
Menlo Park ci aveva provato con G+ e ha fallito. Ma gli è rimasto YT,
che si posiziona come il più utilizzato dagli internauti italiani nell’arco del
mese – e mica poco! (Report Digital 2020 We are Social)
Perché Big G testa, monitora, seleziona. Ad oggi abbiamo una vera e
propria Suite, che da sola potrebbe bastare a coprire le esigenze di
navigazione di molti (se non tutti) gli italiani. Una corazzata.
Link per tutti i prodotti
>> https://about.google/intl/it/products/?tab=wh
cerca ed
esplora
La suite Google
guarda e
gioca
lavora in modo
più intelligente
da usare
ovunque
organizza i
contenuti
chiama e scrivi
messaggi
Google
search
Google maps
Google traduttore
Google
chrome
Android
Auto
SO Android
Wear OS by Google
Chromebook
You
Tube
YouTube music
Google play film
Chrome
Cast
Gmail
Google
Chat
messaggi Google Duo
Contatti
Foto Keep
Calendar
Google
fogli
Google
Drive
documenti presentazioni
- generale
La suite Google
Questo è il pacchetto della Suite che interessa in questa sede:
● Ads: massima personalizzazione nei posizionamenti (e intersezione degli intenti search e display –
pensiamo agli ultimi formati creativi con gallery e discovery)
○ Merchant: è il contenitore dove ogni business retail va ad ordinare le info di ogni singolo prodotto –
grande sinergia con google ads
● My Business: registrare la propria attività per ottimizzare le ricerche e il ranking di Google
○ Analytics: prima traccia i link e gli eventi, monitoria e sulla base dell’andamento modifica le
campagne (o cambiale in corsa)
Analytics
Google
Ads
Merchant
Center
My Business
Perché è strategica?
Fare attività su questi service
scambiandone reciprocamente le
informazioni significa aumentare il
proprio piazzamento sulle piattaforme
Google con possibilità di scalare il
feed di Google Shopping con i
propri prodotti
- fai crescere la tua attività
Chi sono?
Cosa vendo?
Dove voglio arrivare?
Domande propedeutiche che è bene farsi e ancora meglio rispondersi,
se vogliamo dare un senso di marcia a ‘sto marasma digital
Sono quello che vendo
Facebook: il potere del business manager
Facebook: molto spesso non ci si ferma a riflettere dell’importanza
di uno strumento olistico come il Business manager, perché
tante volte – troppo spesso – piccole realtà o PMI poco avvedute si
affidano al classico
«promuovi post»
che va bene se si devono alzare le metriche di engagement nella
settimana successiva. Ma se vogliamo lavorare lato brand o lato
nuovi clienti, questo basta? No.
Business Manager
gestore
inserzioni
gestore
cataloghi
gestore
eventi
pubblico
dati
statistici
audience
insight
Pubblicità di ritorno
(retargeting); pubblico
personalizzato per poi creare
ads e/o azioni mirate anche
lato piano editoriale e
contenuti
Persone non connesse a [la tua
pagina]:
pubblicità di copertura / notorietà;
nuovi pubblici basati sugli interessi
Persone connesse a [la tua pagina]:
per argomenti affini e pagine correlate
al ns business (attraverso la tab «mi
piace sulla pagina»)
Funzioni key:
gli utenti attivi per ora
(puoi conoscere nel
dettaglio non solo le fasce
orarie più frequentante, ma
anche chi, come e con
quale percorso (funnel) ha
interagito nei post
crea dei pubblici basati sul
traffico al sito (pixel) o sulle
azioni degli utenti ( eventi) o
ancora, sugli interessi delle
persone (insights)
È il cuore del business manager: da
qui si creano e si lanciano le ads;
esiste una funzione chiamata
«promuovi il tuo post» che funziona
pressoché come un inserzione
«interazione» con un settaggio molto
basico. Facebook ha un ottimo editor,
ma le grafiche e i video ce li devi
mettere tu! ;)
Il nerbo di una campagna
retail è qui: carichi i dati
dei prodotti, poi lanci
inserzioni dinamiche o di
traffico al sito tramite il
gestore inserzioni. Sono
molto accattivanti lato
visual, soprattutto le
shopping ads su IG
Business Manager
Occorre integrare le audience con il pubblico, il pubblico con gli
eventi, gli eventi con le inserzioni, le inserzioni con i cataloghi, in
un gioco di rimandi non fine a se stesso, ma figlio di una strategia
integrata.
Inserzioni dinamiche con prodotti
E’ indubbio che la sezione fondamentale del manager, se
intendiamo fare business in modo continuativo - e ancor di più se
abbiamo dei prodotti da vendere - è il gestore inserzioni.
Vado a fare una disamina su una delle inserzioni che reputo più
efficienti e di grande impatto visivo / engagement:
l’inserzione dinamica con catalogo prodotti
---
Abbiamo bisogno di tre cose fondamentali per attivare questa ads:
1) Uno shop o un sito
Punto… Facoltativo! Da quando?
Da meno di un mese a questa parte, quando Fb ha dato il via libera alla sezione
Facebook Shop anche nel nostro paese. Significa che quella che un tempo
indicavamo come «vetrina» e su cui potevamo (prima) postare solo certe info dei
prodotti, oppure postarle nella loro totalità tramite aggiornamenti automatici da
software di terze parti, diventa… Shop! A conti fatti possiamo – oltre che compilare dei
feed prodotti e promuoverli con le ads, inserire i dati di pagamento e le modalità
di spedizione. Chiara la mossa di Menlo Park: non fare uscire dalla piattaforma
nemmeno i commercianti.
E’ chiaro che un servizio terzo come shopify (e ancora di più WooCommerce o
Magento) ti danno opportunità ulteriori: tracciamento sia da fb che da google
analytics (basta collegare gli account), una scheda prodotto decisamente più
informativa e in generale migliore esperienza utente. Senza contare che le inserzioni
dinamiche puoi sfruttarle solo col pixel.
2) Il catalogo prodotti
Questa è fondamentale, che abbiate o non abbiate un sito.
Può essere compilato in vari modi, inserendo i dati manualmente
oppure tramite un feed di dati, o ancora tramite il pixel – che gestirà in automatico lo
shop sulla base di ciò che accade all’inventario (la più complessa, occorre compilare
ogni pagina del sito con microdati)
Per una corretta implementazione delle inserzioni dinamiche, suggerisco di caricare un
feed di dati in formato CSV con almeno i seguenti parametri (obbligatori):
questo il link per i microdata (è un’implementazione obbligatoria se vogliamo le inserzioni dinamiche,
altrimenti senza queste istruzioni potremo avvalerci al massimo del retargeting)
>> https://developers.facebook.com/docs/marketing-api/catalog/guides/microdata-tags
2) Il catalogo prodotti
Parametri (sintassi facebook) Tradotti
id Codice identificativo prodotto o SKU
title Titolo scheda prodotto
description Descrizione scheda prodotto
availability Disponibilità
condition Condizione (new, refurbished, used)
price Prezzo
link URL della scheda prodotto
image_link URL dell’immagine scheda prodotto
Brand La marca del prodotto
3) Il Pixel
Implementare il codice del Pixel (a questo non si sfugge!) con eventi e (eventualmente)
parametri. Se avete già un sito e voi (o il vostro sviluppatore) avete già inserito il pixel,
basterà modificarlo con degli indicatori (eventi + parametri) obbligatori se vogliamo
tracciare le azioni che gli utenti compiono sui prodotti mentre navigano.
Gli eventi sono:
ViewContent – l utente ha visualizzato il prodotto
AddtoCart – l utente lo ha aggiunto al carrello
Acquisto – l utente lo ha acquistato
e gli eventuali parametri che vanno annidati negli eventi sono:
content_type (indica a fb se la pagina contiene dei prodotti singoli o un insieme di
prodotti)
content_ids (indica l ID con cui viene contrassegnato ogni singolo prodotto)
contents (indica la quantità di prodotto disponibile)
Qui il link alle specifiche >> https://www.facebook.com/business/help/606577526529702
La scorciatoia: Shopify
Nota di merito Shopify: senza impegolarsi in modifiche o
riscritture di codice, di deafult Shopify indirizza il pixel verso la
tracciatura di sei eventi, che sono:
• Viewcontent
• Cerca
• AddtoCart
• InitiateCheckout
• AddPaymentInfo
• Purchase
Su un WooCommerce le opzioni si moltiplicano, in quanto possiamo agire tramite
codice per aggiungere anche eventi più specifici (Magento è il massimo delle
possibilità, in quanto il CMS stesso è basato sull’e-commerce, con navigazione e
layout appositi)
Le possibilità di inserzione
Concluse queste operazioni possiamo tornare al catalogo,
collegarlo al pixel (o a più pixel) tramite le impostazioni,
e a questo punto saremo pronti per creare le nostre inserzioni
dinamiche.
Breaking-news: si possono fare ads anche con le tab
shopping di Instagram
Sono belle, efficaci, si presentano come una delle modalità più
ingaggianti per presentare i prodotti (e apporre un link diretto al
sito) . Se colleghiamo al Business manager il ns Instagram
(business) abbiamo infatti la possibilità non solo di taggare i post,
ma anche di far girare la ns inserzione con creatività e carousel su
IG!
Google: ads sempre più «ricerca»
E’ chiara la direzione presa da Big G: dopo il fallimento dell’esperimento social, Google
è tornata a fare quello che sa fare meglio: servizi. Un corredo di tool per le imprese, gli
utenti, gli istituti…
Prendiamo una delle ultime feature in serp, la gallery ads: a tutti gli effetti è
un’inserzione, ma te la ritrovi in SERP a mo’ di carosello, integrandosi perfettamente in
una qualunque ricerca per immagini che può compiere l’utente.
centralità della user xperience,
vanno in SERP, si camuffano coi risultati organici
creatività display.
Tutto sempre più integrato, anche a livello di formati pubblicitari.
B-news: e se queste novità non bastassero, le schede di Google Shopping sono aperte a
tutti, non solo agli inserzionisti!
Gallery ads e Google Shopping
Gallery ads: mobile only e solo per
i primi piazzamenti in rete di ricerca
Google Shopping: paid
Gallery ads e Google Shopping
Google Shopping: organic
Google My Business
Alle PMI ancora poco o per nulla indicizzate occorre un boost particolare per poter
arrivare bene e subito agli occhi dei crawler. Cosa c’è di meglio che certificare il proprio
business dentro Google stessa? Potremmo definirlo una via di mezzo tra le directory e
google maps. Di più: prende il meglio di entrambi. Un My Business con sede certificata
viene immediatamente geolocalizzato su maps, con una serie di info di contorno
molto interessanti. Più multimedia aggiungiamo, più Google ci ripagherà in visibilità
quando un utente digita l’attività sulla SERP. Dalle directory prende invece
l’autorevolezza. Infatti la domain authority di questi siti è molto alta, e Google lo sa. Il
problema è che una catalogazione completa sulle directory è pressoché impossibile.
Oltretutto su MyBusiness se siamo sprovvisti di sito c’è la possibilità di approntare
un mini-sito con un facilissimo editor, potremmo decidere di ospitare l’estensione
«business.site» o acquistarla. Possiamo invece acquistare il nome di dominio e farlo
nostro, tutto in pochi click.
Google My Business: le review
La motivazione forse più importante che dovrebbe spingerci ad aprire un My Business:
le review.
Non c’è bisogno di scomodare Cialdini per validare il potere della rimostranza sociale,
le review sono potentissime… Si guardi Amazon che ci ha costruito un impero, o
TrustPilot, la cui piattaforma di reviewing è richiestissima dalle aziende.
Per fare in modo che i ns clienti lascino (anche) le recensioni, oltre il buon vecchio
passaparola esiste un metodo un po’ più ‘2020’:
l’integrazione del sondaggio,
che consiste di un invito (a lasciare un voto da 1 a 5 e – facoltativamente – anche una
review) e di un badge. Chiaramente i due strumenti lavorano insieme, e il badge, se
correttamente integrato a livello di codice nel sito, aggiorna dinamicamente il suo
ranking sui giudizi degli ultimi clienti.
Link alle istruzioni: https://support.google.com/merchants/answer/7106244?hl=it&ref_topic=7105160
ps: per installare il modulo sul sito occorre una riscrittura di codice e dei dati incrociati con merchant center
Integrazione sondaggio e badge
Modulo sondaggio (codice con i valori
dinamici da riempire)
Badge
Google Merchant Center
Nasce come feed per i prodotti, ma si sta evolvendo a ritmi
vertiginosi con strumenti avanzati a integrazione di Ads e My
business. La sua funzione precipua è sugli e-commerce, con un
sistema di catalogazione prodotti molto ben congegnato. Oltretutto
se vogliamo che i nostri prodotti siano pubblicati sulla
piattaforma Google (quindi potenzialmente ovunque sul web) e
sulla tab shopping, devono passare per forza da Merchant (se poi
vogliamo andare di inserzioni dinamiche, occorre anche scrivere i
microdati strutturati sul sito – lo stesso discorso dei microdati per
Facebook).
Google Merchant Center: il feed
L’immissione manuale dei prodotti è completa e ben fatta, ma quando abbiamo una
mole considerevole di prodotti (più di 50), meglio instradare un file CSV creato ad
hoc (come per il catalogo prodotti di Facebook)
Ci sono attributi di prodotti obbligatori, altri consigliati. Dipende molto dalle vostre
esigenze, dal vostro stock, dalla visibilità che volete dare allo store.
Un attributo che merita una menzione a parte è
Google Product Type Category = indica la categoria prodotto specifica di Google.
A questo link >> https://support.google.com/merchants/answer/6324436?hl=it
Big G mette a disposizione la tassonomia delle categorie, è utile perché sono un bel po’ e spesso non
corrispondono ai breadcrumbs del sito
Merchant: attributi obbligatori
ATTRIBUTO DEFINIZIONE
id [id] identificatore univoco del prodotto. Se non presente, si possono utilizzare i codici unicode,
tipo EAN-13 o la SKU (anzi, Google raccomanda proprio quest’ultima)
title [title] es: «maglietta polo da uomo»
description [descrizione] es: «realizzata in cotone biologico 100%, questa polo evergreen veste sia per occasioni
casual che eleganti. Perfetta per tutte le stagioni»
link [link] Pagina di destinazione dell’articolo
image_link [link immagine] Link di visualizzazione immagine
availability [disponibilità] «in stock» | «out of stock» | «preorder»
price [prezzo] es: «29,99»
brand [marca] es: «Polo Coste»
gtin [codice GTIN assegnato dal produttore] Non tutti i produttori ne sono provvisti; lo si trova stampato entro il codice a barre
condition [condizione] «new» | «refurbished» | «used»
adult Prodotto destinato ad adulti  che include contenuti per adulti
Merchant: attributi consigliati
ATTRIBUTO DEFINIZIONE
Product Type Category [categoria di
prodotto]
elettronica > console da gioco > PS4
(in sostanza ricalcano l’alberatura del sito fino al prodotto - o le briciole di pane se presenti)
Ads redirect [adwords redirezione] un parametro superfluo che diventa invece importante se utilizziamo le ads, perché in
sostanza ci permette di reindirizzare il prodotto al link che vogliamo noi (non quello
standard, ma un parametro UTM – quindi un link di tracciamento)
item_group_id [id_gruppo_di_articoli] utilizzalo quando dello stesso prodotto sono presenti delle varianti
additional_image_link
[link_immagine_aggiuntiva]
puoi aggiungerne fino a 10 in più, sfruttale se le hai
mantenendo fisso l’attributo sopra,
considerate delle varianti, possiamo
aggiungere i seguenti:↴↴
color [colore] Variante (stesso ID)
size [taglia] Variante (stesso ID)
age_​group [età] Variante (stesso ID)
gender [sesso] Variante (stesso ID)
Google Ads: il potere degli annunci
Non abbisogna di presentazioni;
diciamo che nell’economia di un business retail collegare
Merchant Center– per avere annunci shopping con snippet più o
meno strutturati a seconda delle info che abbiamo immesso nel file;
e collegare My Business – per poter andare a sfruttare
estensioni di località negli annunci;
…
sono prassi consigliate, se non fondamentali.
Google: campagna dinamica
Bene, una volta armati degli strumenti, settati i dati e inviati questi
ultimi a Google, siamo pronti a partire con le inserzioni.
Collegare il google ads al merchant center (qualora non lo aveste
fatto prima – altrimenti ci sono precluse le shopping ads).
Considerazione: avrete notato quant’è diffusa, nel sistema
Google, questa cosa dei collegamenti. Effettivamente è più di una
prassi: è una regola. Siamo di fronte a una suite integrata, e se
utilizziamo tutti gli strumenti con i giusti accorgimenti e la giusta
consapevolezza, facendoli lavorare l’un con l’altro, avremo un
risultato ( nel caso di specie un inserzione) che è ben superiore
della somma delle parti. Discorso analogo per Facebook.
Google | Campagna di remarketing dinamico
Step 1 : creazione campagna
crea campagna ↴
vai su obiettivo vendita ↴
imposta display ↴
su impostazioni aggiuntive metti «utilizza un feed di dati per
annunci personalizzati» (in sostanza ti crea in automatico un
cluster di tag appositi per il tuo core business – viaggi, finanza, e-
commerce etc…)
Google | Campagna di remarketing dinamico
Step 2: carica il feed
il feed va caricato nella sezione «dati aziendali» del pannello
strumenti (iconcina chiave inglese):
la prassi più logica è quella di caricare lo stesso file di dati
implementato in Merchant Center, per far collimare i dati al
centesimo… Ma nulla vi vieta di utilizzare un nuovo feed del
modello
Google | Campagna di remarketing dinamico
Step 3: Implementa tag globale e tag di remarketing sul
sito
Ogni pagina del sito deve essere coperta dal tag globale
(esattamente come google analytics) mentre lo / gli snippet evento
va/nno inserito/i solo dove pensate che possano verificarsi gli
eventi.
Quando vi accingete a impostare il tag di remarketing, avete due
modi di implementarlo sul sito:
• o tramite lo snippet di codice (e va inserito solo nella pagina
specifica dove pensiamo avvenga)
• o tramite tag manager – con il quale – una volta settate le
impostazioni iniziali – è tutto tendenzialmente più veloce
Le integrazioni
E’ vero che le suite delle grandi company si sostengono praticamente da sole, ma
affidarsi (anche) a terze parti conviene, un po’ per funzionalità, un po’ per necessità, e
un po’ diciamocelo, anche per genuina concorrenza ;)
Es: abbiamo citato Shopify, ne abbiamo elogiato diversi aspetti… Eppure se dobbiamo
guardare lato e-commerce, Shopy è piuttosto limitato, se si vogliono più funzionalità o
il proprio parco prodotti è piuttosto esteso meglio affidarsi a soluzione on-site come
WooCommerce – un plugin che si combina facilmente al vostro wordpress.
Oppure, soluzione estrema ma anche dannatamente flessibile,
costruire il proprio CMS da zero, basandosi sull’e-commerce.
Come? Magento.
Le integrazioni
Un altro campo interessantissimo sono i software di automation, che ci consentono di
azzerare il tempo di operazioni altrimenti lunghissime.
Un esempio su tutti: Bitrix24. Perché è famoso nel settore? Per via della facile e quasi
«organica» implementazione con la dashboard di Facebook.
Quando facciamo inserzioni per acquisizione contatto(quelle col modulo pre-impostato
nel quale i nostri lead vanno a lasciare la mail) invece di aprire la libreria contatti,
scaricarli, ordinarli in un foglio csv e ricaricarli nel nostro database di email
marketing… Possiamo far fare tutto a Bitrix, in automatico!
Conclusioni
Gettiamo l’ancora delle conclusioni, provando a congetturare una tendenza.
• Le risorse di buoni acquisto su fb e il programma a sostegno delle PMI
>> https://www.facebook.com/business/resource?ref=grants
• La grossa novità di Facebook Shop che accende i riflettori sull e-commerce di
massa
• e poi Google, con le tab shopping anche in organico…
siamo sicuri che i big player stanno facendo delle politiche lunigimiranti? O non sia
semplice purpose-washing?
Mi spiego meglio…
Conclusioni
Per quanto riguarda le risorse anti-covid messe in campo da Fb, forse hanno un bel
grip in US ma da noi sono ancora acerbe. Pochissimi partner con cui stabilire la
convenzione e sop. il programma di sostegno imprese vige effettivamente solo negli
Stati Uniti, per le altre Country… Chissà? (si parla di crediti pubblicitari, in teoria
tanta roba!)
Passiamo a Facebook Shop: aiuterà sì i piccoli imprenditori o i neofiti del digital ad
emergere; le tab shopping che si aprono anche da organico pure, se non di più…
Ma nel lungo periodo cosa ravviseremo? Quando porti più persone a tavola, ma lasci
invariate le portate, la competizione aumenta. I prezzi aumentano: impression e costo
per click si alzeranno, in maniera più accentuata sulle inserzioni con catalogo. Su
Google assisteremo allo stesso rialzo su CPM e CPC di campagne shopping – la
concorrenza per mantenere la prima posizione nella gallery dei prodotti sarà
agguerritissima. Il saper gestire le proprie risorse, affidarsi alle integrazioni di terze parti
e soprattutto ai partner giusti (di marketing e di mercato) potrebbe essere la panacea a
questa inevitabile inflazione.
Conclusioni
Io penso che si sta alzando l’assicella, non solo dei prezzi
ma anche delle competenze.
Ecco perché è importante pensare al business (retail ma non solo) al tempo di
COVID:
specchio e palestra delle sfide che ci attendono domani!
GRAZIE
Domande?
“Transmediale, oltre il digitale» (claim)
«Poche persone hanno l’immaginazione per la realtà»
[Goethe] (citazione)
Pensiero finale:
le PMI ce la possono fare, ma basta improvvisazione:
occorre lucidità, costanza, studio…Tanto studio!
Davide Mazzoli
✓ Esperto in copywriting, strategie digitali, mondi
transmediali, Storia
✓ Marchigiano di pensiero, Milanese d’azione
✓ https://www.linkedin.com/in/davidemazzoli/
Domande?
Any questions?
Davide Mazzoli
✓ Esperto in copywriting, strategie digitali, mondi
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✓ Marchigiano di pensiero, Milanese d’azione
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LE PMI AL TEMPO DEL COVID | digital marketing

  • 1.
  • 2. Che cos’è Digital Marcheting? Serie di Live Webinar Dedicati al Digitale come risorsa di business Di Beneficenza per le Marche Ogni speaker ha fatto una donazione a una raccolta fondi/ no-profit locale
  • 3. Benvenuti! 30 - 40 min presentazione 15 min D&R Domande? Scrivici nei commenti o su Facebook Slide & Registrazione disponibili in pochissimo tempo
  • 4. Relatori M. Giulia Biagiotti ✓ Esperta in Content Marketing ✓ Content Manager in Xeniapro.com ✓ Marchigiana (d’adozione!) Presenta: Modera: Davide Mazzoli ✓ Esperto in copywriting, strategie digitali, mondi transmediali, Storia ✓ Marchigiano di pensiero, Milanese d’azione
  • 5. L’iniziativa che ho sostenuto Save The Children Italia | Con i cuori vicino andremo lontano Link donazione: https://www.facebook.com/donate/248696979665719/2911989422170765/
  • 7. Di retail al tempo di Covid, o se preferite: di come fare negozio con Facebook e Google. Di come prendere visione degli strumenti che ci mettono a disposizione i big digital player del mercato (in primis Fb e Google ma non solo) per implementare la ns strategia di marketing (sia di vendita che di promozione) NOTA: non tutti i tool e le dinamiche che menzionerò devi per forza approntarli, a seconda della tua realtà e del contesto di business in cui operi, «pescherai» dalla Suite i tool che ti fanno più gioco per raggiungere il tuo scopo. Di base quello che conta è l’obiettivo, anzi ancora di più una visione complessiva di come strutturare il percorso che ti porta all’obiettivo, in una dinamica di «colora i puntini» Di che cosa parliamo?
  • 8. Il digital è una pangea di contenuti: La chiave sta nel colorare solo i puntini che servono (al tuo business) non nel riempire tutto il puzzle. Es: se sono un business di servizi, la priorità saranno le social platform dove posso promuovermi, non certo l’ e-commerce.
  • 9. Oggi vedremo insieme ● La suite che i big player mettono a disposizione ● Analisi preventiva (chi sono?) e tattica (dispiegamento tool e mezzi) ● Facebook: il potere del business manager ● Facebook ads: inserzioni dinamiche con catalogo prodotti ● Google: il potere di Google Suite ● Google ads: inserzioni dinamiche per la vendita al dettaglio
  • 10. L’ ecosistema Facebook E’ vero che Fb ha approntato diverse migliorie ed efficientamenti grazie a integrazioni di terze parti, che si avvale in maniera sempre più massiva del commercio al dettaglio (che presto vedremo comparire anche su wa) ma fondamentalmente il mantra di Zuck è «fai rimanere l’utente il più a lungo possibile». Perché, se parliamo dei «big three» e delle utility a essi associate, Fb si configura come un ecosistema. Il motore, il cruscotto, che invece lo configura quale suite in aperto confronto con big G, è il Business Manager.
  • 11. L’ ecosistema Facebook La piattaforma con tutte le sue funzioni e integrazioni Una rete di partner che mette a disposizione effetti AR per le esperienze interattive di facebook [integrazione: 2018] L’iconico servizio di instant messaging e video-chat [acquisizione: 2014] Il social visual [acquisizione: 2012] divisione specializzata in dispositivi di virtual reality per gaming ed intrattenimento [acquisizione: 2014]
  • 12. La suite Google Menlo Park ci aveva provato con G+ e ha fallito. Ma gli è rimasto YT, che si posiziona come il più utilizzato dagli internauti italiani nell’arco del mese – e mica poco! (Report Digital 2020 We are Social) Perché Big G testa, monitora, seleziona. Ad oggi abbiamo una vera e propria Suite, che da sola potrebbe bastare a coprire le esigenze di navigazione di molti (se non tutti) gli italiani. Una corazzata. Link per tutti i prodotti >> https://about.google/intl/it/products/?tab=wh
  • 13. cerca ed esplora La suite Google guarda e gioca lavora in modo più intelligente da usare ovunque organizza i contenuti chiama e scrivi messaggi Google search Google maps Google traduttore Google chrome Android Auto SO Android Wear OS by Google Chromebook You Tube YouTube music Google play film Chrome Cast Gmail Google Chat messaggi Google Duo Contatti Foto Keep Calendar Google fogli Google Drive documenti presentazioni - generale
  • 14. La suite Google Questo è il pacchetto della Suite che interessa in questa sede: ● Ads: massima personalizzazione nei posizionamenti (e intersezione degli intenti search e display – pensiamo agli ultimi formati creativi con gallery e discovery) ○ Merchant: è il contenitore dove ogni business retail va ad ordinare le info di ogni singolo prodotto – grande sinergia con google ads ● My Business: registrare la propria attività per ottimizzare le ricerche e il ranking di Google ○ Analytics: prima traccia i link e gli eventi, monitoria e sulla base dell’andamento modifica le campagne (o cambiale in corsa) Analytics Google Ads Merchant Center My Business Perché è strategica? Fare attività su questi service scambiandone reciprocamente le informazioni significa aumentare il proprio piazzamento sulle piattaforme Google con possibilità di scalare il feed di Google Shopping con i propri prodotti - fai crescere la tua attività
  • 15. Chi sono? Cosa vendo? Dove voglio arrivare? Domande propedeutiche che è bene farsi e ancora meglio rispondersi, se vogliamo dare un senso di marcia a ‘sto marasma digital Sono quello che vendo
  • 16. Facebook: il potere del business manager Facebook: molto spesso non ci si ferma a riflettere dell’importanza di uno strumento olistico come il Business manager, perché tante volte – troppo spesso – piccole realtà o PMI poco avvedute si affidano al classico «promuovi post» che va bene se si devono alzare le metriche di engagement nella settimana successiva. Ma se vogliamo lavorare lato brand o lato nuovi clienti, questo basta? No.
  • 17. Business Manager gestore inserzioni gestore cataloghi gestore eventi pubblico dati statistici audience insight Pubblicità di ritorno (retargeting); pubblico personalizzato per poi creare ads e/o azioni mirate anche lato piano editoriale e contenuti Persone non connesse a [la tua pagina]: pubblicità di copertura / notorietà; nuovi pubblici basati sugli interessi Persone connesse a [la tua pagina]: per argomenti affini e pagine correlate al ns business (attraverso la tab «mi piace sulla pagina») Funzioni key: gli utenti attivi per ora (puoi conoscere nel dettaglio non solo le fasce orarie più frequentante, ma anche chi, come e con quale percorso (funnel) ha interagito nei post crea dei pubblici basati sul traffico al sito (pixel) o sulle azioni degli utenti ( eventi) o ancora, sugli interessi delle persone (insights) È il cuore del business manager: da qui si creano e si lanciano le ads; esiste una funzione chiamata «promuovi il tuo post» che funziona pressoché come un inserzione «interazione» con un settaggio molto basico. Facebook ha un ottimo editor, ma le grafiche e i video ce li devi mettere tu! ;) Il nerbo di una campagna retail è qui: carichi i dati dei prodotti, poi lanci inserzioni dinamiche o di traffico al sito tramite il gestore inserzioni. Sono molto accattivanti lato visual, soprattutto le shopping ads su IG
  • 18. Business Manager Occorre integrare le audience con il pubblico, il pubblico con gli eventi, gli eventi con le inserzioni, le inserzioni con i cataloghi, in un gioco di rimandi non fine a se stesso, ma figlio di una strategia integrata.
  • 19. Inserzioni dinamiche con prodotti E’ indubbio che la sezione fondamentale del manager, se intendiamo fare business in modo continuativo - e ancor di più se abbiamo dei prodotti da vendere - è il gestore inserzioni. Vado a fare una disamina su una delle inserzioni che reputo più efficienti e di grande impatto visivo / engagement: l’inserzione dinamica con catalogo prodotti --- Abbiamo bisogno di tre cose fondamentali per attivare questa ads:
  • 20. 1) Uno shop o un sito Punto… Facoltativo! Da quando? Da meno di un mese a questa parte, quando Fb ha dato il via libera alla sezione Facebook Shop anche nel nostro paese. Significa che quella che un tempo indicavamo come «vetrina» e su cui potevamo (prima) postare solo certe info dei prodotti, oppure postarle nella loro totalità tramite aggiornamenti automatici da software di terze parti, diventa… Shop! A conti fatti possiamo – oltre che compilare dei feed prodotti e promuoverli con le ads, inserire i dati di pagamento e le modalità di spedizione. Chiara la mossa di Menlo Park: non fare uscire dalla piattaforma nemmeno i commercianti. E’ chiaro che un servizio terzo come shopify (e ancora di più WooCommerce o Magento) ti danno opportunità ulteriori: tracciamento sia da fb che da google analytics (basta collegare gli account), una scheda prodotto decisamente più informativa e in generale migliore esperienza utente. Senza contare che le inserzioni dinamiche puoi sfruttarle solo col pixel.
  • 21. 2) Il catalogo prodotti Questa è fondamentale, che abbiate o non abbiate un sito. Può essere compilato in vari modi, inserendo i dati manualmente oppure tramite un feed di dati, o ancora tramite il pixel – che gestirà in automatico lo shop sulla base di ciò che accade all’inventario (la più complessa, occorre compilare ogni pagina del sito con microdati) Per una corretta implementazione delle inserzioni dinamiche, suggerisco di caricare un feed di dati in formato CSV con almeno i seguenti parametri (obbligatori): questo il link per i microdata (è un’implementazione obbligatoria se vogliamo le inserzioni dinamiche, altrimenti senza queste istruzioni potremo avvalerci al massimo del retargeting) >> https://developers.facebook.com/docs/marketing-api/catalog/guides/microdata-tags
  • 22. 2) Il catalogo prodotti Parametri (sintassi facebook) Tradotti id Codice identificativo prodotto o SKU title Titolo scheda prodotto description Descrizione scheda prodotto availability Disponibilità condition Condizione (new, refurbished, used) price Prezzo link URL della scheda prodotto image_link URL dell’immagine scheda prodotto Brand La marca del prodotto
  • 23. 3) Il Pixel Implementare il codice del Pixel (a questo non si sfugge!) con eventi e (eventualmente) parametri. Se avete già un sito e voi (o il vostro sviluppatore) avete già inserito il pixel, basterà modificarlo con degli indicatori (eventi + parametri) obbligatori se vogliamo tracciare le azioni che gli utenti compiono sui prodotti mentre navigano. Gli eventi sono: ViewContent – l utente ha visualizzato il prodotto AddtoCart – l utente lo ha aggiunto al carrello Acquisto – l utente lo ha acquistato e gli eventuali parametri che vanno annidati negli eventi sono: content_type (indica a fb se la pagina contiene dei prodotti singoli o un insieme di prodotti) content_ids (indica l ID con cui viene contrassegnato ogni singolo prodotto) contents (indica la quantità di prodotto disponibile) Qui il link alle specifiche >> https://www.facebook.com/business/help/606577526529702
  • 24. La scorciatoia: Shopify Nota di merito Shopify: senza impegolarsi in modifiche o riscritture di codice, di deafult Shopify indirizza il pixel verso la tracciatura di sei eventi, che sono: • Viewcontent • Cerca • AddtoCart • InitiateCheckout • AddPaymentInfo • Purchase Su un WooCommerce le opzioni si moltiplicano, in quanto possiamo agire tramite codice per aggiungere anche eventi più specifici (Magento è il massimo delle possibilità, in quanto il CMS stesso è basato sull’e-commerce, con navigazione e layout appositi)
  • 25. Le possibilità di inserzione Concluse queste operazioni possiamo tornare al catalogo, collegarlo al pixel (o a più pixel) tramite le impostazioni, e a questo punto saremo pronti per creare le nostre inserzioni dinamiche. Breaking-news: si possono fare ads anche con le tab shopping di Instagram Sono belle, efficaci, si presentano come una delle modalità più ingaggianti per presentare i prodotti (e apporre un link diretto al sito) . Se colleghiamo al Business manager il ns Instagram (business) abbiamo infatti la possibilità non solo di taggare i post, ma anche di far girare la ns inserzione con creatività e carousel su IG!
  • 26. Google: ads sempre più «ricerca» E’ chiara la direzione presa da Big G: dopo il fallimento dell’esperimento social, Google è tornata a fare quello che sa fare meglio: servizi. Un corredo di tool per le imprese, gli utenti, gli istituti… Prendiamo una delle ultime feature in serp, la gallery ads: a tutti gli effetti è un’inserzione, ma te la ritrovi in SERP a mo’ di carosello, integrandosi perfettamente in una qualunque ricerca per immagini che può compiere l’utente. centralità della user xperience, vanno in SERP, si camuffano coi risultati organici creatività display. Tutto sempre più integrato, anche a livello di formati pubblicitari. B-news: e se queste novità non bastassero, le schede di Google Shopping sono aperte a tutti, non solo agli inserzionisti!
  • 27. Gallery ads e Google Shopping Gallery ads: mobile only e solo per i primi piazzamenti in rete di ricerca Google Shopping: paid
  • 28. Gallery ads e Google Shopping Google Shopping: organic
  • 29. Google My Business Alle PMI ancora poco o per nulla indicizzate occorre un boost particolare per poter arrivare bene e subito agli occhi dei crawler. Cosa c’è di meglio che certificare il proprio business dentro Google stessa? Potremmo definirlo una via di mezzo tra le directory e google maps. Di più: prende il meglio di entrambi. Un My Business con sede certificata viene immediatamente geolocalizzato su maps, con una serie di info di contorno molto interessanti. Più multimedia aggiungiamo, più Google ci ripagherà in visibilità quando un utente digita l’attività sulla SERP. Dalle directory prende invece l’autorevolezza. Infatti la domain authority di questi siti è molto alta, e Google lo sa. Il problema è che una catalogazione completa sulle directory è pressoché impossibile. Oltretutto su MyBusiness se siamo sprovvisti di sito c’è la possibilità di approntare un mini-sito con un facilissimo editor, potremmo decidere di ospitare l’estensione «business.site» o acquistarla. Possiamo invece acquistare il nome di dominio e farlo nostro, tutto in pochi click.
  • 30. Google My Business: le review La motivazione forse più importante che dovrebbe spingerci ad aprire un My Business: le review. Non c’è bisogno di scomodare Cialdini per validare il potere della rimostranza sociale, le review sono potentissime… Si guardi Amazon che ci ha costruito un impero, o TrustPilot, la cui piattaforma di reviewing è richiestissima dalle aziende. Per fare in modo che i ns clienti lascino (anche) le recensioni, oltre il buon vecchio passaparola esiste un metodo un po’ più ‘2020’: l’integrazione del sondaggio, che consiste di un invito (a lasciare un voto da 1 a 5 e – facoltativamente – anche una review) e di un badge. Chiaramente i due strumenti lavorano insieme, e il badge, se correttamente integrato a livello di codice nel sito, aggiorna dinamicamente il suo ranking sui giudizi degli ultimi clienti. Link alle istruzioni: https://support.google.com/merchants/answer/7106244?hl=it&ref_topic=7105160 ps: per installare il modulo sul sito occorre una riscrittura di codice e dei dati incrociati con merchant center
  • 31. Integrazione sondaggio e badge Modulo sondaggio (codice con i valori dinamici da riempire) Badge
  • 32. Google Merchant Center Nasce come feed per i prodotti, ma si sta evolvendo a ritmi vertiginosi con strumenti avanzati a integrazione di Ads e My business. La sua funzione precipua è sugli e-commerce, con un sistema di catalogazione prodotti molto ben congegnato. Oltretutto se vogliamo che i nostri prodotti siano pubblicati sulla piattaforma Google (quindi potenzialmente ovunque sul web) e sulla tab shopping, devono passare per forza da Merchant (se poi vogliamo andare di inserzioni dinamiche, occorre anche scrivere i microdati strutturati sul sito – lo stesso discorso dei microdati per Facebook).
  • 33. Google Merchant Center: il feed L’immissione manuale dei prodotti è completa e ben fatta, ma quando abbiamo una mole considerevole di prodotti (più di 50), meglio instradare un file CSV creato ad hoc (come per il catalogo prodotti di Facebook) Ci sono attributi di prodotti obbligatori, altri consigliati. Dipende molto dalle vostre esigenze, dal vostro stock, dalla visibilità che volete dare allo store. Un attributo che merita una menzione a parte è Google Product Type Category = indica la categoria prodotto specifica di Google. A questo link >> https://support.google.com/merchants/answer/6324436?hl=it Big G mette a disposizione la tassonomia delle categorie, è utile perché sono un bel po’ e spesso non corrispondono ai breadcrumbs del sito
  • 34. Merchant: attributi obbligatori ATTRIBUTO DEFINIZIONE id [id] identificatore univoco del prodotto. Se non presente, si possono utilizzare i codici unicode, tipo EAN-13 o la SKU (anzi, Google raccomanda proprio quest’ultima) title [title] es: «maglietta polo da uomo» description [descrizione] es: «realizzata in cotone biologico 100%, questa polo evergreen veste sia per occasioni casual che eleganti. Perfetta per tutte le stagioni» link [link] Pagina di destinazione dell’articolo image_link [link immagine] Link di visualizzazione immagine availability [disponibilità] «in stock» | «out of stock» | «preorder» price [prezzo] es: «29,99» brand [marca] es: «Polo Coste» gtin [codice GTIN assegnato dal produttore] Non tutti i produttori ne sono provvisti; lo si trova stampato entro il codice a barre condition [condizione] «new» | «refurbished» | «used» adult Prodotto destinato ad adulti che include contenuti per adulti
  • 35. Merchant: attributi consigliati ATTRIBUTO DEFINIZIONE Product Type Category [categoria di prodotto] elettronica > console da gioco > PS4 (in sostanza ricalcano l’alberatura del sito fino al prodotto - o le briciole di pane se presenti) Ads redirect [adwords redirezione] un parametro superfluo che diventa invece importante se utilizziamo le ads, perché in sostanza ci permette di reindirizzare il prodotto al link che vogliamo noi (non quello standard, ma un parametro UTM – quindi un link di tracciamento) item_group_id [id_gruppo_di_articoli] utilizzalo quando dello stesso prodotto sono presenti delle varianti additional_image_link [link_immagine_aggiuntiva] puoi aggiungerne fino a 10 in più, sfruttale se le hai mantenendo fisso l’attributo sopra, considerate delle varianti, possiamo aggiungere i seguenti:↴↴ color [colore] Variante (stesso ID) size [taglia] Variante (stesso ID) age_​group [età] Variante (stesso ID) gender [sesso] Variante (stesso ID)
  • 36. Google Ads: il potere degli annunci Non abbisogna di presentazioni; diciamo che nell’economia di un business retail collegare Merchant Center– per avere annunci shopping con snippet più o meno strutturati a seconda delle info che abbiamo immesso nel file; e collegare My Business – per poter andare a sfruttare estensioni di località negli annunci; … sono prassi consigliate, se non fondamentali.
  • 37. Google: campagna dinamica Bene, una volta armati degli strumenti, settati i dati e inviati questi ultimi a Google, siamo pronti a partire con le inserzioni. Collegare il google ads al merchant center (qualora non lo aveste fatto prima – altrimenti ci sono precluse le shopping ads). Considerazione: avrete notato quant’è diffusa, nel sistema Google, questa cosa dei collegamenti. Effettivamente è più di una prassi: è una regola. Siamo di fronte a una suite integrata, e se utilizziamo tutti gli strumenti con i giusti accorgimenti e la giusta consapevolezza, facendoli lavorare l’un con l’altro, avremo un risultato ( nel caso di specie un inserzione) che è ben superiore della somma delle parti. Discorso analogo per Facebook.
  • 38. Google | Campagna di remarketing dinamico Step 1 : creazione campagna crea campagna ↴ vai su obiettivo vendita ↴ imposta display ↴ su impostazioni aggiuntive metti «utilizza un feed di dati per annunci personalizzati» (in sostanza ti crea in automatico un cluster di tag appositi per il tuo core business – viaggi, finanza, e- commerce etc…)
  • 39. Google | Campagna di remarketing dinamico Step 2: carica il feed il feed va caricato nella sezione «dati aziendali» del pannello strumenti (iconcina chiave inglese): la prassi più logica è quella di caricare lo stesso file di dati implementato in Merchant Center, per far collimare i dati al centesimo… Ma nulla vi vieta di utilizzare un nuovo feed del modello
  • 40. Google | Campagna di remarketing dinamico Step 3: Implementa tag globale e tag di remarketing sul sito Ogni pagina del sito deve essere coperta dal tag globale (esattamente come google analytics) mentre lo / gli snippet evento va/nno inserito/i solo dove pensate che possano verificarsi gli eventi. Quando vi accingete a impostare il tag di remarketing, avete due modi di implementarlo sul sito: • o tramite lo snippet di codice (e va inserito solo nella pagina specifica dove pensiamo avvenga) • o tramite tag manager – con il quale – una volta settate le impostazioni iniziali – è tutto tendenzialmente più veloce
  • 41. Le integrazioni E’ vero che le suite delle grandi company si sostengono praticamente da sole, ma affidarsi (anche) a terze parti conviene, un po’ per funzionalità, un po’ per necessità, e un po’ diciamocelo, anche per genuina concorrenza ;) Es: abbiamo citato Shopify, ne abbiamo elogiato diversi aspetti… Eppure se dobbiamo guardare lato e-commerce, Shopy è piuttosto limitato, se si vogliono più funzionalità o il proprio parco prodotti è piuttosto esteso meglio affidarsi a soluzione on-site come WooCommerce – un plugin che si combina facilmente al vostro wordpress. Oppure, soluzione estrema ma anche dannatamente flessibile, costruire il proprio CMS da zero, basandosi sull’e-commerce. Come? Magento.
  • 42. Le integrazioni Un altro campo interessantissimo sono i software di automation, che ci consentono di azzerare il tempo di operazioni altrimenti lunghissime. Un esempio su tutti: Bitrix24. Perché è famoso nel settore? Per via della facile e quasi «organica» implementazione con la dashboard di Facebook. Quando facciamo inserzioni per acquisizione contatto(quelle col modulo pre-impostato nel quale i nostri lead vanno a lasciare la mail) invece di aprire la libreria contatti, scaricarli, ordinarli in un foglio csv e ricaricarli nel nostro database di email marketing… Possiamo far fare tutto a Bitrix, in automatico!
  • 43. Conclusioni Gettiamo l’ancora delle conclusioni, provando a congetturare una tendenza. • Le risorse di buoni acquisto su fb e il programma a sostegno delle PMI >> https://www.facebook.com/business/resource?ref=grants • La grossa novità di Facebook Shop che accende i riflettori sull e-commerce di massa • e poi Google, con le tab shopping anche in organico… siamo sicuri che i big player stanno facendo delle politiche lunigimiranti? O non sia semplice purpose-washing? Mi spiego meglio…
  • 44. Conclusioni Per quanto riguarda le risorse anti-covid messe in campo da Fb, forse hanno un bel grip in US ma da noi sono ancora acerbe. Pochissimi partner con cui stabilire la convenzione e sop. il programma di sostegno imprese vige effettivamente solo negli Stati Uniti, per le altre Country… Chissà? (si parla di crediti pubblicitari, in teoria tanta roba!) Passiamo a Facebook Shop: aiuterà sì i piccoli imprenditori o i neofiti del digital ad emergere; le tab shopping che si aprono anche da organico pure, se non di più… Ma nel lungo periodo cosa ravviseremo? Quando porti più persone a tavola, ma lasci invariate le portate, la competizione aumenta. I prezzi aumentano: impression e costo per click si alzeranno, in maniera più accentuata sulle inserzioni con catalogo. Su Google assisteremo allo stesso rialzo su CPM e CPC di campagne shopping – la concorrenza per mantenere la prima posizione nella gallery dei prodotti sarà agguerritissima. Il saper gestire le proprie risorse, affidarsi alle integrazioni di terze parti e soprattutto ai partner giusti (di marketing e di mercato) potrebbe essere la panacea a questa inevitabile inflazione.
  • 45. Conclusioni Io penso che si sta alzando l’assicella, non solo dei prezzi ma anche delle competenze. Ecco perché è importante pensare al business (retail ma non solo) al tempo di COVID: specchio e palestra delle sfide che ci attendono domani! GRAZIE
  • 46. Domande? “Transmediale, oltre il digitale» (claim) «Poche persone hanno l’immaginazione per la realtà» [Goethe] (citazione) Pensiero finale: le PMI ce la possono fare, ma basta improvvisazione: occorre lucidità, costanza, studio…Tanto studio! Davide Mazzoli ✓ Esperto in copywriting, strategie digitali, mondi transmediali, Storia ✓ Marchigiano di pensiero, Milanese d’azione ✓ https://www.linkedin.com/in/davidemazzoli/
  • 47. Domande? Any questions? Davide Mazzoli ✓ Esperto in copywriting, strategie digitali, mondi transmediali, Storia ✓ Marchigiano di pensiero, Milanese d’azione ✓ https://www.linkedin.com/in/davidemazzoli/
  • 48. Grazie per esser stati con noi! @DigitalMarcheting Pagina FB o Community FB per i prossimi eventi Fai conoscere l’iniziativa condividendola Speaker? Unisciti a noi!
  • 49. Per donare anche tu: Facebook raccolta fondi: