2. Parleremo di:
A- che cos'è l'e-health e che cosa sta cambiando nella
sanità, fra telemedicina, fascicolo sanitario
elettronico e app
B- informarsi di salute in rete: quali pericoli per il
giornalista
9. Ad Aprile 2016 solo Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana, Sardegna,
Valle d'Aosta e Provincia Autonoma di Trento hanno attivato il FSE,
mentre in altre 11 regioni è in via di implementazione. Campania,
Calabria e Sicilia e Provincia Autonoma di Bolzano al momento non
hanno avviato alcun progetto.
Fonte: Agenzia per l'Italia Digitale
10. Parola chiave 1: DATI
4 reti di dati generate da un ospedale
1- dossier sanitario
2- scrivania virtuale
3- “big data” sulla ricerca
4- “big data” per la governance
tratto da una presentazione del prof. M.Moruzzi sul tema “sanità ad alta comunicazione” tenutasi
all’Istituto Nazionale Tumori di Milano il 20.11.2015
http://www.blogmauromoruzzi.it/2015/11/22/alta-comunicazione-in-sanita-al-tempo-di-internet-una-
lezione-allistituto-nazionale-tumori-di-milano-sulle-uova-architetture-delle-reti-e-health/
11. Parola chiave 2: INTEROPERABILITA'
le sorgenti da cui provengono i dati devono
poter dialogare fra di loro.
Non basta digitalizzare i dati cartacei. La vera
rivoluzione è creare una RETE DI DATI.
21. ATTENZIONE:
non tutte le app sono dispositivi medici!
FDA (Food and Drugs Administration) linee guida febbraio 2015:
distingue fra mobile apps e mobile medical apps
Ma qual è il discrimine?
Non è così netto: basta che il produttore
dichiari di non voler mettere a punto un
dispositivo medico, nella descrizione della app e
nella sua pubblicità.
22. e in Europa?
The Green Paper on Mobile Health, 2015
i produttori di dispositivi medici in Europa hanno
l'obbligo di ottenere il marchio CE, ma anche qui
dipende dalle intenzioni dichiarate dal produttore
stesso.
23. Non c'è obbligo di effettuare prove di efficacia
per le app non mediche ma che si occupano di temi legati alla
salute (fitness, benessere, dieta,...)
E anche gli studi che vengono fatti sono scarsamente significativi perché
ogni app è utilizzata da un numero esiguo di persone
25. B- informarsi di salute in rete: quali pericoli
per il giornalista
26. * Ogni anno nel mondo 100 mila persone muoiono per aver
acquistato farmaci contraffatti su internet (fonte: Censis)
* Il 42% degli italiani nel 2013 ha dichiarato di essere
andato su internet per cercare informazioni di salute
(fonte: Istat)
30. “E allora dove vado a informarmi?”
Siti web di ospedali ed enti di ricerca (CNR,
ISS, Ministero Salute...)
WIKI (che non è
sinonimo di wikipedia!):
- WebMD.com
- Radiopaedia.org
- AskDrWiki
Siti di pazienti
- e-patients.net
- PatientsLikeMe
- SmartPatients.com
Esperti
(chiamo gli uffici stampa di ospedali, università,
centri di ricerca e chiedo di consigliare un esperto
sul tema)
Riviste scientifiche
cartacee e online dove
collaborano giornalisti
scientifici
(Associazione SWIM-
Science Writers in Italy)
Webicina
31.
32.
33.
34. Controllare CHI SCRIVE quello che sto leggendo!
Come?
* cerca di capire nome e cognome di chi scrive
* una volta capito cerca informazioni su di lui/lei: che lavoro fa,
eventuali conflitti di interessi, eventuali pendenze con la legge,
autorevolezza da parte di altri professionisti (attenzione ai blog: la
bio la scrive l'autore stesso! Meglio cercare informazioni su siti terzi);
* visita i suoi profili sui social network, in particolare Facebook e
LinkedIn;
* se lui/lei dichiara di aver pubblicato dei libri, controlla se si tratta
di una casa editrice seria e autorevole, anche se piccola, o se si tratta
di self-publishing.