Si è effettuato uno studio osservazionale su 59 neonati di cui 28 prematuri. I bambini sono stati valutati nelle prime ore di vita mostrando loro due modelli, uno con un volto umano normale e l’altro con un viso distorto (occhi, naso e bocca disallineati);
il riconoscimento dello stimolo era considerato positivo quando il bambino presentava movimenti della testa o degli occhi verso il volto mostrato e si è visto che i prematuri non hanno preferenza per i volti naturali a differenza dei neonati a termine.
Osteopatia cranica neonatale e plasticità neurofasciale - Pierre Renaudeau
Confronto tra neonati prematuri e quelli a termine nella preferenza per gli stimoli facciali
1. CONFRONTO TRA NEONATI PREMATURI E A TERMINE
NELLA PREFERENZA PER GLI STIMOLI FACCIALI
J. Pediatr. (Rio J.) vol.93 no.1 Porto Alegre Jan./Feb. 2017
Http://dx.doi.org/10.1016/j.jped.2016.04.009
Si è effettuato uno studio osservazionale su 59 neonati di cui 28 prematuri. I bambini
sono stati valutati nelle prime ore di vita mostrando loro due modelli, uno con un
volto umano normale e l’altro con un viso distorto (occhi, naso e bocca disallineati);
il riconoscimento dello stimolo era considerato positivo quando il bambino
presentava movimenti della testa o degli occhi verso il volto mostrato e si è visto che
i prematuri non hanno preferenza per i volti naturali a differenza dei neonati a
termine.
INTRODUZIONE
Nonostante l’immaturità delle aree visive corticali, i neonati hanno un’innata
preferenza per gli stimoli visivi a forma di faccia. Questa capacità è essenziale per
guidare le interazioni del bambino nell’ambiente sociale. Il viso viene elaborato nella
sua interezza, probabilmente per il fatto che molte informazioni socialmente rilevanti
dipendono dall’integrazione di informazioni provenienti da diverse zone del volto,
mentre altri oggetti vengono elaborati come elementi indipendenti. Tale elaborazione
del volto dipende da un sistema sottocorticale noto come CONSPEC, che opera sin
dalla nascita ed è sensibile alle caratteristiche visive dei volti della stessa specie.
Questo sistema funziona fino a che il sistema CONLERN(meccanismo di
apprendimento corticale che non è specializzato ma che acquisisce conoscenza sui
2. volti e che prende il sopravvento sul meccanismo innato durante i primi 2 mesi e
influenza il comportamento da quel momento in poi) completi la sua maturazione.
Questi due sistemi interagiscono durante lo sviluppo del sistema visivo; il primo
istruisce la maturazione del secondo. Qualsiasi anomalia nel funzionamento di
CONSPEC può influire negativamente sulla specializzazione corticale per i volti e di
conseguenza nell’elaborazione degli stimoli sociali.
Questi sistemi sono ampiamente studiati in neonati a termine ma mai nei prematuri.
Alcuni studi (12-14) mostrano l’esistenza di un’associazione tra prematurità e
disturbi neuro-cognitivi, collegati con l’elaborazione degli stimoli facciali, come
l’autismo (12,13) e la prosopagnosia (incapacità di riconoscere i volti). (14)
Un’ipotesi dello studio è che la capacità di riconoscimento facciale alla nascita sia
data da un’esperienza multimodale vissuta dal feto durante la gravidanza per cui nei
prematuri la mancanza di esperienza intrauterina costituisca un ostacolo. Obiettivo
dello studio è la valutazione dei prematuri nelle prime ore di vita.
METODI
Il campione è stato reclutato da due ospedali brasiliani nel periodo tra luglio 2014 e
dicembre 2015. I genitori o tutori dei neonati di entrambi i sessi con età gestazionale
fra 33 e 41 settimane sono stati invitati a partecipare allo studio.
Il gruppo pre-termine comprende neonati fra 33 settimane gestazionali e 36+6, quelli
del gruppo nati a termine invece fra 37 e 41 settimane.
Sono stati esclusi i neonati emodinamicamente instabili (sia in ventilazione
meccanica invasiva e/o con farmaci vasoattivi, non invasivi), con emorragia
intracranica di grado III e IV, con punteggio di Apgar a 5 min <5 e con valutazione
del fundus oculare anomalo.
STIMOLO
Per valutare il riconoscimento facciale, è stato adottato il metodo descritto da Goren
togliendo una scheda per ridurre il tempo di applicazione ai neonati pre-termine, che
tendevano a dormire durante la valutazione (19). Gli stimoli consistevano in due
pannelli bianchi raffiguranti un collo e una testa (0,17x0,19m), con un bordo esterno
nero. Uno conteneva una rappresentazione simile al volto umano e l’altro un disegno
di un volto sfigurato (occhi disallineati, bocca e naso).
3. PROCEDURA
Fig 1A e 1B
I neonati sono stati posti supini in grembo all’esaminatore (fig. 1A): lo stimolo è stato
presentato ad angoli di 15 e 30 gradi, a destra e a sinistra di un arco immaginario (con
un raggio di 0,25m) centrato sulla testa del bambino. L’esaminatore non era a
conoscenza dello stimolo presentato. Dopo aver fissato lo stimolo presentato, esso
veniva spostato una volta a destra e una sinistra; lo stimolo era considerato positivo
quando il bambino presentava movimenti degli occhi o della testa verso lo stimolo
presentato (19).
È stato svolto un esame preliminare per garantire la riproducibilità degli angoli di
presentazione dello stimolo; durante l’allenamento è stato utilizzato un PVC nero con
marcatura angolare (fig.1B) con 5 neonati non inclusi nello studio.
Per l’analisi statistica, la presenza (1) o l’assenza di risposta (0) è stata presa in
considerazione per ciascuna delle 4 posizioni valutate. Il confronto delle prestazioni
dei due gruppi sperimentali nel riconoscimento degli stimoli (faccia configurata e non
configurata) è stato valutato con il test t di Student associato a un livello di
significatività a=0,05.
RISULTATI
59 neonati hanno partecipato effettivamente allo studio: 28 nel gruppo Prematuri (14
femmine) e 31 nel gruppo a Termine (11 femmine).
Entrambi i gruppi hanno riconosciuto i due stimoli presentati ma il gruppo Prematuri
ha mostrato mediamente minori movimenti di orientamento per entrambi gli stimoli
(1,8+1,1 per le facce configurate e 2+1,2 per quelle non configurate). I neonati del
gruppo a termine presentavano la preferenza per le facce configurate (p=0,002) e un
numero maggiore di orientamenti dello stimolo, sia per le facce configurate (3,2+0,8)
che per quelle non configurate (2,5+0,9) (fig.2).
4. Fig 2
DISCUSSIONE
I risultati indicano che i neonati pretermine non hanno preferenze visive per i volti
configurati, a differenza dei neonati a termine. La capacità di identificare i volti è
un’abilità essenziale per i neonati data la loro dipendenza quasi completa dai
caregiver.
Turati et al. hanno valutato la preferenza facciale dei bambini nati a termine a 3 mesi
(20). I risultati dimostrano che questi bambini presentano una preferenza visiva per
le immagini di volti presentati in un orientamento corretto rispetto alle facce invertite.
Un altro studio con neonati nati a termine valutati a 24 ore di vita ha utilizzato due
stimoli simili a facce umane, il primo con tre quadrati neri allineati con occhi e bocca,
e un secondo sempre con tre quadrati neri ma con la posizione degli occhi e bocca
invertiti. I risultati hanno mostrato una preferenza per lo stimolo simile al volto
umano (5).
Goren et al. hanno provato a stabilire se i neonati a termine entro un’ora dalla nascita
abbiano delle informazioni specifiche circa le caratteristiche della disposizione del
viso e hanno visto che i bambini a 9 min di vita preferiscono i volti ad altri stimoli
(19). Tuttavia tutti questi studi hanno valutato neonati a termine (4,5,19,20).
L’interruzione del sistema sottocorticale causata dalla nascita prematura può avere
5. conseguenze importanti per lo sviluppo del meccanismo coinvolto nella preferenza
degli stimoli sociali (14,21).
Gli studi sulla funzione di riconoscimento visivo dei volti condotti su bambini
prematuri ma con età diversa rispetto a quella di questo studio, indica la loro
incapacità nel riconoscere i volti e ciò conforta i nostri risultati (12, 14). Gli Autori
sostengono che la prosopoagnosia può essere un grave disturbo neurologico che porta
a una carenza sociale a causa delle difficoltà a fare amicizia e a partecipare alle
attività sociali quotidiane (12,14).
Un’ipotesi per giustificare tali risultati è che la nascita pretermine presenti un sistema
con uno sviluppo incompleto. Ad esempio, Takeshita et al dimostrano l’importanza
dell’esplorazione tattile del bambino sulla maturazione cerebrale nell’ultimo trimestre
di gravidanza (22). Gli stimoli dell’esplorazione tattile della propria faccia da parte
del feto aiutano a perfezionare i circuiti responsabili della discriminazione visiva dei
volti (16). Nell’ultimo trimestre di gravidanza, i feti hanno una maggiore frequenza di
movimenti coordinati delle braccia in direzione della faccia (17).
Riteniamo che i nostri risultati siano particolarmente importanti, date le possibili
conseguenze che la mancanza di orientamento nei prematuri può avere sullo sviluppo
della specializzazione del sistema visivo al fine di elaborare elaborare corretti stimoli
sociali.
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