È online IFIS Magazine 2017, il nuovo numero del magazine di Banca IFIS, giunto quest’anno alla sua 4° edizione.
Il nuovo numero è dedicato a numerose tematiche legate al mondo della digitalizzazione e dell’innovazione, in tutti i campi: dal fintech alla digital manufacturing, passando per il social CRM e il recruiting. Tra le pagine di IFIS Magazine troverete dettagliati approfondimenti sui temi più attuali riguardanti il mondo digital e social, contributi di figure di spicco del mondo digital e social, della manifattura 4.0, del business del leasing, oltre a tutte le novità del Gruppo degli ultimi 12 mesi.
Sei pronto per scoprire tutte le novità? Sfoglia il Magazine e condividilo sui social con l’hahstag #IFISMagazine!
2. IL MAGAZINE DI
01
In un contesto esterno che continua a mostrarci vulnerabilità e
cede solo raramente il passo ad una crescita – molto contenuta – del
PIL e del credito all’economia reale, rimaniamo convinti che il ruolo
della Banca sia centrale. Ma c’è da chiedersi “quale tipo di banca”?
Snella, veloce, leggera. Senza sportelli ma con forza relazionale con il
cliente. Con offerta online, senza intermediari.
Questa descrizione non incontra la realtà dei fatti se non per
una piccola parte. Tuttavia non vedo altra scelta, per il sistema
bancario, se non l’evoluzione, senza attendere altro tempo.
Lo sviluppo perpetuo della tecnologia, delle comunicazioni, dei
prodotti e dell’offerta continua ad una velocità impressionante:
sta a noi, alle governance, tenere il ritmo.
Un ritmo che, come nella maratona, ha delle conseguenze, degli
impatti. Sui muscoli in primis – gli sportelli, prime “vittime”
dell’evoluzione. Sulla resistenza – che dipende dall’allenamento
preparatorio. Sulla capacità di adattarsi ad un nuovo percorso –
sconosciuto da qui in avanti.
Nulla di tutto questo è possibile se il cuore pulsante,
la “centralina” dei decision-makers non è settata sul
cambiamento.
Elemento chiave per continuare a correre questa gara,
probabilmente la più difficile in assoluto per le banche,
sarà il modello di business, il mix di “sali minerali” che
le banche devono aver sempre pronto nella borraccia,
e che non devono alterare con scelte non coerenti alla
“ricetta di base”.
Per quanto riguarda Banca IFIS, pur nel cambiamento
costante che ci caratterizza, il nostro focus rimarrà
sui comparti nei quali abbiamo maturato significative
esperienze: piccole e medie imprese ed operatori
economici; debitori in difficoltà da trasformare in
clienti; risparmiatori – imprese o privati – alla ricerca di
un’offerta retail interessante.
Lo sviluppo continuerà anche nell’offerta complessiva e nel
rapporto con il cliente – miglior user experience ma anche velocità
di risposta e offerta di prodotti veramente utili. L’approccio
continuerà ad essere basato sulla disintermediazione: la
nostra interfaccia con il cliente sarà diretta, grazie soprattutto
ad una tecnologia innovativa in costante miglioramento.
“Solo un’azione di sviluppo
che punti a generare
contemporaneamente vantaggi
per i clienti e per la Banca
stessa ha la possibilità di essere
sostenibile e generare valore”.
EDITORIALE
Con questi presupposti, la creazione di valore è un elemento che
dipende unicamente dalla nostra “bravura” nell’essere banca a
servizio dell’economia reale. Per farlo serve un costante controllo
dei rischi che in Banca IFIS è strategico per ogni decisione di
business.
Attenzione, come sempre, ai numeri, con l’aggiunta della sfida
del dato. Per gestirli, per creare da essi valore, serve adottare
strumenti avanzati, cosa che è già in parte realtà e sulla quale ci
concentreremo ossessivamente negli anni a venire.
Ben venga, in questo senso, la contaminazione da altri
player innovativi, purché le regole di base siano ben
chiare: il FinTech non può sostituirsi alla banca, ma
contaminarla e coesistere con essa.
Infine, coerenza con il modello di business: la crescita
che abbiamo dichiarato nel piano strategico 2017-2019
avverrà tramite azioni dirette di tipo commerciale.
Il rispetto dei tre pilastri – redditività, liquidità,
controllo del rischio – continuerà a guidare tutte le
nostre scelte.
Questa è la visione che ci caratterizza e che ci accompagnerà
nel nostro percorso. Con le maniche rimboccate e consapevoli
che il lavoro da fare è tanto, rimaniamo affamati di sfide,
da cogliere con entusiasmo e voglia di fare banca in modo
profittevole e sostenibile. ¤
Giovanni Bossi
@GiovanniBossi
Giovanni Bossi,
Amministratore Delegato di Banca IFIS
MOLTO PIÙ CHE FORTI. SOLIDI.
Con una capitalizzazione di mercato di circa € 1.9 mld al 14 giugno 2017, Banca IFIS
è attualmente il più grande operatore indipendente nel mercato dello speciality finance in Italia
ed è presente nei settori del credito commerciale, acquisizione/dismissione e gestione
dei portafogli di crediti non-performing e crediti fiscali. Inoltre, a seguito dell’acquisizione
dell’ex Gruppo Interbanca, perfezionata nel novembre 2016, Banca IFIS ha ulteriormente diversificato
il proprio modello di business, aumentato in maniera significativa la propria base clienti
(i.e. le piccole e medie imprese italiane), nonché ampliato la propria offerta di prodotti e servizi
con le capacità di sviluppo nel leasing e nel finanziamento a medio termine maturate
dall’ex Gruppo Interbanca.
L’Area NPL di Banca IFIS gestisce un portafoglio di oltre 1.400.000 posizioni, corrispondenti
ad un valore nominale di 11 miliardi di euro al 30 giugno 2017.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Per le condizioni economiche e contrattuali, consultare la sezione Trasparenza del sito www.bancaifis.it
www.bancaifis.it
3. IL MAGAZINE DI
Fintech, crescita
esponenziale: e in Italia? 14
#IFISMORE: PERCHÈ
IL GRUPPO HA PIÙ VALORE
DELLE SINGOLE PARTI
42
SOCIAL SERVICE FILO DIRETTO:
LA MIGLIOR CUSTOMER EXPERIENCE 46
MADE IN ITALY EVOLUTION: IL CROSS
SELLING COME IMPULSO ALLA CRESCITA52
DIGITAL TRANSFORMATION AREA: LA TASK
FORCE PER L'INNOVAZIONE DIGITALE 62
ROMA E FIRENZE,
HUB DI INNOVAZIONE
E SOSTENIBILITÀ SMART
68
BANCA IFIS
NON SI FERMA MAI 74
NPL MEETING 2017 - THE MARKETPLACE:
A TOOLKIT FOR THE NPL MARKET78
Smart Manufacturing:
obiettivo eccellenza
digitale
04di Stefano Maffei
EditORialE01di Giovanni Bossi
EDITORIAL
by Giovanni Bossi83
FINTECH, AN
EXPONENTIAL GROWTH:
WHAT ABOUT ITALY?
90
Social CrM.
personalizzare
per avvicinare
di Giorgio Soffiato 08
#IFISMORE: BECAUSE THE
WHOLE IS MORE VALUABLE
THAN THE SUM OF THE
INDIVIDUAL PARTS
94
di Stefano
Schiavo
Maker. cosa cercano
le aziende dagli
artigiani digitali
20
Smart recruiting: scoprire
e coltivare nuovi talenti28
di Giampaolo
Colletti
Artigeni: la tecnologia al
servizio della tradizione 24
di Gianluca
De Candia
Leasing, la nuova
frontiera del credito32
03DIGITAL USER
EXPERIENCE
ilmagazinedin.04›anno2017
IFIS_Magazine di Banca IFIS
N° 04_Anno 2017
Redazione:
comunicazione@bancaifis.it
Coordinamento editoriale:
@ChiaraBortolato
Progetto grafico e impaginazione:
Emporio ADV
Illustrazioni e grafiche:
MB Multimedia (@VeniceOnTv),
@emporioadv, @IdentityAtlas,
@mktgarena, @loudadv
Un ringraziamento speciale a:
Stefano Maffei, Giorgio Soffiato,
Stefano Schiavo, Giampaolo Colletti
e Gianluca De Candia
SEZIoNE01
SEZIONE02
02
EDITORIALE
di Alberto Staccione 41
relationship
management
customer
SOCIAL CRM.
CUSTOMIZE TO ENGAGE
by Giorgio Soffiato
84
98
NPLMEETING2017-THE
MARKETPLACE:ATOOLKIT
FORTHENPLMARKET
BANCA IFIS
NEWS
english version SEZIONE03
oNTENTS
4. IL MAGAZINE DI
0504
STIAMO VIVENDO UNA GRANDE TRANSIZIONE CHE HA COME MOTORE
LA PROGRESSIVA MODIFICAZIONE DELLA STRUTTURA DEL SISTEMA
PRODUTTIVO A LIVELLO MONDIALE.
L’IMPATTO TRASFORMATIVO DEL DIGITALE IN MOLTI SETTORI SI
ESPRIME ATTRAVERSO QUELLA CHE VIENE DEFINITA COME LA QUARTA
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE.
Obiettivo eccellenza digitale
Smart
anufacturing:M
Sta cambiando il modo in
cui realizziamo prodotti (e
servizi) in un mercato che
produce valore effettivo
solamente spostandosi verso
l’eccellenza della qualità e
le economie di scopo della
personalizzazione e del
su misura.
Ma per costruire
concretamente questi risultati
esistono diverse visioni di
politica industriale: a partire
dalla definizione originaria
del termine Industrie 4.0,
uno dei 10 progetti della
strategia High-Tech 2020,
individuati dal governo
tedesco come parte della
sua strategia competitiva in
campo industriale.
In particolare il punto
centrale di questa strategia
è il concetto di smart
manufacturing basato
su sistemi cyber-fisici,
tecnologie IoT e
cloud computing che
automatizzano lo scenario
della fabbrica e i suoi
processi progettuali,
produttivi e logistico-
distributivi.
L’obiettivo principale è la
creazione di una strategia
per una customization
diffusa di prodotti e servizi
da attuare su grande scala
industriale.
1.01
di STEFANO MAFFEI
5. IL MAGAZINE DI
0706
Questa strategia è stata
sostanzialmente ripresa dal
Piano Nazionale Industria
4.0, che sta tentando
di costruire un modello
d’intervento simile al quadro
tedesco, senza considerare
con attenzione la specificità del
sistema produttivo italiano.
Un sistema di piccole-medie
imprese che hanno necessità
di modelli d’innovazione
differenti che mettano al centro
la cultura (artigiana) del saper
fare con modelli organizzativi e
tecnologici appropriati.
Un esempio di policy che
va in questa direzione è il
piano Manifattura Milano
(di concerto con i bandi
regionali che ruotano attorno
alla Legge regionale sulla
Manifattura 4.0) in cui il fuoco
dell’attenzione si sposta
sull’abilitazione al digitale
delle imprese esistenti
che nascono e agiscono
nell’ambito della città
metropolitana e dei territori
periurbani.
A partire dalla significativa
presenza del manifatturiero,
che nella provincia vanta
36mila imprese con 350mila
addetti (di cui 13mila
artigiani), nonchè 67 delle
797 startup manifatturiere
innovative d’Italia e partendo
dalla densità di know-how e
relazioni della città, il Comune
mira a far emergere una
nuova ondata di imprese
manifatturiere che integrino
capacità tecnologica e lavoro.
L’esempio
da seguire è
quello di alcune
capitali d’Europa come
Barcellona, Amsterdam,
Berlino, Parigi, Londra o del
mondo come Detroit e Shenzen.
Il piano di Manifattura Milano prevede
quindi il rilascio di un’iniziativa-tipo da
10 milioni di euro basata su challenge
pubbliche: le azioni finanziate riguarderanno la
costruzione di un ecosistema abilitante per la
nascita, l’insediamento e la crescita di imprese
operanti nel campo della manifattura digitale
e del nuovo artigianato.
Attraverso la rigenerazione di spazi urbani
per la manifattura digitale, la costruzione
di misure di diffusione della cultura tecnica
(attraverso la rete di fablab esistente) e
l’incentivazione di iniziative imprenditoriali,
la città vuole scoprire un modello di
innovazione aperta e resiliente che coniughi
lavoro, sviluppo, qualità della vita e
dell’ambiente. ¤
IL
PIAN
O
D
I
M
AN
IFATTU
RA
M
ILAN
O
PREVED
E
IL
RILASCIO
D
I10
M
ILIO
N
ID
IEU
RO
Stefano Maffei biography
Architetto e Ph.D in Design, Professore Associato alla
Scuola del Design del Politecnico di Milano, Stefano Maffei
è attualmente il Direttore di Polifactory, il makerspace del
Politecnico di Milano e del Master in Service Design e della
Service innovation Academy, Poli.design.
6. IL MAGAZINE DI
relationship
management
customer
SOCIAL_CrMpersonalizzare per avvicinare
LE PAROLE SOCIAL E CRM SONO SENZA ALCUN
DUBBIO DUE DELLE TERMINOLOGIE PIÙ IN VOGA
DI QUESTI TEMPI. IL PUNTO PERÒ È CHE I TEMPI
SONO ORMAI “MATURI”, NEL SENSO CHE SE NE
PARLA DA ANNI, DA DIVERSI ANNI.
di GIORGIO SOFFIATO | @Giorgiosoff
0908
1.02
Se è vero che in una strategia
di marketing il sito web e i social
sono un “di cui”, cioè degli strumenti,
viene lecito domandarsi perché
non lo dovrebbero essere anche
in una strategia di CRM.
Ma quanti uffici di customer care
si occupano anche della gestione
di commenti, recensioni e messaggi
privati su Facebook e gli altri social?
Per la verità, pochi. Questi mondi
molto agili sono spesso demandati
al social media manager (che fa un
altro mestiere) e raramente trattati
con la stessa dignità di un contatto
telefonico o un indirizzo mail.
Questo è ovviamente, oltre che buffo,
nocivo perché ci si trova in situazioni
in cui “la mano destra non sa quello
che fa la mano sinistra”.
Ad esempio, prendiamo una qualsiasi
compagnia telefonica: mandando
contemporaneamente una richiesta
via mail ed una via Twitter, con buona
probabilità la cosa sarà gestita
in maniera “totalmente
indipendente” anche se la stessa
persona starà chiedendo la stessa
cosa.
7. IL MAGAZINE DI
LA STRATEGIA
DI SOCIAL CRM.
Social CRM significa prima
di tutto customer experience
personalizzata. Secondo
uno studio di econsultancy
(https://econsultancy.com)
le aziende che hanno
investito in tal senso hanno
registrato
un +19%
nei conversion
rate.
Da notare anche
che un sistema
di qualità di
Social CRM
permette di risparmiare
spostando dal telefono
(più costoso) ai social
le relazione con gli utenti.
Le fasi di sviluppo
di una strategia di Social
CRM sono almeno 3:
Mappatura
delle conversazioni:
se è molto semplice
mappare una conversazione
quando si viene citati
(una mention su Twitter,
un messaggio privato
su Facebook), è meno facile
farlo quando un utente
non cita il brand. Esistono
fortunatamente moltissimi
tool di ascolto della rete che
vengono incontro
alle aziende, come
ad esempio Talkwalker,
Blogmeter e Synthesio;
Gestione delle risposte:
nella gestione delle risposte
la cosa più importante
è definire delle policy ed
un tono di voce univoco.
Non possiamo pensare che
un cambio di turno
nella gestione della pagina
fan possa comportare
una diversa esperienza
per gli utenti. In questo
senso la creazione
di una social media
policy e di una netiquette
aziendale è da considerarsi
propedeutica;
Sviluppo di azioni
di marketing:
dopo aver risolto
una potenziale crisi,
o semplicemente dopo aver
dialogato con un utente, è
importante inserire lo stesso
in un cluster di riferimento,
con una metrica ben precisa
da misurare, cioè
il sentiment (percezione) che
egli ha maturato rispetto
al brand.
Ci sOnO tantissimi
pUnti di paRtenza
peR affROntaRe il tema.
COncentRiamOci
in paRticOlaRe sU 2:
stRategia e tecnOlOgia, Un settore da cui imparare
è l’automotive. Il concetto
di BDC (Business
Development Center)
trasforma il team di gestione
e caring in una vera e propria
“macchina da guerra”
che in un contesto multi-
piattaforma (telefono, email,
social) riesce a gestire ogni
richiesta e, ove possibile,
trasformarla in opportunità.
Una nota emittente
televisiva, invece,
per la ricerca su Google
“disdetta + nome emittente”
ha acquistato della pubblicità
ad hoc per convincere
gli utenti a non disdire.
Interessante no?
Il punto chiave è il seguente:
non è possibile, nel 2017,
ignorare le richieste
degli utenti sui social,
e purtroppo non è nemmeno
sufficiente.
È importante definire
una strategia
di trasformazione
di un utente “neutro” in vero
e proprio ambasciatore.
10 11
8. LE TECNOLOGIE.
La tecnologia è oggi pronta
per il salto quantico
del Social CRM.
Le aziende più grandi
selezioneranno strumenti
di CRM integrati in grado
di gestire il Social CRM,
quelle più piccole potranno
scegliere piattaforme
esterne per integrare
questa gestione. Molto
spesso queste piattaforme
permettono di etichettare
gli utenti come veri
e propri “task” da svolgere,
con varie fasi di gestione,
ad esempio “commento
gestito e risolto”
o “commento gestito e non
ancora risolto”
o “commento da risolvere”.
Gli strumenti sono
davvero tantissimi e non
ci sentiamo di sbilanciarci,
ma per chi volesse
approfondire il tema,
l’area dei white paper della
piattaforma “Conversocial”
(www.conversocial.com/
white-papers)
è davvero interessante.
Una seconda tecnologia da
osservare è quella
del BOT. Questi robot
partono dall’idea
di auto-apprendere
man mano che gli utenti
sviluppano domande,
e soprattutto rappresentano
un interessante primo
miglio nella gestione
della conversazione.
I casi di studio non
mancano: dal famosissimo
Messenger BOT della
compagnia aerea KLM,
a quello sviluppato
dall’italiana Travel Appeal
per Best Western. ¤
Il CRM è sempre più centrale
nelle attività di marketing. Quello
che va messo in agenda è quindi
un processo rapido e in continua
evoluzione che comprende la scelta
del team (che potrà appoggiarsi
a script pronti e figure junior solo
per la gestione di semplici e ripetitivi
messaggi, ma dovrà scalare su figure
strategiche nel momento in cui
la conversazione fosse complessa,
urgente o critica), una successiva
definizione dell’impianto strategico
e tecnologico e, senza dubbio,
un sistema di feedback
e apprendimento continui
per migliorare continuamente
la percezione che gli utenti hanno
rispetto ad un brand.
Le persone sono sempre più inclini
a scegliere le aziende sulla base
dei problemi che sono in grado
di risolvere, e non solo per i prodotti
fantastici che le stesse sviluppano.
Non sarà più “lungimirante”
bensì “necessaria” la scelta di
implementare una seria e strategica
attività di Social CRM.
IN AGENDA: COMPITI PER CASA
C
r
MCustomer
relationship
management
GiorgioSoffiatobiography
Classe1983,GiorgioSoffiato
èADefounderdiMarketing
Arena,agenziadidigital
marketingconsedeaRovigo.
Ètragliideatoridelprogetto
BottegheDigitali.
IL MAGAZINE DI
1312
9. IL MAGAZINE DI
1010110
1514
Fintechcrescita esponenziale:
E IN ITALIA?
“Il 70% dei capitali raccolti
dalle aziende FinTech europee
nel primo trimestre del 2017
è andato a compagnie aventi
sede in sei grandi città: Londra,
Berlino, Stoccolma, Parigi,
Barcellona e Amsterdam
nell’ordine. Parliamo di circa
1,1 miliardi di dollari di
finanziamenti nel complesso,
con oltre un terzo di questa cifra
(il 36% per la precisione) finito a
startup e “new company” basate
nella capitale del Regno Unito.
Lo dice un rapporto reso pubblico
a giugno 2017 da FinTech Global,
secondo cui la palma di enclave
più dinamica per il fenomeno
delle startup tecnologiche
della finanza è Berlino, capace
di raddoppiare nei primi tre
mesi dell’anno la percentuale
di investimenti intercettati,
arrivando a 140 milioni di dollari.
Una candidatura “ufficiale” al
ruolo di città regina del FinTech
nel caso in cui Londra subisse
forti (e al momento non previsti)
contraccolpi correlati a Brexit?
Presto per dirsi. Certo è che il
FinTech “Made in Germany”
gode di ottima salute. Lo prova,
per esempio, il fatto che i tre
round più importanti degli ultimi
dodici mesi sono stati conclusi da
startup tedesche, a partire dai
40 milioni rastrellati dalla banca
digitale N26.
Interessante notare, anche,
come un quarto delle aziende
innovative della Germania sia
attivo nel direct lending e un
ulteriore quarto operi nei sistemi
di pagamento alternativi.
E come ben l’80% delle banche
che cooperano con le FinTech
per la loro strategia digitale (il
56% del totale) siano soddisfatte
di questa collaborazione.
Dalla Svezia alla Spagna gli
esempi che testimoniano la
vitalità del fenomeno in Europa
sono diversi.
Se prendiamo l’insieme
dei Paesi scandinavi ecco
materializzarsi la comunità di
startup FinTech più grande del
Vecchio Continente dopo quella
britannica. Klarna e iZettle,
entrambe basate a Stoccolma
e valutate rispettivamente 2,25
miliardi e 500 milioni di dollari,
sono le punte di eccellenza di
un ecosistema che nel 2015 ha
saputo raccogliere qualcosa
come 13,8 miliardi di dollari di
finanziamenti.
Ottime, in prospettiva, sono
anche le potenzialità di crescita
dei movimenti FinTech francese
(che alcuni analisti vedono
come potenziale nuovo mercato
guida al posto di quello inglese) e
spagnolo, che conta di oltre 200
startup attive in questo settore.
E in Italia?”*
“Con Berlino che sta scucendo in fretta dalla maglia britannica lo scudetto di
culla del FinTech, l’Italia non ha ancora messo a fuoco l’opportunità che il tech
finanziariopuòcostituireperlebanche.Quellechenecapirannoilvaloresaranno
le nuove protagoniste del mondo finanziario cashless e data-driven”.
*Articolo pubblicato sul Sole 24 Ore del 23 giugno 2017
www.infodata.ilsole24ore.com
1.03
10. IL MAGAZINE DI
16
Cosa manca?
I maggiori istituti finanziari in
Italia prevedono un utilizzo delle
tecnologie avanzate di supporto
pari a solo il 18% sul totale dei
processi di investimento del proprio
asset management. Un problema
di cultura obsoleta e di lenta
trasformazione che continua
ad impattare negativamente
sulle performance del settore e
sulla competitività. Se le banche
non comprenderanno in fretta
l’opportunità di fare entrare nei
propri modelli la digitalizzazione,
saranno le FinTech companies a
sostituirsi agli operatori finanziari
senza averne però la forza: né nella
disponibilità di credito, né nella
sicurezza – pensiamo soprattutto
a cybersecurity, anti-riciclaggio ed
anti-terrorismo – che le banche
possono ancora assicurare ai
propri clienti. Servizi che non
costituiscono più un “optional”
ma che diventeranno sempre più
centrali con la migrazione dei
servizi in cloud e in un mondo
sempre più cashless e data-driven.
Come fare?
In uno scenario “a grandi linee”,
gli istituti finanziari dovrebbero
permette alle startup FinTech di
accedere al proprio portafoglio
clienti e ai capitali, ottenendo per
contro la possibilità di innovare
per linee esterne e di raggiungere
nicchie di mercato altrimenti non
appetibili in termini di costo/
opportunità/rischio.
Questa collaborazione, questa
contaminazione di valore tra FinTech
e banche è, in Italia ma anche
altrove, messa ancora poco a
fuoco. Ciò che si fa ancora fatica ad
inquadrare è come il FinTech possa
convivere con le realtà bancarie:
perché di convivenza deve trattarsi,
e non di estinzione delle une a
favore delle altre. Le banche, che
comunque devono trasformarsi e
adottare il digitale nei loro processi e
nella relazione al cliente, rimangono
i punti di riferimento per il credito
e per l’erogazione sicura e
regolamentata dei servizi
finanziari.
Il FinTech invece rimane il luogo
dell’innovazione dei sistemi
di pagamento e del servizio di
assistenza al cliente, capace di creare
innovazione al di fuori della banca.
L’unico modo per creare valore,
per evolvere in maniera sicura
e protetta per il consumatore è
che queste due realtà collaborino
alla formazione di un touchpoint
multicanale per il cliente.
Da uno studio dell’Osservatorio
Digital Finance della School of
Management del Politecnico
di Milano sul settore finanziario
italiano, sono ancora pochi gli
attori che si avvalgono di strumenti
e processi innovativi in grado
di apportare un maggior valore
aggiunto all’intero settore.
A livello globale invece, a partire
dal 2011, sono nate 750 aziende
tech e circa il 96% di queste si
pone in relazione diretta con i
consumatori oppure ha intrapreso
una partnership con le banche.
17
Prendiamo spunto da questo
utile articolo del Sole 24 Ore
per analizzare la situazione
italiana, Paese nel quale il
FinTech continua a crescere
ma è lontano dai ritmi dei Paesi
sopra citati.
11. IL MAGAZINE DI
1918
Nell’analisi** di Uuriintuya
Batsaikhan, affiliate fellow del think
tank finanziario Bruegel, viene
riportata la posizione di Izabella
Kaminska, autrice della rubrica
Alphaville per il Financial Times, a
proposito di cryptocurrencies,
uno dei molti volti del FinTech e forse
quello più delicato. Kaminska scrive
che, anche nel caso della blockchain,
alla fonte del problema, c’è la sfida
della giusta governance, ovvero chi
detta e rinforza le leggi.
Quello che i tecnici non stanno
capendo, dice la giornalista, è che il
pubblico, gli utenti, vogliono riporre
fiducia nelle istituzioni che gestiscono
le piattaforme “convenzionali”,
soprattutto se sono gestite da
persone reali, che hanno una certa
responsabilità rispetto al servizio
che erogano.
Per esempio, Airbnb è basato
sull’assunzione che le persone si
organizzino da sole, ma il problema
della fiducia è emerso presto –
esperienza cliente non soddisfacente,
frode, vandalismi etc. In pochissimo
tempo Airbnb dovette trasformarsi
da tech company a piattaforma con
regole e standard autorevole.
Fino a quando le sfide della
governance della blockchain –
e anche degli altri volti del
FinTech – non saranno pensate
adeguatamente, il suo potenziale di
trasformazione non verrà realizzato. ¤
Per discutere di questi temi applicati al sistema Italia, The European House Ambrosetti
e Banca IFIS organizzano, ad Aprile 2018 a Venezia, il primo FinTechnology Forum.
Dall’analisi degli ambiti di sviluppo del FinTech al dialogo con i principali market
ed opinion leaders, il FinTechnology Forum vuole:
• Approfondire gli scenari futuri derivanti dall’unione tra finanza e tecnologie;
• Esplorare ed elaborare riflessioni propositive su “La via italiana al FinTech”;
• Valorizzare i modelli più efficienti e le best practice emerse a livello nazionale e internazionale;
• Riflettere sulla regolamentazione, nazionale ed europea, necessaria per garantire un’equa
competizione tra banche e nuovi operatori finanziari;
• Disegnare una roadmap di Open Innovation in campo finanziario: una via per continuare a
essere banca dopodomani e per riuscire ad innovare metodi e processi del sistema finanziario
tradizionale grazie alle tecnologie esistenti o in via di sviluppo.
Blockchain: gli aspetti positivi e negativi
Peer-to-peer lending e forme innovative di
erogazione di prestiti mostrano nuove strade
di sostegno all’imprenditorialità, mettendo
così profondamente in discussione gli
equilibri dei meccanismi più tradizionali.
Ripartendo dai bisogni della clientela, la
tecnologia permette di disegnare nuovi
servizi di consulenza, altamente flessibili e
personalizzabili in cui l’interlocutore diretto
definisce ogni dettaglio dei propri investimenti.
La transazione verso la cashless society
sta ridisegnando l’industria dei pagamenti
digitali, utilizzati principalmente
attraverso tecnologie mobile.
La nuova rivoluzione finanziaria passa
necessariamente attraverso una riflessione sulla
regolamentazione, che deve essere tale da soddisfare
e tutelare le esigenze di tutti gli stakeholder coinvolti.
Gli ambiti
di sviluppo
del FinTech
LENDING
FINANCIAL
ADVISORS
REGTECHPAYMENT
Fonte: Citi
POSITIVES
Decentralization: Direct transfer of digital
assets based on a distributed ledger. Allows
counterparties to transact without the need of
(multiple) intermediaries;
Programmability: Enables pre-programmed
contracts to be executed once agreed condi-
tions are met (e.g. smart contracts in insuran-
ce/hedging);
Immutability: Maintain an audit trail that tracks
the ownership of the asset from origination (e.g.
property rights);
Cost/Capital Efficiency: Could be a catalyst to
drive a transformation in existing processes
that would ultimately result in lower cost and
higher capital efficiency from new business
models.
NEGATIVES
Lack of Scale: High marginal cost relatively to
existing systems (e.g. Visa or SWIFT) because
of a lack of scale and network effects at the
moment;
Bleeding Edge: The technology is not mature
relative to the current financial infrastructure.
Robustness for large volume transactions is
yet to be developed;
Inherently More Costly: A distributed led-
ger system is more costly to operate than a
centralized system (higher computation power
required);
Consensus: Without an intermediary, a super
majority is required to reach consensus. The
design of the consensus mechanism affects
transaction speed.
+ -
** https:// bruegel.org/2017/07/cryptoeconomics-the-opportunities-and-challenges-of-blockchain/
FinTechnology Forum
12. «OGGI IL MONDO DELLA MANIFATTURA AFFRONTA UN RADICALE CAMBIAMENTO
CHE SEMBRA LEGATO ALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA. LEGGENDO DA
VICINO QUESTA DINAMICA, CI SI ACCORGE PERÒ CHE, PRIMA ANCORA CHE SUL
“COME”, BISOGNA CHE LE AZIENDE SI CONCENTRINO SUL “PERCHÉ” DELLA
LORO AZIONE».
di STEFANO SCHIAVO | @StefanoSchiavo
MAKERCOSA CERCANO LE AZIENDE
DAGLI ARTIGIANI DIGITALI
IL MAGAZINE DI
2120
L'innovazione richiede
metodo e creatività.
E quando si vuole innovare
in un contesto come quello
produttivo questo vale
ancor di più. Recentemente
si è sviluppato un approccio
all'innovazione legato
al mondo “digitale”.
Le startup californiane
hanno proposto un percorso
agile alla costruzione
di nuovo business.
“Digital transformation” e
“Marketing automation”
consentono approcci al
mercato impensabili fino a
poco tempo fa. Grandi
prospettive sembrano aprirsi,
ma tutto questo appare
come un mondo lontano
dalle nostre piccole e medie
aziende manifatturiere,
coinvolte in processi
produttivi complessi fatti
di macchinari, materiali,
risorse umane e reti
logistiche. La prospettiva
aperta nel mondo digitale
non sembra adatta a realtà
vincolate da asset e processi
di questo tipo. C'è qualcosa
che però ci dà speranza
e che ho cercato
di esplorare e mappare
nel libro #Maker. Cosa
cercano le aziende
dagli artigiani digitali
(Franco Angeli, 2017).
La rivoluzione in atto
sembra figlia di un approccio
culturale e di un nuovo
“sistema operativo” aziendale,
non delle sole capacità
tecnologiche.
Se il digitale
è riuscito a cambiare
radicalmente le vendite,
il marketing, la gestione
delle risorse umane, l'analisi
del business, ciò è dovuto
anche a un modo nuovo
di organizzare le risorse
coinvolte nel cambiamento.
Lo stesso può e deve
avvenire nel contesto
produttivo e della R&D.
Il movimento delle startup
ha portato le logiche
snelle del Lean Thinking
nella costruzione di nuovi
business model. Ha mostrato
come il modello del
miglioramento continuo
possa essere adattato
alla strategia d’impresa.
Come hanno imparato
gli scienziati negli ultimi
secoli, l'innovazione
è un processo iterativo
in cui validare delle ipotesi.
Portare il metodo scientifico
nel business consente di
minimizzare rischi, costi e
tempi del progetto. I maker
possono rappresentare,
nell’ambito produttivo,
questo tipo
di cultura. Nel libro spiego
come un atteggiamento
aperto e non protettivo,
un approccio curioso e
non di diffidenza
e strumenti metodologici
chiari possano cambiare
le logiche strategiche
del mondo produttivo.
Industria 4.0 propone oggi
un cambiamento in cui
le nuove tecnologie
di produzione si sposano
con una cultura del processo
industriale e della strategia
d'impresa rinnovate.
Nel mondo dei giovani
appassionati di manifattura
digitale non si devono
cercare solo stampanti
3D e droni. Non bisogna
nemmeno inseguire sole
competenze tecnologiche
ancora poco adatte
al contesto aziendale.
Dobbiamo innanzitutto
cercare una cultura
e un approccio nuovi
per il cambiamento
in azienda.
1.04
13. IL MAGAZINE DI
2322
ALCUNE LINEE GUIDA SONO RICONDUCIBILI A QUESTI CONCETTI:
Il cambiamento e l'innovazione si fondano su una profonda conoscenza
del cliente e delle sue priorità. L'evoluzione tecnologica ci consente di entrare
in maggiore empatia con il cliente in una fase iniziale di lancio di un nuovo
business. La relazione con il cliente può nascere ad esempio in un retail
rinnovato in cui spazio fisico e digitale si integrano. Dopo l'acquisto possono
essere tracciati comportamenti e attivati spazi relazionali online
che mantengono il rapporto con il cliente.
Le fasi di esplorazione sono progettabili e gli esperimenti (MVP)
consentono di massimizzare l'apprendimento e la conoscenza del mercato
prima ancora di spendere troppe risorse sul nuovo progetto.
Gli spazi (Fab Lab, Coworking, Makerspace) e gli eventi (Hackathon, Tedx)
in cui si muovono i maker possono essere utilizzati
dalle aziende per aprire
la propria organizzazione a una cultura
progettuale e produttiva nuova.
La tecnologia è solo un amplificatore.
Se i processi che la sottendono non sono ben
costruiti, si amplificherà il caos. ¤
Stefano Schiavo biography
È fondatore e partner di Sharazad,
società di consulenza in ambito
business model e marketing strategico.
Precedentemente manager in Lago,
azienda di riferimento nell’innovazione
design centered. Progetti innovativi
in campo Operations, Management
Control, Social Organization. Relatore
a convegni e appuntamenti sui temi
del Lean e Design Thinking. Attività
di docenza presso business school,
università e aziende.
È inoltre impegnato nella startup Lino’s
& Co. ed è uno dei coach di Botteghe
Digitali.
Un approccio culturale nuovo e una lettura
del mercato “tirata” dal cliente sono
aspetti imprescindibili per sfruttare al meglio
le soluzioni fornite dalle nuove tecnologie.
I maker hanno costruito,
nei loro spazi di sperimentazione,
le condizioni culturali per un approccio
nuovo all’innovazione.
Le aziende stanno dando priorità
alla tecnologia rispetto al mercato.
Serve attivare questo approccio “snello”
alla strategia aziendale per dare
allo straordinario ecosistema delle imprese
manifatturiere gli strumenti e le metodologie
adatte per portare l’investimento tecnologico
sul mercato con successo.
Il fenomeno dei maker cresce
impetuosamente e si alimenta di
eventi, spazi e progetti.
Le aziende si interrogano
sugli sviluppi dell'automazione
industriale e sui confini
della personalizzazione
di prodotti e servizi tra Industria
4.0 e digital manufacturing.
A che condizioni il movimento
dei maker potrà avere
un vero impatto nel contesto
economico italiano? Cosa
cercano le aziende
dagli artigiani digitali?
Come riuscire a parlarsi e
comprendersi? In un viaggio
tra gli spazi di innovazione
manifatturiera, il libro incontra
imprenditori e manager, tecnici e
specialisti del tema e indica una
strada per far dialogare
gli innovatori del saper fare
con l'economia reale.
#Maker. Cosa cercano
le aziende dagli artigiani digitali,
edito da Franco Angeli, 2017.
14. Quelle che tagliano, cuciono,
cucinano, tessono, lavorano.
Ripartire da quelle mani che fanno
la differenza, in un mondo che si sta
industrializzando. Mani che sono
espressione del fatto
a mano, della
personalizzazione,
del Made in Italy.
Ma oggi quelle mani di
migliaia di artigiani che si annidano
in ogni angolo d’Italia possono
essere “accelerate” grazie alla forza
esponenziale delle nuove tecnologie e
dei media sociali.
La rete, infatti, consente ai nuovi
artigiani digitali di dialogare e vendere
in rete, di migliorare il proprio prodotto
o servizio, di contaminarsi verso
il futuro. E di creare ulteriore valore
nella manifattura italiana. Ecco allora
che gli artigiani diventano anche
Artigeni. E tutto questo avviene
quando le intuizioni geniali vengono
innervate di tecnologia. La nuova
generazione degli Artigeni riesce così
a creare prodotti e progetti d’eccellenza,
portandoli alla conoscenza
di un mondo globalizzato che ha sete
di Made in Italy.
diGiampaoloColletti
LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO
DELLA TRADIZIONE
RIPARTIRE
DALLE MANI.
24 25
IL MAGAZINE DI
di GIAMPAOLO COLLETTI | @gpcolletti
1.05
15. 26 27
IL MAGAZINE DI
L’Italia è ricca di questi
profili: c’è il maestro cartaio
che nella sua bottega
di Fabriano decide di adottare
nanotecnologie idrorepellenti,
vendendo le opere
in ogni angolo del mondo.
C'è il tassista romano
che ha sviluppato un software
in grado di calcolare
in anticipo il costo
della corsa. C'è l'imprenditore
che ha messo in rete
contadini e allevatori
dal cuore biologico
e consegna in mezza Italia
grazie a corriere in bici.
IL MADE IN ITALY
IN RETE.
Che il segreto sia
nelle mani – e più in generale
nella tradizione artigianale
italiana che affonda
le radici in secoli di ricerche,
sperimentazioni,
analisi – lo ha messo nero
su bianco qualche mese
fa anche il Guardian.
La prestigiosa testata
anglosassone ha raccontato
numeri e storie dell’artigianato
italiano. E di come il Made
in Italy possa rappresentare
una risposta efficace alla
crisi del lavoro.
Gli Artigeni sono artigiani
e lavoratori dalle idee geniali,
eccellenti nel loro lavoro
e abili nel trovare soluzioni
per proporre idee innovative.
Non bastano però le sole
idee. Bisogna sapersi alleare
e fare sistema. Ecco,
gli Artigeni nel loro piccolo
hanno compreso che una via
da percorrere è quella
delle alleanze, del fare rete.
Così ha fatto Elisa Casumaro.
Siamo in Emilia, nel post
terremoto del 2012 che ha
colpito tra Modena e Ferrara. Giampaolo Colletti biography
Giampaolo Colletti è un giornalista
storyteller e comunicatore d’impresa.
Ha fondato l’osservatorio Enterprise Generated Content
dell’Università Bocconi e la community dei lavoratori
della rete Wwworkers.it.
Ha lavorato per Rai, Repubblica, Rai3, Radio24.
Scrive per Sole24Ore, Metro, StartupItalia!, Millionaire.
Per il Gruppo24Ore ha scritto diversi
manuali su cultura d’impresa e nuove tecnologie.
Elisa, trentenne impegnata
nel caseificio di famiglia,
si è saputa rialzare dopo
il terremoto
con determinazione
e con un’idea vincente.
Ha consorziato venti aziende
agricole e ha venduto in rete
42mila forme di parmigiano
reggiano danneggiate
dal sisma.
Ecco allora come la rete
consenta di accelerare
un’idea geniale, arrivando
ad intercettare migliaia
di utenti potenziali
consumatori.
Una straordinaria
opportunità offerta dalle
tecnologie digitali e sociali
che oggi abbiamo
a disposizione. ¤
Un’intuizione geniale
e la capacità
di realizzarla grazie
alle nuove tecnologie.
Perché la rete oggi
è il miglior alleato
per fare impresa.
Nel libro “Sei Un
Genio!” edito
da Hoepli Giampaolo
Colletti racconta
la generazione
degli Artigeni,
gli artigiani digitali
che hanno idee geniali
e le sanno mettere
a frutto facendo
impresa. Il libro traccia
il profilo di chi
si rilancia con le nuove
tecnologie e racconta
centinaia di storie
di artigiani e piccoli
imprenditori.
Sei Un Genio!
di Giampaolo Colletti,
edito da Hoepli, 2017.
16. IL MAGAZINE DI
SMART
RECRUITING:
SCOPRIRE
E COLTIVARE
NUOVI
TALENTI “Ambiente di lavoro” (63%),
“Innovazione” (57%) e “Work-life
balance” (44%) sono i principali
fattori che rendono un'azienda
attrattiva e credibile quando
si tratta di cercare nuovi talenti.
Lo dice un sondaggio realizzato
da Industree Communication Hub
in collaborazione con TBS Group,
società di ingegneria applicata
ai sistemi di informazione.
L'obiettivo dell'iniziativa,
su un database di 4mila persone,
era quello di mappare
gli strumenti e i canali più utilizzati
dalle aziende in fase di recruiting.
Dai risultati dello studio emerge
che un'impresa su due ha già
attivato strategie o campagne
di Employer Branding, curate
principalmente dalle funzioni
Risorse Umane (89%)
e Comunicazione (68%).
Il mondo del lavoro negli ultimi
decenni ha infatti subito forti
cambiamenti e le aziende hanno
mutato i propri processi di
selezione, integrandoli spesso a
percorsi di formazione e crescita.
IN ITALIA, FRANCIA E BELGIO UN'AZIENDA SU DUE HA ADOTTATO STRATEGIE
DI RECRUITING MARKETING CON L’OBIETTIVO DI COSTRUIRE UN’IMMAGINE
AZIENDALE DI LUOGO DI LAVORO FATTA DIRETTAMENTE DAI DIPENDENTI.
UN APPROCCIO CHE, SECONDO LA RICERCA DI INDUSTREE COMMUNICATION
HUB E TBS GROUP, È VINCENTE SIA PER ATTRARRE I TALENTI, SIA PER
FIDELIZZARE I COLLABORATORI.
57%
63%
44%
57%
63%
44%
Ambiente
di lavoro
Innovazione
Work-life
balance
ATTRATTIVA
D’AZIENDA
57%
63%
44%
57%
63%
44%
1.06
28 29
17. IL MAGAZINE DI
30 31
Mai come oggi, in una fase
economica caratterizzata
da un’accresciuta instabilità
e da un’elevata concorrenza,
l’attività di recruitment si rivela
essenziale per il successo
del business. L’employer branding è
una delle soluzioni più efficaci
a disposizione delle imprese
per aumentare produttività
e vantaggio competitivo. Partendo
dal miglioramento del valore
del brand come luogo di lavoro
ideale (best employer of choice),
si concorre al miglioramento
del posizionamento del brand.
Il target della comunicazione
si estende, dunque, dai potenziali
dipendenti ai consumatori.
Degli elementi emersi dall'indagine,
solo l’ambiente di lavoro viene però
percepito come un fattore di forte
appeal per i giovani talenti,
che risultano attratti soprattutto
dalla possibilità di accedere
a percorsi di carriera
(anche internazionali)
e da un’organizzazione del lavoro
flessibile (Smart Working).
A CONFERMA DI QUESTO DATO VI È LA TENDENZA ATTUALE
DELLE MAGGIORI AZIENDE A PROMUOVERE PERCORSI
DI SVILUPPO TRASPARENTI E CONDIVISI E INTRODURRE
MODALITÀ DI LAVORO PIÙ SMART, CON L’OBIETTIVO
DI SODDISFARE LE ESIGENZE DEI CANDIDATI*.
* Fonte: www.digital4.biz
Partito in fase di test a luglio,
anche Banca IFIS si è dotata
di un percorso di Employer
Branding, se così si può chiamare.
Si tratta infatti di un progetto
che prevede il coinvolgimento
di collaboratori e dipendenti
in attività parallele alle loro task
quotidiane, specialmente
in eventi che Banca IFIS organizza
con finalità di comunicazione
o esposizione esterna. I colleghi
che vi partecipano sono
quindi degli “inviati”, o meglio
“ambassadors”, che partecipano
a prospettive di lavoro diverse,
specialmente per quanto riguarda
lo storytelling corporate
e di brand ed il coinvolgimento
nella comunicazione interna
ed esterna.
Un filone che si interseca
perfettamente con il mondo
dedicato alle #IFISpeople
di lavorareinbanca.it, il sito web
dedicato alle esperienze
dei collaboratori di Banca IFIS
e al social recruiting. ¤
5 GAME-CHANGING
rECruITING TrENDS
IN 2017*
1 AI FOR RECRUITING
• AI for recruiting is designed to automate
some part of the recruiting workflow.
• “AI is now impacting the interviewing,
screening, and sourcing process”.
- Bersin by Deloitte
2 INCREASED HIRING
• competition for talent will become even
tougher as 56% of talent acquisition
leaders say their hiring volume
will increase in 2017.
3 WORKPLACE DIVERSITY
• 67% of job seekers use diversity as a key
factor when considering job offers.
• 57% of recruiters say their strategies are
designed to attract diverse candidates.
4 MOBILE RECRUITING
• 72% of candidates have visited
a company's mobile career site.
• 45% of candidates have applied
to a job via mobile.
5 TALENT REDISCOVERY
• 65% of resumes received for a high-
volume role are completely ignored.
• talent rediscovery matches resumes of
previous candidates to open reqs.
5
4
3
2
1
Google ha lanciato il secondo strumento per il recruitment online: a luglio è infatti
sbarcato negli USA (più avanti in Europa) Google Hire, un app che si prefigge di aiutare
le aziende a gestire le richieste di lavoro e ad efficientare il processo di selezione.
La forza di Hire sta nell’integrazione con le altre app di Google Suite, come Gmail
e Calendar, offrendo agli HR specialist un ecosistema unico in cui gestire la selezione
dei candidati. Hire è il secondo strumento dedicato al recruitment lanciato da Google
nel 2017: a maggio, infatti, è stato presentato Google for Jobs, dedicato invece
ai candidati al fine di trovare con facilità le posizioni aperte adatte alle loro esperienze.
* Fonte: www.ideal.com
18. IL MAGAZINE DI
Rispetto all’anno precedente il leasing ha
visto un incremento del 16% circa sia
sul numero che sul valore dei contratti
stipulati, il maggiore tra
le principali economie
europee.
Attraverso il leasing,
le imprese italiane
hanno potuto usufruire
degli incentivi di cui al
Superammortamento
e della Nuova Sabatini
per effettuare nuovi investimenti al fine
di migliorare la propria competitività sul
mercato.
Il trend positivo del leasing ha
interessato tutti i maggiori comparti. Nello
specifico, il comparto auto è stato quello
con il trend migliore, con
una crescita del 23,0%
e del 28,0% nel numero
e nel valore dei contratti
ed una performance
particolarmente positiva
nel sotto-comparto dei
veicoli industriali (+44,6%
numero contratti e +49,8%
valore dei contratti), che ha
rappresentato circa un terzo del leasing
auto 2016.
IL LEASING HA SUPERATO
I 20 MILIARDI DI EURO
DI STIPULATO NEL 2016,
SEGNANDO IL TERZO
ANNO CONSECUTIVO
DI CRESCITA.
3332
la nUOVa fROnti�Ra
del
leasing:
il comparto auto è stato quello
con il trend migliore
di GIANLUCA DE CANDIA | @gluca1970
Direttore Generale Assilea
automobili
+23%
+44,6%
+28%
+49,8%
crescita numero contratti
crescita numero contratti
crescita valore contratti
crescita valore contratti
veicoli
industriali
1.07
19. IL MAGAZINE DI
34
Le imprese, in particolare
le PMI, attraverso lo
strumento del leasing
stanno approfittando delle
opportunità offerte dalle
misure di sostegno agli
investimenti messe in campo
dal governo. Già nel 2016
hanno potuto beneficiare di un
ammortamento incrementato
del 40% rispetto al costo
d’acquisto dei beni strumentali
alla loro attività.
Tale iniziativa, denominata
Superammortamento, è stata
rinnovata per tutto il 2017
ed accanto ad essa è stata
introdotta una nuova misura
(c.d. Iperammortamento), che
prevede l’applicazione di un
ammortamento maggiorato del
150% sul costo di acquisto di
beni strumentali facenti parte
del piano Industria 4.0.
Come si è potuto osservare
anche attraverso la crescita
dello stipulato leasing 2016, il
Superammortamento si è ben
manifestato nelle dinamiche
positive degli investimenti
in macchinari e in mezzi di
trasporto strumentali all’attività
d’impresa dello scorso
anno; risultati ancora migliori
si attendono nel 2017 nel
comparto strumentale, alla
luce dell’introduzione dei nuovi
incentivi agli Investimenti 4.0.
A fronte di una crescita attesa
per il 2017 superiore al 6,7%, nei
primi cinque mesi dell’anno si
osserva già un incremento pari
al 7,0%. Il leasing strumentale,
nello specifico, ha visto
proseguire la sua corsa, con
oltre 76mila contratti di leasing
in beni strumentali, per un
valore vicino ai 3 miliardi di euro.
Rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno, l’incremento
è stato pari al +10,5% in numero
di operazioni e al +8,3% in
termini di valore. Solo nel mese
di maggio gli investimenti
in leasing strumentale sono
cresciuti dell’11% (in numero
operazioni) e del 12% (in valore).
Secondo una stima rilevata
dagli operatori, gli investimenti
4.0 pesano per oltre il 30%,
per un controvalore di oltre 900
milioni di euro di finanziamenti in
leasing.
35
Fonte: Elaborazioni BDCR Assilea
su dati MiSe
nuova sabatini
prenotazioni fino
a giugno 2017
2.818 milioni di euro
di investimenti
così ripartiti
61%
LEASING
FINANZIAMENTI
BANCArI
1.099 MLN
1.719 MLN
55,8%
LEASING
FINANZIAMENTI
BANCArI
634 milioni di euro
di investimenti
così ripartiti
TECNo sabatini
prenotazioni fino
a giugno 2017
280 MLN
354 MLN
0
7.500
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
15.000
22.500
auto
immobiliare
aeronavale
e ferroviario
strumentale
energie rinnovabili
Serie storica dello stipulato leasing (valori in milioni di euro)
Nello stipulato leasing
strumentale, si è osservato
un incremento del 7,4% nel
numero dei contratti e del
14,8% nel loro valore; sono i
contratti nella fascia d’importo
>0,5 e <=2,5 milioni Euro ed
in quella > 50.000 Euro <=
0,5 milioni Euro a contribuire
maggiormente all’aumento
dello stipulato di tale macro
comparto; a parità di numero
di operazioni rispetto al 2015,
è continuato a crescere il
valore complessivo del leasing
operativo strumentale (+4,7%).
Il comparto aeronavale e
ferroviario conferma anche
per il 2016 una ripresa dello
stipulato - costituito per lo
più da leasing su nautica da
diporto - visibile sia sui numeri
che sull’importo dei contratti.
Il comparto immobiliare ha
ripreso lievemente a crescere
nei numeri, anticipando
la ripresa del settore delle
costruzioni. Nello specifico,
è stato il «da costruire» a
stimolare la dinamica del
comparto, soprattutto nelle
fasce d’importo più elevate.
Fonte: Assilea, Rapporto sul Leasing 2016
20. IL MAGAZINE DI
3736
Altrettanto importanti sono i
numeri degli investimenti Tecno-
Sabatini rilevati (prenotati)
a giugno 2017 (fonte MiSE),
che ammontano a 634 milioni
di euro; di questi, circa 354
milioni sono riconducibili ad
investimenti leasing con un
peso del leasing di oltre il
55%. In generale, nel 2017 gli
investimenti in leasing di cui alla
Nuova Sabatini rappresentano
il 61% rispetto al totale dei
finanziamenti prenotati.
Relativamente alla distribuzione
degli investimenti leasing
strumentale sul territorio rilevati
da Assilea a maggio 2017, oltre
il 55% si è concentrato nelle
regioni Lombardia, Veneto ed
Emilia. La crescita maggiore
si è registrata, nell’ordine,
nelle seguenti regioni: Lazio,
Lombardia, Toscana e Puglia.
Con riferimento al Lazio, in
particolare, è cresciuta la
concentrazione nella provincia
di Roma, che - con un peso
del 4,6% dello stipulato leasing
strumentale - si attesta nel 2017
al secondo posto dopo Milano
(9,8%). Tra le prime 15 province
per stipulato leasing strumentale,
si osserva una dinamica
positiva anche a Verona (dove si
concentra il 2,6% dello stipulato
strumentale) ed a Firenze
(1,9% dello stipulato leasing
strumentale).
L’effetto 4.0 è riscontrabile
sia nei beni sia nei settori
di clientela maggiormente
finanziati nel 2017. Ai primi
posti si confermano i seguenti
comparti: macchine utensili per
asportazione (15%), macchinari
non targati per l’edilizia
(11%), macchinari agricoli
(11%), macchine utensili per
deformazione (10%).
Al quinto posto sono rilevati i leasing
di beni ad alta tecnologia nel campo
dell’elaborazione e trasmissione dati.
Questo comparto peraltro è il primo in
termini di numero di contratti stipulati
(oltre un contratto di leasing su quattro).
Il leasing su elaborazione e trasmissione
dati nei primi mesi del 2017 cresce
soprattutto in termini di importo ed il suo
peso raggiunge il 9% del comparto (quasi
due punti percentuali in più rispetto al peso
dello scorso anno); in particolare cresce
soprattutto nel settore delle attività di
direzione aziendale, verso il quale è diretto
circa il 9,3% dello stipulato del comparto
(oltre 4 pp in più rispetto allo scorso anno),
in quello della fabbricazione di strumenti
e apparecchi di misurazione, prova e
navigazione (5,7%, con un incremento di
3 pp rispetto all’anno precedente), della
distillazione, rettifica e miscelatura degli
alcolici (5,5%, con un incremento di 3 pp).
In termini di settore di clientela, cresce il
peso dello stipulato leasing strumentale
su imprese attive nella fabbricazione
di computer, elettronica e ottica,
elettromedicali, apparecchi di misurazione.
Questo si attesta nel 2017 come il
secondo settore di destinazione del leasing
strumentale con un peso del 7,2%, dopo
il settore della fabbricazione dei prodotti
chimici (16,5%). All’interno del settore del
commercio, l’effetto 4.0 sta avendo un
ruolo rilevante nel numero dei contratti
stipulati nel settore della filiera automotive
che ha visto crescere la propria incidenza
con un peso del 5,4% sul totale del numero
delle stipule. ¤
2.0%
1.9%
1.9%
29.2%
12.4%
13.5%
7.6%
5.9%
3.1%
7.6%
4.6%
2.5%
1.0%
1.9%
0.3%
0.5%
0.7%
2.3%
1.1%
ripartizione stipulato leasing strumentale
per regione (gen-mag. 2017)
confindustria vicenza:
"le imprese
diventano più 4.0 e
chi ha già investito
lo rifarà".
milano - 9,8%
roma - 4,6%
verona - 2,6%
firenze - 1,9%
Fonte: Elaborazioni BDCR Assilea
macchine utensili
per l'asportazione di
materiale metalmeccanico
macchinari non targati
per l'edilizia civile
e stradale
macchine utensili per
deformazione di
materiale metalmeccanico
macchinari per l'agricoltura,
foreste e pesca
macchinari per
l'elaborazione e trasmissione
di dati
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%
Gianluca De Candia biography
Dottore Commercialista e Revisore Contabile, Presidente della Commissione
Leasing e Factoring delĺOrdine dei Dottori Commercialisti di Roma. Consigliere
Conciliatore BancarioFinanziario, Consigliere UCINA Confindustria Nautica.
Docente EmIAS/IFRS LUISS Business School - Divisione MBA & Master,
Docente presso la scuola superiore delĺeconomia e in corsi di perfezionamento
organizzati da società specializzate. Pubblicista su Corriere Tributario, Il Sole 24
ORE, Italia Oggi, Huffington Post. Coautore del libro “La fiscalità delle società
IAS/IFRS”ed. IPSOA 2011, Coautore del libro “Il leasing azionario, su aziende
e su marchi” ed. Edibank 2006.
1 Contratto di leasing
strumentale su 4 è IT
valore
numero
Fonte: Elaborazioni BDCR Assilea
21. 38
il blog
sul leasing
eD il noleggio
alla portata
di tutti
Mondoleasing.it è il primo blog italiano
dedicato al mondo del leasing e del
noleggio, con contenuti e news sempre
aggiornate su tutti i temi di interesse per
gli operatori del settore.
Un web magazine nel quale trovare
case study reali, risposte a domande
relative a questi prodotti finanziari e, non
ultimo, uno spazio interattivo nel quale
scambiare opinioni sia con la redazione,
sia con gli altri utenti.
Il blog, presentato a luglio a Milano, è
stato definito da Gianluca De Candia,
Direttore Generale di Assilea, “un’idea
straordinaria che finalmente ha
avuto attuazione. Oggi il leasing
è conosciuto da chi ha una partita
Iva ma viene spesso associato ad
altre forme finanziarie, molto spesso
impropriamente al noleggio o alla
locazione”.
“La necessità di rinnovo del parco
strumenti ha riportato le aziende ad
investire nel leasing, con l’obiettivo
di crescere in innovazione e
competitività” ha sottolineato Massimo
Macciocchi, consigliere delegato di
IFIS Leasing (Banca IFIS Impresa) e
consigliere di Assilea. “Lo abbiamo
visto dai dati di Assilea ma anche dal
nostro business, e la crescita si riflette
anche in una necessità di informazioni
e trasparenza. MondoLeasing offre
l’opportunità a chi è interessato a questo
strumento di aggiornarsi, capire meglio
come direzionare gli investimenti e come
orientarsi nel mondo del leasing”.
www.mondoleasing.it
22. BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
41
1986. É l’anno in cui, giovane e inesperto,
entrai in punta di piedi in I.Fi.S., allora non ancora
banca ma con lo stesso focus: supportare le imprese
italiane nel loro lavoro.
A volte ci ripenso, a quell’inizio, a
quegli anni in cui abbiamo gettato
le basi di qualcosa che certamente
non immaginavamo potesse
diventare un Gruppo Bancario
quotato che capitalizza oltre 2 miliardi di euro
e con più di 1.400 collaboratori.
Ricordo allora il senso di naturale incertezza da
parte mia, tipico di chi si avvicina per la prima volta
al mondo del lavoro: da una parte tentavo di prendere
dimestichezza con fatture e ricevute bancarie,
dall’altra cominciavo a misurarmi dal vivo con la
partita doppia dopo il primo ed unico esame di
“Ragioneria 1” nel mio percorso universitario.
Ma soprattutto, mi chiedevo perché le
imprese italiane avessero bisogno del nostro
supporto finanziario invece di andare “in banca”.
La risposta era semplice: perché, ieri come oggi,
andare “in banca” per quelle PMI significava
non avere risposte, e quando la risposta c’era,
spesso era un “no”.
Sono stati anni vissuti in presa diretta sul campo.
Si prendeva la macchina a Genova, prima sede
della società, alle quattro del mattino per essere a
Padova alle otto; si girava in auto ad incontrare i clienti
e a cercarne di nuovi; si cenava insieme e alle 23 si
riprendeva l’autostrada per tornare a Genova,
tutto “in giornata”.
Ci occupavamo di tutta la filiera del credito: se da
una parte si valutavano i clienti e l’assunzione del
rischio, dall’altra richiedevamo liquidità
alle banche, vivendo quindi la duplice
prospettiva del credito. Questo ci ha
permesso di sviluppare una visione globale
e di crescere con un certo distacco dalla
finanza, guardando il mondo dell’impresa
dal punto di vista dell’economia reale, della
fornitura, della produzione.
Oggi siamo in tanti, gli ambiti di attività che
copriamo sono molteplici e si sono sviluppati
seguendo l’evoluzione del mercato e cogliendo
le opportunità offerte da un contesto di grandi
cambiamenti. Abbiamo completato un’acquisizione,
impensabile in quel 1986.
L’acquisizione del Gruppo Interbanca è una tappa
rilevante, contaminazione positiva tra esperienze
professionali che integra la visione e l’approccio al
business, rafforza l’azione concreta a favore del mercato,
integrando prodotti e servizi in soluzioni di valore per i
clienti.
Una “tappa del nostro percorso, non il punto di
arrivo”. E ancora, a distanza di così tanti anni, la voglia di
macinare tappe e chilometri è sempre la stessa. ¤
Alberto Staccione
@AStaccione
“Quando entrai per la prima volta
in Banca IFIS, l’acquisizione di
un altro gruppo bancario era
impensabile. Allora ci contavamo
sulle dita delle mani; oggi siamo
arrivati a 1.400 e la voglia di
macinare tappe è ancora la stessa”.
EDITORIALE
Alberto Staccione
Direttore Generale Banca IFIS
40
BANCA IFIS
NEWS
23. 4342
#IFISmore è l’hashtag con
cui sono stati condivisi
sui social di Banca
IFIS gli eventi relativi
all’acquisizione del Gruppo
Interbanca. Giornate
storiche per il Gruppo,
momenti importanti e
ricchi di emozioni, giunti
a conclusione di un
periodo di lavoro intenso.
Un hashtag scelto per
esprimere un messaggio
preciso: il tutto ha più
valore della somma delle
singole parti.
Un Gruppo nuovo, più
grande, ma non solo in
termini di numeri: nuovi
clienti, prodotti, modi di
essere leader nel sostegno
alle piccole, medie e micro
imprese italiane, che hanno
ora a disposizione una
gamma di prodotti e servizi
in grado di soddisfare
tutte le esigenze di
finanziamento.
Nuovi clienti, nuovi prodotti:
soprattutto più persone. Sono circa
700, compresi gli agenti sul territorio,
i colleghi che dal 30 novembre scorso
sono entrati a far parte del Gruppo,
portando con loro un bagaglio fatto
di esperienze, competenze e di
entusiasmo.
Per tutti i collaboratori dell’ex Gruppo
Interbanca – ma anche per i colleghi
di Banca IFIS – è stato pensato un
percorso di inserimento articolato
chiamato “Nice 2 Meet U”, che parte
da una sezione dedicata sulla intranet
aziendale IFIS4YOU con domande
frequenti, indicazioni, un ebook e
un video di benvenuto da parte
dell’AD, fino ad arrivare a incontri
di integrazione e team building
organizzato per funzioni.
2.01
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
Da sinistra: Giovanni Bossi (AD Banca IFIS), Cristina Tajani (Assessore alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse
umane del Comune di Milano), Alessandro Csillaghy (Vice Presidente Banca IFIS), Sebastien Egon Fürstenberg (Presidente Banca IFIS),
Paolo Braghieri (ex AD Gruppo GE Capital Interbanca), Alberto Staccione (Direttore Generale Banca IFIS).
25. 4746
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
FILO DIRETTO
PER LE IMPRESE
Da aprile 2017 il servizio clienti di Banca
IFIS Impresa si è ampliato, seguendo
l’evoluzione della business unit dedicata
ai servizi alle PMI. Con l’aggiunta di nuovi
business (leasing, finanza strutturata,
finanza a medio-lungo termine) è nata
la necessità di strutturare un call center
in grado di dare risposte alle principali
tipologie di servizio dedicate ai clienti diretti
e soprattutto a chi è interessato ad entrare
a far parte di Banca IFIS Impresa.
SOCIAL SERVICE
FILO DIRETTO:
LA MIGLIOR
CUSTOMER
EXPERIENCE
IL CLIENTE È SEMPRE AL CENTRO, ATTRAVERSO PRODOTTI PENSATI PER
RISOLVERE ESIGENZE REALI DI PERSONE E AZIENDE ED UN’ASSISTENZA
CHE SAPPIA RISPONDERE IN MANIERA VELOCE ED EFFICACE ALLE LORO
DOMANDE. BANCA IFIS DA SEMPRE INVESTE RISORSE NEL CREARE
ASSISTENZA MIRATA PER IL CLIENTE ATTRAVERSO TUTTI I CANALI DI CUI
DISPONE, ONLINE E OFFLINE.
Di particolare attenzione è il customer
care, un servizio clienti rapido,
completo, differenziato e multicanale.
La customer experience di Banca
IFIS non si ferma al call center: i social
network sono infatti lo strumento più
utilizzato dai clienti per dialogare in
maniera aperta e trasparente.
2.02
26. 4948
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
Particolarmente strutturato è anche
il lavoro che i vari team di Filo Diretto
svolgono sui prospect, le aziende che
ancora non sono clienti di Banca IFIS
Impresa ma che sono interessate alle
opportunità di finanziamento a disposizione.
Tanto per il factoring quanto per il leasing,
Filo Diretto segue la gestione dei prospect
guidata dalle campagne web, effettuando
una prima valutazione delle richieste di
finanziamento pervenute.
Inoltre, per quanto riguarda i servizi di
leasing, da qualche mese Filo Diretto ha
iniziato a curare anche la fase successiva,
che comprende la gestione del primo
contatto con i prospect interessati.
Una fase che Filo Diretto Factoring già
cura, fissando anche la prima visita
in azienda da parte degli sviluppatori
commerciali di Banca IFIS Impresa.
Grazie a una formazione a 360 gradi sui prodotti
e i processi, il team di Filo Diretto Leasing –
nato per fornire un primo livello di assistenza alla
clientela – è stato formato per assistere il cliente
leasing anche durante il secondo step, quello
solitamente fornito dal back office. Un ulteriore
passo verso una maggior integrazione e
rapidità nel servizio al cliente.
Da qualche mese inoltre Filo Diretto è in grado
di offrire assistenza in real time: una delle
novità del 2017 è infatti la nuova chat
di Banca IFIS Impresa, attraverso la quale
clienti e prospect possono contattare,
direttamente dal sito web
(www.bancaifisimpresa.it/filo-diretto),
gli specialisti dei servizi alle PMI.
La nuova chat Banca IFIS Impresa è attiva
per i servizi di Factoring, Leasing Autoveicoli
e Leasing e Noleggio: all’interno dei box
dedicati, sotto a ciascun numero verde
è presente il bottone “Entra in chat”,
per entrare subito in contatto
con i professionisti di Filo Diretto.
FILO DIRETTO
FACTORING
dedicato ai clienti del
business storico di
Banca IFIS Impresa;
È per questo che Filo Diretto, il contact
center di Banca IFIS Impresa, inizialmente
dedicato unicamente ai clienti factoring, è
oggi un servizio di call center strutturato su
più linee, ognuna con un proprio numero
verde:
FILO DIRETTO
LEASING AUTOVEICOLI
per i clienti del segmento
Transportation;
FILO DIRETTO
LEASING E NOLEGGIO
il call center per i clienti del segmento
Leasing e Noleggio Strumentale.
27. BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
5150
CHAT RENDIMAX
La chat rendimax è uno strumento digitale
– disponibile sul sito www.rendimax.it –
pensato per offrire assistenza rapida e in
tempo reale sul conto deposito online
della Banca;
FAQ INTERATTIVE
Ai siti www.rendimax.it e www.contomax.it
è disponibile una sezione di FAQ interattive,
all’interno della quale il cliente può trovare
una serie di risposte ai principali quesiti
sui conti online della Banca e, se non trova
ciò di cui ha bisogno, ha la possibilità di
creare, inviare e ricevere risposta a una
nuova domanda. Inoltre, anche gli utenti
del sito possono contribuire a questa
sezione, rispondendo alle domande o
aggiungendo commenti;
IVR (INTERACTIVE VOICE
RESPONSE)
Un servizio di call center con procedura
guidata, per aiutare i clienti ad orientarsi
tra i diversi servizi e operazioni disponibili.
Il nuovo IVR mette a disposizione anche
il servizio di “call me back”, ovvero la
possibilità di essere richiamati dal primo
operatore disponibile. ¤
RACCOLTA RETAIL:
UN MONDO DI CANALI DIGITALI
L’evoluzione del customer service passa anche
per la raccolta retail. I clienti dei prodotti retail
online della Banca – il conto deposito rendimax e
il conto corrente contomax – dispongono infatti di
un’assistenza multicanale sempre più completa.
Ai canali tradizionali, come il call center e l’indirizzo
e-mail dedicato, si sono aggiunti altri strumenti,
pensati per offrire della clientela una customer
experience veloce, efficiente e curata.
IL NUOVO IVR OFFRE
ASSISTENZA PER ESIGENZE
RELATIVE A TUTTI I PRODOTTI DI
CONTO DI BANCA IFIS.
ANCHE I CLIENTI IFIS IMPRESA –
IL CONTO CORRENTE DEDICATO
ALLE IMPRESE – POSSONO
QUINDI RICEVERE ASSISTENZA
TELEFONICA CHIAMANDO IL
NUMERO VERDE 800 522 122.
SOCIAL NETWORK
ASSISTANCE
Già da alcuni anni rendimax e contomax
sono sbarcati sui social, con un duplice
obiettivo:
1 • fornire assistenza real time ai propri
clienti – il tasso di risposta su Facebook
per rendimax e contomax è del 100%
con un tempo medio di risposta tra
i 5 e i 6 minuti;
2 • dare supporto alla propria clientela
condividendo utili contenuti informativi
- come gli articoli pubblicati sul blog
Salvarisparmio e sul blog di rendimax -
e attraverso iniziative come il Glossario
del risparmio, che approfondisce
termini di uso comune legati al fondo del
risparmio e degli investimenti
(www.rendimax.it/glossary).
La social customer care
rappresenta una parte
consistente dell’attività
di assistenza clienti di
rendimax e contomax,
la quale agisce in
costante sinergia con
il servizio clienti.
Conto deposito
rendimax è su Facebook,
Twitter e Instagram;
contomax è invece su
Facebook e Twitter.
28. Creazione di valore,
incontro, crescita
e “contaminazione” tra
competenze ed
esperienze diverse:
è in quest’ottica quindi che
Banca IFIS ha organizzato,
nei mesi successivi
all’integrazione, alcuni
incontri dedicati
ad approfondire tematiche
e aspetti utili a sviluppare
opportunità di cross
selling, in particolar modo
tra factoring e leasing.
Il primo di questi incontri,
tenutosi a febbraio 2017
presso la sede di IFIS
Leasing a Mondovì,
ha coinvolto i responsabili
territoriali delle reti
commerciali leasing
e factoring di Banca IFIS
Impresa, con l'obiettivo
di creare integrazione
e coesione tra i team,
condividere obiettivi
e nuove sfide. ¤
MADE IN ITALY EVOLUTION:
IL CROSS SELLING COME
IMPULSO ALLA CRESCITA
5
MLN/€
FACTORING
15
MLN/€
LEASING
34
MLN/€
LENDING
I NUMERI DEI NOSTRI
CONTRATTI
(OLTRE 50 MLN)
IN CROSS SELLING*
Essere leader nel
sostegno alle imprese,
creando valore
per la Banca
e per l’economia
italiana, è da sempre
l’obiettivo che guida
le scelte del nostro
istituto.
Tra queste scelte vi è
anche l’acquisizione,
un passo che ha
portato numerose
novità per il Gruppo,
come l’integrazione
di nuovi servizi
finanziari a supporto
delle aziende:
leasing per i segmenti
transportation
e strumentale,
noleggio operativo,
finanziamenti a medio
e lungo termine
e finanza strutturata.
Grazie all’ampliamento
dell’offerta
e della specializzazione
Banca IFIS può ora
rivolgersi alle PMI
del territorio e a quelle
che operano in ambito
internazionale,
in Romania
e in Polonia,
un pacchetto
di prodotti completo
e integrato, cogliendo
le opportunità anche
grazie al cross selling.
Al 31 luglio 2017 sono
stati oltre 210 i contratti
approvati in cross
selling per i servizi
di factoring, leasing
e lending, di cui
150 già erogati,
per un valore che
ha superato
i 50 milioni di euro.
Le aziende che, a fronte
di un contratto
con Banca IFIS
Impresa, hanno
dimostrato interesse
anche per gli altri
prodotti della business
unit sono state circa
800.
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
52
IMPRESE, STORYTELLING
E MADE IN ITALY:
I PROGETTI
DI BANCA IFIS IMPRESA
CURIOSI DI CONOSCERE
I PROGETTI DI
BANCA IFIS IMPRESA?
VOLTATE PAGINA E…
BUONA SCOPERTA!
Uno storytelling
d’impresa che metta
al centro le voci
degli imprenditori,
che promuova
i digital champions
italiani e li metta
in contatto con quelle
realtà artigianali
che desiderano cogliere
le opportunità
del digitale. Banca
IFIS Impresa organizza
e sostiene progetti
dedicati al racconto
dell’impresa italiana,
dell’artigianato
d’eccellenza e della
digital transformation
del Made in Italy.
Un modo diverso
per dimostrare, ancora
una volta, come
un rapporto diverso
tra Banca e Impresa
sia possibile
e soprattutto
necessario.
53
2.03
* Fonte: dati Banca IFIS
29. Nato a fine 2015 dalla collaborazione
di Banca IFIS con Giorgio Soffiato (AD
di Marketing Arena) e Stefano Micelli
(professore di Economia e Gestione delle
Imprese alla Ca’ Foscari di Venezia),
Botteghe Digitali è un programma di
mentoring che si propone di individuare
artigiani meritevoli per accompagnarli in
un percorso di trasformazione digitale che
permetta loro di avere una marcia in più
nel mercato odierno e futuro. Il programma
si sviluppa, inoltre, in una web serie su
YouTube: la prima edizione ha avuto oltre
1 milione di visualizzazioni e ha ricevuto il
premio come progetto più meritevole alla
Maker Faire Rome 2016. Con 11 nuovi
artigiani ed altrettanti settori, la sfida del
2017 è diventata ancora più interessante:
dal food alla moda, passando per il
design, Botteghe Digitali racconta 11
nuove storie d’artigianato. La web
serie, che debutterà ad ottobre 2017, è
in fase di making of: gli artigiani stanno
affrontando ogni settimana duri test e
trasformazioni digitali. Seguite il web
racconto sui social di Botteghe Digitali su
YouTube e preparate i pop corn!
www.youtube.com/c/BottegheDigitali. ¤
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
5554
CRESCI CON BOTTEGHE DIGITALI
www.botteghedigitali.it
non è più soltanto lo spazio
che ospita il racconto
del percorso evolutivo
degli artigiani selezionati,
ma una vera e propria
piattaforma web
a disposizione di tutti
gli artigiani che, pur
non facendo parte
del format, desiderano
scoprire le potenzialità
del digitale e capire
come integrarle nel proprio
business. Attraverso
la sezione “Cresci” del sito
ufficiale – un’area riservata
dedicata agli artigiani
che vogliono innovarsi - tutti
gli artigiani aspiranti digital
avranno a disposizione
una serie di utili strumenti,
consigli e materiali preparati
dalla task force del progetto.
Botteghe Digitali coinvolge
anche i nuovi talenti
della comunicazione
digitale e della digital
transformation: anche
quest’anno infatti
sono state avviate
delle collaborazioni
con alcuni enti accademici,
che permetteranno ad
un gruppo di studenti
di lavorare a stretto contatto
con i professionisti
del progetto, proporre idee
fresche e originali
agli artigiani e scrivere
una tesi di laurea
sperimentale raccontando
la propria esperienza.
Grazie alla partnership
con l’Università degli Studi
di Padova, 10 studenti del
Corso di Laurea in Scienze
della Comunicazione,
selezionati tra coloro
che hanno seguito il corso
di Internet Marketing
del Professor Marco Bettiol,
sono già entrati nel vivo
di Botteghe Digitali e stanno
affiancando gli 11 artigiani
nelle attività
di comunicazione digitale.
Inoltre, per il secondo anno
consecutivo, un gruppo di 5
studenti del MADI
(il Master in Architettura
Digitale dello IUAV),
coordinati dallo specialist
Fabio D'Agnano,
collaboreranno a Botteghe
Digitali attraverso
la realizzazione di progetti di
digital transformation, studiati
per le aziende
No-Made Boards, Gabbiani,
Tappezzeria Druetta
e Lispi&Co.
30. GLI IDEATORI
GLI SPECIALIST
I COACH
FABIO D'AGNANO
Specialista in
Prodotto
e digitalizzazione
processi
FAUSTO
SALVADOR
Specialista
in Business Plan
ROSSANA
OMIETTI
Specialista in Web
communication
LUCA
DE PIETRO
GAIA
SEGATTINI
BARBARA
BONAVENTURA
STEFANO
SCHIAVO
LAURA
BORTOLONI
Cindy Leper
Lispi & Co. Lydda
Wear
No–Made
Boards
Angelo
Inglese
Brema
Panificio
Follador
La Golosa
Officina
Gabbiani
Venezia
Tappezzerie
Druetta
Barber
Mind
GLI ARTIGIANI
STEFANO
MICELLI
Professore
Ca’ Foscari
e autore di Futuro
Artigiano
MARA DI
GIORGIO
Responsabile
Comunicazione
e IR Banca IFIS
GIORGIO
SOFFIATO
Founder e CEO
Marketing Arena
GLI IDEATORI
GLI SPECIALIST
I COACH
GLI ARTIGIANI
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
5756
Botteghe Digitali
analisi aziendale
obiettivi
percorso
31. BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
5958
Raccontare le imprese che fanno
l’Italia attraverso la loro voce.
Da agosto 2016 le telecamere
di Tour PMI viaggiano per il Bel
Paese ed entrano lì dove l’Italia
si costruisce davvero, nelle officine
e nei laboratori di quelle aziende
che rappresentano il motore
dell’economia.
Con la collaborazione dei propri
clienti, Banca IFIS Impresa con
Tour PMI documenta realtà
imprenditoriali d’eccellenza,
aziende che attraverso il proprio
lavoro riescono a dare valore
alle risorse e alle persone
del territorio.
Il video racconto di Tour PMI
trova spazio sui social network
di Banca IFIS Impresa, in cui
a parlare sono gli stessi
imprenditori italiani assieme
ai colleghi che fanno parte
della rete commerciale di Banca
IFIS Impresa. A marzo 2017
è partito anche Tour PMI Leasing,
un nuovo filone che ogni mese
racconta la storia di una
delle aziende partner
di IFIS Leasing. Seguite il canale
YouTube di Banca IFIS:
tutte le puntate di Tour PMI sono
raccolte nella playlist dedicata. ¤
32. 60
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
61
Come per le “Societies” che tra la fine
dell’Ottocento e inizio Novecento,
specialmente in Inghilterra,
si prefiggevano di ampliare i confini
culturali dei loro Paesi e arricchire
con papers e ricerche
l’orizzonte conosciuto
dell’epoca, così vuole
fare l’Innovation
and Craft Society
per la manifattura
digitale. Il progetto
di Banca IFIS,
in collaborazione
con la Triennale di
Milano e Stefano
Micelli, si propone
come hub di ricerca
e innovazione,
osservatorio privilegiato delle dinamiche
emergenti nell’area della digitalizzazione
delle attività manifatturiere, un luogo
di incontro e approfondimento dove
imprese, ricercatori, istituzioni
e rappresentanti del mondo finanziario
possono scambiare esperienze, opinioni
e informazioni. Un progetto formalmente
partito a settembre 2017, che prevede
incontri, workshop, confronto
e networking tra gli esponenti
del mondo della finanza, della ricerca
e delle istituzioni e le aziende
che costituiscono le eccellenze
del design e della manifattura italiana,
tanto da esserne degli ambasciatori.
Le attività del club si basano
sulla partecipazione e l’impegno
del Comitato Scientifico - formato
da personalità di spicco del design,
della digital transformation,
della comunicazione e della finanza.
Tra i membri del club vi sono invece
aziende italiane di successo nel campo
del design, della moda, del tessile
e dell’arredamento, che
con la propria esperienza in campo
digitale contribuiranno alla realizzazione
delle attività organizzate dal Comitato. ¤
www.innovationandcraftsociety.it
Sono diverse le iniziative
promosse dai membri
del Comitato Scientifico
per il 2017: tra questi,
un workshop aperto
alle aziende, che andrà
ad approfondire le diverse
tematiche legate all’industria
4.0, e una mostra ospitata
negli spazi della Triennale
di Milano, con cui Banca IFIS
aveva già collaborato nel 2016
per la mostra “New Craft”.
Novità di quest’anno
è inoltre la partnership
con Meet the Media
Guru, incubatore dedicato
all’innovazione e
alla digital transformation e
membro del club dall’inizio
del 2017. Insieme al team
di Meet the Media Guru,
l’Innovation and Craft
Society sta lavorando
a due eventi dedicati
al mondo della manifattura
4.0. Ospitati anch’essi
presso La Triennale
di Milano, i due incontri -
in programma
per l’autunno 2017 -
partiranno dal concetto
di creatività nella
manifattura 4.0 per
arrivare all’idea di
produzione
nel New Craft,
coinvolgendo e creando
momenti di confronto
con personalità
e realtà internazionali
rappresentativi della digital
transformation in campi
come quello della moda,
della manifattura
e del design.
COS’È MEET THE MEDIA GURU?
Dal 2005 Meet the Media Guru
organizza a Milano eventi ed incontri
dedicati all’innovazione e alla cultura
digitale, ai quali ogni anno prendono
parte personalità internazionali
del settore - come ad esempio
John Lasseter (fondatore di Pixar),
il sociologo Zygmunt Bauman e
Don Norman, designer e padre
dell’human-centred design - solo
per citarne alcuni.
In dodici anni di attività Meet
the Media Guru è diventato una
community attiva di oltre 3.000
persone tra opinion leader,
imprenditori, professionisti, creativi,
giornalisti e appassionati di
innovazione, in grado di raccogliere
e anticipare i principali trend in tema
di digitalizzazione, apprezzato e
riconosciuto da istituzioni pubbliche
e private.
MEET THE MEDIA GURU PER INNOVATION AND CRAFT SOCIETY
Maria Grazia Mattei.
Giornalista ed esperta di
nuove tecnologie della
comunicazione, dal 2005
dirige Meet the Media Guru.
Stefano Micelli.
Figura di spicco nel panorama
italiano per quanto riguarda
l’innovazione e l’applicazione
delle tecnologie digitali alla
manifattura del Made in Italy.
Francesco Samorè.
Dal 2011 è direttore scientifico
di Fondazione Giannino
Bassetti, la cui mission è
promuovere la responsabilità
nell’innovazione.
Monica Scanu.
Architetto, Direttore dello
IED di Cagliari dal 2015 e
titolare del corso di Design
Management dal 2012.
Alberto Staccione.
Direttore Generale di Banca
IFIS dal 1995.
IL COMITATO SCIENTIFICO
DELL’INNOVATION
AND CRAFT SOCIETY
Francesco Bombardi.
Architetto. È founder del Fab
Lab Reggio Emilia con REI
(2012).
Alberto Cavalli.
Ricercatore e giornalista,
Direttore della Fondazione
Cologni dei Mestieri d’Arte.
Fabio D’Agnano.
Architetto di formazione
con una passione per
la programmazione, è
Professore e coordinatore del
Master in Architettura Digitale
allo Iuav di Venezia.
Stefano Maffei.
Architetto e Ph.D in Design
e Professore Associato
alla Scuola del Design del
Politecnico di Milano.
Carlo Martino.
Architetto e designer, Ph.D in
Tecnologie dell’Architettura,
è professore Associato di
Disegno Industriale alla
Sapienza Università di Roma.
33. 63
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
2.04
8
4
8
6
4
18
progetti
avviatinel2016
conclusi
risorse
coinvolte
running
inpartenza
aperturaportali
previstaentro2017
Negli ultimi anni Banca IFIS ha intrapreso
un percorso di trasformazione, fortemente
caratterizzata dall’evoluzione tecnologica:
razionalizzazione dei processi interni,
nuovi strumenti e una User Experience
(UX) migliorata per tutte le tipologie di
utenti coinvolti, al fine di poter rispondere
alle esigenze dei propri clienti in maniera
più veloce e completa.
È in quest’ottica che all’interno dell’istituto
è stata costituito un nuovo team,
la “Digital Transformation Area”,
nato con l’obiettivo di coordinare
e guidare le diverse attività legate
allo sviluppo di tutti quei progetti
che si contraddistinguono per una forte
componente digital ed innovativa.
DIGITAL
TRANSFORMATION AREA:
LA TASK FORCE
PER L’INNOVAZIONE
DIGITALE
La Digital Transformation Area va quindi
ad aggiungersi alla Digital Factory
(nata all’inizio del 2016) e all’area
Web Innovation, che si occupano
rispettivamente del disegno dei processi
e delle attività legate alla customer
experience e al web design.
L’integrazione di queste tre funzioni
si propone, attraverso skills diverse
e molto specifiche, di creare un polo
di innovazione e un centro
di competenza a 360° all’interno
di Banca IFIS, che permetta di disegnare
soluzioni nuove, innovative e digitali
a beneficio della Banca
e dei propri clienti.
62
34. Tra i progetti che la Banca porterà
a sviluppo entro l’anno è prevista
la creazione di alcuni portali
di dialogo dedicati ai propri clienti.
Tra questi, TiAnticipo è
la piattaforma dedicata alle aziende
che lavorano con la Pubblica
Amministrazione e che, attraverso
la registrazione delle fatture
certificate, potranno richiederne
l’anticipo a Banca IFIS Impresa
e ottenere così liquidità immediata
per la propria attività. Attraverso
il portale, i clienti potranno inoltre
monitorare in modo costante lo stato
delle proprie pratiche.
Il portale sarà online entro il mese
di ottobre 2017.
TiAnticipo nasce come servizio
informativo e di supporto alle aziende
che lavorano con la PA: al sito
di Banca IFIS Impresa, alla sezione
TiAnticipo, è già disponibile
per il download la “Guida ai Crediti
Certificati di Banca IFIS Impresa”,
un’utile e-book che illustra
il processo di certificazione dei crediti
vantati nei confronti della Pubblica
Amministrazione.
Dialogo e semplicità d’utilizzo:
con questi requisiti il team
di Banca IFIS dedicato
ai progetti digitali sta
portando a termine lo sviluppo
di CrediFamiglia4You
un nuovo portale online
pensato per rendere
la relazione con i clienti
CrediFamiglia più fluida
e immediata. I clienti avranno
a disposizione un’Area
Riservata da cui monitorare
da web, in maniera autonoma
e sicura, la propria posizione
e lo status dei pagamenti.
La prima release del portale -
dedicata ad un bacino
di 1000 clienti, al fine
di testarne accuratamente
le funzionalità - verrà
rilasciata a settembre 2017
e verrà successivamente
implementata e resa
disponibile a tutti i clienti
CrediFamiglia. Uno strumento
che va ad aggiungersi agli altri
canali con cui CrediFamiglia
si interfaccia quotidianamente
con i propri clienti: un call
center dedicato e una rete
di professionisti che opera
su tutto il territorio italiano.
CREDIFAMIGLIA:
IL DIALOGO AL 1° POSTO.
Un secondo portale sarà invece dedicato
ad una tipologia diversa di clientela:
i debitori dell’Area NPL della Banca.
Questa nuova piattaforma permetterà
ai clienti di monitorare da web la propria
situazione debitoria e, in un secondo
momento, di effettuare i pagamenti
direttamente dal portale.
A metà settembre partirà la fase pilota
del progetto, che interesserà
un “campione” di circa 1000 clienti
i quali, dopo un primo contatto
da parte del call center dedicato,
saranno invitati a testare e in seguito
a fornire dei feedback sull’utilizzo
del nuovo strumento. Lo sviluppo
di CrediFamiglia4You nasce
dalla volontà della Banca di costruire
e mantenere con i clienti dell’Area NPL
un rapporto basato sui valori che
da sempre guidano le azioni del team
CrediFamiglia: trasparenza, etica
e sostenibilità.
CrediFamiglia4You
64 65
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
35. 66 67
Con l’acquisizione
da parte di Banca IFIS
del Gruppo Interbanca,
siamo stati capaci
di acquisire nuove
competenze ed
esperienze da mettere
a fattor comune. Nasce
così il progetto interno
al Gruppo chiamato
“Competenze”
per individuare possibili
opportunità di crescita
e formazione dedicato
ai collaboratori del
Gruppo.
Con questo obiettivo
Banca IFIS ha dato
il via, attraverso
la propria intranet
aziendale IFIS4You
e il sito Lavorare in Banca
(www.lavorareinbanca.it,
dedicato al web
e social recruiting),
a due diversi progetti
per la valorizzazione
delle competenze
e la crescita delle risorse
del Gruppo: il Job Posting
(dedicato a tutta la Banca)
e il Progetto Esperienze
(pensato per i colleghi
del Gruppo Interbanca).
JOB POSTING
E PROGETTO
COMPETENZE:
il recruiting
di Banca IFIS
si sviluppa
anche all’interno
JOB
POSTING
In un Gruppo
in costante evoluzione
come è Banca
IFIS, si presentano
quotidianamente
nuove esigenze, anche
professionali: in questo
contesto, la Banca
ha deciso di valorizzare
le proprie persone
e offrire interessanti
opportunità di crescita
per chi già fa parte
di questa realtà.
Attraverso la nuova
sezione “Job Posting”
presente nella intranet
aziendale IFIS4You
la Banca dà infatti
la possibilità
alle proprie risorse
di conoscere
in anticipo rispetto
ai canali esterni le
posizioni aperte in
Banca e candidarsi
in modo prioritario.
Un progetto
di contaminazione
professionale che
si pone più obiettivi:
valorizzare
le competenze
e i percorsi lavorativi
dei collaboratori e,
al tempo stesso,
offrire la possibilità
di porsi nuove sfide
in un Gruppo che
ha costantemente
bisogno di menti
aperte. Chi ha detto
che un ruolo è
per sempre?
PROGETTO
ESPERIENZE
Dedicato ai colleghi
entrati nel Gruppo
con l’acquisizione,
il progetto è
stato avviato per
conoscere il percorso
professionale,
le attitudini
e le aspirazioni
di ciascuna nuova
risorsa al fine
di valorizzarle ogni
qualvolta se ne
presenti l’occasione:
il Gruppo è infatti
in costante sviluppo
e lo spirito
di innovazione che
lo contraddistingue
può portare interessanti
opportunità di crescita
per ogni persona che
ne fa parte.
Il progetto è stato
lanciato attraverso
un’area riservata
del sito
LavorareinBanca.it,
nel quale sono
raccolte
le testimonianze
di chi ha già
partecipato
al programma. ¤
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
36. 68
Banca IFIS ha scelto di
riqualificare un edificio degli anni
’50 (l’ex complesso industriale
per autolinee pubbliche della
Società Lazzi), situato all’interno
di un territorio contaminato,
che è stato appositamente
sottoposto ad un intervento di
risanamento conservativo.
Un investimento green, visto
che la sede può contare su un
parco fotovoltaico di ben 500
metri quadri e su pannelli di
conglomerato ligneo certificati
FSC®
(Forest Stewardship
Council), a garanzia che i
prodotti siano stati realizzati con
materie prime derivanti da una
corretta gestione delle foreste.
In quest’ottica, da agosto
2016 è operativa la nuova
sede di Firenze
(via Mercadante 2/A), che
ospita l’Area NPL e il ramo
fiorentino di Fast Finance.
INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ, ANCHE SUL POSTO DI LAVORO. DAL 2016 ABBIAMO
INIZIATO A RIPENSARE LE NOSTRE SEDI DI LAVORO, PER SODDISFARE UNA DUPLICE
ESIGENZA: OSPITARE IN SPAZI ADEGUATI ALLA COSTANTE CRESCITA DEL GRUPPO
I COLLABORATORI E CREARE AMBIENTI DI LAVORO RIVOLTI ALLO SMART WORKING,
ACCOGLIENTI E GREEN.
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
69
ROMA E FIRENZE,
HUB DI INNOVAZIONE
E SOSTENIBILITÀ
SMART
2.05
37. 7170
la nuova sede di firenze
Storia e numeri di una riqualificazione sostenibile
* Dati approssimati per difetto
Non manca l’attenzione ai dettagli,
anche in termini di design.
Gli arredamenti sono stati pensati
per favorire un nuovo modo di
vivere gli spazi di lavoro: questo
anche grazie alla collaborazione di
aziende specializzate del design
italiano, che hanno progettato
alcune delle aree della nuova
sede, come le sale riunioni e gli
spazi comuni, utilizzando materiali
innovativi come il legno Wildwood.
I pannelli di conglomerato ligneo
utilizzati sono certificati FSC®, a
garanzia di una gestione sostenibile
delle risorse forestali.
Gli oltre 250 km tra cavi e tubazioni
potrebbero congiungere in linea d’aria
la sede di Firenze con la Direzione
Generale di Banca IFIS a Venezia Mestre.
Gli spazi di lavoro prevedono moderne
composizioni con gruppi di scrivanie
integrate e ogni collega sarà fornito di
un locker per gli effetti personali e la
posta interna.
Le 75.000 ore complessive di manodo-
pera corrispondono a circa 42 anni di
lavoro di un singolo operaio.
SMART WORKING
E
RGONOMIAEDESIGN
SOSTENIBILITÀ
AM
BIENTALE
GLIIM
PIA
N
TI
MANODO
PE
RA
E
MATERIALI
1955
Anno di
costruzione
Società F.lli Lazzi
Ex complesso
industriale
10/2016
Inaugurazione
nuova sede
4630 m3
Superficie
complessiva
29
89
20
POSTI AUTO
POSTI MOTO
POSTI BICI
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
In particolare la “Thinking
Area” è stata ideata proprio
per portare tra gli uffici un po’
di quell’home feeling utile al
pensiero creativo.
38. 72
Un edificio dall’anima
moderna immerso nel
verde: una struttura solida
e funzionale che, insieme
ad elementi di design
avveniristico, esprime
flessibilità, innovazione
ed efficienza. Il nuovo
hub ospiterà gli uffici di
Banca IFIS Pharma, della
Business Unit Farmacie
e della filiale commerciale
Banca IFIS Impresa. ¤
Con 80 postazioni di
lavoro, 4 sale riunioni
e una sala meeting con
una capienza di circa 90
persone, rappresenta
un luogo perfetto per
ospitare anche incontri e
conferenze.
Da agosto 2017 è operativo anche il nuovo hub
bancario di Roma, al 5° piano di Bianchini 15, edificio
di 7 piani situato appunto in via Bianchini 15 a Roma,
nel cuore del quartiere dell’EUR.
73
962
m
2
80
3500
120
m
2
4
120
m
2
45
m
2
DI
CUI
PER SALE RIUNIONI
(4 SALE DI DIVERSA METRATURA)TOTALI PIANO
POSTAZIONI LAVORO
ORE DI LAVORO
ACCESS POINT
PHONE ROOM
PUNTI MULTIFUNZIONE
PER SALA MULTIFUNZIONE-CONFERENZA
2 AREE RISTORO
3
3
ci sono più di 5200
mt di cavi elettrici
di varie sezioni per il
trasporto dell’energia
a questi vanno aggiunti
i 13000mt di
cavi speciali per la
trasmissione dati
il tutto steso su
1350 mt di tubazioni
e canalizzazioni che
per il 90% si trovano
sotto la pavimentazione
flottante
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
la nuova sede di ROMA
39. 74
• Partecipazione a fiere di settore per il leasing e il factoring
(Transpotec, Automotive Dealer Day, ExpoDental, Cosmofarma, Effer
Dealer Open Day).
• Commercial Meeting agenti Leasing (novembre 2017).
• Partecipazione a convegni organizzati da Confindustria per il
factoring, Finanziare il circolante – serie di eventi organizzati da
Confindustia in diverse città d’Italia, ai quali Banca IFIS Impresa ha
partecipato per presentare i servizi di factoring.
• Bootcamp per le selezioni di Botteghe Digitali
(Mestre, 24 e 25 febbraio).
• Botteghe Digitali: Seeds&Chips (Milano), Surf Expo (Roma),
Golosaria (Padova), Pordenone Legge, Sulla cresta del legno (Bologna),
Mostra Design FARE (organizzato da Fondazione Malvina Menegaz per
le Arti e le Culture, Castelbasso), Pitti Immagine Uomo (Firenze), Open
House (Torino), Vinitaly (Verona), + degustazioni dei propri prodotti
(La Golosa Officina).
• NPL Meeting 2017 (15 settembre, Venezia).
• Equity NPL Meeting (14 settembre, Venezia).
• CrediFamiglia Awards (26 gennaio, Milano) e premiazioni trimestrali
del Club élite.
• Macro regionali mensili CrediFamiglia per agenti, società di recupero
e Legal Factory.
• Partecipazione come speaker a conferenze ed eventi
dedicati al mercato degli NPL:
NPL South Europe 2017 (Milano), 21° Annual Global ABS Conference
(Barcellona), Presentazione Settimo Rapporto Annuale Unirec (Roma), Credit
Village NPL Investing&Collection Summit (Milano), NPL Europe 2017 Spring
Conference (Londra), European Distressed Investment Summit 2017 (Miami),
Distressed Investment and NPL Forum 2017 (Berlino), Conferenza “I Non-
Performing Loans tra politiche di vigilanza e mercato” (Milano).
• Convention Agenti CrediFamiglia (novembre 2017).
• Partner di 13
convegni/seminari
di studio/master Ordine dei
Commercialisti e seminari di
studio in varie città d’Italia.
• Cosmofarma (Bologna 5-7 maggio).
75
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
AREANPLECREDIFAMIGLIA
BANCAIFISIMPRESAEPROGETTI
FAST FINANCE
BANCA IFIS PHARMA
- BU FARMACIE
NON SI
FERMA MAI
2.06
40. INCONTRIDIINTEGRAZIONE
#IFISMORECONICOLLEGHI
DIINTERBANCA
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
76 77
• Onboarding HR: incontri mensili con i nuovi assunti.
LagiornatasisvolgeconunbenvenutodapartedelDGAlbertoStaccioneedelresponsabileHR.
Temi: viene presentata la Banca, info sui business, I4Y, pranzo dei neoassunti
con DG e responsabile HR e formazione sulla sicurezza.
5 edizioni per un totale di 73 risorse formate – dati 1° gennaio – 30 giugno 2017.
• Formazione apprendisti – dati 1° gennaio – 30 giugno 2017.
▶ Formazione apprendisti 1° anno: 2 edizioni per un totale di 25 risorse formate.
Ogni edizione dura due giornate e mezzo.
▶ Formazione apprendisti 2° anno: 1 edizione, 10 risorse formate, ogni edizione dura 7
giornate.
• Formazione digitale per i colleghi di Interbanca:
Numero totale incontri 6 (3 Milano e 3 Mondovì);
Numero totale partecipanti 466 (Milano 279 e Mondovì 187).
Funzioni coinvolte: tutte.
Date e titoli:
▶ Scenario Digitale – Milano 2 e 3 febbraio 2017;
▶ Scenario Digitale – Mondovì 7 e 8 febbraio 2017;
▶ Social Media – Milano 14 e 15 febbraio 2017;
▶ Social Media – Mondovì 16 e 17 febbraio 2017;
▶ Personal Branding - Milano 2 e 3 marzo 2017;
▶ Personal Branding - Mondovì 7 e 8 marzo 2017.
• Incontri di integrazione organizzati per funzioni,
con l’obiettivo di far incontrare le persone di Banca IFIS
con i nuovi colleghi arrivati con l’acquisizione. Incontro di
integrazione per la funzione Finance (Mestre, 17 marzo – 71
partecipanti). Incontro di integrazione per la funzione Risk
(Mestre, 26 maggio – 31 partecipanti).
• Workshop di integrazione per i colleghi di
Mestre-Milano-Mondovì (febbraio 2017), Workshop “Si parte!”
a Verona (gennaio-febbraio): numero totale incontri 9;
numero totale partecipanti 544; funzioni della Banca coinvolte:
rappresentanti per tutte le funzioni della Banca.
• Breakfast meeting per i colleghi di Interbanca a Milano:
Breakfast meeting durante i quali i colleghi di Milano hanno
potuto incontrare l’AD e il DG. Numero totale incontri:
10; numero totale partecipanti: 285; funzioni coinvolte:
rappresentanti per tutte le funzioni di Milano.
• Incontri e roadshow con gli investitori
in Italia e all’estero:
Berenberg European Conference USA
(Tarrytown, New York), European Midcap
Event (Copenaghen), Italian Stock Market
Opportunities 2017 (Parigi), Lo scenario
dell’economia e della finanza (Cernobbio),
STAR Conference 2017 (Milano), World
Economic Forum 2017 (Davos).
• One Day in Venice
(17 novembre, Venezia).
• Training Cyber Security
Milano, 21 Giugno 2017 - Numero totale partecipanti 59; Mondovì, 22 Giugno 2017 - Numero
totale partecipanti 37.
• Corso LinkedIn – Sales Navigator▶(Milano, 10 maggio 2017);
Numero totale partecipanti 27 commerciali: Lending, Finanza Strutturata, Leasing.
• Corso LinkedIn con docente esterno esperto di digitale e personal branding:
coinvolti i colleghi delle sedi di Mestre, Firenze e filiali, oltre 170 persone coinvolte.
• Alternanza Scuola Lavoro:
svolto presso la sede di Milano nel 2016 e 2017 nel mese di giugno. Coinvolge gli studenti delle
scuole superiori (figli/parenti di dipendenti), che hanno la possibilità di entrare a contatto con
il mondo del lavoro per 2 settimane, svolgendo un progetto dedicato e acquisendo competenze
tecniche legate al mondo bancario, ma anche “soft skills” utili in qualsiasi contesto.
Numeri: nel 2017 8 studenti e 7 aree coinvolte, nel 2016 7 studenti e 6 aree coinvolte. Nel 2018 il
progetto verrà ampliato alle sedi di Firenze e Mestre.
• Mini MBA.
1° edizione: aprile 2016 - febbraio 2017. 2° edizione in partenza ad ottobre 2017. Iniziativa di
sviluppo linguistico-manageriale organizzata dall’ufficio Sviluppo Risorse di Banca IFIS, che ha
coinvolto un primo gruppo selezionato di colleghi (7 manager). Svolto in inglese con docenza
interna: serie di incontri su temi di business e management. Duplice obiettivo: migliorare il
livello di Business English manageriale ed esplorare con esercizi di gruppo, case study e altre
attività, i vari temi connessi al management e alla leadership.
FORMAZIONE
INVESTORRELATIONS
41. 78
Il punto di incontro, di discussione
e confronto sui temi legati ai
crediti deteriorati è costituito dal
NPL International Meeting, che
quest’anno si svolge il
15 settembre 2017 a Venezia.
Dal 2012, anno di nascita
dell’evento, la manifestazione è
cresciuta esponenzialmente per
offrire ai partecipanti contenuti
sempre attuali e interventi di
assoluto standing, attraverso la
partecipazione di speaker e special
guests che rappresentano figure di
spicco del panorama economico
e finanziario italiano e internazionale.
Anche quest’anno è attesa una
partecipazione da record:
oltre 600 gli ospiti previsti, provenienti
principalmente da Italia, Spagna,
Germania, Gran Bretagna
e Stati Uniti.
Ospiti di spicco saranno i
rappresentanti dei principali organi
regolatori: IMF, EBA e BCE, che si
esprimeranno assieme ai player
attivi nel mercato NPL sulle
problematiche e le possibili soluzioni
da adottare per una gestione
più efficace dei volumi di crediti
deteriorati.
Un evento da seguire anche
in diretta Twitter con hashtag
#NPLmeeting e grazie ai
collegamenti live di Class CNBC
(canale 507 di Sky) e su internet su
video.milanofinanza.it nel corso
della giornata.
79
2.07 BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI
NPL Meeting sarà preceduto, il 14 settembre,
dall’Equity NPL Meeting, evento collaterale di
confronto e networking riservato e dedicato a
società quotate e fondi di investimento, organizzato
da Banca IFIS insieme a Mediobanca.
Con volumi e numero di transazioni crescenti,
il mercato NpL italiano continua ad evolversi e ad
attirare l'attenzione di players di mercato internazionali.
42. Alessandro vandelli
ceo, BpEr
Giovanni Bossi
CEo, BANCA IFIS
Tommaso Arenare
Senior Consultant, Egon Zehnder
Alfredo Balzotti
Managing Director and CEo,
Aquileia Capital Services S.r.l.
Francesca Carafa
CEo Gextra s.u., Lindorff
Giuseppe Castagna
ceo, Banco BpM
John Fell
Deputy Director General
for Macroprudential policy
and Financial Stability, ECB
Giovanna Gallì
Senior Consultant,
Spencer Stuart’s
Marco Giaccone
HEAD of npl governance,
ubi banca
Edoardo Ginevra
Cro and Head of NpL, BANCo bpm IMF
Zachary Lewy
Founder and Group Cio,
Arrow Global
Fabio Longo
Managing Director,
Non-performing Loan
and real Estate team,
Bain Capital Credit
pierre Lussato
managing director,
Bayview Capital Management
Marina Natale
ceo, sgaAntonella pagano
Head of Italian operations,
Lindorff
paolo petrignani
ceo, quaestio Capital
Mario quagliariello
Head of the risk Analysis unit, EBA
Costanza ramorino
Head of Hr CEo Function - Global risk
Management & Audit, uniCreditumberto rasori
Executive board member
of Zenith Service S.p.A.
David J. Teitelbaum
Head of European Advisory offices
and Senior Managing Director
of Cerberus European Capital Advisors, LLP
Massimo Massimilla
CEo, Algebris Italy
Trend di mercato, evoluzione di prezzi, transazioni in pipeline e stime di
volumi: Market Watch NPL è uno strumento approfondito e dettagliato,
nato con l’obiettivo di offrire analisi e dati completi sul mercato italiano
dei Non-Performing Loans. Con cadenza trimestrale, è l’unico
osservatorio, completamente gratuito, redatto da un player di mercato.
Banca IFIS Impresa redige invece il Market Watch PMI, dedicato
all’analisi del mercato dei finanziamenti alle imprese attraverso vari
prodotti (factoring, leasing, finanza strutturata etc.).
Per scoprire il Market Watch NPL visitare la sezione “Materials”
del sito www.nplmeeting.it; per il Market Watch PMI
visitare www.bancaifisimpresa.it
Market Watch NpL –
The Italian Scenario
Tutte le informazioni
sull’evento, l’agenda della
giornata e gli speaker sono
disponibili al sito
www.nplmeeting.it.
Aggiornamenti in tempo
reale e diretta dell’evento
live su Twitter con l’hashtag
#NPLmeeting e nei social
network di Banca IFIS.
La partecipazione all’NPL
Meeting è su invito ed è
riservata a originators,
buyers e investors. ¤
Tutto questo
attraverso
interventi e panel di
discussione ai quali
interverranno nomi
internazionali del
calibro di:
(in ordine alfabetico)
L’edizione 2017 dell’NPL Meeting
si prefigge un obiettivo ambizioso:
fornire agli operatori del settore un
set di strumenti indispensabili per
gestire la mole di crediti deteriorati.
Cifre e piani d’azione, differenti
modelli di business per la gestione
dei portafogli e un panorama
completo sulle competenze
necessarie e le strategie da
adottare per conseguire una
crescita sostenibile nel mercato
degli NPLs.
80 81
BANCA IFIS NEWS
IL MAGAZINE DI