Documento di approfondimento della soluzione:
ROMA CAPITALE
Progetto CHI.A.R.A. (CHI ti Ama ti RispettA)
1. Descrizione della soluzione
CHI.A.R.A. , un progetto di prevenzione e contrasto degli stereotipi e della violenza
di genere nelle scuole, si sviluppa intorno a 3 azioni chiave:
Informare: perché si parla di “femminicidio”, i dati, le forme di violenza
(psicologica, fisica, sessuale, economica ecc..), il ruolo della rete d’aiuto
(forze dell’ordine, centri antiviolenza ecc.).
Sensibilizzare: attraverso il racconto di testimoni diretti si punta a suscitare
emozioni ed empatia, per rendere il fenomeno meno astratto e lontano e per
insegnare a non voltarsi dall’altra parte quando qualcuno intorno a noi subisce
o attua violenza.
Educare: educare alla vita emotiva socio-affettiva per sostenere un'adeguata
maturazione affettiva e relazionale è strumento prioritario di prevenzione della
violenza di genere. Fornire agli adolescenti gli strumenti per riuscire a capire,
esprimere e gestire i propri sentimenti e desideri e per comprendere quelli
dell’altro/a affinché possano creare relazioni e rapporti sani e rispettosi.
La prima parte della fase pilota del progetto si è svolta nei mesi di marzo e aprile del
2019 in due istituti superiori della capitale, con il coinvolgimento di quattro classi.
Ciascuna classe ha preso parte a tre incontri strutturati seguendo le 3 azioni chiave
sopra citate (informare, sensibilizzare, educare) con il seguente programma.
Primo incontro:
Sono stati affrontati i seguenti temi da parte di operatori ed esperti:
Presentazione del progetto e del video della Croce Rossa Italiana “Fermati
finché sei in tempo”
Cos’è la violenza e come riconoscerla, tipi di violenza e stereotipi, dinamiche
della spirale della violenza
Approccio giuridico alla violenza di genere e riferimenti normativi, interventi ed
esperienze sul territorio
Presentazione del video di informazione sul 1522 – Dip. Pari Opportunità della
Presidenza del Consiglio dei ministri
Funzioni e differenze dei servizi antiviolenza
Secondo incontro:
Sono intervenuti, con il coordinamento e il supporto di una psicologa, familiari
di vittime di femminicidio, e donne che hanno vissuto sulla propria pelle la
violenza in tutte le sue forme e sono uscite, col supporto dei centri
antiviolenza, dalla ‘spirale della violenza’.
Il racconto delle loro esperienze è avvenuto in modo da non entrare troppo
nei particolari dei fatti accaduti, per evitare di trasmettere emozioni forti per
eventi comunque drammatici. Lo scambio tra i testimoni e gli studenti si è
reso possibile grazie ad una forte dose di rispetto per tutti i soggetti presenti.
L’utilità di un coinvolgimento così intenso, dal punto di vista emotivo, deriva
dal voler trasmettere con la voce di chi, purtroppo, ha vissuto in famiglia o
sulla propria persona, gli effetti drammatici della violenza e può comunicare e
meglio far comprendere l’esperienza rispetto ad un articolo di giornale o testo
scolastico.
Terzo incontro:
Sono stati affrontati i seguenti temi da parte di operatori ed esperti:
Relazione, potere e violenza: linguaggi e comportamenti tra pari analizzati
anche nei social media.
L’obiettivo dell’intervento è stato di fornire alle ragazze e ai ragazzi strumenti
critici per poter intraprendere un percorso più consapevole circa le inevitabili
scelte di genere che incontreranno crescendo.
Le relazioni affettive. Quali sono le emozioni da riconoscere e gestire
all’interno di un legame d’amore che potrebbero sfociare nella violenza.
L’intervento è stato mirato soprattutto ad agevolare il pensiero critico ed
emozionale dei ragazzi in riferimento alla propria modalità di porsi nella
relazione affettiva; quali ne sono i segnali e soprattutto che cosa fare per
prevenirli o gestirli nel caso in cui ci si accorgesse di viverli in prima persona.
In conclusione, è stato chiesto agli studenti un elaborato, suggerendo, come
strumento per introiettare meglio i messaggi ricevuti, di realizzare un video da
presentare all’evento conclusivo. Partendo da interviste fatte ai loro coetanei, con tre
domande sulla falsariga delle seguenti: “Chi ti ama, ti rispetta se?”, "Se ti dico
‘violenza di genere’ pensi a…", “Non è amore, se....” i ragazzi realizzeranno un video
in controtendenza rispetto a quelli diffusi in rete sulla tematica.
L’evento finale si terrà ai primi di giugno all’interno di Villa Borghese, dove si terrà
una “pedalata” di circa 5 Km, non competitiva, con la partecipazione delle classi che
hanno seguito le tre giornate con i docenti, ma comunque aperta al pubblico. Questo
tipo di manifestazione finale vuole rappresentare il percorso che ogni donna vittima
di violenza deve affrontare dal momento che mette fine alla sua storia e inizia il suo
allontanamento da quell’uomo che ha tentato di distruggerle la vita, se non
addirittura di ucciderla (punto di inizio della manifestazione), fino al punto di arrivo,
fine del percorso che deve compiere per ritrovare la propria libertà, la propria dignità
e la voglia di vivere. L’affaccio dalla terrazza (Pincio, punto di arrivo) rappresenta,
simbolicamente, un vasto orizzonte di possibilità che si aprono per il futuro di ogni
donna che è riuscita ad uscire dalla ‘spirale della violenza’.
Dalla terrazza ci si sposterà all’interno di uno spazio capitolino dove si presenterà
quanto già realizzato del Progetto CHI.A.R.A. a istituzioni, associazioni, e come si
svilupperà la fase successiva nei municipi. Sarà distribuito materiale informativo
contenente informazioni sulla Rete cittadina antiviolenza, sulle leggi emanate
recentemente, fornendo un quadro di riferimento utile in caso di necessità. Saranno
proiettati i video che le ragazze e i ragazzi avranno realizzato come elaborati di fine
progetto e presentati anche i risultati dei questionari di valutazione progetto
sottoposti a docenti e alunni.
L’obiettivo del progetto per l’anno scolastico 2019/2020 è l’estensione a tutto il
territorio capitolino con il coinvolgimento organizzativo dei Municipi, sempre con la
supervisione del Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità
(DPCPO) di Roma Capitale.
2. Descrizione del team e delle proprie risorse e competenze
Nella fase sperimentale il progetto ha coinvolto un team così composto:
• Assessorato Roma Semplice - 2 unità
• Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità - 2 unità
• Dipartimento Servizi educativi e scolastici - 1 unità
• Polizia Locale - 3 unità
• Psicologhe e psicologi - 5 unità
• Medico Asl - 1 unità
• Donne vittime di violenza - 2 unità
• Familiari vittime - 2 unità
• Operatrice alle relazioni d’aiuto - 1 unità
• Filosofo scrittore (autore del libro “Diventare uomini. Relazioni maschili senza
oppressioni”) - 1 unità
I componenti del team sono stati individuati in parte all’interno dell’amministrazione,
considerando le specificità dei vari uffici, e in parte, per i liberi professionisti,
all’interno della rete antiviolenza. I testimoni sono stati anche gli ideatori degli
interventi e sono portavoci di cittadinanza attiva per uno sviluppo sociale e
sostenibile.
In seguito, invece, considerando la vastità del territorio ed il numero di istituti
d’istruzione superiore potenzialmente interessati al progetto, saranno coinvolti
formatori attraverso idonee modalità di selezione.
3. Descrizione dei bisogni che si intende soddisfare
Gli obiettivi del progetto sono il contrasto e la prevenzione alla violenza di genere
attraverso la sensibilizzazione degli adolescenti per una maggior consapevolezza e
controllo sulle proprie azioni nelle relazioni interpersonali(SDG 5 dell’Agenda 20230)
In senso lato, l’obiettivo è di arginare ogni forma di discriminazione nei confronti di
tutte le donne per una cultura del rispetto dell’essere umano.
4. Descrizione dei destinatari della misura
I destinatari sono le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori, che si trovano nell’età
in cui generalmente si vivono le prime esperienze di rapporti di coppia e si
sperimentano difficoltà nel gestire situazioni di crisi quali il rifiuto, l’abbandono, le
aspettative legate ai primi approcci sessuali, le pressioni esercitate dal partner o dal
gruppo d’appartenenza.
5. Descrizione della tecnologia adottata
Nella fase successiva del progetto, estesa gradualmente a tutti municipi di Roma
Capitale, si prevede l’utilizzo di una piattaforma con strumenti di collaborazione per
una gestione condivisa delle risorse a disposizione di ciascun municipio. In tal modo
si permetterà di tener traccia delle singole attività, di essere aggiornati in tempo reale
del loro stato di avanzamento, di offrire spazi virtuali per la condivisione dei
documenti, degli avvisi pubblici e degli albi dei formatori, e anche gestire degli spazi
di discussione, nella modalità dei forum. Così sarà garantito un costante e
tempestivo flusso informativo tra gli uffici competenti municipali e il DPCPO (struttura
di coordinamento) sulla base dell’esperienza svolta durante la fase pilota.
6. Indicazione dei valori economici in gioco
Gli incontri si sono tenuti all’interno degli istituti scolastici usufruendo delle aule e
delle attrezzature della scuola. Gran parte delle attività progettuali sono state svolte
e saranno realizzate in futuro ‘in autonomia’ cioè dalla stessa amministrazione
capitolina col supporto dei docenti in aula, quindi nel normale espletamento
dell’attività lavorativa e con remunerazione secondo il contratto nazionale di
categoria.
Per le figure professionali specifiche richieste dal progetto per momenti di
formazione particolare si fa presente che, nella fase pilota, tutti i professionisti hanno
offerto le loro competenze gratuitamente. Invece, per il progetto integrato, la
gestione di affidamento delle attività a terzi avverrà con apposita procedura di avviso
pubblico. il costo di formazione del progetto per un gruppo classe si prevede sia pari
a circa mille euro.
7. Tempi di progetto
Il progetto pilota è cominciato con la prima giornata il 20 marzo ed è finito in aula col
terzo incontro il 9 aprile. Si prevede poi circa un mese per dar modo agli studenti di
produrre dei video per illustrare metodi innovativi di diffusione di una cultura
resiliente contro la violenza. Il progetto integrato sarà attivato per l’anno scolastico
2019/2020 dai municipi capitolini nelle scuole interessate. Il tempo di circa tre mesi
nella fase sperimentale può essere considerato congruo e adottato
successivamente.