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Donne con partner impotenti

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Donne con partner impotenti

  1. 1. La disfunzione erettile e l’incapacità riproduttiva inevitabilmente modificano la qualità della vita del paziente e quella della sua compagna.
  2. 2. I pilastri l’identità sessuale ruotano essenzialmente intorno a due fattori: Maschile (potenza + capacità riproduttiva) Femminile (seduzione + capacità riproduttiva) Questo fa si che un attacco all’uno si risolve in una ferita all’altro.
  3. 3. Quando viene meno la capacità riproduttiva la persona è portata a pensare di essere incapace anche a livello sessuale e quindi di non essere all’altezza di un vero rapporto sessuale (E. Galavotti). Tale convinzione attenta alla stima di sé e indebolisce l’identità
  4. 4. È innegabile tutti noi misuriamo la nostra autostima, femminilità/mascolinità e desiderabilità in base a quanto sessualmente risponde bene il nostro partner. Questo atteggiamento quando si verifica un problema di disfunzione erettile può innescare ingiustificati sentimenti di abbandono e di rifiuto.
  5. 5. Ecco che la disfunzione, viene assunta come l’incapacità di procurare un’erezione valida al proprio partner e genera nella donna confusione, disorientamento, paura del tradimento, paura di non essere più seduttiva ed attraente.
  6. 6. Tale vissuto si traduce e viene percepito dalla donna come un attacco alla propria identità e può scatenare tutto un corollario emozionale che mina il suo benessere psicosessuale
  7. 7. • facilità al pianto • insonnia • stile alimentare inadeguato •ansia e depressione •sensi di colpa •calo dell’autostima •frustrazione •rabbia e irritazione.
  8. 8. Ciò porta la donna ad evitare i contatti corporei e i rapporti sessuali al fine di salvaguardare la stima di sé
  9. 9. "Tutte le donne, già da piccole, hanno fantasie di gravidanza durante i giochi infantili. Ma per alcune di loro questo sogno non si concretizza mai“ (Paola Mutinelli)
  10. 10. Quando ciò accade due sono le reazioni più frequenti:  colpevolizzare l'altro Una colpevolizzazione molto spesso sostenuta da argomenti poco realistici; l'altro viene accusato di non aver rivelato prima al partner un problema di cui egli stesso non era a conoscenza.  Svalutazione totale dell’altro L'infertilità viene vissuta come il segno di una profonda e globale incapacità dell'altro.
  11. 11. Rabbia e odio verso il partner, che disattende le nostre aspettative, i nostri bisogni e progetti. Invidia verso i pancioni altrui e la capacità fecondativa dei loro mariti. Frustrazione e stati d'animo negativi rafforzati dalla comparsa delle mestruazioni La voglia di evadere e cercare altrove quello che lui non può darle.
  12. 12. Più spesso si arriva ad un progressivo distacco e disinteresse sia sul piano affettivo sia sessuale: permane la convivenza ma con una reciproca sensazione di fallimento. (N. Lalli; N. Liberti )
  13. 13. La condizione di infertilità suscita, infatti, i fattori inibitori dell'esperienza sessuale intesa come evento lucido, quasi a voler banalizzare un rapporto che di fatto non può essere finalizzato alla riproduzione. (N. Lalli; N. Liberti )
  14. 14. Da qui la diminuzione del desiderio e del grado di soddisfacimento sessuale nei confronti di un partner che non è più fecondante.
  15. 15. Tutto ciò innesca una catena di sensi di colpa e di accuse che minano il rapporto e la propria identità.
  16. 16. La conflittualità emersa, a volte può raggiungere toni drammatici che con accuse reciproche può portare spesso alla rottura della coppia. Alle volte si può giungere anche alla decisione di adottare un figlio: ma se questo succede non cambia nulla. La ferita narcisistica, vissuta o subita e la reciproca ostilità permangono. (N. Lalli; N. Liberti )
  17. 17.  rende difficile o distruttiva la comunicazione all’interno della coppia  riduce o annulla “la complicità” amorevole tra partner, anche in altri ambiti e rispetto ad altri obiettivi  il linguaggio del corpo diventa rigido e distante.  modifica la vita sessuale e relazionale  cambia il rapporto con i propri genitali
  18. 18. In tutti questi casi in cui c'è una richiesta di aiuto sul piano psicologico o medico, bisogna muoversi con molta cautela.
  19. 19. Dal primo incontro con la coppia, compito del medico sarà quello di creare un’atmosfera che nutra una relazione di fiducia medico – coppia. (Asero et. al.)
  20. 20. Quest’atmosfera è basata sull’apertura ed il reciproco rispetto. Alle coppie deve essere data l’opportunità di fare domande in qualsiasi momento. Soprattutto, deve essere data loro l’opportunità di esprimere le proprie idee su diagnosi e terapia. (Asero et. al.)
  21. 21. Qualunque sia il trattamento, soprattutto nel caso sia stata la donna ad aver richiesto l’appuntamento, il suo coinvolgimento è doveroso non solo per rispettare il suo ruolo e la sua identità all’interno della coppia ma anche per prevenire l’instaurarsi di sentimenti di esclusione che possano minare la terapia. (
  22. 22. La partner, durante il periodo del Trattamento, potrebbe sentirsi:  emarginata e "passivizzata" se non sufficientemente informata e resa affettivamente partecipe delle cure mediche a cui il suo partner è sottoposto.  affettivamente "trascurata" perché l'attenzione del medico e del suo compagno può essere rivolta più su se stesso, sul suo corpo e sulle terapie mediche, e non sulla presenza e i bisogni di lei. (Asero et. al.)
  23. 23. Quando ciò accade il rischio che la donna boicotti la terapia è alto. È importante per il medico riconoscere ed evitare eventuali boicottamenti al trattamento. Soprattutto se si opta per la farmacoterapia.
  24. 24. Vi sono circostanze in cui la comparsa di una disfunzione erettile nel partner è accolta come una vera e propria liberazione. Si tratta, in questi casi, di donne che non hanno mai sperimentato un rapporto sessuale gratificante: sono partner che possono, perciò, minare alla base il successo di ogni intervento medico o psicologico. Talvolta preferiscono addirittura un partner che “non funziona” sessualmente, perché lo considerano più controllabile.
  25. 25. Il partner ricorrendo al farmaco per favorire l’erezione, dimostri di tenere molto al rapporto di coppia e dia importanza a una relazione sessuale soddisfacente per entrambi. L’uso del farmaco può far sentire la donna defraudata del proprio ruolo erotico tanto da vivere la cosa come un attacco alla propria autostima. Possono ritenere che l’erezione ottenuta con l’aiuto di un farmaco non abbia lo stesso valore rassicurante di quella spontanea
  26. 26. … “Voglio essere io ad eccitare il mio uomo” … “Se non funziona con me, non deve poter funzionare con una pillola” … “La terapia è costosa e come coppia- famiglia non possiamo permettercela” … “La sessualità è una cosa naturale: quando è finita, è finita”.
  27. 27. La comparsa di uno stimolatore esterno può inoltre de-responsabilizare la donna, inducendola magari a curarsi meno dell’aspetto fisico, a tralasciare i gesti e la pratica della seduzione o a curare meno il legame di coppia, oppure ancora, a impoverire la relazione anche in altri ambiti.
  28. 28. Spesso diamo per scontato che una donna pur di concepire possa sottoporsi a qualsiasi trattamento … …. non sempre è così!
  29. 29. Convinzione che si possa raggiungere autonomamente il concepimento senza trattamento. La donna preferisce non correre rischi di delusioni future e rinuncia alla possibilità di provarci. La paura che il trattamento aumenti la probabilità che il bambino nasca con un handicap. Preoccupazione per la propria incolumità fisica e dell'esito negativo dell'intervento Medico. La procreazione è concepita come destino e non come scelta. La paura di non essere capaci di fare le mamme. Il rifiuto delle trasformazioni corporee e la paura di ingrassare (Pregorexia) Childfree: donne che non vogliono figli
  30. 30. È importante per il medico essere consapevole di questi meccanismi, così da comprendere meglio le reazioni della coppia e richiedere l’intervento psicosessuologico
  31. 31. Perché è evidente che in questi casi sia la disfunzione erettile sia quella riproduttiva sono eventi che fanno precipitare un equilibrio già precario dei singoli componenti della coppia. (N. Lalli; N. Liberti)
  32. 32. il sessuologo può offrire supporto alle coppie, permettendo loro di liberare le emozioni, discutere dei timori e di avvicinare argomenti quali l'identità sessuale, la stima di sé e l'immagine del corpo.
  33. 33. Aiuto nel  superare gli stati di ansia e di angoscia correlati;  diminuire l'incidenza dello stress vissuto;  superare i diversi contrasti comunicazionali;  fare scelte precise e oculate in merito alle soluzioni proponibili;  risolvere le difficoltà e le disfunzioni sessuali.
  34. 34. è necessario che la coppia, al fine di affrontare il problema, consideri la propria impotenza e sterilità come una condizione e non come una menomazione, conservando la lucidità necessaria per affrontare il problema (G. De Biasi)
  35. 35. Inoltre la consulenza può fornire un prezioso aiuto nell'affrontare i trattamenti di fecondazione assistita e il loro eventuale fallimento. In particolare il verificarsi di ripetuti fallimenti induce la coppia a confrontarsi in modo realistico con l'impossibilità di avere figli biologici e in tal caso il supporto psicologico può facilitare l'elaborazione del lutto e la reinterpretazione della situazione, che può sfociare nell'adozione o nel prefigurarsi e progettare una vita senza figli (Dennerstein e Morse, 1988; Hynes et al, 1992).
  36. 36.  Asero M., Aiello A.G., Pozzi G. (2004)“Linee Guida per La Consulenza nell’Infertilità”  Galavotti E. Sesso e amore  Lalli N., Liberti N. (1996) Problemi psicologici individuali e di coppia connessi alla infertilità, in: Informazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria n° 28/29, giugno-dicembre 1996, pagg. 27-30  De Biasi G. (2004)Le conseguenze psicologiche dell'infertilità individuale e della coppia. http://www.tuttosanita.it/PugliaSalute/Anno2004/PugliaSaluten%C2%B02%20PDF/013-014.pdf 2004  Simonelli C. (1996) Diagnosi e trattamento delle disfunzioni sessuali. Franco Angeli, Milano  Vignati R. (2002) L’assessment sessuorelazionale eseguito con una nuova metodica, PsicoIn, n.1, giugno 2002 – Informazione Ordine Psicologi Marche.

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