Approccio "Acceptance Based" (Mindfulness) nel Mental Training
1. Approcci di Mental Training “Mindfulness
and Acceptance Based” : i protocolli MAC
e il Meridian Tapping
Alessandra
Parrroni
Psicologa Psicoterapeuta
2.
3. Mindfulness vuol dire piena
consapevolezza non giudicante del
dispiegarsi dell’esperienza nel
presente
4.
5. La condizione di “mindfulness” è
da sempre nota:
- Alla filosofia orientale (meditazione
Vipassana, Arte della Presenza Mentale,
tecniche meditative del buddismo Zen)
- Alla mistica religiosa ( Teilhard De
Chardin, Teresa d’ Avila, San Giovanni
Della Croce, Simone Weil)
- Alla psicologia ( Jung “manifestazione del
Sé”, Maslow “Peak experience”,
Csikszentmihalyi “Teoria delle esperienze
ottimali”- “Stati di Flusso”)
- Agli atleti (“peak performance”: “to be in
the zone”, gareggiare in stato di grazia,
giocare “no mind”)
6. Flow State
Perché si verifichi una performance
ottimale o d’eccellenza (Peak
Performance) è necessario
che l’atleta si trovi nello
stato di flusso (Flow State)
7. Caratteristiche del Flow State
(stato di flusso):
- Unione fra azione e coscienza (action-awareness marging): il soggetto non è più
cosciente di sé come entità separata dall’azione
- Concentrazione sul compito (concentration on task at hand)
- Paradosso del controllo (paradox of control): senza esercitare alcun controllo si ha la
sensazione di dirigere il corso degli eventi secondo la propria volontà
- Perdita della consapevolezza dei propri stati interni (loss of self-counsciousness)
- Autotrascendenza (self-trascendence): i confini dell’io sono ampliati o annullati.
- Unità con il tutto (oneness)
- Alterazione del tempo (transformation of time): il tempo sembra scorrere più lentamente
o più rapidamente
- Esperienza autotelica (autotelic experience): l’attività che si sta svolgendo non ha altri
scopi, ma è intrinsecamente soddisfacente
- Assenza di stanchezza o fatica (absence of fatigue)
Perché ciò si verifichi è necessario che vi sia equilibrio fra la sfida proposta dal compito
e le abilità possedute (challenge-skills balance)
(Csikszentmihalyi 1990; Bakker 2005, 2006)
8.
9. Differenze fra Peak Experience,
Flow, Mindfulness
• Peak experience: focus sulla propria
soggettività (l’attenzione è rivolta alla
piacevolezza dell’esperienza in corso)
• Flow: focus sull’attività (piena
immersione nell’azione con perdita della
consapevolezza di sé)
• Mindfulness: focus sul presente
(deliberata concentrazione di un’attenzione
non-giudicante su ciò che accade nel
presente)
12. La focalizzazione intensa e concentrata
dell’attenzione in una condizione di
“consapevolezza mindfulness” (Siegel
2007) può modellare direttamente
l’attività funzionale cerebrale (Decety,
Chaminade, 2003; Decety, Jackson,
2004; Varela, 2004; Lutz, Dunne,
Davidson, 2007)
13. Correlati neurali,
fisiologici e
biochimici
• Aumento dell’attività elettrica nella corteccia cerebrale
nell’area prefrontale bilaterale, nell’insula dell’emisfero
destro e nel cingolato anteriore (Cahan, 2004, 2006; Lazar et
al., 2005; Davidson e coll., 2003, 2004, 2007)
• Sincronizzazione interemisferica dei ritmi cerebrali, sulle
frequenze teta e alfa, poi gamma, nelle aree prefrontali
mediali, frontali e del cingolato anteriore (Lutz, Greischer,
Rawlings et al., 2004)
• Attivazione del sistema dei neuroni-specchio (Iacoboni,
Dubeau et al., 2002; Gallese, Keyser e Rizzolati, 2004)
• Modulazione ottimale dei mediatori chimici connessi alle
reazioni di stress e di percezione del dolore: cortisolo,
adrenalina, melatonina, serotonina, betaendorfine, dhea
(Shapiro et al., 2003)
• Regolazione delle risposte immunitarie (Davidson e coll.,
2005, 2007)
14.
15. Mindfulness e performance
sportiva
Secondo alcuni studi condotti in psicologia dello
sport, la performance ottimale o di eccellenza rivela
caratteristiche spontanee simili agli stati che
chiamiamo di “flow” e “mindfulness”, nelle
condizioni mentali e fisiche percepite e descritte
dagli atleti (Bernier, Thienot, Codron, Fourier, 2009)
Altre ricerche confermano che la mindfulness allenata
facilita gli stati di flow e il conseguimento di
performances ottimali (Ravizza, 2002; Muzio et al.,
2004; Kee and Wang, 2008; Bernier, 2009;
Schwanhausser, 2009)
16. Acceptance Based Behavior
Therapies (ABBT – Roemer &
Orsillo, 2009) o Present-Centered
Psychotherapy:
• MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction)
Kabat-Zinn, 1979
• MBCT (Mindfulness Based Cognitive
Therapy)
Segal, Williams & Teasdale, 2000, 2002
• DBT (Dialectic BehaViour Therapy)
Linehan,1993a, 1993b
• ART (Awareness Relaxation Therapy)
Tart,1991
• ACT (Acceptance and Commitment Therapy)
Hayes, Stroshal, Wilson,1999
17. Riferimenti teorici
• Psicologia Transpersonale e
Psicologia Umanistica (Kabat-Zinn,
Linehan, Tart)
• Psicologia della Gestalt
• Terza via del Cognitivismo:
Funzionalismo Contestuale –
Relational Frame Theory (Hayes)
18. Numerose ricerche hanno verificato l’efficacia
dei protocolli Present-Centered nelle loro
applicazioni ad alcune psicopatologie come
la depressione, i disturbi d’ansia, ossessivo-
compulsivi, fobici e nelle sindromi
borderline.
Uno studio di Ost (2008) critica ACT per non
aver rispettato il canone scientifico delle
prove di efficacia randomizzate
19. Gli approcci Acceptance-Based e
la performance sportiva
Il presupposto è che i precedenti approcci di mental training PST
(Psychological Skills Training),basati sul controllo, la
riduzione e la soppressione degli stati interni negativi
(pensieri, emozioni, sensazioni), non sortiscono i risultati
auspicati sull’incremento della performance, anche quando
risultano efficaci nel proprio intento (Burton, 1989; Daw &
Burton, 1994; Maynard, Smith & Warwick, 1995; Wolanin,
Gardner & Moore, 2003, 2004)
L’attività cognitiva eccessiva è inoltre spesso correlata a una
performance disfunzionale (Deeny, Hillman, Jamelle &
Hatfield, 2003): il tentativo di sopprimere gli stati interni
negativi spesso si traduce in un aumento della ruminazione e
dei pensieri distraenti (paradox effect)
20. Il protocollo MAC
(Mindfulness Acceptance
Commitment)
MAC (Gardner & Moore 2007) contrasta
l’assunzione che gli stati interni negativi
interferiscano con la performance sportiva.
Tramite un allenamento basato sulle tecniche
mindfulness e l’accettazione non giudicante,
gli atleti sviluppano un’attenzione
focalizzata sul compito e una maggiore
flessibilità nella risposta agli stimoli esterni,
perciò migliorano la propria performance.
MAC trae spunti dai protocolli MBCT di Segal e
ACT di Hayes.
21. Da ACT (Acceptance Commitment
Therapy) a MAC
La Teoria delle Cornici Relazionali
(Relational Frame Theory)
• Il linguaggio è un sistema simbolico
complesso che include parole, immagini,
suoni, espressioni facciali, posture
• Usiamo il linguaggio in due contesti:
pubblico e privato (linguaggio interno)
• Il linguaggio privato (interno) include il
pensare, immaginare, rappresentare,
pianificare, comparare, valutare, analizzare,
ricordare, visualizzare
22. Il linguaggio
Serve a comunicare, a creare mappe e
modelli della realtà (dunque ad
orientarci), acquisire conoscenza,
apprendere dall’esperienza e dal
passato, creare cultura, acquisire
regole che guidano il nostro
comportamento,
anticipare e risolvere
problemi
23. Il lato oscuro del linguaggio
• Il linguaggio serve anche a mentire, manipolare,
confrontare, giudicare, criticare sia noi stessi che
gli altri, creare regole e definizioni (labelling) per
noi stessi e per gli altri costrittive e/o distruttive
• Il linguaggio, attraverso il quale rappresentiamo la
realtà, è dunque ingannevole e falsamente
definitorio. E’ fonte di sofferenza (RFT e Buddismo)
e di equivoco (illusione) nella rappresentazione
della realtà
• I nostri pensieri, sempre mediati dal linguaggio, non
rappresentano la realtà. Sono ingannevoli, effimeri,
transitori, impermanenti e possono condizionare
negativamente il nostro comportamento e
interazioni con gli altri e con l’ambiente esterno
24. La mente
La mente è un processo retroattivo che
regola il flusso dell’energia e
dell’informazione dal cervello
(linguaggio), dal corpo, dall’ambiente
e dalle altre persone” (Siegel 2007)
25. Relational Frame Theory (Teoria
delle Cornici Relazionali) di Hayes
• Quando pensiamo (con la mediazione del
linguaggio) nella nostra mente ci sono i pensieri ed
un Sé che osserva colui che pensa (“The Observer”)
• I nostri pensieri non riescono a prescindere
dall’esperienza passata (ricordi, sensazioni,
associazioni, cultura) e dunque non rappresentano
la realtà (Cognitive Fusion)
• L’osservazione distaccata dei nostri pensieri ci
aiuta a disidentificarci da essi (Cognitive Defusion),
ad accettare la realtà del momento (Acceptance) e
a vivere nel presente (Mindfulness Skills)
26.
27.
28. Protocollo MAC (Gardner & Moore
2007)
• Educationsessioni in 7 moduli:
8
• Mindfulness and Cognitive Defusion
• Values Driven (goal setting guidato da una
scala di valori, poi “taking action- act”)
• Acceptance
• Commitment (impegno e valutazione delle
azioni necessarie al raggiungimento degli
obiettivi)
• Skill Consolidation (Mindfulness,
Acceptance and Commitment)
• Maintaining and Enhancing
29. Esercizi di mindfulness e
defusion
La via più diretta all’acquisizione di abilità di
mindfulness è la meditazione associata al
conteggio degli atti respiratori (ancoraggio).
Non tutti gli atleti sono disponibili verso
questa tecnica e in alcuni può generare
ansia.
Si possono allora sostituire altre modalità di
“attenzione deliberata al presente”, come
ricordare nei dettagli una conversazione, un
allenamento, ecc.
30. Esercizi di mindfulness e defusion
(2)
Le tecniche descritte per essere davvero
efficaci devono essere individualizzate.
Le abilità di mindfulness e defusion sono
strettamente correlate: già accorgersi di
quando ci si trova in una condizione di
“fusion” cognitiva sviluppa la disposizione
alla mindfulness.
Gli esercizi di defusion sono moltissimi:
depositare i propri pensieri nelle nuvole,
ripetere la formulazione di un pensiero
finchè perde di senso, immaginare che i
pensieri siano il testo di un cartone
animato, descriverne il colore, il peso, lo
sfondo, il sapore, la collocazione, l’odore,
ecc.
31. Paura di vincere, paura di perdere,
bassa autostima, ansia, paura del
giudizio di alcuni osservatori, non
sentirsi in forma……….
Negli approcci di mental training presentati
non si riduce, cambia, evita, sopprime nulla
di questi stati interni negativi…Piuttosto se
ne riduce l’impatto e l’influenza sul
comportamento e la performance.
L’obiettivo è trasformare la relazione con i
pensieri, le sensazioni e le emozioni
disturbanti, che sono soltanto eventi
psicologici transitori
32. “Optimal performance depends on
the ability to enhance our focus
on task-relevant behaviors
WHILST feeling negative
emotions” (Zella Moore 2007)
33. ABC (Acceptance Based
Coaching)
- MAC (Mindfulness Acceptance Commitment,
8 sessioni in 7 moduli) di Gardner & Moore
2007
- MSPE (Mindful Sport Performance
Enhancement, 4 sessioni) di Kauffman,
Glass, Arnkoff 2010
- Gli esercizi volti all’acquisizione di abilità di
mindfulness e di defusion possono anche
essere integrati nel mental training sportivo
tradizionale (PST), ad es. associati
all’imagery polisensoriale
34. Gli effetti dei protocolli
Mindfulness e “Acceptance-
based” adattati allo sport:
• Sviluppo della capacità di mantenere una
concentrazione rilassata e flessibile
• Incremento della responsività agli stimoli
esterni e dell’intuizione
• Aumento della consapevolezza corporea e
cinestesica
• Maggiore resistenza alla fatica e al dolore
• Controllo sull’attività muscolare e sul
rilassamento selettivo
• Miglioramento dei circuiti di biofeedback
35. Effetti (2) :
• Adeguamento dell’arousal al compito e incremento
dell’attenzione
• Riduzione o scomparsa dell’ansia di prestazione
• Disidentificazione dalle interferenze mentali
negative
• Sviluppo del senso di autoefficacia
• Consapevolezza del contesto (enviromental cues)
pur mantenendo il focus sul compito
• Disposizione al flow
• Riduzione degli infortuni sportivi
• Etica e fair play
36. Le principali ricerche
• Incremento della performance (Wolanin, 2005; Lutkenhouse et
al., 2007; Schwanhausser, 2009)
• Ottimizzazione delle sottocomponenti tecniche e tattiche
(Thelwell,Greenlees & Weston, 2006; Lutkenhouse, Gardner &
Moore, 2007; Bernier,Thienot, Codron and Fourier, 2009)
• Incremento attenzione (autonomic arousal) e disposizione al
flow (Lutkenhouse, Gardner & Moore, 2007; Jha, Krompinger
& Baime, 2007; Kee and Wong, 2008; Chambers, Chuen Yee
Lo & Allen, 2008; Marks, 2008; Bernier, 2009)
• Consapevolezza del contesto (Brefczymski- Levis et al., 2007)
• Incremento della performance in studi comparativi con ipnosi
(ACT adattata per canoisti di elite – Garcia, Villa, Cepedo,
Cueto & Montes, 2004) e con tecniche change-based di mental
training (golf – Bernier, Thienot, Codron & Fourier, 2008)
37. L’ arte della presenza mentale:
Smettere di pensare senza
spegnere la mente
La presenza mentale è una
abilità fondamentale nell’agonismo.
L’orientamento al presente
concentra l’attenzione sulla
azione in corso, sospendendo
Il giudizio. Emozioni, pensieri
e sensazioni assumono un valore
di sfondo senza interferire con la
prestazione.
Il movimento si armonizza e fluisce
liberamente senza l’intervento della mente
analitica
38. Respirazione ed energia
Le discipline motorie orientali (Arti Marziali)
hanno attribuito una grande importanza a
questi concetti, correlandoli alla precisa
esecuzione del movimento e alla capacità di
mantenere una concentrazione rilassata.
Per questo alcune di esse sono state definite
“Meditazioni in movimento”.
Il modello a cui si riferiscono è:
MIND – BODY - ENERGY
39. Quale energia?
In Occidente la scienza distingue tanti tipi di energia.
ad es. con energia meccanica si intende la forza necessaria
a svolgere un lavoro.
Con Prana (India), Qi o
T’Chi (Cina), Ki (Giappone)
Nefish (Kabala ebraica) e
con altri 97 termini in tutto
il mondo, si indica
l’“Energia Vitale”e il suo fluire.
Per la filosofia orientale non
esistono diversi tipi di energia,
ma un solo “Campo Energetico”
(Energy Field)
40. Mind – Body - Energy
• Secondo la MTC (Medicina Tradizionale cinese) corpo e mente
sono in equilibrio se c’è armonia e connessione con l’energia
(T’Chi)
• Il pensiero condiziona la distribuzione dell’energia nel corpo e
viceversa
• L’energia è strettamente legata alla respirazione
• L’energia esterna proviene dai piedi e dal radicamento a terra
(grounding), mentre quella interna si concentra in un punto
situato appena sotto l’ombelico, chiamato Dan Tien, in stretta
correlazione con la respirazione
• Una corretta e “consapevole” respirazione consente di
collegare l’energia esterna a quella interna
• L’energia scorre lungo tutto il corpo all’interno di una rete di
canali, chiamati Meridiani
41.
42. Origini del Meridian Tapping
(24 protocolli attuali)
Psicologia Energetica
MT è stato creato da George Goodheart, fondatore della Kinesiologia Applicata
Modificato da Roger Callahan, psicologo cognitivista, in TFT (Thought Field
Therapy), fu applicato con successo a un vasto target di patologie (ansia,
fobie,
disturbi ossessivo-compulsivi,
nevrosi post-traumatiche da stress)
Attualmente esistono 24 protocolli
Ricordiamo AIT (Advance Integrative
Therapy) dI Asha Clinton ed EFT
Emotional Freedom Techniques) di Gary Craig
Sincretismo di approcci teorici: Teoria delle Cornici
Relazionali , PNL, EMDR, Psicologia Analitica,
Psiconeuroimmunologia, Psicologia Transpersonale,
Information Processing
43. Presupposti teorici e tecnica
• Gli stati interni negativi (motivazioni antagoniste)
creano un’interruzione nel flusso dell’energia
all’interno dei canali energetici (Meridiani)
• Premendo ritmicamente alcuni punti di snodo dei
canali energetici in sequenze prestabilite (algoritmi)
è possibile rimuovere il blocco
• Verbal statement: in una prima fase identificazione,
verbalizzazione e accettazione del problema, poi
defusion cognitiva e successiva riformulazione
• Valutazione iniziale e finale del disagio
scala SUD (Subjective Unity of Distress) 0-10
44. Applicazioni allo sport
Recenti ricerche evidenziano l’efficacia delle
tecniche Meridian Tapping nella gestione
dell’ansia preagonistica (Feinstein, 2008,
2009) e nell’incremento della performance
(Gallo 2007, 2010; Muller, 2009), ma
soprattutto nel controllo dei movimenti
involontari (“yips”), in particolare negli sport
con strumento (studi di Warburton sul golf:
2008, 2009) e nella riabilitazione dei traumi
da incidenti sportivi (Gallo, 2008; Clinton,
2007, 2009; Church, 2009, 2010 a, 2010 b)
45. Mental training Acceptance and
Present Oriented: un nuovo
paradigma
Competenze
• Metacognizione: abilità di riconoscere i
propri stati interni, differenziarli dalla realtà
(defusion) e percepire il sé come un
contesto più ampio che trascende i pensieri
contingenti
• Focus sul compito e sul momento presente
• Perseguimento dell’obiettivo “nonostante e
mentre” (Zella Moore, 2010) si provano stati
interni anche negativi