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Approcci di Mental Training “Mindfulness
 and Acceptance Based” : i protocolli MAC
e il Meridian Tapping




                Alessandra
                  Parrroni
Psicologa Psicoterapeuta
Mindfulness vuol dire piena
consapevolezza non giudicante del
  dispiegarsi dell’esperienza nel
             presente
La condizione di “mindfulness” è
            da sempre nota:
-    Alla filosofia orientale (meditazione
     Vipassana, Arte della Presenza Mentale,
     tecniche meditative del buddismo Zen)
-    Alla mistica religiosa ( Teilhard De
     Chardin, Teresa d’ Avila, San Giovanni
     Della Croce, Simone Weil)
-    Alla psicologia ( Jung “manifestazione del
     Sé”, Maslow “Peak experience”,
     Csikszentmihalyi “Teoria delle esperienze
     ottimali”- “Stati di Flusso”)
-    Agli atleti (“peak performance”: “to be in
     the zone”, gareggiare in stato di grazia,
     giocare “no mind”)
Flow State

Perché si verifichi una performance
 ottimale o d’eccellenza (Peak
 Performance) è necessario
 che l’atleta si trovi nello
 stato di flusso (Flow State)
Caratteristiche del Flow State
                   (stato di flusso):
-   Unione fra azione e coscienza (action-awareness marging): il soggetto non è più
    cosciente di sé come entità separata dall’azione
-   Concentrazione sul compito (concentration on task at hand)
-   Paradosso del controllo (paradox of control): senza esercitare alcun controllo si ha la
    sensazione di dirigere il corso degli eventi secondo la propria volontà
-   Perdita della consapevolezza dei propri stati interni (loss of self-counsciousness)
-   Autotrascendenza (self-trascendence): i confini dell’io sono ampliati o annullati.
-   Unità con il tutto (oneness)
-   Alterazione del tempo (transformation of time): il tempo sembra scorrere più lentamente
    o più rapidamente
-   Esperienza autotelica (autotelic experience): l’attività che si sta svolgendo non ha altri
    scopi, ma è intrinsecamente soddisfacente
-   Assenza di stanchezza o fatica (absence of fatigue)

    Perché ciò si verifichi è necessario che vi sia equilibrio fra la sfida proposta dal compito
    e le abilità possedute (challenge-skills balance)

                          (Csikszentmihalyi 1990; Bakker 2005, 2006)
Differenze fra Peak Experience,
         Flow, Mindfulness
• Peak experience: focus sulla propria
  soggettività (l’attenzione è rivolta alla
  piacevolezza dell’esperienza in corso)
• Flow: focus sull’attività (piena
  immersione nell’azione con perdita della
  consapevolezza di sé)
• Mindfulness: focus sul presente
 (deliberata concentrazione di un’attenzione
 non-giudicante su ciò che accade nel
 presente)
Caratteristiche dell’esperienza
      soggettiva : COHERENCE
    (Lutz, Dunne, Davidson, 2007)
-   Connected
-   Open
-   Harmonious
-   Engaged
-   Receptive
-   Emergent
-   Noetic
-   Compassionate
-   Emphatic
La focalizzazione intensa e concentrata
 dell’attenzione in una condizione di
 “consapevolezza mindfulness” (Siegel
 2007) può modellare direttamente
 l’attività funzionale cerebrale (Decety,
 Chaminade, 2003; Decety, Jackson,
 2004; Varela, 2004; Lutz, Dunne,
 Davidson, 2007)
Correlati neurali,
                          fisiologici e
                     biochimici
• Aumento dell’attività elettrica nella corteccia cerebrale
  nell’area prefrontale bilaterale, nell’insula dell’emisfero
  destro e nel cingolato anteriore (Cahan, 2004, 2006; Lazar et
  al., 2005; Davidson e coll., 2003, 2004, 2007)
• Sincronizzazione interemisferica dei ritmi cerebrali, sulle
  frequenze teta e alfa, poi gamma, nelle aree prefrontali
  mediali, frontali e del cingolato anteriore (Lutz, Greischer,
  Rawlings et al., 2004)
• Attivazione del sistema dei neuroni-specchio (Iacoboni,
  Dubeau et al., 2002; Gallese, Keyser e Rizzolati, 2004)
• Modulazione ottimale dei mediatori chimici connessi alle
  reazioni di stress e di percezione del dolore: cortisolo,
  adrenalina, melatonina, serotonina, betaendorfine, dhea
  (Shapiro et al., 2003)
• Regolazione delle risposte immunitarie (Davidson e coll.,
  2005, 2007)
Mindfulness e performance
               sportiva
Secondo alcuni studi condotti in psicologia dello
  sport, la performance ottimale o di eccellenza rivela
  caratteristiche spontanee simili agli stati che
  chiamiamo di “flow” e “mindfulness”, nelle
  condizioni mentali e fisiche percepite e descritte
  dagli atleti (Bernier, Thienot, Codron, Fourier, 2009)
Altre ricerche confermano che la mindfulness allenata
  facilita gli stati di flow e il conseguimento di
  performances ottimali (Ravizza, 2002; Muzio et al.,
  2004; Kee and Wang, 2008; Bernier, 2009;
  Schwanhausser, 2009)
Acceptance Based Behavior
  Therapies (ABBT – Roemer &
Orsillo, 2009) o Present-Centered
          Psychotherapy:
• MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction)
  Kabat-Zinn, 1979
• MBCT (Mindfulness Based Cognitive
  Therapy)
  Segal, Williams & Teasdale, 2000, 2002
• DBT (Dialectic BehaViour Therapy)
  Linehan,1993a, 1993b
• ART (Awareness Relaxation Therapy)
  Tart,1991
• ACT (Acceptance and Commitment Therapy)
  Hayes, Stroshal, Wilson,1999
Riferimenti teorici

• Psicologia Transpersonale e
  Psicologia Umanistica (Kabat-Zinn,
  Linehan, Tart)
• Psicologia della Gestalt
• Terza via del Cognitivismo:
  Funzionalismo Contestuale –
  Relational Frame Theory (Hayes)
Numerose ricerche hanno verificato l’efficacia
 dei protocolli Present-Centered nelle loro
 applicazioni ad alcune psicopatologie come
 la depressione, i disturbi d’ansia, ossessivo-
 compulsivi, fobici e nelle sindromi
 borderline.
Uno studio di Ost (2008) critica ACT per non
 aver rispettato il canone scientifico delle
 prove di efficacia randomizzate
Gli approcci Acceptance-Based e
      la performance sportiva
Il presupposto è che i precedenti approcci di mental training PST
    (Psychological Skills Training),basati sul controllo, la
    riduzione e la soppressione degli stati interni negativi
    (pensieri, emozioni, sensazioni), non sortiscono i risultati
    auspicati sull’incremento della performance, anche quando
    risultano efficaci nel proprio intento (Burton, 1989; Daw &
    Burton, 1994; Maynard, Smith & Warwick, 1995; Wolanin,
    Gardner & Moore, 2003, 2004)
L’attività cognitiva eccessiva è inoltre spesso correlata a una
    performance disfunzionale (Deeny, Hillman, Jamelle &
    Hatfield, 2003): il tentativo di sopprimere gli stati interni
    negativi spesso si traduce in un aumento della ruminazione e
    dei pensieri distraenti (paradox effect)
Il protocollo MAC
       (Mindfulness Acceptance
              Commitment)
MAC (Gardner & Moore 2007) contrasta
  l’assunzione che gli stati interni negativi
  interferiscano con la performance sportiva.
Tramite un allenamento basato sulle tecniche
  mindfulness e l’accettazione non giudicante,
  gli atleti sviluppano un’attenzione
  focalizzata sul compito e una maggiore
  flessibilità nella risposta agli stimoli esterni,
  perciò migliorano la propria performance.
MAC trae spunti dai protocolli MBCT di Segal e
  ACT di Hayes.
Da ACT (Acceptance Commitment
         Therapy) a MAC
La Teoria delle Cornici Relazionali
    (Relational Frame Theory)
• Il linguaggio è un sistema simbolico
  complesso che include parole, immagini,
  suoni, espressioni facciali, posture
• Usiamo il linguaggio in due contesti:
  pubblico e privato (linguaggio interno)
• Il linguaggio privato (interno) include il
  pensare, immaginare, rappresentare,
  pianificare, comparare, valutare, analizzare,
  ricordare, visualizzare
Il linguaggio

Serve a comunicare, a creare mappe e
 modelli della realtà (dunque ad
 orientarci), acquisire conoscenza,
 apprendere dall’esperienza e dal
 passato, creare cultura, acquisire
 regole che guidano il nostro
 comportamento,
anticipare e risolvere
problemi
Il lato oscuro del linguaggio
• Il linguaggio serve anche a mentire, manipolare,
  confrontare, giudicare, criticare sia noi stessi che
  gli altri, creare regole e definizioni (labelling) per
  noi stessi e per gli altri costrittive e/o distruttive
• Il linguaggio, attraverso il quale rappresentiamo la
  realtà, è dunque ingannevole e falsamente
  definitorio. E’ fonte di sofferenza (RFT e Buddismo)
  e di equivoco (illusione) nella rappresentazione
  della realtà
• I nostri pensieri, sempre mediati dal linguaggio, non
  rappresentano la realtà. Sono ingannevoli, effimeri,
  transitori, impermanenti e possono condizionare
  negativamente il nostro comportamento e
  interazioni con gli altri e con l’ambiente esterno
La mente

La mente è un processo retroattivo che
 regola il flusso dell’energia e
 dell’informazione dal cervello
 (linguaggio), dal corpo, dall’ambiente
 e dalle altre persone” (Siegel 2007)
Relational Frame Theory (Teoria
delle Cornici Relazionali) di Hayes
• Quando pensiamo (con la mediazione del
  linguaggio) nella nostra mente ci sono i pensieri ed
  un Sé che osserva colui che pensa (“The Observer”)
• I nostri pensieri non riescono a prescindere
  dall’esperienza passata (ricordi, sensazioni,
  associazioni, cultura) e dunque non rappresentano
  la realtà (Cognitive Fusion)
• L’osservazione distaccata dei nostri pensieri ci
  aiuta a disidentificarci da essi (Cognitive Defusion),
  ad accettare la realtà del momento (Acceptance) e
  a vivere nel presente (Mindfulness Skills)
Protocollo MAC (Gardner & Moore
                 2007)
• Educationsessioni in 7 moduli:
        8
• Mindfulness and Cognitive Defusion
• Values Driven (goal setting guidato da una
  scala di valori, poi “taking action- act”)
• Acceptance
• Commitment (impegno e valutazione delle
  azioni necessarie al raggiungimento degli
  obiettivi)
• Skill Consolidation (Mindfulness,
  Acceptance and Commitment)
• Maintaining and Enhancing
Esercizi di mindfulness e
             defusion
La via più diretta all’acquisizione di abilità di
  mindfulness è la meditazione associata al
  conteggio degli atti respiratori (ancoraggio).
  Non tutti gli atleti sono disponibili verso
  questa tecnica e in alcuni può generare
  ansia.
Si possono allora sostituire altre modalità di
  “attenzione deliberata al presente”, come
  ricordare nei dettagli una conversazione, un
  allenamento, ecc.
Esercizi di mindfulness e defusion
                (2)
Le tecniche descritte per essere davvero
  efficaci devono essere individualizzate.
Le abilità di mindfulness e defusion sono
  strettamente correlate: già accorgersi di
  quando ci si trova in una condizione di
  “fusion” cognitiva sviluppa la disposizione
  alla mindfulness.
Gli esercizi di defusion sono moltissimi:
  depositare i propri pensieri nelle nuvole,
  ripetere la formulazione di un pensiero
  finchè perde di senso, immaginare che i
  pensieri siano il testo di un cartone
  animato, descriverne il colore, il peso, lo
  sfondo, il sapore, la collocazione, l’odore,
  ecc.
Paura di vincere, paura di perdere,
    bassa autostima, ansia, paura del
    giudizio di alcuni osservatori, non
           sentirsi in forma……….
Negli approcci di mental training presentati
  non si riduce, cambia, evita, sopprime nulla
  di questi stati interni negativi…Piuttosto se
  ne riduce l’impatto e l’influenza sul
  comportamento e la performance.
L’obiettivo è trasformare la relazione con i
  pensieri, le sensazioni e le emozioni
  disturbanti, che sono soltanto eventi
  psicologici transitori
“Optimal performance depends on
 the ability to enhance our focus
 on task-relevant behaviors
 WHILST feeling negative
 emotions” (Zella Moore 2007)
ABC (Acceptance Based
           Coaching)
- MAC (Mindfulness Acceptance Commitment,
  8 sessioni in 7 moduli) di Gardner & Moore
  2007
- MSPE (Mindful Sport Performance
  Enhancement, 4 sessioni) di Kauffman,
  Glass, Arnkoff 2010
- Gli esercizi volti all’acquisizione di abilità di
  mindfulness e di defusion possono anche
  essere integrati nel mental training sportivo
  tradizionale (PST), ad es. associati
  all’imagery polisensoriale
Gli effetti dei protocolli
  Mindfulness e “Acceptance-
   based” adattati allo sport:
• Sviluppo della capacità di mantenere una
  concentrazione rilassata e flessibile
• Incremento della responsività agli stimoli
  esterni e dell’intuizione
• Aumento della consapevolezza corporea e
  cinestesica
• Maggiore resistenza alla fatica e al dolore
• Controllo sull’attività muscolare e sul
  rilassamento selettivo
• Miglioramento dei circuiti di biofeedback
Effetti (2) :
• Adeguamento dell’arousal al compito e incremento
  dell’attenzione
• Riduzione o scomparsa dell’ansia di prestazione
• Disidentificazione dalle interferenze mentali
  negative
• Sviluppo del senso di autoefficacia
• Consapevolezza del contesto (enviromental cues)
  pur mantenendo il focus sul compito
• Disposizione al flow
• Riduzione degli infortuni sportivi
• Etica e fair play
Le principali ricerche
• Incremento della performance (Wolanin, 2005; Lutkenhouse et
  al., 2007; Schwanhausser, 2009)
• Ottimizzazione delle sottocomponenti tecniche e tattiche
  (Thelwell,Greenlees & Weston, 2006; Lutkenhouse, Gardner &
  Moore, 2007; Bernier,Thienot, Codron and Fourier, 2009)
• Incremento attenzione (autonomic arousal) e disposizione al
  flow (Lutkenhouse, Gardner & Moore, 2007; Jha, Krompinger
  & Baime, 2007; Kee and Wong, 2008; Chambers, Chuen Yee
  Lo & Allen, 2008; Marks, 2008; Bernier, 2009)
• Consapevolezza del contesto (Brefczymski- Levis et al., 2007)
• Incremento della performance in studi comparativi con ipnosi
  (ACT adattata per canoisti di elite – Garcia, Villa, Cepedo,
  Cueto & Montes, 2004) e con tecniche change-based di mental
  training (golf – Bernier, Thienot, Codron & Fourier, 2008)
L’ arte della presenza mentale:
        Smettere di pensare senza
               spegnere la mente
La presenza mentale è una
abilità fondamentale nell’agonismo.
L’orientamento al presente
concentra l’attenzione sulla
azione in corso, sospendendo
Il giudizio. Emozioni, pensieri
e sensazioni assumono un valore
di sfondo senza interferire con la
prestazione.
Il movimento si armonizza e fluisce
liberamente senza l’intervento della mente
analitica
Respirazione ed energia

Le discipline motorie orientali (Arti Marziali)
   hanno attribuito una grande importanza a
   questi concetti, correlandoli alla precisa
   esecuzione del movimento e alla capacità di
   mantenere una concentrazione rilassata.
   Per questo alcune di esse sono state definite
   “Meditazioni in movimento”.
Il modello a cui si riferiscono è:
   MIND – BODY - ENERGY
Quale energia?
In Occidente la scienza distingue tanti tipi di energia.
ad es. con energia meccanica si intende la forza necessaria
a svolgere un lavoro.
Con Prana (India), Qi o
T’Chi (Cina), Ki (Giappone)
Nefish (Kabala ebraica) e
con altri 97 termini in tutto
il mondo, si indica
 l’“Energia Vitale”e il suo fluire.
Per la filosofia orientale non
esistono diversi tipi di energia,
ma un solo “Campo Energetico”
(Energy Field)
Mind – Body - Energy
• Secondo la MTC (Medicina Tradizionale cinese) corpo e mente
  sono in equilibrio se c’è armonia e connessione con l’energia
  (T’Chi)
• Il pensiero condiziona la distribuzione dell’energia nel corpo e
  viceversa
• L’energia è strettamente legata alla respirazione
• L’energia esterna proviene dai piedi e dal radicamento a terra
  (grounding), mentre quella interna si concentra in un punto
  situato appena sotto l’ombelico, chiamato Dan Tien, in stretta
  correlazione con la respirazione
• Una corretta e “consapevole” respirazione consente di
  collegare l’energia esterna a quella interna
• L’energia scorre lungo tutto il corpo all’interno di una rete di
  canali, chiamati Meridiani
Origini del Meridian Tapping
            (24 protocolli attuali)
             Psicologia Energetica
MT è stato creato da George Goodheart, fondatore della Kinesiologia Applicata
Modificato da Roger Callahan, psicologo cognitivista, in TFT (Thought Field
    Therapy), fu applicato con successo a un vasto target di patologie (ansia,
    fobie,
  disturbi ossessivo-compulsivi,
  nevrosi post-traumatiche da stress)
Attualmente esistono 24 protocolli
  Ricordiamo AIT (Advance Integrative
  Therapy) dI Asha Clinton ed EFT
  Emotional Freedom Techniques) di Gary Craig
Sincretismo di approcci teorici: Teoria delle Cornici
Relazionali , PNL, EMDR, Psicologia Analitica,
Psiconeuroimmunologia, Psicologia Transpersonale,
Information Processing
Presupposti teorici e tecnica
• Gli stati interni negativi (motivazioni antagoniste)
  creano un’interruzione nel flusso dell’energia
  all’interno dei canali energetici (Meridiani)
• Premendo ritmicamente alcuni punti di snodo dei
  canali energetici in sequenze prestabilite (algoritmi)
  è possibile rimuovere il blocco
• Verbal statement: in una prima fase identificazione,
  verbalizzazione e accettazione del problema, poi
  defusion cognitiva e successiva riformulazione
• Valutazione iniziale e finale del disagio
  scala SUD (Subjective Unity of Distress) 0-10
Applicazioni allo sport

Recenti ricerche evidenziano l’efficacia delle
 tecniche Meridian Tapping nella gestione
 dell’ansia preagonistica (Feinstein, 2008,
 2009) e nell’incremento della performance
 (Gallo 2007, 2010; Muller, 2009), ma
 soprattutto nel controllo dei movimenti
 involontari (“yips”), in particolare negli sport
 con strumento (studi di Warburton sul golf:
 2008, 2009) e nella riabilitazione dei traumi
 da incidenti sportivi (Gallo, 2008; Clinton,
 2007, 2009; Church, 2009, 2010 a, 2010 b)
Mental training Acceptance and
   Present Oriented: un nuovo
             paradigma
            Competenze
• Metacognizione: abilità di riconoscere i
  propri stati interni, differenziarli dalla realtà
  (defusion) e percepire il sé come un
  contesto più ampio che trascende i pensieri
  contingenti
• Focus sul compito e sul momento presente
• Perseguimento dell’obiettivo “nonostante e
  mentre” (Zella Moore, 2010) si provano stati
  interni anche negativi
Grazie per l’attenzione




 alesparroni@libero.it

  mindful@gmail.com

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Approccio "Acceptance Based" (Mindfulness) nel Mental Training

  • 1. Approcci di Mental Training “Mindfulness and Acceptance Based” : i protocolli MAC e il Meridian Tapping Alessandra Parrroni Psicologa Psicoterapeuta
  • 2.
  • 3. Mindfulness vuol dire piena consapevolezza non giudicante del dispiegarsi dell’esperienza nel presente
  • 4.
  • 5. La condizione di “mindfulness” è da sempre nota: - Alla filosofia orientale (meditazione Vipassana, Arte della Presenza Mentale, tecniche meditative del buddismo Zen) - Alla mistica religiosa ( Teilhard De Chardin, Teresa d’ Avila, San Giovanni Della Croce, Simone Weil) - Alla psicologia ( Jung “manifestazione del Sé”, Maslow “Peak experience”, Csikszentmihalyi “Teoria delle esperienze ottimali”- “Stati di Flusso”) - Agli atleti (“peak performance”: “to be in the zone”, gareggiare in stato di grazia, giocare “no mind”)
  • 6. Flow State Perché si verifichi una performance ottimale o d’eccellenza (Peak Performance) è necessario che l’atleta si trovi nello stato di flusso (Flow State)
  • 7. Caratteristiche del Flow State (stato di flusso): - Unione fra azione e coscienza (action-awareness marging): il soggetto non è più cosciente di sé come entità separata dall’azione - Concentrazione sul compito (concentration on task at hand) - Paradosso del controllo (paradox of control): senza esercitare alcun controllo si ha la sensazione di dirigere il corso degli eventi secondo la propria volontà - Perdita della consapevolezza dei propri stati interni (loss of self-counsciousness) - Autotrascendenza (self-trascendence): i confini dell’io sono ampliati o annullati. - Unità con il tutto (oneness) - Alterazione del tempo (transformation of time): il tempo sembra scorrere più lentamente o più rapidamente - Esperienza autotelica (autotelic experience): l’attività che si sta svolgendo non ha altri scopi, ma è intrinsecamente soddisfacente - Assenza di stanchezza o fatica (absence of fatigue) Perché ciò si verifichi è necessario che vi sia equilibrio fra la sfida proposta dal compito e le abilità possedute (challenge-skills balance) (Csikszentmihalyi 1990; Bakker 2005, 2006)
  • 8.
  • 9. Differenze fra Peak Experience, Flow, Mindfulness • Peak experience: focus sulla propria soggettività (l’attenzione è rivolta alla piacevolezza dell’esperienza in corso) • Flow: focus sull’attività (piena immersione nell’azione con perdita della consapevolezza di sé) • Mindfulness: focus sul presente (deliberata concentrazione di un’attenzione non-giudicante su ciò che accade nel presente)
  • 10.
  • 11. Caratteristiche dell’esperienza soggettiva : COHERENCE (Lutz, Dunne, Davidson, 2007) - Connected - Open - Harmonious - Engaged - Receptive - Emergent - Noetic - Compassionate - Emphatic
  • 12. La focalizzazione intensa e concentrata dell’attenzione in una condizione di “consapevolezza mindfulness” (Siegel 2007) può modellare direttamente l’attività funzionale cerebrale (Decety, Chaminade, 2003; Decety, Jackson, 2004; Varela, 2004; Lutz, Dunne, Davidson, 2007)
  • 13. Correlati neurali, fisiologici e biochimici • Aumento dell’attività elettrica nella corteccia cerebrale nell’area prefrontale bilaterale, nell’insula dell’emisfero destro e nel cingolato anteriore (Cahan, 2004, 2006; Lazar et al., 2005; Davidson e coll., 2003, 2004, 2007) • Sincronizzazione interemisferica dei ritmi cerebrali, sulle frequenze teta e alfa, poi gamma, nelle aree prefrontali mediali, frontali e del cingolato anteriore (Lutz, Greischer, Rawlings et al., 2004) • Attivazione del sistema dei neuroni-specchio (Iacoboni, Dubeau et al., 2002; Gallese, Keyser e Rizzolati, 2004) • Modulazione ottimale dei mediatori chimici connessi alle reazioni di stress e di percezione del dolore: cortisolo, adrenalina, melatonina, serotonina, betaendorfine, dhea (Shapiro et al., 2003) • Regolazione delle risposte immunitarie (Davidson e coll., 2005, 2007)
  • 14.
  • 15. Mindfulness e performance sportiva Secondo alcuni studi condotti in psicologia dello sport, la performance ottimale o di eccellenza rivela caratteristiche spontanee simili agli stati che chiamiamo di “flow” e “mindfulness”, nelle condizioni mentali e fisiche percepite e descritte dagli atleti (Bernier, Thienot, Codron, Fourier, 2009) Altre ricerche confermano che la mindfulness allenata facilita gli stati di flow e il conseguimento di performances ottimali (Ravizza, 2002; Muzio et al., 2004; Kee and Wang, 2008; Bernier, 2009; Schwanhausser, 2009)
  • 16. Acceptance Based Behavior Therapies (ABBT – Roemer & Orsillo, 2009) o Present-Centered Psychotherapy: • MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) Kabat-Zinn, 1979 • MBCT (Mindfulness Based Cognitive Therapy) Segal, Williams & Teasdale, 2000, 2002 • DBT (Dialectic BehaViour Therapy) Linehan,1993a, 1993b • ART (Awareness Relaxation Therapy) Tart,1991 • ACT (Acceptance and Commitment Therapy) Hayes, Stroshal, Wilson,1999
  • 17. Riferimenti teorici • Psicologia Transpersonale e Psicologia Umanistica (Kabat-Zinn, Linehan, Tart) • Psicologia della Gestalt • Terza via del Cognitivismo: Funzionalismo Contestuale – Relational Frame Theory (Hayes)
  • 18. Numerose ricerche hanno verificato l’efficacia dei protocolli Present-Centered nelle loro applicazioni ad alcune psicopatologie come la depressione, i disturbi d’ansia, ossessivo- compulsivi, fobici e nelle sindromi borderline. Uno studio di Ost (2008) critica ACT per non aver rispettato il canone scientifico delle prove di efficacia randomizzate
  • 19. Gli approcci Acceptance-Based e la performance sportiva Il presupposto è che i precedenti approcci di mental training PST (Psychological Skills Training),basati sul controllo, la riduzione e la soppressione degli stati interni negativi (pensieri, emozioni, sensazioni), non sortiscono i risultati auspicati sull’incremento della performance, anche quando risultano efficaci nel proprio intento (Burton, 1989; Daw & Burton, 1994; Maynard, Smith & Warwick, 1995; Wolanin, Gardner & Moore, 2003, 2004) L’attività cognitiva eccessiva è inoltre spesso correlata a una performance disfunzionale (Deeny, Hillman, Jamelle & Hatfield, 2003): il tentativo di sopprimere gli stati interni negativi spesso si traduce in un aumento della ruminazione e dei pensieri distraenti (paradox effect)
  • 20. Il protocollo MAC (Mindfulness Acceptance Commitment) MAC (Gardner & Moore 2007) contrasta l’assunzione che gli stati interni negativi interferiscano con la performance sportiva. Tramite un allenamento basato sulle tecniche mindfulness e l’accettazione non giudicante, gli atleti sviluppano un’attenzione focalizzata sul compito e una maggiore flessibilità nella risposta agli stimoli esterni, perciò migliorano la propria performance. MAC trae spunti dai protocolli MBCT di Segal e ACT di Hayes.
  • 21. Da ACT (Acceptance Commitment Therapy) a MAC La Teoria delle Cornici Relazionali (Relational Frame Theory) • Il linguaggio è un sistema simbolico complesso che include parole, immagini, suoni, espressioni facciali, posture • Usiamo il linguaggio in due contesti: pubblico e privato (linguaggio interno) • Il linguaggio privato (interno) include il pensare, immaginare, rappresentare, pianificare, comparare, valutare, analizzare, ricordare, visualizzare
  • 22. Il linguaggio Serve a comunicare, a creare mappe e modelli della realtà (dunque ad orientarci), acquisire conoscenza, apprendere dall’esperienza e dal passato, creare cultura, acquisire regole che guidano il nostro comportamento, anticipare e risolvere problemi
  • 23. Il lato oscuro del linguaggio • Il linguaggio serve anche a mentire, manipolare, confrontare, giudicare, criticare sia noi stessi che gli altri, creare regole e definizioni (labelling) per noi stessi e per gli altri costrittive e/o distruttive • Il linguaggio, attraverso il quale rappresentiamo la realtà, è dunque ingannevole e falsamente definitorio. E’ fonte di sofferenza (RFT e Buddismo) e di equivoco (illusione) nella rappresentazione della realtà • I nostri pensieri, sempre mediati dal linguaggio, non rappresentano la realtà. Sono ingannevoli, effimeri, transitori, impermanenti e possono condizionare negativamente il nostro comportamento e interazioni con gli altri e con l’ambiente esterno
  • 24. La mente La mente è un processo retroattivo che regola il flusso dell’energia e dell’informazione dal cervello (linguaggio), dal corpo, dall’ambiente e dalle altre persone” (Siegel 2007)
  • 25. Relational Frame Theory (Teoria delle Cornici Relazionali) di Hayes • Quando pensiamo (con la mediazione del linguaggio) nella nostra mente ci sono i pensieri ed un Sé che osserva colui che pensa (“The Observer”) • I nostri pensieri non riescono a prescindere dall’esperienza passata (ricordi, sensazioni, associazioni, cultura) e dunque non rappresentano la realtà (Cognitive Fusion) • L’osservazione distaccata dei nostri pensieri ci aiuta a disidentificarci da essi (Cognitive Defusion), ad accettare la realtà del momento (Acceptance) e a vivere nel presente (Mindfulness Skills)
  • 26.
  • 27.
  • 28. Protocollo MAC (Gardner & Moore 2007) • Educationsessioni in 7 moduli: 8 • Mindfulness and Cognitive Defusion • Values Driven (goal setting guidato da una scala di valori, poi “taking action- act”) • Acceptance • Commitment (impegno e valutazione delle azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi) • Skill Consolidation (Mindfulness, Acceptance and Commitment) • Maintaining and Enhancing
  • 29. Esercizi di mindfulness e defusion La via più diretta all’acquisizione di abilità di mindfulness è la meditazione associata al conteggio degli atti respiratori (ancoraggio). Non tutti gli atleti sono disponibili verso questa tecnica e in alcuni può generare ansia. Si possono allora sostituire altre modalità di “attenzione deliberata al presente”, come ricordare nei dettagli una conversazione, un allenamento, ecc.
  • 30. Esercizi di mindfulness e defusion (2) Le tecniche descritte per essere davvero efficaci devono essere individualizzate. Le abilità di mindfulness e defusion sono strettamente correlate: già accorgersi di quando ci si trova in una condizione di “fusion” cognitiva sviluppa la disposizione alla mindfulness. Gli esercizi di defusion sono moltissimi: depositare i propri pensieri nelle nuvole, ripetere la formulazione di un pensiero finchè perde di senso, immaginare che i pensieri siano il testo di un cartone animato, descriverne il colore, il peso, lo sfondo, il sapore, la collocazione, l’odore, ecc.
  • 31. Paura di vincere, paura di perdere, bassa autostima, ansia, paura del giudizio di alcuni osservatori, non sentirsi in forma………. Negli approcci di mental training presentati non si riduce, cambia, evita, sopprime nulla di questi stati interni negativi…Piuttosto se ne riduce l’impatto e l’influenza sul comportamento e la performance. L’obiettivo è trasformare la relazione con i pensieri, le sensazioni e le emozioni disturbanti, che sono soltanto eventi psicologici transitori
  • 32. “Optimal performance depends on the ability to enhance our focus on task-relevant behaviors WHILST feeling negative emotions” (Zella Moore 2007)
  • 33. ABC (Acceptance Based Coaching) - MAC (Mindfulness Acceptance Commitment, 8 sessioni in 7 moduli) di Gardner & Moore 2007 - MSPE (Mindful Sport Performance Enhancement, 4 sessioni) di Kauffman, Glass, Arnkoff 2010 - Gli esercizi volti all’acquisizione di abilità di mindfulness e di defusion possono anche essere integrati nel mental training sportivo tradizionale (PST), ad es. associati all’imagery polisensoriale
  • 34. Gli effetti dei protocolli Mindfulness e “Acceptance- based” adattati allo sport: • Sviluppo della capacità di mantenere una concentrazione rilassata e flessibile • Incremento della responsività agli stimoli esterni e dell’intuizione • Aumento della consapevolezza corporea e cinestesica • Maggiore resistenza alla fatica e al dolore • Controllo sull’attività muscolare e sul rilassamento selettivo • Miglioramento dei circuiti di biofeedback
  • 35. Effetti (2) : • Adeguamento dell’arousal al compito e incremento dell’attenzione • Riduzione o scomparsa dell’ansia di prestazione • Disidentificazione dalle interferenze mentali negative • Sviluppo del senso di autoefficacia • Consapevolezza del contesto (enviromental cues) pur mantenendo il focus sul compito • Disposizione al flow • Riduzione degli infortuni sportivi • Etica e fair play
  • 36. Le principali ricerche • Incremento della performance (Wolanin, 2005; Lutkenhouse et al., 2007; Schwanhausser, 2009) • Ottimizzazione delle sottocomponenti tecniche e tattiche (Thelwell,Greenlees & Weston, 2006; Lutkenhouse, Gardner & Moore, 2007; Bernier,Thienot, Codron and Fourier, 2009) • Incremento attenzione (autonomic arousal) e disposizione al flow (Lutkenhouse, Gardner & Moore, 2007; Jha, Krompinger & Baime, 2007; Kee and Wong, 2008; Chambers, Chuen Yee Lo & Allen, 2008; Marks, 2008; Bernier, 2009) • Consapevolezza del contesto (Brefczymski- Levis et al., 2007) • Incremento della performance in studi comparativi con ipnosi (ACT adattata per canoisti di elite – Garcia, Villa, Cepedo, Cueto & Montes, 2004) e con tecniche change-based di mental training (golf – Bernier, Thienot, Codron & Fourier, 2008)
  • 37. L’ arte della presenza mentale: Smettere di pensare senza spegnere la mente La presenza mentale è una abilità fondamentale nell’agonismo. L’orientamento al presente concentra l’attenzione sulla azione in corso, sospendendo Il giudizio. Emozioni, pensieri e sensazioni assumono un valore di sfondo senza interferire con la prestazione. Il movimento si armonizza e fluisce liberamente senza l’intervento della mente analitica
  • 38. Respirazione ed energia Le discipline motorie orientali (Arti Marziali) hanno attribuito una grande importanza a questi concetti, correlandoli alla precisa esecuzione del movimento e alla capacità di mantenere una concentrazione rilassata. Per questo alcune di esse sono state definite “Meditazioni in movimento”. Il modello a cui si riferiscono è: MIND – BODY - ENERGY
  • 39. Quale energia? In Occidente la scienza distingue tanti tipi di energia. ad es. con energia meccanica si intende la forza necessaria a svolgere un lavoro. Con Prana (India), Qi o T’Chi (Cina), Ki (Giappone) Nefish (Kabala ebraica) e con altri 97 termini in tutto il mondo, si indica l’“Energia Vitale”e il suo fluire. Per la filosofia orientale non esistono diversi tipi di energia, ma un solo “Campo Energetico” (Energy Field)
  • 40. Mind – Body - Energy • Secondo la MTC (Medicina Tradizionale cinese) corpo e mente sono in equilibrio se c’è armonia e connessione con l’energia (T’Chi) • Il pensiero condiziona la distribuzione dell’energia nel corpo e viceversa • L’energia è strettamente legata alla respirazione • L’energia esterna proviene dai piedi e dal radicamento a terra (grounding), mentre quella interna si concentra in un punto situato appena sotto l’ombelico, chiamato Dan Tien, in stretta correlazione con la respirazione • Una corretta e “consapevole” respirazione consente di collegare l’energia esterna a quella interna • L’energia scorre lungo tutto il corpo all’interno di una rete di canali, chiamati Meridiani
  • 41.
  • 42. Origini del Meridian Tapping (24 protocolli attuali) Psicologia Energetica MT è stato creato da George Goodheart, fondatore della Kinesiologia Applicata Modificato da Roger Callahan, psicologo cognitivista, in TFT (Thought Field Therapy), fu applicato con successo a un vasto target di patologie (ansia, fobie, disturbi ossessivo-compulsivi, nevrosi post-traumatiche da stress) Attualmente esistono 24 protocolli Ricordiamo AIT (Advance Integrative Therapy) dI Asha Clinton ed EFT Emotional Freedom Techniques) di Gary Craig Sincretismo di approcci teorici: Teoria delle Cornici Relazionali , PNL, EMDR, Psicologia Analitica, Psiconeuroimmunologia, Psicologia Transpersonale, Information Processing
  • 43. Presupposti teorici e tecnica • Gli stati interni negativi (motivazioni antagoniste) creano un’interruzione nel flusso dell’energia all’interno dei canali energetici (Meridiani) • Premendo ritmicamente alcuni punti di snodo dei canali energetici in sequenze prestabilite (algoritmi) è possibile rimuovere il blocco • Verbal statement: in una prima fase identificazione, verbalizzazione e accettazione del problema, poi defusion cognitiva e successiva riformulazione • Valutazione iniziale e finale del disagio scala SUD (Subjective Unity of Distress) 0-10
  • 44. Applicazioni allo sport Recenti ricerche evidenziano l’efficacia delle tecniche Meridian Tapping nella gestione dell’ansia preagonistica (Feinstein, 2008, 2009) e nell’incremento della performance (Gallo 2007, 2010; Muller, 2009), ma soprattutto nel controllo dei movimenti involontari (“yips”), in particolare negli sport con strumento (studi di Warburton sul golf: 2008, 2009) e nella riabilitazione dei traumi da incidenti sportivi (Gallo, 2008; Clinton, 2007, 2009; Church, 2009, 2010 a, 2010 b)
  • 45. Mental training Acceptance and Present Oriented: un nuovo paradigma Competenze • Metacognizione: abilità di riconoscere i propri stati interni, differenziarli dalla realtà (defusion) e percepire il sé come un contesto più ampio che trascende i pensieri contingenti • Focus sul compito e sul momento presente • Perseguimento dell’obiettivo “nonostante e mentre” (Zella Moore, 2010) si provano stati interni anche negativi
  • 46. Grazie per l’attenzione alesparroni@libero.it mindful@gmail.com