1. Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.) – Sede Provinciale di Milano
La medicina sta cambiando e soprattutto sta mutando il modo di fare medicina. Molti medici
(giovani e meno giovani) sono restii alle innovazioni in atto, ritengono che il medico non debba essere un
burocrate e/o fiscalista e questa idea è presente sia a Mongiana che a Busto Garolfo. Lo scenario suddetto,
pertanto, può minare, e per di più, facendolo dal di dentro, un “sistema salute”, già indebolito dalla miriade
di problematiche socio-economico-geografiche esistenti allo stato attuale.
È indubbio che vi sia una necessità sempre più incombente di avere un sistema SOSTENIBILE ed io sono
convinto che, solo innovando capillarmente la sanità, si possa raggiungere tale obiettivo. Ma per
convincere da “guelfo” il partito dei “ghibellini” credo sia necessario veicolare nella maniera più
appropriata possibile i messaggi e le informazioni ruotanti attorno all’annoso tema.
Secondo me, non occorre solo informare ma anche formare i medici, al fine di avere dei professionisti
aperti alle innovazioni. Ad esempio, una cosa è dire che il medico manager snaturi il proprio lavoro ed
un’altra è affermare che non c’è nulla di strano e/o innaturale, se il medico del futuro amplia le sue
competenze oltre il recinto delle technical skills cliniche; anzi, colui che è in grado di far ciò è il vero
professionista al passo coi tempi, che può rinnovarsi, innovando.
Solo un simile cambio di rotta può consentirci di vincere culturalmente le sfide della sanità moderna, della
salute che verrà. Altrimenti, l’epilogo sarà una chimera timorosa immobile che porterà a minare ancor di
più il già difficile rapporto medico-paziente e ancor più grave, massacrerà il concetto inalienabile di
centralità del paziente stesso.
È ovvio che per una simile svolta culturale ci voglia l’apporto e la compartecipazione di tutti gli attori
coinvolti nel sistema: medici, legislatori, gestori ed organizzatori del “giocattolo” stesso, auspicando in un
prossimo futuro più vicino possibile che siano gli stessi medici, adeguatamente formati (per l’appunto
anche da un punto di vista manageriale), a gestire il sistema sanitario con la padronanza ed il know how
essenziali affinché il tutto si avvicini il più possibile all’ottimalità, al gold standard in termini di efficienza ed
efficacia.
Per quel che concerne, la componente Giovani dei Medici, Noi siamo pronti a fare la nostra parte, come già
iniziato, peraltro, sia a livello nazionale che a livello locale (soprattutto) anche in considerazione di un
sempre più operativo federalismo.
Il SIGM (Segretariato Italiano Giovani Medici) ormai da alcuni anni associazione di riferimento per la
categoria medica under 40 si è già mosso con una serie di iniziative volte al sostegno e alla crescita
professionale a 360 gradi dei medici stessi. Qui in Lombardia, siamo relativamente nuovi, è vero, essendo
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nata la sede milanese solo un annetto fa; ma abbiamo come obiettivo ed auspicio quello di diventare in
buona sostanza sempre più interlocutori di riferimento, anche e soprattutto, per le Istituzioni con lo scopo
di veicolare i vari messaggi alla categoria GIOVANI MEDICI e di portare a sintesi, verso le Istituzioni stesse, le
istanze e le necessità via via emergenti dalla linea verde dei professionisti.
A fronte di questo fatto, in qualità di Presidente Provinciale della sede SIGM di Milano, ho tracciato una
serie di linee operative di sviluppo che, nate dalla vena mia e dei miei più validi collaboratori componenti il
Direttivo, avrei piacere di realizzare nel prossimo futuro a breve, medio e lungo termine.
La messe è tanta e gli operai sono ancora pochi aimè, ma sono sicuro che il numero di iscritti (per ora
attorno alle cento unità) sia destinato a crescere. La forza la faranno sicuramente i solidi leit motiv che ci
hanno guidato e contraddistinto in questi anni: indipendenza da logiche di partito e/o sindacali; nessun fine
di lucro; competenza e soprattutto tanta verve e passione.
Ma ora non mi dilungo oltre, caro Direttore e vado al nocciolo della questione, illustrandole a grandi linee
la nostra auspicabile progettualità futura.
Di sicuro, il primo dei nostri obiettivi è il tema del Lavoro. Grazie soprattutto alle capacità e alle energie
profuse dal nostro Vice Presidente Nazionale Vicario Max Trapani, a Milano ed in Lombardia ci siamo già
iniziati a muovere operativamente parlando per attenzionare il problema e sensibilizzare sia la categoria
che le Istituzioni, che l’opinione pubblica (attraverso tutti i possibili canali comunicativi, compresi anche i
più moderni social network).
Lo scopo sarà ora quello di creare un Osservatorio Regionale sull’Occupazione sulla scia di quanto si sta già
facendo come Associazione a livello nazionale. Solo rilanciando l’occupazione medica si può rinvigorire un
settore sanità destinato altrimenti, aimè, al collasso, per vari motivi, non in ultimo per la preventivabile
carenza di medici tra qualche anno a causa della cosiddetta “gobba” a più riprese evocata negli ultimi tempi
da carta stampata, media in genere e politici. Quindi il lavoro e la stabilità del lavoro (per i Giovani
soprattutto) come modalità cardine per uscire dalla crisi economica attuale (e questo sarebbe un discorso
valido non solo per i medici).
Ovvio che, legato a doppio filo al tema lavoro risulti esser quello della Formazione. È giunta l’ora di
cambiare registro anche in tema di ECM (Educazione Continua in Medicina) e a dire il vero sarebbe
auspicabile anche una migliore Formazione Universitaria (sia a livello di Corsi di Laurea che a livello di
Scuole di Specializzazione) ma li il discorso sarebbe molto più difficile e complesso da sviluppare e sarebbe
altresì ancor più complicato e intricato scardinare un certo tipo di sistema vigente negli Atenei. In ogni
modo, tornando al più piccolo orticello degli ECM e lasciando per ora da parte le estese piantagioni
paludose universitarie, c’è oggi l’incombente necessità di progettare, fornire e misurare una Formazione
Medica Continua che sia al passo coi tempi, una formazione a tutto tondo che sia funzionale ed utile alla
pratica medica ovviamente, ma anche al Sistema Salute; una formazione quindi, anche su quelle
competenze non cliniche (le non technical skills, come accennavo prima) che si avvalga per il suo sviluppo
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dei più moderni e meno costosi (su larga scala poi) mezzi della FAD (acronimo che sta per Formazione a
distanza).
Ripensiamo e riscriviamo quindi il capitolo ECM non solo con le recenti innovazioni che ci sono state (utili o
meno...sarà il tempo a dirci se e quanto ovviamente!) in tema di accreditamento Provider e di peso delle
industrie farmaceutiche all’interno dell’organizzazione e sponsorizzazione degli stessi; queste modifiche le
conosciamo e le valuteremo, come dicevo, ma sarà invece molto più importante che il medico inizi a
pensare per il suo futuro, di Esser Competente da un punto di vista Manageriale (ECM per l’appunto).
Nostra e soprattutto mia volontà (essendo io nell’ambito del SIGM, Referente Nazionale per la tematica
ECM) è quella di creare per gli ECM un progetto pilota in tal senso, da sviluppare partendo da Milano e
dalla Regione Lombardia per poi estenderlo magari a livello nazionale. Progetto che potrà esser fornito via
opportuna piattaforma FAD, a basso costo, ai giovani e perché no, anche ai meno giovani medici.
Si dice che in Italia tutto o molto parta da Milano ed io da romano (e ciò avvalora tale idea) dico che ne
sono straconvinto. In questi due anni e mezzo della mia vita meneghina ho potuto apprezzare e toccare con
mano le opportunità che il capoluogo lombardo sa offrirti e le eccellenze che incarna (nel sistema sanitario
e non solo).
Infine, ma non perché la problematica mi stia meno a cuore (anzi) spenderei due parole riguardo ai Medici
di Medicina Generale (MMG).
Innanzitutto credo sia imprescindibile un adeguamento economico per il Corso Specifico per i MMG sulla
falsa riga di quanto avviene da un punto di vista remunerativo per i medici in formazione specialistica
(contratti simili a quelli degli specializzandi quindi). Altro snodo cruciale credo sia all’atto dell’apertura delle
convenzioni. Oggigiorno, il giovane medico che intraprende questa strada si trova nella difficoltà di
“accaparrarsi” (termine tra l’altro obbrobrioso) assistiti con un fitto “sottobosco” di più o meno ipotetiche
illegalità e/o proposte indecenti, che piovono qua e la e come macigni e non semplici gocce d’acqua e
picchettano il già fragile stato d’animo e impulso degli aspiranti medici di base. L’apertura di una
convenzione non può esser equiparata all’apertura di un’attività commerciale; aprissi un pub...pure pure...e
tra le altre cose potrei anche pubblicizzarlo adeguatamente senza troppi filtri etico-morali, mentre per lo
studio è chiaro che la realtà dei fatti è totalmente diversa.
Pertanto, c’è l’inderogabile necessità di avere una gestione diversa di questo importantissimo problema
senza insabbiarsi nei meandri melmosi dell’illegalità e non eticità. Una proposta che provo a buttare la
come provocazione (anche) è quella di dare degli incentivi a coloro i quali dimostrino di far di tutto al che il
Sistema Salute ottimizzi la sua valenza e forza. Mi spiego meglio: la medicina del futuro sarà sempre meno
ospedalocentrica ed il territorio e i MMG dovranno contribuire affinché ciò si verifichi, quindi chi si attiva in
maniera pratica per tale auspicabile progetto deve esser in qualche modo premiato. Stessa cosa dicasi per
chi dimostra di curare la propria formazione medica continua e di avere, altresì, delle competenze al passo
coi tempi (uso del web, refertazioni online, ICT in genere, non technical skills, a cui si è più volte accennato e
così via).
Insomma, riepilogando, premiamo chi dimostra col proprio apporto di voler contribuire ad un SISTEMA
SALUTE più efficace, più efficiente, più sostenibile (e quindi anche più credibile) in termini economici, senza
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però ovviamente, tralasciare nulla nella tutela della salute dei pazienti, da considerare sempre al centro del
sistema, in una sorta di area protetta e non avulsi dallo stesso.
Grazie per l’attenzione.
Cordialmente.
Milano, addì 31 Maggio 2011 In Fede
Il Presidente del SIGM – Milano
Dott. Luigi Gianturco
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