SlideShare uma empresa Scribd logo
1 de 60
Baixar para ler offline
L’esperienza Toscana nei progetti di cooperazione sanitaria relativi
          alle tematiche di Mother, Newborne Childhood

                          M. J. Caldés Pinilla
                          Gorizia, 22 dicembre 2011
Deve una Regione occuparsi di
Cooperazione Sanitaria Internazionale?

            Alcuni elementi dell’analisi


             Il contesto e la sua storia
                 La volontà politica
      L’organizzazione del Sistema Sanitario
  Dalla motivazione individuale alla rete integrata
       La necessità di governare l’esistente
     Il monitoraggio e il controllo della spesa
                         ….
Distribuzione della Salute nel
   Contesto Internazionale
• A girl born today can expect to live for more than 80 years if
  she is born in some countries – but less than 45 years if she
  is born in others.

• Within countries there are dramatic differences in health that
  are closely linked with degrees of social disadvantage.

• Differences of this magnitude, within and between countries,
  simply should never happen.

• These inequities in health, avoidable health inequalities, arise
  because of the circumstances in which people grow, live,
  work, and age, and the systems put in place to deal with
  illness.

• The conditions in which people live and die are, in turn,
  shaped by political, social, and economic forces.
Worldwide distribution of child deaths
         (Each dot = 5000 deaths)
Public Health Spending




www.worldmapper.org
Private Health Spending




www.worldmapper.org
Physicians Working




www.worldmapper.org
Tuberculosis Cases




www.worldmapper.org
HIV Prevalence




www.worldmapper.org
Cholera Cases




www.worldmapper.org
Malaria Deaths




www.worldmapper.org
Diabetes Prevalence




www.worldmapper.org
Nel frattempo….
L’Evoluzione della
Cooperazione Sanitaria
PER TUTTI PER POCHI



                             World Bank




1948           1978                       2007
Le RIFORME GLOBALI del
settore sanitario – Anni ’80-90
“ Financing Health Services
                                  in Developing Countries ”
                                                      1987


CHARGES USERS OF GOVERMENT HEALTH SERVICES
“The more common approach to health care in developing countries
has been to treat it as a right of the citizenry and to attempt to
provide free services to everyone. This approach does not usually
work”.

USE NONGOVERMENT RESOURCES EFFECTIVELY
PROVIDE INSURANCE OR OTHER RISK COVERAGE
DECENTRALIZE GOVERNMENT HEALTH SERVICES
SISTEMI SANITARI PUBBLICI RASI AL SUOLO




 PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI SANITARI




 PROMOZIONE DI PROGRAMMI VERTICALI
M. Whitehead, G. Dahlgren, T. Evans, Equity and health sector
reforms: can low-income countries escape the medical poverty trap?
                      Lancet 2001; 358: 833-36.

• “Negli ultimi due decenni, la spinta verso riforme dei sistemi
  sanitari basate sul mercato si è diffusa in tutto il mondo, da
  nord verso sud, dall’occidente all’oriente. Il “modello globale”
  di sistema sanitario è stato sostenuto dalla Banca Mondiale
  per promuovere la privatizzazione dei servizi e aumentare il
  finanziamento privato, attraverso il pagamento diretto delle
  prestazioni (user fees). (…)
• Questi tentativi di minare alla base i servizi pubblici da una
  parte costituiscono un pericolo imminente per i fragili sistemi
  per i paesi con medio e basso reddito, dall’altra
  rappresentano una chiara minaccia all’equità nei paesi con
  solidi sistemi di welfare in Europa e Canada. Queste due
  tendenze – l’introduzione delle user fees nei servizi pubblici e
  la crescita dei pagamenti diretti (out-of-pocket expenses) nei
  servizi privati –, se combinate, possono rappresentare una
  vera e propria trappola della povertà.”
J. D. Sachs, La fine della povertà, Mondadori,
2005

“Sfortunatamente, nell’era degli aggiustamenti strutturali
questioni egoistiche e ideologiche furono alla base degli
errori di indirizzo e degli aiuti insufficienti concessi ai paesi
in via di sviluppo. L’aspetto egoistico è evidente: la
responsabilità della povertà fu scaricata integralmente
sugli stessi poveri; da ciò discese che non erano
necessari aiuti finanziari internazionali. Negli anni Ottanta e
Novanta gli aiuti allo sviluppo crollarono: per esempio,
nell’Africa sub-Sahariana passarono dai 32 dollari pro
capite nel 1980 ai 22 del 2001, nonostante nel periodo
l’intero continente africano fosse devastato da una
pandemia [Hiv/Aids, ndr] e la necessità di un aumento della
spesa pubblica (soprattutto sanitaria) fosse evidente.
Ma i paesi ricchi erano convinti di aver fatto tutto quello
che competeva loro, dato che le questioni in esame
rimanevano al di fuori delle loro responsabilità.
Anche gli aspetti ideologici di questa politica dello
sviluppo sono chiari. I governi degli Stati Uniti, della
Gran Bretagna e degli altri paesi conservatori hanno
utilizzato le istituzioni internazionali per promuovere
politiche che a casa propria non avrebbero potuto
applicare. Negli ultimi vent’anni, molti paesi africani
hanno subìto fortissime pressioni da parte della Banca
Mondiale per privatizzare il sistema sanitario o, almeno,
volgere a pagamento i servizi sanitari e d’istruzione.
Eppure, i maggiori azionisti della Banca Mondiale
(cioè i paesi ricchi) hanno sistemi sanitari ad
accesso gratuito e universale, e sistemi scolastici
che garantiscono l’accesso di tutti alla pubblica
istruzione.”
$
     Ka
       za




                       0
                           1000
                                  2000
                                         3000
                                                    4000
                                                           5000
                                                                  6000
                                                                         7000
         kh
            st
              an

             Cu
                  ba
           Ru
                ss
                  ia
          Br
             as
               i le
         Po
            lo
               ni
                  a
        M
          es
            si
               co
       Re
         p.
            Ce
                ca
        Un
           gh
              er
                 ia
         Sp
            ag
                na

              Ita
                 lia
       G
         ia
G          pp
    ra         on
      n            e
        Br
           et
              ag
                 na
          Ca
              na
                                                                                            Countries. 2004. Source: WHO




                 da
           O
             la
                nd
                   a
          Fr
             an
                ci
       G           a
         er
            m
               an
                  ia
           Sv
                                                                           Total (blu) and Public (red) Health Expenditure. US$. Selected




               ez
                  ia
        Sv
            iz
              ze
                 ra

              US
                A
Total (blu) and Public (red) Health Expenditure. US$. Selected
                                       Countries. 2004. Source: WHO

    80


    70


    60


    50
$




    40


    30


    20


    10


    0
                                                                       gia
            a




                                                            ri a




                                                                                                                                    na
                               co




                                                                                  a


                                                                                        i ti
                                          sh


                                                   da




                                                                                                      ka



                                                                                                                  va
                     e




                                                                                                        l




                                                                                                                             ia
                                                                                                     ga
         pi




                                                                               di
                   on




                                                                                      Ha




                                                                                                                           en
                               bi




                                                          ge




                                                                                                    an




                                                                                                                                  Ci
                                           e


                                                 an




                                                                                                                do
                                                                      bo
       io




                                                                             In




                                                                                                   ne
                                        lad
                 Le


                             am




                                                                                                                          m
     Et




                                                                                                  iL
                                                        Ni
                                               Ug




                                                                                                             ol
                                                                     m




                                                                                                Se




                                                                                                                       Ar
                                      ng




                                                                                                            M
                 ra




                                                                   Ca
                          oz




                                                                                               Sr
              er




                                    Ba
                         M
           Si
Out-of-pocket expenditures as a percentage of total
                    health expenditures
      USA
       UK
    Spain
  Norway
    Japan
 Germany
   France
   Canada
 Australia
 VietNam
 Pakistan
   Nigeria
 Myanmar
     India
  Georgia
  Ethiopia
      Cote
Cameroon
Cambodia
  Burkina


             0   20         40        60        80         100
DOVE VANNO I POVERI QUANDO SI AMMALANO?
Spesa sanitaria totale
  pro-capite = 3US$
Spesa sanitaria pubblica
  pro-capite = 1US$
International Health Policies
        in the 2000s




Global Health Partnerships
La moltiplicazione degli attori
The “International Aid nSystem”
                                    FOUNDATIONS
    NATO         UNICEF
                           Donors          media
         host                                 WORLD BANK/IMF
  WFP government                       OECD
                      media
                                                   UNDP
OCHA local
      Admin.                Local       intergovernmental
                                            organizations
                          population
             media
                                        Various UN
UNICEF   national/local
                              media      agencies
             NGOs
                                   media
                  Non OECD Countries
     media
                international military
                   NGOs

 Can this be called a system?
One example … crazy … but not extreme …
• The example of Tanzania gives a reasonably good
  idea of the crazy situation of many recipient
  countries

• In 2005 the great part of aid funds received by this
  country financed more than 700 projects, managed
  by about 60 parallel “implementation units”

• Half of the aid reaching the country      funds
  activities not coordinated with the ones of the
  government

• Still in 2005, the country received 541 missions
  sent by various donors and only 17% of them
  involved more than one donor (DAC, 2006)
Le distorsioni dell’architettura globale
                degli aiuti

• I programmi verticali minano alle
  fondamenta le strutture del
  sistema sanitario nazionale.
• Gli aiuti sono imprevedibili, a breve
  termine, volatili.
• La presenza di molteplici attori non
  è coordinata e genera alti costi
  “transazionali” per i governi locali.
Palestina – Nablus e Ramallah




Cooperazione Sanitaria
Internazionale Toscana
 Attori e Sistema di Governance
Attori e Governance
      ASSESSORATO DIRITTO ALLA SALUTE

                                                                   Strategia
                                                                regionale di CSI


                            A.O.U. Meyer


                                   CAV
                  (Comitato delle Aree Vaste per la CSI)




 Area Vasta                    Area Vasta                      Area Vasta
 Nord-Ovest                      Centro                         Sud-Est



       Partenariato locale (enti locali, associazioni, ONG, imprese…)
Attori e Governance
          LA POLICY della CSI
Orientamenti strategici condivisi:

o Passaggio da approccio umanitario ad approccio “di co-sviluppo”, di lungo periodo e dove
possibile integrato


o Focus prioritario sulla sanità di base e sostegno a sistemi sanitari


o Formazione e ricerca come elementi strategici


o Riduzione della frammentazione (verso poche aree geografiche prioritarie, passaggio a
macroprogettualità o progettualità di rete )
La strategia Regionale 2009-2010



Strategia ad hoc, distinta da quella complessiva di cooperazione internazionale, ma con
essa necessariamente coerente ed integrata sotto il profilo delle finalità da perseguire .

                                 Obiettivi generali dei progetti di CSI:

 lotta alla povertà: stato di salute e condizioni di vita sono strettamente interdipendenti;

 difesa dei diritti umani: il perseguimento di massimo livello di salute possibile è di per sé un
 diritto umano pertanto in forte correlazione con tutti gli altri diritti legati all’esistenza dignitosa
 della persona. Non è pertanto pensabile pensare un progetto di cooperazione senza tener
 conto di questi elementi;

 uguaglianza di genere: le analisi di genere hanno ampiamente dimostrato la diversità esistente
 tra l’universo maschile e quello femminile, anche nel campo della salute e delle malattie; allo
 stesso modo hanno evidenziato le disuguaglianze esistenti nell’accesso ai beni e alle risorse
 considerati essenziali. Diventa nostro compito lavorare per ridurre sempre di più il divario
 attuale.
Attori e Governance
3 elementi consolidati:
o Sistema di governance innovativo, strutturato e partecipativo
o Formazione rivolta a operatori interessati del sistema
o Normativa regionale per aumentare disponibilità di operatori sanitari (DGR
 300/2008)


3 aspetti da consolidare:
o Rafforzamento del ruolo dei referenti aziendali
o Migliorare il coordinamento con altri attori della cooperazione decentrata toscana
o Capacità di effettuare fund raising a livello di sistema
o Monitoraggio e valutazione permanenti
Burkina Faso - Ospedale dei Padri Camilliani di Nanoro




   I numeri della Cooperazione
 Sanitaria Internazionale Toscana
I primi risultati emersi dal progetto di ricerca sui progetti di cooperazione
                      sanitaria della Regione Toscana
I numeri della CSI
                                      Distribuzione fondi tra PIR e Enti Terzi
Anno / strumento di finanziamento             Numero di finanziamenti erogati   Ammontare (Euro)

Totale 2007
                                                                   48                       3.112.000
Totale 2008
                                                                   42                       3.000.000
Totale 2009                                                        53                       3.474.167
Totale 2010/2011
                                                                   47                       2.758.568
PIR 2007
                                                                   39                       2.912.000
PIR 2008
                                                                   33                       2.800.000
PIR 2009                                                           45                       3.274.607
PIR 2010/2011                                                      39
                                                                                            2.558.570
Enti Terzi 2007
                                                                   9                         200.000
Enti terzi 2008                                                    9                         200.000
Enti terzi 2009                                                    8                         199.560
Enti terzi 2010/2011                                               8                         199.998
                                                                  190                      12.344.735
Totale quinquennio


                  Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
I numeri della CSI
     Tipologie di enti beneficiari PIR e Enti Terzi 2007-2011




Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
I numeri della CSI
        Risorse PIR per tipologia di Ente 2007-2009




Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
I numeri della CSI
           Risorse ET per tipologia di Ente 2007-2009




 Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
I numeri della CSI
          Risorse PIR per Area Geografica 2007-2009
 €1.600.000,00


 €1.400.000,00


 €1.200.000,00


 €1.000.000,00


   €800.000,00


   €600.000,00


   €400.000,00


   €200.000,00


            €-
                 Africa Sub-   America Latina   Asia      Balcani ed Medio Oriente Mediterraneo   Toscana
                 Sahariana                              Europa dell'Est

                      risorse PIR 2007          risorse PIR 2008        risorse PIR 2009


 Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
I numeri della CSI
          Risorse ET per Area Geografica 2007-2009
€140.000,00


€120.000,00


€100.000,00


€80.000,00


€60.000,00


€40.000,00


€20.000,00


         €-
              Africa Sub-    America        Asia       Balcani ed   Medio Oriente Mediterraneo   Toscana
              Sahariana       Latina                    Europa
                                                        dell'Est

                  risorse ET 2007           risorse ET 2008            risorse ET 2009


Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
I numeri della CSI
 Fondi totali CSI per Area Geografica 2007-2009
                      7%
             4%
                                                             Africa Sub-
                                                             Sahariana
    11%                                                      America Latina
                                                             Asia
                                                             Balcani ed Europa
                                                       52%   dell'Est
                                                             Medio Oriente
  10%
                                                             Mediterraneo
                                                             Toscana
        9%

                  7%




Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
I numeri della CSI
          Fondi totali CSI per Area Tematica 2007-2009
1400000
                                                         Salute materno infantile

1200000                                                  Malattie infettive e trasmissibili


1000000                                                  Malattie non trasmissibili,
                                                         croniche e disabilità

800000
                                                         Supporto ai sistemi o strutture
                                                         sanitarie locali
                                                         Interventi umanitari e di
600000                                                   emergenza
                                                         Prevenzione, promozione della
400000                                                   salute, stili di vita e salute
                                                         ambientale
                                                         Rafforzamento CSI
200000

                                                         Altro
      0



  Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
Cooperazione Sanitaria
Internazionale Toscana
     Proiezioni future
Proiezioni future
         Legge Regionale n. 26 del 2009
      Piano Integrato delle Attività Internazionali

1. Gestione più strategica e meno frammentata dell’impegno
   internazionale della Toscana

2. Proiezione esterna di un sistema coordinato ed unitario
Proiezioni future
 Piano Integrato delle Attività Internazionali

Strumenti:
o dai progetti ai programmi-paese
o la partnership democratica dei processi
o piano di formazione integrato
o il co-sviluppo
o la partecipazione integrata, accanto agli attori pubblici e no-
profit, dei soggetti privati, delle comunità dei migranti
” …. Se mi dicessero di disporre in ordine di precedenza
la carità, la giustizia e la bontà, metterei al primo posto
la bontà, al secondo la giustizia e al terzo la carità.
Perché la bontà, da sola, già dispensa la giustizia e la
carità, perché la giustizia giusta già contiene in sé
sufficiente carità. La carità è ciò che resta quando non
c’è bontà né giustizia”.
                                            José Saramago

Mais conteúdo relacionado

Mais de Area Welfare di Comunità - Ass5 Bassa Friulana

Mais de Area Welfare di Comunità - Ass5 Bassa Friulana (20)

Infoday settembre 2014 - Associazionismo Familiare
Infoday settembre 2014 - Associazionismo FamiliareInfoday settembre 2014 - Associazionismo Familiare
Infoday settembre 2014 - Associazionismo Familiare
 
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Giovanni Bel...
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Giovanni Bel...Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Giovanni Bel...
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Giovanni Bel...
 
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Carlo Zanin
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Carlo ZaninSeminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Carlo Zanin
Seminario “SUPERARE IL PRIMO STEP PER PARTIRE” Sacile 3 aprile - Carlo Zanin
 
Foto convegno fundraising udine 2 marzo 2013
Foto convegno fundraising   udine 2 marzo 2013Foto convegno fundraising   udine 2 marzo 2013
Foto convegno fundraising udine 2 marzo 2013
 
Servizio famiglia pn 12.10.12
Servizio famiglia pn 12.10.12Servizio famiglia pn 12.10.12
Servizio famiglia pn 12.10.12
 
Irsses.pn 12.10.12
Irsses.pn 12.10.12Irsses.pn 12.10.12
Irsses.pn 12.10.12
 
Slide professoressa Carrà - Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia
Slide professoressa Carrà - Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla FamigliaSlide professoressa Carrà - Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia
Slide professoressa Carrà - Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia
 
Slide Area Welfare di comunità ASS n. 5
Slide Area Welfare di comunità ASS n. 5Slide Area Welfare di comunità ASS n. 5
Slide Area Welfare di comunità ASS n. 5
 
Meeting nassfeld
Meeting nassfeldMeeting nassfeld
Meeting nassfeld
 
Associazionismo familiare
Associazionismo familiareAssociazionismo familiare
Associazionismo familiare
 
Descrizione bando associazionismo familiare
Descrizione bando associazionismo familiareDescrizione bando associazionismo familiare
Descrizione bando associazionismo familiare
 
Cooperare per la salute - Taylor BILISTICK
Cooperare per la salute - Taylor BILISTICKCooperare per la salute - Taylor BILISTICK
Cooperare per la salute - Taylor BILISTICK
 
Cooperare per la salute - Fanizza
Cooperare per la salute - FanizzaCooperare per la salute - Fanizza
Cooperare per la salute - Fanizza
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Carditalia
WORKSHOP 9 DIC 2011 - CarditaliaWORKSHOP 9 DIC 2011 - Carditalia
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Carditalia
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Pletti
WORKSHOP 9 DIC 2011 - PlettiWORKSHOP 9 DIC 2011 - Pletti
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Pletti
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Eldy Fonda
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Eldy FondaWORKSHOP 9 DIC 2011 - Eldy Fonda
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Eldy Fonda
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Progetto presto a casa
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Progetto presto a casaWORKSHOP 9 DIC 2011 - Progetto presto a casa
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Progetto presto a casa
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Fanizza
WORKSHOP 9 DIC 2011 - FanizzaWORKSHOP 9 DIC 2011 - Fanizza
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Fanizza
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Apuzzo
WORKSHOP 9 DIC 2011 - ApuzzoWORKSHOP 9 DIC 2011 - Apuzzo
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Apuzzo
 
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Torelli
WORKSHOP 9 DIC 2011 - TorelliWORKSHOP 9 DIC 2011 - Torelli
WORKSHOP 9 DIC 2011 - Torelli
 

22_11_2011 COOPERARE PER LA SALUTE - CALDES

  • 1. L’esperienza Toscana nei progetti di cooperazione sanitaria relativi alle tematiche di Mother, Newborne Childhood M. J. Caldés Pinilla Gorizia, 22 dicembre 2011
  • 2. Deve una Regione occuparsi di Cooperazione Sanitaria Internazionale? Alcuni elementi dell’analisi Il contesto e la sua storia La volontà politica L’organizzazione del Sistema Sanitario Dalla motivazione individuale alla rete integrata La necessità di governare l’esistente Il monitoraggio e il controllo della spesa ….
  • 3. Distribuzione della Salute nel Contesto Internazionale
  • 4. • A girl born today can expect to live for more than 80 years if she is born in some countries – but less than 45 years if she is born in others. • Within countries there are dramatic differences in health that are closely linked with degrees of social disadvantage. • Differences of this magnitude, within and between countries, simply should never happen. • These inequities in health, avoidable health inequalities, arise because of the circumstances in which people grow, live, work, and age, and the systems put in place to deal with illness. • The conditions in which people live and die are, in turn, shaped by political, social, and economic forces.
  • 5.
  • 6.
  • 7. Worldwide distribution of child deaths (Each dot = 5000 deaths)
  • 8.
  • 9.
  • 19.
  • 20.
  • 21.
  • 22.
  • 24. PER TUTTI PER POCHI World Bank 1948 1978 2007
  • 25. Le RIFORME GLOBALI del settore sanitario – Anni ’80-90
  • 26. “ Financing Health Services in Developing Countries ” 1987 CHARGES USERS OF GOVERMENT HEALTH SERVICES “The more common approach to health care in developing countries has been to treat it as a right of the citizenry and to attempt to provide free services to everyone. This approach does not usually work”. USE NONGOVERMENT RESOURCES EFFECTIVELY PROVIDE INSURANCE OR OTHER RISK COVERAGE DECENTRALIZE GOVERNMENT HEALTH SERVICES
  • 27. SISTEMI SANITARI PUBBLICI RASI AL SUOLO PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI SANITARI PROMOZIONE DI PROGRAMMI VERTICALI
  • 28. M. Whitehead, G. Dahlgren, T. Evans, Equity and health sector reforms: can low-income countries escape the medical poverty trap? Lancet 2001; 358: 833-36. • “Negli ultimi due decenni, la spinta verso riforme dei sistemi sanitari basate sul mercato si è diffusa in tutto il mondo, da nord verso sud, dall’occidente all’oriente. Il “modello globale” di sistema sanitario è stato sostenuto dalla Banca Mondiale per promuovere la privatizzazione dei servizi e aumentare il finanziamento privato, attraverso il pagamento diretto delle prestazioni (user fees). (…) • Questi tentativi di minare alla base i servizi pubblici da una parte costituiscono un pericolo imminente per i fragili sistemi per i paesi con medio e basso reddito, dall’altra rappresentano una chiara minaccia all’equità nei paesi con solidi sistemi di welfare in Europa e Canada. Queste due tendenze – l’introduzione delle user fees nei servizi pubblici e la crescita dei pagamenti diretti (out-of-pocket expenses) nei servizi privati –, se combinate, possono rappresentare una vera e propria trappola della povertà.”
  • 29. J. D. Sachs, La fine della povertà, Mondadori, 2005 “Sfortunatamente, nell’era degli aggiustamenti strutturali questioni egoistiche e ideologiche furono alla base degli errori di indirizzo e degli aiuti insufficienti concessi ai paesi in via di sviluppo. L’aspetto egoistico è evidente: la responsabilità della povertà fu scaricata integralmente sugli stessi poveri; da ciò discese che non erano necessari aiuti finanziari internazionali. Negli anni Ottanta e Novanta gli aiuti allo sviluppo crollarono: per esempio, nell’Africa sub-Sahariana passarono dai 32 dollari pro capite nel 1980 ai 22 del 2001, nonostante nel periodo l’intero continente africano fosse devastato da una pandemia [Hiv/Aids, ndr] e la necessità di un aumento della spesa pubblica (soprattutto sanitaria) fosse evidente.
  • 30. Ma i paesi ricchi erano convinti di aver fatto tutto quello che competeva loro, dato che le questioni in esame rimanevano al di fuori delle loro responsabilità. Anche gli aspetti ideologici di questa politica dello sviluppo sono chiari. I governi degli Stati Uniti, della Gran Bretagna e degli altri paesi conservatori hanno utilizzato le istituzioni internazionali per promuovere politiche che a casa propria non avrebbero potuto applicare. Negli ultimi vent’anni, molti paesi africani hanno subìto fortissime pressioni da parte della Banca Mondiale per privatizzare il sistema sanitario o, almeno, volgere a pagamento i servizi sanitari e d’istruzione. Eppure, i maggiori azionisti della Banca Mondiale (cioè i paesi ricchi) hanno sistemi sanitari ad accesso gratuito e universale, e sistemi scolastici che garantiscono l’accesso di tutti alla pubblica istruzione.”
  • 31. $ Ka za 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 kh st an Cu ba Ru ss ia Br as i le Po lo ni a M es si co Re p. Ce ca Un gh er ia Sp ag na Ita lia G ia G pp ra on n e Br et ag na Ca na Countries. 2004. Source: WHO da O la nd a Fr an ci G a er m an ia Sv Total (blu) and Public (red) Health Expenditure. US$. Selected ez ia Sv iz ze ra US A
  • 32. Total (blu) and Public (red) Health Expenditure. US$. Selected Countries. 2004. Source: WHO 80 70 60 50 $ 40 30 20 10 0 gia a ri a na co a i ti sh da ka va e l ia ga pi di on Ha en bi ge an Ci e an do bo io In ne lad Le am m Et iL Ni Ug ol m Se Ar ng M ra Ca oz Sr er Ba M Si
  • 33. Out-of-pocket expenditures as a percentage of total health expenditures USA UK Spain Norway Japan Germany France Canada Australia VietNam Pakistan Nigeria Myanmar India Georgia Ethiopia Cote Cameroon Cambodia Burkina 0 20 40 60 80 100
  • 34.
  • 35. DOVE VANNO I POVERI QUANDO SI AMMALANO?
  • 36. Spesa sanitaria totale pro-capite = 3US$ Spesa sanitaria pubblica pro-capite = 1US$
  • 37. International Health Policies in the 2000s Global Health Partnerships
  • 39. The “International Aid nSystem” FOUNDATIONS NATO UNICEF Donors media host WORLD BANK/IMF WFP government OECD media UNDP OCHA local Admin. Local intergovernmental organizations population media Various UN UNICEF national/local media agencies NGOs media Non OECD Countries media international military NGOs Can this be called a system?
  • 40. One example … crazy … but not extreme … • The example of Tanzania gives a reasonably good idea of the crazy situation of many recipient countries • In 2005 the great part of aid funds received by this country financed more than 700 projects, managed by about 60 parallel “implementation units” • Half of the aid reaching the country funds activities not coordinated with the ones of the government • Still in 2005, the country received 541 missions sent by various donors and only 17% of them involved more than one donor (DAC, 2006)
  • 41.
  • 42. Le distorsioni dell’architettura globale degli aiuti • I programmi verticali minano alle fondamenta le strutture del sistema sanitario nazionale. • Gli aiuti sono imprevedibili, a breve termine, volatili. • La presenza di molteplici attori non è coordinata e genera alti costi “transazionali” per i governi locali.
  • 43. Palestina – Nablus e Ramallah Cooperazione Sanitaria Internazionale Toscana Attori e Sistema di Governance
  • 44. Attori e Governance ASSESSORATO DIRITTO ALLA SALUTE Strategia regionale di CSI A.O.U. Meyer CAV (Comitato delle Aree Vaste per la CSI) Area Vasta Area Vasta Area Vasta Nord-Ovest Centro Sud-Est Partenariato locale (enti locali, associazioni, ONG, imprese…)
  • 45. Attori e Governance LA POLICY della CSI Orientamenti strategici condivisi: o Passaggio da approccio umanitario ad approccio “di co-sviluppo”, di lungo periodo e dove possibile integrato o Focus prioritario sulla sanità di base e sostegno a sistemi sanitari o Formazione e ricerca come elementi strategici o Riduzione della frammentazione (verso poche aree geografiche prioritarie, passaggio a macroprogettualità o progettualità di rete )
  • 46. La strategia Regionale 2009-2010 Strategia ad hoc, distinta da quella complessiva di cooperazione internazionale, ma con essa necessariamente coerente ed integrata sotto il profilo delle finalità da perseguire . Obiettivi generali dei progetti di CSI: lotta alla povertà: stato di salute e condizioni di vita sono strettamente interdipendenti; difesa dei diritti umani: il perseguimento di massimo livello di salute possibile è di per sé un diritto umano pertanto in forte correlazione con tutti gli altri diritti legati all’esistenza dignitosa della persona. Non è pertanto pensabile pensare un progetto di cooperazione senza tener conto di questi elementi; uguaglianza di genere: le analisi di genere hanno ampiamente dimostrato la diversità esistente tra l’universo maschile e quello femminile, anche nel campo della salute e delle malattie; allo stesso modo hanno evidenziato le disuguaglianze esistenti nell’accesso ai beni e alle risorse considerati essenziali. Diventa nostro compito lavorare per ridurre sempre di più il divario attuale.
  • 47. Attori e Governance 3 elementi consolidati: o Sistema di governance innovativo, strutturato e partecipativo o Formazione rivolta a operatori interessati del sistema o Normativa regionale per aumentare disponibilità di operatori sanitari (DGR 300/2008) 3 aspetti da consolidare: o Rafforzamento del ruolo dei referenti aziendali o Migliorare il coordinamento con altri attori della cooperazione decentrata toscana o Capacità di effettuare fund raising a livello di sistema o Monitoraggio e valutazione permanenti
  • 48. Burkina Faso - Ospedale dei Padri Camilliani di Nanoro I numeri della Cooperazione Sanitaria Internazionale Toscana I primi risultati emersi dal progetto di ricerca sui progetti di cooperazione sanitaria della Regione Toscana
  • 49. I numeri della CSI Distribuzione fondi tra PIR e Enti Terzi Anno / strumento di finanziamento Numero di finanziamenti erogati Ammontare (Euro) Totale 2007 48 3.112.000 Totale 2008 42 3.000.000 Totale 2009 53 3.474.167 Totale 2010/2011 47 2.758.568 PIR 2007 39 2.912.000 PIR 2008 33 2.800.000 PIR 2009 45 3.274.607 PIR 2010/2011 39 2.558.570 Enti Terzi 2007 9 200.000 Enti terzi 2008 9 200.000 Enti terzi 2009 8 199.560 Enti terzi 2010/2011 8 199.998 190 12.344.735 Totale quinquennio Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
  • 50. I numeri della CSI Tipologie di enti beneficiari PIR e Enti Terzi 2007-2011 Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
  • 51. I numeri della CSI Risorse PIR per tipologia di Ente 2007-2009 Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
  • 52. I numeri della CSI Risorse ET per tipologia di Ente 2007-2009 Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
  • 53. I numeri della CSI Risorse PIR per Area Geografica 2007-2009 €1.600.000,00 €1.400.000,00 €1.200.000,00 €1.000.000,00 €800.000,00 €600.000,00 €400.000,00 €200.000,00 €- Africa Sub- America Latina Asia Balcani ed Medio Oriente Mediterraneo Toscana Sahariana Europa dell'Est risorse PIR 2007 risorse PIR 2008 risorse PIR 2009 Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
  • 54. I numeri della CSI Risorse ET per Area Geografica 2007-2009 €140.000,00 €120.000,00 €100.000,00 €80.000,00 €60.000,00 €40.000,00 €20.000,00 €- Africa Sub- America Asia Balcani ed Medio Oriente Mediterraneo Toscana Sahariana Latina Europa dell'Est risorse ET 2007 risorse ET 2008 risorse ET 2009 Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
  • 55. I numeri della CSI Fondi totali CSI per Area Geografica 2007-2009 7% 4% Africa Sub- Sahariana 11% America Latina Asia Balcani ed Europa 52% dell'Est Medio Oriente 10% Mediterraneo Toscana 9% 7% Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
  • 56. I numeri della CSI Fondi totali CSI per Area Tematica 2007-2009 1400000 Salute materno infantile 1200000 Malattie infettive e trasmissibili 1000000 Malattie non trasmissibili, croniche e disabilità 800000 Supporto ai sistemi o strutture sanitarie locali Interventi umanitari e di 600000 emergenza Prevenzione, promozione della 400000 salute, stili di vita e salute ambientale Rafforzamento CSI 200000 Altro 0 Fonte: Sistema di M&V (Progetto ARCO) - Dati interni
  • 58. Proiezioni future Legge Regionale n. 26 del 2009 Piano Integrato delle Attività Internazionali 1. Gestione più strategica e meno frammentata dell’impegno internazionale della Toscana 2. Proiezione esterna di un sistema coordinato ed unitario
  • 59. Proiezioni future Piano Integrato delle Attività Internazionali Strumenti: o dai progetti ai programmi-paese o la partnership democratica dei processi o piano di formazione integrato o il co-sviluppo o la partecipazione integrata, accanto agli attori pubblici e no- profit, dei soggetti privati, delle comunità dei migranti
  • 60. ” …. Se mi dicessero di disporre in ordine di precedenza la carità, la giustizia e la bontà, metterei al primo posto la bontà, al secondo la giustizia e al terzo la carità. Perché la bontà, da sola, già dispensa la giustizia e la carità, perché la giustizia giusta già contiene in sé sufficiente carità. La carità è ciò che resta quando non c’è bontà né giustizia”. José Saramago