Il dialogo 1/2012 - Soliderietà tra le generazioni
1. il dialogo
bimestrale d’informazione e di opinione delle ACLI Svizzere
associazioni cristiane lavoratori internazionali
Solidarietà
tra le generazioni
febbraio 2012
numero 1 - anno XXII
2. La vignetta di Daria Lepori
Impressum
il dialogo
Bimestrale delle ACLI Svizzera
Distribuito in abbonamento
Stampa 5000 copie
Comitato di redazione:
Luciano Alban, Ennio Carint,
Antonio Cartolano,
Moreno Macchi, Francesco Onorato,
Franco Plutino, Giuseppe Rauseo,
Paolo Vendola, Luigi Zanolli
Responsabili di zona:
AG: Gaetano Vecchio
BS-BL-BE-SO: Anna Garzia
GE-VD: Luciano Gatto
ZH-LU-SG-SZ-TG: Salvatore Dugo
TI: Ivana Caldelari
Redazione e recapito:
Redazione il dialogo
Via Contrada Nuova 1
6982 Agno
telefono 091 921 47 94
Le multinazionali
segreteria@acli.ch devono rispettare
Stampa: i diritti umani
Tipografia Reggiani SpA
Il Consiglio federale e il Parlamento devono garantire, con regole vincolanti, che le
Brezzo di Bedero (VA)
imprese con sede in Svizzera rispettino i diritti umani e gli standard ambientali
ovunque nel mondo. È quanto chiede la campagna « Diritto senza frontiere » lan-
Progetto grafico:
ciata da una cinquantina di organizzazioni di diritti umani e di sviluppo, tra cui
Daria Lepori
AllianceSud, Sacrificio Quaresimale, Dichiarazione di Berna, Amnesty International,
Coordinamento e
ecc.
impaginazione:
Con la campagna e la petizione indirizzata al Consiglio federale e al Parlamento si
Ivana Caldelari
chiedono disposizioni che obbligano le imprese con sede in Svizzera a rispettare i
diritti umani e gli standard ambientali.
È possibile abbonarsi:
sei numeri annuali a fr. 20.- Perché è importante firmare la petizione:
CCP 65 - 272444 - 7 • perché la Svizzera ospita il più grande numero di multinazionali al mondo per abi-
tante;
Il prossimo numero sarà recapitato a • perché il diritto svizzero è in ritardo: le case madri non possono essere conside-
fine aprile 2012. La chiusura di reda- rate responsabili di violazioni commesse dalle loro filiali all’estero;
zione per contributi scritti è fissata • perché le vittime in altri paesi non hanno la possibilità di sporgere in Svizzera
per fine marzo 2012. reclami contro le società che hanno sede in Svizzera;
• perché le imprese vogliono definire da sé che cosa si intende per responsabilità
sociale e ambientale.
Firma la petizione online su http://www.dirittosenzafrontiere.ch/it/
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il dialogo 1/12
3. EDITORIALE
Artificiosa necessità Sommario
numero 1 - anno XXII
Per un movimento come il nostro delle Il cuore e la mano
ACLI solidarietà evoca il senso stesso Una Quaresima di sobrietà pag. 4
del nostro desiderio di “essere”. Siamo
perché ci siamo posti lo scopo di eserci- AcliFai
tare soprattutto una allargamento ed
una diffusione della “solidarietà socia- Un percorso impegnativo pag. 5
le”. Solidarietà è un insieme di atteg-
giamenti alla benevolenza ed alla com- Acli Svizzera
prensione nel confronti delle persone “gli Campagna tesseramento 2012 pag. 6
altri”, (tra le quali possiamo annovera-
re anche noi stessi), costrette ai margini mo di giovani, diventa contrarietà ad Filo diretto con Syna
di una società esclusivista e arrivista. ogni costo e atteggiamento di sfida.
Tutto questo, particolarmente nei tempi Vuoto contrattuale nell’edilizia pag. 7
La solidarietà dunque diviene necessa-
ria dove esiste e persiste disuguaglianza. nostri, dove la realtà è continuamente in
Disuguaglianza che non è solo di origi- divenire con l’avvento di una tecnologia Solidarietà fra generazioni
sfrenata e dominante che spinge tutti ed Invecchiare bene pag. 8
ne economica, ma anche fisica, compor-
tamentale ed etica. ognuno ad una insana rincorsa a stare Dialogo fra generazioni pag. 9
Eccoci allora confrontati con l’artificio- ai tempi e che mette in contrapposizio- Solidarietà generazionale? pag. 10
sa necessità di considerare necessaria ne, per natura di cose, le generazioni; Un nuovo patto fra generazioni pag. 11
una “solidarietà tra le generazioni”. adulti e giovani. Eppure gli esempi per Nuova concezione dell’anziano pag. 12
Ho detto artificiosa, ed è proprio questa un equilibrio nei rapporti reciproci, Un contributo di conoscenza
la chiave del problema. In natura e nelle senza imposizioni e ricerca di falsi com-
da valorizzare pag. 13
società arcaiche questo quesito non si promessi, senza sottomissioni o rinunce
pone nemmeno. In natura ogni soggetto personali, sono presenti in natura.
Ognuno riconosce la propria libertà Editoria
è strettamente legato ai soggetti propri
senza condizionare quella altrui. Il benessere arriva in casa Pucci pag. 14
simili nei confronti dei quali, e recipro-
camente, ne resta strettamente legato Ognuno, con il proprio atteggiamento,
divenendo tutti ed ognuno, interdipen- la propria disponibilità, il proprio ENAIP
denti. Nessuno sopravvive da solo e nes- impegno e il proprio esempio ricusa sem- Donne migranti e reinserimento nel
suno può esistere se non nel contesto che pre ogni forma di prevaricazione; nella mondo del lavoro pag. 15
lo lega agli altri e le regole sono valide ed sfera dei propri affetti, nella comunità
uguali per tutti. Nel regno vegetale ed di appartenenza, nel lavoro, nella socie- Patronato
animale questa è una ferrea legge non tà civile, nella comunità di fede, nella
politica e nel rispetto dell’ambiente e La riforma delle casse pensioni pag. 16
scritta che regola ogni insieme. Riduzione dei premi della CM pag. 17
Tra gli umani invece le cose sono molto della natura bene di tutti.
Siamo convinti allora che non abbiamo Supermercato Caritas ad Aarau pag. 17
diverse. L’interdipendenza tende a rom-
persi ad ogni passaggio storico ed epoca- bisogno di modificare artificiosamente i
le, molto spesso già ad ogni nuovo anel- nostri rapporti tra generazioni, abbia- Campagna ecumenica
lo generazionale. Questo non tanto per- mo bisogno solamente di una lealtà reci- Più uguaglianza, meno fame pag. 18
ché ciò sia intrinseco nell’indole umana, proca senza scendere a scimmiottare
quasi una innata cattiveria, un peccato atteggiamenti innaturali per necessità di La vita delle ACLI
originale, ma per l’inconscia necessità compiacenza. Nulla di più deleterio di Lucerna, mercatino Venite pag. 19
umana a sperimentare “liberamente” questo. Un genitore resta genitore ed un
Lugano, una nuova presidente
pensieri ed azioni che siano, di riflesso, figlio rimane figlio. Non possono e non
devono diventare per forza amici, maga- per il Coro pag. 20
in accordo, od in contrapposizione, Ticino, ampliata la rete dei
all’ordine percepito o imposto. In realtà ri perché asserviti a deteriori mode cor-
renti, ma rimangono rispettosi e coeren- corrispondenti consolari pag. 20
questo atteggiamento non è mai preme-
ditato e direttamente voluto. Spesso sono ti della propria funzione sociale eserci- Ibach, 45 anni di Circolo pag. 21
momenti e condizionamenti “esterni” tando, nel presente, la propria “solida- Teatro a Uster pag. 22
ad influire sull’atteggiamento del singo- rietà” in tanti modi possibili validi per Cena sociale a Bellinzona pag. 22
lo divenendo una artificiosa, ed incon- tutti, tra i quali per noi fondamentale, Dal Ticino alla Sicilia: nascono
sciamente recepita necessità. l’impegno nel volontariato ed il servizio le ACLI a Vizzini pag. 23
Questo è grave quando, per la genera- verso gli altri.
zione che definiamo di adulti, diventa Sale e Pepe
regola, trasformandosi in preconcetto e Ennio Carint
Presidente ACLI Svizzera Risotto del priore pag. 23
quando, per la generazione che definia-
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il dialogo 1/12
4. IL CUORE E LA MANO
Una Quaresima di sobrietà
Qualcuno sostiene, probabilmente non a torto, che è ormai le di quello che conserva i contorni di una festa
Carnevale tutto l'anno, in quanto feste in maschera sono diven- di passaggio, precedente la Quaresima e la
tate un modo ricorrente di sottolineare momenti particolari, in Pasqua, la grande memoria della risurrezione di
famiglia, nelle ditte, tra amici o nei vari circoli culturali e spor- Gesù Cristo, cioè l’evento fondatore del cristia-
tivi. Per altri, invece, il Carnevale è stata di nuovo un'occasione nesimo.
per dare libero sfogo alla fantasia e magari concedersi pure una
qualche libertà, per rompere con le solite abitudini o la mono- Il rimando quaresimale e pasquale, anche nei
tonia quotidiana. Seppur ampiamente secolarizzato, ai giorni tempi attuali, ci impone un discorso di sobrietà e
nostri il Carnevale ha conservato un cerimoniale che evoca il sacrificio. Questo, tuttavia, fa a pugni con la
sacro ed il misterico, rimane un rito collettivo che, salvi gli nostra società cosiddetta dei consumi. Non si
eccessi, dovrebbe favorire la distensione personale e la coesio- tratta di certo di fare i moralisti, bensì di render-
ne sociale, essere un’opportunità d'incontro, anche nel gioco si conto di una reale difficoltà a conciliare il mar-
del mascherarsi. tellante appello ad acquistare e consumare pro-
dotti e servizi con l'invito a condivisione le nostre
di fra Martino Dotta, assistente spirituale ACLI Svizzera risorse materiali (e non solo) con i più sfavoriti. È
quanto propongono annualmente le Chiese sviz-
Ritengo utile, prima di decretarne l’eventuale zere con la campagna di sensibilizzazione, dedi-
condanna, interrogarsi sulla valenza simbolica del cata di nuovo al diritto al cibo. L’azione quaresi-
Carnevale, sia rispetto alle sue sorgenti culturali male non significa però soltanto sostenere finan-
pagane, sia in riferimento al senso religioso cri- ziariamente progetti di sviluppo sociale, rinun-
stiano. Come movimento aclista non possiamo ciando a una parte del proprio superfluo, ma
esimerci dal guardare oltre le apparenze e, quindi, molto di più mettere in atto sul piano individuale
cercare di definire il valore sociologico e spiritua- e collettivo i meccanismi virtuosi di cambiamen-
to. D’altronde, non è contraddittorio auspicare la
crescita economica globale, in nome del benesse-
re comune, e cercare nel contempo di moderare
le spese, in nome della solidarietà e della giusti-
zia? Se vogliamo spingere oltre i nostri interroga-
tivi, dobbiamo riconoscere che, di fatto, non è
per nulla scontato armonizzare economia di mer-
cato e commercio equo, libera concorrenza e ser-
vizi pubblici, mondializzazione delle transazioni
finanziarie e giusta distribuzione delle risorse
economiche.
Nondimeno, il mio auspicio per l’ormai avviata
Quaresima è di ridarle un tono di frugalità, nella
direzione di una purificante autodisciplina che ci
permetta di crescere come individui e come
società. Senza dimenticare che, con insistenza, la
Bibbia ricorda come la vera penitenza non siano
i digiuni alimentari, le mortificazioni corporali o
le rinunce finanziarie, bensì la trasformazione
profonda e duratura di mentalità e comporta-
menti, per una maggiore giustizia sociale e per
una collettività rinnovata.3
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il dialogo 1/12
5. ACLIFAI
U n p e rc o r s o i m p e g n a t i vo e d e s s e n z i a l e
In alcune considerazioni contenute nella relazione del presidente Andrea Olivero al Consiglio
Nazionale Italiano del 2-3 dicembre 2011 possiamo leggere le indicazioni del percorso che le ACLI
tutte sono chiamate a marcare per giungere ai Congressi delle varie nazioni acliste.
considerazioni raccolte da Luigi Zanolli, vicepresidente FAI
Le ACLI hanno conosciuto continue trasformazio- una comune mission, che ciascun soggetto deve per-
ni.nel corso della loro storia, come è naturale per seguire con le forme giuridiche che le sono proprie.
un’organizzazione che vuole stare nel crocevia della Le ACLI si fanno con i Circoli, con il Patronato, con
storia sociale, ma forse poche volte hanno pensato il CAF, con l’Enaip… e così via, senza eccezione
alla loro auto-riforma come ad un compito propria- alcuna.
mente riformista, nella prospettiva che è cambiando Per giungere a tale risultato saranno necessari alme-
se stessi che si diviene autenticamente capaci di inci- no due passaggi, insieme organizzativi e culturali: la
dere nella realtà per trasformarla. È quella di oggi, formazione comune dei dirigenti, che debbono
quindi, una scelta insieme politica e spirituale… cogliere fino in fondo la politicità dei servizi e la
Non siamo chiamati a pensare solo a noi stessi nel forza innovativa dell’essere soggetti di economia
momento in cui avviamo il processo rigenerativo sociale; la definizione di una governance duale, in
associativo, ma al nostro compito e quindi alle sfide grado di garantire la crescita di manager aclisti moti-
della nostra società. In questa prospettiva individuo vati socialmente e professionalmente preparati e, al
almeno quattro nodi strategici che ci pongono sfide contempo, dirigenti politici consapevoli del loro spe-
organizzative e insieme politiche. cifico ruolo…
1. Il primo nodo riguarda la trasparenza e il rigo- 4. Vi è il nodo della promozione di rinnovata
re con cui oggi gestiamo associazione, servizi, azione sociale… Abbiamo bisogno di stare sul ter-
imprese… È per questo necessario che… mettiamo ritorio con più passione ed insieme con più compe-
a punto un sistema di controlli e garanzie, che assi- tenza, per svolgere il nostro compito specifico: pro-
curino insieme efficacia e trasparenza in ogni ambi- muovere comunità e dare protagonismo a ciascuno,
to della nostra vita associativa, dalle ACLI ai servi- ai giovani, alle donne, alle famiglie, ai migranti, ai
zi… Dovremo garantire il comune patrimonio di tanti poveri di beni, di relazioni e di cultura che a noi
credibilità e di risorse e anche promuovere una più si avvicinano ogni giorno….
ampia corresponsabilità di soci e dirigenti. Promuovere azione sociale vuol dire, al contempo,
mettere in campo una diffusa proposta di iniziative,
2. Anche il secondo nodo ha valenza sul piano orga- incontri, progetti che rendano esplicito il nostro
nizzativo ed insieme politico… Solo con la “sobrietà modo di porci nei confronti della realtà e diano
condivisa”, cioè con la scelta di rendere più essenziali i conto della nostra politicità sociale…
nostri rapporti interassociativi e più nette le compe-
tenze dei singoli livelli di governo democratico, supe- Abbiamo bisogno di ACLI schierate, leggibili anche
reremo quella tendenza ad essere organizzazione nei territori per le cose che fanno e che promuovo-
generalista tipica del secolo scorso… Sarà quindi no concretamente. Solo così nuovi soggetti sociali
necessario… che si compiano scelte programmatiche potranno sentirci come la loro casa e provare ad abi-
precise e puntuali… Solo dal basso può rigenerarsi tarci…
comunità attiva, solidale, partecipe e responsabile… Non abbiamo la pretesa di essere né i primi né i più
preparati, ma la speranza di essere l’organizzazione
3. Dovremo costruire un modello organizzativo che più vicina ai bisogni concreti e, quindi, più pronta
valorizzi la nostra specifica storia e, al contempo, si alla loro traduzione in istanze sociali e politiche. Il
collochi nel solco dell’innovazione introdotta dalla nostro riformismo è il modo migliore per manife-
Caritas in Veritate, iniziando a leggerci e a strutturar- stare la fedeltà ai valori fondanti, che soltanto attra-
ci come un’ autentica organizzazione di economia verso la rigenerazione della loro traduzione politica
civile. Non possiamo distinguere servizi, imprese ed – nei diritti e nei doveri – potranno ancora dare
associazioni collocandoli in scale gerarchiche o fun- senso al nostro agire comune.3
zionali, ma dobbiamo integrarli nella prospettiva di
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il dialogo 1/12
6. TESSERAMENTO 2012
An ch e q u est ’ an no p re nderò l a te sse r a
Prenderò anche quest’anno la tessera, non per consuetu- sostenendolo nei suoi momenti di debolezza e
dine, perché sono socio delle ACLI da più di quarant’anni, suscitando in lui la convinzione di potermi aiuta-
ma per una rinnovata convinzione. re quando il mio cammino si fa pesante.
Perché credo che lo slogan “il vero capitale è l’uomo”
Prenderò anche quest’anno la tessera, perché si è
sia una felice scelta dalla Caritas in Veritate di queste ACLI
andata rafforzando in me nel tempo la certezza
così desiderose di rigenerarsi e di rimettere sempre al
che sono dalla parte giusta nel cercare di mante-
centro la persona, come protagonista del destino del nermi fedele al Vangelo e alla dottrina sociale
mondo in tutte le sue manifestazioni, con le sue debolez- della Chiesa, nella salvaguardia della democrazia e
ze e la sua forza. del mondo del lavoro.
Queste fedeltà mi hanno convinto del senso pro-
di Luigi Zanolli, vice presidente ACLI Svizzera fondo del mio agire, mi hanno motivato nel vive-
re con e per l’altro, mi hanno rinfrancato nei
Perché credo in un’amicizia nata tra persone con momenti di debolezza e di scoramento, mi hanno
i miei stessi ideali, cresciuta di giorno in giorno fatto capire che la cosa peggiore al mondo è quel-
nella condivisione di esperienze arricchenti, la di cedere senza combattere, perché è cosa vile,
maturata nella consapevolezza di operare per il o per inedia, perché è cosa insensata.
bene comune, rafforzata dal sentimento di essere
sempre “sulla frontiera” a combattere per una Ogni giorno è stato per me fonte di una continua
buona causa, a difendere chi non ha la forza di scoperta.
farlo perché debole, sfortunato, emarginato, non Ho imparato che l’individuo è un impasto di
prevaricando, ma camminando accanto a lui, bontà e di miseria, che il fallimento non preclude
la capacità di rialzarsi e di riprendere il cammino,
che la vittoria può nascondere qualche insidia,
che chi vince spesso lo fa attraverso la sofferenza
Campagna tesseramento 2012 provocata a chi gli sta accanto, che tutti sono alla
“Il vero capitale è l’Uomo” ricerca del bene, ma non tutti ne sono consape-
voli e quindi adottano strumenti non idonei per
raggiungerlo, quali l’egoismo, l’individualismo, la
prevaricazione, l’alterigia, la menzogna, la violen-
za.
Ho imparato anche attraverso questo Movimento
ad apprezzare la giustizia, l’onestà, la verità, la
volontà di servizio; a vedere in chi soffre la sof-
ferenza del Cristo, nel povero il suo volto, nell’e-
marginato il crocefisso, in chi non crede come me
la ricchezza della presenza di Dio attraverso le
sue manifestazioni di bontà.
Per tutto questo prenderò ancora la tessera.
Ma non sarò soddisfatto fino a quando non avrò
convinto un amico a prenderla, per condividere
con lui un’esperienza di vita che mi dà senso e mi
arricchisce dentro.3
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il dialogo 1/12
7. FILO DIRETTO CON SYNA
Vu oto con t r at t u al e n el l ’ e di l i zi a p ri n ci p al e
Dal 1° gennaio 2012 nell’edilizia regna il vuoto
contrattuale. Il 19 dicembre 2011 gli impresari-
costruttori hanno rifiutato una proroga di tre
mesi del contratto e l’adeguamento dell’1,5% dei
salari in generale e del 2% dei salari minimi. Syna
prosegue la sua lotta per un nuovo CNM
(Contratto Nazionale Mantello) che garantisca
una migliore protezione degli edili ed esige il
ritorno immediato al tavolo delle trattative.
foto Martinaglia
di Ernst Zülle *
Ora il datore di lavoro può fare quello che gli
aggrada?
Per il momento gli attuali rapporti d’impiego non
Che ne è del pensionamento flessibile (PEAN)?
cambiano, e le condizioni basate sul CNM 2008
Il contratto collettivo di lavoro per il pensiona-
devono ancora essere garantite. Il datore di lavoro
mento anticipato nel settore dell’edilizia principale
può peggiorare le condizioni salariali e d’impiego
(CCL-PEAN) mantiene la sua validità almeno fino
soltanto delle nuove assunzioni o delle riassunzio-
al 31 dicembre 2016, a prescindere dal CNM, e
ni mediante disdetta per modifica del contratto.
non ha nessun rapporto con l’attuale vuoto con-
Ciò nonostante, in simili casi vanno comunque
trattuale. Pertanto è anche assicurata la rendita
rispettati i salari valutati dalle commissioni triparti-
PEAN per gli edili sopra i 60 anni.
te cantonali d’uso nella regione e nel settore pro-
fessionale.
Come sarà il futuro?
Syna farà tutto il possibile per riprendere le tratta-
I contributi al Parifonds-Edilizia vengono ancora
tive il più rapidamente possibile. Un vuoto con-
dedotti?
trattuale persistente danneggerebbe tutte le parti
Tre anni fa le parti contraenti hanno concordato
in causa. I lavoratori non hanno nessuna tutela per
che il Parifonds-Edilizia avrebbe mantenuto la sua
le loro condizioni salariali e d’impiego; d’altro
validità per almeno tre mesi oltre la validità del
canto, le imprese senza CCL saranno costrette ad
contratto, e che andrebbe espressamente disdetto
affrontare una dura battaglia dei prezzi a scapito
da uno dei partner sociali. Finora non è stato il
dei loro impiegati. A trarne profitto saranno uni-
caso. I contributi a favore del Parifonds-Edilizia
camente le imprese straniere, e non vi sarà più
(0,7% dell’importo salariale soggetto alla trattenu-
ta SUVA) continuano dunque ad essere dedotti dal alcun freno al dumping salariale.3
salario. È mantenuto anche il diritto alle prestazio-
ni per i perfezionamenti professionali. * Responsabile settore Edilizia principale
SÌ all’iniziativa “6 settimane di vacanza per tutti”
Negli ultimi anni il carico professionale e la pressione sul luogo
di lavoro sono notevolmente aumentati. Le lavoratrici e i lavo-
ratori hanno bisogno di più riposo e tempo libero. In Svizzera i
ritmi sempre più intensi del lavoro generano costi per 10 miliar-
di di franchi l’anno.
Una compensazione sotto forma di più giorni di vacanza è la
risposta a questa situazione.
Le ACLI della Svizzera sostengono l’iniziativa del Syna e
Travail.Suisse favorevole a “6 settimane di vacanza per tutti” e
invitano a votare SÌ il prossimo 11 marzo.
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il dialogo 1/12
8. SOLIDARIETÀ FRA GENERAZIONI
Invecchiare bene, un anno di riflessione e di azione
Perché dedicare un anno, il 2012, al tema dell'invecchia-
mento attivo e della solidarietà tra le generazioni?
Perché troppo spesso l’invecchiamento viene percepito
come una minaccia invece che come una conquista, sia
dai singoli individui che dalla società. Il numero crescen-
te di persone anziane viene visto come un onere a cari-
co dei più giovani e dei lavoratori. Eppure oggi si invec-
chia restando molto più in salute rispetto al passato. E
le persone più in là con gli anni hanno accumulato com-
petenze ed esperienze preziose che possono trasmet-
tere ai giovani.
Inoltre, per invecchiare bene bisogna restare attivi negli
anni.
Nelle intenzioni dell’Unione europea che lo ha procla-
mato, questa dovrà essere quindi l’occasione per riflet-
tere su come oggi gli europei vivono e restano in salu-
te più a lungo e per cogliere le opportunità che ne deri-
vano.
L’invecchiamento attivo può dare alla generazione del
“baby-boom” e agli anziani di domani la possibilità di:
4restare occupati e condividere la loro esperienza
lavorativa do in settori tanto diversi quanto il lavoro, l’assistenza
4continuare a svolgere un ruolo attivo nella società sanitaria, i servizi sociali, l’istruzione per gli adulti, il
4vivere nel modo più sano e gratificante possibile. volontariato, gli alloggi, i servizi informativi o i trasporti.
Parallelamente si vuole anche mantenere la solidarietà L’Anno europeo vuole dirigere i riflettori su tutti questi
tra le generazioni in società che registrano un rapido temi e indicare il modo migliore per affrontarli. Ma
aumento del numero delle persone anziane. innanzitutto cerca di incoraggiare tutti i responsabili
La sfida per i responsabili politici e tutte le parti inte- politici e i soggetti interessati a fissare degli obiettivi e
ressate è migliorare le possibilità di invecchiare restan- realizzarli. Il 2012 vuole infatti andare al di là dei dibat-
do attivi e di condurre una vita autonoma, intervenen- titi e produrre risultati concreti.
Decalogo per una società adatta a tutte le età
Sotto la guida della Age Platform Europe, la Commissione pare attivamente al volontariato, ad attività culturali, spor-
europea ha elaborato un decalogo per costruire, entro il tive e ricreative, creando e mantenendo delle reti sociali;
2020, una società adatta a tutte le età: 4garantire l'accesso all'apprendimento permanente e
4mantenere un atteggiamento positivo verso l'invecchia- intergenerazionale per acquisire nuove competenze a qual-
mento; siasi età;
4costruire un mercato del lavoro inclusivo che assicuri la 4costruire sistemi di protezione sociale basati sulla soli-
partecipazione al lavoro di giovani e anziani, supporti il darietà per prevenire e alleviare la povertà, garantire l'ade-
trasferimento intergenerazionale delle conoscenze e con- guatezza delle pensioni, la sostenibilità dei regimi pensio-
senta ai lavoratori di salvaguardare la salute e conciliare i nistici per le generazioni future, garantire l'accesso alla
tempi lavorativi con quelli della vita privata; qualità sociale e ai servizi sanitari;
4creare la possibilità di accedere a spazi esterni, edifici e 4assicurare un buono stato di salute prevenendo le malat-
trasporti, a strutture per praticare attività fisica; tie e promuovendo attività fisica e una dieta sana.
4offrire beni e servizi che si adattino alle esigenze di tutti;
4promuovere l'inclusione digitale, fondamentale in una Tutte le informazioni e le notizie sull'Anno europeo del-
società sempre più basata sulle nuove tecnologie; l'invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazio-
4dare agli anziani la possibilità di avere una voce nel pro- ni, e sugli eventi in programma sono disponibili sul sito
cesso decisionale; internet dedicato all’avvenimento: http://europa.eu/
4dare alla popolazione anziana l'opportunità di parteci- ey2012/ey2012.jsp?langId=it
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il dialogo 1/12
9. SOLIDARIETÀ FRA GENERAZIONI
Dialogo tra generazioni: ci vogliono far litigare
ma dalla crisi si esce insieme
L’Europa dedica l’anno 2012 all’”invecchiamento attivo e solidarietà tra le generazioni”. Si tratta di un’importante
occasione per affrontare un problema complesso che occorre analizzare correttamente, senza mistificazioni e pre-
giudizi, per formulare risposte adeguate e risolutorie. Sarebbe tempo drammaticamente perso se servisse solo a
fare celebrazioni, appelli, auspici, buoni propositi.
di Pasquale Orlando, segretario nazionale FAP ACLI*
Auspicare l’“invecchiamento attivo” senza porsi zione delle nuove generazioni dovuta ai
anche i problemi che riguardano le nuove genera- profondi mutamenti dell’assetto economi-
zioni sarebbe limitativo, parziale, inadeguato con il co delle famiglie ed alla assenza di qualsia-
rischio di lasciar crescere un conflitto intergenera- si politica di sostegno; nella crisi economi-
zionale dagli esiti imprevedibili. Perciò occorre ca, la decrescita, la iniqua distribuzione
innanzitutto rimuovere le infondate accuse, palesi della ricchezza e dei redditi, la iniquità
o subdole, verso le persone anziane le cui colpe fiscale e la macroscopica evasione fiscale;
sarebbero l’allungamento della vita media e con negli sprechi di denaro pubblico, per
Pasquale Orlando
essa del periodo di pensionamento con la conse- assenza di una adeguata ristrutturazione
guente crescita dei costi di welfare. della pubblica amministrazione e dei servizi; nella
Tutti gli studi compresa l'ultima rilevazione Istat totale assenza di politiche di sviluppo e di una
parlano di Pensionati in bolletta. Uno su due vive grande riconversione economica e produttiva e
in condizioni economiche disagiate. Rispetto a risistemazione del sistema finanziario nella disoc-
dieci anni fa, un crollo. Anche delle aspettative. Se cupazione giovanile crescente e nella precarizza-
nel 2000 buona parte dei pensionati pensava di zione della occupazione dei giovani e degli over 40;
poter progettare con tranquillità gli anni della pro- nella disoccupazione ed inoccupazione femminile;
pria vita, nel 2010 un over 60 su tre guarda al futu- nella marginalizzazione del lavoro di cura, con par-
ro con estremo timore. Per il 32% dei pensionati ticolare riferimento a quello non formale della
italiani l'assegno dell'Inps non basta per arrivare a famiglia.
fine mese e per condurre una vecchiaia dignitosa. Sarebbe perciò limitativo porsi unicamente il pro-
I dati sono ancora più impietosi per alcune cate- blema della lievitazione dei costi del welfare (sani-
gorie. Come per gli artigiani, il 70% dei quali vive tà) e delle pensioni e del sistema previdenziale per
in condizioni di povertà. indicare la via breve del “togliere ai vecchi per dare
La pensione, insomma, da rifugio della vecchiaia ai giovani”. Mentre, al fine di risolvere il conflitto
rischia di diventare il ricettacolo di tutte le insicu- tra generazioni, in una diffusa e crescente condi-
rezze. A dirlo, gli stessi over 60, che si sentono zione di precarietà, di bassi salari e compensi per i
sempre più abbandonati dallo Stato, sebbene dai giovani, occorre porsi immediatamente il dramma-
dati emerga la diminuzione della tendenza a rifu- tico problema della tenuta del sistema di solidarie-
giarsi nel sistema previdenziale privato. tà (le pensioni di oggi pagate anche con i bassi
contributi di oggi), ma anche della assoluta incon-
Altrettanto infondate sono le accuse verso le sistenza delle pensioni che verranno per i giovani
nuove generazioni di essere “bamboccioni” e di di oggi.3
non voler accedere alle occupazioni più umili
lasciandole agli immigrati, quando invece sono
stati sottoposti ad umilianti ed infiniti percorsi for-
mativi senza esito professionale, alla precarietà in
un numero spropositato (quasi 4 milioni) e senza
fine con il pretesto della mobilità, accusando padri
e nonni di essersi accaparrato una quantità ingen-
te di risorse. Le cause vere e strutturali del conflit- * FAP ACLI, Federazione nazionale Anziani e Pensionati ACLI: è
to tra le generazioni risiedono invece nei macro- un’Associazione specifica statutariamente riconosciuta dalle
scopici mutamenti demografici nei quali è eviden- Acli per favorire la promozione, l’azione sociale e il volontaria-
te l’invecchiamento della popolazione, la diminu- to degli anziani e dei pensionati.
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il dialogo 1/12
10. SOLIDARIETÀ FRA GENERAZIONI
S ol i dar i e t à gen er azi onal e ?
Una chance per riscoprire la vera solidarietà, un’opportunità per superare
i nostri limiti e per affermarci umani
La solidarietà generazionale deve aiutarci a riaffer- un povero cencioso, naturalmente, riteniamo il
mare la reciprocità del dovere di essere solidali, ricco responsabile di atti di solidarietà verso il
povero; tra un cittadino con bollo e assicurazione
riconoscendo il valore di ogni persona. e uno straniero, ovviamente, il principio di solida-
rietà, ad esempio nell’accoglienza, lo deve attuare il
Prima di entrare nel merito dell’articolo, concedetemi due righe cittadino; tra il giovane operaio e il vecchio pen-
per orientare la bussola sull’argomento. Diciamo in genere che il sionato il dovere di solidarietà sociale deve concre-
principio di solidarietà è profondamente radicato, contempora- tizzarlo di più il giovane operaio ecc.
neamente, sia nella personalità che nella socialità dell’uomo e sta Così facendo, se da una parte abbiamo impoverito
a indicare un dovere reciproco; quando parliamo di solidarietà il principio di solidarietà stesso, dall’altra abbiamo
quindi, non parliamo di qualcosa di esterno al nostro essere indebolito uno dei caratteri fondanti della nostra
umani, ma di qualcosa che è legato al nostro stesso essere sin- socialità, oltre ad aver rinunciato a riconoscere
gole persone capaci di socialità. Questo principio inoltre non si questo importante aspetto della nostra umanità in
colloca a metà strada tra l’individualismo e il collettivismo, ma alcune persone (che di fatto non vedendosi rico-
rappresenta un’affermazione nuova e specifica tra singolo e nosciuti la capacità di essere solidali diventano di
società. In parole povere: la solidarietà non è la via di mezzo tra fatto cittadini di serie B).
“farmi solo i fatti miei” e “occuparmi solo dei fatti degli altri”, ma La cosa peggiore però (lasciatemelo dire visto che
è qualcosa di nuovo e di specifico. Quando poi affermiamo il un altro vizio della nostra cultura occidentale è
principio di solidarietà come dovere reciproco tra esseri umani quello di compiacerci di denunciare con sentimen-
intendiamo dire anche questo: chiunque è capace di solidarietà, to i nostri errori) è che abbiamo perso la capacità
chiunque è degno di solidarietà. Fin qui, spero, tutto chiaro.1 di godere dei tanti gesti di solidarietà dei poveri
di Francesco Marra, teologo laico verso i ricchi, degli stranieri verso i cittadini, dei
pensionati verso i lavoratori, dei vecchi verso i gio-
Puntiamo ora dritti al limite del nostro senso di vani!
solidarietà. Nella nostra cultura occidentale In altre parole: parliamo di solidarietà, e di solida-
tendiamo spesso a mercificare ogni cosa. rietà generazionale, come del dovere di chi ha di
Siccome il principio di solidarietà è tanto radicato più nei confronti di chi ha di meno, distraendo la
nel nostro modo di essere e dipende dal nostro nostra attenzione su quanto hanno fatto coloro
modo di interpretare la realtà che ci circonda, va che oggi hanno di meno e quanto ancora potreb-
da sé che anche questo principio a volte viene bero fare per chi oggi ha di più. Non commettia-
ridotto a un principio di mera solidarietà economi- mo questo errore!
ca. Di conseguenza secondo un pensiero abba-
stanza diffuso, soltanto alcuni sono riconosciuti Senza perderci in casistiche parziali, riconosciamo
come capaci di solidarietà (semplificando: i ricchi) che i poveri hanno molto da dare, sono loro che
e solo alcuni possono essere degni di solidarietà (i stimolano il nostro senso di giustizia sociale, sono
poveri, per lo più i poveri buoni, perché quelli cat- loro che ci permettono di curare la nostra società
tivi li aiuta solo il Padreterno). nei suoi aspetti più malati (solo l’individualismo?).
In questo modo abbiamo creato una “solidarietà a Mettiamo in evidenza l’obolo versato dalle tante
senso unico” (da chi ha di più verso chi ha di vedove di oggi nella cassa dei nostri ricchi Templi
meno), in un movimento quasi sempre in discesa odierni 2: i nostri anziani devono versare somme
(perché mediamente non costa molto al ricco esse- importanti ad assicurazioni sanitarie e casse malat-
re un po’ solidale col povero!).
continua a pagina 12
Risultato: abbiamo impoverito il principio di soli-
darietà, che da dovere reciproco è diventato prin- 1) Personalmente ne sono convinto, ma se qualcuno non
cipio attuabile in base al solo gettito fiscale e alla concorda vada a prendersela con JOSEPH HÖFFNER, La
dottrina sociale della Chiesa, Cinisello Balsamo 1987, pagg.
posizione sociale.
31 e ss.
Riesco a spiegarmi meglio con un paio di esempi: 2) Cfr. Vangelo di Marco, capitolo 12, versetti 41-44 e
tra un milionario con barca e casa alle Bermuda e Vangelo di Luca, capitolo 21, versetti 1-4
10
il dialogo 1/12
11. SOLIDARIETÀ FRA GENERAZIONI
U n nu ovo p at t o: dal ri camb i o al l ’ al l e an za
Perché mai il 2012 è stato scelto come anno europeo dell’invecchiamento attivo? E come mai parlare dell’invec-
chiamento e allo stesso tempo di solidarietà generazionale? Non è semplice per me rispondere a queste domande
perché le risposte potrebbero variare, e con esse i toni delle stesse, a seconda dei punti di vista che scelgo di adot-
tare. Una risposta potrei darla da giovane, un’altra (e allora i toni potrebbero davvero cambiare) da giovane italia-
no. Proverò, però, a dare una risposta da semplice osservatore della realtà sociale chiarendo in qualche passaggio
altri possibili punti di vista.
di Giuseppe Failla, Giovani delle ACLI Una nuova cultura dell’invecchiamento
non può non passare dalla constatazione
Gli anziani, come i giovani del resto, devono fare i che gli anziani sono parte del sistema pro-
conti con semplificazioni stereotipate che non ten- duttivo, innanzi tutto, in quanto produttori
gono conto della multi sfaccettata realtà che li attivi di capitale sociale. Una buona società
accomuna in un’unica definizione. Chi è anziano è costituita da persone adulte che si impe-
oggi? L’allungamento delle aspettative di vita, feno- gnano, responsabilmente, a lasciare alle
meno che ha interessato soprattutto l’Occidente a generazioni successive un'eredità positiva,
partire dal ‘900, ha avuto come conseguenza un intrisa di giustizia, fiducia e sicurezza socia-
ribaltamento delle proporzioni della popolazione le, ma anche economica.
in termini generazionali. C'è da notare, inoltre, un Questo impegno viene definito da alcuni studiosi con il termine di
ulteriore invecchiamento nella stessa popolazione “generatività sociale”. La più immediata immagine di generatività
anziana, con un alto numero di 85enni, di 90enni e che viene in mente è la cura dei genitori nei confronti dei propri
di centenari. Quest'ultimo dato evidenzia perché è figli. Ma la generatività non si esaurisce con la genitorialità. In gene-
riduttivo riferirsi all’anziano in senso generico, rale un adulto generativo è colui il quale cerca di restituire alla
come fosse un’unica categoria con tratti comuni, comunità di appartenenza qualcosa di quanto ha ricevuto nel corso
senza tenere conto delle fasce d’età cui l’anziano della sua vita e di rendere migliore il mondo non solo per se o per
appartiene, della sua capacità produttiva, delle sue i propri figli, ma in generale per le generazioni future.
aspirazioni e, perché no, delle sue legittime ambi- C'è una presa in carico di chi viene dopo, una relazione tra genera-
zioni. Gli stereotipi, al contrario, catalogano, trop- zioni che ribalta il concetto del mero ricambio generazionale a favo-
po facilmente, l’anziano come persona debole fisi- re di un'alleanza tra le generazioni. Non c’è solo una presa in cari-
camente, lenta, fragile e improduttiva. co delle giovani generazioni nei confronti di chi invecchia (in Italia,
Come per le giovani generazioni, a nulla servono i in realtà, il rapporto è rovesciato quantomeno per il momento. I
mille esempi che scardinano queste convinzioni giovani italiani oggi pesano sulle spalle di genitori e nonni e se le
sociali. Allo stesso tempo (ancora una volta fare il cose non dovessero cambiare allora sì che, ahimè, peseranno sulle
parallelismo con i giovani mi pare un ottimo eser- spalle dei propri figli!), ma una vera e propria circolazione di beni
cizio) laddove questi esempi emergono vengono, sociali in grado di generare legami virtuosi e, purtroppo, ancora ine-
spesso, utilizzati per creare fratture o per mettere diti.
in concorrenza soggetti sociali differenti.
Gli anziani, così, invecchiano nei posti di lavoro Il 2012, allora, può rappresentare questo punto di svolta verso una
sottraendone ai più giovani, percepiscono la pen- società più coesa ed equa. Non bisogna, tuttavia, farsi illusioni fin
sione per un tempo molto più lungo rispetto al troppo ottimistiche: il tempo necessario a questo tipo di cambia-
passato e le spese sanitarie e di assistenza pesano mento, innanzi tutto culturale, è sicuramente superiore all’annualità
sui bilanci dello stato; il tutto, ovviamente, a scapi- prevista dall’Europa, né si può pensare che sia un compito esclusi-
to delle giovani generazioni e dei lavoratori attivi. vo delle amministrazioni statali dei Paesi membri.
Non bisogna nascondere che affermazioni del Il ruolo di associazioni come le ACLI e, più in generale, della socie-
genere rischiano di avere un fondo di verità in tà civile organizzata deve essere proprio quello di utilizzare
Paesi che, come l’Italia, affrontano il tema dell’in- momenti come questo per promuovere il necessario cambiamento
vecchiamento solo come problema contingente al sociale. Accanto ai pregiudizi legati alla terza età che vogliono
quale dare risposte di tipo economico e mai con vederla come triste, improduttiva e fragile, per noi Giovani delle
una prospettiva di cambiamento, innanzi tutto, ACLI, esiste un'altra immagine dell'anziano: il saggio, il portatore di
culturale. Questo è il motivo per il quale l’Europa maturità e ragionevolezza, il narratore di storie antiche e attuali con
ha deciso di mettere al centro del dibattito politico gli occhi di chi ha fatto tesoro di ogni attimo di vita vissuta. É a que-
il tema dell’invecchiamento associandolo al tema sti anziani che pensiamo quando, fiduciosi, ci apprestiamo ad ascol-
della solidarietà generazionale. tare le loro storie per poter tessere le nostre.3
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il dialogo 1/12
12. SOLIDARIETÀ FRA GENERAZIONI
Ve rso un a nu ova conce zi on e del l ’ anzi an o
L’allungamento della speranza di vita e la conseguente crescita passività, al contrario l’essere liberati dalla necessi-
numerica della popolazione anziana è la componente più vistosa tà del lavoro consente oggi innumerevoli iniziative
della “sfida demografica” del prossimo futuro. in attività liberamente scelte.
In fondo possiamo dire che la categoria degli
di Claudio Franscella, GenerazionePiù-anziani Ocst* anziani è la più libera tra tutte quelle che compon-
gono la nostra società.
Per la prima volta nella storia del- E lo sforzo degli enti pubblici e privati preposti,
l’umanità, la parte di persone in età come quello di GenerazionePiù, va proprio nella
oltre i 50 anni è superiore a quella direzione di occupare questa grande libertà e di
delle persone sotto i 50 anni. offrire un ampio ventaglio di attività e proposte
Attualmente le statistiche ci dicono capaci di stimolare quegli anziani che preferiscono
che ci sono circa 600 milioni di per- ancora osservare il mondo unicamente dalla fine-
sone con più di 60 anni, nel 2025 ce stra di casa, ad uscire dalla loro solitudine, favo-
ne saranno 1,2 miliardi e 2 miliardi rendone la loro integrazione sociale. In particolar
nel 2050. In Svizzera, nei prossimi modo si vuole dare un senso al tempo libero del-
decenni, coloro che supereranno i l’anziano rivalutandone l’immagine e la sua figura.
65 anni di età raggiungeranno 2,2 Il “nuovo anziano” si deve quindi concentrare su
milioni di unità, il che si traduce in un ruolo diverso, attivo e capace di affrontare
un 30% dell’intera popolazione, mentre in Ticino, nuovi interessi e un nuovo stato di appartenenza,
sempre nei prossimi decenni, gli over 65 raggiun- diventando così una componente indispensabile
geranno le 100mila unità. Un piccolo grande eser- per la nostra società in stretta relazione con le altre
cito. generazioni, soprattutto quelle più giovani.
Se poi sommiamo il fatto che questo trend è Se da una parte, è vero che i giovani camminano
accompagnato da un tasso di natalità decrescente e più veloci, dall’altra però, gli anziani (o meglio: gli
quindi a un calo del numero di giovani, è facile esperti della vita), conoscono la strada!
capire come la quota dei 70enni, 80enni, 90enni È quindi evidente che l’attenzione verso questo
sulla popolazione complessiva, crescerà in modo mondo dovrà aumentare e tutti gli attori in gioco
ancor più rapido. (Confederazione, Cantone, Enti pubblici e privati)
L’evoluzione del ventesimo secolo ha quindi dovranno impegnarsi quotidianamente per fare in
migliorato le condizioni e aumentato le aspettative modo che l’interazione tra l’anziano e il giovane sia
di vita, facendo sì che l’anzianità sia diventata la sempre più facilitata.
più lunga fase della vita della persona. E in questo
E questo nell’interesse di tutti!3
contesto l’anziano deve continuare ad essere atto-
re sociale, partecipe della vita comunitaria. * Segretario cantonale GenerazionePiù-anziani Ocst
Essere pensionati non comporta più l’inerzia e la (Organizzazione Cristiano Sociale ticinese)
continuazione da pagina 10 Troppo idealista? Forse. Ma mi sembra più oppor-
tia sempre più care (e non certo povere); gli affitti tuno paragonare il senso della solidarietà genera-
e i mutui versati dai nostri pensionati e dai nostri zionale guardando a una certa cultura contadina, in
disoccupati vanno a banche che registrano profitti cui chi non può più produrre tanto quanto in pas-
esorbitanti e che seguono il rincaro dei prezzi, non sato, non è un peso, ma è comunque ritenuto fonte
il limite delle pensioni! della ricchezza attuale e custode di un sapere con-
creto e “trans-generazionale”.
Troppo sindacalista? Non lo so. A me piace com-
prendere il senso della solidarietà generazionale Eccessivamente naïf ? Probabile. Ma credo sia
guardando alle nostre famiglie, dove non ci sono meglio per tutti affermare la solidarietà generazio-
solo genitori che devono occuparsi dei figli, ma nale non come qualcosa da inventare o da impor-
persone che convivono in un ambiente umano re, ma come un principio costituente la nostra
dove il dare, il ricevere, il sostenere e il condivide- stessa umanità, un principio da riscoprire certo, ma
re, sono azioni che procedono secondo una dina- soprattutto un principio da realizzare superando i
mica naturale e reciproca. limiti stessi del nostro senso di solidarietà.3
12
il dialogo 1/12
13. SOLIDARIETÀ FRA GENERAZIONI
Un contributo di conoscenza da valorizzare
L’anno che l’Europa dedica all’invecchiamento
attivo e alla collaborazione intergenerazionale
è un richiamo opportuno alla politica e alla
società civile affinché si impegnino a favorire
risposte positive a un fenomeno epocale che
sta interessando la maggior parte dei paesi
dell’Europa occidentale e, in modo accentuato,
regioni come il Ticino.
di Pietro Martinelli, presidente ATTE *
Si tratta del fenomeno del “double aging” del per i quali il settore pubblico non ha mezzi finan-
doppio invecchiamento. Doppio perché compo- ziari a sufficienza”.
sto da due cause, la prima positiva, la seconda Stefano Zamagni (economista e presidente
meno. dell’Agenzia del terzo settore in Italia) indica ad
Si vive di più, spesso in buona salute fisica e psi- esempio i settori della “diffusione del know-how
chica e si fanno pochi figli. L’ampiezza di questo tecnologico per coloro che ne sono rimasti esclu-
fenomeno ha raggiunto e raggiungerà nei prossi- si”, i settori dei “servizi di cura nei confronti di
mi decenni un livello che nessuno aveva prono- genitori, nipoti, persone bisognose di assistenza”,
sticato ancora alla fine del secolo scorso. Negli oppure ancora i settori “che contribuiscono a
ultimi cento anni la speranza di vita alla nascita è rendere fruibile a quote crescenti di popolazione
raddoppiata e l’indice di natalità è dimezzato. l’immenso patrimonio culturale dell’umanità”.
Quando, nel 1948, è stata creata l’AVS, 65 anni Come, ad esempio, viene fatto dall’ATTE con i
era la speranza media di vita alla nascita, oggi è di corsi dell’università della terza età, ma anche con
20 anni superiore. Come conseguenza e malgrado i viaggi.
l’apporto salvifico per assicurazioni sociali e svi-
luppo economico dell’immigrazione, la popola- Secondo dati pubblicati recentemente il volonta-
zione con meno di 20 anni, che ancora nel 1970 riato degli anziani in Svizzera nel 2008 ha pro-
era più del doppio di quella con più di 65 anni, dotto 172 milioni di ore di lavoro di cui 25 milio-
nel 2030 diventerà poco più della metà. ni per cure ad altri membri del proprio ménage,
102 milioni per cure a membri di altri ménages
La società e la politica non sembrano ancora (spesso della propria famiglia), e 45 milioni per
essersi accorti dell’importanza del fenomeno in attività in associazioni del terzo settore (volonta-
atto, anzi sia l’economia che la politica sembre- riato organizzato). Per avere un confronto con la
rebbero in preda a un giovanilismo di maniera possibilità dell’ente pubblico e del settore privato
che premia più la tecnica e l’aggressività che la di rispondere a questi bisogni ricordo che le ore
conoscenza e la prudenza. Si dimentica che la prestate dai “servizi di aiuto e cura a domicilio”
maggiore dimestichezza dei giovani con le nuove nel medesimo periodo sono state solo 12 milioni.
tecnologie, in mancanza di esperienza e di sag- Ben venga quindi un anno di riflessioni su come
gezza, invece che essere utile può portare a dis- sta cambiando la nostra società anche dal punto
astri economici e sociali. Come in parte sembre- di vista demografico e su come si possono
rebbe essere il caso per il mondo finanziario. costruire risposte positive nell’interesse generale.
Ritengo che il contributo di conoscenza di quadri Se un fenomeno positivo come l’allungamento
che raggiungono l’età canonica per il pensiona- (spesso in buona salute) della vita dovesse tradur-
mento non dovrebbe essere buttato al vento, ma, si in uno scontro intergenerazionale sarebbe dav-
con il loro consenso, valorizzato con ruoli di con- vero desolante.3
sulenza come avviene per esempio in Svezia.
Per chi non ha questa possibilità il volontariato
offre vastissime occasioni per restare attivi ren-
dendosi utili in quelle attività “che producono
beni che il settore privato non ha interesse di pro-
durre (perché non generano sufficienti profitti) e * Associazione Ticinese Terza Età
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il dialogo 1/12
14. EDITORIA
Il benessere arriva in casa Pucci
madre), vorrebbe cambiar vita e e la cugina Tiziana dagli illuminati
di Moreno Macchi
andate a lavorare in città… Il narra- consigli.
tore e Malaguti, il suo fedele compa- I vicini del vicolo, tutto fango e cani
Gianni Celati
re (e fedifrago “critico letterario” del che fanno puntualmente i loro biso-
Il benessere arriva in casa Pucci (racconti)
caffè di cui sopra), vivono una spen- gni su tutti i muri malgrado le sono-
Quodlibet Compagnia Extra
sierata vita da studenti liceali tra pas- re bastonate, hanno coloratissime
seggio in piazza, lezioni e sala da abitudini e nomi inverosimili. Come
L’autore (di cui già parlammo in una
biliardo… I loro destini si intreccia- arrivi poi il benessere in casa Pucci,
precedente edizione a proposito di
no nel primo racconto. ve lo lasciamo scoprire.
Lunario del paradiso, ormai divenuto
un classico), dopo aver lasciato
Il narratore (quasi certamente lo Se su tutto il volume spira un’arietta
Bologna, vive da molti anni in
stesso del racconto precedente) è un decisamente felliniana, è certo nel
Inghilterra.
compagno di scuola dell’infelice gio- terzo racconto che la si sente alitare
“Sotto il titolo generale Costumi
vane Pucci che ha “il cervello un po’ con più forza. Sarà per la presenza,
degli italiani, Gianni Celati raccoglie
fuori squadra”, come dice suo padre nelle loro ricche e mitiche ville, di
una serie di racconti che saranno
ed è un allievo talmente mediocre certi nobili che di nobile hanno con-
pubblicati in più volumetti, ciascuno
che nessuna scuola lo vuole più. Il servato solo le strane abitudini e il
dei quali prende il titolo da una delle
signor Pucci, venditore indipenden- nome (non parliamo poi dell’alluci-
storie in esso presenti1”. La seconda te, trova che le tasse lo tartassano, nante cognome: il conte Lupo
di queste raccolte è appunto Il benes- che la vita è troppo grama, e quindi Baiocchi, la contessa Tinti-
sere arriva in casa Pucci. si vendica delle ingiustizie lanciando Altoforni, il nobiluomo Vigo
tonanti irripetibili bestemmie. La sua Prosdocimi, la marchesa Cecchi-
Siamo nell’Italia del boom economi- consorte, ancora per poco bella Mammullà - imparentata col papa -,
co, nel momento in cui arrivano la donna, spera in un modo o nell’altro, il conte Manunzio Cadrega-Vanelli);
televisione, la 500 per tutti e i mobi- di trovare un più onorevole lavoro sarà per quell’aviatore che atterra
li Italian style. per il marito e di far acchiappare, in inaspettatamente in paese con tanto
Nel primo racconto di questo gusto- un modo o nell’altro, la licenza di di sahariana, pantaloncini corti e
so trittico2, scopriamo dapprima i fine studi al figlio un po’ duro di casco coloniale e che ipnotizza la
frequentatori del salotto Annoiati (è comprendonio. A completare la bella Cornelia Prosdocimi, ispiran-
un cognome, non un aggettivo!), che famiglia ci sono poi il ricco e brut- dole poi articoli giornalistici impre-
ricordano (alto alto) quelli del pre- tissimo (ma elegantissimo) cugino gnati di affascinanti ed esotiche
tenzioso salotto Verdurin di prou- Osvaldo, commerciante in pellicce e immagini create dalla sua inesauribi-
stiana memoria3, e che hanno fatto puttaniere (secondo il signor Pucci), le fantasia e senza alcun nesso con la
dello scrittore Tritone una loro illu- realtà; sarà per quell’aria da
stre creatura. Ma questo Tritone, “Amarcord” che veleggia sul raccon-
sarà poi così bravo come dicono gli to del narratore ormai adulto, che
invitati del salotto, la vox populi rievoca i lontani splendori della sua
della città e come lui stesso crede? adolescenza.
Saranno davvero tutti così unanimi Un’anticipazione ce la permettiamo:
nell’elogiare i suoi monumentali la bella Cornelia sarà presente anche
romanzi storici dai titoli altisonanti? nei prossimi racconti. Ma per quelli
Ostici interrogativi… Un giorno, al dovremo attendere qualche
Caffè Nazionale, dietro le sue spalle, tempo.3
uno studente irriverente commenta a
(troppo) alta voce un suo volume
giudicandolo “fiacco e noioso”. A
partire da quel momento, il trarlo 1 dal secondo risvolto di copertina
dell’incertezza comincia a rodere 2 il volumetto è composto di 3 racconti:
incessantemente il vanesio autore... Un episodio nella vita dello scrittore Tritone, Il
benessere arriva in casa Pucci, Le avventure di
Rossana, stufa di stare a servizio in
Cornelia
casa della madre di Tritone a Villa
3 Marcel Proust Un amour de Swann
Peruzzi (questo il cognome della
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il dialogo 1/12
15. ENAIP SVIZZERA
Donne migranti e inserimento nel mondo del lavoro
Rapporto finale del progetto Retravailler promosso dall’UFU (Ufficio fede-
rale per l'uguaglianza fra donna e uomo).
di Paolo Vendola, direttore ENAIP Svizzera
Lo scorso anno si è concluso con il nel mondo del lavoro o a fare in
transfer delle corsiste e l’accompagna- modo che svolgano un’attività lucrati-
mento nei vari percorsi di inserimen- va in linea con le qualifiche consegui-
to lavorativo, un progetto ENAIP te e/o con le esperienze acquisite nel
promosso anche dall’UFU. Lo stesso loro Paese di origine.
progetto è stato replicato su tutto il Da sottolineare che, durante il proget-
territorio (Lugano, Lenzburg e to ed alla fine, vi sono stati casi di
Zurigo). Ecco in sintesi il rapporto reinserimento lavorativo o comunque
che sono riuscite a (re)inserirsi nel
finale del progetto. richieste da parte di alcuni datori di
mondo del lavoro (analisi di casi di
lavoro. In generale, il progetto ha per-
successo), attraverso piani strutturati
Attività, risultati, prestazioni messo di creare sensibilità concrete al
per la crescita personale e professio-
Nell’ambito dell’intero progetto si fenomeno dell’emarginazione dal
nale (pianificazioni di carriera),
sono realizzate sia attività d’aula sia mondo del lavoro a causa di scarse
costruendo dinamiche di gruppo
attività di lavoro di gruppo finalizzato competenze linguistiche da un lato e
capaci di costruire relazioni trasversa-
alla condivisione delle esperienze tra la non valorizzazione delle proprie
li e paritetiche che inducono all’auto-
le varie partecipanti del percorso for- competenze professionali dall’altro. Il
riflessione e all’autoperfezionamento,
mativo. Tra i risultati attesi e di mag- processo di cambiamento non è
e mettendo a disposizione immediata
gior interesse è stato quello di “mette- immediato ma presuppone una
informazioni sull’uso degli uffici e dei
re in rete” un gruppo di donne di costante presenza sul territorio ed una
servizi della pubblica amministrazio-
diverso livello e che per diverse ragio- costante campagna informativa. La
ne. Inoltre, questo progetto ha per-
ni viveva una sorta di disparità nel stessa, a nostro avviso, non può esse-
messo di esaminare i modi in cui le
mondo del lavoro e, soprattutto, re compiuta all’interno di un unico
strutture del mercato del lavoro
durante il re-inserimento nel mondo progetto, ma va identificato un siste-
influenzano il reinserimento lavorati-
del lavoro. Oltre alle persone diretta- ma di messa a rete per condividere
vo delle donne.
mente coinvolte vi è stata una grande problematiche simili in contesti
mobilitazione di persone “sensibili” al distinti. L’idea è quella di rendere ope-
Collaborazione con altre organizza-
problema delle pari opportunità con rativo il progetto sotto altre forme.
zioni
esempi e seminari “ad hoc” realizzati Partendo dalla struttura del Progetto
Sul territorio si è collaborato con il
sul territorio dalla nostra rete Retravailler si vuole individuare una
Sindacato SYNA, con le Missioni
ENAIP-ACLI-Patronato ACLI e serie di associazioni sensibili alle pro-
Cattoliche di lingua italiana ed altre
Sindacato SYNA/OCST. blematiche delle pari opportunità e
comunità straniere, con i Centri par-
Aver inserito questo tipo di interven- promuovere un percorso formativo
rocchiali per la gestione delle aule e
to formativo nel catalogo delle attivi- già consolidato. Non a caso questo
per il punto di ritrovo oltre a quello di
tà ENAIP Svizzera ha portato ad una percorso e le esperienze maturate
Zurigo. Inoltre si è collaborato con
prima sensibilizzazione al tema delle all’interno, hanno trovato un positivo
l’ADISPO (Associazione Donne
Pari Opportunità dal punto di vista di riscontro con associazioni come
Italiane in Svizzera per le Pari
informazione a chi si è rivolto al l’ADISPO e/o il Centro Familiare
Opportunità), con il Centro Familiare
nostro Front Office. Infatti, da una ACFE di Berna che quotidianamente
di Berna e con i Circoli ACLI presen-
prima valutazione, molti non sono si occupano di casi di esclusione dal
ti sul territorio e infine con il
consapevoli di un reale problema di mercato del lavoro e che già si occu-
Patronato ACLI Svizzera per la divul-
discriminazione lavorativa a maggior pano di fragilità di famiglie e di con-
gazione nei diversi uffici del materiale
ragione se parliamo di un pubblico di sulenza specifica alle stesse.
pubblicitario del percorso formativo
stranieri/straniere. Le maggiori ricadute sull’ente promo-
Retravailler.3
tore sono stati il trasferimento di
Effetti e cambiamenti know-how avvenuto secondo diverse
La versione integrale del Rapporto fina-
Obiettivo principale è stato quello di modalità: per lo più attraverso esempi le consegnato all’UFU è disponibile sul
riuscire a (re)inserire le partecipanti concreti (anonimi) di donne migranti sito www.enaip.ch.
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il dialogo 1/12
16. PATRONATO
In primo piano la riforma delle Casse pensioni
L’Europa sta attuando drastiche misure di risanamento dei sistemi di pre- sul principio della capitalizzazione,
videnza soprattutto in considerazione dell’allungamento delle speranze di per cui ogni assicurato costituisce,
vita e delle difficoltà di finanziamento sul mercato finanziario. con i suoi versamenti e quelli del suo
In Svizzera però, il sistema sembra più resistente alla crisi ed in grado di datore di lavoro, un capitale che, al
garantire buoni livelli di rendite pensionistiche. momento del pensionamento, viene
Questo grazie anche alla struttura dei famosi “tre pilastri”, che prevede trasformato in rendita di vecchiaia e
una base comune. va a completare la rendita base
dell’AVS e l’eventuale risparmio pri-
di Domenico Valentino, Patronato ACLI di Basilea vato (“terzo pilastro”). Da qui l’im-
portanza del tasso di conversione,
per il quale la legge prevede un mini-
mo che tutti devono rispettare. Se
poi le loro finanze lo permettono, le
casse pensioni sono libere di fissare
un tasso superiore.
Questo tasso ha già subito progressi-
ve riduzioni che nel 2014 lo porte-
ranno al 6,8%. Il rapporto suggeri-
sce un tasso minimo di conversione
del 6,4% a partire dal 2015, ma indi-
ca alcune possibilità di finanziamen-
ti supplementari per mantenere il
livello delle prestazioni. Si pensa
quindi di aumentare il salario coordi-
nato, cioè il salario sul quale calcola-
re il contributo e di aumentare anche
i bonifici di vecchiaia. Due misure
che permettono alle casse in difficol-
tà, con l’attuale tasso, di compensare
Il pilastro principale del sistema sta discussione. In quell’occasione, la diminuzione. Della riduzione
però’ diventando il secondo, ovvero seguendo un referendum popolare, beneficeranno soprattutto i redditi
la previdenza professionale, meglio ha detto di no alla proposta di dimi- bassi, mentre gli altri subiscono
conosciuta come Cassa pensione, nuire ulteriormente il tasso di con- qualche diminuzione delle rendite.
che crea oggi qualche preoccupazio- versione dei capitali della previdenza Sulla base di un aumento dell’1% dei
ne per i motivi accennati all’inizio. professionale: in pratica una diminu- bonifici di vecchiaia, oppure di un
Per tali motivi il Consiglio federale zione delle rendite. Dopo questo aumento dei 6/8 del salario coordi-
sta studiando da tempo le riforme voto negativo il Dipartimento degli nato, il costo della riforma è valutato
che ne garantiscano l’esistenza futu- Interni ha commissionato uno stu- in 650 milioni all’anno.
ra ed il buon funzionamento nel dio approfondito sulle possibilità di Oltre al tasso di conversione, al cen-
tempo. Una riforma importante in migliorare la previdenza professio- tro delle discussioni si trovano inol-
questo senso è stata quella proposta nale. Ne è risultato un documento di tre l’età di pensionamento ed il tasso
nel 2009, che però ha incontrato un 168 pagine, le cui proposte di rifor- d’interesse minimo da versare sui
rifiuto popolare, come si ricorderà, ma sono già state valutate dalla capitali di vecchiaia, cioè provvedi-
nella votazione del 10 marzo 2010. Commissione della previdenza pro- Fonte: Azione
fessionale ed è ora posto in consul-
A differenza di altri paesi, i cui tazione fino alla fine di marzo. Al
governi sono in grado d’imporre centro dell’esame rimane evidente-
grossi sacrifici ai propri cittadini, in mente il tasso minimo di conversio-
Svizzera il popolo può esprimersi ne dei capitali di vecchiaia in rendite.
anche su argomenti come quello in Il “secondo pilastro” si basa infatti
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il dialogo 1/12
17. PATRONATO
La riduzione dei premi della cassa
menti che avrebbero un influsso
malati svizzera vale anche
diretto sull’ammontare delle ren-
dite.
per i residenti nei paesi UE
Nel frattempo sono però già
di Samantha Vecchio, Patronato ACLI di Basilea
state formulate critiche sulla pos-
sibilità di prelevare parte dell’ave-
Secondo la legge federale sull’assicurazione malattie, i beneficiari di rendite e di
re di vecchiaia per l’acquisizione
condizioni economiche modeste che, pur essendo assicurate in Svizzera non vi
di un’abitazione primaria. Se oggi
risiedono, hanno diritto ad una riduzione dei loro premi assicurativi. Anche i
il 40% degli svizzeri abita in casa
familiari senza attività lucrativa assicurati in Svizzera possono pagare i premi in
propria (20 anni fa era circa il
misura ridotta. Il diritto sussiste se i premi medi superano il 6 % del reddito deter-
30%), ciò è dovuto anche a que-
minante.
sta possibilità di finanziamento.
L’ammontare della riduzione corrisponde alla differenza tra i premi medi e il 6 %
del reddito determinante, ma al massimo al premio effettivamente dovuto dal
Secondo una statistica dell’UBS,
beneficiario della rendita o dai suoi familiari.
nel 2009 sono stati effettuati
circa 30'000 finanziamenti di
Per il reddito medio determinante vengono tenute in considerazione le entrate
questo tipo, con una media di
conseguite nell’anno per cui si chiede la riduzione dei premi. Tale reddito viene
81'000 franchi per caso.
successivamente convertito secondo il potere d’acquisto del paese di residenza del
L’operazione implica però anche
beneficiario. Per quanto concerne le famiglie, il reddito medio è calcolato cumu-
dei rischi. L’Ufficio federale delle
lando le entrate di tutti i membri per i quali viene chiesta una riduzione dei premi.
assicurazioni sociali ha infatti cal-
La riduzione non può essere concessa ai soggetti che posseggono una sostanza
colato che una persona su cinque
netta superiore ai 100.000 franchi, 150.000 in caso di famiglie con figli.
che ha usato questo strumento,
ha poi incontrato grosse difficol-
Per il calcolo della sostanza di una famiglia vengono prese in considerazione i beni
tà nel recuperare il capitale neces-
di tutti i membri richiedenti. È considerata determinate la situazione al 1° gennaio
sario per una rendita di pensione
dell’anno per il quale è stata chiesta la riduzione, sia per quanto riguarda la situa-
decente. Si tratta soprattutto di
zione economica che la residenza; mentre per le domande presentate ad anno ini-
famiglie con redditi fra i 60'000 e
ziato, sono determinanti la sostanza netta, la situazione familiare e lo Stato di resi-
i 100'000 franchi annui.
denza alla nascita del diritto alla riduzione dei premi. Tale diritto è concesso
L’ampliarsi di queste situazioni
annualmente e le richiesta possono essere presentate soltanto per l’anno in corso
crea chiaramente problemi alla
e retroattivamente per tre mesi al massimo.
struttura del secondo pilastro e
L’importo delle riduzioni dei premi viene versato dall’Istituzione Comune LaMal
non favorisce gli sforzi per il suo
di Soletta, direttamente alle casse malati. Inoltre le riduzioni per un importo infe-
risanamento.3
riore a 50 franchi svizzeri l’anno non vengono prese in considerazione. 3
Fonte: www.kvg.org
Aarau: il Patronato sostiene il supermercato Caritas
per persone con basso reddito
La Caritas ha aperto un supermer- Orari d’apertura: Chiesa e dal Patronato ACLI.
cato di generi alimentari a basso lunedì dalle 14 alle 18.30 È un modo per aiutare chi ha un
costo per persone con un reddito martedì-venerdì dalle 9 alle 13 e basso reddito a potersi permettere
limitato o titolari di una rendita dalle 14 alle 18.30 qualche cosa in più in un altro ambi-
complementare (Ergänzungslei- sabato dalle 9 alle 16. to.
stung). Come fare:
Dove si trova: per accedervi bisogna ritirare una Per informazioni rivolgersi al
questo primo supermercato Caritas “carta di compera” che viene rila- Patronato ACLI, Feerstrasse 2,
si trova in Rütistrasse 1A a Baden sciata dalla Caritas, dagli uffici socia- Aarau (tel. 062 822 68 37).
(tel. 056 221 67 67) li dei Comuni, dagli Uffici della
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il dialogo 1/12
18. CAMPAGNA ECUMENICA 2012
Più uguaglianza significa meno fame
Il 70% delle persone che soffrono la fame sono donne. La Campagna ecu-
menica di Sacrificio Quaresimale e Pane per tutti vuole mostrare la relazio-
ne esistente fra fame e povertà da un lato, e i rapporti di disuguaglianza fra
i sessi dall’altro. Attraverso sei esempi concreti, evidenzia che quando uomi-
ni e donne collaborano come pari, tutti ne traggono beneficio, al Nord come
al Sud del mondo.
di Federica Mauri, Sacrificio Quaresimale
Donne e uomini, bambini e anziani, soffrono la fame nel mondo.
tutti ci dobbiamo nutrire. Eppure la Che si tratti di Coumba Sall, una
produzione di cibo, la raccolta o gli contadina che vive nella regione di
acquisti e la preparazione dei pasti Sessène in Senegal, che mobilita le
sembrano restare ancora oggi una donne del villaggio per promuovere
prerogativa femminile. Più di un l’agricoltura biologica locale; di
miliardo di persone sul nostro piane- Lisete Alexio, coltivatrice bio in
ta soffrono la fame: di queste il 70% Brasile, che s’impegna per poter
sono donne. E questo nonostante il continuare a lavorare la terra in
fatto che nella stragrande maggio- Amazzonia nel rispetto della natura;
ranza dei casi esse rivestano il ruolo o ancora di Fidelina Bagusan-Yana si inserisce nel ciclo, iniziato nel
principale nell’approvvigionamento nelle Filippine, che a fianco del mari- 2008, incentrato sul diritto al cibo.
di cibo. Sono loro a lavorare la terra, to si oppone allo sfruttamento sel- Attraverso sei progetti, vogliamo
a sfamare la famiglia, a mettere al vaggio delle risorse ittiche nella baia mostrare che quando uomini e
mondo i figli, a prendersi carico di di Hinatuan, tutte queste persone donne lavorano fianco a fianco da
malati e anziani, a svolgere piccole hanno un obiettivo comune: fare del pari, collaborando e fornendo il pro-
attività per guadagnare qualche proprio meglio affinché tutti abbia- prio specifico contributo al migliora-
soldo. Eppure non possono dire la no cibo a sufficienza e condizioni di mento di vita della comunità, tutti
loro sulla scelta di cosa coltivare, vita migliori. Lo fanno attraverso quanti ne traggono beneficio, Creato
non ottengono crediti da parte delle soluzioni originali, innovative, soste- compreso, e anche lo spettro della
banche per avviare un piccolo com- nibili. fame può essere allontanato.
mercio, da bambine non hanno il
diritto di andare a scuola e da adulte “Più uguaglianza significa meno In occasione del Summit ONU che
non hanno voce in capitolo nei pro- fame” è il motto della Campagna si terrà a Rio in giugno, le nostre tre
cessi decisionali all’interno delle loro ecumenica 2012 di Sacrificio organizzazioni ricorderanno che di
comunità. Quaresimale, Pane per tutti, in colla- fronte ai gravi problemi mondiali
borazione con Essere solidali. Essa (crisi finanziaria, climatica e alimen-
Un rapporto dell’Organizzazione tare), i modelli economici attuali
delle Nazioni Unite per l’alimenta- hanno mostrato i loro limiti. Non
zione e l’agricoltura (FAO), pubbli- basta cambiare il nostro stile di vita
cato nel 2010, rivela che le donne A Voice in Rio improntato al consumismo, portare
rappresentano il 43% della manodo- avanti politiche climatiche rigorose o
pera agricola nei paesi del Sud. Se le Anche il vostro contributo conta: investire nelle energie rinnovabili. È
donne disponessero dello stesso date voce al progetto che secon- necessario uno sviluppo sostenibile,
accesso ai mezzi di produzione do voi merita di recarsi al Summit quando cioè saranno messi sullo
come gli uomini (terra, acqua, ONU di Rio, e con la sua presen- stesso piano aspetti ambientali, eco-
sementi, ecc.), potrebbero aumenta- za mostrare che soluzioni efficaci nomici, sociali (e fra questi anche
re i loro raccolti del 20-30%. Ciò esistono contro la fame. quelli legati al genere). Solo così i
permetterebbe di aumentare fino al Esprimete la vostra preferenza sul diritti e i bisogni di tutti gli esseri
4% la produzione agricola in questi sito www.dirittoalcibo.ch, o su umani di oggi e di domani potranno
paesi e di ridurre del 12 o addirittura www.facebook.com/voiceinrio essere garantiti, ovunque.3
del 17% il numero di persone che
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