1. I TOTALITARISMI
In Europa
Negli anni tra le due guerre
Fascismo – Nazismo - Stalinismo
2. TOTALITARISMO
• Il termine “totalitarismo” indica un sistema
politico fondato sulla subordinazione di tutte
le attività pubbliche e private a un potere
dittatoriale, detenuto in maniera esclusiva e
autoritaria da un capo e dal suo gruppo
dirigente.
• Lo Stato totalitario controlla in modo totale la
società e ogni aspetto della vita del cittadino
3. Benito Mussolini
Italia
Nel 1921 trasforma il movimento dei Fasci di Combattimento da
lui fondato, nel Partito Nazionale Fascista. Nel 1922, dopo la
“marcia su Roma”, è nominato Presidente del Consiglio del
Regno d’Italia. Dal 1925 assume poteri dittatoriali e, nel 1940,
trascina l’Italia nella seconda guerra mondiale. Viene destituito
il 25 luglio 1943.
Dal settembre 1943 all’aprile 1945 fu a capo della Repubblica
Sociale Italiana.
4. Adolf Hitler
Germania
Negli anni ‘20 è il fondatore del Partito Nazionalsocialista
dei Lavoratori Tedeschi (Partito Nazista). Alle elezioni del
luglio 1932 il Partito di Hitler ottiene la maggioranza.
Nel gennaio 1933 Hitler diventa Cancelliere del Reich e,
dal 1934 al 1945, è Fuhrer - capo supremo - della
Germania. Ha provocato la seconda guerra mondiale.
5. Giuseppe Stalin
Unione Sovietica
(URSS)
Accanto a Lenin e Trockij é uno dei principali artefici del primo
stato comunista del mondo, l’Unione Sovietica. Dal 1924 al
1953 è segretario generale del Partito Comunista dell’URSS.
Stalin significa “d’acciaio” , nome che si addice perfettamente a
questo dittatore che, nel 1939, stringe un patto (Molotov-
Ribbentrop) con la Germania nazista, per la spartizione della
Polonia e l’occupazione, da parte dell’URSS, delle Repubbliche
Baltiche . Le conseguenze di questo patto contribuirono a
portare l’Europa nel baratro della seconda guerra mondiale
6. CARATTERISTICHE COMUNI DEI REGIMI TOTALITARI
• Ideologia ufficiale a cui gli individui devono aderire in maniera assoluta
• Partito unico, diretto da un leader carismatico che, assumendo su di sé i tre poteri
dello stato ( legislativo, esecutivo, giudiziario) diventa un DITTATORE
• Identificazione dello Stato come valore supremo per tutti i cittadini
• Controllo esercitato dallo Stato sulla società
• Repressione violenta di qualsiasi forma di opposizione e di dissenso
• Abolizione delle libertà fondamentali (libertà di opinione, di stampa, di
associazione, sciopero, ecc)
• Istituzione dei Tribunali Speciali e della polizia politica
• Controllo totale da parte del regime di tutti i mezzi di comunicazione e di
informazione al fine di usarli a scopi propagandistici
• Ruolo fondamentale della propaganda nella mobilitazione permanente delle masse
• Nazionalismo, militarismo
• Direzione centralizzata dell’economia
• Creazione di un nemico permanente contro il quale convogliare l’ostilità del
popolo e intorno a questo “nemico comune” costruire il senso di unità nazionale
7. LE IDEOLOGIE TOTALITARIE
FASCISMO
- Potenza dello Stato nazionale italiano e rinascita della romanità
- Mito della GUERRA tra popoli “giovani e poveri” e popoli “vecchi e ricchi”
- Fondazione di un nuovo impero romano
NAZISMO
- Superiorità della razza ariana
- GUERRA tra le razze
- Mito del Reich (impero) millenario che unisce tutti i popoli ariani sotto la guida del popolo
tedesco
STALINISMO
- Dittatura del proletariato attuata attraverso la dittatura del partito comunista e di
Stalin
- GUERRA di classe
- Mito della rivoluzione mondiale comunista
9. ITALIA
• Nel biennio 1919-1920, in Italia, la crisi economica che segue la prima guerra
mondiale provoca forti tensioni sociali. Nelle grandi città gli operai scioperano e
nelle campagne i contadini occupano le terre. Gli iscritti alle organizzazioni
sindacali crescono vertiginosamente. Nel 1921, dalla scissione con il Patito
Socialista, nasce il Partito comunista italiano (PCI).
• Benito Mussolini, nel 1919, fonda il movimento dei fasci di combattimento e
dichiara che le iniziative sindacali vanno contrastate con la forza. Le agitazioni del
1920 offrono al movimento di Mussolini l’occasione per crescere . Le squadracce
fasciste si scagliano con violenza contro le organizzazioni sindacali e coloro che si
sono distinti nelle lotte contro i proprietari terrieri.
• Gli industriali, i proprietari terrieri e il ceto medio, che non si ritengono più
rappresentati dai governi liberali e che temono la rivoluzione comunista, sentono
il bisogno dell’ “uomo forte” che riporti l’ordine. Per questo motivo appoggiano
Mussolini.
10. GERMANIA
• La Germania uscì sconfitta dalla prima guerra mondiale. Le potenze vincitrici le
imposero pesanti restrizioni economiche e il pagamento di 32 miliardi di dollari
come risarcimento dei danni di guerra. La Germania precipitò in una devastante
crisi economica e conobbe la più grave svalutazione della storia dell’Occidente.
• Dal 1924, grazie a consistenti prestiti americani, l’economia tedesca cominciò a
risollevarsi, ma la crisi del ‘29 e la conseguente cessazione degli investimenti USA
la fece crollare nuovamente. Nel 1931 in Germania c’erano 4.500.000 disoccupati.
• Si accesero delle fortissime tensioni sociali che portarono al rafforzamento delle
forze di estrema sinistra e di estrema destra. I comunisti volevano la rivoluzione e i
nazisti, guidati da Adolf Hitler, volevano la dittatura di un uomo forte che
riportasse l’ordine e guidasse la Germania verso la ripresa economica.
• Industriali, proprietari terrieri e ceto medio spaventati dal pericolo della
rivoluzione comunista appoggiarono Hitler
11. UNIONE SOVIETICA
• Nel 1917 i bolscevichi guidati da Lenin hanno dato vita, dopo la rivoluzione, al primo stato
comunista della storia. Il progetto bolscevico di un governo egualitario e democratico si è
subito scontrato con enormi difficoltà : l’URSS è un paese arretrato basato sostanzialmente
su un’economia agricola, con apparati produttivi distrutti dalla guerra mondiale e civile,
circondato da potenze ostili che ne vogliono il crollo, con una forte opposizione interna al
comunismo.
• Tutto ciò ha avuto come conseguenza l’accentramento nelle mani dei vertici del partito
comunista e dello Stato di tutto il potere; l’annientamento di tutti gli oppositori interni ed
esterni al partito.
• Questa tendenza raggiunge il suo apice dal 1924, quando Stalin diventa segretario del
partito. Egli annienta tutti gli oppositori all’interno del partito e procede alla totale abolizione
della proprietà privata. I contadini che si oppongono alla collettivizzazione forzata delle terre
vengono uccisi o deportati in massa. Stalin instaura una sua dittatura personale uccidendo e
deportando chiunque esprima dissenso. Anche i vertici dell’Armata Rossa sono decimati.
L’economia è pianificata e Stalin vuole fare dell’URSS una grande potenza industriale in grado
di resistere a un probabile attacco delle nazioni capitaliste. Per raggiungere questo obiettivo
non esita a imporre una ferrea disciplina del lavoro nelle fabbriche: i lavoratori accusati di
scarso rendimento potevano anche essere deportati.
• Lo Stato è completamente subordinato al partito comunista, identificazione Stato/partito
12. Totalitarismi forti e totalitarismi deboli
• GERMANIA: TOTALITARISMO FORTE. Hitler riesce a costruire il regime totalitario in sei mesi. In
questo arco di tempo smantella le fragili istituzioni democratiche della Repubblica di Weimar e annienta le
opposizioni, torturando, uccidendo e deportando chi non aderisce al nazismo. La resistenza organizzata al
nazismo, all’interno della Germania, è praticamente impossibile.
• UNIONE SOVIETICA: TOTALITARSMO FORTE . Qui si crea una concentrazione monopolistica
dei poteri senza precedenti: il totale assorbimento di ogni tipo di istituzione e organizzazione nello
Stato/partito, l’elevazione dell’ideologia del partito – il comunismo - a “religione politica”, con lo scopo di
esaltare la fedeltà al regime e al suo capo. L’economia, vista la totale statalizzazione dei mezzi di
produzione, è pianificata dall’alto. Stalin trasformerà in brevissimo tempo un paese agricolo e arretrato,
in una potenza industriale. E questo avrà costi altissimi in termini di repressione violenta di ogni forma di
dissenso. Anche l’esercito fu interamente sottomesso allo Stato/partito. Potere politico, potere
economico, potere militare e potere ideologico divennero semplici articolazioni di un unico potere.
• ITALIA: TOTALITARISMO DEBOLE. Gli storici concordano nell’affermare che Hitler ha fatto in sei
mesi ciò che Mussolini non è riuscito a realizzare in 20 anni. Perché? Mentre Hitler e Stalin non hanno
nessun potere superiore a cui rendere conto, Mussolini deve rispondere al re, che é anche il capo
dell’esercito e all’opinione pubblica cattolica. La Chiesa , le cui istituzioni sono profondamente radicate
nella società italiana, legano le mani a Mussolini. La violenza sistematica con cui vengono perseguitati gli
oppositori in Germania e Unione Sovietica, non è applicabile in Italia. Tale livello di brutalità avrebbe
minato il consenso dell’opinione pubblica italiana nei confronti del fascismo. Durante gli anni del regime
le opposizioni, per quanto perseguitate, continuano a organizzarsi in clandestinità.
13. BIBLIOGRAFIA
• N.CRISTINO, G.DI RIENZO, FOCUS STORIA E TEMI – DALLA RIVOLUZIONE
INDUSTRIALE A OGGI – PETRINI EDITORE, 2004, TORINO
• F.M. FELTRI, M.M. BERTAZZONI, F. NERI, I GIORNI E LE IDEE – CATEGRIE PER CAPIRE
LA STORIA . VOL. 3, EDIZIONI SEI, 2002, TORINO
• M.CROUZET, STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO, SANSONI, 1977, FIRENZE
• AA.VV, LA STORIA – L’ETA’ DEI TOTALITARISMI E LA SECONDA GUERRA MONDIALE,
LA BIBLIOTECA DI REPUBBLICA, UTET, 2004, TORINO
• Testi e realizzazione della presentazione Cristina Ventura