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L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI
             IDEE
             BELLUNO
 CITTA’ CAPOLUOGO DELLE DOLOMITI


 ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO   22 OTTOBRE 2011
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
             ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO   22 OTTOBRE 2011




Un progetto per la città nel suo insieme: un’idea di ampio
respiro adeguata, contestualmente, al contesto politico e
   socioeconomico odierno, all’emergenza e alle scelte
     inevitabilmente restrittive che la crisi ci impone.
Senza un progetto di città non potremo pensare di uscire
dalla crisi e non potremo dare ai giovani una speranza per
                  pensare al proprio futuro.



                        UNA VISIONE ……..NON VISIONARIO
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
                        ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO      22 OTTOBRE 2011




                    BELLUNO CAPITALE DELLE DOLOMITI O PERIFERIA DI VENEZIA ?


                                                               Essere città alpina ci impone
                                                               un diverso rapporto con
                                                               l’Europa, con l’arco alpino e
                                                               le città omologhe oltre che
                                                               con l'intero asse Valbelluna.
                                                               Ciò non toglie che si
                                                               dovrebbe ipotizzare una
                                                               nuova alleanza con Venezia
Belluno come cerniera tra                                      per supportare progettualità
Veneto e Dolomiti,                                             legate al turismo, alla
città ALPINA           per                                     mobilità, allo scambio
caratteristiche territoriali                                   culturale.. Ma lo sguardo
                                                               prioritario è quello rivolto
,socio/economiche         e
                                                               alla piattaforma territoriale
culturali                                                      dolomitica e delle Alpi.

                                                       IL RUOLO
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polo di servizi per un
bacino di utenze che
riguarda tutta la
provincia, polo urbano
che deve mettersi in rete
con gli altri provinciali.
Impossibile quindi non
esprimersi circa le
questioni che ci vedono
impegnati sul fronte
SANITA’/SCUOLA/MOBILI
TA’/SERVIZI provinciali
e, più in
generale, rispetto alla                       Altrettanto importante è mantenere la
battaglia per mantenere                       natura “urbana” di Belluno per i
la montagna abitata e                         giovani, la cultura e il turismo (insieme
dotata di forme                               a Feltre/Cortina/Agordo/Pieve.)
adeguate di
autogoverno.                                  IL RUOLO
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Dobbiamo ricreare quel rapporto che caratterizzava
Belluno come città attiva e dialogante con le diverse
componenti della città.
La macchina amministrativa deve riprendere
a funzionare in virtù di un rinnovato
rapporto con la politica che deve avere la
capacità non solo di dettare le linee per rendere
concreto il proprio programma, ma anche di
modificare stile di lavoro per essere, nell’ottica della
sussidiarietà, l’Ente più vicino ai cittadini. Dobbiamo
semplificare al massimo la capacità del servizio
pubblico di rispondere in tempi brevi e modi
semplici al bisogno di ognuno. Sarebbe utile in tal
senso migliorare i servizi informativi relativi a tutte
le forme procedurali e al funzionamento della
macchina amministrativa (un esempio è l'intervento
sulle pratiche urbanistiche).




                                                    AMMINISTRAZIONE E CITTÀ
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Pur internamente ad un quadro di obiettiva difficoltà data dalle regole nazionali
(patto di stabilità o scelta su una sola partecipata) non dobbiamo dimenticare
l’esito dei referendum e quanto i cittadini ci hanno detto sulla necessità di
mantenere in mano pubblica la gestione dei cosiddetti “beni     comuni”.
Nuove forme di governance sono necessarie, staccandosi dall’idea
aziendalistica del Comune. Questo significa:
•non perdere di vista la missione sociale e integrativa dell’amministrazione
pubblica, diversa dalla logica meramente competitiva del mercato
•mantenere in mano pubblica il monitoraggio e l’arbitrato delle decisioni anche
quando la gestione avviene mediante privati, imprese, società civile e società
pubblico-privato (per dare prestazioni di qualità alla cittadinanza)
•evitare che la gestione del servizio pubblico e delle società partecipate sia
influenzata da pesi politici e distribuzione partitica


 RAPPORTO PUBBLICO-PRIVATO PER L'EROGAZIONE DEI SERVIZI
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Come noto, il nuovo quadro normativo impone ai comuni tra i 30.000 e i 50.000 abitanti di avere
una sola società partecipata e la “imputazione” della spesa del personale delle partecipate anche
al comune (in pratica il comune potrebbe dover scegliere se assumere un geometra comunale o
un dipendente della casa di riposo). Delicate saranno dunque le scelte sul nuovo assetto delle
partecipate, sulla loro governance e sui nuovi equilibri tra comune e partecipate . Si
dovrebbero comunque assumere decisioni politicamente rilevanti quali:
•distinguere e privilegiare il rapporto con le società che si occupano di servizi
essenziali alla persona e/o al territorio, mettendo a punto strumenti di controllo sul
livello qualitativo delle prestazioni
•i CDA devono avere soggetti con competenza specifica e non segnalati per
equilibrare pesi politici e alleanze tra partiti
•far sì che i servizi essenziali a tutela della salute e dell’assistenza ai cittadini non
autosufficienti escano dai vincoli imposti dalla legge (ad esempio la stabilizzazione
della sperimentazione SERSA)




                                SOCIETA’ PARTECIPATE
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E’ essenziale tornare a lavorare di concerto con le forze sociali/economiche
della città. Partecipazione, cooperazione e concertazione devono essere strumenti
per la gestione della complessità degli interessi, orientati verso obiettivi comuni e
pubblicamente rilevanti. Questo significa
1. riprodurre un senso civico connesso alla responsabilità
   collettiva, peraltro insita nell’indole culturale bellunese, e riportare i cittadini ad
   essere co-autori della cura e della manutenzione della cosa pubblica
2. attivare le forme partecipative definite da tempo nel regolamento
   comunale (ad esempio le consulte) e studiare un nuovo modello di rapporto
   tra comune e cittadino partendo, ad esempio, dagli incontri pubblici
3. responsabilizzare e coinvolgere il sistema volontaristico/associazionistico nelle
   decisioni relative alle scelte e alla spesa pubblica
4. sviluppare nuove forme di progettazione
   partecipata/autogestione/organizzazione dello spazio pubblico


               COOPERAZIONE E PARTECIPAZIONE ATTIVA
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Si dovrebbe accedere a tutto ciò che è “collettivo” e che è
messo a disposizione per la qualità della vita dei cittadini e
per le imprese. Nello specifico:
1. informazione sui servizi-offerti dal privato o dal
    pubblico
2. riduzione dei costi dei mezzi pubblici, abbonamenti
    ridotti nella fascia oraria dell’attività che si svolge ecc.
3. Abbattimento delle barriere architettoniche
4. agevolare i cittadini nell'usufruire con facilità (tempi e
    orari) di tutti i servizi e della città nel suo complesso
5. finire di dotare l'intero territorio comunale, frazioni
    comprese, di banda larga (ADSL) o altra opportuna
    tecnologia; creazione di una rete civica WI-FI
    comunale per il controllo del territorio e per garantire il
    servizio di banda larga nelle aree periferiche in cui le
    compagnie telefoniche non hanno interesse ad
    estendere la rete, applicando tariffe agevolate.



                         ACCESSIBILITÀ DI LUOGHI, PERSONE, SERVIZI, INFORMAZIONI
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Dobbiamo delineare un quadro chiaro della situazione occupazionale a livello comunale.
Azioni
1. risoluzione delle difficoltà di accesso al credito, emerse in questi anni di crisi con un calo
    dei finanziamenti, soprattutto per i giovani e per quanti non hanno già “patrimoni” da
    ipotecare
2. attivare incentivi e stringere patti con le banche per agevolare il credito
3. Implementare un nuovo modello di sviluppo, legato imprescindibilmente al territorio e
    alle sue caratteristiche ambientali, alla sua identità e alle sue vocazioni culturali
4. integrare i settori produttivi (commercio-industria-agricoltura) con l’offerta terziaria e dei
    servizi (interrelazione lavoro pubblico e privato)
5. sviluppare il mercato dell’edilizia volta al recupero e alla bio-architettura (es. CasaClima)
6. sviluppare il mercato delle energie rinnovabili (partendo dagli impianti per
    l’autosufficienza degli edifici pubblici) (occasione persa AGEMAS)
7. Attrattività di investimenti anche privati su progettualità strategiche. Occorre predisporre
    progetti e stringere accordi che attivino le leve degli incentivi e dei disincentivi, occorre che
    il Comune sia il partner politico dei giovani e delle imprese nell'accesso
    al credito e nel combattere il problema della scarsa liquidità


                                            ECONOMIA E LAVORO
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Questo passa attraverso scelte legate a più temi: il ciclo dei rifiuti, il
risparmio energetico, lo sviluppo delle energie
rinnovabili, (acqua/legno/sole…)
1. Mettere in atto operazioni che si attendono da anni: Levego ad esempio;
     ristabilire un rapporto con il mondo delle imprese sul territorio comunale
     che contribuiscono anche allo sviluppo provinciale (filiere
     dell’alimentazione, dell’architettura, dell’artigianato, della
     commercializzazione dei prodotti bellunesi….)
2. Vuol dire anche avere una diversa visione dell’agricoltura e dell’uso del
     suolo.




                                    AUTOSOSTENIBILITA’
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1. Revisione completa della distribuzione con gli attori della filiera. (Il piccolo commercio
   ancora vive, tuttavia le tipologie dell'offerta sono sempre più omologate, manca una
   visione d’insieme che dia input a innovazione, diversificazione e investimento .
2. Si deve connettere la questione commerciale con quella della vitalità complessiva e
   della mobilità
3. Anche in rispetto da quanto normato nel PTCP, non dovrebbero essere consentite le
   aperture di nuovi supermercati cittadini, bisogna piuttosto curare e sostenere i
   negozi in città e di vicinato (empori) a
   Bolzano, Tisoi, Salce, Bes, Sargnano, Sopracroda, Orzes,, magari in rete, al fine di
   ridurre la micro-mobilità automobilistica e, in centro, pensare di attivare il cosiddetto
   “ipermercato naturale”.
4. Il commercio si deve integrare alle offerte culturali e ai vari eventi per aiutare la
   categoria a sentirsi “parte” dei progetti e per incentivare gli indotti




                                          COMMERCIO
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Belluno per molti non è città turistica. Ha tuttavia un grosso peso sia come punto
di passaggio tra luoghi più vocati (Dolomiti/Nevegal) sia come polo
culturale. Il turismo a Belluno deve essere attivato attraverso azioni e
iniziative di ampio respiro (culturali e sportive) e connettendolo alle
politiche legate all’agricoltura.

Progetti turismo/agricoltura:
                    •rete ristorazione prodotti locali km.0
                    •Belluno showroom dei prodotti bellunesi
                    •Progetti turismo/cultura:
                    •riprendere la stagione grandi mostre ed eventi sportivi ma
                    in forma coordinata con gli operatori turistici




                                       TURISMO
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Nevegàl - Valle dell’Ardo e Schiara
Aree totalmente diverse, prealpina la prima, Dolomitica ed alpina la
seconda, ma complementari tra loro.
Il Nevegàl, dove il progetto della scuola alberghiera rimane attualmente un
punto interrogativo, deve essere un punto di forza per un ipotetico sviluppo
del colle, in un ambito dove la bellezza della natura fa da supporto per uno
sviluppo in senso naturalistico e attraverso il coinvolgimento dei privati che
hanno interessi.
La valle dell’Ardo, la Schiara patrimonio dell’Unesco, il sito archeologico del
paleolitico e il Bus del Buson, auditorium di roccia, realtà da utilizzare per uno
sviluppo turistico non certamente di massa, che garantisca la nascita di nuove
realtà ricettive, bed and breakfast.
Con questi presupposti si pone la possibilità di creare proposte turistiche che
vedano incluse la città, il Nevegàl, la valle di san Mamante, la valle dell’Ardo e
del Medon, la Schiara e il Pedeserva.



                                                                    PIAVE E NEVEGAL
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Buona parte del comune è costituito da territorio agricolo. Si denuncia una assenza totale di politiche adeguate
che guardino all’agricoltura in quanto tale e per le ricadute che la manutenzione e la cura del territorio ha sul
settore turismo, sulla difesa del suolo e come possibile ambito lavorativo.
Bisogna:
1. nel nuovo piano regolatore definire modalità nuove di riordino fondiario e possibilità di scambi (con
     crediti edilizi)
2. trovare meccanismi incentivanti/disincentivanti per manutenzione (sfalcio ad esempio) anche
     attraverso tasse di scopo
3. incentivare la filiera corta, la vendita diretta dei prodotti locali, l’acquisto da parte della ristorazione e del
     commercio
4. ricostruire un forte rapporto agricoltura-turismo (edilizia/alimentazione/manutenzione
   paesaggio)
5.   utilizzare le risorse del territorio (biomasse) per la produzione di energia; incentivare uso del fotovoltaico
     sugli edifici, NON consumando suolo agricolo
6.   incentivare la manutenzione e la limitazione del bosco attraverso l’affido di lotti per il taglio della legna
7.   ipotizzare il rilancio ad esempio degli orti urbani, dell’autogestione degli spazi aperti agricoli
     abbandonati, delle politiche alimentari (le case dell’acqua, del latte, del prodotto locale….)
8.   obbligare i proprietari alla manutenzione del proprio terreno e qualora impossibilitati dare la possibilità ad
     altri di farlo


                                                        AGRICOLTURA
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Belluno ha un ruolo ed una storia di polo culturale per l’intera provincia. Sede
dell’unico teatro “all’italiana” aperto e funzionante (con la sua offerta
teatrale, musicale e coreutica), polo museale ed archivistico, sede di un’offerta
scolastica articolata che ha garantito la formazione culturale e civile della città e
della provincia. Questa    è l’eredità da cui oggi Belluno deve
ripartire.
Belluno, città delle Alpi e capoluogo della provincia delle Dolomiti patrimonio
Unesco, deve giocare il ruolo che le spetta in uno scenario che deve essere
quantomeno triveneto ed alpino, cioè sovraregionale e sovranazionale, nella
nuova partita culturale ed ambientale che è
                                 identitaria prima ancora
che una risorsa turistica o commerciale. Per questo, nel prossimo
decennio, la sfida di Belluno si gioca tra spazi e tempi, spazi urbani e tempi
del vivere collettivo.


                   LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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Spazi
Storia e architettura hanno lasciato monumenti straordinari che devono trovare nuove funzioni, ma rispettando il più
possibile il vissuto dell’edificio e della comunità:
Caserma Tasso: l’ex collegio dei Gesuiti con l’ex chiesa di Sant’Ignazio, va restituito all’uso cittadino..
Palazzo Crepadona: la struttura raccolta e le dimensioni degli spazi interni, vanno restituiti alla Biblioteca civica, che
non solo ha bisogno di ulteriori depositi, ma che potrebbe finalmente articolare meglio gli spazi da destinare a sale di
studio, biblioteca a scaffali aperti, biblioteca ragazzi, sale multimediali e internet cafè, riaprendo lo spazio del cortile
interno.
Palazzo Bembo: svanita nel medio periodo ogni prospettiva universitaria, il nuovo spazio – baricentrico tra centro
storico e polo della mobilità (stazione Ffss e bus) – va destinato quale nuovo polo espositivo.
Palazzo Fulcis-de Bertoldi: A Palazzo Fulcis dovranno finalmente articolarsi separatamente e trovare posto non solo
l’eredità ottocentesca del museo “di belle arti”, che nell’edificio settecentesco troverà la sua sede ideale, ma anche le
raccolte di scienze naturali e di arte moderna.
Museo Civico-Palazzo dei Giuristi: la vecchia sede, da ristrutturare al momento del trasloco di uffici e collezioni a Palazzo
Fulcis, andrà destinata a sede del museo archeologico,
Auditorium:, gli spazi dell’Auditorium vanno restituiti alla loro funzione di didattica artistica, non solo quale sede della
Scuola di Musica e del Corpo Bandistico, ma anche perATTIVAZIONE le scuole di teatro e di danza (e liceo musicale e
liceo coreutico)




                     LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE: PALAZZI E
                                           SPAZI
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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Tempi (ORIENTARSI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO E’ PARTE
DELL’IDENTITA’)
La vita della comunità è scandita da appuntamenti storici
(l’Addolorata, San Martino) e da tradizioni più recenti (le grandi
mostre, Oltre le Vette, l’ex tempore di scultura, i giovedì in piazza
d’estate, i mercatini dell’antiquariato) che vanno ripensate e
potenziate, individuando assieme agli operatori turistici e commerciali
della città altre iniziative che possano arricchire e completare l’offerta
culturale di Belluno.
In questa idea dei “tempi della cultura e dell’identità ” va
inserita una programmazione artistica (espositiva per le arti visive, ma
anche aperta a musica e poesia) che offra spazi a tutte le
generazioni: devono tornare in città i laboratori dei Gabls, così come
devono trovare spazio la poesia dialettale e gli artisti locali, il grande
teatro di ricerca così come le compagnie amatoriali. Senza gli uni non
crescono gli altri, e viceversa.


          LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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Cultura e libertà per valorizzare la ricchezza delle offerte

Ma perché tutto ciò accada dovremo “liberare” l’offerta culturale dai giochi partitici e
di spartizione di potere ristabilendo un clima di convivenza delle diverse offerte
culturali.
1. La stagione delle grandi mostre dovrebbe riprendere con slancio.
Restituire alla città un'adeguata offerta teatrale, puntando su:
1. mappatura delle risorse esistenti e distinzione delle caratteristiche dell’offerta
   (cooperative che producono cultura e lavoro specializzato; mondo amatoriale;
   associazioni culturali di varia natura)
2. ridare spazio al pluralismo nel rispetto delle specifiche caratteristiche e
   prestazioni e alla produzione di cultura e di lavoro culturale.




                          LA CULTURA –LIBERTA’-DIVERSITA’
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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                                                Servizi al polo scolastico
Essere il polo scolastico urbano principale in provincia vuol dire dare servizi adeguati ai tempi.
 Bisogna rinnovare il servizio biblioteca e proporre nuove pratiche per attivare l’accesso alla conoscenza
(banda larga, servizi informatici e adeguati tempi di apertura dei servizi volti alla informazione e alla formazion
La comunità locale deve investire nella formazione dei giovani attraverso il sostegno alle famiglie e azioni
correlate (trasporti, edilizia scolastica, professioni tipiche del territorio, sostegno alla formazione
universitaria, incentivi per studenti meritevoli …..).
Scuole Gabelli
Ridare le scuole Gabelli alla città.
L’edificio storico della scuola Aristide Gabelli di Belluno è una delle molte infrastrutture fantasma (vedi caserme
del nostro centro città, che nei suoi settantacinque anni di vita ha avuto, per i cittadini bellunesi e non solo
perché conosciuta anche fuori dai confini provinciali e nazionali, un ruolo e una storia importante sotto il profil
educativo e scolastico.
E' necessario il recupero dell’edificio storico, ispirato a principi pedagogici ancor oggi innovativi, che al tempo h
portato alla costruzione di uno stabile che potrebbe essere ancora esempio attuale e moderno della centralità
dell’attività scolastico educativa, della vita cittadina.
L’attività scolastica della scuola fino ad oggi è stata caratterizzata dallo studio e dalla valorizzazione di quelle
esperienze pedagogiche che si sono susseguite negli anni all’interno di storiche mura.
Insomma il recupero, oltre all’importante valore di memoria storica, sarebbe un importante servizio e punto di
riferimento per tutti i cittadini che vivono, lavorano e abitano il centro della nostra città sempre meno
pulsante.                       LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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La vocazione di Belluno come città solidale e legata al
 volontariato richiede un maggiore riconoscimento e
 coinvolgimento di queste figure, riportando questa
  solidarietà ad essere partner fondamentale della
             amministrazione della città.




       WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
           ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO       22 OTTOBRE 2011




RIFIUTI – RACCOLTA
Proseguire sulla strada della raccolta differenziata spinta, ponendosi
l'obiettivo del passaggio a tariffa puntuale (più differenzio, e meno
pago).
Verificare la possibilità di creare economie di scala con i comuni
contermini.
Riprendere l’informazione-formazione dei cittadini sul corretto
smaltimento dei rifiuti, partendo dalle scuole.
Riproporre un servizio di smaltimento a domicilio dei rifiuti ingombranti.
prevedere spazi idonei per le campane (ad es. quelle davanti al Parco
di Mussoi intralciano il passaggio dei pedoni)
prevedere che in ogni frazione ci sia almeno una volta al mese il
camion di Cordele cui consegnare i rifiuti che non si possono smaltire
nel secco

                                     RIFIUTI
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Giovani: risorse, potenzialità
Dedicare più risorse all’Informa giovani e allo spazio giovani
Fornire ai giovani maggiori informazioni anche con le reti
informatiche circa il lavoro, le opportunità di stage e tirocini (in
collaborazione con la Provincia di Belluno)
Organizzare annualmente "borsa del lavoro – domanda e offerta si
incontrano"




                         LAVORO ED ECONOMIA
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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                              Politiche per la famiglia e i soggetti deboli
•Sostegno alle famiglie nella crescita ed educazione dei figli
•Sostegno alla cura e supporto domiciliare per gli anziani
•Consolidare la gestione duale con l’ULSS 1 della Sersa espandendone l’attività di fornitore di
servizi specializzati nell’Alzheimer e nelle altre malattie gravemente invalidanti. Aprire
l'esperienza Sersa ad altri Comuni, partendo dal territorio del Distretto n 3 di Belluno
•Intervenire per fornire di un minimo di competenze medico infermieristiche le badanti che si
prendono cura degli anziani bellunesi non autosufficienti.
•Sgravi per le famiglie numerose (es. scorporo tasse rifiuti)
•Formazione per la collaborazione familiare
•Studio di una sorta di Quoziente Familiare sull’esperienza di altre città italiane (Parma, Reggio
Emilia…)
•garantIRE servizi per l'adempienza di normali operazioni della quotidianita' (bollette, spesa,
medico, farmacia), in accordo con associazioni e volontariato
•Interventi per le fasce “dimenticate” come i bambini con difficoltà d’apprendimento, le
giovani coppie in cerca di una prima abitazione, le persone che vivono sole (numero sempre
più ampio)


                            WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
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La città dei bambini e la città dei giovani
Ripensare la città dei bambini non solo in termini di attività ludiche ma
anche di apprendimento e autonomia. Pensare anche alla città dei
giovani (eventi sportivi e culturali in collaborazione con scuole e
associazioni).




               WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
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Prima Accoglienza e punto d’incontro per gli immigrati
Si individui edificio da recuperare e adibire a centro di prima accoglienza
per soggetti bisognosi di assistenza emergenziale, prevedendo almeno 30
posti letto e una mensa. Servirà per accogliere profughi in attesa di
cittadinanza, senzatetto e senza dimora, poveri ecc.
In questo stesso edificio si dovrebbe prevedere un'area in cui immigrati
prima di tutto (e italiani poi) possano incontrarsi nelle ore diurne al
coperto e al caldo durante la stagione invernale.
Progetti da valutare ed eventualmente realizzare con le organizzazioni già
presenti sul territorio.
Politiche d’integrazione e convivenza con gli immigrati
Realizzare iniziative culturali e di formazione in cui italiani e immigrati si
mescolino




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L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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   Sistema insediativo
   •Ripensare al ruolo del centro e delle periferie, soprattutto in termini di mix
   funzionale. La quantità oggi è in esubero. Puntare sulla qualità edilizia
   (bioarchitettura). Nello specifico:
   •stop alla costruzione selvaggia e senza servizi (c'è ancora molto invenduto)
   •riqualificazione e diffusione di un nuovo/vero sistema di edilizia sociale
   •Recupero e rivitalizzazione dello spazio pubblico /collettivo Aperto
   •recupero degli edifici ancora senza esito: Palazzo Fulcis e Palazzo Bembo
   •ridare le scuole Gabelli alla città (rimozione amianto e messa in sicurezza
   dell'edificio)
   •decidere il destino di Palazzo Crepadona – Biblioteca-Museo Civico
   •sistemare le scuole rurali del primo 900, e le ex caserme e il demanio passato
   dallo Stato agli Enti Locali



IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE
URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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Sistema naturale
Essenzialmente i due elementi cardine restano il Piave e il Nevegal, ma non bisogna
dimenticare che la relazione tra spazi aperti e chiusi per Belluno è caratteristica
prevalente.
Le aree verdi urbane devono riprendersi spazio e i “lembi” della città costruita devono
essere ripensati per recuperare il perduto rapporto con spazi non necessariamente iper-
attrezzati ma curati e resi agibili. Nello specifico
non si può più attendere che si concretizzino azioni di riqualificazione per il Piave/Ardo
(proseguire nel progetto approvato in modo definitivo in Consiglio Comunale per l’area
ex Bardin, pulendo l’argine e rendendo igienicamente vivibile l’area)
occorre prendere in mano il progetto “Abitare il Nevegal”, oggi incomprensibilmente
avvolto nel mistero, per verificarne il reale stato di attuazione e la reale presenza di
potenziali investitori, sinora solo annunciati. Il progetto può essere un volano per lo
sviluppo se contestualizzato in un progetto di sviluppo complessivo di Belluno e se
risponde ai necessari requisiti di sostenibilità ambientale (oltre che economica).


IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE
URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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   Sicurezza, mobilità sostenibile e città pedonale
   La sicurezza sulla strada è molto peggiorata anche per le peggiori condizioni di
   viabilità (es. punti critici: Veneggia, La Cerva, Mussoi, Stazione corriere in orario
   scolastico).
   Necessari:
   interventi di manutenzione ordinaria di strade e marciapiedi giunti al massimo del
   degrado storico tanto da costituire un costante pericolo
   realizzazione dei marciapiedi ancora mancanti
   piste ciclabili;
   incentivazione dell’uso di navette elettriche e dei mezzi pubblici in genere.




IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE
URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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   Viabilità
   Per Belluno, in quanto capoluogo, il sistema dei collegamenti con il resto della provincia e verso l’esterno ha importanza vitale. Punti di riferimento sono i contenuti
   del PTCP prodotto dalla amministrazione provinciale di CSX. Due punti interessano più da vicino il territorio comunale:
   Asse della Valbelluna, asse principale dell’intera provincia - tra Ponte nelle Alpi e ad ovest confini con TV e TN. Va considerato come asse di collegamento
   provinciale ed extra-provinciale est- ovest e connessione con la direttrice di Alemagna, tenendo conto che il territorio interessato può essere considerato una “città
   diffusa”, il più popoloso e di collegamento tra le due città principali Belluno e Feltre.
   La Ferrovia quale asse portante del sistema di trasporto pubblico provinciale ed extra-provinciale; sistema di collegamento del capoluogo con i principali centri della
   provincia e i principali snodi ferroviari extra provinciali; va urgentemente salvaguardata e rilanciata.

   Per quanto riguarda espressamente le infrastrutture sul proprio territorio:
   A) Completamento della circonvallazione ad ovest attraverso il collegamento della sx Piave con la dx e l Agordino ( collegamento Visomelle - S. Fermo - SR 203
   Agordina);
   B) Galleria Cadola-Levego;
   C) Sviluppo del SFMR ;

   Per quanto riguarda il sistema viario comunale:
   a) Completamento della “strada interna della Veneggia” indispensabile per il riordino della mobilità in un’area ad alta densità abitativa ma dove insistono anche i
   principali insediamenti commerciali, direzionali e produttivi del territorio comunale e della relativa bretella che scarichi il traffico attuale e futuro dagli abitati di
   Levego e Sagrogna;

   b) Realizzazione del            ponte di S. Piero in Campo per collegare l’area di cui sopra con la grande viabilità;
   c) FIO   2 anello interno della viabilità cittadina che può, parzialmente, assumere un ruolo di circonvallazione ovest;
   d) Realizzazione del ponte “definitivo” in sostituzione del “provvisorio” ponte Bailey sul fiume Piave;
   e) Realizzazione del collegamento diretto con il castionese individuando come tracciato più idoneo, tra quelli prospettati, quello che dalla nuova rotonda (
   ponte Dolomiti) collega Castion in prossimità del distributore di carburante ( piazzetta Fontana Ogol).

   Per quanto riguarda il Trasporto Pubblico Locale va perseguito un riordino che assieme ad un miglior servizio con le frazioni consenta una miglior
   integrazione con il servizio extraurbano da e verso i comuni più vicini ( Ponte n. Alpi, Limana, Sedico) e con la ferrovia anche nell’ottica dello
   sviluppo del sistema di trasporto metropolitano di superficie.
IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE
URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
Frazioni                     ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO                       22 OTTOBRE 2011
Le Frazioni sono una parte importante della città, dove risiede la metà dei cittadini.
Le frazioni negli ultimi anni sono state dimenticate e la creazione di un Assessorato non ha certo migliorato la
situazione, viabilità, qualità, servizi né tanto meno i rapporti con l’Amministrazione Comunale.

Rapporti con le Frazioni
La tanto conclamate istituzione dei Capi Frazioni di fatto non ha funzionato, riteniamo pertanto che la rappresentatività
debba essere demandata alle Frazioni che sceglieranno il modo e il metodo più appropriato di
rappresentanza e di come relazionarsi con l’Amministrazione Comunale.
Tale rapporto deve tendere a dare voce alle problematiche Frazionali e l’individuazione di almeno un intervento annuale
considerato prioritario e di interesse collettivo.

Servizi essenziali
Ottimizzazione del trasporto pubblico, garantendolo soprattutto alle persone anziane e a chi lo utilizza come mezzo di
trasporto per il lavoro;
la presenza di negozi, soprattutto alimentari attraverso una detassazione dei rifiuti, tasse di nuova apertura nonché un
percorso semplificato per favorire l’apertura di nuove realtà;
la concessione di licenze legate direttamente alla struttura e non esportabile nell’ambito comunale.

La viabilità frazionale e minore
Garantire ogni anno un budget minimo per effettuare la manutenzione ordinaria della viabilità frazionale e minore in
modo diretto e attraverso rapporti di sussidiarietà con le associazioni presenti sul territorio (interventi minori)
coinvolgendo così direttamente le Frazioni per il loro mantenimento.
Cofinanziamento di interventi sul territorio con la Comunità Montana e collaborazione con il Servizio Forestale Regionale
in interventi di loro competenza.
Realizzazione piccoli parcheggi frazionali oggi completamente assenti in gran parte delle Frazioni.
                                           LA VIVIBILITA’ DELLE FRAZIONI
L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE
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CON L’AIUTO DI TUTTI IL NOSTRO PROGETTO POTRA’ SOLO

      MIGLIORARE…INTANTO           GRAZIE

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Belluno: l’idea di citta’, una citta’ di idee

  • 1. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE BELLUNO CITTA’ CAPOLUOGO DELLE DOLOMITI ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011
  • 2. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Un progetto per la città nel suo insieme: un’idea di ampio respiro adeguata, contestualmente, al contesto politico e socioeconomico odierno, all’emergenza e alle scelte inevitabilmente restrittive che la crisi ci impone. Senza un progetto di città non potremo pensare di uscire dalla crisi e non potremo dare ai giovani una speranza per pensare al proprio futuro. UNA VISIONE ……..NON VISIONARIO
  • 3. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 BELLUNO CAPITALE DELLE DOLOMITI O PERIFERIA DI VENEZIA ? Essere città alpina ci impone un diverso rapporto con l’Europa, con l’arco alpino e le città omologhe oltre che con l'intero asse Valbelluna. Ciò non toglie che si dovrebbe ipotizzare una nuova alleanza con Venezia Belluno come cerniera tra per supportare progettualità Veneto e Dolomiti, legate al turismo, alla città ALPINA per mobilità, allo scambio caratteristiche territoriali culturale.. Ma lo sguardo prioritario è quello rivolto ,socio/economiche e alla piattaforma territoriale culturali dolomitica e delle Alpi. IL RUOLO
  • 4. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 polo di servizi per un bacino di utenze che riguarda tutta la provincia, polo urbano che deve mettersi in rete con gli altri provinciali. Impossibile quindi non esprimersi circa le questioni che ci vedono impegnati sul fronte SANITA’/SCUOLA/MOBILI TA’/SERVIZI provinciali e, più in generale, rispetto alla Altrettanto importante è mantenere la battaglia per mantenere natura “urbana” di Belluno per i la montagna abitata e giovani, la cultura e il turismo (insieme dotata di forme a Feltre/Cortina/Agordo/Pieve.) adeguate di autogoverno. IL RUOLO
  • 5. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Dobbiamo ricreare quel rapporto che caratterizzava Belluno come città attiva e dialogante con le diverse componenti della città. La macchina amministrativa deve riprendere a funzionare in virtù di un rinnovato rapporto con la politica che deve avere la capacità non solo di dettare le linee per rendere concreto il proprio programma, ma anche di modificare stile di lavoro per essere, nell’ottica della sussidiarietà, l’Ente più vicino ai cittadini. Dobbiamo semplificare al massimo la capacità del servizio pubblico di rispondere in tempi brevi e modi semplici al bisogno di ognuno. Sarebbe utile in tal senso migliorare i servizi informativi relativi a tutte le forme procedurali e al funzionamento della macchina amministrativa (un esempio è l'intervento sulle pratiche urbanistiche). AMMINISTRAZIONE E CITTÀ
  • 6. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Pur internamente ad un quadro di obiettiva difficoltà data dalle regole nazionali (patto di stabilità o scelta su una sola partecipata) non dobbiamo dimenticare l’esito dei referendum e quanto i cittadini ci hanno detto sulla necessità di mantenere in mano pubblica la gestione dei cosiddetti “beni comuni”. Nuove forme di governance sono necessarie, staccandosi dall’idea aziendalistica del Comune. Questo significa: •non perdere di vista la missione sociale e integrativa dell’amministrazione pubblica, diversa dalla logica meramente competitiva del mercato •mantenere in mano pubblica il monitoraggio e l’arbitrato delle decisioni anche quando la gestione avviene mediante privati, imprese, società civile e società pubblico-privato (per dare prestazioni di qualità alla cittadinanza) •evitare che la gestione del servizio pubblico e delle società partecipate sia influenzata da pesi politici e distribuzione partitica RAPPORTO PUBBLICO-PRIVATO PER L'EROGAZIONE DEI SERVIZI
  • 7. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Come noto, il nuovo quadro normativo impone ai comuni tra i 30.000 e i 50.000 abitanti di avere una sola società partecipata e la “imputazione” della spesa del personale delle partecipate anche al comune (in pratica il comune potrebbe dover scegliere se assumere un geometra comunale o un dipendente della casa di riposo). Delicate saranno dunque le scelte sul nuovo assetto delle partecipate, sulla loro governance e sui nuovi equilibri tra comune e partecipate . Si dovrebbero comunque assumere decisioni politicamente rilevanti quali: •distinguere e privilegiare il rapporto con le società che si occupano di servizi essenziali alla persona e/o al territorio, mettendo a punto strumenti di controllo sul livello qualitativo delle prestazioni •i CDA devono avere soggetti con competenza specifica e non segnalati per equilibrare pesi politici e alleanze tra partiti •far sì che i servizi essenziali a tutela della salute e dell’assistenza ai cittadini non autosufficienti escano dai vincoli imposti dalla legge (ad esempio la stabilizzazione della sperimentazione SERSA) SOCIETA’ PARTECIPATE
  • 8. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 E’ essenziale tornare a lavorare di concerto con le forze sociali/economiche della città. Partecipazione, cooperazione e concertazione devono essere strumenti per la gestione della complessità degli interessi, orientati verso obiettivi comuni e pubblicamente rilevanti. Questo significa 1. riprodurre un senso civico connesso alla responsabilità collettiva, peraltro insita nell’indole culturale bellunese, e riportare i cittadini ad essere co-autori della cura e della manutenzione della cosa pubblica 2. attivare le forme partecipative definite da tempo nel regolamento comunale (ad esempio le consulte) e studiare un nuovo modello di rapporto tra comune e cittadino partendo, ad esempio, dagli incontri pubblici 3. responsabilizzare e coinvolgere il sistema volontaristico/associazionistico nelle decisioni relative alle scelte e alla spesa pubblica 4. sviluppare nuove forme di progettazione partecipata/autogestione/organizzazione dello spazio pubblico COOPERAZIONE E PARTECIPAZIONE ATTIVA
  • 9. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Si dovrebbe accedere a tutto ciò che è “collettivo” e che è messo a disposizione per la qualità della vita dei cittadini e per le imprese. Nello specifico: 1. informazione sui servizi-offerti dal privato o dal pubblico 2. riduzione dei costi dei mezzi pubblici, abbonamenti ridotti nella fascia oraria dell’attività che si svolge ecc. 3. Abbattimento delle barriere architettoniche 4. agevolare i cittadini nell'usufruire con facilità (tempi e orari) di tutti i servizi e della città nel suo complesso 5. finire di dotare l'intero territorio comunale, frazioni comprese, di banda larga (ADSL) o altra opportuna tecnologia; creazione di una rete civica WI-FI comunale per il controllo del territorio e per garantire il servizio di banda larga nelle aree periferiche in cui le compagnie telefoniche non hanno interesse ad estendere la rete, applicando tariffe agevolate. ACCESSIBILITÀ DI LUOGHI, PERSONE, SERVIZI, INFORMAZIONI
  • 10. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Dobbiamo delineare un quadro chiaro della situazione occupazionale a livello comunale. Azioni 1. risoluzione delle difficoltà di accesso al credito, emerse in questi anni di crisi con un calo dei finanziamenti, soprattutto per i giovani e per quanti non hanno già “patrimoni” da ipotecare 2. attivare incentivi e stringere patti con le banche per agevolare il credito 3. Implementare un nuovo modello di sviluppo, legato imprescindibilmente al territorio e alle sue caratteristiche ambientali, alla sua identità e alle sue vocazioni culturali 4. integrare i settori produttivi (commercio-industria-agricoltura) con l’offerta terziaria e dei servizi (interrelazione lavoro pubblico e privato) 5. sviluppare il mercato dell’edilizia volta al recupero e alla bio-architettura (es. CasaClima) 6. sviluppare il mercato delle energie rinnovabili (partendo dagli impianti per l’autosufficienza degli edifici pubblici) (occasione persa AGEMAS) 7. Attrattività di investimenti anche privati su progettualità strategiche. Occorre predisporre progetti e stringere accordi che attivino le leve degli incentivi e dei disincentivi, occorre che il Comune sia il partner politico dei giovani e delle imprese nell'accesso al credito e nel combattere il problema della scarsa liquidità ECONOMIA E LAVORO
  • 11. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Questo passa attraverso scelte legate a più temi: il ciclo dei rifiuti, il risparmio energetico, lo sviluppo delle energie rinnovabili, (acqua/legno/sole…) 1. Mettere in atto operazioni che si attendono da anni: Levego ad esempio; ristabilire un rapporto con il mondo delle imprese sul territorio comunale che contribuiscono anche allo sviluppo provinciale (filiere dell’alimentazione, dell’architettura, dell’artigianato, della commercializzazione dei prodotti bellunesi….) 2. Vuol dire anche avere una diversa visione dell’agricoltura e dell’uso del suolo. AUTOSOSTENIBILITA’
  • 12. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 1. Revisione completa della distribuzione con gli attori della filiera. (Il piccolo commercio ancora vive, tuttavia le tipologie dell'offerta sono sempre più omologate, manca una visione d’insieme che dia input a innovazione, diversificazione e investimento . 2. Si deve connettere la questione commerciale con quella della vitalità complessiva e della mobilità 3. Anche in rispetto da quanto normato nel PTCP, non dovrebbero essere consentite le aperture di nuovi supermercati cittadini, bisogna piuttosto curare e sostenere i negozi in città e di vicinato (empori) a Bolzano, Tisoi, Salce, Bes, Sargnano, Sopracroda, Orzes,, magari in rete, al fine di ridurre la micro-mobilità automobilistica e, in centro, pensare di attivare il cosiddetto “ipermercato naturale”. 4. Il commercio si deve integrare alle offerte culturali e ai vari eventi per aiutare la categoria a sentirsi “parte” dei progetti e per incentivare gli indotti COMMERCIO
  • 13. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Belluno per molti non è città turistica. Ha tuttavia un grosso peso sia come punto di passaggio tra luoghi più vocati (Dolomiti/Nevegal) sia come polo culturale. Il turismo a Belluno deve essere attivato attraverso azioni e iniziative di ampio respiro (culturali e sportive) e connettendolo alle politiche legate all’agricoltura. Progetti turismo/agricoltura: •rete ristorazione prodotti locali km.0 •Belluno showroom dei prodotti bellunesi •Progetti turismo/cultura: •riprendere la stagione grandi mostre ed eventi sportivi ma in forma coordinata con gli operatori turistici TURISMO
  • 14. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Nevegàl - Valle dell’Ardo e Schiara Aree totalmente diverse, prealpina la prima, Dolomitica ed alpina la seconda, ma complementari tra loro. Il Nevegàl, dove il progetto della scuola alberghiera rimane attualmente un punto interrogativo, deve essere un punto di forza per un ipotetico sviluppo del colle, in un ambito dove la bellezza della natura fa da supporto per uno sviluppo in senso naturalistico e attraverso il coinvolgimento dei privati che hanno interessi. La valle dell’Ardo, la Schiara patrimonio dell’Unesco, il sito archeologico del paleolitico e il Bus del Buson, auditorium di roccia, realtà da utilizzare per uno sviluppo turistico non certamente di massa, che garantisca la nascita di nuove realtà ricettive, bed and breakfast. Con questi presupposti si pone la possibilità di creare proposte turistiche che vedano incluse la città, il Nevegàl, la valle di san Mamante, la valle dell’Ardo e del Medon, la Schiara e il Pedeserva. PIAVE E NEVEGAL
  • 15. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Buona parte del comune è costituito da territorio agricolo. Si denuncia una assenza totale di politiche adeguate che guardino all’agricoltura in quanto tale e per le ricadute che la manutenzione e la cura del territorio ha sul settore turismo, sulla difesa del suolo e come possibile ambito lavorativo. Bisogna: 1. nel nuovo piano regolatore definire modalità nuove di riordino fondiario e possibilità di scambi (con crediti edilizi) 2. trovare meccanismi incentivanti/disincentivanti per manutenzione (sfalcio ad esempio) anche attraverso tasse di scopo 3. incentivare la filiera corta, la vendita diretta dei prodotti locali, l’acquisto da parte della ristorazione e del commercio 4. ricostruire un forte rapporto agricoltura-turismo (edilizia/alimentazione/manutenzione paesaggio) 5. utilizzare le risorse del territorio (biomasse) per la produzione di energia; incentivare uso del fotovoltaico sugli edifici, NON consumando suolo agricolo 6. incentivare la manutenzione e la limitazione del bosco attraverso l’affido di lotti per il taglio della legna 7. ipotizzare il rilancio ad esempio degli orti urbani, dell’autogestione degli spazi aperti agricoli abbandonati, delle politiche alimentari (le case dell’acqua, del latte, del prodotto locale….) 8. obbligare i proprietari alla manutenzione del proprio terreno e qualora impossibilitati dare la possibilità ad altri di farlo AGRICOLTURA
  • 16. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Belluno ha un ruolo ed una storia di polo culturale per l’intera provincia. Sede dell’unico teatro “all’italiana” aperto e funzionante (con la sua offerta teatrale, musicale e coreutica), polo museale ed archivistico, sede di un’offerta scolastica articolata che ha garantito la formazione culturale e civile della città e della provincia. Questa è l’eredità da cui oggi Belluno deve ripartire. Belluno, città delle Alpi e capoluogo della provincia delle Dolomiti patrimonio Unesco, deve giocare il ruolo che le spetta in uno scenario che deve essere quantomeno triveneto ed alpino, cioè sovraregionale e sovranazionale, nella nuova partita culturale ed ambientale che è identitaria prima ancora che una risorsa turistica o commerciale. Per questo, nel prossimo decennio, la sfida di Belluno si gioca tra spazi e tempi, spazi urbani e tempi del vivere collettivo. LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE
  • 17. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Spazi Storia e architettura hanno lasciato monumenti straordinari che devono trovare nuove funzioni, ma rispettando il più possibile il vissuto dell’edificio e della comunità: Caserma Tasso: l’ex collegio dei Gesuiti con l’ex chiesa di Sant’Ignazio, va restituito all’uso cittadino.. Palazzo Crepadona: la struttura raccolta e le dimensioni degli spazi interni, vanno restituiti alla Biblioteca civica, che non solo ha bisogno di ulteriori depositi, ma che potrebbe finalmente articolare meglio gli spazi da destinare a sale di studio, biblioteca a scaffali aperti, biblioteca ragazzi, sale multimediali e internet cafè, riaprendo lo spazio del cortile interno. Palazzo Bembo: svanita nel medio periodo ogni prospettiva universitaria, il nuovo spazio – baricentrico tra centro storico e polo della mobilità (stazione Ffss e bus) – va destinato quale nuovo polo espositivo. Palazzo Fulcis-de Bertoldi: A Palazzo Fulcis dovranno finalmente articolarsi separatamente e trovare posto non solo l’eredità ottocentesca del museo “di belle arti”, che nell’edificio settecentesco troverà la sua sede ideale, ma anche le raccolte di scienze naturali e di arte moderna. Museo Civico-Palazzo dei Giuristi: la vecchia sede, da ristrutturare al momento del trasloco di uffici e collezioni a Palazzo Fulcis, andrà destinata a sede del museo archeologico, Auditorium:, gli spazi dell’Auditorium vanno restituiti alla loro funzione di didattica artistica, non solo quale sede della Scuola di Musica e del Corpo Bandistico, ma anche perATTIVAZIONE le scuole di teatro e di danza (e liceo musicale e liceo coreutico) LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE: PALAZZI E SPAZI
  • 18. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Tempi (ORIENTARSI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO E’ PARTE DELL’IDENTITA’) La vita della comunità è scandita da appuntamenti storici (l’Addolorata, San Martino) e da tradizioni più recenti (le grandi mostre, Oltre le Vette, l’ex tempore di scultura, i giovedì in piazza d’estate, i mercatini dell’antiquariato) che vanno ripensate e potenziate, individuando assieme agli operatori turistici e commerciali della città altre iniziative che possano arricchire e completare l’offerta culturale di Belluno. In questa idea dei “tempi della cultura e dell’identità ” va inserita una programmazione artistica (espositiva per le arti visive, ma anche aperta a musica e poesia) che offra spazi a tutte le generazioni: devono tornare in città i laboratori dei Gabls, così come devono trovare spazio la poesia dialettale e gli artisti locali, il grande teatro di ricerca così come le compagnie amatoriali. Senza gli uni non crescono gli altri, e viceversa. LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE
  • 19. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Cultura e libertà per valorizzare la ricchezza delle offerte Ma perché tutto ciò accada dovremo “liberare” l’offerta culturale dai giochi partitici e di spartizione di potere ristabilendo un clima di convivenza delle diverse offerte culturali. 1. La stagione delle grandi mostre dovrebbe riprendere con slancio. Restituire alla città un'adeguata offerta teatrale, puntando su: 1. mappatura delle risorse esistenti e distinzione delle caratteristiche dell’offerta (cooperative che producono cultura e lavoro specializzato; mondo amatoriale; associazioni culturali di varia natura) 2. ridare spazio al pluralismo nel rispetto delle specifiche caratteristiche e prestazioni e alla produzione di cultura e di lavoro culturale. LA CULTURA –LIBERTA’-DIVERSITA’
  • 20. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Servizi al polo scolastico Essere il polo scolastico urbano principale in provincia vuol dire dare servizi adeguati ai tempi. Bisogna rinnovare il servizio biblioteca e proporre nuove pratiche per attivare l’accesso alla conoscenza (banda larga, servizi informatici e adeguati tempi di apertura dei servizi volti alla informazione e alla formazion La comunità locale deve investire nella formazione dei giovani attraverso il sostegno alle famiglie e azioni correlate (trasporti, edilizia scolastica, professioni tipiche del territorio, sostegno alla formazione universitaria, incentivi per studenti meritevoli …..). Scuole Gabelli Ridare le scuole Gabelli alla città. L’edificio storico della scuola Aristide Gabelli di Belluno è una delle molte infrastrutture fantasma (vedi caserme del nostro centro città, che nei suoi settantacinque anni di vita ha avuto, per i cittadini bellunesi e non solo perché conosciuta anche fuori dai confini provinciali e nazionali, un ruolo e una storia importante sotto il profil educativo e scolastico. E' necessario il recupero dell’edificio storico, ispirato a principi pedagogici ancor oggi innovativi, che al tempo h portato alla costruzione di uno stabile che potrebbe essere ancora esempio attuale e moderno della centralità dell’attività scolastico educativa, della vita cittadina. L’attività scolastica della scuola fino ad oggi è stata caratterizzata dallo studio e dalla valorizzazione di quelle esperienze pedagogiche che si sono susseguite negli anni all’interno di storiche mura. Insomma il recupero, oltre all’importante valore di memoria storica, sarebbe un importante servizio e punto di riferimento per tutti i cittadini che vivono, lavorano e abitano il centro della nostra città sempre meno pulsante. LA CULTURA, L’IDENTITA’, LA FORMAZIONE
  • 21. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 La vocazione di Belluno come città solidale e legata al volontariato richiede un maggiore riconoscimento e coinvolgimento di queste figure, riportando questa solidarietà ad essere partner fondamentale della amministrazione della città. WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
  • 22. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 RIFIUTI – RACCOLTA Proseguire sulla strada della raccolta differenziata spinta, ponendosi l'obiettivo del passaggio a tariffa puntuale (più differenzio, e meno pago). Verificare la possibilità di creare economie di scala con i comuni contermini. Riprendere l’informazione-formazione dei cittadini sul corretto smaltimento dei rifiuti, partendo dalle scuole. Riproporre un servizio di smaltimento a domicilio dei rifiuti ingombranti. prevedere spazi idonei per le campane (ad es. quelle davanti al Parco di Mussoi intralciano il passaggio dei pedoni) prevedere che in ogni frazione ci sia almeno una volta al mese il camion di Cordele cui consegnare i rifiuti che non si possono smaltire nel secco RIFIUTI
  • 23. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Giovani: risorse, potenzialità Dedicare più risorse all’Informa giovani e allo spazio giovani Fornire ai giovani maggiori informazioni anche con le reti informatiche circa il lavoro, le opportunità di stage e tirocini (in collaborazione con la Provincia di Belluno) Organizzare annualmente "borsa del lavoro – domanda e offerta si incontrano" LAVORO ED ECONOMIA
  • 24. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Politiche per la famiglia e i soggetti deboli •Sostegno alle famiglie nella crescita ed educazione dei figli •Sostegno alla cura e supporto domiciliare per gli anziani •Consolidare la gestione duale con l’ULSS 1 della Sersa espandendone l’attività di fornitore di servizi specializzati nell’Alzheimer e nelle altre malattie gravemente invalidanti. Aprire l'esperienza Sersa ad altri Comuni, partendo dal territorio del Distretto n 3 di Belluno •Intervenire per fornire di un minimo di competenze medico infermieristiche le badanti che si prendono cura degli anziani bellunesi non autosufficienti. •Sgravi per le famiglie numerose (es. scorporo tasse rifiuti) •Formazione per la collaborazione familiare •Studio di una sorta di Quoziente Familiare sull’esperienza di altre città italiane (Parma, Reggio Emilia…) •garantIRE servizi per l'adempienza di normali operazioni della quotidianita' (bollette, spesa, medico, farmacia), in accordo con associazioni e volontariato •Interventi per le fasce “dimenticate” come i bambini con difficoltà d’apprendimento, le giovani coppie in cerca di una prima abitazione, le persone che vivono sole (numero sempre più ampio) WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
  • 25. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 La città dei bambini e la città dei giovani Ripensare la città dei bambini non solo in termini di attività ludiche ma anche di apprendimento e autonomia. Pensare anche alla città dei giovani (eventi sportivi e culturali in collaborazione con scuole e associazioni). WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
  • 26. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Prima Accoglienza e punto d’incontro per gli immigrati Si individui edificio da recuperare e adibire a centro di prima accoglienza per soggetti bisognosi di assistenza emergenziale, prevedendo almeno 30 posti letto e una mensa. Servirà per accogliere profughi in attesa di cittadinanza, senzatetto e senza dimora, poveri ecc. In questo stesso edificio si dovrebbe prevedere un'area in cui immigrati prima di tutto (e italiani poi) possano incontrarsi nelle ore diurne al coperto e al caldo durante la stagione invernale. Progetti da valutare ed eventualmente realizzare con le organizzazioni già presenti sul territorio. Politiche d’integrazione e convivenza con gli immigrati Realizzare iniziative culturali e di formazione in cui italiani e immigrati si mescolino WELFARE, SOCIALITA’ E INTEGRAZIONE
  • 27. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Sistema insediativo •Ripensare al ruolo del centro e delle periferie, soprattutto in termini di mix funzionale. La quantità oggi è in esubero. Puntare sulla qualità edilizia (bioarchitettura). Nello specifico: •stop alla costruzione selvaggia e senza servizi (c'è ancora molto invenduto) •riqualificazione e diffusione di un nuovo/vero sistema di edilizia sociale •Recupero e rivitalizzazione dello spazio pubblico /collettivo Aperto •recupero degli edifici ancora senza esito: Palazzo Fulcis e Palazzo Bembo •ridare le scuole Gabelli alla città (rimozione amianto e messa in sicurezza dell'edificio) •decidere il destino di Palazzo Crepadona – Biblioteca-Museo Civico •sistemare le scuole rurali del primo 900, e le ex caserme e il demanio passato dallo Stato agli Enti Locali IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
  • 28. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Sistema naturale Essenzialmente i due elementi cardine restano il Piave e il Nevegal, ma non bisogna dimenticare che la relazione tra spazi aperti e chiusi per Belluno è caratteristica prevalente. Le aree verdi urbane devono riprendersi spazio e i “lembi” della città costruita devono essere ripensati per recuperare il perduto rapporto con spazi non necessariamente iper- attrezzati ma curati e resi agibili. Nello specifico non si può più attendere che si concretizzino azioni di riqualificazione per il Piave/Ardo (proseguire nel progetto approvato in modo definitivo in Consiglio Comunale per l’area ex Bardin, pulendo l’argine e rendendo igienicamente vivibile l’area) occorre prendere in mano il progetto “Abitare il Nevegal”, oggi incomprensibilmente avvolto nel mistero, per verificarne il reale stato di attuazione e la reale presenza di potenziali investitori, sinora solo annunciati. Il progetto può essere un volano per lo sviluppo se contestualizzato in un progetto di sviluppo complessivo di Belluno e se risponde ai necessari requisiti di sostenibilità ambientale (oltre che economica). IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
  • 29. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Sicurezza, mobilità sostenibile e città pedonale La sicurezza sulla strada è molto peggiorata anche per le peggiori condizioni di viabilità (es. punti critici: Veneggia, La Cerva, Mussoi, Stazione corriere in orario scolastico). Necessari: interventi di manutenzione ordinaria di strade e marciapiedi giunti al massimo del degrado storico tanto da costituire un costante pericolo realizzazione dei marciapiedi ancora mancanti piste ciclabili; incentivazione dell’uso di navette elettriche e dei mezzi pubblici in genere. IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
  • 30. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Viabilità Per Belluno, in quanto capoluogo, il sistema dei collegamenti con il resto della provincia e verso l’esterno ha importanza vitale. Punti di riferimento sono i contenuti del PTCP prodotto dalla amministrazione provinciale di CSX. Due punti interessano più da vicino il territorio comunale: Asse della Valbelluna, asse principale dell’intera provincia - tra Ponte nelle Alpi e ad ovest confini con TV e TN. Va considerato come asse di collegamento provinciale ed extra-provinciale est- ovest e connessione con la direttrice di Alemagna, tenendo conto che il territorio interessato può essere considerato una “città diffusa”, il più popoloso e di collegamento tra le due città principali Belluno e Feltre. La Ferrovia quale asse portante del sistema di trasporto pubblico provinciale ed extra-provinciale; sistema di collegamento del capoluogo con i principali centri della provincia e i principali snodi ferroviari extra provinciali; va urgentemente salvaguardata e rilanciata. Per quanto riguarda espressamente le infrastrutture sul proprio territorio: A) Completamento della circonvallazione ad ovest attraverso il collegamento della sx Piave con la dx e l Agordino ( collegamento Visomelle - S. Fermo - SR 203 Agordina); B) Galleria Cadola-Levego; C) Sviluppo del SFMR ; Per quanto riguarda il sistema viario comunale: a) Completamento della “strada interna della Veneggia” indispensabile per il riordino della mobilità in un’area ad alta densità abitativa ma dove insistono anche i principali insediamenti commerciali, direzionali e produttivi del territorio comunale e della relativa bretella che scarichi il traffico attuale e futuro dagli abitati di Levego e Sagrogna; b) Realizzazione del ponte di S. Piero in Campo per collegare l’area di cui sopra con la grande viabilità; c) FIO 2 anello interno della viabilità cittadina che può, parzialmente, assumere un ruolo di circonvallazione ovest; d) Realizzazione del ponte “definitivo” in sostituzione del “provvisorio” ponte Bailey sul fiume Piave; e) Realizzazione del collegamento diretto con il castionese individuando come tracciato più idoneo, tra quelli prospettati, quello che dalla nuova rotonda ( ponte Dolomiti) collega Castion in prossimità del distributore di carburante ( piazzetta Fontana Ogol). Per quanto riguarda il Trasporto Pubblico Locale va perseguito un riordino che assieme ad un miglior servizio con le frazioni consenta una miglior integrazione con il servizio extraurbano da e verso i comuni più vicini ( Ponte n. Alpi, Limana, Sedico) e con la ferrovia anche nell’ottica dello sviluppo del sistema di trasporto metropolitano di superficie. IL GOVERNO DEL TERRITORIO. SCELTE URBANISTICHE/VIABILITA’/AMBIENTE
  • 31. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE Frazioni ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 Le Frazioni sono una parte importante della città, dove risiede la metà dei cittadini. Le frazioni negli ultimi anni sono state dimenticate e la creazione di un Assessorato non ha certo migliorato la situazione, viabilità, qualità, servizi né tanto meno i rapporti con l’Amministrazione Comunale. Rapporti con le Frazioni La tanto conclamate istituzione dei Capi Frazioni di fatto non ha funzionato, riteniamo pertanto che la rappresentatività debba essere demandata alle Frazioni che sceglieranno il modo e il metodo più appropriato di rappresentanza e di come relazionarsi con l’Amministrazione Comunale. Tale rapporto deve tendere a dare voce alle problematiche Frazionali e l’individuazione di almeno un intervento annuale considerato prioritario e di interesse collettivo. Servizi essenziali Ottimizzazione del trasporto pubblico, garantendolo soprattutto alle persone anziane e a chi lo utilizza come mezzo di trasporto per il lavoro; la presenza di negozi, soprattutto alimentari attraverso una detassazione dei rifiuti, tasse di nuova apertura nonché un percorso semplificato per favorire l’apertura di nuove realtà; la concessione di licenze legate direttamente alla struttura e non esportabile nell’ambito comunale. La viabilità frazionale e minore Garantire ogni anno un budget minimo per effettuare la manutenzione ordinaria della viabilità frazionale e minore in modo diretto e attraverso rapporti di sussidiarietà con le associazioni presenti sul territorio (interventi minori) coinvolgendo così direttamente le Frazioni per il loro mantenimento. Cofinanziamento di interventi sul territorio con la Comunità Montana e collaborazione con il Servizio Forestale Regionale in interventi di loro competenza. Realizzazione piccoli parcheggi frazionali oggi completamente assenti in gran parte delle Frazioni. LA VIVIBILITA’ DELLE FRAZIONI
  • 32. L’IDEA DI CITTA’, UNA CITTA’ DI IDEE ASSEMBLEA UNIONE COMUNALE DI BELLUNO 22 OTTOBRE 2011 CON L’AIUTO DI TUTTI IL NOSTRO PROGETTO POTRA’ SOLO MIGLIORARE…INTANTO GRAZIE