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Senior 2.0
Quale UX per un social network della terza età?
L’antefatto...
http://www.youtube.com/watch?v=LEA1ViLgZ9M
Due pensieri...
1) c’è una fetta considerevole (andate a vedervi i dati ISTAT) di popolazione
che presenta bisogni da un lato inespressi, dall’altro insoddisfatti. Se ragionassimo in
termini di “coda lunga”: non è che siamo di fronte a un mercato di milioni
di consumatori potenzialmente disposti a spendere anche pochi euro al
mese per non essere tagliati fuori da “questa cosa” di cui sentono
continuamente parlare?
2) oggi come oggi le persone anziane sono completamente tagliate fuori dai social-network tradizionali
e dai loro “benefici”, sia perché non possiedono le competenze
informatiche richieste per il loro impiego, sia perché queste piattaforme
non sono minimamente pensate e progettate per questo scopo.
Un solo esempio...
Una domanda...
Sarebbe pensabile, anche solo immaginabile, un servizio sociale dedicato specificatamente a
persone anziane?
E in quel caso, come sarebbe possibile superare il digital-divide? non tanto quello
tecnologico, quanto quello “esperienziale”?
In altre parole:
“se fossimo nella condizione di dover disegnare la UX per
un social-network di questo tipo, che cosa faremmo?”
Una cosa importante...
Non dimentichiamo che l’obiettivo del nostro “gioco” è quello sociale:
• l’intenzione non è quella di fare un “facebook-downgrade” per anziani
• lo scopo del servizio che abbiamo provato a disegnare è quello di essere
un supporto, un aiuto per le persone anziane, quelle persone che vivono sole, che non sono
autonome o auto-sufficienti
• il servizio deve poter essere usato da persone con una conoscenza minima
se non addirittura inesistente di che cosa è un social-network, di che cosa è
il web, di che cosa è un computer!
I protagonisti...
Vediamo di capire chi sono i nostri “user”.
Essere anziani...
Attenzione alle modifiche che l’età ha sulla mente e sul corpo:
• difficoltà cognitive:
perdita di alcune funzioni della memoria, declino della flessibilità percettiva,
difficoltà ad apprendere processi nuovi e mentalmente impegnativi
• difficoltà visive:
aggiustamenti, adattamento al buio, contrasto, vista periferica
• difficoltà fisiche:
controllo fine dei movimenti, tremori, difficoltà/dolori in determinate posture
“Elderly Users” (Cap. 1.5.6) - Designing the User Interface (3rd edition) - Ben Shneiderman (Addison Wesley)
Personas (1)
• È una persona in condizioni fisiche
non ottimali (vista, movimento).
• Spesso è sola.
• È seguita dai servizi sociali.
• Guarda molta TV (per svago, per
noia, per avere compagnia).
• Ha una percezione del proprio
“tempo” diversa dalla nostra.
Il telecomando...
• Non dimentichiamo il modello di interazione acquisito:
Personas (2)
• Persona ancora molto attiva, con
tempo da dedicare al volontariato.
• Sbircia con attenzione chi usa il pc
di casa, ma non riesce ad interagire
con sistemi operativi e software
complessi, né con il mouse.
• Si sente esclusa dal mondo che
avanza inesorabilmente.
Personas (addendum)
Di che cosa parlano gli uomini quando
si trovano tutti assieme (al bar)?
• Politica
• Calcio
• Cronache locali
Personas (addendum)
Di che cosa parlano le donne quando
si incontrano (al mercato)?
• Malattie
• Figli / Famiglia
• Degli altri (= “pettegolezzi”)
What if... ?
Adottiamo per un attimo il principio
di sospensione dell’incredulità
Il finanziamento...
Lo strumento...
• Hardware e OS personalizzati
• Touch-screen
• Tastiera esterna e/o virtuale
(semplificata? A-Z,0-9)
• Webcam + Wireless
• Accesso gratuito alla rete
• Location-aware
• Interfaccia “adattativa”
• TV-Like (accendo e sono
operativo, senza bootstrap)
• Applicazioni “embedded”
• Una singola applicazione e/o
funzione per volta
• Pre-impostato con il profilo e i
dati personali dell’utente
Gli operatori sociali...
• Potrebbero essere proprio i
servizi sociali del comune a
consegnare alle persone ritenute
più adatte o che necessitano di
questo servizio il computer.
• Sempre loro potrebbero fare la
prima formazione di base e
seguire poi passo passo le
persone durante il periodo di
apprendimento.
C’è già qualcosa di simile...
Google Chrome OS iPhone OS
Nitendo Wii iTablet / iPhoneOne Laptop Per Child
Possiamo cominciare...
Ora abbiamo tutto quello che ci occorre!
• Abbiamo deciso di collaborare assieme al progetto, e di procedere
seguendo strade parallele. In questo modo, partendo dagli stessi
presupposti, e concentrandoci ognuno su una “persona” diversa, saremmo
arrivati a soluzioni diverse.
• In effetti così è stato: non solo le soluzioni a cui siamo giunti sono diverse,
ma soprattutto durante l’ideazione ognuno di noi si è soffermato su dettagli
diversi di quelli che sono stati i problemi teorici sollevati da questa “sfida”.
• Ecco quindi i risultati di questo “gioco” e delle nostre riflessioni...
Due strade parallele...
Daniela’s version...
Le applicazioni
• 1 applicazione per ogni task
• Il touch
• Sostituire il telefono
• Perchè le RIA?
• E-learning per anziani
• Una Wii per i senior
1 applicazione = 1 task (1)
• La logica iphone potrebbe essere applicata al desktop di un anziano tipo
• 1 grande icona/scritta sul desktop per ogni applicazione.
• 1 applicazione = un servizio, come una dashboard dove accordarsi con
gli amici e conoscenti sugli appuntamenti, calendario medico, servizio per
contattare il centro di servizi sociali, ecc.
• Ogni applicazione ha poche funzionalità
1 applicazione = 1 task (2)
• Mentre per navigare la skill fondamentale sono il fiuto e il riconoscimento,
per compiere dei task, intervengono altri fattori, come la memoria
• Caricare di informazioni e di input un anziano influisce negativamente
sulla sua capacità effettiva di compiere il task in modo soddisfacente ... se
riesce a finirlo
• Pensare l’architettura dei contenuti come se fosse un wizard, guidato e
focalizzato su una unica macro funzionalità potrebbe aumentare le
possibilità di successo nell’utilizzo
• Suddividere le funzionalità complesse in mini step auto-conclusivi, riduce il
peso a scapito della memoria
Il touch
• E la svolta interattiva?
• Difficoltà nell’interazione con il mouse
• Difficoltà di interagire con il sistema informativo: disposizione dei
contenuti, iconografia
• Tanti problemi, una soluzione: il touch ha una semplificazione dei
contenuti e un funzionamento “più naturale”
Sostituire il telefono
• Figli dall’altra parte del mondo? La scoperta della webcam e della chat
• Difficoltà con la chat
• Estrema naturalezza della webcam + audio
Perchè una RIA?
• E’ importante che il calcolatore sia un mezzo per connettersi con il mondo
• Le applicazioni che gestiscono questi rapporti devono essere collegate
alla rete
• Perchè non fare un portale? Perchè implica applicare le logiche della
navigazione web quando possiamo creare delle applicazioni che hanno
delle logiche “diverse” create ad hoc per il nostro pubblico
• Non è l’utente che deve adattarsi al software, ma il software deve
cambiare “faccia” per l’utente
E-learning per anziani (1)
• Il piacere dell’ascolto “in classe” e della condivisione del sapere con le
persone è innegabile, ma non sempre è possibile
• Gli anziani hanno molto tempo e se non si sentissero “da rottamare”,
voglia di imparare
• La scommessa dell’e-learnig per la terza e quarta età sta nell’architettura
informativa che ci costringe ad “imparare” ed applicare nuove regole di
pedagogia.
E-learning per anziani (2)
• Una applicazione i cui contentuti vengono “riempiti” dalla scuola
• Un selezione del corso
• Un solo corso
• Le lezioni si succedono automaticamente.
• Possibilità di archivio e di test
Una Wii per i senior
• L’estrema semplicità architetturale e di interfaccia della console favorisce
l’approccio ad un pubblico senior
• La fisicità del modello di interazione permette una risposta veloce che
coinvolge il corpo
• Giochi pensati non per essere coinvolgimenti graficamente, ma per gettare
un ponte tra il virtuale e il fisico
• Aiuto per mantere agilità e attenzione
Il prototipo...
Dashboard
Primo accesso al videotelefono
Il videotelefono
Cristiano’s version...
Modelli già esistenti...
• Quali funzionalità tipiche di un social-network? E quali invece nuove?
‣ Chat » (relazione 1 a 1)
- Testuale » Tastiera (virtuale/fisica)
- Video » Webcam (se attivata dall’utente)
‣ Gruppi di discussione » (relazione 1 a N)
‣ Servizi alla persona / Acquisti in negozi virtuali
‣ Accesso alle informazioni / Conoscenza condivisa
• Tono personale oppure impersonale?
• Usare le icone? Usare solo testo? Usare entrambi?
• Quanto è naturale il concetto di “bottone”?
• Quale “vocabolario” adottare?
• Usare un flusso logico “orizzontale” (libro)
oppure “verticale” (schermo)?
Alcune riflessioni...
“Vuole...” “Vuoi...”
Il modello di base...
No Menu
• No multi-tasking
• Scelte semplici
Click
• Pochi paradigmi
• Esperienza
Il prototipo...
Dashboard iniziale
Voglio parlare con qualcuno
Parlare con una persona
Videochiamata
Conoscere nuove persone
Ho bisogno di aiuto
Pronto soccorso
Voglio distrarmi un po’
Voglio leggere un quotidiano
Il quotidiano selezionato
Vorrei un’informazione
Vorrei far la spesa
Categoria selezionata
Già visto altrove?
Prodotto selezionato
Pattern acquisiti...
Domande senza risposta...
• Ruolo delle animazioni e delle transizioni fra i diversi stage della
applicazione? Rendono l’interfaccia più “fisica” (quindi migliorano la UX)
oppure rappresentano solo del “rumore” cognitivo inutile?
• Ruolo degli effetti grafici/visuali? Più in generale, che impatto ha una
grafica eccessivamente “presente”? Meglio l’approccio Google-like?
• Ruolo dell’estetica nell’interfaccia? Anche (o soprattutto) per i nostri utenti
“senior” un’applicazione più “bella” poi è anche più usabile?
Quale potrebbe essere l’impatto?
Conclusioni...
Cosa abbiamo capito da questo gioco?
Rete sociale
Forse per molti questo non sembrerà un
“social network”. Ma per chi ha 70
anni, passa il tempo a casa e vive
solo... è ben diverso!
Cosa vuol dire rete sociale?
Vuol dire relazioni.
Vuol dire non essere isolato.
Vuol dire non essere lasciato indietro.
Tu chiamale se vuoi, relazioni!
È o non è una rete? È o non è sociale?
Supermarket
Pronto soccorso
Istituzioni
Servizi sociali
Farmacia
Forze dell’ordine
Amici / Conoscenti Gruppi
Altri utenti
Pensare con la propria testa...
• Attenzione a non lasciarsi prendere
dalle “buzzwords”: provare sempre a
ragionare sul significato in italiano.
• Partire da modelli conosciuti, ma
esplorare anche idee in apparenza
senza senso o estreme.
• È necessario “volare” per vedere le
cose da un punto di vista differente.
Disegnare la user-experience...
• L’empatia è utile, ma non sufficiente.
• Attenzione ai modelli mentali che
abbiamo acquisito.
• Replicare i pattern di interazione che
avvengono nel mondo reale.
• Focalizzarsi sulle effettive esigenze degli
utenti, su ciò di cui loro hanno bisogno.
• Risposte solo da test con utenti veri.
E per finire...
Cristiano Rastelli
web: www.didoo.net
Daniela Panfili
blog: tech.piyodesign.it
twitter: @TsoDa
}
C’è per caso qualcuno
in sala che può investire
qualche milione di euro
in un progetto pilota?
Nel caso...
:-)
DESIGN
interaction design
?A voi la parola!

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Senior 2.0

  • 1. Senior 2.0 Quale UX per un social network della terza età?
  • 4. Due pensieri... 1) c’è una fetta considerevole (andate a vedervi i dati ISTAT) di popolazione che presenta bisogni da un lato inespressi, dall’altro insoddisfatti. Se ragionassimo in termini di “coda lunga”: non è che siamo di fronte a un mercato di milioni di consumatori potenzialmente disposti a spendere anche pochi euro al mese per non essere tagliati fuori da “questa cosa” di cui sentono continuamente parlare? 2) oggi come oggi le persone anziane sono completamente tagliate fuori dai social-network tradizionali e dai loro “benefici”, sia perché non possiedono le competenze informatiche richieste per il loro impiego, sia perché queste piattaforme non sono minimamente pensate e progettate per questo scopo.
  • 6. Una domanda... Sarebbe pensabile, anche solo immaginabile, un servizio sociale dedicato specificatamente a persone anziane? E in quel caso, come sarebbe possibile superare il digital-divide? non tanto quello tecnologico, quanto quello “esperienziale”? In altre parole: “se fossimo nella condizione di dover disegnare la UX per un social-network di questo tipo, che cosa faremmo?”
  • 7. Una cosa importante... Non dimentichiamo che l’obiettivo del nostro “gioco” è quello sociale: • l’intenzione non è quella di fare un “facebook-downgrade” per anziani • lo scopo del servizio che abbiamo provato a disegnare è quello di essere un supporto, un aiuto per le persone anziane, quelle persone che vivono sole, che non sono autonome o auto-sufficienti • il servizio deve poter essere usato da persone con una conoscenza minima se non addirittura inesistente di che cosa è un social-network, di che cosa è il web, di che cosa è un computer!
  • 8. I protagonisti... Vediamo di capire chi sono i nostri “user”.
  • 9. Essere anziani... Attenzione alle modifiche che l’età ha sulla mente e sul corpo: • difficoltà cognitive: perdita di alcune funzioni della memoria, declino della flessibilità percettiva, difficoltà ad apprendere processi nuovi e mentalmente impegnativi • difficoltà visive: aggiustamenti, adattamento al buio, contrasto, vista periferica • difficoltà fisiche: controllo fine dei movimenti, tremori, difficoltà/dolori in determinate posture “Elderly Users” (Cap. 1.5.6) - Designing the User Interface (3rd edition) - Ben Shneiderman (Addison Wesley)
  • 10. Personas (1) • È una persona in condizioni fisiche non ottimali (vista, movimento). • Spesso è sola. • È seguita dai servizi sociali. • Guarda molta TV (per svago, per noia, per avere compagnia). • Ha una percezione del proprio “tempo” diversa dalla nostra.
  • 11. Il telecomando... • Non dimentichiamo il modello di interazione acquisito:
  • 12. Personas (2) • Persona ancora molto attiva, con tempo da dedicare al volontariato. • Sbircia con attenzione chi usa il pc di casa, ma non riesce ad interagire con sistemi operativi e software complessi, né con il mouse. • Si sente esclusa dal mondo che avanza inesorabilmente.
  • 13. Personas (addendum) Di che cosa parlano gli uomini quando si trovano tutti assieme (al bar)? • Politica • Calcio • Cronache locali
  • 14. Personas (addendum) Di che cosa parlano le donne quando si incontrano (al mercato)? • Malattie • Figli / Famiglia • Degli altri (= “pettegolezzi”)
  • 15. What if... ? Adottiamo per un attimo il principio di sospensione dell’incredulità
  • 17. Lo strumento... • Hardware e OS personalizzati • Touch-screen • Tastiera esterna e/o virtuale (semplificata? A-Z,0-9) • Webcam + Wireless • Accesso gratuito alla rete • Location-aware • Interfaccia “adattativa” • TV-Like (accendo e sono operativo, senza bootstrap) • Applicazioni “embedded” • Una singola applicazione e/o funzione per volta • Pre-impostato con il profilo e i dati personali dell’utente
  • 18. Gli operatori sociali... • Potrebbero essere proprio i servizi sociali del comune a consegnare alle persone ritenute più adatte o che necessitano di questo servizio il computer. • Sempre loro potrebbero fare la prima formazione di base e seguire poi passo passo le persone durante il periodo di apprendimento.
  • 19. C’è già qualcosa di simile... Google Chrome OS iPhone OS Nitendo Wii iTablet / iPhoneOne Laptop Per Child
  • 20. Possiamo cominciare... Ora abbiamo tutto quello che ci occorre!
  • 21. • Abbiamo deciso di collaborare assieme al progetto, e di procedere seguendo strade parallele. In questo modo, partendo dagli stessi presupposti, e concentrandoci ognuno su una “persona” diversa, saremmo arrivati a soluzioni diverse. • In effetti così è stato: non solo le soluzioni a cui siamo giunti sono diverse, ma soprattutto durante l’ideazione ognuno di noi si è soffermato su dettagli diversi di quelli che sono stati i problemi teorici sollevati da questa “sfida”. • Ecco quindi i risultati di questo “gioco” e delle nostre riflessioni... Due strade parallele...
  • 23. Le applicazioni • 1 applicazione per ogni task • Il touch • Sostituire il telefono • Perchè le RIA? • E-learning per anziani • Una Wii per i senior
  • 24. 1 applicazione = 1 task (1) • La logica iphone potrebbe essere applicata al desktop di un anziano tipo • 1 grande icona/scritta sul desktop per ogni applicazione. • 1 applicazione = un servizio, come una dashboard dove accordarsi con gli amici e conoscenti sugli appuntamenti, calendario medico, servizio per contattare il centro di servizi sociali, ecc. • Ogni applicazione ha poche funzionalità
  • 25. 1 applicazione = 1 task (2) • Mentre per navigare la skill fondamentale sono il fiuto e il riconoscimento, per compiere dei task, intervengono altri fattori, come la memoria • Caricare di informazioni e di input un anziano influisce negativamente sulla sua capacità effettiva di compiere il task in modo soddisfacente ... se riesce a finirlo • Pensare l’architettura dei contenuti come se fosse un wizard, guidato e focalizzato su una unica macro funzionalità potrebbe aumentare le possibilità di successo nell’utilizzo • Suddividere le funzionalità complesse in mini step auto-conclusivi, riduce il peso a scapito della memoria
  • 26. Il touch • E la svolta interattiva? • Difficoltà nell’interazione con il mouse • Difficoltà di interagire con il sistema informativo: disposizione dei contenuti, iconografia • Tanti problemi, una soluzione: il touch ha una semplificazione dei contenuti e un funzionamento “più naturale”
  • 27. Sostituire il telefono • Figli dall’altra parte del mondo? La scoperta della webcam e della chat • Difficoltà con la chat • Estrema naturalezza della webcam + audio
  • 28. Perchè una RIA? • E’ importante che il calcolatore sia un mezzo per connettersi con il mondo • Le applicazioni che gestiscono questi rapporti devono essere collegate alla rete • Perchè non fare un portale? Perchè implica applicare le logiche della navigazione web quando possiamo creare delle applicazioni che hanno delle logiche “diverse” create ad hoc per il nostro pubblico • Non è l’utente che deve adattarsi al software, ma il software deve cambiare “faccia” per l’utente
  • 29. E-learning per anziani (1) • Il piacere dell’ascolto “in classe” e della condivisione del sapere con le persone è innegabile, ma non sempre è possibile • Gli anziani hanno molto tempo e se non si sentissero “da rottamare”, voglia di imparare • La scommessa dell’e-learnig per la terza e quarta età sta nell’architettura informativa che ci costringe ad “imparare” ed applicare nuove regole di pedagogia.
  • 30. E-learning per anziani (2) • Una applicazione i cui contentuti vengono “riempiti” dalla scuola • Un selezione del corso • Un solo corso • Le lezioni si succedono automaticamente. • Possibilità di archivio e di test
  • 31. Una Wii per i senior • L’estrema semplicità architetturale e di interfaccia della console favorisce l’approccio ad un pubblico senior • La fisicità del modello di interazione permette una risposta veloce che coinvolge il corpo • Giochi pensati non per essere coinvolgimenti graficamente, ma per gettare un ponte tra il virtuale e il fisico • Aiuto per mantere agilità e attenzione
  • 34. Primo accesso al videotelefono
  • 37. Modelli già esistenti... • Quali funzionalità tipiche di un social-network? E quali invece nuove? ‣ Chat » (relazione 1 a 1) - Testuale » Tastiera (virtuale/fisica) - Video » Webcam (se attivata dall’utente) ‣ Gruppi di discussione » (relazione 1 a N) ‣ Servizi alla persona / Acquisti in negozi virtuali ‣ Accesso alle informazioni / Conoscenza condivisa
  • 38. • Tono personale oppure impersonale? • Usare le icone? Usare solo testo? Usare entrambi? • Quanto è naturale il concetto di “bottone”? • Quale “vocabolario” adottare? • Usare un flusso logico “orizzontale” (libro) oppure “verticale” (schermo)? Alcune riflessioni... “Vuole...” “Vuoi...”
  • 39. Il modello di base... No Menu • No multi-tasking • Scelte semplici Click • Pochi paradigmi • Esperienza
  • 42. Voglio parlare con qualcuno
  • 43. Parlare con una persona
  • 46. Ho bisogno di aiuto
  • 49. Voglio leggere un quotidiano
  • 52. Vorrei far la spesa
  • 57. Domande senza risposta... • Ruolo delle animazioni e delle transizioni fra i diversi stage della applicazione? Rendono l’interfaccia più “fisica” (quindi migliorano la UX) oppure rappresentano solo del “rumore” cognitivo inutile? • Ruolo degli effetti grafici/visuali? Più in generale, che impatto ha una grafica eccessivamente “presente”? Meglio l’approccio Google-like? • Ruolo dell’estetica nell’interfaccia? Anche (o soprattutto) per i nostri utenti “senior” un’applicazione più “bella” poi è anche più usabile?
  • 58. Quale potrebbe essere l’impatto?
  • 60. Rete sociale Forse per molti questo non sembrerà un “social network”. Ma per chi ha 70 anni, passa il tempo a casa e vive solo... è ben diverso! Cosa vuol dire rete sociale? Vuol dire relazioni. Vuol dire non essere isolato. Vuol dire non essere lasciato indietro.
  • 61. Tu chiamale se vuoi, relazioni! È o non è una rete? È o non è sociale? Supermarket Pronto soccorso Istituzioni Servizi sociali Farmacia Forze dell’ordine Amici / Conoscenti Gruppi Altri utenti
  • 62. Pensare con la propria testa... • Attenzione a non lasciarsi prendere dalle “buzzwords”: provare sempre a ragionare sul significato in italiano. • Partire da modelli conosciuti, ma esplorare anche idee in apparenza senza senso o estreme. • È necessario “volare” per vedere le cose da un punto di vista differente.
  • 63. Disegnare la user-experience... • L’empatia è utile, ma non sufficiente. • Attenzione ai modelli mentali che abbiamo acquisito. • Replicare i pattern di interazione che avvengono nel mondo reale. • Focalizzarsi sulle effettive esigenze degli utenti, su ciò di cui loro hanno bisogno. • Risposte solo da test con utenti veri.
  • 64. E per finire... Cristiano Rastelli web: www.didoo.net Daniela Panfili blog: tech.piyodesign.it twitter: @TsoDa } C’è per caso qualcuno in sala che può investire qualche milione di euro in un progetto pilota? Nel caso... :-) DESIGN interaction design
  • 65. ?A voi la parola!