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un nuovo modello di ospedale per acuti


1             un nuovo modello di ospedale per acuti




                         ituca rep eladepso id olledom ovoun nu




          _Lo scenario e il contesto
          _Metodologia di realizzazione e gestione
          _Definizione, ruolo e caratteristiche
          _Ricadute operative e realizzabilità
_Lo scenario e il contesto


       Il modello di Ospedale ad alta tecnologia e assistenza proposto va inquadrato
nello scenario tecnico-scientifico, demografico, socio-culturale e organizzativo attuale.
       È necessario tenere conto delle profonde rivoluzioni in atto nella sanità che con-
seguono a una straordinaria evoluzione delle tecnologie: dalla diagnostica per im-
magini, alle tecniche chirurgiche, anestesiologiche e rianimatorie, dalla genetica ai tra-
pianti, ecc.
       La medicina inoltre è oggi in grado di curare sempre di più, ma non sempre di
guarire; possiamo addirittura sostenere che guarisce, percentualmente, meno: pen-
siamo a esempio ai dializzati, trapiantati, cardiopatici, diabetici, oncologici, ecc.
       Esistono quindi moltitudini di persone che convivono, spesso a lungo e con
buona qualità di vita, con la malattia e che hanno bisogno di cure di nuovo tipo.
       I progressi ampiamente positivi socio-economici e culturali intervenuti in Italia e      23
nei paesi occidentali hanno reso sempre più consapevole la popolazione dei suoi di-
ritti: la salute è sempre più riconosciuta come diritto primario e si pretendono giu-
stamente prestazioni sanitarie di livello sia tecnico che di qualità globale del tratta-
mento sempre più elevati per mantenere o recuperare la salute.
       Occorre quindi un rinnovato sistema integrato per fornire risposte adeguate an-
che alle aspettative attuali in termini di diagnosi, terapia, riabilitazione, assistenza, an-
che ai “sopravvissuti” non guariti dalla malattia.
       È necessario in quest’ottica riorganizzare il sistema sanitario, rivederne le struttu-
re, in modo che ogni soggetto erogatore previsto si faccia carico di specifiche presta-
zioni, in un’ottica appunto di sistema e di corretto collegamento e collaborazione con
gli altri erogatori.
       Questo sistema, per quanto si riferisce a chi fornisce prestazioni, schematica-
mente si può definire basato su quattro grandi pilastri:

    i medici di medicina generale
    i centri diagnostici
    i centri di riabilitazione, lungo degenza e assistenza socio sanitaria
    l’Ospedale ad alta tecnologia e alta assistenza

       Occorre da un lato concentrare nell’Ospedale le terapie complesse e le alte tec-
nologie, e dall’altro potenziare le altre strutture per la diagnosi, la prevenzione, i con-
trolli e la cronicità.
       Il modello di Ospedale ipotizzato è quindi componente di un sistema di assi-
stenza complesso e integrato che dovrebbe sempre più funzionare in modo armo-
nizzato e sinergico, per configurare un’organizzazione a rete dei servizi. L’Ospedale è
nodo primario di questa rete sanitaria, senza la quale non è in grado di funzionare cor-
rettamente, poiché sarebbe subissato di richieste improprie e soffocato dall’erogazio-
ne di prestazioni a bassa complessità erogabili meglio, con minor disagio dei cittadini




                         01
e a minor costo, in altre strutture del sistema, in stretto collegamento sinergico.
                                                  Ospedale quindi come nodo importante di una rete (network), in un sistema
                                             non “ospedalocentrico” ma “cittadinocentrico”: bisogna quindi agire su ogni costi-
                                             tuente del sistema, nella sua globalità.
                                                  È un sistema complesso e difficile, di cui l’ospedale rappresenta un nodo tec-
                                             nologicamente e organizzativamente fondamentale, ma non per questo il più im-
                                             portante: c’è parità di dignità con le altre strutture e gli altri punti del sistema a rete.
                                                  Ricordiamoci che in una catena la forza finale è quella data dall’anello più de-
                                             bole e che bisogna agire quindi su tutti i punti.
                                                  Sembra comunque opportuno iniziare dall’Ospedale per acuti ad alta tecnologia
                                             e assistenza, che è il nodo più difficile e complesso (pensiamo ad es. alla comples-
                                             sità dei flussi e dei percorsi della struttura, alla molteplicità delle professionalità, spes-
                                             so di alto livello, alla evoluzione continua e alla difficoltà delle tecnologie applicate e
                                             delle apparecchiature utilizzate) e il più costoso dato che assorbe oggi circa il 50%
                                             del totale delle risorse destinate al sistema sanitario.
1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI
_Metodologia di realizzazione e gestione


      Occorre una vera e propria rivoluzione anche nel modo di concepire, progetta-
re, realizzare e gestire l’Ospedale, perché corrisponda alle nuove esigenze e alle nuo-
ve idee dei nuovi contesti.
      Devono anzitutto essere attentamente definiti, anche in base alle singole speci-
fiche esigenze del contesto territoriale, la Mission dell’Ospedale e gli obiettivi di assi-
stenza, ricerca e didattica che ne conseguono.
      In termini generali possiamo definire le finalità dell’ospedale: assicurare, in ogni
circostanza, la cura più appropriata ad ogni paziente, senza discriminazioni di sesso,
razza, nazionalità e condizione sociale, attraverso la pratica clinica integrata, la ricerca
e la formazione.
      Sia Mission che obiettivi, pur riconducibili a uno schema generale, devono ne-
cessariamente essere definiti specificamente per ogni singola realtà.                          25
      Va poi chiarita la Vision, ricordando l’immagine spesso negativa dell’Ospedale
nell’immaginario comune: a maggior ragione se dotato di alte tecnologie e con com-
plessità difficilmente comprensibili, l’Ospedale rischia di essere visto come un luogo
assolutamente ostile, disumano, con aspettativa di morte e di dolore e paura dell’i-
gnoto.
      Il nuovo Ospedale deve essere invece luogo a misura d’uomo, centrato sulla
persona e sulle sue esigenze (specie se malata e quindi debole), luogo della spe-
ranza, della guarigione, della cura (se non si può guarire), dell’accoglienza e della se-
renità dell’affidarsi.
      La difficoltà sta proprio nel conciliare la complessità e la tecnologia di una “mac-
china” che può apparire totalmente ostile e impietosa, con aspetti quali la dimensio-
ne umana, la fiducia e non la paura, l’accoglienza, la cura, il rasserenamento; in altre
parole, “l’umanizzazione”.
      È necessaria una revisione totale di approccio, un cambiamento di 180 gradi nel-
l’angolo di visuale: tutto deve essere fatto per soddisfare le necessità del singolo cit-
tadino malato e quelle della comunità che lo accoglie, e non per soddisfare tecnici-
smi o desideri di medici, infermieri, dirigenti, gestori o politici, le cui esigenze vanno
ovviamente tenute in conto ma non devono mai prevaricare quelle delle persone che
all’Ospedale si rivolgono.
      Bisogna cioè pensare all’Ospedale dal punto di vista degli utilizzatori, e non più
solo da quello degli addetti ai lavori: questa che sembra una considerazione ovvia, in
realtà non ha mai trovato adeguata applicazione e rappresenta, a nostro avviso, una
rivoluzione epocale, assolutamente necessaria.
      L’Ospedale deve essere trasparente e aperto alle altre componenti mediche e
sanitarie del sistema e a tutti i cittadini.
      Questo nuovo e rivoluzionario approccio per essere condotto con prospettive di
successo richiede che vengano definiti con esattezza e osservati, in tutte le fasi di pro-
gettazione, realizzazione e conduzione, i principi guida che devono improntare e




                         01
orientare ogni attività, ogni decisione e la “filosofia” dell’ospedale e dei comporta-
                                             menti dei suoi operatori, partendo dalla chiara mission dell’ospedale e dagli obiettivi
                                             che si pone. Solo in questo modo sarà possibile non deviare, anche involontaria-
                                             mente, dalle linee di comportamento opportune e da una coerente e univoca dire-
                                             zione e sarà possibile definire consequenzialmente le politiche istituzionali, i principi
                                             operativi, le procedure da implementare per ottemperare ai princìpi informatori.
                                                   L’iter della ideazione, progettazione, costruzione e gestione del nuovo ospedale
                                             deve seguire un metodo caratterizzato da un approccio logico, consequenziale e in-
                                             tegrato che, una volta definiti con chiarezza obiettivi e principi, segua con coerenza
                                             tutti i passi del processo necessario per realizzarlo e gestirlo, senza deviazioni.
                                                   Fondamentale quindi per i progettisti avere una buona committenza, con chia-
                                             rezza di idee e di intenti, coerenza nelle decisioni e costanza e determinazione nel-
                                             l’applicarle, senza ripensamenti, tentennamenti e cambi di indirizzo, che sappia, per
                                             ricorrere a una metafora, se vuole realizzare una villetta o invece un condominio, e
                                             precisi quali sono le caratteristiche del funzionamento gestionale da prevedere, arti-
                                             gianali o industriali, ad alta efficienza e spiccato controllo o invece più orientati agli
                                             aspetti di supporto umano e sociale.
                                                   Anche la committenza, come la progettazione, deve quindi lavorare creando un
                                             gruppo, bene integrato, di competenze multidisciplinari (tecnici sanitari, medici, eco-
                                             nomisti, infermieri, programmatori, architetti, ingeneri, ecc.) che, condivisi principi e
                                             linee guida, li applichi alle diverse fasi di realizzazione e gestione dell’Ospedale.
1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI
_Definizione, ruolo e caratteristiche


     Ai fini di una immediata percezione degli elementi innovativi di questo nuovo
modello di Ospedale – peraltro già largamente dibattuti anche a livello comunitario
– si è cercato di definirne ruolo, finalità e caratteristiche, partendo dai dieci principi
informatori o principi guida – i “comandamenti” – a cui deve attenersi il nuovo Ospe-
dale, che la commissione ministeriale aveva definito.
     Questi principi sono stati sviluppati e perfezionati e se ne è valutato il grado di
condivisione e di applicabilità, sia all’interno del panel di partecipanti alla ricerca, sia
in consensus conference.
     I concetti e i principi sono risultati ampiamente approvati, chiaramente con va-
lutazioni differenti in rapporto all’applicabilità nelle diverse realtà locali.
     È anche stato fatto un tentativo di grading dell’importanza attribuita ai singoli prin-
cipi e alle ricadute che ne derivano, che ha dimostrato come, pur con notevoli diffe-             27
renze nella valutazione, sono principalmente l’umanizzazione e l’organizzazione a es-
sere considerate ai primi livelli per importanza. Questi dati e risultati sono consultabili
nel CD          all’interno dello spazio riservato al sottoprogetto per la Gestione.



_PRINCIPI ISPIRATORI: IL DECALOGO

      Partendo dai principi, largamente condivisi, definiti dalla commissione ministe-
riale, che sono alla base del nostro lavoro, sono stati effettuati approfondimenti e pre-
cisazioni e soprattutto sono state individuate e descritte le azioni che ne conseguo-
no sul piano progettuale e su quello dell’operatività quotidiana.
      I principi informatori sono tra loro strettamente interrelati e la loro individuazio-
ne, la loro enucleazione, il loro numero e l’ordine di esposizione (non gerarchico)
hanno un valore puramente didascalico.
      Sono stati riassunti in un decalogo:


1.   UMANIZZAZIONE              Centralità della persona
2.   URBANITÀ                   Integrazione con il territorio e la città
3.   SOCIALITÀ                  Appartenenza e solidarietà
4.   ORGANIZZAZIONE             Efficacia, efficienza e benessere percepito
5.   INTERATTIVITÀ              Completezza e continuità assistenziale
6.   APPROPRIATEZZA             Correttezza delle cure e dell’uso delle risorse
7.   AFFIDABILITÀ               Sicurezza e tranquillità
8.   INNOVAZIONE                Rinnovamento diagnostico, terapeutico, tecnologico, informatico
9.   RICERCA                    Impulso all’approfondimento intellettuale e clinico-scientifico
10. FORMAZIONE                  Aggiornamento professionale e culturale




                         01
Ogni principio informatore si esplicita con differenti modalità e si può esprimere
                                                                      in varie e molteplici azioni: alcune sono note, almeno in parte (anche se spesso non
                                                                      ben focalizzate, introiettate e fatte proprie).
                                                                           Si è quindi cercato di illustrare sinteticamente ogni principio specificando per cia-
                                                                      scuno:

                                                                          definizione
                                                                          significato
                                                                          azioni
                                                                          eventuali esempi di realizzazione pratica.




                                             1.umanizzazione
                                                 =
                                                  CENTRALITÀ DELLA PERSONA                                       posti (anche gli operatori sono persone,
                                                                                                                 da tenere in grande conto, ma distinguendo il
                                                  Tutto deve ruotare intorno alla persona e alle                 fine dai mezzi e non confondendo quindi gli
                                                  sue necessità.                                                 obiettivi e le priorità).
                                                  Il paziente è la “stella polare” che dà la direzio-
                                                  ne, la rotta e il senso da seguire. È un capovolgi-            _le azioni Un ambiente a misura d’uomo,
                                                  mento completo, una novità considerevole nel-                  confortevole e amico. Architettura, arredi, fi-
                                                  l’approccio: finora gli ospedali sono stati proget-            niture, colori, qualità dei materiali, segnaleti-
                                                  tati e hanno funzionato                                        ca, suoni, odori, temperatura, umidità, venti-
                                                  in base alle esigenze degli operatori:                         lazione, luminosità, vista, pulizia e igiene:
                                                  medici in primo luogo, ma anche infermieri, tec-               tutto deve comunicare calore e accoglienza
1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI




                                                  nici, gestori, burocrati, economisti,                          (non freddezza tecnica, ostilità e paura).
                                                  spesso con modesto senso del servizio e del do-                L’ergonomia, ovvero la corretta interrelazione
                                                  vere e alto senso del proprio ruolo e dei propri               tra uomo, macchina e ambiente, sarà uno de-
                                                  diritti.                                                       gli elementi caratterizzanti, e comporterà una
                                                  L’Ospedale orientato al paziente definisce                     maggiore facilità e affidabilità
                                                  “processi” diagnostici e terapeutici centrati sul-             nell’uso di macchine e impianti e nelle attività
                                                  la soluzione dei problemi di salute e capaci di                quotidiane, per i cittadini e gli operatori.
                                                  soddisfare i bisogni quotidiani e i diritti fonda-             Vanno garantite privacy, comfort, accoglienza,
                                                  mentali del paziente: essere informato e gui-                  ascolto, orientamento, trasparenza, comuni-
                                                  dato, trovarsi in un ambiente a misura d’uo-                   cazione, informazione.
                                                  mo, sicuro, confortevole, in cui sia garantita la              Va altrettanto garantita la lotta al dolore in
                                                  privacy, non dover vivere in eccessiva promi-                  tutte le sue forme.
                                                  scuità con altri, ricevere i parenti senza vincoli             Il concetto corrente di ospedale come luogo
                                                  ingiustificati.                                                di dolore, sofferenza e morte, dovrà essere
                                                  Umanizzazione significa, dunque, centralità del                trasformato in quello di ospedale “aperto”,
                                                  paziente, ma anche massima considerazione                      ossia luogo di speranza, di lotta al dolore e
                                                  per gli operatori e il forte stress cui sono sotto-            sollievo alla sofferenza, di guarigione o cura.
2.urbanità
     =
     INTEGRAZIONE COL TERRITORIO E LA CITTÀ                 in caso di emergenza o catastrofe: accessibilità,        29
                                                            mezzi di trasporto, viabilità, sicurezza dei per-
     L’ospedale deve avere una valenza positiva             corsi, percorsi alternativi, punti critici (strettoie,
     per la città e i cittadini. Deve perdere il caratte-   ecc.), sicurezza idrogeologica (esondazioni, fra-
     re di recinto chiuso, impermeabile e oscuro,           ne), sismica (presenza di faglie importanti vici-
     storicamente nato per “proteggere” i sani              ne o di condizioni favorevoli all’amplificazione
     dai malati.                                            dello scuotimento sismico) anche per il funzio-
     È una struttura aperta al territorio, capace di        namento di impianti e apparecchiature.
     fare da catalizzatore e di fecondare le periferie      L’integrazione con la città: il concetto è quello
     urbane come elemento primario trainante di             dell’ospedale aperto, che significa non solo
     una nuova organizzazione di attrezzature col-          struttura trasparente e leggibile ma anche
     lettive chiamata a ridisegnare la città.               ospedale-città, ovvero sistema complesso pluri-
                                                            funzionale composto da aree a diverso grado
     _le azioni Localizzare correttamente le aree           di protezione e accessibilità, comunque a ele-
     ospedaliere per ottimizzare il potenziale di ri-       vato valore ambientale, e usufruibili almeno in
     qualificazione urbana di un intorno molto am-          parte da tutti i cittadini, non solo dei malati e
     pio.                                                   degli accompagnatori, come, ad esempio, il
     Solo una localizzazione “progettata” tenendo           parco.
     conto dei piani e dei processi di trasformazio-        Così concepiti, gli ospedali, anche di media
     ne della città e del territorio consente un dialo-     grandezza, necessitano di ampi spazi
     go corretto tra il nuovo intervento e la città, ed     (10-15 ettari) irreperibili nei centri storici: di-
     è solo in questa dimensione che il nuovo ospe-         ventano grandi occasioni per riqualificare aree
     dale può diventare una grande occasione di ri-         periferiche (ad es. aree industriali o di servizio
     disegno delle aree periferiche urbane e un             dismesse, caserme, …).
     punto di riferimento fondamentale per il baci-         Si dovranno quindi realizzare tipologie architet-
     no di popolazione che ad esso fa riferimento.          toniche non dissonanti ma integrate con l’in-
     La localizzazione deve puntare a rendere mas-          torno urbano per altezza, forma e rappresenta-
     sima la fruibilità sia in condizioni ordinarie sia     tività.




                                                      01
3. socialità
                                                   =
                                                                                                              nizzazione, la maggiore specializzazione e fram-
                                                                                                              mentazione dei processi con una forte polidisci-
                                                    APPARTENENZA E SOLIDARIETÀ                                plinarietà e integrazione.

                                                    Un ospedale autenticamente inserito nella co-             _le azioni       La professionalità degli addetti si-
                                                    munità sociale significa recupero del senso               gnifica efficacia. La corretta gestione significa effi-
                                                    di appartenenza, molto forte nel passato, sia per         cienza. L’accoglienza, la cortesia, il senso di sicu-
                                                    la comunità locale, sia per chi lo sosteneva con          rezza e il comfort significano benessere percepito.
                                                    lungimirante filantropia.                                 Dovranno essere superate le suddivisioni
                                                    Integrazione con il contesto socio-culturale quin-        per funzioni o competenze e si darà spazio a
                                                    di come riscoperta del valore dell’interdipen-            una organizzazione per “processi” (o percorsi di
                                                    denza e della solidarietà; permeabilità e dispo-          diagnosi e terapia): il paziente percorrerà un
                                                    nibilità alle attività di intrattenimento, culturali, e   tragitto “orizzontale” attraversando, nel corso
                                                    alle istanze della società civile espresse dalle as-      del trattamento, una serie a volte molto articola-
                                                    sociazioni                                                ta di unità operative.
                                                    di cittadini e dalle organizzazioni di volontariato.      L’organizzazione deve attenersi a questo enun-
                                                                                                              ciato: il modello tradizionale, per “funzioni”, ti-
                                                    _le azioni      Caratterizzare l’edificio come            picamente verticale e a forte gerarchia all’inter-
                                                    “ospedale aperto” ossia integrato da attività “pe-        no delle singole aree specialistiche, non è adatto
                                                    risanitarie”: esercizi commerciali, alberghieri e         a garantire l’interdisciplinarietà e l’integrazione in-
                                                    di ristorazione, servizi (poste, banca) e attrezza-       dispensabili.
                                                    ture collettive (asilo nido).                             Il modello dipartimentale, al contrario, è idoneo
                                                    Prevedere spazi per attività culturali e di intratte-     a superare l’odierna suddivisione delle compe-
                                                    nimento (biblioteca, auditorium).                         tenze, contribuendo a rendere esplicite e condi-
                                                    Nell’area di accoglienza saranno organizzati              vise le finalità di lavoro di persone che afferisco-
                                                    spazi per le associazioni di volontariato e               no a discipline e professionalità diverse.
                                                    di assistenza sociale.                                    Favorisce l’uso ottimale dei posti letto, del per-
1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI




                                                                                                              sonale e di tutte le risorse.
                                                                                                              Promuove la formulazione di linee guida e pro-

                                             4. organizzazione
                                                   =
                                                                                                              tocolli diagnostico-terapeutici.

                                                    EFFICACIA, EFFICIENZA                                     Alcuni esempi organizzativi: concentrazione de-
                                                    E BENESSERE PERCEPITO                                     gli studi medici, delle sale di riunione, segreterie
                                                                                                              e biblioteche scientifiche in apposite aree. Le
                                                    L’Ospedale, per soddisfare le legittime attese dei        aree di degenza non conterranno studi medici
                                                    singoli e della collettività, deve ricercare un alto      (se non quelli direttamente connessi
                                                    livello di qualità.                                       al processo di diagnosi e cura).
                                                    Deve dunque perseguire costantemente il meto-             Degenze flessibili e intercambiabili, utilizzabili
                                                    do della qualità totale, basata su criteri che ten-       da diverse unità operative per differenti speciali-
                                                    dono alla creazione di processi di miglioramen-           tà, con differenti livelli di intensità di cure.
                                                    to continuo dei servizi offerti.                          Centralizzazione accentuata di servizi di diagno-
                                                    Favorirà interventi interdisciplinari e interfunzio-      si e cura.
                                                    nali che sono i soli in grado di tutelare la salute,      Contiguità (o almeno vicinanza e facile accessi-
                                                    facendo convivere, grazie a un’adeguata orga-             bilità), dei servizi interrelati nei processi di cura.
5. interattività
      =
                                                                     di telemedicina, nonché l’attivazione di video-
                                                                     conferenze o collegamenti video
       COMPLETEZZA E CONTINUITÀ ASSISTENZIALE                        via internet su sistemi organizzati preventiva-
                                                                     mente
       Nella concezione unitaria e globale della rete                (consultazioni con webcam).
       dei servizi sanitari, la permanenza in ospedale
       rappresenta solo uno – anche se molto impor-
       tante – dei momenti del percorso diagnostico e
       curativo.
                                                               6. appropriatezza
                                                                     =
       In questo percorso le attività di prevenzione,                CORRETTEZZA DELLE CURE E DELL’USO
       diagnosi, controllo e terapie che non richiedano              DELLE RISORSE
       ricovero devono essere effettuate sul territorio e
       in diretta vicinanza con le aree residenziali.                Le prestazioni devono corrispondere alle reali
       L’Ospedale è invece deputato alle terapie in rico-            necessità del paziente: è necessario non omette-
       vero, oltre che alle attività di alto livello o com-          re alcuna delle prestazioni opportune,
       plessità operativa o tecnologica.                             né effettuarne di inutili.
       Integrazione e continuità dell’intero processo de-            È indispensabile la presenza nell’ospedale              31
       vono avere la massima attenzione e costituire                 del ventaglio di specialità necessarie,
       obiettivo primario anche dell’Ospedale.                       delle disponibilità tecnologiche e dei
       Occorre facilitare al massimo il dialogo col terri-           sistemi informativi per favorire la massima tem-
       torio, in particolare coi medici di medicina gene-            pestività di intervento.
       rale, e lo scambio di competenze e informazioni               Va evitato l’utilizzo di strutture di livello più im-
       fra tutti gli attori del sistema,                             pegnativo rispetto al necessario o, al contrario,
       in particolare con le strutture per i cronici, per la         non si dovrà intervenire con prestazioni inade-
       riabilitazione e con quelle socio-assistenziali.              guate in casi che richiedano livelli di cura mag-
                                                                     giori.
       _le azioni      L’apertura completa dell’Ospedale             Il livello di assistenza nelle degenze per acuti
       alle strutture territoriali e ai medici di famiglia           può e deve essere differenziato in base alla
       comporterà una stretta collaborazione prima,                  complessità delle cure necessarie e al grado di
       durante e dopo il ricovero, con condivisione del-             dipendenza.
       le informazioni, in forma integrata.                          L’utilizzo dei ricoveri va riservato a pazienti acu-
       L’interconnessione col territorio sarà indispensa-            ti, non autosufficienti per motivi legati alla pato-
       bile in un sistema basato sulla centralità della              logia o alle procedure interventistiche
       persona che eviti disagi, disorientamento, dupli-             da attuare.
       cazioni di prestazioni.                                       Va incentivato l’uso, ove possibile, del day ho-
       Si dovrà prevedere il potenziamento dei sistemi               spital e dell’ambulatorio, ovvero della struttura
       informatici, in particolare di Internet e di Intra-           più “leggera” adeguata alla specifica situazione.
       net, favorendo la possibilità di prenotazioni dal
       territorio (medici, farmacie) e di trasmissione te-           _le azioni      Si dovrà ottenere il corretto di-
       lematica di esami, dati, risultati.                           mensionamento dell’Ospedale nel suo insieme e
       Sarà favorita una facile leggibilità e l’accesso              nei rapporti tra i differenti servizi.
       agli ospedali per i medici, con luoghi e tempi                Il posto letto non sarà più il principale parame-
       per incontri tra operatori dell’ospedale e                    tro di riferimento per il dimensionamento, bensì
       del territorio e pratiche interconcordate                     il numero delle prestazioni erogabili, e cioè la




                                                        01
capacità di prestazioni diagnostiche e terapeuti-            • capacità reali di collaborazione interdisciplinare;
                                                    che del sistema (casi trattati).                             • disponibilità delle competenze, delle tecnolo-
                                                    Si dovrà perseguire l’abbassamento della de-                 gie e delle apparecchiature necessarie;
                                                    genza media tramite un uso corretto delle risor-             • uso di linee guida e protocolli e percorsi di
                                                    se e una migliore organizzazione.                            cura basati su prove di efficacia (EBM);
                                                    Saranno utilizzate diverse tipologie di degenza              • sistemi per ridurre i rischi idrogeologici, sismi-
                                                    in relazione all’intensità delle cure e alla tipolo-         ci, incendio, infettivo, elettrico, etc.;
                                                    gia di assistenza richiesta: a) terapie intensive            • impianti e apparecchiature costantemente
                                                    (intensive care); b) alto grado di assistenza                manutenuti e a norme;
                                                    (high care); c) basso grado di assistenza (low               • organizzazione e rispetto dei flussi e dei per-
                                                    care); d) degenze solo diurne (day hospital; day             corsi (malati, visitatori, medici, materiali etc) con
                                                    surgery). È prevista l’ospitalità in albergo per             protezione da indebite intrusioni;
                                                    pazienti autosufficienti che, per motivi logistici o         • facilità di manutenzione, pulizia e sanificazio-
                                                    di opportunità, pur non bisognosi di ricovero,               ne di ambienti e materiali (con uso di macchine
                                                    debbano soggiornare in vicinanza dell’ospedale               e tecnologie aggiornate).
                                                    per eventuale intervento d’urgenza o per con-
                                                    trolli e prestazioni ripetuti.
                                                    Con un utilizzo appropriato, un ospedale di di-
                                                    mensioni contenute può servire una grande
                                                                                                           8. innovazione
                                                                                                                 =
                                                    area geografica, senza bisogno di un altissimo               RINNOVAMENTO DIAGNOSTICO,
                                                    numero di posti letto.                                       TERAPEUTICO, TECNOLOGICO, INFORMATICO


                                                                                                                 L’Ospedale muta rapidamente. È necessaria una
                                                                                                                 buona flessibilità strutturale e organizzativa.

                                             7. affidabilità
                                                    =
                                                                                                                 Bisogna poter recepire facilmente e tempestiva-
                                                                                                                 mente le innovazioni e i cambiamenti tecnologi-
                                                    SICUREZZA E TRANQUILLITÀ                                     ci e organizzativi, e anche formali.
1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI




                                                                                                                 La struttura deve essere il più possibile preveg-
                                                    Immagine e percezione di una reale affidabilità              gente, neutrale e flessibile con facilità di adattar-
                                                    significano fiducia verso l’ospedale e le sue atti-          si alle nuove funzioni necessarie.
                                                    vità da parte di chi a lui ricorre.
                                                    L’affidabilità implica una reale capacità diagno-            _le azioni       La struttura organizzativa e for-
                                                    stico-terapeutica.                                           male dovrà consentire modificazioni e crescite
                                                    Comporta inoltre sicurezza ambientale, tecnico-              senza compromettere l’intrinseca coerenza;
                                                    costruttiva, impiantistica, delle apparecchiature            ugualmente dovrà possedere una elevata poten-
                                                    medicali, igienica con riferimento ad aria, ac-              zialità di variazioni interne ed espansioni ester-
                                                    qua, cibo, strumenti, arredi, ecc.                           ne, in grado di non ledere gli aspetti strutturali e
                                                    A tutto questo si aggiunge il rispetto della pri-            formali.
                                                    vacy e l’abbattimento dei rumori.                            Dovrà prevedere sistemi costruttivi che consen-
                                                                                                                 tano il montaggio, lo smontaggio, lo spostamen-
                                                    _le azioni      Per conservare un’immagine di                to, l’aggiunta degli elementi attraverso lavora-
                                                    affidabilità saranno necessari preparazione, ag-             zioni a secco, non polverose, non rumorose,
                                                    giornamento continuo e impegno di tutti gli                  ecc., nonché l’espandibilità e l’adeguabilità sem-
                                                    operatori, oltre che:                                        plice degli impianti idromeccanici, elettrici di si-
curezza, ecc.
      Dovrà prevedere aree “polmone” per le proba-
                                                               10. formazione
                                                                    =
      bili espansioni, specie nei settori ad alta poten-            AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE E CUL-
      zialità innovativa (es.: diagnostica per immagi-              TURALE
      ni).
      Altri elementi indispensabili saranno la modula-              L’aggiornamento continuo di medici, infermieri,
      rità e l’interscambiabilità di ambienti, arredi e             tecnici e di tutti gli operatori è presupposto indi-
      apparecchiature.                                              spensabile per l’adeguamento all’evoluzione
      Saranno necessari diversi livelli di flessibilità: in-        tecnologica e professionale della medicina.
      terna edilizia (sistemi costruttivi, maglia struttu-          L’Ospedale deve essere anche luogo di educa-
      rale modulare); interna funzionale (ritagliabilità            zione sanitaria e occasione di cultura
      per aree funzionali); interna planimetrica (aree              per i cittadini.
      polmone libere, semifinite, collocate in punti                La creazione di una nuova figura di infermiere
      strategici per espansioni settoriali); esterna pla-           professionale che consenta l’esercizio di
      nimetrica (possibili espansioni da realizzarsi in             una funzione intermedia tra quella attualmente
      aree predisposte, già preconfigurate ad hoc).                 svolta e quella del medico è un obiettivo prima-
                                                                    rio del sistema assistenziale.                         33


9. ricerca
      =
                                                                    _le azioni       Si dovrà dare una rilevanza sem-
                                                                    pre maggiore alle aree destinate specificamente
      IMPULSO ALL’APPROFONDIMENTO                                   alla formazione, alla didattica, alle riunioni
      INTELLETTUALE E CLINICO-SCIENTIFICO                           scientifiche, ai convegni.
                                                                    Aprire queste aree alla città, significherà consen-
      L’Ospedale deve essere luogo di ricerca clinico-              tire loro di svolgere una funzione di “ponte” tra
      scientifica e intellettuale.                                  interno ed esterno.
      L’attività di ricerca costituisce un formidabile              Sarà infine necessario favorire lo sviluppo di
      moltiplicatore delle capacità assistenziali, stimo-           nuove professionalità anche con l’applicazione
      lando la curiosità del sapere, il rinnovamento e              pratica e la valutazione sul campo dei concetti
      l’adeguamento continuo delle conoscenze.                      teorici.
      L’Ospedale possiede un grande patrimonio di
      dati sulle malattie e la salute che costituisce una
      grande risorsa per la ricerca e i progressi nelle
      conoscenze scientifiche.

      _le azioni      L’Ospedale dovrà permettere e fa-
      vorire lo sviluppo di un’attività di ricerca preva-
      lentemente clinica ed epidemiologica continua,
      integrata e in collegamento e collaborazione
      con strutture esterne.
      Dovrà inoltre predisporre luoghi e strumenti
      per la ricerca, e in particolare un sistema infor-
      matico in grado di supportarla, che consenta
      quindi attività integrata clinica, di ricerca e am-
      ministrativa.




                                                         01
_MISSION E OBIETTIVI

                                                  In base ai principi illustrati l’Ospedale dovrà avere come mission quella di assi-
                                             curare, in qualsiasi circostanza, la cura più appropriata a ogni paziente, senza discri-
                                             minazioni di sesso, razza, nazionalità e condizione sociale, attraverso la pratica clinica
                                             integrata, la ricerca e la formazione.
                                                  Dovrà provvedere alla assistenza e al trattamento della fase acuta della malattia
                                             attraverso interventi diagnostici, terapeutici e riabilitativi, tecnologicamente aggiornati,
                                             in regime di ricovero di emergenza e urgenza, ordinario, diurno, ambulatoriale e do-
                                             miciliare.
                                                  L’Ospedale sarà anche luogo di sviluppo di cultura sanitaria, di ricerca intellettuale
                                             e di aggiornamento professionale per i medici interni, per quelli esterni, per il perso-
                                             nale infermieristico e per la collettività. L’alta professionalità degli operatori è, infatti, il
                                             capitale più prezioso di cui dispone l’Ospedale per assolvere la propria mission.



                                             _CONNOTAZIONE

                                                   L’Ospedale deputato all’assistenza terapeutica polispecialistica per acuti di alto o
                                             medio livello è quindi nodo primario della rete sanitaria, integrato con la rete dei ser-
                                             vizi territoriali di assistenza e cura – prevenzione, assistenza di base e on line, dia-
                                             gnostica e terapia specialistica, assistenza farmaceutica, assistenza domiciliare inte-
                                             grata, riabilitazione, lungo degenza, alta specializzazione – che, interagendo, devono
                                             assicurare un’adeguata e completa funzione di filtro e di garanzia dell’intero proces-
                                             so diagnostico-terapeutico.
                                                   L’Ospedale è componente fondamentale del sistema di assistenza alla popola-
                                             zione in caso di emergenza prodotta da eventi naturali o antropici. Come tale è ope-
1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI




                                             ra strategica ai fini della protezione civile.
                                                   In condizioni di emergenza deve garantire l’erogazione delle funzioni essenziali,
                                             anche se eventualmente con standard ridotti.
                                                   L’efficacia della cura, l’umanizzazione dell’assistenza, l’arricchimento intellettuale
                                             e professionale del medico e del personale infermieristico e l’efficienza della gestio-
                                             ne sono i fattori che devono garantire l’alta qualità delle prestazioni ospedaliere.
                                                   L’Ospedale, dunque, come luogo di accumulazione di conoscenza clinico-scien-
                                             tifica, di ricerca intellettuale, di aggiornamento professionale per i medici – interni ed
                                             esterni – e per il personale infermieristico e amministrativo.
                                                   Così la ricerca e la formazione che questo Ospedale prevede e promuove costi-
                                             tuiscono la base propedeutica indispensabile per il raggiungimento e il manteni-
                                             mento dell’obiettivo primario del modello: l’alta qualità dell’assistenza.
                                                   Per raggiungere questo obiettivo è necessario che siano presenti contempora-
                                             neamente nell’Ospedale sia tutte le professionalità medico-specialistiche, sanitarie,
                                             organizzative e gestionali, sia tutte le tecnologie necessarie o opportune e, non ulti-
                                             ma, una cultura organizzativa in grado di utilizzare tutti gli strumenti che le moderne
                                             tecnologie, anche informatiche, rendono oggi disponibili.
                                                   Per garantire questo a costi accessibili è necessario che la dimensione delle at-
tività dell’Ospedale sia sufficientemente grande per giustificare la disponibilità di così
grandi risorse; d’altro canto la dimensione non deve essere troppo grande perché ciò de-
terminerebbe difficoltà talvolta insormontabili per una corretta gestione. È quindi neces-
sario garantire un dimensionamento calibrato dell’Ospedale, che garantisca equilibrio tra
disponibilità e buona gestione delle risorse.
      La struttura fisica del nuovo Ospedale si caratterizza per l’estrema flessibilità fa-
vorita dalla modularità delle soluzioni edilizie e impiantistiche adottate.
      Anche il sistema organizzativo dovrà rispondere alla massima flessibilità.
      Questo consentirà un approccio funzional-strutturale nel quale le strutture fisiche
e organizzative si possano velocemente e facilmente adattare alle esigenze delle at-
tività, e non un approccio (come quelli usuali) nel quale siano le funzioni a doversi
con difficoltà adattare a strutture fisse, sclerotiche e difficilmente riconformabili.
      In quest’ottica sarà possibile in ogni momento, anche dopo l’avvio operativo, va-
riarne i contenuti di funzioni e attività, per seguire l’evolversi tumultuoso del progres-
so medico e della tecnologia e conformarsi alla domanda dei singoli cittadini e della
collettività.
                                                                                                35

_ORGANIZZAZIONE PER “PROCESSI”

      La struttura del nuovo Ospedale supera il concetto del reparto tradizionale: le
funzioni specifiche non sono più legate alla peculiarità delle singole discipline spe-
cialistiche bensì sono realizzabili in settori di facility il più possibile comuni. I proces-
si di diagnosi e cura del singolo malato seguono, così, percorsi integrati – possibil-
mente predefiniti, organizzati “orizzontalmente” e non gerarchicamente – che inter-
secano le diverse facility.
      Pertanto degenze, sale operatorie, laboratori, ambulatori, servizi speciali di diagno-
si e cura ecc. saranno il più possibile centralizzati e utilizzabili da molteplici professio-
nalità, fatte salve ovviamente le situazioni per le quali specifiche e inderogabili neces-
sità indichino di riservare una particolare risorsa a una specifica branca specialistica.



_PECULIARITÀ DEL MODELLO

     Il modello del nuovo Ospedale si caratterizza quindi principalmente per:

 alta capacità e complessità di prestazioni a fronte di una capienza contenuta del-
l’area di degenza;
 alta qualità e graduazione di intensità di assistenza delle degenze;
 contenimento del tempo medio di ricovero;
 continuità dell’assistenza;
 sviluppo delle prestazioni in ambulatorio e diurne (day hospital e day surgery);
 alta utilizzazione delle attrezzature specialistiche;
 alta flessibilità strutturale e di utilizzo;
 dimensione contenuta e compattezza della struttura con ottimizzazione dei percorsi;




                         01
organizzazione per processi di cura;
                                                contiguità dei servizi più utilizzati nell’ambito dei percorsi di diagnosi e cura;
                                                ottimizzazione dei flussi;
                                                sicurezza e contenimento del rischio;
                                                integrazione con la città e il contesto socio-culturale;
                                                coordinamento con le altre strutture del Servizio Sanitario Nazionale.
1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI
_Ricadute operative e fattibilità


      Anche nella fase di gestione, che segue quella di progettazione, è fondamenta-
le riferirsi sempre ai principi informatori del nuovo modello di Ospedale.
      Appare ovvio infatti che non basta progettare e realizzare il modello in base a
principi o idee guida, ma che anche nella conduzione routinaria del giorno per giorno
questi principi devono trovare applicazione, o tutta la realizzazione verrà vanificata.
      È pertanto indispensabile che le politiche (e cioè le policies, indirizzi, linee di con-
dotta) dell’istituzione vengano definite e scritte in base ai principi e trovino applicazio-
ne nei principi operativi e nelle procedure che ne discendono e che ogni istituzione, au-
tonomamente, in base alle sue realtà e alle sue particolarità, vorrà e dovrà darsi.
      È altrettanto indispensabile che le politiche e i principi operativi vengano regolar-
mente applicati e osservati e che l’operatività dell’istituzione corrisponda costante-
mente a quanto enunciato, e cioè si faccia ciò che si è deciso e si è scritto, variando-         37
lo se necessario senza venir meno ai principi, e riscrivendo quello che realmente si fa.



_REALIZZABILITÀ DEL MODELLO

      Contestualizzando i principi informatori e applicandoli a uno specifico progetto,
applicando le linee guida oltre che per la progettazione anche per la realizzazione e
la gestione che ne derivano, è possibile e auspicabile tradurre in pratica i principi in-
dividuati e sperimentare le reali possibilità di applicarli concretamente nella operati-
vità, dando così concreta attuazione a prototipi concepiti secondo il nuovo modello
di Ospedale polispecialistico per acuti con alto livello di assistenza, organizzato in di-
partimenti, nodo primario del sistema sanitario ipotizzato.
      Un Ospedale il cui funzionamento avvenga per processi e non secondo funzio-
ni, con elevato grado di interdisciplinarietà, polispecialità e integrazione.
      Un Ospedale permeabile: ovvero aperto, non più un “recinto” per proteggere i
sani dai malati, bensì un pezzo di città in cui i luoghi della città – la strada, la piazza,
i negozi, il parco – penetrino nel cuore dell’edificio connotandone l’aspetto e una
buona parte del complesso accolga funzioni pubbliche aperte alla città.
      Un Ospedale in cui i principi di contiguità, di modularità, di standardizzazione e
di centralizzazione dei servizi trovino pieno soddisfacimento.
      Allo stesso modo ci sembra che anche l’amichevolezza e l’accoglienza della strut-
tura, il comfort e il calore umano che devono rendere l’Ospedale luogo amico, siano
raggiungibili salvaguardando al contempo le necessità complesse, multiple e peculiari
della “macchina” che può permanere efficace ed efficiente nelle sue prestazioni.
      È una tipologia di Ospedale che può conciliare la dimensione umana e la buo-
na funzionalità e cercare quindi di rendere possibili simultaneamente ed efficace-
mente gradevolezza e funzionalità, alta tecnologia e soddisfazione degli operatori, dei
singoli cittadini e della collettività.




                         01

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Principi tecnici, organ e gest di ospedali cap 1

  • 1. un nuovo modello di ospedale per acuti 1 un nuovo modello di ospedale per acuti ituca rep eladepso id olledom ovoun nu _Lo scenario e il contesto _Metodologia di realizzazione e gestione _Definizione, ruolo e caratteristiche _Ricadute operative e realizzabilità
  • 2. _Lo scenario e il contesto Il modello di Ospedale ad alta tecnologia e assistenza proposto va inquadrato nello scenario tecnico-scientifico, demografico, socio-culturale e organizzativo attuale. È necessario tenere conto delle profonde rivoluzioni in atto nella sanità che con- seguono a una straordinaria evoluzione delle tecnologie: dalla diagnostica per im- magini, alle tecniche chirurgiche, anestesiologiche e rianimatorie, dalla genetica ai tra- pianti, ecc. La medicina inoltre è oggi in grado di curare sempre di più, ma non sempre di guarire; possiamo addirittura sostenere che guarisce, percentualmente, meno: pen- siamo a esempio ai dializzati, trapiantati, cardiopatici, diabetici, oncologici, ecc. Esistono quindi moltitudini di persone che convivono, spesso a lungo e con buona qualità di vita, con la malattia e che hanno bisogno di cure di nuovo tipo. I progressi ampiamente positivi socio-economici e culturali intervenuti in Italia e 23 nei paesi occidentali hanno reso sempre più consapevole la popolazione dei suoi di- ritti: la salute è sempre più riconosciuta come diritto primario e si pretendono giu- stamente prestazioni sanitarie di livello sia tecnico che di qualità globale del tratta- mento sempre più elevati per mantenere o recuperare la salute. Occorre quindi un rinnovato sistema integrato per fornire risposte adeguate an- che alle aspettative attuali in termini di diagnosi, terapia, riabilitazione, assistenza, an- che ai “sopravvissuti” non guariti dalla malattia. È necessario in quest’ottica riorganizzare il sistema sanitario, rivederne le struttu- re, in modo che ogni soggetto erogatore previsto si faccia carico di specifiche presta- zioni, in un’ottica appunto di sistema e di corretto collegamento e collaborazione con gli altri erogatori. Questo sistema, per quanto si riferisce a chi fornisce prestazioni, schematica- mente si può definire basato su quattro grandi pilastri: i medici di medicina generale i centri diagnostici i centri di riabilitazione, lungo degenza e assistenza socio sanitaria l’Ospedale ad alta tecnologia e alta assistenza Occorre da un lato concentrare nell’Ospedale le terapie complesse e le alte tec- nologie, e dall’altro potenziare le altre strutture per la diagnosi, la prevenzione, i con- trolli e la cronicità. Il modello di Ospedale ipotizzato è quindi componente di un sistema di assi- stenza complesso e integrato che dovrebbe sempre più funzionare in modo armo- nizzato e sinergico, per configurare un’organizzazione a rete dei servizi. L’Ospedale è nodo primario di questa rete sanitaria, senza la quale non è in grado di funzionare cor- rettamente, poiché sarebbe subissato di richieste improprie e soffocato dall’erogazio- ne di prestazioni a bassa complessità erogabili meglio, con minor disagio dei cittadini 01
  • 3. e a minor costo, in altre strutture del sistema, in stretto collegamento sinergico. Ospedale quindi come nodo importante di una rete (network), in un sistema non “ospedalocentrico” ma “cittadinocentrico”: bisogna quindi agire su ogni costi- tuente del sistema, nella sua globalità. È un sistema complesso e difficile, di cui l’ospedale rappresenta un nodo tec- nologicamente e organizzativamente fondamentale, ma non per questo il più im- portante: c’è parità di dignità con le altre strutture e gli altri punti del sistema a rete. Ricordiamoci che in una catena la forza finale è quella data dall’anello più de- bole e che bisogna agire quindi su tutti i punti. Sembra comunque opportuno iniziare dall’Ospedale per acuti ad alta tecnologia e assistenza, che è il nodo più difficile e complesso (pensiamo ad es. alla comples- sità dei flussi e dei percorsi della struttura, alla molteplicità delle professionalità, spes- so di alto livello, alla evoluzione continua e alla difficoltà delle tecnologie applicate e delle apparecchiature utilizzate) e il più costoso dato che assorbe oggi circa il 50% del totale delle risorse destinate al sistema sanitario. 1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI
  • 4. _Metodologia di realizzazione e gestione Occorre una vera e propria rivoluzione anche nel modo di concepire, progetta- re, realizzare e gestire l’Ospedale, perché corrisponda alle nuove esigenze e alle nuo- ve idee dei nuovi contesti. Devono anzitutto essere attentamente definiti, anche in base alle singole speci- fiche esigenze del contesto territoriale, la Mission dell’Ospedale e gli obiettivi di assi- stenza, ricerca e didattica che ne conseguono. In termini generali possiamo definire le finalità dell’ospedale: assicurare, in ogni circostanza, la cura più appropriata ad ogni paziente, senza discriminazioni di sesso, razza, nazionalità e condizione sociale, attraverso la pratica clinica integrata, la ricerca e la formazione. Sia Mission che obiettivi, pur riconducibili a uno schema generale, devono ne- cessariamente essere definiti specificamente per ogni singola realtà. 25 Va poi chiarita la Vision, ricordando l’immagine spesso negativa dell’Ospedale nell’immaginario comune: a maggior ragione se dotato di alte tecnologie e con com- plessità difficilmente comprensibili, l’Ospedale rischia di essere visto come un luogo assolutamente ostile, disumano, con aspettativa di morte e di dolore e paura dell’i- gnoto. Il nuovo Ospedale deve essere invece luogo a misura d’uomo, centrato sulla persona e sulle sue esigenze (specie se malata e quindi debole), luogo della spe- ranza, della guarigione, della cura (se non si può guarire), dell’accoglienza e della se- renità dell’affidarsi. La difficoltà sta proprio nel conciliare la complessità e la tecnologia di una “mac- china” che può apparire totalmente ostile e impietosa, con aspetti quali la dimensio- ne umana, la fiducia e non la paura, l’accoglienza, la cura, il rasserenamento; in altre parole, “l’umanizzazione”. È necessaria una revisione totale di approccio, un cambiamento di 180 gradi nel- l’angolo di visuale: tutto deve essere fatto per soddisfare le necessità del singolo cit- tadino malato e quelle della comunità che lo accoglie, e non per soddisfare tecnici- smi o desideri di medici, infermieri, dirigenti, gestori o politici, le cui esigenze vanno ovviamente tenute in conto ma non devono mai prevaricare quelle delle persone che all’Ospedale si rivolgono. Bisogna cioè pensare all’Ospedale dal punto di vista degli utilizzatori, e non più solo da quello degli addetti ai lavori: questa che sembra una considerazione ovvia, in realtà non ha mai trovato adeguata applicazione e rappresenta, a nostro avviso, una rivoluzione epocale, assolutamente necessaria. L’Ospedale deve essere trasparente e aperto alle altre componenti mediche e sanitarie del sistema e a tutti i cittadini. Questo nuovo e rivoluzionario approccio per essere condotto con prospettive di successo richiede che vengano definiti con esattezza e osservati, in tutte le fasi di pro- gettazione, realizzazione e conduzione, i principi guida che devono improntare e 01
  • 5. orientare ogni attività, ogni decisione e la “filosofia” dell’ospedale e dei comporta- menti dei suoi operatori, partendo dalla chiara mission dell’ospedale e dagli obiettivi che si pone. Solo in questo modo sarà possibile non deviare, anche involontaria- mente, dalle linee di comportamento opportune e da una coerente e univoca dire- zione e sarà possibile definire consequenzialmente le politiche istituzionali, i principi operativi, le procedure da implementare per ottemperare ai princìpi informatori. L’iter della ideazione, progettazione, costruzione e gestione del nuovo ospedale deve seguire un metodo caratterizzato da un approccio logico, consequenziale e in- tegrato che, una volta definiti con chiarezza obiettivi e principi, segua con coerenza tutti i passi del processo necessario per realizzarlo e gestirlo, senza deviazioni. Fondamentale quindi per i progettisti avere una buona committenza, con chia- rezza di idee e di intenti, coerenza nelle decisioni e costanza e determinazione nel- l’applicarle, senza ripensamenti, tentennamenti e cambi di indirizzo, che sappia, per ricorrere a una metafora, se vuole realizzare una villetta o invece un condominio, e precisi quali sono le caratteristiche del funzionamento gestionale da prevedere, arti- gianali o industriali, ad alta efficienza e spiccato controllo o invece più orientati agli aspetti di supporto umano e sociale. Anche la committenza, come la progettazione, deve quindi lavorare creando un gruppo, bene integrato, di competenze multidisciplinari (tecnici sanitari, medici, eco- nomisti, infermieri, programmatori, architetti, ingeneri, ecc.) che, condivisi principi e linee guida, li applichi alle diverse fasi di realizzazione e gestione dell’Ospedale. 1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI
  • 6. _Definizione, ruolo e caratteristiche Ai fini di una immediata percezione degli elementi innovativi di questo nuovo modello di Ospedale – peraltro già largamente dibattuti anche a livello comunitario – si è cercato di definirne ruolo, finalità e caratteristiche, partendo dai dieci principi informatori o principi guida – i “comandamenti” – a cui deve attenersi il nuovo Ospe- dale, che la commissione ministeriale aveva definito. Questi principi sono stati sviluppati e perfezionati e se ne è valutato il grado di condivisione e di applicabilità, sia all’interno del panel di partecipanti alla ricerca, sia in consensus conference. I concetti e i principi sono risultati ampiamente approvati, chiaramente con va- lutazioni differenti in rapporto all’applicabilità nelle diverse realtà locali. È anche stato fatto un tentativo di grading dell’importanza attribuita ai singoli prin- cipi e alle ricadute che ne derivano, che ha dimostrato come, pur con notevoli diffe- 27 renze nella valutazione, sono principalmente l’umanizzazione e l’organizzazione a es- sere considerate ai primi livelli per importanza. Questi dati e risultati sono consultabili nel CD all’interno dello spazio riservato al sottoprogetto per la Gestione. _PRINCIPI ISPIRATORI: IL DECALOGO Partendo dai principi, largamente condivisi, definiti dalla commissione ministe- riale, che sono alla base del nostro lavoro, sono stati effettuati approfondimenti e pre- cisazioni e soprattutto sono state individuate e descritte le azioni che ne conseguo- no sul piano progettuale e su quello dell’operatività quotidiana. I principi informatori sono tra loro strettamente interrelati e la loro individuazio- ne, la loro enucleazione, il loro numero e l’ordine di esposizione (non gerarchico) hanno un valore puramente didascalico. Sono stati riassunti in un decalogo: 1. UMANIZZAZIONE Centralità della persona 2. URBANITÀ Integrazione con il territorio e la città 3. SOCIALITÀ Appartenenza e solidarietà 4. ORGANIZZAZIONE Efficacia, efficienza e benessere percepito 5. INTERATTIVITÀ Completezza e continuità assistenziale 6. APPROPRIATEZZA Correttezza delle cure e dell’uso delle risorse 7. AFFIDABILITÀ Sicurezza e tranquillità 8. INNOVAZIONE Rinnovamento diagnostico, terapeutico, tecnologico, informatico 9. RICERCA Impulso all’approfondimento intellettuale e clinico-scientifico 10. FORMAZIONE Aggiornamento professionale e culturale 01
  • 7. Ogni principio informatore si esplicita con differenti modalità e si può esprimere in varie e molteplici azioni: alcune sono note, almeno in parte (anche se spesso non ben focalizzate, introiettate e fatte proprie). Si è quindi cercato di illustrare sinteticamente ogni principio specificando per cia- scuno: definizione significato azioni eventuali esempi di realizzazione pratica. 1.umanizzazione = CENTRALITÀ DELLA PERSONA posti (anche gli operatori sono persone, da tenere in grande conto, ma distinguendo il Tutto deve ruotare intorno alla persona e alle fine dai mezzi e non confondendo quindi gli sue necessità. obiettivi e le priorità). Il paziente è la “stella polare” che dà la direzio- ne, la rotta e il senso da seguire. È un capovolgi- _le azioni Un ambiente a misura d’uomo, mento completo, una novità considerevole nel- confortevole e amico. Architettura, arredi, fi- l’approccio: finora gli ospedali sono stati proget- niture, colori, qualità dei materiali, segnaleti- tati e hanno funzionato ca, suoni, odori, temperatura, umidità, venti- in base alle esigenze degli operatori: lazione, luminosità, vista, pulizia e igiene: medici in primo luogo, ma anche infermieri, tec- tutto deve comunicare calore e accoglienza 1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI nici, gestori, burocrati, economisti, (non freddezza tecnica, ostilità e paura). spesso con modesto senso del servizio e del do- L’ergonomia, ovvero la corretta interrelazione vere e alto senso del proprio ruolo e dei propri tra uomo, macchina e ambiente, sarà uno de- diritti. gli elementi caratterizzanti, e comporterà una L’Ospedale orientato al paziente definisce maggiore facilità e affidabilità “processi” diagnostici e terapeutici centrati sul- nell’uso di macchine e impianti e nelle attività la soluzione dei problemi di salute e capaci di quotidiane, per i cittadini e gli operatori. soddisfare i bisogni quotidiani e i diritti fonda- Vanno garantite privacy, comfort, accoglienza, mentali del paziente: essere informato e gui- ascolto, orientamento, trasparenza, comuni- dato, trovarsi in un ambiente a misura d’uo- cazione, informazione. mo, sicuro, confortevole, in cui sia garantita la Va altrettanto garantita la lotta al dolore in privacy, non dover vivere in eccessiva promi- tutte le sue forme. scuità con altri, ricevere i parenti senza vincoli Il concetto corrente di ospedale come luogo ingiustificati. di dolore, sofferenza e morte, dovrà essere Umanizzazione significa, dunque, centralità del trasformato in quello di ospedale “aperto”, paziente, ma anche massima considerazione ossia luogo di speranza, di lotta al dolore e per gli operatori e il forte stress cui sono sotto- sollievo alla sofferenza, di guarigione o cura.
  • 8. 2.urbanità = INTEGRAZIONE COL TERRITORIO E LA CITTÀ in caso di emergenza o catastrofe: accessibilità, 29 mezzi di trasporto, viabilità, sicurezza dei per- L’ospedale deve avere una valenza positiva corsi, percorsi alternativi, punti critici (strettoie, per la città e i cittadini. Deve perdere il caratte- ecc.), sicurezza idrogeologica (esondazioni, fra- re di recinto chiuso, impermeabile e oscuro, ne), sismica (presenza di faglie importanti vici- storicamente nato per “proteggere” i sani ne o di condizioni favorevoli all’amplificazione dai malati. dello scuotimento sismico) anche per il funzio- È una struttura aperta al territorio, capace di namento di impianti e apparecchiature. fare da catalizzatore e di fecondare le periferie L’integrazione con la città: il concetto è quello urbane come elemento primario trainante di dell’ospedale aperto, che significa non solo una nuova organizzazione di attrezzature col- struttura trasparente e leggibile ma anche lettive chiamata a ridisegnare la città. ospedale-città, ovvero sistema complesso pluri- funzionale composto da aree a diverso grado _le azioni Localizzare correttamente le aree di protezione e accessibilità, comunque a ele- ospedaliere per ottimizzare il potenziale di ri- vato valore ambientale, e usufruibili almeno in qualificazione urbana di un intorno molto am- parte da tutti i cittadini, non solo dei malati e pio. degli accompagnatori, come, ad esempio, il Solo una localizzazione “progettata” tenendo parco. conto dei piani e dei processi di trasformazio- Così concepiti, gli ospedali, anche di media ne della città e del territorio consente un dialo- grandezza, necessitano di ampi spazi go corretto tra il nuovo intervento e la città, ed (10-15 ettari) irreperibili nei centri storici: di- è solo in questa dimensione che il nuovo ospe- ventano grandi occasioni per riqualificare aree dale può diventare una grande occasione di ri- periferiche (ad es. aree industriali o di servizio disegno delle aree periferiche urbane e un dismesse, caserme, …). punto di riferimento fondamentale per il baci- Si dovranno quindi realizzare tipologie architet- no di popolazione che ad esso fa riferimento. toniche non dissonanti ma integrate con l’in- La localizzazione deve puntare a rendere mas- torno urbano per altezza, forma e rappresenta- sima la fruibilità sia in condizioni ordinarie sia tività. 01
  • 9. 3. socialità = nizzazione, la maggiore specializzazione e fram- mentazione dei processi con una forte polidisci- APPARTENENZA E SOLIDARIETÀ plinarietà e integrazione. Un ospedale autenticamente inserito nella co- _le azioni La professionalità degli addetti si- munità sociale significa recupero del senso gnifica efficacia. La corretta gestione significa effi- di appartenenza, molto forte nel passato, sia per cienza. L’accoglienza, la cortesia, il senso di sicu- la comunità locale, sia per chi lo sosteneva con rezza e il comfort significano benessere percepito. lungimirante filantropia. Dovranno essere superate le suddivisioni Integrazione con il contesto socio-culturale quin- per funzioni o competenze e si darà spazio a di come riscoperta del valore dell’interdipen- una organizzazione per “processi” (o percorsi di denza e della solidarietà; permeabilità e dispo- diagnosi e terapia): il paziente percorrerà un nibilità alle attività di intrattenimento, culturali, e tragitto “orizzontale” attraversando, nel corso alle istanze della società civile espresse dalle as- del trattamento, una serie a volte molto articola- sociazioni ta di unità operative. di cittadini e dalle organizzazioni di volontariato. L’organizzazione deve attenersi a questo enun- ciato: il modello tradizionale, per “funzioni”, ti- _le azioni Caratterizzare l’edificio come picamente verticale e a forte gerarchia all’inter- “ospedale aperto” ossia integrato da attività “pe- no delle singole aree specialistiche, non è adatto risanitarie”: esercizi commerciali, alberghieri e a garantire l’interdisciplinarietà e l’integrazione in- di ristorazione, servizi (poste, banca) e attrezza- dispensabili. ture collettive (asilo nido). Il modello dipartimentale, al contrario, è idoneo Prevedere spazi per attività culturali e di intratte- a superare l’odierna suddivisione delle compe- nimento (biblioteca, auditorium). tenze, contribuendo a rendere esplicite e condi- Nell’area di accoglienza saranno organizzati vise le finalità di lavoro di persone che afferisco- spazi per le associazioni di volontariato e no a discipline e professionalità diverse. di assistenza sociale. Favorisce l’uso ottimale dei posti letto, del per- 1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI sonale e di tutte le risorse. Promuove la formulazione di linee guida e pro- 4. organizzazione = tocolli diagnostico-terapeutici. EFFICACIA, EFFICIENZA Alcuni esempi organizzativi: concentrazione de- E BENESSERE PERCEPITO gli studi medici, delle sale di riunione, segreterie e biblioteche scientifiche in apposite aree. Le L’Ospedale, per soddisfare le legittime attese dei aree di degenza non conterranno studi medici singoli e della collettività, deve ricercare un alto (se non quelli direttamente connessi livello di qualità. al processo di diagnosi e cura). Deve dunque perseguire costantemente il meto- Degenze flessibili e intercambiabili, utilizzabili do della qualità totale, basata su criteri che ten- da diverse unità operative per differenti speciali- dono alla creazione di processi di miglioramen- tà, con differenti livelli di intensità di cure. to continuo dei servizi offerti. Centralizzazione accentuata di servizi di diagno- Favorirà interventi interdisciplinari e interfunzio- si e cura. nali che sono i soli in grado di tutelare la salute, Contiguità (o almeno vicinanza e facile accessi- facendo convivere, grazie a un’adeguata orga- bilità), dei servizi interrelati nei processi di cura.
  • 10. 5. interattività = di telemedicina, nonché l’attivazione di video- conferenze o collegamenti video COMPLETEZZA E CONTINUITÀ ASSISTENZIALE via internet su sistemi organizzati preventiva- mente Nella concezione unitaria e globale della rete (consultazioni con webcam). dei servizi sanitari, la permanenza in ospedale rappresenta solo uno – anche se molto impor- tante – dei momenti del percorso diagnostico e curativo. 6. appropriatezza = In questo percorso le attività di prevenzione, CORRETTEZZA DELLE CURE E DELL’USO diagnosi, controllo e terapie che non richiedano DELLE RISORSE ricovero devono essere effettuate sul territorio e in diretta vicinanza con le aree residenziali. Le prestazioni devono corrispondere alle reali L’Ospedale è invece deputato alle terapie in rico- necessità del paziente: è necessario non omette- vero, oltre che alle attività di alto livello o com- re alcuna delle prestazioni opportune, plessità operativa o tecnologica. né effettuarne di inutili. Integrazione e continuità dell’intero processo de- È indispensabile la presenza nell’ospedale 31 vono avere la massima attenzione e costituire del ventaglio di specialità necessarie, obiettivo primario anche dell’Ospedale. delle disponibilità tecnologiche e dei Occorre facilitare al massimo il dialogo col terri- sistemi informativi per favorire la massima tem- torio, in particolare coi medici di medicina gene- pestività di intervento. rale, e lo scambio di competenze e informazioni Va evitato l’utilizzo di strutture di livello più im- fra tutti gli attori del sistema, pegnativo rispetto al necessario o, al contrario, in particolare con le strutture per i cronici, per la non si dovrà intervenire con prestazioni inade- riabilitazione e con quelle socio-assistenziali. guate in casi che richiedano livelli di cura mag- giori. _le azioni L’apertura completa dell’Ospedale Il livello di assistenza nelle degenze per acuti alle strutture territoriali e ai medici di famiglia può e deve essere differenziato in base alla comporterà una stretta collaborazione prima, complessità delle cure necessarie e al grado di durante e dopo il ricovero, con condivisione del- dipendenza. le informazioni, in forma integrata. L’utilizzo dei ricoveri va riservato a pazienti acu- L’interconnessione col territorio sarà indispensa- ti, non autosufficienti per motivi legati alla pato- bile in un sistema basato sulla centralità della logia o alle procedure interventistiche persona che eviti disagi, disorientamento, dupli- da attuare. cazioni di prestazioni. Va incentivato l’uso, ove possibile, del day ho- Si dovrà prevedere il potenziamento dei sistemi spital e dell’ambulatorio, ovvero della struttura informatici, in particolare di Internet e di Intra- più “leggera” adeguata alla specifica situazione. net, favorendo la possibilità di prenotazioni dal territorio (medici, farmacie) e di trasmissione te- _le azioni Si dovrà ottenere il corretto di- lematica di esami, dati, risultati. mensionamento dell’Ospedale nel suo insieme e Sarà favorita una facile leggibilità e l’accesso nei rapporti tra i differenti servizi. agli ospedali per i medici, con luoghi e tempi Il posto letto non sarà più il principale parame- per incontri tra operatori dell’ospedale e tro di riferimento per il dimensionamento, bensì del territorio e pratiche interconcordate il numero delle prestazioni erogabili, e cioè la 01
  • 11. capacità di prestazioni diagnostiche e terapeuti- • capacità reali di collaborazione interdisciplinare; che del sistema (casi trattati). • disponibilità delle competenze, delle tecnolo- Si dovrà perseguire l’abbassamento della de- gie e delle apparecchiature necessarie; genza media tramite un uso corretto delle risor- • uso di linee guida e protocolli e percorsi di se e una migliore organizzazione. cura basati su prove di efficacia (EBM); Saranno utilizzate diverse tipologie di degenza • sistemi per ridurre i rischi idrogeologici, sismi- in relazione all’intensità delle cure e alla tipolo- ci, incendio, infettivo, elettrico, etc.; gia di assistenza richiesta: a) terapie intensive • impianti e apparecchiature costantemente (intensive care); b) alto grado di assistenza manutenuti e a norme; (high care); c) basso grado di assistenza (low • organizzazione e rispetto dei flussi e dei per- care); d) degenze solo diurne (day hospital; day corsi (malati, visitatori, medici, materiali etc) con surgery). È prevista l’ospitalità in albergo per protezione da indebite intrusioni; pazienti autosufficienti che, per motivi logistici o • facilità di manutenzione, pulizia e sanificazio- di opportunità, pur non bisognosi di ricovero, ne di ambienti e materiali (con uso di macchine debbano soggiornare in vicinanza dell’ospedale e tecnologie aggiornate). per eventuale intervento d’urgenza o per con- trolli e prestazioni ripetuti. Con un utilizzo appropriato, un ospedale di di- mensioni contenute può servire una grande 8. innovazione = area geografica, senza bisogno di un altissimo RINNOVAMENTO DIAGNOSTICO, numero di posti letto. TERAPEUTICO, TECNOLOGICO, INFORMATICO L’Ospedale muta rapidamente. È necessaria una buona flessibilità strutturale e organizzativa. 7. affidabilità = Bisogna poter recepire facilmente e tempestiva- mente le innovazioni e i cambiamenti tecnologi- SICUREZZA E TRANQUILLITÀ ci e organizzativi, e anche formali. 1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI La struttura deve essere il più possibile preveg- Immagine e percezione di una reale affidabilità gente, neutrale e flessibile con facilità di adattar- significano fiducia verso l’ospedale e le sue atti- si alle nuove funzioni necessarie. vità da parte di chi a lui ricorre. L’affidabilità implica una reale capacità diagno- _le azioni La struttura organizzativa e for- stico-terapeutica. male dovrà consentire modificazioni e crescite Comporta inoltre sicurezza ambientale, tecnico- senza compromettere l’intrinseca coerenza; costruttiva, impiantistica, delle apparecchiature ugualmente dovrà possedere una elevata poten- medicali, igienica con riferimento ad aria, ac- zialità di variazioni interne ed espansioni ester- qua, cibo, strumenti, arredi, ecc. ne, in grado di non ledere gli aspetti strutturali e A tutto questo si aggiunge il rispetto della pri- formali. vacy e l’abbattimento dei rumori. Dovrà prevedere sistemi costruttivi che consen- tano il montaggio, lo smontaggio, lo spostamen- _le azioni Per conservare un’immagine di to, l’aggiunta degli elementi attraverso lavora- affidabilità saranno necessari preparazione, ag- zioni a secco, non polverose, non rumorose, giornamento continuo e impegno di tutti gli ecc., nonché l’espandibilità e l’adeguabilità sem- operatori, oltre che: plice degli impianti idromeccanici, elettrici di si-
  • 12. curezza, ecc. Dovrà prevedere aree “polmone” per le proba- 10. formazione = bili espansioni, specie nei settori ad alta poten- AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE E CUL- zialità innovativa (es.: diagnostica per immagi- TURALE ni). Altri elementi indispensabili saranno la modula- L’aggiornamento continuo di medici, infermieri, rità e l’interscambiabilità di ambienti, arredi e tecnici e di tutti gli operatori è presupposto indi- apparecchiature. spensabile per l’adeguamento all’evoluzione Saranno necessari diversi livelli di flessibilità: in- tecnologica e professionale della medicina. terna edilizia (sistemi costruttivi, maglia struttu- L’Ospedale deve essere anche luogo di educa- rale modulare); interna funzionale (ritagliabilità zione sanitaria e occasione di cultura per aree funzionali); interna planimetrica (aree per i cittadini. polmone libere, semifinite, collocate in punti La creazione di una nuova figura di infermiere strategici per espansioni settoriali); esterna pla- professionale che consenta l’esercizio di nimetrica (possibili espansioni da realizzarsi in una funzione intermedia tra quella attualmente aree predisposte, già preconfigurate ad hoc). svolta e quella del medico è un obiettivo prima- rio del sistema assistenziale. 33 9. ricerca = _le azioni Si dovrà dare una rilevanza sem- pre maggiore alle aree destinate specificamente IMPULSO ALL’APPROFONDIMENTO alla formazione, alla didattica, alle riunioni INTELLETTUALE E CLINICO-SCIENTIFICO scientifiche, ai convegni. Aprire queste aree alla città, significherà consen- L’Ospedale deve essere luogo di ricerca clinico- tire loro di svolgere una funzione di “ponte” tra scientifica e intellettuale. interno ed esterno. L’attività di ricerca costituisce un formidabile Sarà infine necessario favorire lo sviluppo di moltiplicatore delle capacità assistenziali, stimo- nuove professionalità anche con l’applicazione lando la curiosità del sapere, il rinnovamento e pratica e la valutazione sul campo dei concetti l’adeguamento continuo delle conoscenze. teorici. L’Ospedale possiede un grande patrimonio di dati sulle malattie e la salute che costituisce una grande risorsa per la ricerca e i progressi nelle conoscenze scientifiche. _le azioni L’Ospedale dovrà permettere e fa- vorire lo sviluppo di un’attività di ricerca preva- lentemente clinica ed epidemiologica continua, integrata e in collegamento e collaborazione con strutture esterne. Dovrà inoltre predisporre luoghi e strumenti per la ricerca, e in particolare un sistema infor- matico in grado di supportarla, che consenta quindi attività integrata clinica, di ricerca e am- ministrativa. 01
  • 13. _MISSION E OBIETTIVI In base ai principi illustrati l’Ospedale dovrà avere come mission quella di assi- curare, in qualsiasi circostanza, la cura più appropriata a ogni paziente, senza discri- minazioni di sesso, razza, nazionalità e condizione sociale, attraverso la pratica clinica integrata, la ricerca e la formazione. Dovrà provvedere alla assistenza e al trattamento della fase acuta della malattia attraverso interventi diagnostici, terapeutici e riabilitativi, tecnologicamente aggiornati, in regime di ricovero di emergenza e urgenza, ordinario, diurno, ambulatoriale e do- miciliare. L’Ospedale sarà anche luogo di sviluppo di cultura sanitaria, di ricerca intellettuale e di aggiornamento professionale per i medici interni, per quelli esterni, per il perso- nale infermieristico e per la collettività. L’alta professionalità degli operatori è, infatti, il capitale più prezioso di cui dispone l’Ospedale per assolvere la propria mission. _CONNOTAZIONE L’Ospedale deputato all’assistenza terapeutica polispecialistica per acuti di alto o medio livello è quindi nodo primario della rete sanitaria, integrato con la rete dei ser- vizi territoriali di assistenza e cura – prevenzione, assistenza di base e on line, dia- gnostica e terapia specialistica, assistenza farmaceutica, assistenza domiciliare inte- grata, riabilitazione, lungo degenza, alta specializzazione – che, interagendo, devono assicurare un’adeguata e completa funzione di filtro e di garanzia dell’intero proces- so diagnostico-terapeutico. L’Ospedale è componente fondamentale del sistema di assistenza alla popola- zione in caso di emergenza prodotta da eventi naturali o antropici. Come tale è ope- 1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI ra strategica ai fini della protezione civile. In condizioni di emergenza deve garantire l’erogazione delle funzioni essenziali, anche se eventualmente con standard ridotti. L’efficacia della cura, l’umanizzazione dell’assistenza, l’arricchimento intellettuale e professionale del medico e del personale infermieristico e l’efficienza della gestio- ne sono i fattori che devono garantire l’alta qualità delle prestazioni ospedaliere. L’Ospedale, dunque, come luogo di accumulazione di conoscenza clinico-scien- tifica, di ricerca intellettuale, di aggiornamento professionale per i medici – interni ed esterni – e per il personale infermieristico e amministrativo. Così la ricerca e la formazione che questo Ospedale prevede e promuove costi- tuiscono la base propedeutica indispensabile per il raggiungimento e il manteni- mento dell’obiettivo primario del modello: l’alta qualità dell’assistenza. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che siano presenti contempora- neamente nell’Ospedale sia tutte le professionalità medico-specialistiche, sanitarie, organizzative e gestionali, sia tutte le tecnologie necessarie o opportune e, non ulti- ma, una cultura organizzativa in grado di utilizzare tutti gli strumenti che le moderne tecnologie, anche informatiche, rendono oggi disponibili. Per garantire questo a costi accessibili è necessario che la dimensione delle at-
  • 14. tività dell’Ospedale sia sufficientemente grande per giustificare la disponibilità di così grandi risorse; d’altro canto la dimensione non deve essere troppo grande perché ciò de- terminerebbe difficoltà talvolta insormontabili per una corretta gestione. È quindi neces- sario garantire un dimensionamento calibrato dell’Ospedale, che garantisca equilibrio tra disponibilità e buona gestione delle risorse. La struttura fisica del nuovo Ospedale si caratterizza per l’estrema flessibilità fa- vorita dalla modularità delle soluzioni edilizie e impiantistiche adottate. Anche il sistema organizzativo dovrà rispondere alla massima flessibilità. Questo consentirà un approccio funzional-strutturale nel quale le strutture fisiche e organizzative si possano velocemente e facilmente adattare alle esigenze delle at- tività, e non un approccio (come quelli usuali) nel quale siano le funzioni a doversi con difficoltà adattare a strutture fisse, sclerotiche e difficilmente riconformabili. In quest’ottica sarà possibile in ogni momento, anche dopo l’avvio operativo, va- riarne i contenuti di funzioni e attività, per seguire l’evolversi tumultuoso del progres- so medico e della tecnologia e conformarsi alla domanda dei singoli cittadini e della collettività. 35 _ORGANIZZAZIONE PER “PROCESSI” La struttura del nuovo Ospedale supera il concetto del reparto tradizionale: le funzioni specifiche non sono più legate alla peculiarità delle singole discipline spe- cialistiche bensì sono realizzabili in settori di facility il più possibile comuni. I proces- si di diagnosi e cura del singolo malato seguono, così, percorsi integrati – possibil- mente predefiniti, organizzati “orizzontalmente” e non gerarchicamente – che inter- secano le diverse facility. Pertanto degenze, sale operatorie, laboratori, ambulatori, servizi speciali di diagno- si e cura ecc. saranno il più possibile centralizzati e utilizzabili da molteplici professio- nalità, fatte salve ovviamente le situazioni per le quali specifiche e inderogabili neces- sità indichino di riservare una particolare risorsa a una specifica branca specialistica. _PECULIARITÀ DEL MODELLO Il modello del nuovo Ospedale si caratterizza quindi principalmente per: alta capacità e complessità di prestazioni a fronte di una capienza contenuta del- l’area di degenza; alta qualità e graduazione di intensità di assistenza delle degenze; contenimento del tempo medio di ricovero; continuità dell’assistenza; sviluppo delle prestazioni in ambulatorio e diurne (day hospital e day surgery); alta utilizzazione delle attrezzature specialistiche; alta flessibilità strutturale e di utilizzo; dimensione contenuta e compattezza della struttura con ottimizzazione dei percorsi; 01
  • 15. organizzazione per processi di cura; contiguità dei servizi più utilizzati nell’ambito dei percorsi di diagnosi e cura; ottimizzazione dei flussi; sicurezza e contenimento del rischio; integrazione con la città e il contesto socio-culturale; coordinamento con le altre strutture del Servizio Sanitario Nazionale. 1 • UN NUOVO MODELLO DI OSPEDALE PER ACUTI
  • 16. _Ricadute operative e fattibilità Anche nella fase di gestione, che segue quella di progettazione, è fondamenta- le riferirsi sempre ai principi informatori del nuovo modello di Ospedale. Appare ovvio infatti che non basta progettare e realizzare il modello in base a principi o idee guida, ma che anche nella conduzione routinaria del giorno per giorno questi principi devono trovare applicazione, o tutta la realizzazione verrà vanificata. È pertanto indispensabile che le politiche (e cioè le policies, indirizzi, linee di con- dotta) dell’istituzione vengano definite e scritte in base ai principi e trovino applicazio- ne nei principi operativi e nelle procedure che ne discendono e che ogni istituzione, au- tonomamente, in base alle sue realtà e alle sue particolarità, vorrà e dovrà darsi. È altrettanto indispensabile che le politiche e i principi operativi vengano regolar- mente applicati e osservati e che l’operatività dell’istituzione corrisponda costante- mente a quanto enunciato, e cioè si faccia ciò che si è deciso e si è scritto, variando- 37 lo se necessario senza venir meno ai principi, e riscrivendo quello che realmente si fa. _REALIZZABILITÀ DEL MODELLO Contestualizzando i principi informatori e applicandoli a uno specifico progetto, applicando le linee guida oltre che per la progettazione anche per la realizzazione e la gestione che ne derivano, è possibile e auspicabile tradurre in pratica i principi in- dividuati e sperimentare le reali possibilità di applicarli concretamente nella operati- vità, dando così concreta attuazione a prototipi concepiti secondo il nuovo modello di Ospedale polispecialistico per acuti con alto livello di assistenza, organizzato in di- partimenti, nodo primario del sistema sanitario ipotizzato. Un Ospedale il cui funzionamento avvenga per processi e non secondo funzio- ni, con elevato grado di interdisciplinarietà, polispecialità e integrazione. Un Ospedale permeabile: ovvero aperto, non più un “recinto” per proteggere i sani dai malati, bensì un pezzo di città in cui i luoghi della città – la strada, la piazza, i negozi, il parco – penetrino nel cuore dell’edificio connotandone l’aspetto e una buona parte del complesso accolga funzioni pubbliche aperte alla città. Un Ospedale in cui i principi di contiguità, di modularità, di standardizzazione e di centralizzazione dei servizi trovino pieno soddisfacimento. Allo stesso modo ci sembra che anche l’amichevolezza e l’accoglienza della strut- tura, il comfort e il calore umano che devono rendere l’Ospedale luogo amico, siano raggiungibili salvaguardando al contempo le necessità complesse, multiple e peculiari della “macchina” che può permanere efficace ed efficiente nelle sue prestazioni. È una tipologia di Ospedale che può conciliare la dimensione umana e la buo- na funzionalità e cercare quindi di rendere possibili simultaneamente ed efficace- mente gradevolezza e funzionalità, alta tecnologia e soddisfazione degli operatori, dei singoli cittadini e della collettività. 01