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Parrocchie InForma

Notiziario delle Parrocchie di CASTELPLANIO (San Sebastiano) e POGGIO SAN MARCELLO

N° 160
24 OTTOBRE 2013
Raccoglie le edizioni precedenti di CASTELPLANIO COMUNITA’ ANNO XXII N° 2 - POGGIO PARROCCHIA , ANNO VI°, N° 2

IL PARROCO INFORMA

Fede:
le trappole che la rovinano

PAG. 1
PAPA FRANCESCO
FEDE: LE TRAPPOLE CHE LA
ROVINANO

PAG. 2
VITA DELLE PARROCCHIE

PAG. 4
OPINIONI E DOMANDE

PAG. 5
STILE DI VITA
COMPRO DUNQUE SONO
(O NO ?)
PAG. 6
SPIRITUALITA’
MORTE SANTA
GIOIA ETERNA
PAG. 7-8
IN PROGRAMMA :
OTTAVARIO
PER I DEFUNTI

L’idolatria e l’ipocrisia non risparmiano neanche la vita cristiana. …
Diventare un apostolo delle proprie idee, o un devoto del proprio
benessere, piuttosto che di Dio. Sparlare di qualcuno perché non si
adegua a certi formalismi, dimenticando che il comandamento “nuovo”
del cristianesimo è l’amore al prossimo senza se e ma. Ancora una
volta, la liturgia della Messa sollecita Papa Francesco a una riflessione
sulle trappole che costellano la vita di fede. Dalle parole di San Paolo,
il Papa parte per stigmatizzare il peccato dell’idolatria, quello di
persone che – per dirla come l’Apostolo – “pur avendo conosciuto Dio,
non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio”, preferendo adorare
delle “creature anziché il Creatore”. È un’idolatria, afferma il Papa, che
arriva a “soffocare le verità della fede, nella “quale si rivela la giustizia
di Dio”: “Ma come tutti noi abbiamo bisogno di adorare - perché
abbiamo l’impronta di Dio dentro di noi - quando non adoriamo Dio,
adoriamo le creature. E questo è il passaggio dalla fede all'idolatria.
Essi, gli idolatri, non hanno alcun motivo di scusa: pur avendo
conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio. E
qual è la strada dell’idolatra? La dice chiarissima: 'Si sono perduti nei
loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata'.
L’egoismo del proprio pensiero, il pensiero onnipotente, quello che io
penso è vero: io penso la verità, io faccio la verità col mio pensiero…”.
Le critiche di San Paolo andavano, duemila anni fa, agli idolatri che si
prostravano davanti a rettili, uccelli, quadrupedi. E qui, Papa
Francesco para subito l’obiezione secondo cui oggi il problema non si
pone, perché nessuno va in giro ad adorare statue. Non è così, obietta
il Papa, l’idolatria ha trovato altre forme e modi: “Anche oggi, ci sono
tanti idoli e anche oggi ci sono tanti idolatri,….e sono diventati stolti e
cambiano la gloria di Dio incorruttibile con una immagine: il proprio io,
le mie idee, la mia comodità… Oggi, tutti noi – vado avanti, eh! Non è
una cosa solamente storica – anche oggi per la strada ci sono idoli,
anche un passo avanti… Tutti noi abbiamo dentro qualche idolo
nascosto. Possiamo domandarci davanti a Dio: qual è il mio idolo
nascosto? Quello che occupa il posto del Signore!”.
VITA DELLE PARROCCHIE

2

ATTORNO	ALLA	FAMIGLIA			
SOTTO	LA	CROCE	
La parrocchia di Castelplanio paese ha vissuto 15
giorni sotto la croce. La statua lignea del 1639 è
stata esposta in chiesa parrocchiale, finalmente
alla vista di tutti. Tutti sono stati invitati a fissare
lo sguardo su di Lui. E’ questa l’esperienza di fede
che quest’anno abbiamo fatto e continuiamo a
fare. Fede non è altro che movimento del cuore,
come ha detto Papa Benedetto e il cuore esce
dallo sguardo. La parrocchia ha vissuto diverse
esperienze adatte a diverse categorie di persone.
Ci sono state 10 coppie che hanno vissuto il
ricordo e il rinnovo delle promesse matrimoniali.
Sotto la Croce tutto diventa evidente, la miseria e
la misericordia. Abbiamo vissuto una via crucis
composta da due coniugi dal titolo “La famiglia a
scuola d’amore sotto la croce”. Per 14 stazioni un
gruppo di una settantina di persone è partito da
Poggio ed è arrivato a Castelplanio davanti al bel
Crocifisso. Il silenzio, la meditazione nella notte,
la luce flebile delle fiaccole, la compagnia di
bambini e genitori, anche nonni e adulti in genere
ci hanno messo nella condizione di entrare nel
cuore dei drammi familiari e vederli in controluce
con quello di Cristo. In una serata al teatro
abbiamo anche affrontato il problema degli
anziani e dei malti nelle nostre famiglie. La
competenza di Sr Anna Maria, della signora
Coppa Marcella e del dott. Alessandro Stronati ci
hanno offerto molti stimoli interessanti per
portare avanti nel rispetto e nella competenza
questo prezioso aiuto in famiglia e nelle case di
cura. Una serata analoga presto sarà vissuta
presso la comunità OIKOS alla Badia. Qui saranno
invitati i genitori a confrontarsi con gli ospiti e gli
educatori. Per iniziare il cammino dell’anno
scolastico la parrocchia ogni anno chiama gli
studenti e gli insegnanti per una benedizione alla
fine della Messa. Sono venuti in 50 ed hanno
ricevuto in dono un segnalibro con le preghiere
per vivere bene lo studio e la scuola e un
evidenziatore per ricordarsi di “evidenziare” la
bontà come ci ripete sempre papa Francesco. Le
celebrazioni si sono chiuse con un bellissimo
concerto d’organo, tromba e trombone. Ma di
questo è già stato detto.

	

	

	

CORINSIEME	A	MONTECAROTTO		
Sabato 28 settembre u.s. si sono incontrati i
gruppi che animano con il canto le celebrazioni
nelle nostre parrocchie dell’unità pastorale.
L’incontro è avvenuto a Montecarotto in
concomitanza con i festeggiamenti del patrono S.
Placido e della visita pastorale del nostro vescovo
d. Gerardo. Alle 18.30 presso la chiesa
parrocchiale SS.ma Annunziata di Montecarotto, i
cori di Poggio San Marcello, Macine,
Montecarotto e Castelplanio hanno partecipato e
cantato tutti insieme la messa vespertina del
sabato poi una allegra e partecipata festa insieme
presso i locali dell’oratorio parrocchiale. E’ stata
una bella festa ed in primo luogo, un sentito e
partecipato momento di incontro e di
comunione. Siamo riusciti a cantare all’unisono
nonostante le diverse abitudini e soprattutto con
vero spirito di fraternità. Un grazie a tutti per la
testimonianza data, agli organisti che si sono
alternati al suono dell’organo, ai chitarristi che si
sono accordati ed ai coristi tutti.
(Stefano	Spoletini)		

	
L’ORATORIO	RIPARTE	DALLA	BADIA	
Lo scorso 6 Ottobre Viva l'Oratorio ha organizzato
la festa che ogni anno apre le attività.
E’ per noi questo un momento importante perchè
ci dà l'occasione di vivere una giornata di festa
con tutti i ragazzi e con i loro genitori.
Quest'anno abbiamo avuto voglia di festeggiare
insieme ad un'altra organizzazione presente nel
nostro territorio, l'Oikos. Come tutti sanno l'Oikos
è
una
comunità
di
recupero
dalla
tossicodipendenza che attualmente viene
ospitata nella nostra amata Badia. Nonostante la
3

nobile finalità, ai castelplanesi dispiace un po' di
non poter più fruire di questo bellissimo luogo
che in passato veniva utilizzato per eventi vari e
c'è chi pensa a quei momenti con un po' di
nostalgia. Abbiamo pensato allora che non
poteva esserci occasione migliore di una festa per
fare conoscenza con questi nuovi vicini.
Gianni Martarelli ed il suo staff sono stati ben lieti
di ospitarci e molti dei ragazzi della comunità
hanno passato un pomeriggio giocando con i
ragazzi dell'oratorio a fazzoletto, caccia al tesoro
e chiaramente non sono mancati i giochi di
prestigio. Nel frattempo i genitori si sono riuniti
per ascoltare la presentazione di un progetto di
prevenzione rivolto ai genitori dei bambini dai 7
ai 14 anni finalizzato a migliorare la condizione di
un ragazzo all'interno della sua famiglia.
Migliorando il dialogo in famiglia si svolge anche
un'attività di prevenzione dalle tossicodipendenze
di ogni tipo. La giornata si è conclusa con una
bella cena, a tavola tutti insieme. Ciascuno di noi
ha portato qualcosa da mangiare ed il risultato è
stato una tavola ricca di cose buonissime. E' stato
bello conoscere questi ragazzi e vedere con
quanto coraggio e positività affrontano questa
parentesi della loro vita. Credo di poter dire che
anche loro sono stati felici di passare un
pomeriggio in allegria insieme a noi, infondo
hanno bisogno anche di questo.
(Anna	Rita	Moretti,	operatrice	dell’oratorio)	

	
I	GRUPPI	DI	CATECHISMO	

Sabato 28 settembre i ragazzi
e molti dei genitori si sono
ritrovati come ogni anno
nella Chiesa parrocchiale di
Poggio. Ad attenderli c’erano
il Parroco e le catechiste.
E’ la cerimonia di inizio dei
cammini di gruppo.
Si presentano i ragazzi alle
catechiste e le catechiste ai
ragazzi.
Soprattutto si accolgono i più
piccoli di prima (gruppo STUPORE). Quest’anno
due arrivano da Castello e 6 da Poggio. A loro è
stata consegnata la BiBBIA DEI bambini con
l’impegno di farsela leggere ogni sera prima di
andare a letto. Tra i catechisti è arrivata Roberta
con Sara per i bambini di seconda (gruppo

SCOPERTA) e don Mariano guida i gruppi di 1°
elem. 1° media e 3° media. I gruppi si radunano a
Castello e a Poggio in modo alternato.

RIUNIONE	DEI	CONSIGLI	PASTORALI	
All’inizio dell’anno pastorale nelle due comunità
si raduna il Consiglio Pastorale per vedere il
percorso intero, con le date e per orientarci su
qualche progetto che ci sta a cuore. Certo sono
sempre meno coloro che accettano di partecipare
all’Assemblea Domenicale (la Messa) che è il
cuore della vita e della crescita della fede. I due
consigli hanno visto le date delle feste ed hanno
accolto alcune proposte rivolte alle famiglie. Si è
deciso anche di offrire un appuntamento
settimanale con la Bibbia in mano. Ogni lunedì
presso la Biblioteca delle suore al Centro di
Spiritualità, ci ritroviamo con il foglietto della
Messa celebrata e facciamo insieme meditazione,
perché la Parola diventi vita.

PARTECIPAZIONE	ALL’ASSEMBLEA	
DIOCESANA		DEL	19	OTTOBRE.	
Il sabato 19 ottobre si è svolta a Jesi, presso il
Centro Pastorale diocesano di via lotto, 14 un’
assemblea di preti, diaconi e laici (120
partecipanti) con il Vescovo attorno al tema: La
vocazione laicale in una pastorale condivisa.
Sono andati anche alcuni delle nostre comunità
ed hanno partecipato ad un discernimento
comunitario per due ore in gruppi di 15 persone,
per comunicarsi esperienze positive circa
l’aggregazione e la collaborazione e per
individuare un’area comune di animazione
pastorale per tutte le parrocchie
4

OPINIONI E DOMANDE
OGNUNO PUÒ INVIARE DOMANDE O TESTI

Inviata da Rino, con il desiderio di far
riflettere i giovani e i genitori

Questa è l'epoca in cui sono costretto a
chiedermi se siano quelli come me, che si sentono
sempre in prestito, diversi e fuori luogo ad essere
sbagliati, o se non ci sia davvero qualcosa di
fottutamente marcio e degradante in tutto questo.
E' l'epoca in cui o sei come loro, o è meglio
che impari a stare bene da solo.
___________________________________________

Dalla ASSOCIAZIONE DILETTA onlus

Questa è l'epoca
in cui bere fino a vomitare qualcosa di cui
vantarsi.
Questa è l'epoca in cui per essere "carichi"
non bastano i propri amici e della bella musica:
c'è bisogno di drogarsi.
Questa è l'epoca in cui se tradisci la tua donna o
il tuo uomo sei un figo, un grande, in cui il
rispetto per l'altro è considerata roba d'altri
tempi.
Questa è l'epoca in cui siamo tutti amici sul
web e tutti estranei per strada.
Questa è l'epoca in cui se hai troppi tatuaggi
non ti assumono, ma basta conoscere il figlio della
cugina del capo ed il posto è tuo,
indipendentemente da quello che sai
o non sai fare.
Questa è l'epoca in cui i ragazzini di 12 anni
hanno già fatto sesso, fumano, bevono e ti parlano
di quanto sia dura la vita, mentre i cinquantenni
si comportano come se ne avessero ancora 20.
Questa è l'epoca della superficialità in cui oggi
ci sei e domani si vedrà, delle relazioni a scadenza,
quelle dove la scusa di "prenderla come viene,
senza troppi problemi" giustifica il trattare le
persone come pezze da piedi.
Questa è l'epoca in cui le persone intelligenti
devono fingersi stupide per non essere escluse.
Questa è l'epoca in cui si ha paura di chiedere
un abbraccio in più per paura di apparire
appiccicosi, in cui per avere del contatto umano
c'è bisogno di stiparsi in una discoteca.
Questa è l'epoca in cui i pazzi si sentono
normali e i normali di conseguenza si credono
pazzi, in cui per essere differenti basta non volersi
distinguere a tutti i costi, in cui il sesso è sempre
più facile e l'amore sempre più impossibile.

Come anticipato nel corso dell’Assemblea
Annuale di Diletta Onlus si da seguito alle
iniziative (avviate a partire dal 2011) concernenti
gli aiuti alimentari a sostegno delle Famiglie
bisognose dei nostri comuni di Castelplanio –
Poggio S. Marcello, Rosora e Montecarotto.
Si ricorda che per l’anno 2013 – abbiamo dato
corso con Nostra mail dell’11 dicembre 2012 ad
un primo stanziamento di 1.500,00 euro per la
copertura delle esigenze di Natale e primo
trimestre 2014. Successivamente (il 27 aprile 2013)
abbiamo disposto un ulteriore assegnazione di
1.500,00 euro.
Vi informiamo ora di aver deliberato di ripetere il
Progetto e di aver deciso l’assegnazione al
Centro di Ascolto – Caritas di 1.500,00
(millecinquecento euro) per l’aiuto alimentare
alle famiglie bisognose che vorrete individuare
come avvenuto nelle precedenti occasioni. Per
l’acquisto preghiamo in Centro d’Ascolto di
procedere come al solito. Tale importo è
finalizzato a coprire le esigenze per il NATALE
2013 E PRIME ESIGENZE 2014 .
La struttura e le modalità di realizzazione del
Progetto saranno le stesse fin qui svolte . Qui di
seguito viene ripetuta la descrizione del progetto
per vostra comodità di consultazione.
Il progetto avrà inizio dal momento della Vs
conferma dei criteri e modalità attuative e si
concluderà alla metà del mese di marzo 2014.				
A conclusione del progetto ci sarà gradito
ricevere – come le passate sessioni di aiuti ‐ un
segno di riscontro circa le modalità che vorrete
adottare e una relazione conclusiva da parte del
Centro di Ascolto. Vi ringraziamo per la
collaborazione. 		
Diletta	Onlus	C.	Planio	(AN).						
Per	 chi	 voglia	 sostenere	 le	 nostre	 iniziative	 il	
codice	da	indicare	per	il		5X1000	è	93036030661			
Grazie
5

STILE DI VITA
Da “Avvenire “ del 16 ottobre 2013
INTERVISTA

Compro, dunque
sono (o no?)
Il consumo, cioè l’acquisto e l’uso di un oggetto per il nostro
bisogno, è un gesto autenticamente libero? Intorno a questa
domanda si sono spesi fiumi di parole. Non così, invece,
intorno a un concetto che ne è in qualche modo un
corollario: la scienza che organizza il consumo, cioè il
marketing, condizionando gli individui condiziona anche la
società e la cultura al punto di modificare il modo stesso in
cui la società si esprime e concepisce se stessa? L’ultimo
saggio di Gianni Manzone, sacerdote e docente di Dottrina
sociale della Chiesa e di Etica sociale alla Lateranense, si
preoccupa di indagare anche questo aspetto fondamentale
nel libro, edito da Armando, Il volto umano del marketing.
Un approccio etico-antropologico (pp. 256, euro 20).
Attenzione però a non demonizzare l’attività di marketing in
se stessa, «perché è sempre esistita ed è necessaria in quanto
si pone al servizio della produzione consentendo alle
aziende di diminuire il rischio imprenditoriale».

Don Manzone, lei però nel suo libro afferma che il
marketing influenza la società... «Un tempo il
marketing serviva esclusivamente per vendere il
prodotto, adesso invece serve per progettarlo sulla base
delle ricerche di mercato e anche per creare ambienti
che possano ottimizzare la vendita dei prodotti».
Cosa intende per ambienti? «I supermercati, i grandi
magazzini sono ambienti progettati per favorire il
consumo, non solo mettendo il consumatore a proprio
agio: c’è musica, la luce è esclusivamente artificiale,
non c’è orologio per far perdere la sensazione del
tempo, i prodotti sono collocati sugli scaffali secondo
criteri precisi».
In relazione a ciò che si vuole vendere? «Ma anche
in relazione alle gerarchie fra le marche. Spesso chi ha
più potere, chi paga di più viene meglio esposto. Il
prodotto sul quale si ha più convenienza viene meglio
esposto...».
In questo senso il concetto di ambiente favorevole al
consumo può essere esteso alla stessa società dei
consumi. «Il marketing è una scienza socioecomica
vera e propria, che si propone di agire sulle scelte dei
singoli sfruttando le simbologie che si celano dietro a
ogni prodotto; progetta prodotti e ambientazioni
promozionali che possano sfruttare appieno i desideri e
gli istinti degli individui, ispira le strategie
commerciali delle grandi compagnie. Insomma, si può
dire che realizza un clima culturale, l’humus ideale e
necessario per il successo commerciale dei prodotti».
A ogni prodotto corrisponde un simbolo? «Diciamo
che ogni prodotto esprime dei significati. Il marketing
si preoccupa di vendere non solo il prodotto, ma anche
i significati, le simbologie che rappresenta agendo sui
desideri, sui sogni e sulle aspirazioni che hanno i

singoli consumatori, secondo il concetto che –
attraverso i prodotti che compriamo – noi esprimiamo
quello che siamo. Così siamo sollecitati ad acquistare
più prodotti o un prodotto piuttosto che un altro,
perché il marketing è riuscito a sollecitare le corde
giuste dei nostri desideri, del nostro inconscio.
Compriamo anche ciò che non ci serve. È in questo
modo che si crea la moda, lo status symbol...».
Più consumi e più ti senti uomo? «Esatto. E qui
subentra il vero problema antropologico e sociale del
marketing: ridurre l’identità dell’uomo, il suo innato
desiderio di realizzarsi, al consumo di determinati
oggetti. Ridotto a pura materialità l’uomo vede messo
in gioco il suo stesso destino, posto in relazione ai suoi
consumi».
Un pericolo antropologico. «Un fallimento
antropologico. Se affido la mia soddisfazione al
consumo di un prodotto, ne resto insoddisfatto e ho
bisogno di consumare ancora. Quando capisco che
quel prodotto non mi soddisfa, lo cambio. Il marketing
stesso produce nuovi oggetti per soddisfare la mia
insoddisfazione. Spesso con l’inganno, perché i
prodotti sono solo all’apparenza diversi l’uno
dall’altro. In questo modo il marketing determina ciò
che dovrei essere, le mie aspirazioni, fornendo sempre
nuove cose da consumare, costruendo il mio stile di
vita, fornendomi una gerarchia di valori. Nei fatti il
suo diventa un ruolo chiave per i cambiamenti della
società. Tutto questo è molto pericoloso».
Il marketing ha quindi una responsabilità culturale
tanto grande quanto sottovalutata? «Direi che è il
nuovo catechismo della nostra cultura. E gli educatori,
anche all’interno della Chiesa, dovrebbero aiutare le
persone a individuare uno per uno i vari messaggi che
sono messi in gioco ogni volta che ci viene proposto
un acquisto piuttosto che un altro. Serve uno spirito
critico che aiuti a smascherare questa visione della vita
ristretta ai suoi consumi».
Il marketing entra in competizione con la religione?
«È in competizione con la cultura di ogni società. Ne
sfrutta i valori e i significati a fini commerciali e senza
alcuna responsabilità sociale, ma al solo fine di
vendere di più. Avendo l’obiettivo di forgiare al
consumo la vita delle persone, il marketing entra in
conflitto con la religione, che vuole aiutare l’uomo a
dare un senso alla propria esistenza nella libertà e nella
verità. Propone l’ottenimento della felicità attraverso
l’acquisto dei beni, mentre la religione dice che i beni
della terra, per quanto positivi, non determinano la
felicità, per questo bisogna scoprire il vero valore delle
cose che consumiamo. Inoltre...».
Inoltre? «Promuovendo il consumo fine a se stesso si
tende a realizzare l’identità umana come un fatto
privato, cioè attraverso ciò che possiedo o l’oggetto
che uso e non attraverso le relazioni con gli altri
individui».
Roberto I. Zanini
6

SPIRITUALITA’
a cura di Sr. Anna Maria Vissani

MORTE	SANTA		
E	GIOIA	ETERNA!	
“Se il chicco di grano caduto in terra non
muore rimane solo, se invece muore, produce
molto frutto”(Gv 12, 24).
“Forte come la morte è l’amore”, afferma il
Cantico dei Cantici.
Gesù vive l’esperienza della morte e la
sperimenta fino in fondo. Come ha fatto di
tutta la vita. E per Lui la morte deve rivelare
qualcosa di sorprendente e di grande! E’ per
questo che Gesù affronta la sua ora con
generosità e slancio. E’ solo perché l’amore
ha abitato il suo cuore in tutto l’arco della sua
esistenza; l’amore che si è fatto dono e
apertura al Padre Suo. “Avendo amato i suoi li
amò fino alla fine”, dice l’evangelista
Giovanni. L’ora dell’amore rimane per
sempre impressa nel cuore e nella storia.
Quando c’è una sepoltura nella terra, diviene
più evidente il senso della parabola di Gesù. Il
corpo è seminato sotto terra. Tutti vi gettano
un po’ di terriccio. Il chicco di grano è una
misteriosa potenza di vita racchiusa in un
involucro che la protegge, ma nello stesso
tempo la isola. C’è bisogno di questo
involucro per evitare che la potenza di vita
che è nel chicco si disperda; ma viene il
momento in cui l’involucro deve marcire,
lasciar passare l’umidità e permettere che il
seme si perda nella terra, perché solo così può
diventare fecondo e produrre la spiga, la
bellezza della vita.
Solo quello che diventa dono è in grado di
portare frutto. È legge della natura quella per
cui la vita scaturisce dalla morte, dal dono di
sé. E il chicco di grano, che è potenza di vita,
ha bisogno di marcire, di morire, per poter
diventare la sorgente di una spiga nuova, e
quindi moltiplicare quella ricchezza di vita
che possiede.
Questa è anche la legge dello Spirito, che si
ritrova nella persona di Gesù e nella persona
di ogni discepolo. Ogni credente che accetta
la legge del chicco di grano, si ritrova
moltiplicato nella vita.
Nella tradizione cristiana chi muore viene
vestito a festa e la gente in genere sa cogliere
sul suo volto la bellezza. Spontaneamente

ricorda soprattutto il bene che è stato e che ha
fatto.
E’ più difficile udire, tra i commenti,
espressioni di vita oltre la morte, la certezza e
la gioia dell’abbraccio di Dio nella vita futura
(la vita eterna)..
Quando Gesù parla del chicco di grano caduto
in terra…e muore per produrre molto frutto,
non pone l’accento sul dover morire, ma su
“portare molto frutto”. Lo sguardo del Signore
è sulla fecondità, non sul sacrificio. Vivere è
moltiplicare vita. Non dare è già morire. Tuo
è solo ciò che hai donato. Come accade per
l’amore: è tuo solo se è per qualcuno.
Un chicco di grano è piccola cosa, come la
vita di ogni creatura, anche del più potente di
questo mondo! E se tu non hai cose
straordinarie da dare, non è importante.
Ogni giorno sarà per me e per te un’occasione
di dono, o di chiusura. Sarai un chicco di grano, lontano dal clamore e dal rumore, caduto
nel silenzio, seminato giorno per giorno,
senza smania di visibilità e di grandezza, nella
terra buona della tua famiglia, nella terra arida
del lavoro, nella terra amara dei giorni delle
lacrime. Chicco di grano che prendi in mano e
sembra una cosa morta, una cosa dura e
spenta, mentre è un nodo di vita, dove pulsano
germogli. Così è ogni persona: un quasi niente
che però contiene invisibili e impensate
energie, un cuore pronto a gemmare di pane e
di abbracci. Il Signore, e lo sappiamo per
fede, prende questo poco o quasi niente e lo
salva, ne ricava molto frutto.
Questa è la promessa e la certezza della
GIOIA ETERNA!
IN PROGRAMMA

7

a cura di d. Mariano

OTTAVARIO DI PREGHIERA PER I DEFUNTI

`ÉÜàx átÇàt „ Z|É|t xàxÜÇt

venerdì

1 NOVEMBRE 2013
sera dei santi: al cimitero
Ore 15,00: benedizione a Poggio
Ore 15,45: benedizione a Castelplanio

Sabato 2 NOVEMBRE 2013
COMMEMORAZIONE DI TUTTI I DEFUNTI

Ore 9,00: Santa Messa al cimitero di Castelplanio
Ore 15,30: incontro ragazzi al Cimitero di Castelplanio e Poggio in contemporanea
Ore 17,30: Santa Messa al Santuario di Poggio - Prefestiva

DOMENICA 3 NOVEMBRE
Messa	per	la	Pace			Ricordando		i	morti		di	tutte	le	guerre
Ore	10:	Poggio	S.	Marcello	-	Ore	11,15:	Castelplanio																																

PREGHIERA A POGGIO SM
SANTUARIO DELLA MADONNA

ORE 17,00: ROSARIO E CONFESSIONI
ORE 17,30: SANTA MESSA ricordando in particolare
Lunedì 4 novembre: Ricordiamo	i	defunti	del	2011 	
Dottori Edelvais, Dottori Aquilino, Basili Dino , Mercanti Avelina, Pierangeli Teresa, Livia Taus, Mario Bramati,Milletti
Franchina , Tiranti Primo, Carbonari Angelo, Tiranti Adolfo, Di Placido Rosa
Martedì 5 novembre: Ricordiamo	i	defunti	del	2012
Basili Anna Maria, Consoli Agape, Ommenetti Urbana, Bruschi Lucia, Luzi Eva, Corsetti Domenica, Pirani Pierina,
Bramati Dario, Tiranti Alfio, Ceccacci Angelo, Fiaoni Terzo, Orienti Dino, De Angelis Cesare, Cecchini Pietro, Costantini
Natale, Carbini Anna Maria.
Mercoledì 6 novembre: Ricordiamo	i	defunti	del	2013	
Gori Teresa, Regnicoli Giuliano, M.Annunciata Frezzotti, Zenobi Carla, Consoli Alvaro, Meloni Anna Maria, Pasquini
Maddalena, Archetti Claudina, Carnevali Mario, Martarelli Elsa, Lanfranco Lorenzetti, Isabella Ceccacci

DOMENICA 10 NOVEMBRE
Ore	15	:	Messa	al		Cimitero	di	Poggio
8

PREGHIERA A CASTELPlANIO
CHIESA DEL CROCIFISSO
ORE 18,30: ROSARIO E CONFESSIONI ORE 19,00: SANTA MESSA
ricordando in particolare
Giovedì 7 novembre:	Ricordiamo	i	defunti	del	2011	
Bucci Edda , Brunori Maria, Pierangeli Severino, Bregallini Giovanna ved. Ottaviani, Piccioni Domenico, Marchegiani
Oreste, Obayuwana Esosa, Marini Margherita, Marri Gino, Bartoloni Marisa, Maria Luisa Foroni, Ida Agnetti ved.
Marchegiani,
Venerdì 8 novembre: Ricordiamo	i	defunti	del	2012		
Mancinelli Giannina, Maria Massei in Paccusse, Polimeni Maria, Gasparini Angela, Violati Brunetta, Sbrega Adele,
Bruschi Luigi, Giacomini Rosa, Cursi Delfino, Grizi Angelo, Foroni Ernesto, Chiorrini Anabilia, Gasparini Elio, Marini
Teodolinda, Gilda Sbrega
Sabato 9 novembre: Ricordiamo	i	defunti	del	2013	
Morganti Laura, Zitelli Ivo, Rettaroli Pierina, Zitelli Fernanda, Fiaschetti Giovanni, Durelli Domenico, Valentini
Maddalena, Elena Fattorini, Calderigi Marina, Micucci Virginia
	
					MESSA	A	POZZETTO	(data	e 	casa 	da	stabilire)		per	le	famiglie	della	zona	in	suffragio	dei	loro	defunti	
	
	
	

OGNI LUNEDI
alle ore 21
presso il Centro
di spiritualità
c’è un incontro
per la meditazione
e la condivisione
della Parola
ascoltata
il giorno prima.
Aperto a tutti!

Nel mese dedicato al ricordo e alla
preghiera per i defunti , le parrocchie
organizzano la raccolta di offerte per il
fondo Caritas della Parrocchia per le

emergenze nazionali e
internazionali e per i poveri di
casa nostra.		
Dice	Gesù:	Venite	benedetti	del	Padre	mio,	
e	prendete	possesso	del	Regno	preparato	
per	voi	fin	dalla	fondazione	del	mondo…	
perché	io	ho	avuto	fame	e	mi	avete	dato	
da	mangiare…	
(Matteo,	25)

PARROCCHIA	DI	SAN	SEBASTIANO	IN	CASTELPLANIO	–	E	SAN	NICOLO’	A	POGGIO	SAN	MARCELLO	
COLLEGAMENTO	TRA	LE	FAMIGLIE	DELLE	DUE		PARROCCHIE		PRO MANUSCRIPTO ‐ AD USO INTERNO ALLA COMUNITA'
COLLABORANO: SR ANNA MARIA VISSANI, SIMONE SEBASTIANO, STEFANIA VICO,
don Mariano Piccotti: tel 0731.813402 (8) 339.650 6124 e‐mail: marianopic@libero.it

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Parrocchie informa Ottobre

  • 1. dei doni di Dio Parrocchie InForma Notiziario delle Parrocchie di CASTELPLANIO (San Sebastiano) e POGGIO SAN MARCELLO N° 160 24 OTTOBRE 2013 Raccoglie le edizioni precedenti di CASTELPLANIO COMUNITA’ ANNO XXII N° 2 - POGGIO PARROCCHIA , ANNO VI°, N° 2 IL PARROCO INFORMA Fede: le trappole che la rovinano PAG. 1 PAPA FRANCESCO FEDE: LE TRAPPOLE CHE LA ROVINANO PAG. 2 VITA DELLE PARROCCHIE PAG. 4 OPINIONI E DOMANDE PAG. 5 STILE DI VITA COMPRO DUNQUE SONO (O NO ?) PAG. 6 SPIRITUALITA’ MORTE SANTA GIOIA ETERNA PAG. 7-8 IN PROGRAMMA : OTTAVARIO PER I DEFUNTI L’idolatria e l’ipocrisia non risparmiano neanche la vita cristiana. … Diventare un apostolo delle proprie idee, o un devoto del proprio benessere, piuttosto che di Dio. Sparlare di qualcuno perché non si adegua a certi formalismi, dimenticando che il comandamento “nuovo” del cristianesimo è l’amore al prossimo senza se e ma. Ancora una volta, la liturgia della Messa sollecita Papa Francesco a una riflessione sulle trappole che costellano la vita di fede. Dalle parole di San Paolo, il Papa parte per stigmatizzare il peccato dell’idolatria, quello di persone che – per dirla come l’Apostolo – “pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio”, preferendo adorare delle “creature anziché il Creatore”. È un’idolatria, afferma il Papa, che arriva a “soffocare le verità della fede, nella “quale si rivela la giustizia di Dio”: “Ma come tutti noi abbiamo bisogno di adorare - perché abbiamo l’impronta di Dio dentro di noi - quando non adoriamo Dio, adoriamo le creature. E questo è il passaggio dalla fede all'idolatria. Essi, gli idolatri, non hanno alcun motivo di scusa: pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio. E qual è la strada dell’idolatra? La dice chiarissima: 'Si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata'. L’egoismo del proprio pensiero, il pensiero onnipotente, quello che io penso è vero: io penso la verità, io faccio la verità col mio pensiero…”. Le critiche di San Paolo andavano, duemila anni fa, agli idolatri che si prostravano davanti a rettili, uccelli, quadrupedi. E qui, Papa Francesco para subito l’obiezione secondo cui oggi il problema non si pone, perché nessuno va in giro ad adorare statue. Non è così, obietta il Papa, l’idolatria ha trovato altre forme e modi: “Anche oggi, ci sono tanti idoli e anche oggi ci sono tanti idolatri,….e sono diventati stolti e cambiano la gloria di Dio incorruttibile con una immagine: il proprio io, le mie idee, la mia comodità… Oggi, tutti noi – vado avanti, eh! Non è una cosa solamente storica – anche oggi per la strada ci sono idoli, anche un passo avanti… Tutti noi abbiamo dentro qualche idolo nascosto. Possiamo domandarci davanti a Dio: qual è il mio idolo nascosto? Quello che occupa il posto del Signore!”.
  • 2. VITA DELLE PARROCCHIE 2 ATTORNO ALLA FAMIGLIA SOTTO LA CROCE La parrocchia di Castelplanio paese ha vissuto 15 giorni sotto la croce. La statua lignea del 1639 è stata esposta in chiesa parrocchiale, finalmente alla vista di tutti. Tutti sono stati invitati a fissare lo sguardo su di Lui. E’ questa l’esperienza di fede che quest’anno abbiamo fatto e continuiamo a fare. Fede non è altro che movimento del cuore, come ha detto Papa Benedetto e il cuore esce dallo sguardo. La parrocchia ha vissuto diverse esperienze adatte a diverse categorie di persone. Ci sono state 10 coppie che hanno vissuto il ricordo e il rinnovo delle promesse matrimoniali. Sotto la Croce tutto diventa evidente, la miseria e la misericordia. Abbiamo vissuto una via crucis composta da due coniugi dal titolo “La famiglia a scuola d’amore sotto la croce”. Per 14 stazioni un gruppo di una settantina di persone è partito da Poggio ed è arrivato a Castelplanio davanti al bel Crocifisso. Il silenzio, la meditazione nella notte, la luce flebile delle fiaccole, la compagnia di bambini e genitori, anche nonni e adulti in genere ci hanno messo nella condizione di entrare nel cuore dei drammi familiari e vederli in controluce con quello di Cristo. In una serata al teatro abbiamo anche affrontato il problema degli anziani e dei malti nelle nostre famiglie. La competenza di Sr Anna Maria, della signora Coppa Marcella e del dott. Alessandro Stronati ci hanno offerto molti stimoli interessanti per portare avanti nel rispetto e nella competenza questo prezioso aiuto in famiglia e nelle case di cura. Una serata analoga presto sarà vissuta presso la comunità OIKOS alla Badia. Qui saranno invitati i genitori a confrontarsi con gli ospiti e gli educatori. Per iniziare il cammino dell’anno scolastico la parrocchia ogni anno chiama gli studenti e gli insegnanti per una benedizione alla fine della Messa. Sono venuti in 50 ed hanno ricevuto in dono un segnalibro con le preghiere per vivere bene lo studio e la scuola e un evidenziatore per ricordarsi di “evidenziare” la bontà come ci ripete sempre papa Francesco. Le celebrazioni si sono chiuse con un bellissimo concerto d’organo, tromba e trombone. Ma di questo è già stato detto. CORINSIEME A MONTECAROTTO Sabato 28 settembre u.s. si sono incontrati i gruppi che animano con il canto le celebrazioni nelle nostre parrocchie dell’unità pastorale. L’incontro è avvenuto a Montecarotto in concomitanza con i festeggiamenti del patrono S. Placido e della visita pastorale del nostro vescovo d. Gerardo. Alle 18.30 presso la chiesa parrocchiale SS.ma Annunziata di Montecarotto, i cori di Poggio San Marcello, Macine, Montecarotto e Castelplanio hanno partecipato e cantato tutti insieme la messa vespertina del sabato poi una allegra e partecipata festa insieme presso i locali dell’oratorio parrocchiale. E’ stata una bella festa ed in primo luogo, un sentito e partecipato momento di incontro e di comunione. Siamo riusciti a cantare all’unisono nonostante le diverse abitudini e soprattutto con vero spirito di fraternità. Un grazie a tutti per la testimonianza data, agli organisti che si sono alternati al suono dell’organo, ai chitarristi che si sono accordati ed ai coristi tutti. (Stefano Spoletini) L’ORATORIO RIPARTE DALLA BADIA Lo scorso 6 Ottobre Viva l'Oratorio ha organizzato la festa che ogni anno apre le attività. E’ per noi questo un momento importante perchè ci dà l'occasione di vivere una giornata di festa con tutti i ragazzi e con i loro genitori. Quest'anno abbiamo avuto voglia di festeggiare insieme ad un'altra organizzazione presente nel nostro territorio, l'Oikos. Come tutti sanno l'Oikos è una comunità di recupero dalla tossicodipendenza che attualmente viene ospitata nella nostra amata Badia. Nonostante la
  • 3. 3 nobile finalità, ai castelplanesi dispiace un po' di non poter più fruire di questo bellissimo luogo che in passato veniva utilizzato per eventi vari e c'è chi pensa a quei momenti con un po' di nostalgia. Abbiamo pensato allora che non poteva esserci occasione migliore di una festa per fare conoscenza con questi nuovi vicini. Gianni Martarelli ed il suo staff sono stati ben lieti di ospitarci e molti dei ragazzi della comunità hanno passato un pomeriggio giocando con i ragazzi dell'oratorio a fazzoletto, caccia al tesoro e chiaramente non sono mancati i giochi di prestigio. Nel frattempo i genitori si sono riuniti per ascoltare la presentazione di un progetto di prevenzione rivolto ai genitori dei bambini dai 7 ai 14 anni finalizzato a migliorare la condizione di un ragazzo all'interno della sua famiglia. Migliorando il dialogo in famiglia si svolge anche un'attività di prevenzione dalle tossicodipendenze di ogni tipo. La giornata si è conclusa con una bella cena, a tavola tutti insieme. Ciascuno di noi ha portato qualcosa da mangiare ed il risultato è stato una tavola ricca di cose buonissime. E' stato bello conoscere questi ragazzi e vedere con quanto coraggio e positività affrontano questa parentesi della loro vita. Credo di poter dire che anche loro sono stati felici di passare un pomeriggio in allegria insieme a noi, infondo hanno bisogno anche di questo. (Anna Rita Moretti, operatrice dell’oratorio) I GRUPPI DI CATECHISMO Sabato 28 settembre i ragazzi e molti dei genitori si sono ritrovati come ogni anno nella Chiesa parrocchiale di Poggio. Ad attenderli c’erano il Parroco e le catechiste. E’ la cerimonia di inizio dei cammini di gruppo. Si presentano i ragazzi alle catechiste e le catechiste ai ragazzi. Soprattutto si accolgono i più piccoli di prima (gruppo STUPORE). Quest’anno due arrivano da Castello e 6 da Poggio. A loro è stata consegnata la BiBBIA DEI bambini con l’impegno di farsela leggere ogni sera prima di andare a letto. Tra i catechisti è arrivata Roberta con Sara per i bambini di seconda (gruppo SCOPERTA) e don Mariano guida i gruppi di 1° elem. 1° media e 3° media. I gruppi si radunano a Castello e a Poggio in modo alternato. RIUNIONE DEI CONSIGLI PASTORALI All’inizio dell’anno pastorale nelle due comunità si raduna il Consiglio Pastorale per vedere il percorso intero, con le date e per orientarci su qualche progetto che ci sta a cuore. Certo sono sempre meno coloro che accettano di partecipare all’Assemblea Domenicale (la Messa) che è il cuore della vita e della crescita della fede. I due consigli hanno visto le date delle feste ed hanno accolto alcune proposte rivolte alle famiglie. Si è deciso anche di offrire un appuntamento settimanale con la Bibbia in mano. Ogni lunedì presso la Biblioteca delle suore al Centro di Spiritualità, ci ritroviamo con il foglietto della Messa celebrata e facciamo insieme meditazione, perché la Parola diventi vita. PARTECIPAZIONE ALL’ASSEMBLEA DIOCESANA DEL 19 OTTOBRE. Il sabato 19 ottobre si è svolta a Jesi, presso il Centro Pastorale diocesano di via lotto, 14 un’ assemblea di preti, diaconi e laici (120 partecipanti) con il Vescovo attorno al tema: La vocazione laicale in una pastorale condivisa. Sono andati anche alcuni delle nostre comunità ed hanno partecipato ad un discernimento comunitario per due ore in gruppi di 15 persone, per comunicarsi esperienze positive circa l’aggregazione e la collaborazione e per individuare un’area comune di animazione pastorale per tutte le parrocchie
  • 4. 4 OPINIONI E DOMANDE OGNUNO PUÒ INVIARE DOMANDE O TESTI Inviata da Rino, con il desiderio di far riflettere i giovani e i genitori Questa è l'epoca in cui sono costretto a chiedermi se siano quelli come me, che si sentono sempre in prestito, diversi e fuori luogo ad essere sbagliati, o se non ci sia davvero qualcosa di fottutamente marcio e degradante in tutto questo. E' l'epoca in cui o sei come loro, o è meglio che impari a stare bene da solo. ___________________________________________ Dalla ASSOCIAZIONE DILETTA onlus Questa è l'epoca in cui bere fino a vomitare qualcosa di cui vantarsi. Questa è l'epoca in cui per essere "carichi" non bastano i propri amici e della bella musica: c'è bisogno di drogarsi. Questa è l'epoca in cui se tradisci la tua donna o il tuo uomo sei un figo, un grande, in cui il rispetto per l'altro è considerata roba d'altri tempi. Questa è l'epoca in cui siamo tutti amici sul web e tutti estranei per strada. Questa è l'epoca in cui se hai troppi tatuaggi non ti assumono, ma basta conoscere il figlio della cugina del capo ed il posto è tuo, indipendentemente da quello che sai o non sai fare. Questa è l'epoca in cui i ragazzini di 12 anni hanno già fatto sesso, fumano, bevono e ti parlano di quanto sia dura la vita, mentre i cinquantenni si comportano come se ne avessero ancora 20. Questa è l'epoca della superficialità in cui oggi ci sei e domani si vedrà, delle relazioni a scadenza, quelle dove la scusa di "prenderla come viene, senza troppi problemi" giustifica il trattare le persone come pezze da piedi. Questa è l'epoca in cui le persone intelligenti devono fingersi stupide per non essere escluse. Questa è l'epoca in cui si ha paura di chiedere un abbraccio in più per paura di apparire appiccicosi, in cui per avere del contatto umano c'è bisogno di stiparsi in una discoteca. Questa è l'epoca in cui i pazzi si sentono normali e i normali di conseguenza si credono pazzi, in cui per essere differenti basta non volersi distinguere a tutti i costi, in cui il sesso è sempre più facile e l'amore sempre più impossibile. Come anticipato nel corso dell’Assemblea Annuale di Diletta Onlus si da seguito alle iniziative (avviate a partire dal 2011) concernenti gli aiuti alimentari a sostegno delle Famiglie bisognose dei nostri comuni di Castelplanio – Poggio S. Marcello, Rosora e Montecarotto. Si ricorda che per l’anno 2013 – abbiamo dato corso con Nostra mail dell’11 dicembre 2012 ad un primo stanziamento di 1.500,00 euro per la copertura delle esigenze di Natale e primo trimestre 2014. Successivamente (il 27 aprile 2013) abbiamo disposto un ulteriore assegnazione di 1.500,00 euro. Vi informiamo ora di aver deliberato di ripetere il Progetto e di aver deciso l’assegnazione al Centro di Ascolto – Caritas di 1.500,00 (millecinquecento euro) per l’aiuto alimentare alle famiglie bisognose che vorrete individuare come avvenuto nelle precedenti occasioni. Per l’acquisto preghiamo in Centro d’Ascolto di procedere come al solito. Tale importo è finalizzato a coprire le esigenze per il NATALE 2013 E PRIME ESIGENZE 2014 . La struttura e le modalità di realizzazione del Progetto saranno le stesse fin qui svolte . Qui di seguito viene ripetuta la descrizione del progetto per vostra comodità di consultazione. Il progetto avrà inizio dal momento della Vs conferma dei criteri e modalità attuative e si concluderà alla metà del mese di marzo 2014. A conclusione del progetto ci sarà gradito ricevere – come le passate sessioni di aiuti ‐ un segno di riscontro circa le modalità che vorrete adottare e una relazione conclusiva da parte del Centro di Ascolto. Vi ringraziamo per la collaborazione. Diletta Onlus C. Planio (AN). Per chi voglia sostenere le nostre iniziative il codice da indicare per il 5X1000 è 93036030661 Grazie
  • 5. 5 STILE DI VITA Da “Avvenire “ del 16 ottobre 2013 INTERVISTA Compro, dunque sono (o no?) Il consumo, cioè l’acquisto e l’uso di un oggetto per il nostro bisogno, è un gesto autenticamente libero? Intorno a questa domanda si sono spesi fiumi di parole. Non così, invece, intorno a un concetto che ne è in qualche modo un corollario: la scienza che organizza il consumo, cioè il marketing, condizionando gli individui condiziona anche la società e la cultura al punto di modificare il modo stesso in cui la società si esprime e concepisce se stessa? L’ultimo saggio di Gianni Manzone, sacerdote e docente di Dottrina sociale della Chiesa e di Etica sociale alla Lateranense, si preoccupa di indagare anche questo aspetto fondamentale nel libro, edito da Armando, Il volto umano del marketing. Un approccio etico-antropologico (pp. 256, euro 20). Attenzione però a non demonizzare l’attività di marketing in se stessa, «perché è sempre esistita ed è necessaria in quanto si pone al servizio della produzione consentendo alle aziende di diminuire il rischio imprenditoriale». Don Manzone, lei però nel suo libro afferma che il marketing influenza la società... «Un tempo il marketing serviva esclusivamente per vendere il prodotto, adesso invece serve per progettarlo sulla base delle ricerche di mercato e anche per creare ambienti che possano ottimizzare la vendita dei prodotti». Cosa intende per ambienti? «I supermercati, i grandi magazzini sono ambienti progettati per favorire il consumo, non solo mettendo il consumatore a proprio agio: c’è musica, la luce è esclusivamente artificiale, non c’è orologio per far perdere la sensazione del tempo, i prodotti sono collocati sugli scaffali secondo criteri precisi». In relazione a ciò che si vuole vendere? «Ma anche in relazione alle gerarchie fra le marche. Spesso chi ha più potere, chi paga di più viene meglio esposto. Il prodotto sul quale si ha più convenienza viene meglio esposto...». In questo senso il concetto di ambiente favorevole al consumo può essere esteso alla stessa società dei consumi. «Il marketing è una scienza socioecomica vera e propria, che si propone di agire sulle scelte dei singoli sfruttando le simbologie che si celano dietro a ogni prodotto; progetta prodotti e ambientazioni promozionali che possano sfruttare appieno i desideri e gli istinti degli individui, ispira le strategie commerciali delle grandi compagnie. Insomma, si può dire che realizza un clima culturale, l’humus ideale e necessario per il successo commerciale dei prodotti». A ogni prodotto corrisponde un simbolo? «Diciamo che ogni prodotto esprime dei significati. Il marketing si preoccupa di vendere non solo il prodotto, ma anche i significati, le simbologie che rappresenta agendo sui desideri, sui sogni e sulle aspirazioni che hanno i singoli consumatori, secondo il concetto che – attraverso i prodotti che compriamo – noi esprimiamo quello che siamo. Così siamo sollecitati ad acquistare più prodotti o un prodotto piuttosto che un altro, perché il marketing è riuscito a sollecitare le corde giuste dei nostri desideri, del nostro inconscio. Compriamo anche ciò che non ci serve. È in questo modo che si crea la moda, lo status symbol...». Più consumi e più ti senti uomo? «Esatto. E qui subentra il vero problema antropologico e sociale del marketing: ridurre l’identità dell’uomo, il suo innato desiderio di realizzarsi, al consumo di determinati oggetti. Ridotto a pura materialità l’uomo vede messo in gioco il suo stesso destino, posto in relazione ai suoi consumi». Un pericolo antropologico. «Un fallimento antropologico. Se affido la mia soddisfazione al consumo di un prodotto, ne resto insoddisfatto e ho bisogno di consumare ancora. Quando capisco che quel prodotto non mi soddisfa, lo cambio. Il marketing stesso produce nuovi oggetti per soddisfare la mia insoddisfazione. Spesso con l’inganno, perché i prodotti sono solo all’apparenza diversi l’uno dall’altro. In questo modo il marketing determina ciò che dovrei essere, le mie aspirazioni, fornendo sempre nuove cose da consumare, costruendo il mio stile di vita, fornendomi una gerarchia di valori. Nei fatti il suo diventa un ruolo chiave per i cambiamenti della società. Tutto questo è molto pericoloso». Il marketing ha quindi una responsabilità culturale tanto grande quanto sottovalutata? «Direi che è il nuovo catechismo della nostra cultura. E gli educatori, anche all’interno della Chiesa, dovrebbero aiutare le persone a individuare uno per uno i vari messaggi che sono messi in gioco ogni volta che ci viene proposto un acquisto piuttosto che un altro. Serve uno spirito critico che aiuti a smascherare questa visione della vita ristretta ai suoi consumi». Il marketing entra in competizione con la religione? «È in competizione con la cultura di ogni società. Ne sfrutta i valori e i significati a fini commerciali e senza alcuna responsabilità sociale, ma al solo fine di vendere di più. Avendo l’obiettivo di forgiare al consumo la vita delle persone, il marketing entra in conflitto con la religione, che vuole aiutare l’uomo a dare un senso alla propria esistenza nella libertà e nella verità. Propone l’ottenimento della felicità attraverso l’acquisto dei beni, mentre la religione dice che i beni della terra, per quanto positivi, non determinano la felicità, per questo bisogna scoprire il vero valore delle cose che consumiamo. Inoltre...». Inoltre? «Promuovendo il consumo fine a se stesso si tende a realizzare l’identità umana come un fatto privato, cioè attraverso ciò che possiedo o l’oggetto che uso e non attraverso le relazioni con gli altri individui». Roberto I. Zanini
  • 6. 6 SPIRITUALITA’ a cura di Sr. Anna Maria Vissani MORTE SANTA E GIOIA ETERNA! “Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo, se invece muore, produce molto frutto”(Gv 12, 24). “Forte come la morte è l’amore”, afferma il Cantico dei Cantici. Gesù vive l’esperienza della morte e la sperimenta fino in fondo. Come ha fatto di tutta la vita. E per Lui la morte deve rivelare qualcosa di sorprendente e di grande! E’ per questo che Gesù affronta la sua ora con generosità e slancio. E’ solo perché l’amore ha abitato il suo cuore in tutto l’arco della sua esistenza; l’amore che si è fatto dono e apertura al Padre Suo. “Avendo amato i suoi li amò fino alla fine”, dice l’evangelista Giovanni. L’ora dell’amore rimane per sempre impressa nel cuore e nella storia. Quando c’è una sepoltura nella terra, diviene più evidente il senso della parabola di Gesù. Il corpo è seminato sotto terra. Tutti vi gettano un po’ di terriccio. Il chicco di grano è una misteriosa potenza di vita racchiusa in un involucro che la protegge, ma nello stesso tempo la isola. C’è bisogno di questo involucro per evitare che la potenza di vita che è nel chicco si disperda; ma viene il momento in cui l’involucro deve marcire, lasciar passare l’umidità e permettere che il seme si perda nella terra, perché solo così può diventare fecondo e produrre la spiga, la bellezza della vita. Solo quello che diventa dono è in grado di portare frutto. È legge della natura quella per cui la vita scaturisce dalla morte, dal dono di sé. E il chicco di grano, che è potenza di vita, ha bisogno di marcire, di morire, per poter diventare la sorgente di una spiga nuova, e quindi moltiplicare quella ricchezza di vita che possiede. Questa è anche la legge dello Spirito, che si ritrova nella persona di Gesù e nella persona di ogni discepolo. Ogni credente che accetta la legge del chicco di grano, si ritrova moltiplicato nella vita. Nella tradizione cristiana chi muore viene vestito a festa e la gente in genere sa cogliere sul suo volto la bellezza. Spontaneamente ricorda soprattutto il bene che è stato e che ha fatto. E’ più difficile udire, tra i commenti, espressioni di vita oltre la morte, la certezza e la gioia dell’abbraccio di Dio nella vita futura (la vita eterna).. Quando Gesù parla del chicco di grano caduto in terra…e muore per produrre molto frutto, non pone l’accento sul dover morire, ma su “portare molto frutto”. Lo sguardo del Signore è sulla fecondità, non sul sacrificio. Vivere è moltiplicare vita. Non dare è già morire. Tuo è solo ciò che hai donato. Come accade per l’amore: è tuo solo se è per qualcuno. Un chicco di grano è piccola cosa, come la vita di ogni creatura, anche del più potente di questo mondo! E se tu non hai cose straordinarie da dare, non è importante. Ogni giorno sarà per me e per te un’occasione di dono, o di chiusura. Sarai un chicco di grano, lontano dal clamore e dal rumore, caduto nel silenzio, seminato giorno per giorno, senza smania di visibilità e di grandezza, nella terra buona della tua famiglia, nella terra arida del lavoro, nella terra amara dei giorni delle lacrime. Chicco di grano che prendi in mano e sembra una cosa morta, una cosa dura e spenta, mentre è un nodo di vita, dove pulsano germogli. Così è ogni persona: un quasi niente che però contiene invisibili e impensate energie, un cuore pronto a gemmare di pane e di abbracci. Il Signore, e lo sappiamo per fede, prende questo poco o quasi niente e lo salva, ne ricava molto frutto. Questa è la promessa e la certezza della GIOIA ETERNA!
  • 7. IN PROGRAMMA 7 a cura di d. Mariano OTTAVARIO DI PREGHIERA PER I DEFUNTI `ÉÜàx átÇàt „ Z|É|t xàxÜÇt venerdì 1 NOVEMBRE 2013 sera dei santi: al cimitero Ore 15,00: benedizione a Poggio Ore 15,45: benedizione a Castelplanio Sabato 2 NOVEMBRE 2013 COMMEMORAZIONE DI TUTTI I DEFUNTI Ore 9,00: Santa Messa al cimitero di Castelplanio Ore 15,30: incontro ragazzi al Cimitero di Castelplanio e Poggio in contemporanea Ore 17,30: Santa Messa al Santuario di Poggio - Prefestiva DOMENICA 3 NOVEMBRE Messa per la Pace Ricordando i morti di tutte le guerre Ore 10: Poggio S. Marcello - Ore 11,15: Castelplanio PREGHIERA A POGGIO SM SANTUARIO DELLA MADONNA ORE 17,00: ROSARIO E CONFESSIONI ORE 17,30: SANTA MESSA ricordando in particolare Lunedì 4 novembre: Ricordiamo i defunti del 2011 Dottori Edelvais, Dottori Aquilino, Basili Dino , Mercanti Avelina, Pierangeli Teresa, Livia Taus, Mario Bramati,Milletti Franchina , Tiranti Primo, Carbonari Angelo, Tiranti Adolfo, Di Placido Rosa Martedì 5 novembre: Ricordiamo i defunti del 2012 Basili Anna Maria, Consoli Agape, Ommenetti Urbana, Bruschi Lucia, Luzi Eva, Corsetti Domenica, Pirani Pierina, Bramati Dario, Tiranti Alfio, Ceccacci Angelo, Fiaoni Terzo, Orienti Dino, De Angelis Cesare, Cecchini Pietro, Costantini Natale, Carbini Anna Maria. Mercoledì 6 novembre: Ricordiamo i defunti del 2013 Gori Teresa, Regnicoli Giuliano, M.Annunciata Frezzotti, Zenobi Carla, Consoli Alvaro, Meloni Anna Maria, Pasquini Maddalena, Archetti Claudina, Carnevali Mario, Martarelli Elsa, Lanfranco Lorenzetti, Isabella Ceccacci DOMENICA 10 NOVEMBRE Ore 15 : Messa al Cimitero di Poggio
  • 8. 8 PREGHIERA A CASTELPlANIO CHIESA DEL CROCIFISSO ORE 18,30: ROSARIO E CONFESSIONI ORE 19,00: SANTA MESSA ricordando in particolare Giovedì 7 novembre: Ricordiamo i defunti del 2011 Bucci Edda , Brunori Maria, Pierangeli Severino, Bregallini Giovanna ved. Ottaviani, Piccioni Domenico, Marchegiani Oreste, Obayuwana Esosa, Marini Margherita, Marri Gino, Bartoloni Marisa, Maria Luisa Foroni, Ida Agnetti ved. Marchegiani, Venerdì 8 novembre: Ricordiamo i defunti del 2012 Mancinelli Giannina, Maria Massei in Paccusse, Polimeni Maria, Gasparini Angela, Violati Brunetta, Sbrega Adele, Bruschi Luigi, Giacomini Rosa, Cursi Delfino, Grizi Angelo, Foroni Ernesto, Chiorrini Anabilia, Gasparini Elio, Marini Teodolinda, Gilda Sbrega Sabato 9 novembre: Ricordiamo i defunti del 2013 Morganti Laura, Zitelli Ivo, Rettaroli Pierina, Zitelli Fernanda, Fiaschetti Giovanni, Durelli Domenico, Valentini Maddalena, Elena Fattorini, Calderigi Marina, Micucci Virginia MESSA A POZZETTO (data e casa da stabilire) per le famiglie della zona in suffragio dei loro defunti OGNI LUNEDI alle ore 21 presso il Centro di spiritualità c’è un incontro per la meditazione e la condivisione della Parola ascoltata il giorno prima. Aperto a tutti! Nel mese dedicato al ricordo e alla preghiera per i defunti , le parrocchie organizzano la raccolta di offerte per il fondo Caritas della Parrocchia per le emergenze nazionali e internazionali e per i poveri di casa nostra. Dice Gesù: Venite benedetti del Padre mio, e prendete possesso del Regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo… perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare… (Matteo, 25) PARROCCHIA DI SAN SEBASTIANO IN CASTELPLANIO – E SAN NICOLO’ A POGGIO SAN MARCELLO COLLEGAMENTO TRA LE FAMIGLIE DELLE DUE PARROCCHIE PRO MANUSCRIPTO ‐ AD USO INTERNO ALLA COMUNITA' COLLABORANO: SR ANNA MARIA VISSANI, SIMONE SEBASTIANO, STEFANIA VICO, don Mariano Piccotti: tel 0731.813402 (8) 339.650 6124 e‐mail: marianopic@libero.it