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A R T I C O L O PREVENZIONE E PROTEZIONE
www.ambientesicurezza24.com IL SOLE 24 ORE N. 11 - 11 giugno 2013 51
La verifica tecnica del SGSL ha come scopo il controllo del rispetto degli obblighi di legge
Per le attività nei siti archeologici
applicare i sistemi di gestione
elimina il rischio negli scavi
di Franco Micozzi, presidente ANSAF (associazione nazionale specialisti agenti fisici)
Il decreto legislativo n. 231/2001, la legge n. 123/2007 e il decreto legislativo n. 81/2008 hanno dato luogo, negli
ultimi anni, al diffondersi, nei vari ambiti lavorativi, dei sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro (SGSL),
diversificati e strutturati in relazione agli ambiti produttivi. Questi sistemi sono caratterizzati da una ottima
applicabilità anche alle attività lavorative connesse con la gestione, con la tutela e con la conservazione dei siti
archeologiciedellerelativeattivitàdiscavosiaacieloapertocheinambientechiusoosotterraneo.
CANTIERE - SCAVI ARCHEOLOGICI - SICUREZZA - SISTEMI DI GESTIONE
I sistemi di gestione della sicurezza nei luoghi
di lavoro disciplinati dal D.Lgs. n. 81/2008,
dalla legge n. 123/2007 e dal D.Lgs. n.
231/2001, hanno rappresentato uno schema
organizzativo della sicurezza nelle attività pro-
duttive capace di sviluppare un processo vir-
tuoso per le aziende tale garantire la gestione
in sicurezza dei siti dove avvengono le attività
attraverso il coinvolgimento di tutte le figure
professionali che, ai diversi livelli, intervengo-
no nella attività produttiva.
In base all’art. 30, decreto legislativo n.
81/2008, relativo ai modelli di organizzazione
e gestione, ai fini dell’efficacia esimente dalle
responsabilità amministrative delle persone
giuridiche, delle società e delle associazioni,
anche prive di personalità giuridica, il modello
deve essere adottato ed efficacemente attua-
to, assicurando un sistema aziendale che ga-
rantisca il corretto adempimento di tutti gli
obblighi giuridici.
Con riferimento alle attività connesse con la
gestione dei beni culturali, in particolare, per
le attività di scavo è di fondamentale impor-
tanza una perfetta organizzazione del cantie-
re, non solo per la delicatezza dell’attività rela-
tiva alla manipolazione dei reperti ai fini della
loro conservazione e valorizzazione, ma, es-
senzialmente, per le implicazioni connesse
con la fase investigativa e pericolosa legata
alla gestione del sito, della sua messa in sicu-
rezza e gestione dei reperti a protezione di
coloro che vi operano (si veda la tabella 1).
Il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro
dovrà essere approntato con modelli organiz-
zativi diversi in funzione della tipologia di
scavo (si veda la tabella 2) e in base alla
risultanza della valutazione preliminare dei
rischi possibili (si veda la tabella 3) seguendo
lo schema del ciclo di deming relativo alla
gestione del rischio (si veda la figura 1).
Tenendo conto della particolarità e della pe-
culiarità del cantiere archeologico, l’organiz-
zazione di un corretto sistema di gestione del
lavoro diventa fondamentale per la riduzione
del rischio e degli infortuni.
Il responsabile del cantiere deve procedere
preliminarmente, in base al piano di lavoro e
agli obiettivi da raggiungere con lo scavo, al-
l’organizzazione generale del sito, preveden-
PREVENZIONE E PROTEZIONE A R T I C O L O
52 N. 11 - 11 giugno 2013 IL SOLE 24 ORE www.ambientesicurezza24.com
do una capillare distribuzione delle responsa-
bilità e delle funzioni individuali, procedendo
anche alla verifica periodica delle procedure
adottate.
Dovranno essere svolte riunioni specifiche
con tutto il personale di lavoro per informarlo
correttamente dei rischi e dei pericoli presen-
ti, riunioni che debbono essere ripetute perio-
dicamente; di particolare utilità può essere
l’approntamento di un libretto informativo
che dovrà essere distribuito a tutti gli operato-
ri dove sono evidenziati i rischi prevalenti del
cantiere di scavo e le indicazioni più appro-
priate per evitare possibili danni e infortuni.
È necessario ricordare che, dal punto di vista
contrattuale, le figure degli studenti e dei vo-
lontari in base all’art. 2, D.Lgs. n. 81/2008,
sono a tutti gli effetti dei lavoratori e, quindi,
soggetti a doveri, a responsabilità e a tutele
così come previsto dalla stessa norma.
La verifica tecnica del SGSL ha come scopo il
controllo del rispetto degli obblighi di legge, in
particolare:
l mantenimento dei requisiti tecnici dei luo-
ghi di lavoro e controllo dei rischi con ap-
prontamento delle misure protezionistiche
derivate;
l gestione del sistema organizzativo relativo
agli appalti, alle emergenze, al pronto soc-
corso, alle riunioni periodiche con il perso-
nale e i loro rappresentanti;
l processo formativo e informativo di dirigen-
ti e personale tutto;
l verifica periodica delle procedure di sicurez-
za e del loro rispetto con il personale;
l gestione delle certificazioni e dei documenti
previsti dalle normative vigenti;
l analisi programmata degli adempimenti e
delle procedure ed eventuali rettifiche;
l controllo della registrazione degli adempi-
menti previsti dal D.Lgs. n. 81/2008;
l organizzazione gerarchica tale da garantire
la gestione in sicurezza del sistema;
l applicazione sostanziale del sistema disci-
plinare;
l verifica periodica della tenuta del modello
organizzativo adottato.
La valutazione preliminare delle problemati-
che di sistema deve prevedere:
l un’analisi del sito dal punto di vista della
sicurezza e una valutazione della presenza
di personale inesperto (volontari, studenti);
l una figura del responsabile della sicurezza,
spesso coincidente con il coordinatore della
sicurezza, preposti;
l addestramento ante-operam del personale
in funzione della specificità del sito, suddivi-
sione dei compiti e delle responsabilità in
funzione della organizzazione gerarchica;
l determinazione e valutazione attenta dei
rischi specifici in base alla contestualità del
sito (aperto, chiuso, sotterraneo);
l individuazione di rischi collaterali legati alla
lontananza del sito da centri abitati o luoghi
di soccorso;
l rischi aggiuntivi determinati dalla tempisti-
ca di lavoro e dalla logistica del sito;
l organizzazione del piano di emergenza, fon-
damentale specialmente in presenza di stu-
denti e volontari;
Tabella 1
Tipologia dello scavo archeologico
Scavo in sotterraneo caratterizzato da un alto livello di rischio, legato spesso alla presenza di terreni instabili,
soggetti a possibili movimenti franosi con la necessità di approntare accurate opere di puntella-
mento per la protezione degli operatori.
Scavo all’aperto relativo ai lavori di splateamento o sbancamento, con o senza l’uso di macchinari per il
movimento terra, è caratterizzato prevalentemente da un andamento inclinato del fronte di
lavoro in modo da impedire eventuali smottamenti del terreno, la parete del fronte di attacco
deve avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire
franamenti. Quando il fronte di scavo supera l’altezza di 1,5 metri non possono essere attuate
operazioni di scalzo manuale alla base del pendio (valutazione preliminare dello stato dei
luoghi). Nel caso di scavi per una profondità lineare superiore al metro sarà necessario armare
le pareti al fine di prevenire possibili crolli.
Ambiente di lavoro chiuso dedicato agli ambienti al chiuso, dovrà tenere conto di una valutazione attenta della stabilità del
sito e delle condizioni microclimatiche e di ricambio dell’aria nonché dei sistemi di protezione
del personale che opera all’interno.
A R T I C O L O PREVENZIONE E PROTEZIONE
www.ambientesicurezza24.com IL SOLE 24 ORE N. 11 - 11 giugno 2013 53
l individuazione di protocolli rapidi per sosti-
tuzioni (spesso frequenti nei siti archeologi-
ci dovuti all’impiego di studenti e volontari);
l scrupolosa attenzione all’allestimento del
cantiere, recinzioni, deposito mezzi, pas-
saggi;
l esame giornaliero a inizio lavoro delle con-
dizioni meteo;
l valutazione del rischio per l’uso di scale, la
presenza di insetti, UVA, colpi di calore, mo-
vimentazione manuale dei carichi, pulizia e
catalogazione dei reperti, affissione delle
norme di comportamento e di sicurezza,
segnaletica di sicurezza, cassetta medicinali,
addestramento con medico competente
per rischi specifici;
l registrazione e valutazione giornaliera dei
problemi.
La gestione generale dell’area di cantiere deve
prevedere:
l la verifica della corretta collocazione della
cartellonistica di sicurezza, estintori;
l delimitazione e segnalazione delle aree a
rischio specifico, passerelle, rampe, para-
petti, scale;
l regolamentazione del movimento dei mezzi
meccanici se presenti e loro area di sosta;
l idonea collocazione dei servizi igienici e del-
le aree di ristoro con dotazione sufficiente
di acqua;
l cassetta dei medicinali con materiali appro-
priati alla tipologia di scavo;
l indumenti di lavoro idonei in base alla sta-
gione (estivo-invernale);
l corretto uso dei mezzi manuali di lavoro e
della movimentazione dei carichi;
l protezione dalle intemperie (caldo, freddo),
uso idoneo dei DPI;
l segnalazione della presenza del cantiere
agli organi competenti compreso il più vici-
no pronto soccorso od ospedale per definire
un protocollo rapido di intervento.
In questa fattispecie il rischio biologico è rap-
presentato:
l dalle punture di insetto;
l da morsi di animali, di vipere, da punture di
zecche e di insetti;
l da agenti patogeni presenti nella terra di
scavo;
l dalla possibilità di taglio con materiali di
lavoro.
Il rischio chimico, invece, è rappresentato, in
particolare, dall’esposizione a:
l rifiuti contaminati;
l polvere di cantiere;
Tabella 2
Il rischio in base alla tipologia di scavo
Scavo in sotterraneo Per queste attività il rischio prevalente è legato allo smottamento e frana del terreno, con
la necessità di armare, quindi, i passaggi con opere di sostentamento, dovrà essere
approntato un sistema adeguato per il ricambio dell’aria e un sistema di allarme efficace in
caso di emergenza al fine di poter raggiungere il più rapidamente possibile gli operatori.
Dovrà essere impedito lo spostamento in avanti del fronte di attacco senza aver posto in
sicurezza le pareti a tenuta.
Scavo all’aperto Per gli scavi all’aperto sono valide in generale le procedure organizzative previste per i
cantieri con delimitazione della zona di lavoro, cartellonistica di sicurezza e predisposizio-
ne di parapetti se necessari, zone di protezione dai raggi solari, passarelle e attraversamen-
ti dotati di parapetti di protezione in parallelo con quanto è predisposto per la ordinaria
cantieristica.
Scavo in ambiente chiuso Anche in questo caso sono valide le procedure organizzative previste per i cantieri e, in
aggiunta, sarà necessario provvedere al controllo delle condizioni ambientali in relazione
al microclima e alla illuminazione degli ambienti.
MIGLIORAMENTO
CONTINUO
RIESAME
DELLADIREZIONE PIANIFICAZIONE
ATTUAZIONEE
FUNZIONAMENTO
CONTROLLIE
AZIONICORRETTIVE
POLITICA
AMBIENTALE
PREVENZIONE E PROTEZIONE A R T I C O L O
54 N. 11 - 11 giugno 2013 IL SOLE 24 ORE www.ambientesicurezza24.com
l prodotti specifici per il trattamento dei re-
perti (se eseguiti sul posto);
l da vapori, liquidi, solidi tossici.
Il rischio da agenti fisici è dovuto a:
l la presenza di radon nel terreno per uso di
mezzi meccanici o di utensili da lavoro;
l raggi ultravioletti, microclima, temperatura
esterna caldo-freddo;
l rumore e vibrazioni per uso di mezzi mecca-
nici o utensili da lavoro;
l individuazione delle zone di riposo.
Infine, esistono anche rischi di tipo organizza-
tivo, legati essenzialmente alla gestione del
cantiere, quali:
l scarsa informazione sui rischi e sulle regole
di lavoro, ripetitività dei compiti, interferen-
za tra attività diverse nel sito, scarsa applica-
zione del sistema di gestione nel sito e del
controllo del personale.
Specificità del sistema di gestione
del cantiere di scavo
Una corretta gestione della sicurezza nel can-
tiere in base al D.Lgs. n. 231/2001 ha capacità
esimente rispetto alle possibili responsabilità
previste dal D.Lgs. n. 81/2008.
In particolare, l’applicazione di un sistema di
gestione aziendale idoneo a prevenire i reati,
una corretta vigilanza e l’osservanza dei mo-
delli organizzativi possono garantire i respon-
sabili della gestione del sito dalle conseguen-
ze penali e civili previste dalla legge.
I principali vantaggi, quindi, nell’uso dei SGSL
sono legati alla riduzione del rischio attraver-
so un attento controllo dei posti di lavoro e
alla possibilità di ridurre sensibilmente i costi
complessivi della SSL, compresi quelli derivan-
ti da incidenti, infortuni e malattie correlate al
lavoro, minimizzando i rischi ai quali possono
essere esposti i dipendenti o i terzi (utenti,
visitatori, fornitori ecc.).
Anche in questo settore il SGSL dovrà preve-
dere:
l un sistema di controllo;
l un sistema disciplinare.
In particolare, sarà necessario procedere a:
l una formulazione sistemica del processo;
l registrazione e classificazione dei documen-
ti di lavoro;
l modulistica delle procedure e della organiz-
zazione del lavoro;
l tipologia di controllo e gradualità sanziona-
toria;
l registrazione progressiva delle verifiche e
delle revisioni.
Ulteriori adempimenti in applicazione del SG-
SL di scavo sono:
l il controllo periodico del rispetto delle pro-
cedure da parte degli operatori (secondo le
linee guida UNI-INAIL);
Tabella 3
Rischi specifici
Area generale
di cantiere
Rischio
biologico
Rischio
chimico
Rischio
da agenti fisici
Rischio di tipo
organizzativo
Mezzi meccanici Agenti patogeni
nel terreno
Presenza rifiuti Microclima Scarsa informazione e
applicazione dei SGSL
Movimentazione
manuale dei carichi
Tagli Prodotti specifici di
trattamento materiali
Raggi ultravioletti Lavoro ripetitivo
Cadute e
schiacciamenti
Contusioni,
scottature da sole
Reperti contaminati
con polveri di cantiere
Alte, basse
temperature
ambientali
Interferenza con le
varie attività
Seppellimento Presenza di insetti Presenza di
radioattività naturale
(radon) nel sito
Rumore Mancanza di
coordinamento e delle
responsabilità
Lesioni agli arti,
postura
Presenza di animali Contatto con
sostanze tossiche
Vibrazioni Assenza di un riesame
periodico della
direzione lavori
A R T I C O L O PREVENZIONE E PROTEZIONE
www.ambientesicurezza24.com IL SOLE 24 ORE N. 11 - 11 giugno 2013 55
l la delega di verifica delle procedure adotta-
te, a una struttura indipendente esterna
(utilizzo delle BS OHSAS);
l la modifica delle procedure interne in fun-
zione dell’aggiornamento normativo o di
adattamenti a linee guida specifiche;
l l’utilizzo di un sistema di gestione aperto
alla partecipazione dei delegati del persona-
le in forza del sito.
In ogni luogo di lavoro è fondamentale la
presenza di un responsabile che accerti e
verifichi periodicamente che i provvedimen-
ti di tutela adottati siano effettivamente
messi in opera, con particolare riferimento
alle procedure di lavoro e all’osservanza, da
parte di tutti, dell’obbligo di uso dei DPI,
come è anche essenziale ascoltare e con-
frontarsi con il personale chiedendo loro di
esprimersi rispetto alle misure di protezione
adottate.
Peraltro, in base alla particolare tipologia
dello scavo archeologico, è necessario mo-
dulare periodicamente il processo di forma-
zione e di informazione degli operatori in
base anche alle possibili risultanze degli
scavi e di eventuali variazioni della scena di
lavoro.
La sistematica applicazione dei sistemi di ge-
stione della sicurezza attenua in maniera so-
stanziale il rischio di incidenti e di infortuni e
favorisce la responsabilizzazione dei dirigenti
e dei lavoratori. n
LA 231 AMBIENTALE
La nuova responsabilità delle imprese
per i reati ambientali
di C. Parodi, M. Gebbia, M. Bortolotto
Le nuove disposizioni introdotte, in applicazione del diritto comunitario, dal D.Lgs.
121/2011 hanno determinato importanti modifiche sia al codice penale che al «si-
stema 231», introducendo l’estensione della responsabilità degli enti e delle perso-
ne giuridiche ad una serie di reati deputati a fornire una tutela ai beni ambientali.
In quest’ottica la Guida Pratica 231 ambientale si propone come un utile e chia-
ro strumento per risolvere le oggettive difficoltà nell’applicazione delle nuove
disposizioni.
Particolare attenzione è stata dedicata alla tematica dei modelli organizzativi ed
agli aspetti soggettivi degli illeciti.
L’opera si rivolge quindi alle imprese, ai consulenti aziendali, ma anche ai magi-
strati e avvocati che quotidianamente si ritrovano ad operare nel mondo del diritto.
Pagg. 208 – e 29,00
Il prodotto è disponibile anche nelle librerie professionali.
Trova quella più vicina all’indirizzo www.librerie.ilsole24ore.com
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321 sgsl scavi-archeologici

  • 1. A R T I C O L O PREVENZIONE E PROTEZIONE www.ambientesicurezza24.com IL SOLE 24 ORE N. 11 - 11 giugno 2013 51 La verifica tecnica del SGSL ha come scopo il controllo del rispetto degli obblighi di legge Per le attività nei siti archeologici applicare i sistemi di gestione elimina il rischio negli scavi di Franco Micozzi, presidente ANSAF (associazione nazionale specialisti agenti fisici) Il decreto legislativo n. 231/2001, la legge n. 123/2007 e il decreto legislativo n. 81/2008 hanno dato luogo, negli ultimi anni, al diffondersi, nei vari ambiti lavorativi, dei sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro (SGSL), diversificati e strutturati in relazione agli ambiti produttivi. Questi sistemi sono caratterizzati da una ottima applicabilità anche alle attività lavorative connesse con la gestione, con la tutela e con la conservazione dei siti archeologiciedellerelativeattivitàdiscavosiaacieloapertocheinambientechiusoosotterraneo. CANTIERE - SCAVI ARCHEOLOGICI - SICUREZZA - SISTEMI DI GESTIONE I sistemi di gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro disciplinati dal D.Lgs. n. 81/2008, dalla legge n. 123/2007 e dal D.Lgs. n. 231/2001, hanno rappresentato uno schema organizzativo della sicurezza nelle attività pro- duttive capace di sviluppare un processo vir- tuoso per le aziende tale garantire la gestione in sicurezza dei siti dove avvengono le attività attraverso il coinvolgimento di tutte le figure professionali che, ai diversi livelli, intervengo- no nella attività produttiva. In base all’art. 30, decreto legislativo n. 81/2008, relativo ai modelli di organizzazione e gestione, ai fini dell’efficacia esimente dalle responsabilità amministrative delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di personalità giuridica, il modello deve essere adottato ed efficacemente attua- to, assicurando un sistema aziendale che ga- rantisca il corretto adempimento di tutti gli obblighi giuridici. Con riferimento alle attività connesse con la gestione dei beni culturali, in particolare, per le attività di scavo è di fondamentale impor- tanza una perfetta organizzazione del cantie- re, non solo per la delicatezza dell’attività rela- tiva alla manipolazione dei reperti ai fini della loro conservazione e valorizzazione, ma, es- senzialmente, per le implicazioni connesse con la fase investigativa e pericolosa legata alla gestione del sito, della sua messa in sicu- rezza e gestione dei reperti a protezione di coloro che vi operano (si veda la tabella 1). Il sistema di gestione della sicurezza sul lavoro dovrà essere approntato con modelli organiz- zativi diversi in funzione della tipologia di scavo (si veda la tabella 2) e in base alla risultanza della valutazione preliminare dei rischi possibili (si veda la tabella 3) seguendo lo schema del ciclo di deming relativo alla gestione del rischio (si veda la figura 1). Tenendo conto della particolarità e della pe- culiarità del cantiere archeologico, l’organiz- zazione di un corretto sistema di gestione del lavoro diventa fondamentale per la riduzione del rischio e degli infortuni. Il responsabile del cantiere deve procedere preliminarmente, in base al piano di lavoro e agli obiettivi da raggiungere con lo scavo, al- l’organizzazione generale del sito, preveden-
  • 2. PREVENZIONE E PROTEZIONE A R T I C O L O 52 N. 11 - 11 giugno 2013 IL SOLE 24 ORE www.ambientesicurezza24.com do una capillare distribuzione delle responsa- bilità e delle funzioni individuali, procedendo anche alla verifica periodica delle procedure adottate. Dovranno essere svolte riunioni specifiche con tutto il personale di lavoro per informarlo correttamente dei rischi e dei pericoli presen- ti, riunioni che debbono essere ripetute perio- dicamente; di particolare utilità può essere l’approntamento di un libretto informativo che dovrà essere distribuito a tutti gli operato- ri dove sono evidenziati i rischi prevalenti del cantiere di scavo e le indicazioni più appro- priate per evitare possibili danni e infortuni. È necessario ricordare che, dal punto di vista contrattuale, le figure degli studenti e dei vo- lontari in base all’art. 2, D.Lgs. n. 81/2008, sono a tutti gli effetti dei lavoratori e, quindi, soggetti a doveri, a responsabilità e a tutele così come previsto dalla stessa norma. La verifica tecnica del SGSL ha come scopo il controllo del rispetto degli obblighi di legge, in particolare: l mantenimento dei requisiti tecnici dei luo- ghi di lavoro e controllo dei rischi con ap- prontamento delle misure protezionistiche derivate; l gestione del sistema organizzativo relativo agli appalti, alle emergenze, al pronto soc- corso, alle riunioni periodiche con il perso- nale e i loro rappresentanti; l processo formativo e informativo di dirigen- ti e personale tutto; l verifica periodica delle procedure di sicurez- za e del loro rispetto con il personale; l gestione delle certificazioni e dei documenti previsti dalle normative vigenti; l analisi programmata degli adempimenti e delle procedure ed eventuali rettifiche; l controllo della registrazione degli adempi- menti previsti dal D.Lgs. n. 81/2008; l organizzazione gerarchica tale da garantire la gestione in sicurezza del sistema; l applicazione sostanziale del sistema disci- plinare; l verifica periodica della tenuta del modello organizzativo adottato. La valutazione preliminare delle problemati- che di sistema deve prevedere: l un’analisi del sito dal punto di vista della sicurezza e una valutazione della presenza di personale inesperto (volontari, studenti); l una figura del responsabile della sicurezza, spesso coincidente con il coordinatore della sicurezza, preposti; l addestramento ante-operam del personale in funzione della specificità del sito, suddivi- sione dei compiti e delle responsabilità in funzione della organizzazione gerarchica; l determinazione e valutazione attenta dei rischi specifici in base alla contestualità del sito (aperto, chiuso, sotterraneo); l individuazione di rischi collaterali legati alla lontananza del sito da centri abitati o luoghi di soccorso; l rischi aggiuntivi determinati dalla tempisti- ca di lavoro e dalla logistica del sito; l organizzazione del piano di emergenza, fon- damentale specialmente in presenza di stu- denti e volontari; Tabella 1 Tipologia dello scavo archeologico Scavo in sotterraneo caratterizzato da un alto livello di rischio, legato spesso alla presenza di terreni instabili, soggetti a possibili movimenti franosi con la necessità di approntare accurate opere di puntella- mento per la protezione degli operatori. Scavo all’aperto relativo ai lavori di splateamento o sbancamento, con o senza l’uso di macchinari per il movimento terra, è caratterizzato prevalentemente da un andamento inclinato del fronte di lavoro in modo da impedire eventuali smottamenti del terreno, la parete del fronte di attacco deve avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Quando il fronte di scavo supera l’altezza di 1,5 metri non possono essere attuate operazioni di scalzo manuale alla base del pendio (valutazione preliminare dello stato dei luoghi). Nel caso di scavi per una profondità lineare superiore al metro sarà necessario armare le pareti al fine di prevenire possibili crolli. Ambiente di lavoro chiuso dedicato agli ambienti al chiuso, dovrà tenere conto di una valutazione attenta della stabilità del sito e delle condizioni microclimatiche e di ricambio dell’aria nonché dei sistemi di protezione del personale che opera all’interno.
  • 3. A R T I C O L O PREVENZIONE E PROTEZIONE www.ambientesicurezza24.com IL SOLE 24 ORE N. 11 - 11 giugno 2013 53 l individuazione di protocolli rapidi per sosti- tuzioni (spesso frequenti nei siti archeologi- ci dovuti all’impiego di studenti e volontari); l scrupolosa attenzione all’allestimento del cantiere, recinzioni, deposito mezzi, pas- saggi; l esame giornaliero a inizio lavoro delle con- dizioni meteo; l valutazione del rischio per l’uso di scale, la presenza di insetti, UVA, colpi di calore, mo- vimentazione manuale dei carichi, pulizia e catalogazione dei reperti, affissione delle norme di comportamento e di sicurezza, segnaletica di sicurezza, cassetta medicinali, addestramento con medico competente per rischi specifici; l registrazione e valutazione giornaliera dei problemi. La gestione generale dell’area di cantiere deve prevedere: l la verifica della corretta collocazione della cartellonistica di sicurezza, estintori; l delimitazione e segnalazione delle aree a rischio specifico, passerelle, rampe, para- petti, scale; l regolamentazione del movimento dei mezzi meccanici se presenti e loro area di sosta; l idonea collocazione dei servizi igienici e del- le aree di ristoro con dotazione sufficiente di acqua; l cassetta dei medicinali con materiali appro- priati alla tipologia di scavo; l indumenti di lavoro idonei in base alla sta- gione (estivo-invernale); l corretto uso dei mezzi manuali di lavoro e della movimentazione dei carichi; l protezione dalle intemperie (caldo, freddo), uso idoneo dei DPI; l segnalazione della presenza del cantiere agli organi competenti compreso il più vici- no pronto soccorso od ospedale per definire un protocollo rapido di intervento. In questa fattispecie il rischio biologico è rap- presentato: l dalle punture di insetto; l da morsi di animali, di vipere, da punture di zecche e di insetti; l da agenti patogeni presenti nella terra di scavo; l dalla possibilità di taglio con materiali di lavoro. Il rischio chimico, invece, è rappresentato, in particolare, dall’esposizione a: l rifiuti contaminati; l polvere di cantiere; Tabella 2 Il rischio in base alla tipologia di scavo Scavo in sotterraneo Per queste attività il rischio prevalente è legato allo smottamento e frana del terreno, con la necessità di armare, quindi, i passaggi con opere di sostentamento, dovrà essere approntato un sistema adeguato per il ricambio dell’aria e un sistema di allarme efficace in caso di emergenza al fine di poter raggiungere il più rapidamente possibile gli operatori. Dovrà essere impedito lo spostamento in avanti del fronte di attacco senza aver posto in sicurezza le pareti a tenuta. Scavo all’aperto Per gli scavi all’aperto sono valide in generale le procedure organizzative previste per i cantieri con delimitazione della zona di lavoro, cartellonistica di sicurezza e predisposizio- ne di parapetti se necessari, zone di protezione dai raggi solari, passarelle e attraversamen- ti dotati di parapetti di protezione in parallelo con quanto è predisposto per la ordinaria cantieristica. Scavo in ambiente chiuso Anche in questo caso sono valide le procedure organizzative previste per i cantieri e, in aggiunta, sarà necessario provvedere al controllo delle condizioni ambientali in relazione al microclima e alla illuminazione degli ambienti. MIGLIORAMENTO CONTINUO RIESAME DELLADIREZIONE PIANIFICAZIONE ATTUAZIONEE FUNZIONAMENTO CONTROLLIE AZIONICORRETTIVE POLITICA AMBIENTALE
  • 4. PREVENZIONE E PROTEZIONE A R T I C O L O 54 N. 11 - 11 giugno 2013 IL SOLE 24 ORE www.ambientesicurezza24.com l prodotti specifici per il trattamento dei re- perti (se eseguiti sul posto); l da vapori, liquidi, solidi tossici. Il rischio da agenti fisici è dovuto a: l la presenza di radon nel terreno per uso di mezzi meccanici o di utensili da lavoro; l raggi ultravioletti, microclima, temperatura esterna caldo-freddo; l rumore e vibrazioni per uso di mezzi mecca- nici o utensili da lavoro; l individuazione delle zone di riposo. Infine, esistono anche rischi di tipo organizza- tivo, legati essenzialmente alla gestione del cantiere, quali: l scarsa informazione sui rischi e sulle regole di lavoro, ripetitività dei compiti, interferen- za tra attività diverse nel sito, scarsa applica- zione del sistema di gestione nel sito e del controllo del personale. Specificità del sistema di gestione del cantiere di scavo Una corretta gestione della sicurezza nel can- tiere in base al D.Lgs. n. 231/2001 ha capacità esimente rispetto alle possibili responsabilità previste dal D.Lgs. n. 81/2008. In particolare, l’applicazione di un sistema di gestione aziendale idoneo a prevenire i reati, una corretta vigilanza e l’osservanza dei mo- delli organizzativi possono garantire i respon- sabili della gestione del sito dalle conseguen- ze penali e civili previste dalla legge. I principali vantaggi, quindi, nell’uso dei SGSL sono legati alla riduzione del rischio attraver- so un attento controllo dei posti di lavoro e alla possibilità di ridurre sensibilmente i costi complessivi della SSL, compresi quelli derivan- ti da incidenti, infortuni e malattie correlate al lavoro, minimizzando i rischi ai quali possono essere esposti i dipendenti o i terzi (utenti, visitatori, fornitori ecc.). Anche in questo settore il SGSL dovrà preve- dere: l un sistema di controllo; l un sistema disciplinare. In particolare, sarà necessario procedere a: l una formulazione sistemica del processo; l registrazione e classificazione dei documen- ti di lavoro; l modulistica delle procedure e della organiz- zazione del lavoro; l tipologia di controllo e gradualità sanziona- toria; l registrazione progressiva delle verifiche e delle revisioni. Ulteriori adempimenti in applicazione del SG- SL di scavo sono: l il controllo periodico del rispetto delle pro- cedure da parte degli operatori (secondo le linee guida UNI-INAIL); Tabella 3 Rischi specifici Area generale di cantiere Rischio biologico Rischio chimico Rischio da agenti fisici Rischio di tipo organizzativo Mezzi meccanici Agenti patogeni nel terreno Presenza rifiuti Microclima Scarsa informazione e applicazione dei SGSL Movimentazione manuale dei carichi Tagli Prodotti specifici di trattamento materiali Raggi ultravioletti Lavoro ripetitivo Cadute e schiacciamenti Contusioni, scottature da sole Reperti contaminati con polveri di cantiere Alte, basse temperature ambientali Interferenza con le varie attività Seppellimento Presenza di insetti Presenza di radioattività naturale (radon) nel sito Rumore Mancanza di coordinamento e delle responsabilità Lesioni agli arti, postura Presenza di animali Contatto con sostanze tossiche Vibrazioni Assenza di un riesame periodico della direzione lavori
  • 5. A R T I C O L O PREVENZIONE E PROTEZIONE www.ambientesicurezza24.com IL SOLE 24 ORE N. 11 - 11 giugno 2013 55 l la delega di verifica delle procedure adotta- te, a una struttura indipendente esterna (utilizzo delle BS OHSAS); l la modifica delle procedure interne in fun- zione dell’aggiornamento normativo o di adattamenti a linee guida specifiche; l l’utilizzo di un sistema di gestione aperto alla partecipazione dei delegati del persona- le in forza del sito. In ogni luogo di lavoro è fondamentale la presenza di un responsabile che accerti e verifichi periodicamente che i provvedimen- ti di tutela adottati siano effettivamente messi in opera, con particolare riferimento alle procedure di lavoro e all’osservanza, da parte di tutti, dell’obbligo di uso dei DPI, come è anche essenziale ascoltare e con- frontarsi con il personale chiedendo loro di esprimersi rispetto alle misure di protezione adottate. Peraltro, in base alla particolare tipologia dello scavo archeologico, è necessario mo- dulare periodicamente il processo di forma- zione e di informazione degli operatori in base anche alle possibili risultanze degli scavi e di eventuali variazioni della scena di lavoro. La sistematica applicazione dei sistemi di ge- stione della sicurezza attenua in maniera so- stanziale il rischio di incidenti e di infortuni e favorisce la responsabilizzazione dei dirigenti e dei lavoratori. n LA 231 AMBIENTALE La nuova responsabilità delle imprese per i reati ambientali di C. Parodi, M. Gebbia, M. Bortolotto Le nuove disposizioni introdotte, in applicazione del diritto comunitario, dal D.Lgs. 121/2011 hanno determinato importanti modifiche sia al codice penale che al «si- stema 231», introducendo l’estensione della responsabilità degli enti e delle perso- ne giuridiche ad una serie di reati deputati a fornire una tutela ai beni ambientali. In quest’ottica la Guida Pratica 231 ambientale si propone come un utile e chia- ro strumento per risolvere le oggettive difficoltà nell’applicazione delle nuove disposizioni. Particolare attenzione è stata dedicata alla tematica dei modelli organizzativi ed agli aspetti soggettivi degli illeciti. L’opera si rivolge quindi alle imprese, ai consulenti aziendali, ma anche ai magi- strati e avvocati che quotidianamente si ritrovano ad operare nel mondo del diritto. Pagg. 208 – e 29,00 Il prodotto è disponibile anche nelle librerie professionali. Trova quella più vicina all’indirizzo www.librerie.ilsole24ore.com PROFESSIONI TECNICHE NOVITÀ