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Fiducia e Capitale sociale

   Università di Urbino “Carlo Bo”
       Facoltà di Sociologia

   Lezione a cura di Sergio Rossi

            17 novembre 2009
Tratteremo di:
•   Rischio
•   Fiducia
•   Diffusori di fiducia
•   Cooperazione
•   Capitale Sociale
Bibliografia ordinata per data:
Rossi, S., “Fiducia e cooperazione”, Edizioni Goliardiche, Trieste, 2008 - (testo di riferimento)
Mutti, A., “Capitale sociale e sviluppo”, Il Mulino, Bologna, 1998; “I diffusori della fiducia”, in Rassegna Italiana di
     Sociologia, n.4 1998, Bologna
Giddens, A., “Oltre la destra e la sinistra”, Il Mulino, Bologna, 1997; “Le conseguenze della modernità”, Il Mulino,
     bologna,1994
Conte, R. e Castelfranchi, C., “La società delle menti, azione cognitiva e azione sociale”, Utet, Torino, 1996
Coleman, J.S., “Foundations of Social Theory”, Harward University Press, Cambridge, 1990
Simmel, G., “Sociologia”, Utet, Torino, 1989
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                                           Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Al termine della lezione dovreste:
• Conoscere una                       • Conoscere il concetto di
  definizione di rischio                diffusore di fiducia
• Saper declinare una                 • Esemplificare situazioni in
  definizione sociologica di            cui la cooperazione
  fiducia                               interpersonale emerge
• Distinguere tipi e qualità          • Conoscere le differenze
  della fiducia                         tra Capitale sociale
• Conoscere l’importanza                “strutturale” e “culturale”
  del concetto di fiducia
  fondamentale


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Rischio
• Il rischio è un concetto connesso con le
  aspettative umane di continuità di
  condizioni di benessere e tranquillità,
  indica un potenziale effetto negativo su un
  bene o su se stessi che può derivare da
  determinati eventi controllabili solo in
  parte.


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               Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Rischio
• Nella quotidianità si confonde tra rischio e
  pericolo, ma vi sono pericoli che non
  costituiscono più rischi per l’uomo.




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Rischio
• Molti pericoli sono messi sotto controllo
  dall’uomo attraverso l’uso della
  tecnologia e dell’organizzazione delle
  persone
     – Ad es. il rischio alluvioni esiste ancora,
       mentre il rischio tubercolosi nelle società
       occidentali è praticamente inesistente grazie
       alla tecnologia dei vaccini.


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Rischio
• Oltre ai rischi naturali come lo tsunami, i
  terremoti, le carestie, le pandemie, ecc.
  l’uomo si espone a rischi prodotti cioè
  generati da lui stesso più o meno
  consapevolmente ma sempre in vista di
  obiettivi di sicurezza, progresso,
  benessere e potere.


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Rischio
• I rischi prodotti sono ancor più difficili da
  mettere sotto controllo di quelli naturali
  (es. scorie radioattive, inquinamento
  dell’ecosistema, crisi economiche e
  finanziarie, guerre, ecc.) a causa del loro
  alto grado di complessità.



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                Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
La percezione soggettiva dei rischi è…
                        problematica…




                                                               Vs.
                                          6.000
                                          morti
                                          anno

                                                                        1.000 morti l’anno nella guerra in Iraq




Adattata con dati propri da:http://www.zeusnews.it/immagini/006865-   Foto http://farm4.static.flickr.com/3081/2345723918_85f87da6c2.jpg?v=0
limite_velocita_2.jpg Di Andrea Trapani                               Cit. da: CoaloaLAB di Roberto Coaloa; dati propri


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Per una valutazione oggettiva del
                    rischio
• Il rischio è la probabilità che si verifichino
  eventi che producano danni a persone o
  cose per effetto di una fonte di pericolo.
     – Esso è definito dal prodotto tra la Frequenza
       di accadimento e la Gravità delle
       conseguenze
       R=F*G



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                   Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Fiducia
• Centrale è il rapporto esistente tra rischio
  e fiducia, ossia tra pericoli dell'ambiente
  di vita e le strategie di sicurezza
  psicologica che l'attenuano
     – I rapporti fiduciari interpersonali nascono in
       un'ottica di protezione dai pericoli
       soggettivamente sentiti.



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                    Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Fiducia
• La fiducia è quindi una strategia di
  sicurezza psicologica che l’uomo attua a
  causa di una sua inadeguatezza di fronte
  a situazioni pericolose o incerte che deve
  o vuole affrontare.
• Caratteristiche e meccanismi della
  fiducia…


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               Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Visione d’insieme, l’edificio della fiducia (p.144)




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  Fonte: “Fiducia e cooperazione”, S.Rossi, 2008
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Tipi di fiducia in base all’oggetto
•   Fiducia interpersonale (p.35)
•   Fiducia sistemica (p.31)
•   Fiducia istituzionale (p.32)
•   Fiducia nei sistemi esperti (p.33)
•   Fiducia autoriflessiva (p.36)
•   Fiducia fondamentale (p.42)


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Fiducia fondamentale
• La fiducia fondamentale (p.42-44) o
  ontologica è una sensazione di sicurezza
  interiore che risiede nel “confidare sulla
  continuità della propria identità e nella
  costanza dell’ambiente sociale e materiale
  in cui si agisce” (Giddens, 1997)



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Fiducia fondamentale
• A praticare questa iniezione è dapprima la
  figura primaria che si prende cura del
  bambino durante l'infanzia, in genere la
  madre.
• Di primaria importanza è la continuità
  spazio-temporale e la sensazione di
  non abbandono da parte dei genitori.


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                 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Fiducia fondamentale
• Il ritorno del proprio genitore: l'idea
  dell'affidabilità degli altri è fondamentale
  per il senso di continuità dell'identità e si
  fonda sulla convinzione che l'assenza
  della madre non rappresenta una
  sottrazione d'amore.




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                 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Fiducia fondamentale
• “La fiducia getta quindi un ponte sulla
  distanza nel tempo [ritorno] e nello spazio
  [distanza] e blocca così le ansie
  esistenziali che se riuscissero a
  concretizzarsi, potrebbero diventare fonte
  di continui travagli emotivi e
  comportamentali per tutta la vita”
  (Giddens,1994)


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                 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Sfiducia fondamentale
• La sfiducia, al livello di sicurezza interiore
  dell’individuo, può produrre come risultato uno
  stato persistente di ansia esistenziale.
• Nel suo significato più profondo, quindi, l'antitesi
  della fiducia rispetto alla fiducia fondamentale
  non è la sfiducia ma uno stato mentale che
  potremmo definire come paura esistenziale.
   (p.49)




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                  Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Diffusori di fiducia
• I diffusori di fiducia (Mutti, 1998) sono
  particolari figure d’interfaccia, portatrici di
  fiducia attiva (p.75) , frapposte tra individuo
  ed istituzioni in corrispondenza dei punti di
  interazione istituzionali (“nodi di accesso”).
• Il loro impiego è fondamentale per
  permettere di focalizzare la fiducia delle
  persone verso istituzioni, enti, sistemi
  esperti, gruppi, altre persone. (p.77)

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                 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Diffusori di fiducia
• La diffusione della fiducia a livello istituzionale,
  economico, politico e sociale, può avvenire per
  tramite di:
     – a) individui che, secondo Giddens (1994) possono
       essere:
             • Responsabili-esperti che, operando nei punti o nodi di
               accesso dei sistemi esperti, rassicurano sul buon
               funzionamento di tali sistemi grazie alla fiducia e alla buona
               reputazione di cui godono come persone competenti.
               La riflessività crescente e i dissensi tra gli esperti rendono,
               però, precaria e costantemente rivedibile la conoscenza da
               essi offerta. La rassicurazione cognitiva fornita da tali esperti
               tende perciò a produrre una fiducia di tipo debole.

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Diffusori di fiducia
             • Mediatori sociali e politici che fungono da “agenti di
               integrazione” di settori della popolazione con le istituzioni
               locali e centrali. Essi agiscono quali elementi di mediazione
               tra potere pubblico e privato, tra regole formali e informali.
               Forniscono un carico cognitivo limitato e fiducia di tipo
               debole.
             • Leader carismatici che forniscono un carico emotivo
               rassicurante (fiducia di tipo forte) in quanto portatori di
               simboli e valori ad alto contenuto espressivo. Essi
               riverberano la fiducia di cui beneficiano sulle istituzioni
               pubbliche e private che rappresentano.
               A livello periferico, la presenza di queste personalità può
               rendere ancora più vicine e legittime le istituzioni locali.




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Diffusori di fiducia
     – b) O per tramite di istituzioni private o pubbliche che
       ricevono e distribuiscono prevalentemente fiducia
       cognitiva di debole intensità:
             • vari tipi di autorità indipendenti dallo Stato, come le
               “authorities” (es. Autorità per la concorrenza, per le
               comunicazioni, per i prezzi, ecc.), associazioni di
               consumatori, Banca Mondiale, Fondo Monetario
               Internazionale, SEC, ecc. che emettono continuamente
               pareri nei confronti di prezzi, organizzazioni, monete;
             • agenzie di valutazione nazionali ed internazionali, come
               Moody’s e Standard and Poor’s, che emettono
               costantemente pareri di affidabilità economico-finanziaria nei
               confronti di prodotti industriali e finanziari, e nei confronti di
               mercati e interi paesi. (vd. il caso di studio “La fiducia attraverso la crisi
               finanziaria”, S.Rossi, 2008)



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Diffusori di fiducia
             • i media, che producono anch’essi interpretazioni e
               valutazioni del genere suddetto; essi, a differenza delle
               istituzioni, possono giocare su elementi emotivi legati
               all’effetto di seduzione dei messaggi emessi. Tuttavia, tale
               effetto non è in grado di garantire la stabilizzazione della
               fiducia nel medio e lungo periodo;
             • infine, anche lo Stato ed alcuni dei suoi apparati, come il
               sistema scolastico e la magistratura, possono sostenere o
               rafforzare l’affidabilità di altre istituzioni pubbliche e private.




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                               Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Qualità della fiducia e trigger che
                l’attivano
• Aspetti che attivano la fiducia di una
  persona verso l’oggetto (persona,
  istituzione, sistema, ecc):
     – Probabilità di successo      fiducia strumentale
     – Carico emotivo     fiducia valoriale
     – Carico cognitivo     fiducia cognitiva

     Spesso la fiducia riposa su più di un aspetto qualitativo

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                      Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Fiducia strumentale
• La fiducia strumentale muove da calcoli di
  probabilità in base alle precedenti
  esperienze personali o da dati acquisiti
  attraverso l’inferenza statistica e il calcolo
  delle probabilità, si trova più spesso in
  ambito economico o finanziario (p.37)



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                 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Fiducia valoriale
• Il carico emotivo, mette in opera una fiducia
  valoriale che è influenzata dai simboli, valori,
  affetti posseduti da una persona.
• Si trova più spesso nei rapporti con le istituzioni,
  nelle reti di solidarietà, nelle comunità
  confessionali, nelle organizzazioni di
  volontariato, nelle ONG (ambiente, diritti umani,
  pacifiste, ecc.) e nelle Onlus (p.37, 52-58)


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                  Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Fiducia cognitiva
• Il carico cognitivo, attiva la fiducia
  cognitiva che è strettamente legata alle
  conoscenze sull’oggetto e alla capacità di
  discernimento della persona (p.38).
• Si basa sulla percezione “qui ed ora”, sui
  ricordi evocati, sul ragionamento e sulle
  euristiche di pensiero della persona nei
  confronti dell’oggetto.

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                Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Fiducia e meccanismi di
                condizionamento
• L'aspettativa fiduciaria produce
  meccanismi di condizionamento
  reciproco. La fiducia che riceviamo deve
  essere onorata in quanto "contiene un
  pregiudizio quasi coercitivo, e deluderla
  richiede già una cattiveria positiva
  (Simmel, 1989).
• Ma una cooperazione automatica non è
  assolutamente scontata, come vedremo.

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                   Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Esercitazione
• Individuare i tipi di fiducia presenti in due
  cortometraggi della campagna
  promozionale “PerFiducia” di Banca
  Intesa-San Paolo (2009):
     – “Stella” di Gabriele Salvatores
     – “Il Premio” di Ermanno Olmi




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                    Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
http://www.youtube.com/watch?v=2efufJ2UpQQ
http://www.youtube.com/watch?v=zReSsTGjO7w
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                           Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
http://www.youtube.com/watch?v=T7udFR289ZA
http://www.youtube.com/watch?v=YQNdho_nR8E&NR=1
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                           Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Teorie sulla cooperazione
                   interpersonale
• Cooperazione accidentale à la Bateson in
  biologia (p.62)
• Cooperazione accidentale à la Axelrod:
  “vivi e lascia vivere” (p.62)
• Cooperazione conservativa al ribasso per
  mancanza di comunicazione (Gambetta), il
  Dilemma del Prigioniero (p.59)
• Cooperazione su base cognitiva (Conte e
  Castelfranchi)
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                    Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Cooperazione su base cognitiva
• Nel Modello cognitivo della fiducia di
  Conte e Castelfranchi (1996), soltanto un
  agente cognitivo può fidarsi di un altro
  agente,
        dove per agente cognitivo, si intende un
        agente dotato di scopi e proprie credenze,
        dove le azioni sono governate da scopi che
        sono attivati dalle sue proprie credenze. p.63


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Cooperazione su base cognitiva
• In questa teoria l’azione sociale (p.67) è
  rappresentata completamente e non solo
  nei suoi aspetti strategici contingenti come
  nel Dilemma del Prigioniero:
        l’agente persegue i suoi scopi finali e per
        realizzarli può decidere di dipendere da un
        altro agente con il quale deve
        necessariamente comunicare.


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Cooperazione interpersonale
• La credenza dell’agente di dipendere da un altro
  agente per realizzare il suo scopo, attiva in lui
  un nuovo scopo strumentale, ossia che Alter
  faccia l'azione dalla quale dipende l’ottenimento
  del suo scopo.
• Il fatto che Alter compia realmente la data
  azione non è tuttavia automatico: il “meccanismo
  coercitivo” comporta che il concedente fiducia
  agisca verso Alter per disporlo ad agire in suo
  favore, come? Adottando a sua volta lo scopo
  del fiduciario. (p.64)
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                 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Cooperazione interpersonale
• L’adozione di scopi è dunque la chiave di volta
  per mettere a frutto la fiducia nella cooperazione
  tra persone. (p.73)
• Le forme di cooperazione possono a loro volta
  essere:
     – Deliberata (p.69), gli attori collaborano su scopi ultimi
       palesi integrandosi orizzontalmente tra pari;
     – Orchestrata (p.71) gli attori collaborano su obiettivi che
       con conoscono completamente integrandosi solo
       verticalmente col leader.

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                       Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Capitale sociale
• Secondo Putnam (1993) e Fukuyama (1996) la
  produzione della fiducia rimanda a dinamiche
  storiche di lungo periodo. (p.90)
• Viceversa, secondo altri autori, la fiducia è un
  bene che può essere creato intenzionalmente e
  razionalmente, ma questa posizione va incontro
  a tutta una serie di difficoltà logiche perché
  “sconta i limiti di ogni prospettiva fondata
  esclusivamente sulla decisione individuale”.

17/11/2009       Università di Urbino - Sociologia   38
                 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Capitale sociale
• “Per capitale sociale si intende […] una
  struttura di relazioni tra persone,
  relativamente durevole nel tempo, atta a
  favorire la cooperazione e perciò a
  produrre, come altre forme di capitale,
  valori materiali e simbolici. Questa
  struttura di relazioni consta di reti fiduciarie
  formali ed informali che stimolano la
  reciprocità e la cooperazione.” (Mutti
  1998)
17/11/2009       Università di Urbino - Sociologia   39
                 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Capitale sociale
• queste relazioni sociali di un individuo
  sono soggette ad accumularsi ma anche
  a deteriorarsi e possono essere
  considerate alla stessa stregua di altre
  risorse soggette ad accumulo, come
  quelle finanziarie, in particolare sotto il
  profilo della loro “spendibilità”per ottenere
  altri risultati. (p.87)

17/11/2009      Università di Urbino - Sociologia   40
                Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Capitale sociale di tipo culturale
• Max Weber fa per primo un uso implicito del
  concetto di capitale sociale. Il focus è sulle
  origini e sui primi sviluppi del capitalismo liberale
  ottocentesco. Nel suo famoso saggio, Le sette
  protestanti e lo spirito del capitalismo si
  riconoscono gli elementi essenziali del concetto
     – si tratta di un reticolo di relazioni personali di natura
       extra economica che fa leva sull'identità culturale,
       valori, norme e sanzioni palesi di una comunità;


17/11/2009             Università di Urbino - Sociologia       41
                       Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Capitale sociale di tipo culturale
     – la funzione delle reti è quella di far circolare
       informazioni di controllo sulle qualità morali
       dei soggetti capaci di indurre fiducia
       interpersonale e ridurre i rischi di
       opportunismo nelle transazioni (economiche)
       che ne risultano incentivate;
     – la fiducia interpersonale può facilitare la
       circolazione di conoscenze non codificate,
       legate alla produzione di beni e servizi, e
       l’intrapresa in progetti rischiosi;
17/11/2009          Università di Urbino - Sociologia   42
                    Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Capitale sociale di tipo strutturale
• Per Coleman (1990), il capitale sociale si può
  considerare come l'"insieme delle relazioni
  sociali" di cui un soggetto individuale o collettivo
  dispone in un determinato momento.
• Il capitale di relazioni sociali consiste in una
  rete di comunicazione tra soggetti, singoli e
  collettivi, che consente di mantenere "connessi"
  tra loro individui più o meno vicini e familiari tra
  loro (attraverso meccanismi di "passa parola", di
  "adozione" e di "somma degli universi" delle
  conoscenza e tra comunicanti). (p.93)
17/11/2009        Università di Urbino - Sociologia   43
                  Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Capitale sociale di tipo strutturale
• "Attraverso il capitale di relazioni si
  rendono disponibili risorse cognitive
  (informazioni) o normative (fiducia), che
  permettono agli attori di realizzare obiettivi
  che non sarebbero altrimenti raggiungibili,
  o lo sarebbero a costi molto più alti".
• Al livello aggregato quello che conta è il
  grado di diffusione delle reti di relazioni in
  un dato contesto spaziale. (p.93)

17/11/2009      Università di Urbino - Sociologia   44
                Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Capitale sociale di tipo strutturale
• La metafora dei geopiani




• Tecnologie che sposano questo modello
  Linkedin, Facebook, Twitter, ecc.


17/11/2009    Università di Urbino - Sociologia   45
              Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Riassumendo abbiamo trattato
• La differenza tra                 • Diffusori di fiducia
  pericolo e rischio                • Due diversi esempi in cui
                                      la fiducia si trasforma in
• Una definizione                     cooperazione
  sociologica di fiducia
                                    • Definizione sociologico-
• Casi di fiducia forte e             psico-cognitiva di
  debole                              cooperazione
• Tipi di destinatari di            • Capitale sociale
                                      “strutturale” e “culturale”
  fiducia


17/11/2009        Università di Urbino - Sociologia             46
                  Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Approfondimenti
• Le trappole della fiducia
• Sfiducia
• Diffusori di sfiducia
• La fiducia attraverso la crisi finanziaria
• L’influenza dell’ambiente nella cooperazione
• Esempi di cooperazione tra imprese del Made in
  Italy
• Situazioni di capitale sociale “appropriabile”
• Fiducia e social forum

17/11/2009      Università di Urbino - Sociologia   47
                Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
Domande ?

   Discussioni, approfondimenti e materiali sul gruppo
   informale Facebook: “Fiducia e cooperazione – Il libro di
   Sergio Rossi”

   e-mail:sr.sergiorossi@gmail.com

   Grazie per l’attenzione ☺




17/11/2009              Università di Urbino - Sociologia   48
                        Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi

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Fiducia Cooperazione e Capitale Sociale - Sergio Rossi

  • 1. Fiducia e Capitale sociale Università di Urbino “Carlo Bo” Facoltà di Sociologia Lezione a cura di Sergio Rossi 17 novembre 2009
  • 2. Tratteremo di: • Rischio • Fiducia • Diffusori di fiducia • Cooperazione • Capitale Sociale Bibliografia ordinata per data: Rossi, S., “Fiducia e cooperazione”, Edizioni Goliardiche, Trieste, 2008 - (testo di riferimento) Mutti, A., “Capitale sociale e sviluppo”, Il Mulino, Bologna, 1998; “I diffusori della fiducia”, in Rassegna Italiana di Sociologia, n.4 1998, Bologna Giddens, A., “Oltre la destra e la sinistra”, Il Mulino, Bologna, 1997; “Le conseguenze della modernità”, Il Mulino, bologna,1994 Conte, R. e Castelfranchi, C., “La società delle menti, azione cognitiva e azione sociale”, Utet, Torino, 1996 Coleman, J.S., “Foundations of Social Theory”, Harward University Press, Cambridge, 1990 Simmel, G., “Sociologia”, Utet, Torino, 1989 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 2 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 3. Al termine della lezione dovreste: • Conoscere una • Conoscere il concetto di definizione di rischio diffusore di fiducia • Saper declinare una • Esemplificare situazioni in definizione sociologica di cui la cooperazione fiducia interpersonale emerge • Distinguere tipi e qualità • Conoscere le differenze della fiducia tra Capitale sociale • Conoscere l’importanza “strutturale” e “culturale” del concetto di fiducia fondamentale 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 3 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 4. Rischio • Il rischio è un concetto connesso con le aspettative umane di continuità di condizioni di benessere e tranquillità, indica un potenziale effetto negativo su un bene o su se stessi che può derivare da determinati eventi controllabili solo in parte. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 4 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 5. Rischio • Nella quotidianità si confonde tra rischio e pericolo, ma vi sono pericoli che non costituiscono più rischi per l’uomo. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 5 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 6. Rischio • Molti pericoli sono messi sotto controllo dall’uomo attraverso l’uso della tecnologia e dell’organizzazione delle persone – Ad es. il rischio alluvioni esiste ancora, mentre il rischio tubercolosi nelle società occidentali è praticamente inesistente grazie alla tecnologia dei vaccini. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 6 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 7. Rischio • Oltre ai rischi naturali come lo tsunami, i terremoti, le carestie, le pandemie, ecc. l’uomo si espone a rischi prodotti cioè generati da lui stesso più o meno consapevolmente ma sempre in vista di obiettivi di sicurezza, progresso, benessere e potere. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 7 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 8. Rischio • I rischi prodotti sono ancor più difficili da mettere sotto controllo di quelli naturali (es. scorie radioattive, inquinamento dell’ecosistema, crisi economiche e finanziarie, guerre, ecc.) a causa del loro alto grado di complessità. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 8 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 9. La percezione soggettiva dei rischi è… problematica… Vs. 6.000 morti anno 1.000 morti l’anno nella guerra in Iraq Adattata con dati propri da:http://www.zeusnews.it/immagini/006865- Foto http://farm4.static.flickr.com/3081/2345723918_85f87da6c2.jpg?v=0 limite_velocita_2.jpg Di Andrea Trapani Cit. da: CoaloaLAB di Roberto Coaloa; dati propri 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 9 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 10. Per una valutazione oggettiva del rischio • Il rischio è la probabilità che si verifichino eventi che producano danni a persone o cose per effetto di una fonte di pericolo. – Esso è definito dal prodotto tra la Frequenza di accadimento e la Gravità delle conseguenze R=F*G 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 10 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 11. Fiducia • Centrale è il rapporto esistente tra rischio e fiducia, ossia tra pericoli dell'ambiente di vita e le strategie di sicurezza psicologica che l'attenuano – I rapporti fiduciari interpersonali nascono in un'ottica di protezione dai pericoli soggettivamente sentiti. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 11 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 12. Fiducia • La fiducia è quindi una strategia di sicurezza psicologica che l’uomo attua a causa di una sua inadeguatezza di fronte a situazioni pericolose o incerte che deve o vuole affrontare. • Caratteristiche e meccanismi della fiducia… 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 12 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 13. Visione d’insieme, l’edificio della fiducia (p.144) Complessità! Fonte: “Fiducia e cooperazione”, S.Rossi, 2008 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 13 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 14. Tipi di fiducia in base all’oggetto • Fiducia interpersonale (p.35) • Fiducia sistemica (p.31) • Fiducia istituzionale (p.32) • Fiducia nei sistemi esperti (p.33) • Fiducia autoriflessiva (p.36) • Fiducia fondamentale (p.42) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 14 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 15. Fiducia fondamentale • La fiducia fondamentale (p.42-44) o ontologica è una sensazione di sicurezza interiore che risiede nel “confidare sulla continuità della propria identità e nella costanza dell’ambiente sociale e materiale in cui si agisce” (Giddens, 1997) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 15 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 16. Fiducia fondamentale • A praticare questa iniezione è dapprima la figura primaria che si prende cura del bambino durante l'infanzia, in genere la madre. • Di primaria importanza è la continuità spazio-temporale e la sensazione di non abbandono da parte dei genitori. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 16 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 17. Fiducia fondamentale • Il ritorno del proprio genitore: l'idea dell'affidabilità degli altri è fondamentale per il senso di continuità dell'identità e si fonda sulla convinzione che l'assenza della madre non rappresenta una sottrazione d'amore. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 17 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 18. Fiducia fondamentale • “La fiducia getta quindi un ponte sulla distanza nel tempo [ritorno] e nello spazio [distanza] e blocca così le ansie esistenziali che se riuscissero a concretizzarsi, potrebbero diventare fonte di continui travagli emotivi e comportamentali per tutta la vita” (Giddens,1994) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 18 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 19. Sfiducia fondamentale • La sfiducia, al livello di sicurezza interiore dell’individuo, può produrre come risultato uno stato persistente di ansia esistenziale. • Nel suo significato più profondo, quindi, l'antitesi della fiducia rispetto alla fiducia fondamentale non è la sfiducia ma uno stato mentale che potremmo definire come paura esistenziale. (p.49) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 19 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 20. Diffusori di fiducia • I diffusori di fiducia (Mutti, 1998) sono particolari figure d’interfaccia, portatrici di fiducia attiva (p.75) , frapposte tra individuo ed istituzioni in corrispondenza dei punti di interazione istituzionali (“nodi di accesso”). • Il loro impiego è fondamentale per permettere di focalizzare la fiducia delle persone verso istituzioni, enti, sistemi esperti, gruppi, altre persone. (p.77) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 20 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 21. Diffusori di fiducia • La diffusione della fiducia a livello istituzionale, economico, politico e sociale, può avvenire per tramite di: – a) individui che, secondo Giddens (1994) possono essere: • Responsabili-esperti che, operando nei punti o nodi di accesso dei sistemi esperti, rassicurano sul buon funzionamento di tali sistemi grazie alla fiducia e alla buona reputazione di cui godono come persone competenti. La riflessività crescente e i dissensi tra gli esperti rendono, però, precaria e costantemente rivedibile la conoscenza da essi offerta. La rassicurazione cognitiva fornita da tali esperti tende perciò a produrre una fiducia di tipo debole. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 21 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 22. Diffusori di fiducia • Mediatori sociali e politici che fungono da “agenti di integrazione” di settori della popolazione con le istituzioni locali e centrali. Essi agiscono quali elementi di mediazione tra potere pubblico e privato, tra regole formali e informali. Forniscono un carico cognitivo limitato e fiducia di tipo debole. • Leader carismatici che forniscono un carico emotivo rassicurante (fiducia di tipo forte) in quanto portatori di simboli e valori ad alto contenuto espressivo. Essi riverberano la fiducia di cui beneficiano sulle istituzioni pubbliche e private che rappresentano. A livello periferico, la presenza di queste personalità può rendere ancora più vicine e legittime le istituzioni locali. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 22 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 23. Diffusori di fiducia – b) O per tramite di istituzioni private o pubbliche che ricevono e distribuiscono prevalentemente fiducia cognitiva di debole intensità: • vari tipi di autorità indipendenti dallo Stato, come le “authorities” (es. Autorità per la concorrenza, per le comunicazioni, per i prezzi, ecc.), associazioni di consumatori, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, SEC, ecc. che emettono continuamente pareri nei confronti di prezzi, organizzazioni, monete; • agenzie di valutazione nazionali ed internazionali, come Moody’s e Standard and Poor’s, che emettono costantemente pareri di affidabilità economico-finanziaria nei confronti di prodotti industriali e finanziari, e nei confronti di mercati e interi paesi. (vd. il caso di studio “La fiducia attraverso la crisi finanziaria”, S.Rossi, 2008) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 23 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 24. Diffusori di fiducia • i media, che producono anch’essi interpretazioni e valutazioni del genere suddetto; essi, a differenza delle istituzioni, possono giocare su elementi emotivi legati all’effetto di seduzione dei messaggi emessi. Tuttavia, tale effetto non è in grado di garantire la stabilizzazione della fiducia nel medio e lungo periodo; • infine, anche lo Stato ed alcuni dei suoi apparati, come il sistema scolastico e la magistratura, possono sostenere o rafforzare l’affidabilità di altre istituzioni pubbliche e private. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 24 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 25. Qualità della fiducia e trigger che l’attivano • Aspetti che attivano la fiducia di una persona verso l’oggetto (persona, istituzione, sistema, ecc): – Probabilità di successo fiducia strumentale – Carico emotivo fiducia valoriale – Carico cognitivo fiducia cognitiva Spesso la fiducia riposa su più di un aspetto qualitativo 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 25 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 26. Fiducia strumentale • La fiducia strumentale muove da calcoli di probabilità in base alle precedenti esperienze personali o da dati acquisiti attraverso l’inferenza statistica e il calcolo delle probabilità, si trova più spesso in ambito economico o finanziario (p.37) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 26 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 27. Fiducia valoriale • Il carico emotivo, mette in opera una fiducia valoriale che è influenzata dai simboli, valori, affetti posseduti da una persona. • Si trova più spesso nei rapporti con le istituzioni, nelle reti di solidarietà, nelle comunità confessionali, nelle organizzazioni di volontariato, nelle ONG (ambiente, diritti umani, pacifiste, ecc.) e nelle Onlus (p.37, 52-58) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 27 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 28. Fiducia cognitiva • Il carico cognitivo, attiva la fiducia cognitiva che è strettamente legata alle conoscenze sull’oggetto e alla capacità di discernimento della persona (p.38). • Si basa sulla percezione “qui ed ora”, sui ricordi evocati, sul ragionamento e sulle euristiche di pensiero della persona nei confronti dell’oggetto. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 28 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 29. Fiducia e meccanismi di condizionamento • L'aspettativa fiduciaria produce meccanismi di condizionamento reciproco. La fiducia che riceviamo deve essere onorata in quanto "contiene un pregiudizio quasi coercitivo, e deluderla richiede già una cattiveria positiva (Simmel, 1989). • Ma una cooperazione automatica non è assolutamente scontata, come vedremo. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 29 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 30. Esercitazione • Individuare i tipi di fiducia presenti in due cortometraggi della campagna promozionale “PerFiducia” di Banca Intesa-San Paolo (2009): – “Stella” di Gabriele Salvatores – “Il Premio” di Ermanno Olmi 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 30 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 31. http://www.youtube.com/watch?v=2efufJ2UpQQ http://www.youtube.com/watch?v=zReSsTGjO7w 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 31 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 32. http://www.youtube.com/watch?v=T7udFR289ZA http://www.youtube.com/watch?v=YQNdho_nR8E&NR=1 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 32 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 33. Teorie sulla cooperazione interpersonale • Cooperazione accidentale à la Bateson in biologia (p.62) • Cooperazione accidentale à la Axelrod: “vivi e lascia vivere” (p.62) • Cooperazione conservativa al ribasso per mancanza di comunicazione (Gambetta), il Dilemma del Prigioniero (p.59) • Cooperazione su base cognitiva (Conte e Castelfranchi) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 33 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 34. Cooperazione su base cognitiva • Nel Modello cognitivo della fiducia di Conte e Castelfranchi (1996), soltanto un agente cognitivo può fidarsi di un altro agente, dove per agente cognitivo, si intende un agente dotato di scopi e proprie credenze, dove le azioni sono governate da scopi che sono attivati dalle sue proprie credenze. p.63 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 34 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 35. Cooperazione su base cognitiva • In questa teoria l’azione sociale (p.67) è rappresentata completamente e non solo nei suoi aspetti strategici contingenti come nel Dilemma del Prigioniero: l’agente persegue i suoi scopi finali e per realizzarli può decidere di dipendere da un altro agente con il quale deve necessariamente comunicare. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 35 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 36. Cooperazione interpersonale • La credenza dell’agente di dipendere da un altro agente per realizzare il suo scopo, attiva in lui un nuovo scopo strumentale, ossia che Alter faccia l'azione dalla quale dipende l’ottenimento del suo scopo. • Il fatto che Alter compia realmente la data azione non è tuttavia automatico: il “meccanismo coercitivo” comporta che il concedente fiducia agisca verso Alter per disporlo ad agire in suo favore, come? Adottando a sua volta lo scopo del fiduciario. (p.64) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 36 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 37. Cooperazione interpersonale • L’adozione di scopi è dunque la chiave di volta per mettere a frutto la fiducia nella cooperazione tra persone. (p.73) • Le forme di cooperazione possono a loro volta essere: – Deliberata (p.69), gli attori collaborano su scopi ultimi palesi integrandosi orizzontalmente tra pari; – Orchestrata (p.71) gli attori collaborano su obiettivi che con conoscono completamente integrandosi solo verticalmente col leader. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 37 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 38. Capitale sociale • Secondo Putnam (1993) e Fukuyama (1996) la produzione della fiducia rimanda a dinamiche storiche di lungo periodo. (p.90) • Viceversa, secondo altri autori, la fiducia è un bene che può essere creato intenzionalmente e razionalmente, ma questa posizione va incontro a tutta una serie di difficoltà logiche perché “sconta i limiti di ogni prospettiva fondata esclusivamente sulla decisione individuale”. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 38 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 39. Capitale sociale • “Per capitale sociale si intende […] una struttura di relazioni tra persone, relativamente durevole nel tempo, atta a favorire la cooperazione e perciò a produrre, come altre forme di capitale, valori materiali e simbolici. Questa struttura di relazioni consta di reti fiduciarie formali ed informali che stimolano la reciprocità e la cooperazione.” (Mutti 1998) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 39 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 40. Capitale sociale • queste relazioni sociali di un individuo sono soggette ad accumularsi ma anche a deteriorarsi e possono essere considerate alla stessa stregua di altre risorse soggette ad accumulo, come quelle finanziarie, in particolare sotto il profilo della loro “spendibilità”per ottenere altri risultati. (p.87) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 40 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 41. Capitale sociale di tipo culturale • Max Weber fa per primo un uso implicito del concetto di capitale sociale. Il focus è sulle origini e sui primi sviluppi del capitalismo liberale ottocentesco. Nel suo famoso saggio, Le sette protestanti e lo spirito del capitalismo si riconoscono gli elementi essenziali del concetto – si tratta di un reticolo di relazioni personali di natura extra economica che fa leva sull'identità culturale, valori, norme e sanzioni palesi di una comunità; 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 41 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 42. Capitale sociale di tipo culturale – la funzione delle reti è quella di far circolare informazioni di controllo sulle qualità morali dei soggetti capaci di indurre fiducia interpersonale e ridurre i rischi di opportunismo nelle transazioni (economiche) che ne risultano incentivate; – la fiducia interpersonale può facilitare la circolazione di conoscenze non codificate, legate alla produzione di beni e servizi, e l’intrapresa in progetti rischiosi; 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 42 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 43. Capitale sociale di tipo strutturale • Per Coleman (1990), il capitale sociale si può considerare come l'"insieme delle relazioni sociali" di cui un soggetto individuale o collettivo dispone in un determinato momento. • Il capitale di relazioni sociali consiste in una rete di comunicazione tra soggetti, singoli e collettivi, che consente di mantenere "connessi" tra loro individui più o meno vicini e familiari tra loro (attraverso meccanismi di "passa parola", di "adozione" e di "somma degli universi" delle conoscenza e tra comunicanti). (p.93) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 43 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 44. Capitale sociale di tipo strutturale • "Attraverso il capitale di relazioni si rendono disponibili risorse cognitive (informazioni) o normative (fiducia), che permettono agli attori di realizzare obiettivi che non sarebbero altrimenti raggiungibili, o lo sarebbero a costi molto più alti". • Al livello aggregato quello che conta è il grado di diffusione delle reti di relazioni in un dato contesto spaziale. (p.93) 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 44 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 45. Capitale sociale di tipo strutturale • La metafora dei geopiani • Tecnologie che sposano questo modello Linkedin, Facebook, Twitter, ecc. 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 45 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 46. Riassumendo abbiamo trattato • La differenza tra • Diffusori di fiducia pericolo e rischio • Due diversi esempi in cui la fiducia si trasforma in • Una definizione cooperazione sociologica di fiducia • Definizione sociologico- • Casi di fiducia forte e psico-cognitiva di debole cooperazione • Tipi di destinatari di • Capitale sociale “strutturale” e “culturale” fiducia 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 46 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 47. Approfondimenti • Le trappole della fiducia • Sfiducia • Diffusori di sfiducia • La fiducia attraverso la crisi finanziaria • L’influenza dell’ambiente nella cooperazione • Esempi di cooperazione tra imprese del Made in Italy • Situazioni di capitale sociale “appropriabile” • Fiducia e social forum 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 47 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi
  • 48. Domande ? Discussioni, approfondimenti e materiali sul gruppo informale Facebook: “Fiducia e cooperazione – Il libro di Sergio Rossi” e-mail:sr.sergiorossi@gmail.com Grazie per l’attenzione ☺ 17/11/2009 Università di Urbino - Sociologia 48 Lez. sulla Fiducia - Sergio Rossi