S. Tersigni, F. Puma, J. Mysiak - Risorse idriche e cambiamenti climatici. Il caso del distretto Padano
1. Risorse idriche e cambiamenti climatici.
Il caso del distretto Padano
“Climate change is real. It is here, and it is happening now, in our backyards and
around the globe”.
Jane Lubchenco (NOAA Administrator)
Jaroslav Mysiak Centro mediterraneo per i cambiamenti climatici (CMCC)
Francesco Puma Autorità di Bacino del Po
Stefano Tersigni Istat
2. Indice
I cambiamenti climatici
Problema complesso e interconnessione di problemi
Il ruolo della statistica nello studio dei cambiamenti climatici
Il contributo della statistica ufficiale
Cambiamenti climatici e disponibilità idriche
L’impatto dei cambiamenti climatici
L’Istat e le attività su cambiamenti climatici e risorse idriche
Indicatori Eurostat/OCSE
Il distretto Padano
Indicatori del bilancio idrologico
Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici
Scenari futuri
3. I CAMBIAMENTI CLIMATICI – considerazioni generali
• Sono un problema complesso che ha conseguenze su ogni sfera del
pianeta. Hanno impatto sul benessere e sullo sviluppo dell’attività
umana, in quanto costituiscono una minaccia per la salute dell’uomo,
sulla disponibilità idrica e la produzione di cibo. Sono numerosi
anche gli effetti indiretti: sulla modifica di biodiversità, sull’integrità
degli ecosistemi e sulle opportunità sociali ed economiche.
• Gli effetti dei cambiamenti climatici vanno oltre l’incremento della
temperatura. L'impatto e i fattori di vulnerabilità per la natura, per
l'economia e per la nostra salute variano a seconda delle regioni, dei
territori e dei settori economici.
• Tra le cause dei cambiamenti climatici, l’attività umana alterando,
direttamente o indirettamente, la composizione dell’atmosfera si
aggiunge alla naturale variabilità climatica.
• La lotta ai cambiamenti climatici impone due tipi di risposta. La
prima, più importante, consiste nel ridurre le emissioni di gas serra
(intervento di mitigazione) e la seconda nell’intervenire in termini di
adattamento per affrontarne gli impatti inevitabili.
4. Issues cannot be tackled in isolation as they are all interconnected
5. Il ruolo della statistica nello studio dei cambiamenti climatici
Per ottenere un quadro completo del fenomeno e
per valutare le variazioni che possono attribuirsi ai
cambiamenti climatici ed elaborare degli scenari
futuri, sono necessarie numerose informazioni e
dati.
Gli ambiti di studio delle statistiche connesse ai
cambiamenti climatici comprendono dati ambientali,
sociali ed economici che possono misurare le
cause dei cambiamenti climatici e l’impatto sui
sistemi umani e naturali, gli sforzi per evitare o
mitigare le conseguenze e l’adattamento ad esse.
La statistica ufficiale ha un ruolo importante in
questa sfida.
6. Il ruolo della statistica nello studio dei cambiamenti climatici
Il contributo dell’Istituto nazionale di statistica
La domanda di informazione sulla tematiche connesse ai cambiamenti
climatici è sempre crescente.
È una tematica che non appartiene alla produzione di informazione statistica
dell’Istat, ma che coinvolge direttamente o indirettamente quasi ogni
ambito della produzione statistica ufficiale. L’Istat ed il sistema statistico
nazionale già producono una considerevole quantità di dati rilevanti per CC,
benchè prodotti con differenti finalità.
Non solo in Italia, ma in molti altri paesi, è frequente che diversi enti, ministeri
e altre agenzie si occupino con obiettivi diversi di questa tematica.
C’è necessità di “fare rete”, coordinare, ottimizzare, standardizzare e
armonizzare in ambito nazionale e internazionale rafforzando il ruolo degli
istituti nazionali di statistica, potenziando le statistiche esistenti (qualità dei
dati, maggiore dettaglio territoriale, confini territoriali diversi da quelli
amministrativi, georeferenziazione,…) e integrandole con altri indicatori
specifici.
7. Il contributo della statistica pubblica nella produzione dei dati su CC
1. Coordinamento nazionale ed internazionale per la raccolta di dati omogenei
e comparabili
2. Armonizzazione dei sistemi informativi di riferimento economico, sociale e
ambientale
3. Riorganizzazione delle basi di dati disponibili al fine di rispondere alle
richieste di informazioni quanto più disaggregate
4. Definizione della metodologia di stima più efficiente per il calcolo di
indicatori in quei settori o contesti dove l’indisponibilità di archivi o
l’impossibilità di utilizzare le indagini correnti sia più rilevante
5. Calcolo di Indicatori sintetici più efficaci che permettano di misurare e
monitorare i cambiamenti climatici in riferimento al conseguimento degli
obiettivi di politica ambientale prefissati
8. Cambiamenti climatici e disponibilità idriche
• I cambiamenti climatici hanno un fortissimo impatto sulla
disponibilità d’acqua.
• È fondamentale promuovere un uso efficiente delle risorse
idriche, limitando la pressione su di esse (water stress) e
preservare la disponibilità per i diversi usi (civile, agricolo,
industriale, energetico) e per l’ambiente.
• Per fare ciò è necessario avere una informazione statistica
aggiornata e con un maggior dettaglio territoriale, a livello
nazionale ed internazionale.
9. L’ Istat e le attività su CC e risorse idriche
Progetti PSN
Rilevazione dati meteoclimatici ed idrologici
Censimento delle acque per uso civile
Uso delle risorse idriche
Principali attività internazionali
UNECE Task Force on Climate Change related Statistics
Created in November 2011 by UNECE Conference of European Statisticians
Working Group “Statistics of the Environment” / Sub-Group "Water
Statistics“
Task Force on Water Accounts
Questionari
JQ OECD/ Eurostat - INLAND WATERS
Eurostat - Regional Environmental Statistics
REQ - REGIONAL ENVIRONMENTAL DATA COLLECTION "INLAND WATER"
10. INDICATORI Eurostat/Ocse
Freshwater resources
Precipitation
Actual evapotraspitration
Actual external inflow
of which: into the sea
of which: into neighbouring territories
Recharge into the aquifer
Groundwater available for annual
abstraction
Freshwater resources 95 % of years,
LTAA
11. INDICATORI Eurostat/Ocse
Indicatori su prelievi di acqua per tipologia di corpo idrico ed
uso
Approvvigionamento pubblico
Agricoltura, foreste, pesca
di cui per irrigazione
Attività estrattive
Industria manifatturiera
di cui per raffreddamento
Produzione di elettricità
di cui per raffreddamento
Servizi
Altre attività (ad es. edilizia)
Abitazioni private (auto-approvvigionamento)
12. INDICATORI Eurostat/Ocse
Consumo di acqua per tipologia di approvvigionamento e diversi
usi
Approvvigionamento pubblico
Auto-approvvigionamento
Agricoltura, industria, produzione di energia
Dispersioni
Produzione e trattamento delle acque reflue
Qualità dei corpi idrici (fiumi, laghi, acque sotterranee)
13. L’ Istat e le attività su CC e risorse idriche
Rilevazione dati meteoclimatici ed idrologici • Enav
• Cra-Cma
• Servizio meteo
Aeronautica militare
Reti a
carattere
nazionale • 1 Rete meteo
• Reti regionali nazionale (Corpo
dell’ex Servizio Forestale dello
idrografico Stato): circa 100
stazioni
(ISPRA) • 200 Consorzi di
• Enti regionali per Bonifica
lo sviluppo • 70 Consorzi di Difesa
agricolo Banca dalle Avversità
Meteoriche
dati •
•
20 Autorità di Bacino
70 Istituti del CRA
Reti di Istat •
•
20 Istituti del CNR
10 Osservatori (es.
interesse Reti minori Ecologici, Geo-fisici,
regionale etc.)
• 170 Scuole agrarie
e/o tematico • 20 Università
• …. Altri enti minori a
carattere pubblico
• ENEL, ENI, AGIP, …
14. L’ Istat e le attività su CC e risorse idriche
Consistenza attuale della banca dati idro-meteorologica
Stazioni meteo-climatiche
6.194 stazioni, di cui 5.889 stazioni per le precipitazioni
Stazioni idrometriche
935, di cui 612 per le portate
15. Censimento delle acque per uso civile
Unità rispondenti: Enti gestori dei servizi idrici
1999
PERIODO DI
RIFERIMENTO 2005
DELLE ULTIME
EDIZIONI DEL 2008
CENSIMENTO Distribuzione dell’acqua potabile
2012 22 FEBBRAIO 2013 • Acqua immessa nelle reti comunali di distribuzione
• Acqua erogata
• Acqua fatturata per i diversi usi ( civile, agricolo
industriali e altre attività economiche)
• Popolazione e utenti serviti
• Caratteristiche strutturali della rete
Acquedotti Distribuzione
Prelievo
Impianti di
Trasporto
depurazione
Prelievo e trasporto di
acqua Reti fognarie
• Acqua prelevata
Reti fognarie
• Acqua potabilizzata • Tipologia delle reti Impianti di depurazione delle
• Acqua addotta • Popolazione acque reflue urbane
• Acqua scambiata tra servita • Comuni serviti
diversi gestori • Destinazione dello • Abitanti equivalenti civili
• Acqua addotta scarico • Abitanti equivalenti industriali
all’ingrosso per i diversi • Parametri delle acque in ingresso
usi (agricoltura, • Parametri delle acque in uscita
industria) • Fango prodotto e destinazione
16. L’analisi per distretto idrografico
PRELIEVI DI ACQUA PER TIPOLOGIA DI STAZIONI IDROMETRICHE
FONTE NEI DISTRETTI IDROGRAFICI NEI DISTRETTI IDROGRAFICI
- Anno 2008 -
In attuazione della direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE, l'articolo 64 del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n.152 prevede la ripartizione del territorio nazionale in otto
distretti idrografici.
17. Il distretto idrografico padano: qualche numero
3.164 Comuni: 39% dei comuni italiani
16,7 milioni di residenti: 28% della
popolazione italiana
2,48 miliardi di metri cubi d’acqua per
uso potabile prelevata: 27% dei
prelievi nazionali
2,31 miliardi di metri cubi d’acqua per
uso potabile consumata: 42% dell’acqua
consumata in Italia
25. Distretto padano
Q e P (2001 - 2010) - Anomalie mensili rispetto al periodo 1971-2000
26. Distretto padano
Bilancio idrologico (106 m3)
1971-2000 2001-2010 % difference
Precipitation 64.772 58.843 - 9,2
Actual evapotranspiration 40.547 33.771 - 16,7
Actual external inflow 4.561 4.060 -11,0
Total actual outflow 50.158 44.164 -12,0
Recharge into aquifer 33.383 26.462 -20,7
Groundwater available for annual 26.706 21.170 -20,7
abstraction
27. Strategie nazionali di adattamento
EU27 (situazione a gennaio 2013)
- Comunicazione CE sulla Strategia
comunitaria attesa per il 2013.
- Strategia Nazionale di
Adattamento ai cambiamenti
climatici adottata in 14 paesi UE.
In Italia la Strategia è in fase di
elaborazione.
- Delibera CIPE «Linee strategiche
per l’adattamento ai cambiamenti
climatici, la gestione sostenibile e
la messa in sicurezza del
territorio» attesa a breve.
Strategia adottata
- Distretto Idrografico Padano un
Strategia non adottata
caso speciale – pilota per favorire
una attuazione uniforme in tutti
distretti.
28. Scenari futuri
- Il cambiamento climatico può
provocare un aumento consistente
della temperatura media (da +2 a
+4 °C) e indurre una diminuzione
delle precipitazioni medie annuali
ed estive (fino al 20 per cento) ed
un lieve aumento nella stagione
invernale (5 per cento circa).
- La previsione dell’uso delle risorse
idriche tiene conto dello tendenze
demografiche, tecnologiche,
economiche, sociali/
comportamentali, e delle politiche
gestionali europee e nazionali.
- I diversi scenari valutano
variazioni nei prelievi di acqua tra
-18 a +15% sulla base annua.
29. Scenari futuri
Scenario Economy First con una
forte crescita economica con
aumento delle pressioni antropiche
sull’ambiente.
Per questo scenario i prelievi
annuali di acqua nel distretto
Padano aumentano del 15%,
mentre i prelievi primaverili
raggiungono +20%.
Fonte: Floerke et al, 2012
30. Conclusioni
• …
• L’Istat potrebbe (dovrebbe) svolgere il ruolo di garante della
comparabilità (tra i distretti) e della coerenza degli scenari
climatici e socio-economici, soprattutto quando questi
diventino la base delle politiche di gestione delle risorse
idriche.
Notas do Editor
Rilevazione dei Numeri Civici (RNC) - Roma 7, 8 ottobre 2010