Presentazione tre geni della tecnologia informatica
M. Ricci, M. Savioli - IL RAPPORTO URBES LE PROSPETTIVE DEL PROGETTO URBES
1. IL RAPPORTO URBES
LE PROSPETTIVE DEL PROGETTO URBES
Marco Ricci, Istat – Responsabile Ufficio territoriale Emilia-Romagna e Marche
Miria Savioli, Istat - Progetto Misure del benessere
Convegno Quando il Bes approda sul territorio diventa urBES
Bologna, 16-18 ottobre 2013
2. Il progetto UrBes
Nasce con l’intento di declinare e promuovere il
sistema informativo del benessere equo e
sostenibile (BES) a livello di città metropolitana.
È incentrato sul ruolo delle città e dei sistemi urbani
(altro progetto territoriale è quello del Bes delle
Province condotto in collaborazione con Provincia di
Pesaro e Urbino e CUSPI)
2
3. Il progetto UrBes
Avviato con una lettera del sindaco di Venezia
(coordinatore rete città metropolitane dell’ANCI) e del
Presidente dell’Istat nel febbraio 2012 ai Sindaci dei
Comuni delle aree metropolitane e di Roma Capitale.
Fa riferimento alla proposta del Comune di Bologna
e di Laboratorio Urbano di creare una rete di città
metropolitane per la sperimentazione e il confronto di
indicatori di benessere urbano equo e sostenibile.
3
4. Specificità di UrBes rispetto al Bes
Ruolo diretto delle amministrazioni di governo
Può assumere una valenza politico-amministrativa:
a) attraverso il coinvolgimento dei cittadini nella definizione del benessere
urbano
b) come tema innovativo di comunicazione con i cittadini
c) come strumento di misurazione dei risultati dell’amministrazione
comunale e del conseguimento dei propri obiettivi di mandato
4
5. Caratteristiche del primo Rapporto UrBes
Presentato a Pesaro il 15 giugno 2013
E’ un numero zero, utile e necessario per:
innescare una dinamica di incremento della base
informativa a livello centrale e locale
alimentare il dibattito e le iniziative di consultazione
sperimentare un metodo di lavoro cooperativo tra Istat e
Uffici di statistica del Sistan sul territorio
5
6. Caratteristiche del primo Rapporto UrBes
I protagonisti sono stati gli Uffici di statistica del Sistan dei 15 comuni
partecipanti, i quali hanno fatto propri gli schemi concettuali del Bes e hanno
proposto ulteriori misure pertinenti e disponibili a livello locale
Il ruolo dell’Istat è stato quello di coordinamento, in termini di:
•
•
•
•
fornitura di dati e di standard redazionali
armonizzazione dei capitoli delle città
raccordo tecnico-scientifico con gli altri progetti in materia di sviluppo del Bes
progettazione e realizzazione grafica
La fase operativa della cooperazione Istat-Comuni è partita con una riunione in
web conference l’11 marzo 2013. Il supporto tecnico-metodologico per la
redazione dei singoli capitoli è stato assicurato dalle rispettive sedi territoriali
Istat.
6
7. Caratteristiche del primo Rapporto UrBes
Una prima analisi dei dati sul benessere nelle città
e la presentazione dei risultati delle consultazioni
dei cittadini in quattro città (Bo, Ge, Mi, Ve)
Formato molto agile, per rendere i messaggi del
rapporto Urbes fruibili anche da un pubblico non
specializzato
Pubblicato solo in formato elettronico
7
8. Caratteristiche del primo Rapporto UrBes
Il nucleo centrale del Rapporto è costituito dai 15
capitoli delle città, nei quali gli Uffici di statistica del
comune raccontano il Bes del proprio territorio ->
ciascun territorio ha il proprio Rapporto UrBes
Filo conduttore delle analisi: il percorso dei territori in direzione degli obiettivi del
Bes, i punti di forza e gli spazi di miglioramento che ogni territorio deve affrontare
La base informativa: un set di indicatori comuni a tutte le città forniti dall’Istat, con
la possibilità per ciascun ente di aggiungere indicatori locali per approfondire
alcuni temi
E’ il Rapporto della rete che Comuni e Città Metropolitane costituiscono in
materia di Bes con il supporto dell’Istat
8
9. Struttura del Rapporto
Introduzione
Il Bes dei territori
Torino
Genova
Milano
Brescia
Venezia
Bologna
Firenze
Pesaro e Urbino
Roma
Napoli
Bari
Reggio di Calabria
Palermo
Messina
Cagliari
9
Appendice A - Gli indicatori Bes del
Rapporto
Appendice B - Gli indicatori aggiuntivi
dei Comuni
Appendice C – La consultazione dei
cittadini sui temi del Bes: le iniziative
di alcuni Comuni
All’indirizzo
http://www.istat.it/it/archivio/92375
sono scaricabili tutte le parti del
Rapporto, le tavole statistiche
complete e le schede metadati degli
indicatori aggiuntivi dei Comuni
10. Oltre il “numero zero”: possibili linee di sviluppo
A) Promozione di nuovi momenti di informazione, dibattito e consultazione
dei cittadini nelle città
FINORA, LA NOTIZIA E I DOCUMENTI DEL RAPPORTO SONO
PRESENTI NEI SITI WEB DI 7 DEI 15 COMUNI PARTECIPANTI
Occorre approfondire la consapevolezza delle valenze informative di UrBes,
in termini di:
a) monitoraggio dei percorsi di miglioramento di aspetti fondamentali del
benessere delle comunità locali
b) confronto con altre realtà territoriali
c) lettura contestuale con i documenti di programmazione e gli obiettivi di
mandato delle amministrazioni comunali POTENZIALITA’ DA
SPERIMENTARE CONCRETAMENTE
10
11. Oltre il “numero zero”: possibili linee di sviluppo
B) Estensione territoriale ad altre città, anche non metropolitane
Stanno pervenendo richieste di adesione da comuni capoluoghi di
regione e provincia
C) Rafforzamento della partecipazione dei Comuni nella fase di
progettazione metodologica e di prodotto: gli uffici di statistica, ma
anche le altre istanze territoriali e associative che possono
contribuire alla definizione del Bes territoriale (ANCI, Laboratorio
Urbano ecc..)
D) RIMODULAZIONE E SPECIFICAZIONE CONCETTUALE DEL
BES URBANO
11
12. Rimodulazione e specificazione concettuale del
Bes Urbano
a) ulteriore territorializzazione degli indicatori Bes prodotti
dall’Istat?
b) indicatori aggiuntivi proposti dai comuni: quali possibilità di
generalizzazione?
c) una ridefinizione del Bes urbano: nuova attenzione ai temi delle
Smart Cities?
12
13. Dai 129 indicatori del primo Rapporto Bes ….
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14. … ai 25 indicatori Bes nel primo Rapporto Urbes…
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15. … più gli indicatori aggiuntivi prodotti dai Comuni
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ADEGUATEZZA SALARIO
REDDITO IMPONIBILE
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PART. CICLO PRIMARIO
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Partecip elettorale
Diploma superiore
Mortalità per tumore
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Reddito disponibile
Titolo universitario
Mortalità malattie cron
Infortuni mortali
Rappresentanza femm
Competenza alfabetica
Donne in org. decisionalie
Competenze numerica
Età rappresentanza
Omicidi
Acqua potabile
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Spesa pubbl gest patrim
Brevetti
Qualità aria urbana
Servizi infanzia
Verde urbano
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ADI anziani
Aree problemi geologici
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Verde storico
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16. Generalizzare gli indicatori prodotti dai Comuni?
Premessa: non si tratta di alterare la struttura concettuale condivisa del
Bes, semmai di arricchire la base informativa, anche con uno strato
informativo supplementare rispetto agli indicatori BES
Alcuni indicatori derivano da elaborazioni su fonti nazionali
(Anagrafe tributaria, MIUR, dati elettorali)
-> elaborazioni centralizzate o coordinate tra Comuni
Altri derivano da fonti amministrative proprie (Bilancio, SIT…)
-> standardizzazione dei dati e delle elaborazioni
Altri derivano da indagini proprie (forze di lavoro, consumi)
-> richiedono investimenti ad hoc dei Comuni…
16
17. La ridefinizione del Bes Urbano e la tematica delle
Smart Cities
La tematica delle SC presenta una forte contiguità rispetto alla
concettualizzazione del Bes
ALCUNI ASPETTI DEFINITORI DELLE SMART CITY:
ambiente urbano in grado di agire attivamente per migliorare la qualità della vita
dei propri cittadini -> RAPPORTO CAUSALE CON IL BES URBANO
… grazie all’ impiego diffuso e innovativo delle TIC, in particolare nei campi della
comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza energetica. (o altri
ambiti applicativi) = I FATTORI COSTITUTIVI DI UNA SMART CITY
Importanza del capitale umano, relazionale, sociale ed ambientale per la crescita
economica -> MOLTI PARAMETRI DEL BES COSTITUISCONO I FATTORI
DI CONTESTO DI UNA SMART CITY
17
18. Alcune ipotesi per nuovi indicatori smart del Bes urbano,
tratte da diverse fonti (*). DOMINIO BES “AMBIENTE”
INDICATORI BES
IPOTESI NUOVI INDICATORI SMART?
ACQUA POTABILE
Certificazioni ambientali imprese
QUALITA’ ACQUE COSTIERE MARE
….
QUALITA’ ARIA URBANA
….
VERDE URBANO
Traffico individuale non motorizzato
AREE PROBLEMI IDROGEOLOGICI
….
SITI CONTAMINATI
….
AREE TERRESTRI PROTETTE
Misure di efficientamento:
AREE MARINE PROTETTE
a ) del riscaldamento
AREE INTERESSE NATURALISTICO
b) della mobilità
PREOCC. PERDITA BIODIVERSITA’
c) dell’illuminazione pubblica
FLUSSI MATERIA
….
ENERGIA FONTI RINNOVABILI
….
EMISSIONI CO2
….
(*) Centre of Regional Science, “Smart cities – Ranking of European medium-sized
cities”, Icity Lab “Rapporto annuale Icity rate 2012” , Commissione Europea “Digital
Agenda Scoreboard”, progetti Smart City di alcuni Comuni italiani
18
19. Alcune ipotesi per nuovi indicatori smart del Bes urbano,
tratte da diverse fonti (*). DOMINIO BES “QUALITA’ DEI SERVIZI”
INDICATORI BES
POSTI LETTO PRESIDI RESIDENZIALI
….
LISTE D’ATTESA SANITARIE
Servizi di e-health
SERVIZI COMUNALI INFANZIA
….
ADI ANZIANI
Aule scolastiche in rete LAN
IRREGOLARITA’ SERVIZIO ELETTRICO
Aule scolastiche in rete wifi
ALLACCIAMENTI GAS METANO
Hotspot wifi
IRREGOLARITA’ ACQUA
Open data
RIFIUTI URBANI IN DISCARICA
….
RACCOLTA DIFF. RIFUTI URBANI
….
SOVRAFFOLLAMENTO ISTITUTI DI PENA
….
TEMPO ALLA MOBILITA’
Servizi per la mobilità (varchi ZTL, car
sharing, piano spostamenti casa-lavoro, mobility
manager, parcheggi di corrispondenza…)
DENSITA’ TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Piste ciclabili e altri servizi per la ciclabilità
ACCESSIBILITA’ ALCUNI SERVIZI
19
IPOTESI NUOVI INDICATORI SMART?
….
(*) idem
20. Conclusioni
L’evoluzione della tematica del Bes urbano, facendo leva anche sul forte interesse
che si sta concentrando su quella delle Smart Cities e sui considerevoli punti di
contatto tra le due, dovrà considerare molteplici linee d’azione, tra le quali:
il consolidamento della rete UrBes
l’elaborazione condivisa tra gli attori istituzionali e scientifici di un concetto
specifico di benessere equo e sostenibile delle città
la ricerca di fonti accurate e il più possibile generalizzabili
la continua verifica e discussione in itinere della capacità e dei limiti informativi
degli indicatori concretamente calcolabili e calcolati
la sperimentazione di sistemi informativi di monitoraggio del Bes urbano e delle
comunità intelligenti, al fine di costituire piattaforme condivise per i progetti e
iniziative di analisi e diffusione sia in ambito locale sia in ambito coordinato
20
“Nasce” per le città metropolitane, ma poi tende ad estendersi anche ad altre
Oltre a declinare (gli indicatori provinciali e comunali) anche promuovere (le iniziative comunali di consultazione dei cittadini)
Par condicio per evidenziare i promotori…
Ho tolto il discorso sindaci e istat-anci già citato nella precedente:
p.s. la cosa da sottolineare nel commento è che gli attori di urbes hanno uno status diverso da quelli del Bes (Istat e cnel, che sono in posizione di terzietà rispetto alle funzioni di governo)ir
Può anziché potrebbe: l’ha già assunta nei punti a e b in alcune realtà
FINORA, LA NOTIZIA E I DOCUMENTI DEL RAPPORTO SONO PRESENTI NEI SITI WEB DI 7 DEI 15 COMUNI PARTECIPANTI
innescare una dinamica di incremento della base informativa a livello centrale e locale
OCCORRE RAGIONARE TANTO SULLE MODALITA’ QUANTO SUI CONTENUTI
15 COMUNI: 13 CITTà METROPOLITANE E BRESCIA E PESARO
Ho aggiunto chi ha attivato la consultazione
NON E’ UNA GARA TRA CHI STA MEGLIO E CHI STA PEGGIO, E’ UNA DOCUMENTAZIONE DEL PERCORSO CHE OGNI TERRITORIO COMPIE IN DIREZIONE DEL BES, CON PUNTI DI FORZA E CRITICITA’/AREE DI MIGLIORAMENTO: UNA SFIDA PER GLI UDS a fornire un autoritratto “equilibrato”
Commento molto descrittivo, partendo da una traccia redazionale standard, ma con la possibilità di personalizzazione e arricchimento dei commenti
E’ stato un esercizio di forte oggettività; nessuno si è ingegnato di mettere in luce il bicchiere mezzo pieno o in ombra quello mezzo vuoto.
Il nucleo centrale del Rapporto è costituito dai capitoli redatti dai Comuni, con i quali si è voluto fornire una prima descrizione delle tendenze e dei livelli di benessere nelle città italiane, applicando in termini omogenei i concetti e le metodologie del Bes.
Ogni città è stata chiamata a leggere i dati che la riguardano, in modo da fornire una rappresentazione multidimensionale dello stato del benessere nella propria realtà locale e delle linee di evoluzione che si sono manifestate nel periodo dal 2004 al 2011-2012, in modo da includere anche la crisi economica iniziata nel 2008.
Il volume scaturisce dal progetto UrBes, coordinato dall'Istat, cui ha partecipato una rete costituita principalmente dai Comuni capofila delle città metropolitane.
La presentazione a pesaro un sabato mattina di giugno non ha favorito la partecipazione dei comuni
Alcuni più attivi (evidenza nei siti istituzionali, incontri con la cittadinanza (a Bs), altri meno
C’è un lavoro di condivisione culturale da proseguire:
I dati di Urbes sono molto eloquenti sulle dinamiche evolutive di ogni territorio (andamento mercato del lavoro dopo il 2008) e anche sulle differenze territoriali
(ad es stato di conservazione degli edfici storici o bambini che usufruiscono dei servizi per l’infanzia)
Come collocarli rispetto agli obiettivi di mandato delle amministrazioni comunali e ai documenti programmatici? Come parametri di riferimento entro i quali si svolge l’azione politico-amministrativa? Come obiettivi diretti dell’azione amministrativa?
Da ts a re a cz…
Consoldamento ed estensione della rete… per andare oltre il numero zero: più comuni, più ricadute territoriali, ma anche più indicatori e forse anche diversi e nuovi indicatori
Tre interrogativi
Quali possibilità per dare dettaglio provinciale o comunale?
Introduzione nuovi aspetti specifici della dimensione urbana
Per visualizzare le questioni
Possibilità di territorializzare i tasselli vuotI?
Utilizzo dei dati censuari 2011 per alcuni indicatori
Sperimentazione di stime ad hoc di indicatori da indagini campionarie, non previste dal disegno campionario? (Un tentativo che si può fare (abbiamo una settantina di indicatori potenzialmente interessati), ma la cosa va valutata con il necessario rigore)
Più in prospettiva:
utilizzo di output del progetto ARCHIMEDE che sta sperimentando l’integrazione di archivi ammniitrativi (ad es. Inps, Inail, Anagrafe tributaria) e fonti statistiche sulla popolazione
Output del censimento permanente che dovrebbe partire dal 2016…
Oltre all’approccio top-down , un approccio bottom-up? Nel n. zero, contributio propositivo dei comuni sugli indicatori Bes non disponibili per tutti e su altri indicatori attigui..
IN GIALLO:
13 DI DISAGGREGAZIONE COMUNALE + 26 VERAMENTE AGGIUNTIVI
Gli aggiuntivi si collocano concettualmente in un rapporto di maggiore/minore vicinanza con gli indicatori BES:
Dalla sovrapposizione o forte correlazione (tasso di disoccupazione, vittimizzazione per scippi o aggressioni, possessori di pc o utenti internet…)
ad una maggiore “additività” : piste ciclabili, incidenti stradali
Configurano uno “stato informativo” ulteriore rispetto alla struttura del Bes
Nel progetto BES province di Pesaro e urbino questo strato è sviluppato in modo sistematico con gli indicatori tratti dagli archivi amministrativi della Provincia, collegando le policies nei vari settori ai domini BES.
Esempio di problematica di standardizzazione: le spese per il personale nell’indicatore sulla spesa comunale destinata alla gestione del patrimonio culturale
Contiguità, ovvero parziale sovrapposizione o convergenza tra concetti nati in contesti diversi per rispondere a diverse esigenze -> rischio di confusione
BES: contesto statistico, esigenza di misurazione del benessere oltre il PIL
SC: contesto IT e della pianificazione urbana, esigenze e opportunità di misurazione statistica sorte di conseguenza
Evoluzione del concetto di citta smart dall’inizio del secolo ad oggi:
Dalla città digitale (infrastrutture tecnologiche ICT) alla città inclusiva (capitale sociale e umano, partecipazione) Alla città con più qualità della vita
ADI 2012: Smart City o Community un luogo dove l’utilizzo sapiente e pianificato delle risorse umane e naturali, gestite tramite tecnologie ICT già disponibili, consente di … fornire servizi integrati e sempre più intelligenti. Condizioni essenziali sono la connettività diffusa e la digitalizzazione delle comunicazioni e dei servizi.
Assi delle azioni di SC:
Mobilità ambiente ed energia qualità edilizia economia e capacità di attrazione di talenti
sicurezza dei cittadini e delle infrastrutture partecipazione e coinvolgimento dei cittadini
Il decreto agenda digitale non trascura gli aspetti tecnologici nel monitoraggio delle comunità intelligenti
Una definizione recente poco tecnologica:
"Una città smart è uno spazio urbano, ben diretto da una politica lungimirante, che affronta la sfida che la globalizzazione e la crisi economica pongono in termini di competitività e di sviluppo sostenibile con un’attenzione particolare alla coesione sociale, alla diffusione e disponibilità della conoscenza, alla creatività, alla libertà e mobilità effettivamente fruibile, alla qualità dell’ambiente naturale e culturale." (C.M. Sismondi - ForumPA, 2010)
Molto simile al tema degli hub dell’innovazione (la nuova geografia del lavoro)
Abbiamo diversi esercizi di misurazione della Smartness attraverso sistemi di indicatori e graduatorie sintetiche
Utili perlomeno ad esplorare le possibilità informative attuali
Abbiamo un sistema di monitoraggio europeo dei progressi in termini di digitalizzazione sui paesi membri
Abbiamo progetti comunali avviati di varia natura in comuni grandi e meno grandi, di agenda digitale comunale che costituisce la componente IT delle SC
Da tutto ciò la constatazione che molti indicatori Bes sono già a pieno titolo dentro il discorso delle SC, e che si possono ricavare ulteriori suggerimenti di misure che possono arricchire i domini Bes: esempi da 2 domini.
Nuovi indicatori di “comportamento” degli individui, delle imprese, dell’organizzazione urbana, così come in altri domini (salute) possono affiancare gli indicatori di descrizione dello stato del benessere
Oppure nel dominio della qualità dei servizi, ma sono di diretto impatto ambientale
Misure efficientamento in relazione agli obiettivi ambientali di Europa 2020: anche emissioni co2 da edifici residenziali e non
3. Cambiamenti climatici e sostenibilità energetica
riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990 (ITA: 13%) AMB13
20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili (ITA:17%) AMB12
aumento del 20% dell'efficienza energetica (ITA ???)
Dominio Bes particolarmente significativo per le criticità della qualità della vita in ambito urbano e per l’attinenza ai temi SC
Può essere arricchito con indicatori sulla presenza di servizi IT attinenti a vari ambiti Bes: dalla salute all’istruzione, dalla sicurezza all’ambiente, alla partecipazione civica
Grande prevalenza di potenziali fonti comunali …
Ma gli strumenti informativi tradizionali della statistica comunale non hanno ancora recepito
Molte soluzioni dall’Osservatorio Dati ambientali nelle città ..
Sull’ultimo punto: necessario il passaggio alla costruzione dei sistemi informativi, requisito vitale per la rete UrBes:
per rendere gestibili le attività di UrBes, con più indicatori e più Comuni
Con livelli di differenziazione tra indicatori generalizzati e non, tra indicatori Bes e SC
Il tutto sempre finalizzato ad un uso intelligente e partecipato dei risultati