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Genere, privacy e disclosure.
       L’evoluzione favorirà l’ormone dei social
                       network?
                          stefano.lariccia@uniroma1.it




                    25 novembre 2011
                                                -



Stefano Lariccia – Digilab – Open                            Giovanni Toffol
Knowledge                                                                   i
Sapienza Università di Roma              Link Informatica Ricerca e Sviluppo
abstract

•   Esce oggi sui giornali la notizia di uno studio di Robin Dunbar e Anna Machin della
    Università di Oxford pubblicato su Behaviour, la più autorevole rivista di
    psicologia e cognitivismo, sulla scoperta di un nuovo tipo di oppioide della famiglia
    delle endorfine che il nostro organismo produce autonomamente sotto il controllo
    di un ormone preposto: ormone che naturalmente i giornali di oggi si affettano a
    battezzare l’Ormone di Facebook. Io preferisco chiamarlo l’ormone del
    comportamento socializzante o l’ormone dei social media.
•   E vi intratterrò solo 4 minuti per istillarvi qui il dubbio che la produzione di questo
    ormone sia da associare al processo di inattivazione del cromosoma X, cioè a quel
    processo chiamato anche Lyonizzazione, dal nome della ricercatrice inglese Mary
    Lyon che lo scoprì nel 1961, il processo genetico che permette alle donne di
    rendere inattivo il cromosoma Y, incapsulandolo nel corpo di Barr, e mantenendolo
    quindi, al contrario di ciò che avviene negli individui di sesso maschile,
    “dormiente” e inefficace nello sviluppa re nell’adulto i caratteri maschili.
Abstract(2)
• Che l’evoluzione ci abbia fornito di un programma genetico meraviglioso e
  per fortuna in buona parte virtuoso, non cessa di meravigliarci in questi
  ultimi decenni di scoperte nella microbiologia: abbiamo appreso come
  l’esistenza dei neuroni specchio ci possa far sperare nell’avvento di una
  “civiltà dell’empatia”; abbiamo forse imparato a coltivarci le nostre
  endorfine per esempio correndo maratone, praticando yoga e ora, come
  apprendiamo, anche intrecciando legami sui social network.
• Dunque le ore trascorse sulla pagina Facebook potrebbero non essere più
  usate come prova della nostra scarsa attitudine al lavoro, non sarebbero
  più sintomo di autolesionismo e di scarsa operosità, ma si affaccia la
  speranza che possano essere giudicate come la vera espressione di una
  ancestrale vocazione dell’essere umano per l’aggregazione e l’integrazione
  sociale.
Gender and WebScience
• A parte l’introduzione ironica e l’apertura sull’ormone di Facebook, e
  passando dalla genetica all’osservazione dei comportamenti sociali,
  stiamo scoprendo da alcuni anni come le attività sui “media interattivi
  abilitanti” - in contrasto con i media tradizionali, nati come
  “asimettrici” e condotti spesso con una strategia dagli obiettivi
  soporiferi e analgesici, sia sempre più appannaggio del genere
  femminile.

• Internet attraverso il Web, è sempre più donna.
• Nel seguito vi mostro alcuni grafici che forniscono
  stime significative seppure con la solita aridità
   delle statistiche.
• Il mio intervento è disponibile su www.slideshare.net /slariccia
Gender and WebScience
• L’intera costruzione del cosiddetto Web 2.0, quel
  modello di produzione cui ci si riferisce con il
  termine Wikinomics è basato sullo sfruttamento
  della disclosure,
• Quindi vi propongo come conclusione, non una
  risposta, ma una nuova domanda, una domanda
  meglio articolata che emerge spontaneamente
  dopo la lettura dei dati che ci vengono forniti da
  ComScore, una delle primarie agenzie di analisi dei
  fenomeni sociali sulle nuove reti.
Gender and WebScience
• Possono i nuovi media favorire un processo di
  ingentilimento dei modi di gestire le strategie
  dell’individuo per la cura della propria sociabilità?
• E’ ipotizzabile che il Web diventi uno spazio sociale
  dove l’inattivazione del cromosoma Y sia la prassi
  diffusa di una nuova civilizzazione? Io guardo con
  speranza a questa possibilità nel nostro futuro
  sociale e sarei felice di poterne annunciare
  l’avvento.
Gender and WebScience
• Facebook in Italia
• Il dato è sorprendente, su una popolazione di poco più di 60 milioni di
  abitanti, 16.030.860 sono iscritti a facebook. In sostanza, il 26%
  dell’intera popolazione italiana ha un account su facebook.
• Per quel che riguarda la divisione degli utenti iscritti in base al genere
  – dichiarato – la bilancia tende leggermente verso gli uomini – 53,2% –
  il che dimostrerebbe una maggiore riottosità delle donne – 44.3 – a
  partecipare alla vita virtual-sociale.
• Fonti: Comscore Women on the web, 2010
Gender and WebScience
• Sex distribution by social Network




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010
Gender and WebScience
• Global Internet Population




• Fonti: Comscore Women on the
  web, 2010 and Media Metrix
Gender and WebScience
• Women 18+ in Regional Population




• Fonti: Comscore Women on the
  web, 2010 and Media Metrix
Gender and WebScience
• Share of Time Spent: Females vs males




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010
  and Media Metrix
Gender and WebScience
• Top indexing categories: % Reach Females vs males




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media
  Metrix Worldwide
Gender and WebScience
• Share of Time spend on Social Networking: Females vs
  males




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media
  Metrix Worldwide
Gender and WebScience
• Social Networking: % Reach by Region and Gender




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media
  Metrix Worldwide
Gender and WebScience
• Photos Sharing: % Reach by Age and Gender




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media
  Metrix Worldwide
Gender and WebScience
• Acquisti su siti di Offerte commerciali e Vendite lampo




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media
  Metrix Worldwide
Gender and WebScience
• Vendita al dettaglio: % accessi e Tempo Impegnato




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media
  Metrix Worldwide
Gender and WebScience
• Siti di Comunità: % accessi e Tempo Impegnato per età e
  genere




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media
  Metrix Worldwide
Gender and WebScience
• Siti di Comunità: % accessi e Tempo Impegnato per età e
  genere




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media
  Metrix Worldwide
Gender and WebScience
• Siti di Comunità, sottocategorie: % accessi per genere




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix
  Worldwide
Gender and WebScience
• Siti per Adulti e siti dedicati al Gioco d’azzardo: % accessi per genere




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix
  Worldwide
Gender and WebScience
• Siti per Adulti e siti dedicati al Gioco d’azzardo: % accessi per genere




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix
  Worldwide
Gender and WebScience
• Totale delle ricerche effettuate sui Motori di Ricerca (USA): % per
  genere




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Custom Search Data
Gender and WebScience
• Totale delle ricerche effettuate sui Motori di Ricerca (USA): % per
  genere




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Custom Search Data
Gender and WebScience
• Condivisione di Video su YouTube




• Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix
  Worldwide
WebScience (2)
•   Edgar Morin La Méthode, sei volumi scritti dallo studioso tra il 1977 e il 2004 (in Italia sono stati
    tradotti da Feltrinelli e Raffaello Cortina),
•   «Questo è certamente il cuore del problema, giacché dobbiamo conoscere i meccanismi della
    conoscenza, se vogliamo comprendere i nostri errori. Se le mie idee hanno incontrato il favore di molte
    persone in ambiti diversi - dalla scienza alla letteratura, dalla filosofia alla pedagogia - è perché costoro
    erano profondamente insoddisfatti di una cultura dominata dal pensiero binario, fatta di opposizioni
    manichee che rimuovono ogni contraddizione. Nel mio lavoro hanno trovato una prima risposta ai loro
    dubbi. Io però ho solo rivelato intuizioni che, sebbene non formulate, erano probabilmente già presenti
    in molti studiosi. Esiste un’aspirazione diffusa ad un altro modo d’intendere la conoscenza. Per questo,
    le mie riflessioni hanno potuto diffondersi in molti paesi, tra cui anche l’Italia, dove il mio lavoro è
    seguito ancor più che in Francia. Di ciò naturalmente sono molto soddisfatto, anche se molto resta
    ancora da fare».

•   In quale direzione?

•   «Occorre occuparsi dell’insegnamento. La riforma della conoscenza e del pensiero potrà concretizzarsi
    solo attraverso una riforma dell’insegnamento, una problematica a cui ho dedicato La testa ben fatta e I
    sette saperi necessari all’educazione del futuro. Il nostro sistema d’insegnamento separa le discipline e
    spezzetta la realtà, rendendo di fatto impossibile la comprensione del mondo e impedendoci di
    cogliere quei problemi fondamentali che sono sempre globali. L’eccesso di specializzazione è diventato
    un problema. Esperti molto competenti nel loro settore, non appena il loro ambito specifico è
    traversato da altre problematiche, non sanno più come reagire. Avrebbero bisogno di affrontare
    globalmente i problemi, ma non ne sono capaci».
WebScience (2)
•   Edgar Morin La Méthode, sei volumi scritti dallo studioso tra il 1977 e il 2004 (in Italia sono stati
    tradotti da Feltrinelli e Raffaello Cortina),
•   «Questo è certamente il cuore del problema, giacché dobbiamo conoscere i meccanismi della
    conoscenza, se vogliamo comprendere i nostri errori. Se le mie idee hanno incontrato il favore di molte
    persone in ambiti diversi - dalla scienza alla letteratura, dalla filosofia alla pedagogia - è perché costoro
    erano profondamente insoddisfatti di una cultura dominata dal pensiero binario, fatta di opposizioni
    manichee che rimuovono ogni contraddizione. Nel mio lavoro hanno trovato una prima risposta ai loro
    dubbi. Io però ho solo rivelato intuizioni che, sebbene non formulate, erano probabilmente già presenti
    in molti studiosi. Esiste un’aspirazione diffusa ad un altro modo d’intendere la conoscenza. Per questo,
    le mie riflessioni hanno potuto diffondersi in molti paesi, tra cui anche l’Italia, dove il mio lavoro è
    seguito ancor più che in Francia. Di ciò naturalmente sono molto soddisfatto, anche se molto resta
    ancora da fare».

•   In quale direzione?

•   «Occorre occuparsi dell’insegnamento. La riforma della conoscenza e del pensiero potrà concretizzarsi
    solo attraverso una riforma dell’insegnamento, una problematica a cui ho dedicato La testa ben fatta e I
    sette saperi necessari all’educazione del futuro. Il nostro sistema d’insegnamento separa le discipline e
    spezzetta la realtà, rendendo di fatto impossibile la comprensione del mondo e impedendoci di
    cogliere quei problemi fondamentali che sono sempre globali. L’eccesso di specializzazione è diventato
    un problema. Esperti molto competenti nel loro settore, non appena il loro ambito specifico è
    traversato da altre problematiche, non sanno più come reagire. Avrebbero bisogno di affrontare
    globalmente i problemi, ma non ne sono capaci».
Strumenti per la estrazione di senso
       dai testi sul Web: quali scopi?
•   Applicazioni già note e applicazioni concepibili a breve:
     – Glattfelder e Battiston: La fotografia dei “poteri forti”: analisi delle interconnessioni tra le
       43.000 principali organizzazioni finanziarie del mondo.
     – Le previsioni criminologiche fatte dai servizi segreti “interrogando” i materiali apparsi sul web
     – Le previsioni econometriche basate sull’analisi dei feed del Web
•   Il WAC: Web as a corpus; il corpus linguistico-letterario costituito dall’insieme del
    Web utilizzato come campione statistico in riferimento ad una lingua naturale
     – Sistemi di accreditamento aperto e interoperativo.
     – Da Wikipedia a dBpedia: una gigantesca base di dati a disposizione del progetto di un
       Thesaurus integrato multilingue
     – Sistemi “aperti” di tracking sul Web in generale per determinare il valore di un prodotto
       culturale e riportare l’impact factor (Hirsh Number) di un autore sul dibattito in un
       determinato settore scientifico
     – Sistemi aperti per monitorare le competenze acquisite attraverso l’ esplorazione di risorse
       formative sul web.
     – Sistemi aperti per assegnare una certificazione “interoperabile” delle competenze acquisite
Il corso di Computational Linguistics alla Sapienza per il CdL di
     Editoria e per la Scuola Speciale Archivisti e Bibliotecari.

Gli autori di questo lavoro sono responsabili della organizzazione e dei
materiali del corso che verrà tenuto da S.Lariccia presso questa
università nel secondo semestre il corso Informatica e Linguistica per
Scienze Archivistiche e Bibliotecarie. Il corso è articolato in un
laboratorio di Computational Linguistics e in un corso monografico che
affronta lo sviluppo di Internet nei suoi primi 40 anni e del
WorldWideWeb nei suoi 20 anni di vita.

Questi artefatti hanno trasformato – in modo mai avvenuto prima
d’ora nella storia dell’uomo, le pratiche, le tecnologie e persino gli
obiettivi fondamentali di molti dei mestieri tradizionali cui un giovane,
portatore di cultura non “specialistica” era normalmente indirizzato. Il
mestiere di insegnanti, educatori, giornalisti, archivisti e bibliotecari è
stato radicalmente trasformato.
Progetto Coach
• Un manifesto per l’apertura delle risorse di Natural Language Processing
  nella comunità italiana dei ricercatori in area umanistica
• Con COACH, un set di strumenti accessibili trough-the-web, un
  workbench, per l’analisi dei testi e l’estrazione di termini da corpus
  linguistici pre-esistenti in italiano, inglese e spagnolo intendiamo
  presentare un “manifesto” per la costituzione di una comunità di ricerca
  attorno ad uno strumento, un workbench appunto, che ci consenta di
  aggregare le migliori risorse disponibili attorno ad alcune linee guida della
  ricerca in area umanistica.
• Il presente lavoro è proposto come un work-in-progress, consistente
  nell'adattamento, nell'estensione e nell'integrazione attorno all’ambiente
  Plone di strumenti per l'elaborazione di testi (NLP), per il tagging, il
  crunching e sullo sfondo l’inferenza semantica a partire corpora pre-
  elaborati contro cui confrontare testi singoli, e raccolte ulteriori di testi. Il
  focus del lavoro sarà per ora limitato (per quanto riguarda la
  sperimentazione iniziale) sulla lingua italiana.
Progetto Coach (2)
• Il primo obbiettivo è infatti quello di disporre
  anche per l'italiano di una suite di tool che
  consentano di effettuare una migliore
  indicizzazione full-text dei documenti e di estrarre
  da essi i "termini" rappresentativi candidati ad
  essere usati per il "tagging" dei contenuti stessi
  (nel contesto di blog, digital library, ecc.).
• In seguito vorremmo supportare costruzione
  semi-automatica di glossari e ontologie, web
  mining, ecc.
Progetto Coach (3)
• Il secondo obbiettivo è quello di far tesoro
  delle risorse generate – in maniera più o meno
  consapevole nel workbench comune – dalle
  attività autonome di ciascuno degli
  stakeholders, da ciascuno dei membri della
  comunità di utenti.
Progetto Coach (4)
• Il terzo obbiettivo è quello di costituire corpus
  specializzati nell’esame di testi non
  contemporanei, introducendo variabili e
  modelli che consentano l’identificazione su
  una scala diacronica dei testi sottoposti a
  indagine.
Progetto Coach (5)
Il panorama internazionale e la situazione italiana
• Alcuni tool di questo tipo sono disponibili per la lingua inglese, sia
    sotto forma di librerie/package per Python o Plone, sia sotto forma
    di servizi su web; ma sono praticamente inesistenti (o meglio,
    inaccessibili pubblicamente) per l'italiano.
I principali componenti che intendiamo integrare in Plone sono:
• NLTK (Natural Language ToolKit), una libreria Python e un insieme di
    risorse linguistiche, soprattutto corpora, risultato della più
    interessante iniziativa open-source nel campo della linguistica
    computazionale; si tratta di divulgazione ad alto livello
• un paio di risorse linguistiche di libero dominio e di ottima qualità
    disponibili per l'italiano: costituiscono un'eccezione in un panorama
    desolante, tenuto conto anche degli ingenti finanziamenti pubblici
    italiani ed europei che sono stati dedicati a questo settore nel
    periodo 1990-2010.
Progetto Coach (6)
• Scelta di linguaggio artificiale e di ambiente applicativo
   – A parte PERL, che è un linguaggio di scripting specialistico e
     dalla sintassi criptica, crediamo che Python sia il linguaggio di
     programmazione general-purpose che meglio supporta la
     sperimentazione nel campo dell'analisi dei testi.
• Plone di per sé non aggiunge un contributo essenziale, ma
   – un sito Plone potrà beneficiare del package in corso di sviluppo
   – la piattaforma Zope/Plone è comunque un'ottima base di
     partenza per qualsiasi applicazione che deve essere accessibile
     su web; e le funzionalità di content management e di user
     management di Plone faciliteranno la gestione di risorse
     linguistiche personalizzate (es: basi di documenti e file di
     parametri) nell'ottica di installazioni che forniscano un servizio
     aperto.
Progetto Coach (7)
• Nell’implementare COACH, l’ambiente collaborativo d di NLP,
  abbiamo definito alcuni obbiettivi funzionali che ci sembrano
  abbastanza innovativi e che allo stesso tempo costituiscono un
  primo step realistico per “innestare” COACH nell’utilizzazione
  pratica di un numero consistente di apprendisti e di ricercatori. Gli
  obbiettivi elencati in ordine non gerarchico di importanza, sono in
  prima approssimazione i seguenti:
• Effetto Wikinomics: Integrare tramite un CMS – a partire dal
  progetto NLTK – la capacità di feedback intelligente sugli algoritmi di
  apprendimento basati sul confronto con un corpus standard - ad
  una comunità di studenti in linguistica computazionale, in modo da
  usufruire del supporto di un numero di operatori umani superiore
  di 1 o più ordini di grandezza rispetto agli attuali ristretti gruppi di
  ricerca (da 100 a 10.000, da 100 a 100.000)
Progetto Coach (8)
• Rendere accessibile a linguisti, filologi, studiosi del testo, storici della lingua
  italiana e storici uno strumento che sia in grado di fornire un servizio
  valutabile per un ampio numero di ricercatori, rendendo così appetibile il suo
  utilizzo e creando in questo modo un feedback positivo sia per il
  perfezionamento di un corpus e delle regole di campionamento del corpus,
  sia per il perfezionamento degli algoritmi di analisi ed estrazione termini
• Mettere a test la necessità di potenza di calcolo, sperimentando diverse
  soluzioni per rendere disponibili potenze di elaborazione crescenti on-
  demand, rendendo possibile la profilazione, la rendicontazione ed il
  pagamento del computing power richiesto da ciascuna ricerca.
Progetto Coach (9)
• Individuazione di uno standard identificativo unico per i termini di una lingua
  (sull’esempio del DOI? Dei riferimenti bibliografici? Etc.) che renda possibile la
  referenziazione dinamica, basata su una autorità formale, di un termine, di un
  concetto, di un significato in uno spazio linguistico definito da una sorgente –
  autoritativa (Webservices DNS?); provvedere ad un meccanismo di
  classificazione diacronica di tale lista .
Progetto Coach (10)
• Obbiettivi applicativi innovativi di COACH all’interno del progetto Sapienza
  Emozioni
• Un diverso insieme di obbiettivi funzionali che abbiamo tenuto in mente
  nell’implementare COACH, possono essere definiti piuttosto obbiettivi
  applicativi.
• Questi, al contrario degli obbiettivi funzionali, sono il primo banco di prova
  per testare la possibilità di rendere utilizzabile COACH in tempi
  sufficientemente rapidi perché avvenga il bootstrap della comunità di utenti
  necessario per vitalizzare il progetto. Anche in questo caso abbiamo
  individuato obbiettivi che ci sembravano sufficientemente realistici (ciò che
  linguisti e filologi si attendono da uno strumento reale ed esistente) e allo
  stesso tempo potenzialmente innovativi. Gli obbiettivi elencati in ordine non
  gerarchico di importanza, sono in prima approssimazione i seguenti:
Progetto Coach (11)
• Essere in grado di identificare le probabilità di occorrenza e co-occorrenza di
  termini dati in un contesto specifico dato, a fronte di analoghi valori generali
  dell’Italiano (classificazione degli ambiti della langue); significa avere
  meccanismi automatici di pre-identificazione di un numero limitato di
  contesti linguistici; crono-localizzazione
• Mettere un ampio numero di utenti proattivi in grado di sperimentare
  algoritmi per l’associazione di stili autorali con testi dall’autore non
  identificato e di fornire feedback per il perfezionamento degli algoritmi stessi;
  ipso-identificazione
Progetto Coach (12)
• Mettere un ampio numero di utenti proattivi in grado di sperimentare
  algoritmi per l’associazione di stili regionali e di altre comunità locali e di
  fornire feedback per il perfezionamento degli algoritmi stessi; geo –
  localizzazione
• Preparare la piattaforma collettiva per il successivo ampliamento funzionale
  che estenda le funzionalità di analisi al dominio della semantica e delle
  ontologie, mediante la predisposizione di un impianto architetturale software
  APERTO, MODULARE, DOCUMENTATO e facilmente documentabile attraverso
  l’attività dello stesso utente.
Progetto Coach (13)
• Possibili casi d’ uso di COACH in altri ambiti di ricerca
• Dato un dominio o una sottorete, si chiede al software di analizzare le pagine
  pubblicate sotto le URI appartenenti al dominio specificato estraendone
  sintagmi, termini e coppie di termini statisticamente rilevanti;
• Il “corpus delle emozioni” un’ analisi attraverso NLTK su un corpus preparato
  per il gruppo di lavoro
• Un corpus delle leggi costituzionali di alcuni paesi europei
Il Laboratorio Virtuale
            Digilab Virtual Desk
• Descrizione del laboratorio virtuale che sarà
  utilizzato durante il corso del 2012.
• Il laboratorio che utilizzeremo viene definito
  come Digilab Virtual Desk e sarà realizzato
  secondo le moderne pratiche che prendono il
  nome di “Cloud Computing” per raggiungere i
  seguenti obiettivi:
Il Laboratorio Virtuale
              Digilab Virtual Desk (2)
• Virtualizzare al massimo le risorse utilizzate, vedendole come
  modelli astratti di computer per:
   – minimizzare i costi riducendoli quanto più possibile all’uso effettivo di
     banda e di capacità di memoria
   – minimizzare il tempo ed il costo della messa in opera e del
     “congelamento” dell’ambiente di calcolo quando non è più necessaria la
     sua utilizzazione di massa
   – mantenere la possibilità di aumentare in tempo reale, le risorse di calcolo
     mano a mano che la domanda di informazione e calcolo aumenti da parte
     dell’utenza effettivamente interessata (computing power on demand)
   – mantenere, per scopi didattici la possibilità di moltiplicare il numero dei
     server durante i periodi di formazione replicando secondo i bisogni una
     immagine-disco contenente tutti gli ingredienti necessari
Il Laboratorio Virtuale
                  Digilab Virtual Desk (3)
•   Progettare formazione per l’utilizzo delle risorse virtuali
•   Progettare un ambiente che consenta un passaggio indolore dalla esercitazione
    didattica allo stage, sino alla formazione on-place, resa possibile con accordi e
    convenzioni con aziende interessate ad integrare giovani lavoratori formati su
    tecnologie di avanguardia
•   DVD, Digilab Virtual Desk è pensato per rispondere a questi obiettivi. E’ un ambiente
    online realizzato per consentire stage on-line di editing digitale per studenti e
    laureandi, consentendo a costoro di creare propri ambienti di sperimentazione
    omologhi all’ambiente ufficiale, consentendo ad imprese interessate a fruire di
    contenuti digitali su temi specifici di “commissionare” il lavoro di scouting in rete, di
    redazione e di classificazione dei contenuti.
•   Sui server virtuali utilizzeremo prevalentemente sistemi operativi Linux Ubuntu,
    linguaggio di sviluppo Python, Framework applicativo Zope, e CMS Plone. L’ ambiente
    NLTK completerà la suite di prodotti integrati e sarà resa disponibile per consentire
    l’uso e la sperimentazione di strumenti di elaborazione linguistica, tanto in fase di
    formazione, che in fase di auto-formazione e di stage virtuale “presso” le aziende.
Il Laboratorio Virtuale
                  Digilab Virtual Desk (4)
•   Conclusioni sul corso di Linguistica e Computer
•   Scopo del corso è quello di sviluppare le capacità di orientamento e di
    autoapprendimento in un settore in rapida evoluzione come quello delle tecnologie
    per l’ elaborazione dei contenuti digitali. Un ulteriore obiettivo è quello di
    sensibilizzare alla miscela di opportunità e rischi che ogni scelta in questo dominio di
    conoscenze comporta per il bene comune.
•   Amazon offre sul mercato EC2, ovvero Elastic Cloud Computing che ha tutte le
    caratteristiche desiderabili e una documentazione ricca e accessibile. Altri provider
    anche italiani verranno confrontati con quel modello.
•   formazione, sia in fase di auto-formazione che di stage virtuale “presso” le aziende.
Estrazione di significato dal Web: quali
  applicazioni, quali professionalità?
• Applicazioni possibili degli strumenti di estrazione
  automatica di significato e della elaborazione automatica
  dei contenuti del Web: quali obbiettivi nei prossimi 5 anni?
• Forse può essere visto come un esercizio eccessivamente
  ambizioso quello di prevedere quali sviluppi possiamo
  aspettarci in settori cos’ dinamici come quello di cui stiamo
  parlando, nei prossimi 5 anni.
• Eppure questo è ciò che servirebbe fare per plasmare la
  didattica a misura delle prevedibili opportunità dei nostri
  allievi che verosimilmente cercheranno un impiego da qui a
  3-4-5 anni.
Estrazione di significato dal Web: quali
  applicazioni, quali professionalità?
•   Un’analisi dei possibili sviluppi dell’ecosistema linguistico alla luce delle teorie di
    Kurzweil del ritorno accellerato
•   La convergente disponibilità di:
     – Risorse di calcolo Virtualizzate (Cloud computing, Grid Computing)
     – di CMS in grado di interoperare grazie a modelli universali di contenuti, indipendenti dalla
       piattaforma
     – di standard interoperabili di “crawler” e di “web-robot” capaci di interrogare il Web
       indipendentemente dalle piattaforme di supporto per i contenuti stessi
•   l’insieme di queste dinamiche convergenti renderà presumibilmente disponibile un
    ambiente nel quale, utenti con competenze specializzate (ma non “esoteriche”)
    saranno in grado di occuparsi di compiti complessi e di servizi avanzati da vendere
    con le proprie agenzie indipendenti o attraverso la mediazione di società di
    capitale:
     –   Online Placement Globale di prodotti, servizi, conoscenze, brevetti
     –   Indagini di mercato
     –   Studi socio economici con ricorsione periodica programata
     –   Analisi narrativa applicata al mercato multimediale; ricerca del plot più gradito al pubblico di
         una determinata rete televisiva o di un determinato canale Web
•
Opportunità di potenziamento delle capacità
    individuali; rischi e motivi di allarme sociale

• Opportunità offerte dalla diffusione
  “popolare” di strumenti automatici di
  harvesting, tracking, publishing
• Opportunità di monitorare l’evoluzione
  dell’ecosistema Web per prevenire eccessi
  derivanti dalla diffusione di automi e
  meccanismi autodiretti capaci di trasformare
  l’ambiente senza un controllo umano diretto.
Riferimenti bibliografici e critici

• Il linguaggio Python per il Software Design ed il NLP
   – Allen B. Downey How to Think Like a Computer Scientist
     Cambridge University Press, (disponibile online)
   – Mark Lutz Python guida pocket (Python 3.X e 2.6) (Hops-
     Tecnologie) - Brossura (18 feb. 2010)
   – Guido van Rossum. 1999. Computer programming for
     everybody. Technical report, Corporation for National Research
     Initiatives. http://www.python.org/doc/essays/cp4e.html.
     (disponibile online)
   – Edward Loper and Steven Bird NLTK: The Natural Language
     Toolkit Department of Computer and Information Science
     (dispense che verranno gradualmente tradotte per il corso)
   – NLT Manual (disponibile online)
Riferimenti bibliografici e critici


• Strumenti critici
    – Cass R. Sunstein, Farrar, Straus and Giroux (2009) On Rumors: How Falsehoods
      Spread, Why We Believe Them, What Can Be Done - how falsehoods spread,
      why we believe them, what can be done
    – Katharina Siorpaes · Elena Simperl 2010; Human Intelligence in the Process of
      Semantic Content Creation Paper Published online: 2 December 2009 ©
      Springer Science + Business Media, LLC 2009
    – Cass R. Sunstein Constitution 2.0
    – Kurzweil, Ray, The Singularity Is Near : When Humans Transcend Biology.
      September ed, ed. anonymous. 2006: Penguin (Non-Classics). (trad. Italiana:
      La singolarità è vicina, Apogeo 2008)
    – a cura di Charlotte Hess, Elinor Ostrom, La conoscenza come bene comune,
      Edizione italiana a cura di Paolo Ferri,
    – Rifkin, Jeremy, La civiltà dell’empatia, Mondadori, 2010
    – Tapscott,,Don - Williams D. A. Wikinomics 2.0 La collaborazione di massa che
      sta cambiando il mondo. Rizzoli 2007
Web-learning 2.0 basics:
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20111125 donne e media privacy disclosure gender

  • 1. Genere, privacy e disclosure. L’evoluzione favorirà l’ormone dei social network? stefano.lariccia@uniroma1.it 25 novembre 2011 - Stefano Lariccia – Digilab – Open Giovanni Toffol Knowledge i Sapienza Università di Roma Link Informatica Ricerca e Sviluppo
  • 2. abstract • Esce oggi sui giornali la notizia di uno studio di Robin Dunbar e Anna Machin della Università di Oxford pubblicato su Behaviour, la più autorevole rivista di psicologia e cognitivismo, sulla scoperta di un nuovo tipo di oppioide della famiglia delle endorfine che il nostro organismo produce autonomamente sotto il controllo di un ormone preposto: ormone che naturalmente i giornali di oggi si affettano a battezzare l’Ormone di Facebook. Io preferisco chiamarlo l’ormone del comportamento socializzante o l’ormone dei social media. • E vi intratterrò solo 4 minuti per istillarvi qui il dubbio che la produzione di questo ormone sia da associare al processo di inattivazione del cromosoma X, cioè a quel processo chiamato anche Lyonizzazione, dal nome della ricercatrice inglese Mary Lyon che lo scoprì nel 1961, il processo genetico che permette alle donne di rendere inattivo il cromosoma Y, incapsulandolo nel corpo di Barr, e mantenendolo quindi, al contrario di ciò che avviene negli individui di sesso maschile, “dormiente” e inefficace nello sviluppa re nell’adulto i caratteri maschili.
  • 3. Abstract(2) • Che l’evoluzione ci abbia fornito di un programma genetico meraviglioso e per fortuna in buona parte virtuoso, non cessa di meravigliarci in questi ultimi decenni di scoperte nella microbiologia: abbiamo appreso come l’esistenza dei neuroni specchio ci possa far sperare nell’avvento di una “civiltà dell’empatia”; abbiamo forse imparato a coltivarci le nostre endorfine per esempio correndo maratone, praticando yoga e ora, come apprendiamo, anche intrecciando legami sui social network. • Dunque le ore trascorse sulla pagina Facebook potrebbero non essere più usate come prova della nostra scarsa attitudine al lavoro, non sarebbero più sintomo di autolesionismo e di scarsa operosità, ma si affaccia la speranza che possano essere giudicate come la vera espressione di una ancestrale vocazione dell’essere umano per l’aggregazione e l’integrazione sociale.
  • 4. Gender and WebScience • A parte l’introduzione ironica e l’apertura sull’ormone di Facebook, e passando dalla genetica all’osservazione dei comportamenti sociali, stiamo scoprendo da alcuni anni come le attività sui “media interattivi abilitanti” - in contrasto con i media tradizionali, nati come “asimettrici” e condotti spesso con una strategia dagli obiettivi soporiferi e analgesici, sia sempre più appannaggio del genere femminile. • Internet attraverso il Web, è sempre più donna. • Nel seguito vi mostro alcuni grafici che forniscono stime significative seppure con la solita aridità delle statistiche. • Il mio intervento è disponibile su www.slideshare.net /slariccia
  • 5. Gender and WebScience • L’intera costruzione del cosiddetto Web 2.0, quel modello di produzione cui ci si riferisce con il termine Wikinomics è basato sullo sfruttamento della disclosure, • Quindi vi propongo come conclusione, non una risposta, ma una nuova domanda, una domanda meglio articolata che emerge spontaneamente dopo la lettura dei dati che ci vengono forniti da ComScore, una delle primarie agenzie di analisi dei fenomeni sociali sulle nuove reti.
  • 6. Gender and WebScience • Possono i nuovi media favorire un processo di ingentilimento dei modi di gestire le strategie dell’individuo per la cura della propria sociabilità? • E’ ipotizzabile che il Web diventi uno spazio sociale dove l’inattivazione del cromosoma Y sia la prassi diffusa di una nuova civilizzazione? Io guardo con speranza a questa possibilità nel nostro futuro sociale e sarei felice di poterne annunciare l’avvento.
  • 7. Gender and WebScience • Facebook in Italia • Il dato è sorprendente, su una popolazione di poco più di 60 milioni di abitanti, 16.030.860 sono iscritti a facebook. In sostanza, il 26% dell’intera popolazione italiana ha un account su facebook. • Per quel che riguarda la divisione degli utenti iscritti in base al genere – dichiarato – la bilancia tende leggermente verso gli uomini – 53,2% – il che dimostrerebbe una maggiore riottosità delle donne – 44.3 – a partecipare alla vita virtual-sociale. • Fonti: Comscore Women on the web, 2010
  • 8. Gender and WebScience • Sex distribution by social Network • Fonti: Comscore Women on the web, 2010
  • 9. Gender and WebScience • Global Internet Population • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix
  • 10. Gender and WebScience • Women 18+ in Regional Population • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix
  • 11. Gender and WebScience • Share of Time Spent: Females vs males • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix
  • 12. Gender and WebScience • Top indexing categories: % Reach Females vs males • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 13. Gender and WebScience • Share of Time spend on Social Networking: Females vs males • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 14. Gender and WebScience • Social Networking: % Reach by Region and Gender • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 15. Gender and WebScience • Photos Sharing: % Reach by Age and Gender • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 16. Gender and WebScience • Acquisti su siti di Offerte commerciali e Vendite lampo • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 17. Gender and WebScience • Vendita al dettaglio: % accessi e Tempo Impegnato • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 18. Gender and WebScience • Siti di Comunità: % accessi e Tempo Impegnato per età e genere • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 19. Gender and WebScience • Siti di Comunità: % accessi e Tempo Impegnato per età e genere • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 20. Gender and WebScience • Siti di Comunità, sottocategorie: % accessi per genere • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 21. Gender and WebScience • Siti per Adulti e siti dedicati al Gioco d’azzardo: % accessi per genere • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 22. Gender and WebScience • Siti per Adulti e siti dedicati al Gioco d’azzardo: % accessi per genere • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 23. Gender and WebScience • Totale delle ricerche effettuate sui Motori di Ricerca (USA): % per genere • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Custom Search Data
  • 24. Gender and WebScience • Totale delle ricerche effettuate sui Motori di Ricerca (USA): % per genere • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Custom Search Data
  • 25. Gender and WebScience • Condivisione di Video su YouTube • Fonti: Comscore Women on the web, 2010 and Media Metrix Worldwide
  • 26. WebScience (2) • Edgar Morin La Méthode, sei volumi scritti dallo studioso tra il 1977 e il 2004 (in Italia sono stati tradotti da Feltrinelli e Raffaello Cortina), • «Questo è certamente il cuore del problema, giacché dobbiamo conoscere i meccanismi della conoscenza, se vogliamo comprendere i nostri errori. Se le mie idee hanno incontrato il favore di molte persone in ambiti diversi - dalla scienza alla letteratura, dalla filosofia alla pedagogia - è perché costoro erano profondamente insoddisfatti di una cultura dominata dal pensiero binario, fatta di opposizioni manichee che rimuovono ogni contraddizione. Nel mio lavoro hanno trovato una prima risposta ai loro dubbi. Io però ho solo rivelato intuizioni che, sebbene non formulate, erano probabilmente già presenti in molti studiosi. Esiste un’aspirazione diffusa ad un altro modo d’intendere la conoscenza. Per questo, le mie riflessioni hanno potuto diffondersi in molti paesi, tra cui anche l’Italia, dove il mio lavoro è seguito ancor più che in Francia. Di ciò naturalmente sono molto soddisfatto, anche se molto resta ancora da fare». • In quale direzione? • «Occorre occuparsi dell’insegnamento. La riforma della conoscenza e del pensiero potrà concretizzarsi solo attraverso una riforma dell’insegnamento, una problematica a cui ho dedicato La testa ben fatta e I sette saperi necessari all’educazione del futuro. Il nostro sistema d’insegnamento separa le discipline e spezzetta la realtà, rendendo di fatto impossibile la comprensione del mondo e impedendoci di cogliere quei problemi fondamentali che sono sempre globali. L’eccesso di specializzazione è diventato un problema. Esperti molto competenti nel loro settore, non appena il loro ambito specifico è traversato da altre problematiche, non sanno più come reagire. Avrebbero bisogno di affrontare globalmente i problemi, ma non ne sono capaci».
  • 27. WebScience (2) • Edgar Morin La Méthode, sei volumi scritti dallo studioso tra il 1977 e il 2004 (in Italia sono stati tradotti da Feltrinelli e Raffaello Cortina), • «Questo è certamente il cuore del problema, giacché dobbiamo conoscere i meccanismi della conoscenza, se vogliamo comprendere i nostri errori. Se le mie idee hanno incontrato il favore di molte persone in ambiti diversi - dalla scienza alla letteratura, dalla filosofia alla pedagogia - è perché costoro erano profondamente insoddisfatti di una cultura dominata dal pensiero binario, fatta di opposizioni manichee che rimuovono ogni contraddizione. Nel mio lavoro hanno trovato una prima risposta ai loro dubbi. Io però ho solo rivelato intuizioni che, sebbene non formulate, erano probabilmente già presenti in molti studiosi. Esiste un’aspirazione diffusa ad un altro modo d’intendere la conoscenza. Per questo, le mie riflessioni hanno potuto diffondersi in molti paesi, tra cui anche l’Italia, dove il mio lavoro è seguito ancor più che in Francia. Di ciò naturalmente sono molto soddisfatto, anche se molto resta ancora da fare». • In quale direzione? • «Occorre occuparsi dell’insegnamento. La riforma della conoscenza e del pensiero potrà concretizzarsi solo attraverso una riforma dell’insegnamento, una problematica a cui ho dedicato La testa ben fatta e I sette saperi necessari all’educazione del futuro. Il nostro sistema d’insegnamento separa le discipline e spezzetta la realtà, rendendo di fatto impossibile la comprensione del mondo e impedendoci di cogliere quei problemi fondamentali che sono sempre globali. L’eccesso di specializzazione è diventato un problema. Esperti molto competenti nel loro settore, non appena il loro ambito specifico è traversato da altre problematiche, non sanno più come reagire. Avrebbero bisogno di affrontare globalmente i problemi, ma non ne sono capaci».
  • 28. Strumenti per la estrazione di senso dai testi sul Web: quali scopi? • Applicazioni già note e applicazioni concepibili a breve: – Glattfelder e Battiston: La fotografia dei “poteri forti”: analisi delle interconnessioni tra le 43.000 principali organizzazioni finanziarie del mondo. – Le previsioni criminologiche fatte dai servizi segreti “interrogando” i materiali apparsi sul web – Le previsioni econometriche basate sull’analisi dei feed del Web • Il WAC: Web as a corpus; il corpus linguistico-letterario costituito dall’insieme del Web utilizzato come campione statistico in riferimento ad una lingua naturale – Sistemi di accreditamento aperto e interoperativo. – Da Wikipedia a dBpedia: una gigantesca base di dati a disposizione del progetto di un Thesaurus integrato multilingue – Sistemi “aperti” di tracking sul Web in generale per determinare il valore di un prodotto culturale e riportare l’impact factor (Hirsh Number) di un autore sul dibattito in un determinato settore scientifico – Sistemi aperti per monitorare le competenze acquisite attraverso l’ esplorazione di risorse formative sul web. – Sistemi aperti per assegnare una certificazione “interoperabile” delle competenze acquisite
  • 29. Il corso di Computational Linguistics alla Sapienza per il CdL di Editoria e per la Scuola Speciale Archivisti e Bibliotecari. Gli autori di questo lavoro sono responsabili della organizzazione e dei materiali del corso che verrà tenuto da S.Lariccia presso questa università nel secondo semestre il corso Informatica e Linguistica per Scienze Archivistiche e Bibliotecarie. Il corso è articolato in un laboratorio di Computational Linguistics e in un corso monografico che affronta lo sviluppo di Internet nei suoi primi 40 anni e del WorldWideWeb nei suoi 20 anni di vita. Questi artefatti hanno trasformato – in modo mai avvenuto prima d’ora nella storia dell’uomo, le pratiche, le tecnologie e persino gli obiettivi fondamentali di molti dei mestieri tradizionali cui un giovane, portatore di cultura non “specialistica” era normalmente indirizzato. Il mestiere di insegnanti, educatori, giornalisti, archivisti e bibliotecari è stato radicalmente trasformato.
  • 30. Progetto Coach • Un manifesto per l’apertura delle risorse di Natural Language Processing nella comunità italiana dei ricercatori in area umanistica • Con COACH, un set di strumenti accessibili trough-the-web, un workbench, per l’analisi dei testi e l’estrazione di termini da corpus linguistici pre-esistenti in italiano, inglese e spagnolo intendiamo presentare un “manifesto” per la costituzione di una comunità di ricerca attorno ad uno strumento, un workbench appunto, che ci consenta di aggregare le migliori risorse disponibili attorno ad alcune linee guida della ricerca in area umanistica. • Il presente lavoro è proposto come un work-in-progress, consistente nell'adattamento, nell'estensione e nell'integrazione attorno all’ambiente Plone di strumenti per l'elaborazione di testi (NLP), per il tagging, il crunching e sullo sfondo l’inferenza semantica a partire corpora pre- elaborati contro cui confrontare testi singoli, e raccolte ulteriori di testi. Il focus del lavoro sarà per ora limitato (per quanto riguarda la sperimentazione iniziale) sulla lingua italiana.
  • 31. Progetto Coach (2) • Il primo obbiettivo è infatti quello di disporre anche per l'italiano di una suite di tool che consentano di effettuare una migliore indicizzazione full-text dei documenti e di estrarre da essi i "termini" rappresentativi candidati ad essere usati per il "tagging" dei contenuti stessi (nel contesto di blog, digital library, ecc.). • In seguito vorremmo supportare costruzione semi-automatica di glossari e ontologie, web mining, ecc.
  • 32. Progetto Coach (3) • Il secondo obbiettivo è quello di far tesoro delle risorse generate – in maniera più o meno consapevole nel workbench comune – dalle attività autonome di ciascuno degli stakeholders, da ciascuno dei membri della comunità di utenti.
  • 33. Progetto Coach (4) • Il terzo obbiettivo è quello di costituire corpus specializzati nell’esame di testi non contemporanei, introducendo variabili e modelli che consentano l’identificazione su una scala diacronica dei testi sottoposti a indagine.
  • 34. Progetto Coach (5) Il panorama internazionale e la situazione italiana • Alcuni tool di questo tipo sono disponibili per la lingua inglese, sia sotto forma di librerie/package per Python o Plone, sia sotto forma di servizi su web; ma sono praticamente inesistenti (o meglio, inaccessibili pubblicamente) per l'italiano. I principali componenti che intendiamo integrare in Plone sono: • NLTK (Natural Language ToolKit), una libreria Python e un insieme di risorse linguistiche, soprattutto corpora, risultato della più interessante iniziativa open-source nel campo della linguistica computazionale; si tratta di divulgazione ad alto livello • un paio di risorse linguistiche di libero dominio e di ottima qualità disponibili per l'italiano: costituiscono un'eccezione in un panorama desolante, tenuto conto anche degli ingenti finanziamenti pubblici italiani ed europei che sono stati dedicati a questo settore nel periodo 1990-2010.
  • 35. Progetto Coach (6) • Scelta di linguaggio artificiale e di ambiente applicativo – A parte PERL, che è un linguaggio di scripting specialistico e dalla sintassi criptica, crediamo che Python sia il linguaggio di programmazione general-purpose che meglio supporta la sperimentazione nel campo dell'analisi dei testi. • Plone di per sé non aggiunge un contributo essenziale, ma – un sito Plone potrà beneficiare del package in corso di sviluppo – la piattaforma Zope/Plone è comunque un'ottima base di partenza per qualsiasi applicazione che deve essere accessibile su web; e le funzionalità di content management e di user management di Plone faciliteranno la gestione di risorse linguistiche personalizzate (es: basi di documenti e file di parametri) nell'ottica di installazioni che forniscano un servizio aperto.
  • 36. Progetto Coach (7) • Nell’implementare COACH, l’ambiente collaborativo d di NLP, abbiamo definito alcuni obbiettivi funzionali che ci sembrano abbastanza innovativi e che allo stesso tempo costituiscono un primo step realistico per “innestare” COACH nell’utilizzazione pratica di un numero consistente di apprendisti e di ricercatori. Gli obbiettivi elencati in ordine non gerarchico di importanza, sono in prima approssimazione i seguenti: • Effetto Wikinomics: Integrare tramite un CMS – a partire dal progetto NLTK – la capacità di feedback intelligente sugli algoritmi di apprendimento basati sul confronto con un corpus standard - ad una comunità di studenti in linguistica computazionale, in modo da usufruire del supporto di un numero di operatori umani superiore di 1 o più ordini di grandezza rispetto agli attuali ristretti gruppi di ricerca (da 100 a 10.000, da 100 a 100.000)
  • 37. Progetto Coach (8) • Rendere accessibile a linguisti, filologi, studiosi del testo, storici della lingua italiana e storici uno strumento che sia in grado di fornire un servizio valutabile per un ampio numero di ricercatori, rendendo così appetibile il suo utilizzo e creando in questo modo un feedback positivo sia per il perfezionamento di un corpus e delle regole di campionamento del corpus, sia per il perfezionamento degli algoritmi di analisi ed estrazione termini • Mettere a test la necessità di potenza di calcolo, sperimentando diverse soluzioni per rendere disponibili potenze di elaborazione crescenti on- demand, rendendo possibile la profilazione, la rendicontazione ed il pagamento del computing power richiesto da ciascuna ricerca.
  • 38. Progetto Coach (9) • Individuazione di uno standard identificativo unico per i termini di una lingua (sull’esempio del DOI? Dei riferimenti bibliografici? Etc.) che renda possibile la referenziazione dinamica, basata su una autorità formale, di un termine, di un concetto, di un significato in uno spazio linguistico definito da una sorgente – autoritativa (Webservices DNS?); provvedere ad un meccanismo di classificazione diacronica di tale lista .
  • 39. Progetto Coach (10) • Obbiettivi applicativi innovativi di COACH all’interno del progetto Sapienza Emozioni • Un diverso insieme di obbiettivi funzionali che abbiamo tenuto in mente nell’implementare COACH, possono essere definiti piuttosto obbiettivi applicativi. • Questi, al contrario degli obbiettivi funzionali, sono il primo banco di prova per testare la possibilità di rendere utilizzabile COACH in tempi sufficientemente rapidi perché avvenga il bootstrap della comunità di utenti necessario per vitalizzare il progetto. Anche in questo caso abbiamo individuato obbiettivi che ci sembravano sufficientemente realistici (ciò che linguisti e filologi si attendono da uno strumento reale ed esistente) e allo stesso tempo potenzialmente innovativi. Gli obbiettivi elencati in ordine non gerarchico di importanza, sono in prima approssimazione i seguenti:
  • 40. Progetto Coach (11) • Essere in grado di identificare le probabilità di occorrenza e co-occorrenza di termini dati in un contesto specifico dato, a fronte di analoghi valori generali dell’Italiano (classificazione degli ambiti della langue); significa avere meccanismi automatici di pre-identificazione di un numero limitato di contesti linguistici; crono-localizzazione • Mettere un ampio numero di utenti proattivi in grado di sperimentare algoritmi per l’associazione di stili autorali con testi dall’autore non identificato e di fornire feedback per il perfezionamento degli algoritmi stessi; ipso-identificazione
  • 41. Progetto Coach (12) • Mettere un ampio numero di utenti proattivi in grado di sperimentare algoritmi per l’associazione di stili regionali e di altre comunità locali e di fornire feedback per il perfezionamento degli algoritmi stessi; geo – localizzazione • Preparare la piattaforma collettiva per il successivo ampliamento funzionale che estenda le funzionalità di analisi al dominio della semantica e delle ontologie, mediante la predisposizione di un impianto architetturale software APERTO, MODULARE, DOCUMENTATO e facilmente documentabile attraverso l’attività dello stesso utente.
  • 42. Progetto Coach (13) • Possibili casi d’ uso di COACH in altri ambiti di ricerca • Dato un dominio o una sottorete, si chiede al software di analizzare le pagine pubblicate sotto le URI appartenenti al dominio specificato estraendone sintagmi, termini e coppie di termini statisticamente rilevanti; • Il “corpus delle emozioni” un’ analisi attraverso NLTK su un corpus preparato per il gruppo di lavoro • Un corpus delle leggi costituzionali di alcuni paesi europei
  • 43. Il Laboratorio Virtuale Digilab Virtual Desk • Descrizione del laboratorio virtuale che sarà utilizzato durante il corso del 2012. • Il laboratorio che utilizzeremo viene definito come Digilab Virtual Desk e sarà realizzato secondo le moderne pratiche che prendono il nome di “Cloud Computing” per raggiungere i seguenti obiettivi:
  • 44. Il Laboratorio Virtuale Digilab Virtual Desk (2) • Virtualizzare al massimo le risorse utilizzate, vedendole come modelli astratti di computer per: – minimizzare i costi riducendoli quanto più possibile all’uso effettivo di banda e di capacità di memoria – minimizzare il tempo ed il costo della messa in opera e del “congelamento” dell’ambiente di calcolo quando non è più necessaria la sua utilizzazione di massa – mantenere la possibilità di aumentare in tempo reale, le risorse di calcolo mano a mano che la domanda di informazione e calcolo aumenti da parte dell’utenza effettivamente interessata (computing power on demand) – mantenere, per scopi didattici la possibilità di moltiplicare il numero dei server durante i periodi di formazione replicando secondo i bisogni una immagine-disco contenente tutti gli ingredienti necessari
  • 45. Il Laboratorio Virtuale Digilab Virtual Desk (3) • Progettare formazione per l’utilizzo delle risorse virtuali • Progettare un ambiente che consenta un passaggio indolore dalla esercitazione didattica allo stage, sino alla formazione on-place, resa possibile con accordi e convenzioni con aziende interessate ad integrare giovani lavoratori formati su tecnologie di avanguardia • DVD, Digilab Virtual Desk è pensato per rispondere a questi obiettivi. E’ un ambiente online realizzato per consentire stage on-line di editing digitale per studenti e laureandi, consentendo a costoro di creare propri ambienti di sperimentazione omologhi all’ambiente ufficiale, consentendo ad imprese interessate a fruire di contenuti digitali su temi specifici di “commissionare” il lavoro di scouting in rete, di redazione e di classificazione dei contenuti. • Sui server virtuali utilizzeremo prevalentemente sistemi operativi Linux Ubuntu, linguaggio di sviluppo Python, Framework applicativo Zope, e CMS Plone. L’ ambiente NLTK completerà la suite di prodotti integrati e sarà resa disponibile per consentire l’uso e la sperimentazione di strumenti di elaborazione linguistica, tanto in fase di formazione, che in fase di auto-formazione e di stage virtuale “presso” le aziende.
  • 46. Il Laboratorio Virtuale Digilab Virtual Desk (4) • Conclusioni sul corso di Linguistica e Computer • Scopo del corso è quello di sviluppare le capacità di orientamento e di autoapprendimento in un settore in rapida evoluzione come quello delle tecnologie per l’ elaborazione dei contenuti digitali. Un ulteriore obiettivo è quello di sensibilizzare alla miscela di opportunità e rischi che ogni scelta in questo dominio di conoscenze comporta per il bene comune. • Amazon offre sul mercato EC2, ovvero Elastic Cloud Computing che ha tutte le caratteristiche desiderabili e una documentazione ricca e accessibile. Altri provider anche italiani verranno confrontati con quel modello. • formazione, sia in fase di auto-formazione che di stage virtuale “presso” le aziende.
  • 47. Estrazione di significato dal Web: quali applicazioni, quali professionalità? • Applicazioni possibili degli strumenti di estrazione automatica di significato e della elaborazione automatica dei contenuti del Web: quali obbiettivi nei prossimi 5 anni? • Forse può essere visto come un esercizio eccessivamente ambizioso quello di prevedere quali sviluppi possiamo aspettarci in settori cos’ dinamici come quello di cui stiamo parlando, nei prossimi 5 anni. • Eppure questo è ciò che servirebbe fare per plasmare la didattica a misura delle prevedibili opportunità dei nostri allievi che verosimilmente cercheranno un impiego da qui a 3-4-5 anni.
  • 48. Estrazione di significato dal Web: quali applicazioni, quali professionalità? • Un’analisi dei possibili sviluppi dell’ecosistema linguistico alla luce delle teorie di Kurzweil del ritorno accellerato • La convergente disponibilità di: – Risorse di calcolo Virtualizzate (Cloud computing, Grid Computing) – di CMS in grado di interoperare grazie a modelli universali di contenuti, indipendenti dalla piattaforma – di standard interoperabili di “crawler” e di “web-robot” capaci di interrogare il Web indipendentemente dalle piattaforme di supporto per i contenuti stessi • l’insieme di queste dinamiche convergenti renderà presumibilmente disponibile un ambiente nel quale, utenti con competenze specializzate (ma non “esoteriche”) saranno in grado di occuparsi di compiti complessi e di servizi avanzati da vendere con le proprie agenzie indipendenti o attraverso la mediazione di società di capitale: – Online Placement Globale di prodotti, servizi, conoscenze, brevetti – Indagini di mercato – Studi socio economici con ricorsione periodica programata – Analisi narrativa applicata al mercato multimediale; ricerca del plot più gradito al pubblico di una determinata rete televisiva o di un determinato canale Web •
  • 49. Opportunità di potenziamento delle capacità individuali; rischi e motivi di allarme sociale • Opportunità offerte dalla diffusione “popolare” di strumenti automatici di harvesting, tracking, publishing • Opportunità di monitorare l’evoluzione dell’ecosistema Web per prevenire eccessi derivanti dalla diffusione di automi e meccanismi autodiretti capaci di trasformare l’ambiente senza un controllo umano diretto.
  • 50. Riferimenti bibliografici e critici • Il linguaggio Python per il Software Design ed il NLP – Allen B. Downey How to Think Like a Computer Scientist Cambridge University Press, (disponibile online) – Mark Lutz Python guida pocket (Python 3.X e 2.6) (Hops- Tecnologie) - Brossura (18 feb. 2010) – Guido van Rossum. 1999. Computer programming for everybody. Technical report, Corporation for National Research Initiatives. http://www.python.org/doc/essays/cp4e.html. (disponibile online) – Edward Loper and Steven Bird NLTK: The Natural Language Toolkit Department of Computer and Information Science (dispense che verranno gradualmente tradotte per il corso) – NLT Manual (disponibile online)
  • 51. Riferimenti bibliografici e critici • Strumenti critici – Cass R. Sunstein, Farrar, Straus and Giroux (2009) On Rumors: How Falsehoods Spread, Why We Believe Them, What Can Be Done - how falsehoods spread, why we believe them, what can be done – Katharina Siorpaes · Elena Simperl 2010; Human Intelligence in the Process of Semantic Content Creation Paper Published online: 2 December 2009 © Springer Science + Business Media, LLC 2009 – Cass R. Sunstein Constitution 2.0 – Kurzweil, Ray, The Singularity Is Near : When Humans Transcend Biology. September ed, ed. anonymous. 2006: Penguin (Non-Classics). (trad. Italiana: La singolarità è vicina, Apogeo 2008) – a cura di Charlotte Hess, Elinor Ostrom, La conoscenza come bene comune, Edizione italiana a cura di Paolo Ferri, – Rifkin, Jeremy, La civiltà dell’empatia, Mondadori, 2010 – Tapscott,,Don - Williams D. A. Wikinomics 2.0 La collaborazione di massa che sta cambiando il mondo. Rizzoli 2007
  • 52. Web-learning 2.0 basics: let me introduce to you some useful tool
  • 53. Web 2.0 -> Web 3.0
  • 54. Web 2.0 -> Web 3.0
  • 55. Web 2.0 -> Web 3.0
  • 56. Web 2.0 -> Web 3.0
  • 57. Web 2.0 -> Web 3.0
  • 58. Web 2.0 -> Web 3.0
  • 60. Plone CMS – thinking as a PluralOne
  • 61. Plone CMS – thinking as a PluralOne
  • 62. Plone CMS – thinking as a PluralOne
  • 63. Plone as a repository • IMS Consortium • IMS vision
  • 64. Resources and references Resource type and name: References: Plone; A definitive Guide to Plone Exe LO Editor Manual http://wikieducator.org/Online_manual/E mbedding_eXe_resources