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La struttura delle parole: radice e
desinenza
I nomi sono composti da parti che possiamo dividere e spiegare:
⇒La radice, che è la parte della parola che esprime il suo significato;
⇒La desinenza, che è la parte della parola che indica le sue caratteristiche
grammaticali (genere e numero).
Ad esempio: RAGAZZ
è la radice che ci fa capire di che cosa parliamo, mentre:
I è la desinenza che indica che il nome RAGAZZI è plurale maschile.
I nomi come questi (composti solo dalla radice e dalla desinenza) si chiamano
nomi primitivi.
Partendo da questi nomi si possono formare molti altri nomi.
Ad esempio: PORT-IER-E radice+ suffisso+ desinenza.
Sono nomi derivati, cioè nomi con prefissi e suffissi che li fanno diventare
nomi nuovi con un altro significato. Il prefisso è un elemento che si mette prima
della radice, il suffisso è un elemento che si mette dopo la radice.
La formazione delle parole
Le parole primitive costituiscono il nucleo originale
della nostra lingua e sono il punto di partenza per la
formazione di nuove parole. La formazione di nuove
parole avviene in tre modi:
⇒ Per derivazione: le parole formate mediante
derivazione si chiamano parole derivate che si
ottengono mediante l'aggiunta di un affisso che può
essere un suffisso o un prefisso;
⇒ Per composizione: le parole formate mediante
composizione, congiunzione o fusione di più parole si
chiamano parole composte;
⇒ Per abbreviazione: le parole formate per
abbreviazione si chiamano parole abbreviate.
1. La formazione delle parole per
derivazione
La derivazione mediante l'aggiunta di affissi (suffissi e prefissi) è il procedimento più
diffuso e più produttivo per la formazione delle parole.
⇒LA DERIVAZIONE MEDIANTE SUFFISSI
La derivazione mediante suffissi consiste di ottenere una parola nuova mediante
l'aggiunta di elementi modificanti (suffissi) alla fine della radice di un'altra parola.
Ad esempio: BELL-O
BELL-=radice
EZZ-=suffisso
A-=desinenza
BELLEZZA
La derivazione mediante suffissi dà origine a una nuova parola che ha
significato diverso dalla parole-base, anche se continua ad appartenere
alla stessa famiglia di parole. La derivazione mediante questi elementi
riguarda anche nomi, aggettivi e verbi e produce sia parole che
appartengono alla stessa categoria delle parole di partenza che a
categorie diverse. Così da un nome si possono ottenere sia un altro
significato diverso, sia un aggettivo.
⇒PAROLE CHE MODIFICANO LA FORMA DAVANTI AL SUFFISSO
Il passaggio dalla parola-base a quella derivata per suffissione comporta la modifica
della parola. Ciò succede perché la parola derivata si forma su una radice diversa da
quella usuale della parola. In altri casi, la differenza è dovuta al gioco del dittongo mobile
o all'alterazione tra il suono dolce e duro di C e G. La necessità di conservare il suono
dolce o duro porta all'inserimento di una I o di una H tra radice e suffisso. Spesso, la
differenza di forma tra una parola-base e il suo derivato è costruito per via dotta dalla
corrispondente voce latina; ad esempio MAGISTRALE che è costruito sul latino
MAGISTRUM e non su MAESTRO.
⇒DERIVAZIONE SENZA SUFFISSO O A “SUFFISSO ZERO”
Alcuni nomi derivano da verbi senza l'ausilio di alcun prefisso (deverbali a “suffisso
zero”), attraverso la semplice sostituzione della desinenza dell'infinito con la desinenza
-O (-A per il femminile): ad esempio, DOMANDARE=DOMANDA
⇒DERIVAZIONE MEDIANTE SUFFISSI:L'ALTERAZIONE
Tra i suffissi ce ne sono alcuni che non modificano del tutto il significato delle parole a
cui si aggiungono ma si limitano ad alterarlo lievemente portandolo a esprimere
particolari sfumature in ordine alla dimensione o alle sue caratteristiche.
LIBRO
LIBR-ICCIN-O LIBR-ETT-O LIBR-ON-E LIBR-ACCI-O
(un piccolo libro) (un libro piccolo
e grazioso)
(un libro grande
e pesante)
(un libro brutto o
immorale)
⇒FORMAZIONE E SIGNIFICATO DELLE PAROLE
A seconda della sfumatura di significato che esprimono, i suffissi relativi e le parole
che formano sono di quattro tipi:
•DIMINUTIVI= cioè quelli quelli che comportano l'idea di piccolezza, con i suffissi –
INO, -ETTO, -ELLO, OTTO.
Ad esempio: GATT-IN-O
I diminutivi, riferendosi a una dimensione piccola, possono assumere valore
negativo specialmente se abbinati a determinati nomi.
FILM-ETT-O, LAVOR-ETT-O, PROFESSOR-IN-O
•VEZZEGGIATIVI= cioè quelli che attribuiscono un tono affettuoso alla parola-
base, con il suffisso –UCCIO.
Ad esempio: GATT-UCCI-O
•ACCRESCITIVI= cioè quelli che comportano l'idea di grandezza, con il suffisso –
ONE.
Ad esempio: GATT-ON-E
•PEGGIORATIVI O DISPREGIATIVI= cioè quelli che danno alla parola un senso
negativo e dispregiativo, senza sfumature affettuose, con i suffissi –ACCIO,
-ICCHIO/-ACCHIO, -ASTRO.
Ad esempio: GATT-ACCI-O
In alcuni casi il nome può subire più alterazioni. Ad esempio: PORT-ON-CINO.
La scelta di un determinato suffisso alterativo dipende esclusivamente dall’uso e
dalla consuetudine linguistica, si dice PONT-ICELLO, ma non *pontino.
L'ALTERAZIONE PUO' MODIFICARE IL GENERE. A volte, l'alterazione muta il
genere della parola-base. Ad esempio: LA TIGRE= IL TIGROTTO, LA
DONNA=IL DONNONE, IL PALAZZO=LA PALAZZINA.
ALCUNI ALTERATI SONO DIVENTATI INDIPENDENTI, AUTONOMI. Molti nomi
alterati hanno assunto, con l'uso un significato proprio, staccandosi del tutto dal
nome originario. Ad esempio: ROSSO= ROSSETTO, VETRO=VETRINA.
Oltre che con i nomi, i suffissi alterativi possono essere usati anche con
AGGETTIVI (Bello=bellino, furbo=furbastro) e VERBI (cantare=canticchiare,
saltare=saltellare).
I FALSI ALTERATI. Alcuni nomi presentano terminazioni uguali a quelle dei
nomi alterati, ma non lo sono affatto. Infatti le loro sillabe finali fanno parte della
radice della parola.
Bancone
Botteghino
Bottino
Bottone
Campanaccio
Fornello
Pennacchio
Peperoncino
Pennarello
Scarpone
Spaghetti
Spinello
Taschino
Trombone
Vetrina
⇒LA DERIVAZIONE MEDIANTE PREFISSI
La derivazione mediante prefissi (o prefissazione) consente di ottenere una nuova parola
premettendo alla radice di un'altra parola particolari elementi detti prefissi che modificano il
significato.
Ad esempio: NONN-A
BIS-=prefisso-
NONN-=radice
-A=desinenza
BISNONNA
Per lo più la prefissazione non comporta il passaggio della parola derivata da una
categoria grammaticale a un'altra. La prefissazione produce parole nuove che hanno un
significato diverso da quella della parola-base, ma strettamente legato a esso con una
precisa relazione semantica: LEGGIBILE=ILLEGIBILE
 IL SIGNIFICATO DEI PREFISSI
I prefissi sono molto numerosi e ognuno di essi è portatore di un significato particolare.
 I prefissi a-,in-,dis- e s- rovesciano il significato della parola-base perché hanno valore
negativo: IRRESPONSABILE.
 I prefissi ultra-, iper- e extra- amplificano il significato della parola-base perché hanno
un valore intensivo: ULTRA-SOTTILE.
 I prefissi ipo- e sub-, che significano “sotto”, attenuano il significato della parola-base
perché indicano una quantità inferiore al normale oppure limitano in senso spaziale o
gerarchico: SUB-ACQUEO.
PREFISSI CON PIU' SIGNIFICATI
Alcuni prefissi, pur avendo una forma identica, hanno origini e significati diversi. Ad
esempio:
 Il prefisso in- indica negazione, quando deriva dal prefisso in-, come nella parola IN-
CAPACE, oppure introduzione, quando deriva dalla preposizione latina in-, come nella
parola IM-METTERE.
 Il prefisso a- indica negazione o mancanza quando deriva dal prefisso greco a-, come
nella parola AN-ALFABETA, oppure avvicinamento e aggiunta quando deriva dalla
preposizione latina ad-, come nella parola AC-CORRERE.
 Il prefisso anti- significa “contro” quando deriva dal greco anti-, come nella parola ANTI-
ECONOMICO, oppure “prima di” quando deriva dal latino ante-, come nella parola ANTE-
FATTO.
 Il prefisso bis- significa “due volte” quando deriva dal numeratore latino bis-, come nella
parola BIS-NONNO, oppure ha significato peggiorativo quando deriva dal latino bis-, come
nella parola BIS-TRATTARE.
 ALTRI PREFISSI: SUPER, EXTRA E NON
Nel linguaggio di livello familiare, alcuni prefissi vengono sempre più usati. Così, da parole
come superuomo si è staccato il prefisso super- che viene utilizzato come aggettivo con il
significato di “bellissimo,eccezionale”. Allo stesso modo, da parole come extravergine si è
staccato il prefisso extra- che viene usato come aggettivo con il significato di “molto fine,
pregiato”. Valore di prefisso negativo ha assunto in epoca recente l'avverbio “non” che si è
rilevato molto produttivo con nomi e aggettivi. In altri casi, i due elementi sono scritti
distaccati: non violento.
 LA DERIVAZIONE MEDIANTE PREFISSI E SUFFISSI
CONTEMPORANEAMENTE
La derivazione mediante suffissi e prefissi contemporaneamente consiste nel
porre un elemento modificante sia prima (prefisso) che dopo (suffisso) la
radice di una parola.
Ad esempio: PUDOR-E
S-=prefisso
PUDOR-=radice
AT-=suffisso
-O=desinenza
SPUDORATO
I derivati mediante la suffissione contemporanea di un suffisso
e di un prefisso sono detti parasintetici. Questi sono nomi,
aggettivi, ma soprattutto verbi che costituiscono un settore del
lessico in espansione, essi appartengono alla prima e alla terza
coniugazione e derivano da nomi e aggettivi (AD-DOLC-IRE,
DI-ROTT-ARE, ecc).
 ALTRE ALTERAZIONI
Il nome può essere alterato con molti altri suffissi e anche in modi diversi:
●Fra i suffissi più «impropri» troviamo la forma –ISSIMO che si usa per alterare il grado
di un aggettivo, ma nella lingua parlata e nel linguaggio pubblicitario può anche essere
usata per alterare un nome o persino un avverbio, indicandone caratteristiche positive,
ad esempio: AMARISSIMO, GENERALISSIMO, PARTITISSIMA, SUBITISSIMO.
●La ripetizione del nome due volte per indicarne la genuinità, l’autenticità, come ad
esempio:
Ora abito in un appartamento, ma quando avrò una casa casa tutto cambierà (=una
casa vera).
●Allo stesso modo, per indicare genuinità e autenticità, possimao far precedere il nome
dal titolo SIGNOR/SIGNORA. Ad esempio:
Ho comprato una signora macchina!
●L’aggiunta di locuzioni come: CON I FIOCCHI, A REGOLA D’ARTE, BEN FATTO. Ad
esempio:
Non è un fil qualunque, è un film con i fiocchi!
Questo è un lavoro fatto a regola d’arte!
Se provi un caffè ben fatto non riuscirai più a bere il caffè americano!
2. LA FORMAZIONEDELLEPAROLE
PERCOMPOSIZIONE
La composizione è un procedimento che consiste nell'unire due o più parole già
esistenti per formarne una nuova che si chiama composta.
Ad esempio: CAPO+SQUADRA=CAPOSQUADRA
LAVA+PIATTI=LAVAPIATTI
Grazie alla composizione di queste parole si ha un arricchimento del nostro
lessico.
A seconda delle varie relazioni che si creano fra le parole che entrano in
composizione abbiamo parole composte che si distinguono in:
 Parole composte propriamente dette;
 Parole composte con prefissoidi e suffissoidi;
 Conglomerati;
 “Parole-frase”;
 Unità lessicali.
Secondo alcuni linguisti i conglomerati,”le parole-frase”, e le unità lessicali
rientrano tutte nella categoria delle polirematiche (nella quale rientrano anche
espressioni come: vedeva rosso, rendersi conto, ecc.., le locuzioni
preposizionali, congiuntive ed avverbiali), mentre secondo altri linguisti di
questa categoria fanno solo parte le unità lessicali.
 LE PAROLE COMPOSTE
Le parole composte sono parole che nascono dall'unione di due o più parole della
lingua italiana che hanno una loro esistenza autonoma ma che si uniscono a formare
una nuova parola dotata di un proprio significato.
Ad esempio: ARCOBALENO, CASSAFORTE, SOPRANNOME
L'unione può avvenire tra parole appartenenti a tutte le categorie grammaticali:
 NOME+NOME=PESCECANE
 NOME+AGGETTIVO=CASSAFORTE
 AGGETTIVO+NOME=GENTILUOMO
 VERBO+NOME=ASPIRAPOLVERE
 PREPOSIZIONE+NOME=SOPRANNOME
 AVVERBIO+VERBO=BENESTARE
 AGGETTIVO+AGGETTIVO=SACROSANTO
 AVVERBIO+AGGETTIVO=SEMPREVERDE
 NOME+VERBO=CAPOVOLGERE
Possono anche formarsi dall’unione di due forme non libere, come ad esempio un
nome ed un prefisso o suffisso.
PAROLE COMPOSTE
PREFISSOIDI SUFFISSOIDI
Tra i prefissoidi troviamo:
 AEREO- (dal greco aec “ARIA”) : aerometro;
 ANTROPO- (dal greco anthropos “UOMO”) : antropologia;
 AUTO- (dal greco autos “SE STESSO”) : autoabbronzante;
 BIO- (dal greco bios “VITA”) : biologo, biosfera;
 DEMO- (dal greco demos “POPOLO”) : democrazia;
 GEO- (dal greco ge “TERRA”) : geografia;
 MULTI- (dal latino multus “MOLTO”) : multiforme multicolore;
 POLI- (dal greco”MOLTI”) : polifonia, polisillaba;
 TELE- (dal greco tele “LONTANO”) : telefono, televisione.
Tra i suffissoidi troviamo:
 -ALGIA (dal greco algos “DOLORE”) : neuralgia;
 -ANTROPO (dal greco anthropos “UOMO”) : filantropo;
 -COLTURA (dal greco altura “COLTIVAZIONE, EDUCAZIONE”) :
agricoltura, puericoltura;
 -CRAZIA (dal greco kratia “POTERE”) : democrazia;
 -FAGO ( dal greco phagein “MANGIARE”) : antropofago, esofago;
 -GRAFIA (dal greco graphia “SCRITTURA, DESCRIZIONE”) : geografia;
 -IATRA (dal greco iatros “MEDICO”) : odontoiatra;
 -LOGO (dal greco logos “PAROLA”) : archeologo.
La formazione di parole mediante questi elementi è una formazione di tipo dotto.
Essa è propria dei linguaggi specialistici della scienza e delle tecniche, ma molte
delle parole così formate sono poi entrate anche nella lingua comune.
Questo tipo di formazione può avvenire in due modi:
 Attraverso la combinazione di un prefissoide e un suffissoide omogenei, cioè
derivati da parole della stessa lingua. Ad esempio parole come GEOGRAFIA
formata da GEO (dal greco ge “terra”) e GRAFIA (dal greco graphia
“descrizione”).
 Attraverso la combinazione di un prefissoide o di un suffissoide con un
elemento appartenente ad una lingua diversa da quella del prefissoide o del
suffissoide. Ad esempio parole come TELEVISIONE formata da TELE (dal greco
tele “lontano”) e VISIONE (dal greco video “vedo” o addirittura dall'italiano
“visione”).
 I FALSI PREFISSOIDI
Alcune parole sembrano formate con un prefissoide, ma in realtà sono parole le
cui sillabe iniziali sono parte integrante del morfema lessicale o radice della
parola. Parole come DEMOCRAZIA (parola con prefissoide) e DEMAGOGIA
(parola con falso prefissoide). Per non sbagliare, se si hanno dei dubbi, basta
controllare sul dizionario, che, oltre al significato esatto della parola, reca anche
la sua etimologia.
⇒I PREFISSOIDI AUTO- E FOTO-
Talvolta i prefissoidi perdono il loro significato originario e ne assumono uno
nuovo, dedotto da quello di una parola di cui costituiscono l'elemento iniziale o
finale. Il prefissoide AUTO- originariamente significa “se stesso, di se stesso, da
sé” e, come tale, ha formato parole del tipo AUTOBIOGRAFIA, AUTOGRAFO
ecc... Poi, la grande fortuna di una parola composta con AUTO- (=che si muove
da sé) ha portato al distacco del prefissoide AUTO- da AUTOMOBILE e al suo
uso come prefissoide non più con il significato di “di se stesso” , ma con quello
nuovo di “relativo all'automobile”. Sono nate parole come AUTOAMBULANZA.
Allo stesso modo, il prefissoide FOTO-, che originariamente significa “luce”, ha
dato luogo, staccandosi da FOTOGRAFIA, al prefissoide FOTO- che non
significa più “luce”, ma è una semplice abbreviazione di fotografia che significa
“relativo alla fotografia” e come tale ha formato nuove parole come
FOTOAMATORE, FOTOROMANZO ed altri.
⇒ I CONGLOMERATI
I conglomerati sono gruppi di parole costituite da forme verbali o contenenti una
forma verbale che si sono saldate in unità a costituire i nomi. Ad esempio:
SALISCENDI
Alcuni conglomerati possono essere scritti sia separando le varie parole che li
compongono sia congiungendole l'una all'altra. Ad esempio UN NON SO
CHE/UN NONSOCHE
In altri casi, invece, i conglomerati si presentano solo in grafie staccate.
⇒ LE “PAROLE-FRASE”
Le “parole-frase” sono espressioni che nascono dalla giustapposizione di nomi comuni
che coesistono uno accanto all'altro senza fondersi a dar vita, come nei nomi composti,
a un unico nome. Ad esempio: GUERRA LAMPO, BUONO SCONTO, DONNA
CANNONE, PAROLA CHIAVE
FORMAZIONE E SIGNIFICATO DELLE PAROLE
Le “parole-frase” sono così chiamate, in quanto riassumono in sé un'intera frase.
Ad esempio:CANE POLIZIOTTO= ”un cane addestrato per aiutare i reparti di polizia
nella ricerca di malfattori”.
Per quanto riguarda la grafia, i due nomi che compongono le parole-frase vengono
scritti staccati l'uno dall'altro, collegati o meno da una lineetta: GUERRA LAMPO oppure
GUERRA-LAMPO. Se le parole sono usate al plurale, modificano di solito solo il primo
elemento. Ad esempio: CANE POLIZIOTTO/CANI POLIZIOTTO.
⇒ LE PAROLE MACEDONIA
Le “parole macedonia” sono parole nate dalla fusione di di due o più parole, che di
solito hanno un segmento in comune. Ad esempio: FANTA(SIA)
+SCIENZA=FANTASCIENZA; CANT(ANTE)+AUTORE=CANTAUTORE
⇒LE UNITA' LESSICALI
Le unità lessicali sono un insieme di parole che indicano una cosa sola. Ad esempio:
OCCHIALI DA SOLE
Esse non solo sono parole composte, perché le parole che le formano sono separate fra
loro, ma costituiscono dei blocchi semantici compatti: solo insieme portano al significato
dell'oggetto a cui si riferiscono.
3. LA FORMAZIONE DELLE PAROLE
PER ABBREVIAZIONE
ABBREVIAZIONE: formare parole nuove attraverso la riduzione di
parole già esistenti. Ad esempio: AUTOMOBILE=AUTO,
CINEMATOGRAFO=CINEMA
Parole nate per abbreviazione sono per esempio quelle parole
trasformate in sigle o acronimi. Ad esempio:
CONI=C.O.N.I.=COMITATO OLIMPICO NAZIONALE
ITALIANO;
TAC=T.A.C.=TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA
Quando il processo è stato totalmente assimilato dalla lingua in
uso, ci si dimentica che quei nomi erano prima sigle. Ad esempio:
RAI=RADIO AUDIZIONI ITALIANE;
FIAT=FABBRICA ITALIANA AUTOMOBILI TORINO
LE FAMIGLIE DI PAROLE
Le parole che nascono dalla medesima radice(=morfema lessicale) mediante processi di:
DERIVAZIONE ALTERAZIONE COMPOSIZIONE ABBREVIAZIONE
FAMIGLIA LESSICALE
Carta
Cartello
Cartellino
Cartellinare
Carteggiare
Carteggio
Cartellone
Cartellonista
Cartone Incartonare Incartonatura
Cartonare Cartonificio
Cartoccio
ScartocciareIncartocciare
Cartolina
Cartolinesco
Cartaceo
Cartina
Cartaio
Soluzioni
1 – Scarpa: parola primitiva
2 – Dente: parola primitiva, tutte le altre sono formate da prefissi
3 – Incartamento: parola derivata con prefisso
4 – Sempreverde: parola composta da due elementi grammaticali diversi
5 – Mattino: falso alterato
E ora divertiamoci con le parole…
Cacciaall’intruso
1 - Cavaliere, libretto, scarpa, immaginario, sonorizzare
2 - Infelice, precotto, revisione, decotto, dente, scotto
3 - Cartiera, cartolaio, carteggio, incartamento, cartolina
4 – Saliscendi, rossonero, caposquadra, sempreverde
5 – Macchinetta, mazzolino, robaccia, mattino, stradetta
Struttura e-formazione-delle-parole

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Struttura e-formazione-delle-parole

  • 1.
  • 2. La struttura delle parole: radice e desinenza I nomi sono composti da parti che possiamo dividere e spiegare: ⇒La radice, che è la parte della parola che esprime il suo significato; ⇒La desinenza, che è la parte della parola che indica le sue caratteristiche grammaticali (genere e numero). Ad esempio: RAGAZZ è la radice che ci fa capire di che cosa parliamo, mentre: I è la desinenza che indica che il nome RAGAZZI è plurale maschile. I nomi come questi (composti solo dalla radice e dalla desinenza) si chiamano nomi primitivi. Partendo da questi nomi si possono formare molti altri nomi. Ad esempio: PORT-IER-E radice+ suffisso+ desinenza. Sono nomi derivati, cioè nomi con prefissi e suffissi che li fanno diventare nomi nuovi con un altro significato. Il prefisso è un elemento che si mette prima della radice, il suffisso è un elemento che si mette dopo la radice.
  • 3. La formazione delle parole Le parole primitive costituiscono il nucleo originale della nostra lingua e sono il punto di partenza per la formazione di nuove parole. La formazione di nuove parole avviene in tre modi: ⇒ Per derivazione: le parole formate mediante derivazione si chiamano parole derivate che si ottengono mediante l'aggiunta di un affisso che può essere un suffisso o un prefisso; ⇒ Per composizione: le parole formate mediante composizione, congiunzione o fusione di più parole si chiamano parole composte; ⇒ Per abbreviazione: le parole formate per abbreviazione si chiamano parole abbreviate.
  • 4. 1. La formazione delle parole per derivazione La derivazione mediante l'aggiunta di affissi (suffissi e prefissi) è il procedimento più diffuso e più produttivo per la formazione delle parole. ⇒LA DERIVAZIONE MEDIANTE SUFFISSI La derivazione mediante suffissi consiste di ottenere una parola nuova mediante l'aggiunta di elementi modificanti (suffissi) alla fine della radice di un'altra parola. Ad esempio: BELL-O BELL-=radice EZZ-=suffisso A-=desinenza BELLEZZA La derivazione mediante suffissi dà origine a una nuova parola che ha significato diverso dalla parole-base, anche se continua ad appartenere alla stessa famiglia di parole. La derivazione mediante questi elementi riguarda anche nomi, aggettivi e verbi e produce sia parole che appartengono alla stessa categoria delle parole di partenza che a categorie diverse. Così da un nome si possono ottenere sia un altro significato diverso, sia un aggettivo.
  • 5. ⇒PAROLE CHE MODIFICANO LA FORMA DAVANTI AL SUFFISSO Il passaggio dalla parola-base a quella derivata per suffissione comporta la modifica della parola. Ciò succede perché la parola derivata si forma su una radice diversa da quella usuale della parola. In altri casi, la differenza è dovuta al gioco del dittongo mobile o all'alterazione tra il suono dolce e duro di C e G. La necessità di conservare il suono dolce o duro porta all'inserimento di una I o di una H tra radice e suffisso. Spesso, la differenza di forma tra una parola-base e il suo derivato è costruito per via dotta dalla corrispondente voce latina; ad esempio MAGISTRALE che è costruito sul latino MAGISTRUM e non su MAESTRO. ⇒DERIVAZIONE SENZA SUFFISSO O A “SUFFISSO ZERO” Alcuni nomi derivano da verbi senza l'ausilio di alcun prefisso (deverbali a “suffisso zero”), attraverso la semplice sostituzione della desinenza dell'infinito con la desinenza -O (-A per il femminile): ad esempio, DOMANDARE=DOMANDA ⇒DERIVAZIONE MEDIANTE SUFFISSI:L'ALTERAZIONE Tra i suffissi ce ne sono alcuni che non modificano del tutto il significato delle parole a cui si aggiungono ma si limitano ad alterarlo lievemente portandolo a esprimere particolari sfumature in ordine alla dimensione o alle sue caratteristiche. LIBRO LIBR-ICCIN-O LIBR-ETT-O LIBR-ON-E LIBR-ACCI-O (un piccolo libro) (un libro piccolo e grazioso) (un libro grande e pesante) (un libro brutto o immorale)
  • 6. ⇒FORMAZIONE E SIGNIFICATO DELLE PAROLE A seconda della sfumatura di significato che esprimono, i suffissi relativi e le parole che formano sono di quattro tipi: •DIMINUTIVI= cioè quelli quelli che comportano l'idea di piccolezza, con i suffissi – INO, -ETTO, -ELLO, OTTO. Ad esempio: GATT-IN-O I diminutivi, riferendosi a una dimensione piccola, possono assumere valore negativo specialmente se abbinati a determinati nomi. FILM-ETT-O, LAVOR-ETT-O, PROFESSOR-IN-O •VEZZEGGIATIVI= cioè quelli che attribuiscono un tono affettuoso alla parola- base, con il suffisso –UCCIO. Ad esempio: GATT-UCCI-O •ACCRESCITIVI= cioè quelli che comportano l'idea di grandezza, con il suffisso – ONE. Ad esempio: GATT-ON-E •PEGGIORATIVI O DISPREGIATIVI= cioè quelli che danno alla parola un senso negativo e dispregiativo, senza sfumature affettuose, con i suffissi –ACCIO, -ICCHIO/-ACCHIO, -ASTRO. Ad esempio: GATT-ACCI-O
  • 7. In alcuni casi il nome può subire più alterazioni. Ad esempio: PORT-ON-CINO. La scelta di un determinato suffisso alterativo dipende esclusivamente dall’uso e dalla consuetudine linguistica, si dice PONT-ICELLO, ma non *pontino. L'ALTERAZIONE PUO' MODIFICARE IL GENERE. A volte, l'alterazione muta il genere della parola-base. Ad esempio: LA TIGRE= IL TIGROTTO, LA DONNA=IL DONNONE, IL PALAZZO=LA PALAZZINA. ALCUNI ALTERATI SONO DIVENTATI INDIPENDENTI, AUTONOMI. Molti nomi alterati hanno assunto, con l'uso un significato proprio, staccandosi del tutto dal nome originario. Ad esempio: ROSSO= ROSSETTO, VETRO=VETRINA. Oltre che con i nomi, i suffissi alterativi possono essere usati anche con AGGETTIVI (Bello=bellino, furbo=furbastro) e VERBI (cantare=canticchiare, saltare=saltellare). I FALSI ALTERATI. Alcuni nomi presentano terminazioni uguali a quelle dei nomi alterati, ma non lo sono affatto. Infatti le loro sillabe finali fanno parte della radice della parola. Bancone Botteghino Bottino Bottone Campanaccio Fornello Pennacchio Peperoncino Pennarello Scarpone Spaghetti Spinello Taschino Trombone Vetrina
  • 8. ⇒LA DERIVAZIONE MEDIANTE PREFISSI La derivazione mediante prefissi (o prefissazione) consente di ottenere una nuova parola premettendo alla radice di un'altra parola particolari elementi detti prefissi che modificano il significato. Ad esempio: NONN-A BIS-=prefisso- NONN-=radice -A=desinenza BISNONNA Per lo più la prefissazione non comporta il passaggio della parola derivata da una categoria grammaticale a un'altra. La prefissazione produce parole nuove che hanno un significato diverso da quella della parola-base, ma strettamente legato a esso con una precisa relazione semantica: LEGGIBILE=ILLEGIBILE  IL SIGNIFICATO DEI PREFISSI I prefissi sono molto numerosi e ognuno di essi è portatore di un significato particolare.  I prefissi a-,in-,dis- e s- rovesciano il significato della parola-base perché hanno valore negativo: IRRESPONSABILE.  I prefissi ultra-, iper- e extra- amplificano il significato della parola-base perché hanno un valore intensivo: ULTRA-SOTTILE.  I prefissi ipo- e sub-, che significano “sotto”, attenuano il significato della parola-base perché indicano una quantità inferiore al normale oppure limitano in senso spaziale o gerarchico: SUB-ACQUEO.
  • 9. PREFISSI CON PIU' SIGNIFICATI Alcuni prefissi, pur avendo una forma identica, hanno origini e significati diversi. Ad esempio:  Il prefisso in- indica negazione, quando deriva dal prefisso in-, come nella parola IN- CAPACE, oppure introduzione, quando deriva dalla preposizione latina in-, come nella parola IM-METTERE.  Il prefisso a- indica negazione o mancanza quando deriva dal prefisso greco a-, come nella parola AN-ALFABETA, oppure avvicinamento e aggiunta quando deriva dalla preposizione latina ad-, come nella parola AC-CORRERE.  Il prefisso anti- significa “contro” quando deriva dal greco anti-, come nella parola ANTI- ECONOMICO, oppure “prima di” quando deriva dal latino ante-, come nella parola ANTE- FATTO.  Il prefisso bis- significa “due volte” quando deriva dal numeratore latino bis-, come nella parola BIS-NONNO, oppure ha significato peggiorativo quando deriva dal latino bis-, come nella parola BIS-TRATTARE.  ALTRI PREFISSI: SUPER, EXTRA E NON Nel linguaggio di livello familiare, alcuni prefissi vengono sempre più usati. Così, da parole come superuomo si è staccato il prefisso super- che viene utilizzato come aggettivo con il significato di “bellissimo,eccezionale”. Allo stesso modo, da parole come extravergine si è staccato il prefisso extra- che viene usato come aggettivo con il significato di “molto fine, pregiato”. Valore di prefisso negativo ha assunto in epoca recente l'avverbio “non” che si è rilevato molto produttivo con nomi e aggettivi. In altri casi, i due elementi sono scritti distaccati: non violento.
  • 10.  LA DERIVAZIONE MEDIANTE PREFISSI E SUFFISSI CONTEMPORANEAMENTE La derivazione mediante suffissi e prefissi contemporaneamente consiste nel porre un elemento modificante sia prima (prefisso) che dopo (suffisso) la radice di una parola. Ad esempio: PUDOR-E S-=prefisso PUDOR-=radice AT-=suffisso -O=desinenza SPUDORATO I derivati mediante la suffissione contemporanea di un suffisso e di un prefisso sono detti parasintetici. Questi sono nomi, aggettivi, ma soprattutto verbi che costituiscono un settore del lessico in espansione, essi appartengono alla prima e alla terza coniugazione e derivano da nomi e aggettivi (AD-DOLC-IRE, DI-ROTT-ARE, ecc).
  • 11.  ALTRE ALTERAZIONI Il nome può essere alterato con molti altri suffissi e anche in modi diversi: ●Fra i suffissi più «impropri» troviamo la forma –ISSIMO che si usa per alterare il grado di un aggettivo, ma nella lingua parlata e nel linguaggio pubblicitario può anche essere usata per alterare un nome o persino un avverbio, indicandone caratteristiche positive, ad esempio: AMARISSIMO, GENERALISSIMO, PARTITISSIMA, SUBITISSIMO. ●La ripetizione del nome due volte per indicarne la genuinità, l’autenticità, come ad esempio: Ora abito in un appartamento, ma quando avrò una casa casa tutto cambierà (=una casa vera). ●Allo stesso modo, per indicare genuinità e autenticità, possimao far precedere il nome dal titolo SIGNOR/SIGNORA. Ad esempio: Ho comprato una signora macchina! ●L’aggiunta di locuzioni come: CON I FIOCCHI, A REGOLA D’ARTE, BEN FATTO. Ad esempio: Non è un fil qualunque, è un film con i fiocchi! Questo è un lavoro fatto a regola d’arte! Se provi un caffè ben fatto non riuscirai più a bere il caffè americano!
  • 12. 2. LA FORMAZIONEDELLEPAROLE PERCOMPOSIZIONE La composizione è un procedimento che consiste nell'unire due o più parole già esistenti per formarne una nuova che si chiama composta. Ad esempio: CAPO+SQUADRA=CAPOSQUADRA LAVA+PIATTI=LAVAPIATTI Grazie alla composizione di queste parole si ha un arricchimento del nostro lessico. A seconda delle varie relazioni che si creano fra le parole che entrano in composizione abbiamo parole composte che si distinguono in:  Parole composte propriamente dette;  Parole composte con prefissoidi e suffissoidi;  Conglomerati;  “Parole-frase”;  Unità lessicali. Secondo alcuni linguisti i conglomerati,”le parole-frase”, e le unità lessicali rientrano tutte nella categoria delle polirematiche (nella quale rientrano anche espressioni come: vedeva rosso, rendersi conto, ecc.., le locuzioni preposizionali, congiuntive ed avverbiali), mentre secondo altri linguisti di questa categoria fanno solo parte le unità lessicali.
  • 13.  LE PAROLE COMPOSTE Le parole composte sono parole che nascono dall'unione di due o più parole della lingua italiana che hanno una loro esistenza autonoma ma che si uniscono a formare una nuova parola dotata di un proprio significato. Ad esempio: ARCOBALENO, CASSAFORTE, SOPRANNOME L'unione può avvenire tra parole appartenenti a tutte le categorie grammaticali:  NOME+NOME=PESCECANE  NOME+AGGETTIVO=CASSAFORTE  AGGETTIVO+NOME=GENTILUOMO  VERBO+NOME=ASPIRAPOLVERE  PREPOSIZIONE+NOME=SOPRANNOME  AVVERBIO+VERBO=BENESTARE  AGGETTIVO+AGGETTIVO=SACROSANTO  AVVERBIO+AGGETTIVO=SEMPREVERDE  NOME+VERBO=CAPOVOLGERE Possono anche formarsi dall’unione di due forme non libere, come ad esempio un nome ed un prefisso o suffisso. PAROLE COMPOSTE PREFISSOIDI SUFFISSOIDI
  • 14. Tra i prefissoidi troviamo:  AEREO- (dal greco aec “ARIA”) : aerometro;  ANTROPO- (dal greco anthropos “UOMO”) : antropologia;  AUTO- (dal greco autos “SE STESSO”) : autoabbronzante;  BIO- (dal greco bios “VITA”) : biologo, biosfera;  DEMO- (dal greco demos “POPOLO”) : democrazia;  GEO- (dal greco ge “TERRA”) : geografia;  MULTI- (dal latino multus “MOLTO”) : multiforme multicolore;  POLI- (dal greco”MOLTI”) : polifonia, polisillaba;  TELE- (dal greco tele “LONTANO”) : telefono, televisione.
  • 15. Tra i suffissoidi troviamo:  -ALGIA (dal greco algos “DOLORE”) : neuralgia;  -ANTROPO (dal greco anthropos “UOMO”) : filantropo;  -COLTURA (dal greco altura “COLTIVAZIONE, EDUCAZIONE”) : agricoltura, puericoltura;  -CRAZIA (dal greco kratia “POTERE”) : democrazia;  -FAGO ( dal greco phagein “MANGIARE”) : antropofago, esofago;  -GRAFIA (dal greco graphia “SCRITTURA, DESCRIZIONE”) : geografia;  -IATRA (dal greco iatros “MEDICO”) : odontoiatra;  -LOGO (dal greco logos “PAROLA”) : archeologo.
  • 16. La formazione di parole mediante questi elementi è una formazione di tipo dotto. Essa è propria dei linguaggi specialistici della scienza e delle tecniche, ma molte delle parole così formate sono poi entrate anche nella lingua comune. Questo tipo di formazione può avvenire in due modi:  Attraverso la combinazione di un prefissoide e un suffissoide omogenei, cioè derivati da parole della stessa lingua. Ad esempio parole come GEOGRAFIA formata da GEO (dal greco ge “terra”) e GRAFIA (dal greco graphia “descrizione”).  Attraverso la combinazione di un prefissoide o di un suffissoide con un elemento appartenente ad una lingua diversa da quella del prefissoide o del suffissoide. Ad esempio parole come TELEVISIONE formata da TELE (dal greco tele “lontano”) e VISIONE (dal greco video “vedo” o addirittura dall'italiano “visione”).  I FALSI PREFISSOIDI Alcune parole sembrano formate con un prefissoide, ma in realtà sono parole le cui sillabe iniziali sono parte integrante del morfema lessicale o radice della parola. Parole come DEMOCRAZIA (parola con prefissoide) e DEMAGOGIA (parola con falso prefissoide). Per non sbagliare, se si hanno dei dubbi, basta controllare sul dizionario, che, oltre al significato esatto della parola, reca anche la sua etimologia.
  • 17. ⇒I PREFISSOIDI AUTO- E FOTO- Talvolta i prefissoidi perdono il loro significato originario e ne assumono uno nuovo, dedotto da quello di una parola di cui costituiscono l'elemento iniziale o finale. Il prefissoide AUTO- originariamente significa “se stesso, di se stesso, da sé” e, come tale, ha formato parole del tipo AUTOBIOGRAFIA, AUTOGRAFO ecc... Poi, la grande fortuna di una parola composta con AUTO- (=che si muove da sé) ha portato al distacco del prefissoide AUTO- da AUTOMOBILE e al suo uso come prefissoide non più con il significato di “di se stesso” , ma con quello nuovo di “relativo all'automobile”. Sono nate parole come AUTOAMBULANZA. Allo stesso modo, il prefissoide FOTO-, che originariamente significa “luce”, ha dato luogo, staccandosi da FOTOGRAFIA, al prefissoide FOTO- che non significa più “luce”, ma è una semplice abbreviazione di fotografia che significa “relativo alla fotografia” e come tale ha formato nuove parole come FOTOAMATORE, FOTOROMANZO ed altri. ⇒ I CONGLOMERATI I conglomerati sono gruppi di parole costituite da forme verbali o contenenti una forma verbale che si sono saldate in unità a costituire i nomi. Ad esempio: SALISCENDI Alcuni conglomerati possono essere scritti sia separando le varie parole che li compongono sia congiungendole l'una all'altra. Ad esempio UN NON SO CHE/UN NONSOCHE In altri casi, invece, i conglomerati si presentano solo in grafie staccate.
  • 18. ⇒ LE “PAROLE-FRASE” Le “parole-frase” sono espressioni che nascono dalla giustapposizione di nomi comuni che coesistono uno accanto all'altro senza fondersi a dar vita, come nei nomi composti, a un unico nome. Ad esempio: GUERRA LAMPO, BUONO SCONTO, DONNA CANNONE, PAROLA CHIAVE FORMAZIONE E SIGNIFICATO DELLE PAROLE Le “parole-frase” sono così chiamate, in quanto riassumono in sé un'intera frase. Ad esempio:CANE POLIZIOTTO= ”un cane addestrato per aiutare i reparti di polizia nella ricerca di malfattori”. Per quanto riguarda la grafia, i due nomi che compongono le parole-frase vengono scritti staccati l'uno dall'altro, collegati o meno da una lineetta: GUERRA LAMPO oppure GUERRA-LAMPO. Se le parole sono usate al plurale, modificano di solito solo il primo elemento. Ad esempio: CANE POLIZIOTTO/CANI POLIZIOTTO. ⇒ LE PAROLE MACEDONIA Le “parole macedonia” sono parole nate dalla fusione di di due o più parole, che di solito hanno un segmento in comune. Ad esempio: FANTA(SIA) +SCIENZA=FANTASCIENZA; CANT(ANTE)+AUTORE=CANTAUTORE ⇒LE UNITA' LESSICALI Le unità lessicali sono un insieme di parole che indicano una cosa sola. Ad esempio: OCCHIALI DA SOLE Esse non solo sono parole composte, perché le parole che le formano sono separate fra loro, ma costituiscono dei blocchi semantici compatti: solo insieme portano al significato dell'oggetto a cui si riferiscono.
  • 19. 3. LA FORMAZIONE DELLE PAROLE PER ABBREVIAZIONE ABBREVIAZIONE: formare parole nuove attraverso la riduzione di parole già esistenti. Ad esempio: AUTOMOBILE=AUTO, CINEMATOGRAFO=CINEMA Parole nate per abbreviazione sono per esempio quelle parole trasformate in sigle o acronimi. Ad esempio: CONI=C.O.N.I.=COMITATO OLIMPICO NAZIONALE ITALIANO; TAC=T.A.C.=TOMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA Quando il processo è stato totalmente assimilato dalla lingua in uso, ci si dimentica che quei nomi erano prima sigle. Ad esempio: RAI=RADIO AUDIZIONI ITALIANE; FIAT=FABBRICA ITALIANA AUTOMOBILI TORINO
  • 20. LE FAMIGLIE DI PAROLE Le parole che nascono dalla medesima radice(=morfema lessicale) mediante processi di: DERIVAZIONE ALTERAZIONE COMPOSIZIONE ABBREVIAZIONE FAMIGLIA LESSICALE Carta Cartello Cartellino Cartellinare Carteggiare Carteggio Cartellone Cartellonista Cartone Incartonare Incartonatura Cartonare Cartonificio Cartoccio ScartocciareIncartocciare Cartolina Cartolinesco Cartaceo Cartina Cartaio
  • 21. Soluzioni 1 – Scarpa: parola primitiva 2 – Dente: parola primitiva, tutte le altre sono formate da prefissi 3 – Incartamento: parola derivata con prefisso 4 – Sempreverde: parola composta da due elementi grammaticali diversi 5 – Mattino: falso alterato E ora divertiamoci con le parole… Cacciaall’intruso 1 - Cavaliere, libretto, scarpa, immaginario, sonorizzare 2 - Infelice, precotto, revisione, decotto, dente, scotto 3 - Cartiera, cartolaio, carteggio, incartamento, cartolina 4 – Saliscendi, rossonero, caposquadra, sempreverde 5 – Macchinetta, mazzolino, robaccia, mattino, stradetta