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AL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DEL LAVORO DOMESTICO I DIRITTI E I DOVERI DEI COLLABORATORI FAMIGLIARI E DEI DATORI DI LAVORO GUIDA RAPIDA
Chi sono i collaboratori familiari? La categoria dei  collaboratori familiari  racchiude in sé tutte le lavoratrici e i lavoratori che prestano la loro opera “ per il soddisfacimento delle esigenze familiari del datore di lavoro e del suo nucleo familiare ”. Rientrano, quindi nella definizione di collaboratori familiari diverse figure ormai ben conosciute nella vita quotidiana dalle famiglie italiane: la donna delle pulizie (detta colf), la tata, la baby-sitter,  l’assistente familiare addetta al servizio dei malati, anziani e disabili (dette  badanti )  che svolgono mansioni diverse, ma comunque destinate esclusivamente alla famiglia. Ciò che identifica i collaboratori domestici e familiari e quindi lo  SCOPO  del loro lavoro: IL SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA DEL DATORE DI LAVORO . Approfondimento su internet GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 1 - IL COLLABORATORE DOMESTICO: DEFINIZIONI E CARATTERISTICHE
Chi sono i collaboratori familiari? GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 1 - IL COLLABORATORE DOMESTICO: DEFINIZIONI E CARATTERISTICHE
Quando esiste il vincolo di parentela Le prestazioni di lavoro domestico tra parenti e affini  si presumono gratuite  in quanto rese per motivi affettivi e non conseguenti ad un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato. E’, tuttavia, possibile che si instauri un rapporto di lavoro tra parenti ed affini e quindi che si possa assumere un parente come collaboratore familiare, ma solo in presenza di particolari situazioni. I lavoratori domestici legati da vincolo di parentela debbono, quindi, provare l’esistenza dei requisiti della subordinazione salvo alcuni casi specificatamente indicati dalla legge. ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 1 - IL COLLABORATORE DOMESTICO: DEFINIZIONI E CARATTERISTICHE
Il rapporto di lavoro domestico Si tratta di un rapporto di lavoro subordinato ove la prestazione del lavoratore è finalizzata al funzionamento della vita familiare, sia che si tratti di personale con qualifica specifica, sia che si tratti di personale adibito a mansioni generiche.  Si svolge o in forma continuativa, cioè presso l’abitazione del datore di lavoro e con l’eventuale fruizione del vitto e dell’alloggio, o in forma parziale, ad esempio solo in alcuni giorni della settimana oppure a ore. (legge 2 aprile 1958 n.339) FORMA CONTINUATIVA PRESSO ABITAZIONE DEL DATORE DI LAVORO EVENTUALE FRUIZIONE DEL VITTO E DELL’ALLOGGIO FORMA PARZIALE SOLO IN ALCUNI GIORNI DELLA SETTIMANA O A ORE GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
L’inquadramento del lavoratore ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI 7,35 euro 1.087,27  euro + indenn. 153,12  euro Assistente a persone non autosufficienti, direttore di casa Livello Super D 7,04 euro 1.035,50  euro + indenn. 153,12  euro Amministratore dei beni di famiglia, maggiordomo, governante, capo cuoco, capo giardiniere, istruttore In possesso dei necessari requisiti professionali, ricoprono specifiche posizioni di lavoro con responsabilità di autonomia decisionale e/o coordinamento Livello  D 6,10 euro 880,17 euro Assistente a persone non autosufficienti, comprese, se richieste le prestazioni connesse al vitto e l a pulizia Livello Super C 5,80 euro 600,59 euro 828,40 euro Cuoco In possesso di specifiche conoscenze di base sia teoriche che tecniche relative allo svolgimento dei compiti assegnati, operano con totale autonomia e responsabilità. Livello  C 5,49 euro 543,64 euro 776,62 euro Assistente a persone autosufficienti Livello Super B 5,18 euro 517,75 euro 724,85 euro Collaboratore generico polifunzinale, custode, camerire, addetto alla stireria, ecc… In posesso della necessaria esperienza (almeno 12 mesi). Svolgono con specifica competenza le proprie mansioni. Livello  B 4,87 euro 673.07 euro Addetto alla compagnia, baby sitter Livello Super A 4,14 euro 569,52 euro Colf, addetto alle pulizie, addetto alla lavanderia, aiuto cucina, assistente animali domestici, ecc… Sprovvisti di esperienza professionale, svolgono mansioni a livello esecutivo e sotto il diretto controllo del datore di lavoro Livello  A Lavoratori non conviv. (paga oraria) Lav. Conviv.  PART-TIME (euro mensili) Lavoratori conviventi (euro mensili) MANSIONE PROFILO PROFESSIONALE LIVELLO
L’orario di lavoro: il servizio in regime di convivenza Se l’inquadramento determina la natura della prestazione lavorativa, (ovvero il “cosa fa” il lavoratore), l’orario di lavoro determina la durata della stessa nell’arco della giornata, della settimana e del mese. Nel contratto di lavoro domestico, l’orario di lavoro  è rimesso all’accordo tra le parti, nel rispetto di alcuni limiti massimi. ,[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
L’orario di lavoro: il servizio in regime di convivenza CONVIVENTI Assicurano la loro presenza continuativa sul posto di lavoro, fruendo di vitto e alloggio, per un  massimo di 54 ore settimanali  e 10 ore al giorno non consecutive, distribuite nelle fasce orarie stabilite dal contratto in accordo tra le parti. La convivenza è un obbligo del lavoratore e fa parte delle prestazioni lavorative oggetto del contratto. Convivenza a tempo parziale: Possono essere assunti in regime di convivenza con orario fino a 30 ore settimanali ,[object Object],[object Object],E’ obbligatoria la forma scritta L’orario deve essere interamente compreso  tra le 6 e le 14  oppure  tra le 14 e le 22  oppure nel  limite massimo di 10 ore al giorno, in non più di 3 giorni settimanali . Convivenza a tempo parziale: Possono essere assunti in regime di convivenza con orario fino a 30 ore settimanali GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
L’orario di lavoro: il servizio in regime di convivenza NON CONVIVENTI AD ORE Svolgono la loro attività lavorativa ad ore. L’orario massimo giornaliero non può essere superiore alle 8 ore e alle  40 ore settimanali . La distribuzione settimanale delle ore lavorative non può superare i 5 o 6 giorni. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
Due particolari tipologie di servizio: L’assistenza e la presenza notturna PRESENZA NOTTURNA (fascia oraria: 21.00-08.00) Riguarda il personale assunto  esclusivamente  per garantire la  presenza notturna.  Il datore di lavoro deve assicurare il completo riposo notturno in un alloggio idoneo. Se al lavoratore, per necessità del datore di lavoro, saranno richieste prestazioni di lavoro diverse dalla presenza, queste non saranno considerate ore di straordinario, ma sranno retribuite aggiuntivamente secondo quanto previsto per i lavoratori non conviventi. ASSISTENZA NOTTURNA (fascia oraria: 20.00-08.00) Riguarda il personale assunto per assicurare  interventi di assistenza  a favore di soggetti autosufficienti o non autosufficienti che, a intervalli di tempo, e quindi in modo ono continuo, hanno bisogno di specifici atti di intervento. L’orario di lavoro è compreso tra le  20.00 e le 8.00. A carico del datore di lavoro è previsto specificatamente l’obbligo di fornire la prima colazione, la cena e un’idonea sistemazione per la notte. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
Due particolari tipologie di servizio: L’assistenza e la presenza notturna ASSISTENZA NOTTURNA AUTOSUFFICIENTI  (VALORI MENSILI) (fascia oraria: 20.00-08.00) LIVELLO SUPER B 893,12 euro ASSISTENZA NOTTURNA NON AUTOSUFFICIENTI  (VALORI MENSILI) (fascia oraria: 20.00-08.00) LIVELLO SUPER C 1.012,20 euro LIVELLO SUPER D 1.250,37 euro PRESENZA NOTTURNA (VALORI MENSILI) (fascia oraria: 21.00-08.00) LIVELLO UNICO 598,01 euro GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
Il lavoro notturno L’attività lavorativa, diversa dall’assistenza e dalla presenza notturna, prestata fra le ore 22 e le ore 6 deve considerarsi  lavoro notturno  e deve essere compensata con una maggiorazione del 20% della retribuzione globale di fatto oraria. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
Il contratto a tempo determinato Il contratto di lavoro domestico è solitamente inteso a tempo indeterminato. Per necessità particolari, legate a ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo è tuttavia possibile stipulare un contratto a tempo determinato. CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO pone un termine al rapporto di lavoro, scaduto il quale il contratto si ritiene risolto ,[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
JOB SHARING o lavoro ripartito Con l’introduzione del contratto di JOB SHARING, più soggetti, in genere due, condividono un unico rapporto di lavoro a tempo pieno, assumendosene insieme la responsabilità. Consiste nella condivisione di uno stesso rapporto di lavoro da parte di 2 persone – il contatto che viene stipulato è unico – che possono pianificare e modificare a loro discrezione la distribuzione dell’orario di lavoro, sostituendosi quando e come desiderano. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
La retribuzione Costituisce il corrispettivo della prestazione lavorativa fornita dal lavoratore ed è espressamente prevista dall’ articolo 36 della Costituzione  che recita: “ Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla propria famiglia una esistenza libera e dignitosa. ” Al momento della stipulazione del contratto, datore di lavoro e lavoratore si accordano sullo stipendio, o retribuzione, che può essere quantificato su base oraria o mensile . GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
La retribuzione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Approfondimento su internet GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
La retribuzione RETRIBUZIONE MINIMA CONTRATTUALE Rappresenta la soglia minima di riferimento a cui le parti devono adeguarsi nel fissare la retribuzione effettiva per lo svolgimento del lavoro domestico. Una commissione composta da rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori adegua annualmente i minimi contrattuali.  Non è possibile fissare retribuzioni effettive al di sotto di tale soglia . GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
La retribuzione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
La retribuzione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
La retribuzione TREDICESIMA Ai lavoratori domestici spetta una mensilità di retribuzione aggiuntiva, pari alla retribuzione globale di fatto. La tredicesima va corrisposta entro il mese di dicembre in occasione del Natale. Se le prestazioni non raggiungono un anno di servizio, la tredicesima sarà conteggiata in base ai mesi di lavoro effettivo. Matura anche in caso di assenza per malattia, infortunio, maternità nei limiti del periodo di conservazione del posto. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
La retribuzione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
La retribuzione ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
La retribuzione L’ATTESTAZIONE DEI COMPENSI ANNUALI (MODELLO SOSTITUTIVO DEL CUD) Ogni anno, e al momento della cessazione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro è tenuto a consegnare al lavoratore una dichiarazione che attesti l’ammontare complessivo delle somme erogate nell’anno al netto degli oneri previdenziali. Si tratta di una certificazione da redigere in duplice copia una per il lavoratore firmata dal datore di lavoro, l’altra per il datore di lavoro firmata dal lavoratore. E’ possibile informarsi presso gli sportelli del patronato sulla deducibilità del reddito complessivo dei contributi INPS versati nel corso dell’anno (per il 2007 fino ad € 1.549,37) e sulla possibile detrazione d’imposta, delle spese sostenute per l’assistenza delle persone non autosufficienti (per il 2007 fino ad un importo massimo di € 2.100,00 per chi ha un reddito inferiore a € 40.000,00). Il modello sostitutivo CUD deve essere utilizzato dal lavoratore per la compilazione del Modello Unico. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI IL PERIODO DI PROVA I lavoratori domestici sono soggetti a un periodo di prova che ha una durata massima fissata per legge: In tale periodo il rapporto di lavoro può essere risolto dalle parti in qualsiasi momento e senza preavviso, ma con il pagamento, a favore del lavoratore, della retribuzione per il lavoro prestato comprese eventuali competenze accessorie corrispondenti al lavoro prestato, come il lavoro straordinario. Il lavoratore domestico che ha superato il periodo di prova senza aver ricevuto disdetta si intende automaticamente confermato e il periodo di prova va computato a tutti gli effetti dell’anzianità di servizio. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI LE ASSENZE E I PERMESSI Le  ASSENZE  del lavoratore devono essere in ogni caso tempestivamente comunicate e giustificate al datore di lavoro. A seguito di una assenza ingiustificata protratta per  più di 5 giorni,  il datore di lavoro può attivare la procedura di contestazione e di licenziamento. Ai lavoratori potranno essere concessi, per giustificati motivi, dei  PERMESSI NON RETRIBUITI,  di breve durata. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI DIRITTO ALLO STUDIO Il datore di lavoro deve favorire la frequenza del lavoratore ai corsi scolastici per il conseguimento del diploma di scuola dell’obbligo o di uno specifico titolo professionale. Le ore di lavoro non prestate per tali motivi non sono retribuite, ma possono essere recuperate nel normale orario di lavoro. Sono, invece retribuite le ore relative agli esami coincidenti con l’orario giornaliero. I lavoratori domestici con contratto a tempo pieno e indeterminato, che lavorano da almeno 12 mesi, possono usufruire di 40 ore di permesso retribuito all’anno per la frequenza di corsi di formazione professionali specifici per collaboratori famigliari o assistenti domiciliari. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI TRASFERIMENTI E TRASFERTE Solo per i lavoratori conviventi, è previsto esplicitamente l’obbligo di seguire il datore di lavoro o la persona di cui si è addetti alla cura, in soggiorni temporanei in altro comune. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI IL LAVORO STRAORDINARIO Al lavoratore può essere chiesta una prestazione lavorativa  oltre l’orario stabilito,  sia di giorno che di notte, salvo suo giustificato motivo di impedimento. Tale richiesta deve essere avanzata dal datore di lavoro con  almeno un giorno di preavviso , salvo casi di emergenza o particolari necessità improvvise. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI IL CONGEDO MATRIMONIALE In caso di matrimonio spetta al lavoratore domestico un congedo retribuito di  15 giorni di calendario , previa presentazione al datore di lavoro della documentazione dell’avvenuto matrimonio. Per il periodo di congedo matrimoniale al lavoratore che normalmente beneficia del vitto e dell’alloggio deve essere corrisposto il compenso sostitutivo convenzionale. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI LA MATERNITA’ Per tale periodo la lavoratrice potrà avanzare domanda di indennità di maternità liberando il datore di lavoro dal versamento della retribuzione e dei contributi. Continuano a maturare a carico del datore di lavoro: le ferie, la liquidazione/TFR e la tredicesima per la parte (il 20%) non liquidata dall’INPS. Alla lavoratrice domestica con gravidanza a rischio accertata spetta l’astensione anticipata. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI LA MATERNITA’ 2 MESI PRIMA DEL PARTO 3 MESI DOPO IL PARTO 1 MESE PRIMA DEL PARTO 4 MESI DOPO IL PARTO GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI LA MALATTIA In caso di malattia il primo obbligo del lavoratore è  informare  tempestivamente il datore di lavoro; salvo cause di forza maggiore, entro l’inizio dell’orario di lavoro. Entro 2 giorni  dovrà far pervenire al datore di lavoro  il certificato medico  indicante i giorni di astensione dell’attività necessari per la guarigione. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI LA MALATTIA L’indennità di malattia è a totale carico del datore di lavoro per un numero di giorni che varia in base all’anzianità di servizio Non c’è l’obbligo di trasmissione all’INPS del certificato medico La retribuzione globale di fatto è ridotta per i primi tre giorni al 50% mentre è intera, cioè al 100% per i successivi GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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LA COSTITUZIONE DEL  RAPPORTO DI LAVORO LA LETTERA DI ASSUNZIONE O CONTRATTO INDIVIDUALE DI LAVORO E’ quel documento che deve essere sottoscritto e scambiato dalle parti prima dell’inizio del rapporto di lavoro e con cui si procede alla vera e propria stipulazione del contratto di lavoro. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
LA COSTITUZIONE DEL  RAPPORTO DI LAVORO ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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LA COSTITUZIONE DEL  RAPPORTO DI LAVORO IL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI Una volta instaurato il rapporto di lavoro il datore di lavoro è tenuto per legge al versamento dei contributi previdenziali INPSD a favore del lavoratore domestico. Tali contributi sono il prerequisito per poter usufruire ed avere diritto alle prestazioni previdenziali e assistenziali. I BOLLETTINI L’INPS dopo l’instaurazione del rapporto di lavoro provvede ad assegnare al datore di lavoro un “ CODICE DI RAPPORTO DI LAVORO ” e a recapitare presso il domicilio indicato i bollettini di conto corrente postale per effettuare i  versamenti TRIMESTRALI dei contributi . GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
LA COSTITUZIONE DEL  RAPPORTO DI LAVORO ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
LA COSTITUZIONE DEL  RAPPORTO DI LAVORO GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
LA RISOLUZIONE DEL  RAPPORTO DI LAVORO PREAVVISO Il rapporto di lavoro domestico può essere interrotto per libera volontà di entrambe le parti a condizione che diano entrambi regolare preavviso. Nel caso di mancato preavviso è dovuta alla parte non recedente una indennità uguale alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso non lavorato. Possono dare luogo a licenziamento senza preavviso, e QUINDI PER GIUSTA CAUSA casi così gravi da incrinare il rapporto di fiducia tra il datore di lavoro ed il lavoratore come ad esempio  furti, grave insubordinazione, abbandono dell’assistito ecc… Anche l’assenza ingiustificata per più di 5 giorni è causa di licenziamento per giusta causa. Il lavoratore che si dimette per giusta causa (mancato pagamento delle retribuzioni, molestie sessuali, modifica delle mansioni, mobbing, ecc…) ha diritto alla indennità di mancato preavviso. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
LA RISOLUZIONE DEL  RAPPORTO DI LAVORO PREAVVISO - Tabella riassuntiva: GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
LA RISOLUZIONE DEL  RAPPORTO DI LAVORO ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
LA RISOLUZIONE DEL  RAPPORTO DI LAVORO LE DIMISSIONI DEL LAVORATORE Il lavoratore che intenda rassegnare le dimissioni può farlo in qualsiasi momento, con il solo rispetto dei termini di preavviso previsti dal contratto. Le dimissioni hanno efficacia dal momento in cui vengono conosciute dal datore di lavoro e possono essere comunicate anche oralmente, anche se è sempre preferibile la forma scritta. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
LA RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO All’atto della cessazione del rapporto di lavoro come in caso di licenziamento, dimissioni o scadenza del termine del contratto il collaboratore famigliare ha sempre diritto al T.F.R. o “liquidazione”. Per il calcolo del TFR occorre tenere conto delle retribuzioni percepite nell’anno, della tredicesima e del valore convenzionale di vitto e alloggio. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
LA RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO Ciascun lavoratore può chiedere  ANTICIPI  del TFR per non più di una volta all’anno e nella misura massima del 70% di quanto maturato. Le quote accantonate annualmente sono soggette a  rivalutazione monetaria  del 1,5% annuo, mensilmente riproporzionato, e dal 75% dell’aumento del costo della vita, accertato dall’ISTAT. Sui redditi derivanti dalla rivalutazione del fondo TFR si applica una imposta dell’11%. Tale imposta va versata dai collaboratori domestici , non essendo i datori di lavoro sostituti di imposta, contestualmente al versamento del saldo delle imposte sui redditi relativi alla dichiarazione dell’anno precedente. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
LA RISOLUZIONE DEL  RAPPORTO DI LAVORO IN SINTESI: alla conclusione del rapporto di lavoro GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI

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  • 1. AL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DEL LAVORO DOMESTICO I DIRITTI E I DOVERI DEI COLLABORATORI FAMIGLIARI E DEI DATORI DI LAVORO GUIDA RAPIDA
  • 2. Chi sono i collaboratori familiari? La categoria dei collaboratori familiari racchiude in sé tutte le lavoratrici e i lavoratori che prestano la loro opera “ per il soddisfacimento delle esigenze familiari del datore di lavoro e del suo nucleo familiare ”. Rientrano, quindi nella definizione di collaboratori familiari diverse figure ormai ben conosciute nella vita quotidiana dalle famiglie italiane: la donna delle pulizie (detta colf), la tata, la baby-sitter, l’assistente familiare addetta al servizio dei malati, anziani e disabili (dette badanti ) che svolgono mansioni diverse, ma comunque destinate esclusivamente alla famiglia. Ciò che identifica i collaboratori domestici e familiari e quindi lo SCOPO del loro lavoro: IL SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA DEL DATORE DI LAVORO . Approfondimento su internet GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 1 - IL COLLABORATORE DOMESTICO: DEFINIZIONI E CARATTERISTICHE
  • 3. Chi sono i collaboratori familiari? GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 1 - IL COLLABORATORE DOMESTICO: DEFINIZIONI E CARATTERISTICHE
  • 4.
  • 5. Il rapporto di lavoro domestico Si tratta di un rapporto di lavoro subordinato ove la prestazione del lavoratore è finalizzata al funzionamento della vita familiare, sia che si tratti di personale con qualifica specifica, sia che si tratti di personale adibito a mansioni generiche. Si svolge o in forma continuativa, cioè presso l’abitazione del datore di lavoro e con l’eventuale fruizione del vitto e dell’alloggio, o in forma parziale, ad esempio solo in alcuni giorni della settimana oppure a ore. (legge 2 aprile 1958 n.339) FORMA CONTINUATIVA PRESSO ABITAZIONE DEL DATORE DI LAVORO EVENTUALE FRUIZIONE DEL VITTO E DELL’ALLOGGIO FORMA PARZIALE SOLO IN ALCUNI GIORNI DELLA SETTIMANA O A ORE GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 6.
  • 7. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI 7,35 euro 1.087,27 euro + indenn. 153,12 euro Assistente a persone non autosufficienti, direttore di casa Livello Super D 7,04 euro 1.035,50 euro + indenn. 153,12 euro Amministratore dei beni di famiglia, maggiordomo, governante, capo cuoco, capo giardiniere, istruttore In possesso dei necessari requisiti professionali, ricoprono specifiche posizioni di lavoro con responsabilità di autonomia decisionale e/o coordinamento Livello D 6,10 euro 880,17 euro Assistente a persone non autosufficienti, comprese, se richieste le prestazioni connesse al vitto e l a pulizia Livello Super C 5,80 euro 600,59 euro 828,40 euro Cuoco In possesso di specifiche conoscenze di base sia teoriche che tecniche relative allo svolgimento dei compiti assegnati, operano con totale autonomia e responsabilità. Livello C 5,49 euro 543,64 euro 776,62 euro Assistente a persone autosufficienti Livello Super B 5,18 euro 517,75 euro 724,85 euro Collaboratore generico polifunzinale, custode, camerire, addetto alla stireria, ecc… In posesso della necessaria esperienza (almeno 12 mesi). Svolgono con specifica competenza le proprie mansioni. Livello B 4,87 euro 673.07 euro Addetto alla compagnia, baby sitter Livello Super A 4,14 euro 569,52 euro Colf, addetto alle pulizie, addetto alla lavanderia, aiuto cucina, assistente animali domestici, ecc… Sprovvisti di esperienza professionale, svolgono mansioni a livello esecutivo e sotto il diretto controllo del datore di lavoro Livello A Lavoratori non conviv. (paga oraria) Lav. Conviv. PART-TIME (euro mensili) Lavoratori conviventi (euro mensili) MANSIONE PROFILO PROFESSIONALE LIVELLO
  • 8.
  • 9.
  • 10. L’orario di lavoro: il servizio in regime di convivenza NON CONVIVENTI AD ORE Svolgono la loro attività lavorativa ad ore. L’orario massimo giornaliero non può essere superiore alle 8 ore e alle 40 ore settimanali . La distribuzione settimanale delle ore lavorative non può superare i 5 o 6 giorni. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 11. Due particolari tipologie di servizio: L’assistenza e la presenza notturna PRESENZA NOTTURNA (fascia oraria: 21.00-08.00) Riguarda il personale assunto esclusivamente per garantire la presenza notturna. Il datore di lavoro deve assicurare il completo riposo notturno in un alloggio idoneo. Se al lavoratore, per necessità del datore di lavoro, saranno richieste prestazioni di lavoro diverse dalla presenza, queste non saranno considerate ore di straordinario, ma sranno retribuite aggiuntivamente secondo quanto previsto per i lavoratori non conviventi. ASSISTENZA NOTTURNA (fascia oraria: 20.00-08.00) Riguarda il personale assunto per assicurare interventi di assistenza a favore di soggetti autosufficienti o non autosufficienti che, a intervalli di tempo, e quindi in modo ono continuo, hanno bisogno di specifici atti di intervento. L’orario di lavoro è compreso tra le 20.00 e le 8.00. A carico del datore di lavoro è previsto specificatamente l’obbligo di fornire la prima colazione, la cena e un’idonea sistemazione per la notte. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 12. Due particolari tipologie di servizio: L’assistenza e la presenza notturna ASSISTENZA NOTTURNA AUTOSUFFICIENTI (VALORI MENSILI) (fascia oraria: 20.00-08.00) LIVELLO SUPER B 893,12 euro ASSISTENZA NOTTURNA NON AUTOSUFFICIENTI (VALORI MENSILI) (fascia oraria: 20.00-08.00) LIVELLO SUPER C 1.012,20 euro LIVELLO SUPER D 1.250,37 euro PRESENZA NOTTURNA (VALORI MENSILI) (fascia oraria: 21.00-08.00) LIVELLO UNICO 598,01 euro GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 13. Il lavoro notturno L’attività lavorativa, diversa dall’assistenza e dalla presenza notturna, prestata fra le ore 22 e le ore 6 deve considerarsi lavoro notturno e deve essere compensata con una maggiorazione del 20% della retribuzione globale di fatto oraria. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 14.
  • 15. JOB SHARING o lavoro ripartito Con l’introduzione del contratto di JOB SHARING, più soggetti, in genere due, condividono un unico rapporto di lavoro a tempo pieno, assumendosene insieme la responsabilità. Consiste nella condivisione di uno stesso rapporto di lavoro da parte di 2 persone – il contatto che viene stipulato è unico – che possono pianificare e modificare a loro discrezione la distribuzione dell’orario di lavoro, sostituendosi quando e come desiderano. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 16. La retribuzione Costituisce il corrispettivo della prestazione lavorativa fornita dal lavoratore ed è espressamente prevista dall’ articolo 36 della Costituzione che recita: “ Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla propria famiglia una esistenza libera e dignitosa. ” Al momento della stipulazione del contratto, datore di lavoro e lavoratore si accordano sullo stipendio, o retribuzione, che può essere quantificato su base oraria o mensile . GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 17.
  • 18. La retribuzione RETRIBUZIONE MINIMA CONTRATTUALE Rappresenta la soglia minima di riferimento a cui le parti devono adeguarsi nel fissare la retribuzione effettiva per lo svolgimento del lavoro domestico. Una commissione composta da rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori adegua annualmente i minimi contrattuali. Non è possibile fissare retribuzioni effettive al di sotto di tale soglia . GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 19.
  • 20.
  • 21. La retribuzione TREDICESIMA Ai lavoratori domestici spetta una mensilità di retribuzione aggiuntiva, pari alla retribuzione globale di fatto. La tredicesima va corrisposta entro il mese di dicembre in occasione del Natale. Se le prestazioni non raggiungono un anno di servizio, la tredicesima sarà conteggiata in base ai mesi di lavoro effettivo. Matura anche in caso di assenza per malattia, infortunio, maternità nei limiti del periodo di conservazione del posto. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 22.
  • 23.
  • 24. La retribuzione L’ATTESTAZIONE DEI COMPENSI ANNUALI (MODELLO SOSTITUTIVO DEL CUD) Ogni anno, e al momento della cessazione del rapporto di lavoro, il datore di lavoro è tenuto a consegnare al lavoratore una dichiarazione che attesti l’ammontare complessivo delle somme erogate nell’anno al netto degli oneri previdenziali. Si tratta di una certificazione da redigere in duplice copia una per il lavoratore firmata dal datore di lavoro, l’altra per il datore di lavoro firmata dal lavoratore. E’ possibile informarsi presso gli sportelli del patronato sulla deducibilità del reddito complessivo dei contributi INPS versati nel corso dell’anno (per il 2007 fino ad € 1.549,37) e sulla possibile detrazione d’imposta, delle spese sostenute per l’assistenza delle persone non autosufficienti (per il 2007 fino ad un importo massimo di € 2.100,00 per chi ha un reddito inferiore a € 40.000,00). Il modello sostitutivo CUD deve essere utilizzato dal lavoratore per la compilazione del Modello Unico. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 25. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI IL PERIODO DI PROVA I lavoratori domestici sono soggetti a un periodo di prova che ha una durata massima fissata per legge: In tale periodo il rapporto di lavoro può essere risolto dalle parti in qualsiasi momento e senza preavviso, ma con il pagamento, a favore del lavoratore, della retribuzione per il lavoro prestato comprese eventuali competenze accessorie corrispondenti al lavoro prestato, come il lavoro straordinario. Il lavoratore domestico che ha superato il periodo di prova senza aver ricevuto disdetta si intende automaticamente confermato e il periodo di prova va computato a tutti gli effetti dell’anzianità di servizio. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 26.
  • 27.
  • 28. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI LE ASSENZE E I PERMESSI Le ASSENZE del lavoratore devono essere in ogni caso tempestivamente comunicate e giustificate al datore di lavoro. A seguito di una assenza ingiustificata protratta per più di 5 giorni, il datore di lavoro può attivare la procedura di contestazione e di licenziamento. Ai lavoratori potranno essere concessi, per giustificati motivi, dei PERMESSI NON RETRIBUITI, di breve durata. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 29. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 30. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI DIRITTO ALLO STUDIO Il datore di lavoro deve favorire la frequenza del lavoratore ai corsi scolastici per il conseguimento del diploma di scuola dell’obbligo o di uno specifico titolo professionale. Le ore di lavoro non prestate per tali motivi non sono retribuite, ma possono essere recuperate nel normale orario di lavoro. Sono, invece retribuite le ore relative agli esami coincidenti con l’orario giornaliero. I lavoratori domestici con contratto a tempo pieno e indeterminato, che lavorano da almeno 12 mesi, possono usufruire di 40 ore di permesso retribuito all’anno per la frequenza di corsi di formazione professionali specifici per collaboratori famigliari o assistenti domiciliari. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 31. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI TRASFERIMENTI E TRASFERTE Solo per i lavoratori conviventi, è previsto esplicitamente l’obbligo di seguire il datore di lavoro o la persona di cui si è addetti alla cura, in soggiorni temporanei in altro comune. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 32. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI IL LAVORO STRAORDINARIO Al lavoratore può essere chiesta una prestazione lavorativa oltre l’orario stabilito, sia di giorno che di notte, salvo suo giustificato motivo di impedimento. Tale richiesta deve essere avanzata dal datore di lavoro con almeno un giorno di preavviso , salvo casi di emergenza o particolari necessità improvvise. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 33.
  • 34.
  • 35.
  • 36. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI IL CONGEDO MATRIMONIALE In caso di matrimonio spetta al lavoratore domestico un congedo retribuito di 15 giorni di calendario , previa presentazione al datore di lavoro della documentazione dell’avvenuto matrimonio. Per il periodo di congedo matrimoniale al lavoratore che normalmente beneficia del vitto e dell’alloggio deve essere corrisposto il compenso sostitutivo convenzionale. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 37. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI LA MATERNITA’ Per tale periodo la lavoratrice potrà avanzare domanda di indennità di maternità liberando il datore di lavoro dal versamento della retribuzione e dei contributi. Continuano a maturare a carico del datore di lavoro: le ferie, la liquidazione/TFR e la tredicesima per la parte (il 20%) non liquidata dall’INPS. Alla lavoratrice domestica con gravidanza a rischio accertata spetta l’astensione anticipata. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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  • 39. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI LA MATERNITA’ 2 MESI PRIMA DEL PARTO 3 MESI DOPO IL PARTO 1 MESE PRIMA DEL PARTO 4 MESI DOPO IL PARTO GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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  • 41. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI LA MALATTIA In caso di malattia il primo obbligo del lavoratore è informare tempestivamente il datore di lavoro; salvo cause di forza maggiore, entro l’inizio dell’orario di lavoro. Entro 2 giorni dovrà far pervenire al datore di lavoro il certificato medico indicante i giorni di astensione dell’attività necessari per la guarigione. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 42. I PRINCIPALI ISTITUTI CONTRATTUALI LA MALATTIA L’indennità di malattia è a totale carico del datore di lavoro per un numero di giorni che varia in base all’anzianità di servizio Non c’è l’obbligo di trasmissione all’INPS del certificato medico La retribuzione globale di fatto è ridotta per i primi tre giorni al 50% mentre è intera, cioè al 100% per i successivi GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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  • 49. LA COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO LA LETTERA DI ASSUNZIONE O CONTRATTO INDIVIDUALE DI LAVORO E’ quel documento che deve essere sottoscritto e scambiato dalle parti prima dell’inizio del rapporto di lavoro e con cui si procede alla vera e propria stipulazione del contratto di lavoro. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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  • 53. LA COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO IL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI Una volta instaurato il rapporto di lavoro il datore di lavoro è tenuto per legge al versamento dei contributi previdenziali INPSD a favore del lavoratore domestico. Tali contributi sono il prerequisito per poter usufruire ed avere diritto alle prestazioni previdenziali e assistenziali. I BOLLETTINI L’INPS dopo l’instaurazione del rapporto di lavoro provvede ad assegnare al datore di lavoro un “ CODICE DI RAPPORTO DI LAVORO ” e a recapitare presso il domicilio indicato i bollettini di conto corrente postale per effettuare i versamenti TRIMESTRALI dei contributi . GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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  • 55. LA COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 56. LA RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO PREAVVISO Il rapporto di lavoro domestico può essere interrotto per libera volontà di entrambe le parti a condizione che diano entrambi regolare preavviso. Nel caso di mancato preavviso è dovuta alla parte non recedente una indennità uguale alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso non lavorato. Possono dare luogo a licenziamento senza preavviso, e QUINDI PER GIUSTA CAUSA casi così gravi da incrinare il rapporto di fiducia tra il datore di lavoro ed il lavoratore come ad esempio furti, grave insubordinazione, abbandono dell’assistito ecc… Anche l’assenza ingiustificata per più di 5 giorni è causa di licenziamento per giusta causa. Il lavoratore che si dimette per giusta causa (mancato pagamento delle retribuzioni, molestie sessuali, modifica delle mansioni, mobbing, ecc…) ha diritto alla indennità di mancato preavviso. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 57. LA RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO PREAVVISO - Tabella riassuntiva: GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
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  • 59. LA RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO LE DIMISSIONI DEL LAVORATORE Il lavoratore che intenda rassegnare le dimissioni può farlo in qualsiasi momento, con il solo rispetto dei termini di preavviso previsti dal contratto. Le dimissioni hanno efficacia dal momento in cui vengono conosciute dal datore di lavoro e possono essere comunicate anche oralmente, anche se è sempre preferibile la forma scritta. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 60. LA RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO All’atto della cessazione del rapporto di lavoro come in caso di licenziamento, dimissioni o scadenza del termine del contratto il collaboratore famigliare ha sempre diritto al T.F.R. o “liquidazione”. Per il calcolo del TFR occorre tenere conto delle retribuzioni percepite nell’anno, della tredicesima e del valore convenzionale di vitto e alloggio. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 61. LA RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO Ciascun lavoratore può chiedere ANTICIPI del TFR per non più di una volta all’anno e nella misura massima del 70% di quanto maturato. Le quote accantonate annualmente sono soggette a rivalutazione monetaria del 1,5% annuo, mensilmente riproporzionato, e dal 75% dell’aumento del costo della vita, accertato dall’ISTAT. Sui redditi derivanti dalla rivalutazione del fondo TFR si applica una imposta dell’11%. Tale imposta va versata dai collaboratori domestici , non essendo i datori di lavoro sostituti di imposta, contestualmente al versamento del saldo delle imposte sui redditi relativi alla dichiarazione dell’anno precedente. GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI
  • 62. LA RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO IN SINTESI: alla conclusione del rapporto di lavoro GUIDA - Al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico I diritti e i doveri dei collaboratori famigliari e dei datori di lavoro. 2 – IL RAPPORTO DI LAVORO E LE TIPOLOGIE CONTRATTUALI