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Le indicazione del fabbricante devono contenere
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9
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G.3 Responsabilità funzionali
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c) persona autorizzata (PA);
d) persona competente (PC);
e) controllore della qualità (CQ);
f) medico designato (RMD);
g) infermiere designato (RID);
h) persona designata (PD).
10
La persona autorizzata
G.3.4.1 PA dovrebbe essere nominata per iscritto dal RE e disporre di sufficienti
conoscenze tecniche, addestramento ed esperienza tali da poter comprendere
appieno i pericoli insiti nel funzionamento dell'IDGM…………….
.
G.3.4.2 PA nominata è responsabile della gestione quotidiana del/dei IDGM o di
sezioni dell'IDGM attribuitegli. Per un IDGM specifico, possono esserci una o più
PA, con chiara e definita responsabilità di gestione.
11
I compiti della persona autorizzata
G.3.4.4 PA è responsabile delle seguenti attività:
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b) garantire che tutti i RID dei reparti coinvolti siano informati della durata
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12
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G.3.4.7 PA è responsabile di garantire che il lavoro sia eseguito unicamente
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conformità alla ISO 13485 [15] ai fini normativi e alla ISO 9001:2000 [13]
per le finalità di gestione della qualità. Lo scopo e il campo di applicazione
della certificazione dovrebbero essere definiti come progettazione,
installazione, collaudo o manutenzione dell'IDGM, come appropriato. Evidenza
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G.3.4.8 PA è responsabile del coordinamento dei diversi manuali di
istruzioni di ogni singola sezione dell'IDGM, e della redazione di un
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G.3.4.9 PA dovrebbe essere consultata prima dell'acquisto di qualsiasi
apparecchiatura medicale destinata ad essere collegata all'IDGM, in modo
da garantire che le specifiche di progettazione dell'IDGM siano comunque
sufficienti per l'uso della nuova apparecchiatura.
13
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Gli impianti di distribuzione dei gas medicinali e del vuoto e degli
impianti di evacuazione dei gas anestetici devono essere oggetto di
adeguata manutenzione sotto il coordinamento e il controllo
della Persona Autorizzata (PA) della struttura sanitaria, ai fini del
mantenimento, per tutto il loro tempo di vita, delle loro caratteristiche
di sicurezza e di prestazione.
14
UNI 11100
Guida all accettazione e alla gestione degli impianti di
distribuzione dei gas medicali e del vuoto e degli impianti di
evacuazione dei gas anestetici
8 MANUTENZIONE
8.1 Generalità
Le attività di manutenzione, oggetto di apposito contratto, devono
essere effettuate in accordo alle indicazioni fornite dal
fabbricante e sulla base delle istruzioni operative, parte
integrante del Documento di Gestione Operativa, indicate dalla
Persona Autorizzata della struttura sanitaria e possono comprendere
tutte o parte delle verifiche funzionali, di prestazione e degli stoccaggi
di cui ai paragrafi precedenti.
15
UNI 11100
Guida all accettazione e alla gestione degli impianti di distribuzione dei gas
medicali e del vuoto e degli impianti di evacuazione dei gas anestetici
8 MANUTENZIONE
a)La PA dovrebbe:
•assicurarsi della competenza del manutentore attraverso evidenza documentale
della formazione del personale, anche con dimostrazioni pratiche;
•assicurarsi che il personale del manutentore sia a conoscenza dello specifico
impianto del sito su cui effettua l’intervento;
•consegnare al manutentore i documenti che identificano l’estensione, tipologia, le
dimensioni e i manuali d’uso e di manutenzione dell’impianto;
•recedere dal contratto con il manutentore in caso di gravi negligenze da parte
dello stesso;
•fornire l’analisi del rischio relativo alla sicurezza sul lavoro dell’area interessata alle
attività;
16
UNI 11100
Guida all accettazione e alla gestione degli impianti di distribuzione dei gas
medicali e del vuoto e degli impianti di evacuazione dei gas anestetici
8 MANUTENZIONE
a)La PA dovrebbe:
•raccogliere le registrazioni e le copie del rapporto di intervento tecnico del
manutentore;
•assicurarsi dell’avvenuta manutenzione prima di riattivare il servizio e
monitorare l’attività del manutentore;
•vigilare sul rispetto delle disposizioni riguardanti la sicurezza;
•effettuare riunioni con il manutentore per verificare e programmare l’attività di
manutenzione;
•valutare l’efficacia del servizio attraverso indicatori di qualità;
•comunicare al manutentore eventuali varianti, modifiche, ampliamenti
intervenuti sull’impianto durante il periodo contrattuale
17
Che valenza giuridica hanno
le norme tecniche?
Cassazione 9 novembre 2005 n. 21686
La p.a., nell'esercizio del suo potere discrezionale in ordine all'esecuzione e
manutenzione di opere pubbliche, nonché nella vigilanza e controllo in genere
dei beni demaniali,
incontra i limiti derivanti sia da norme di legge che regolamentari, sia da
norme tecniche, sia da norme di comune prudenza e diligenza,
e, in particolare, dalla norma primaria e fondamentale del "neminem laedere"
(art. 2043 c.c.), in applicazione della quale essa è tenuta a far sì che l'opera
pubblica non presenti per l'utente una situazione di pericolo occulto,
caratterizzantesi per il carattere oggettivo della non visibilità e per quello
soggettivo della non prevedibilità del pericolo.
18
Che valenza giuridica hanno
le norme tecniche?
Se sussiste un obbligo di rispettare le norme
tecniche in ambito extracontrattuale
a maggior ragione ciò avviene
in ambito di responsabilità contrattuale
19
Che valenza giuridica hanno
le norme tecniche?
Cass Penale 15553-2008
Mancata manutenzione incubatrice
PROFILO OGGETTIVO
Malfunzionamento: non corretta taratura del circuito di
regolazione della temperatura
Mancato adeguamento alla normativa CEI del 1992
Le istruzioni prevedevano una manutenzione
ogni 6 mesi
20
Che valenza giuridica hanno
le norme tecniche?
Cass Penale 15553-2008
Mancata manutenzione incubatrice
PROFILO SOGGETTIVO
Direttore generale – Responsabile di aver adottato un sistema di manutenzione a
chiamata e non periodico (come previsto dal fabbricante)
Direttore Sanitario – delibera assunta con il parere favorevole del Direttore
Sanitario
Primario del reparto pediatria – non si è opposto all’assunzione della delibare con la
quale era stato cambiato il sistema di manutenzione
21
LA SPECIFICITA’
DELLA RESPONSABILITA’ MEDICA
L’ONERE DELLA PROVA
PRIMA DEL 2001
DOPO IL 2001
22
LA SPECIFICITA’
DELLA RESPONSABILITA’ MEDICA
L’ONERE DELLA PROVA
COSA DEVE PROVARE IL PAZIENTE
COSA DEVE PROVARE LA STRUTTURA SANITARIA
23
LA SPECIFICITA’
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LA DIFFICOLTA’ DELLE CAUSE DI RESPONSABILITA’ MEDICA
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24
LA RESPONSABILITA’PENALE
11 marzo 2013, n.11439
i terminali di ingresso e di uscita risultavano identici per forma e colore
agevolando così l'inversione accidentale dei collegamenti con conseguente fuoriuscita di liquidi pericolosi
Condannati penalmente:
•Rappresentante legale società fabbricante ( per erronea progettazIone)
•Distributore (per carenza della consegna delle istruzioni per l’uso e mancata
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Impianti gas medicali - le responsabilita' delle persone autorizzate - avv. silvia stefaneli

  • 1. POLITECNICO DI MILANO, Marzo 2014 RELATORE Silvia Stefanelli Avvocato Studio Legale Stefanelli&Stefanelli CORSO di FORMAZIONE LA GESTIONE OPERATIVA DEGLI IMPIANTI GAS MEDICALI – anno 2014 civili e penali per i soggetti che operano sugli impianti gas medicali (in particolare la Persona Autorizzata)
  • 2. Per capire la responsabilità civile occorre capire quali sono gli obblighi 2 DIR 93/42/CE – il RUOLO DELL’UTILIZZATORE LA NORMA UNI EN ISO 7396 (e la sua rilevanza giuridica) LA SPECIFICITA’ DELLA RESPONSABILITA’ MEDICA
  • 3. IL RUOLO DELL’UTILIZZATORE 3 DIR 93/42/CEE Direttiva di nuovo approccio Decisione 768/2008/CE quadro comune per la commercializzazione FABBRICANTE DISTRIBUTORE INSTALLATORE / MANUTENTORE UTILIZZATORE
  • 4. TITOLO DIAPOSITIVA 4 Art. 3 dir 93/42/CEE Art. 3 dlgs 46/’97 I dispositivi possono essere immessi in commercio o messi in servizio unicamente  se rispondono ai requisiti prescritti dal presente decreto  sono correttamente forniti e installati  sono oggetto di un'adeguata manutenzione  sono utilizzati in conformità della loro destinazione
  • 5. ALLEGATO I punto 13 5 I dispositivi devono essere progettati e fabbricati in modo che la loro utilizzazione, se avviene alle condizioni e per gli usi previsti, non comprometta lo stato clinico o la sicurezza dei pazienti, né la sicurezza e la salute degli utilizzatori ed eventualmente di terzi
  • 6. Allegato I punto 13 6 Le indicazione del fabbricante devono contenere D) tutte le informazioni che consentono di verificare se un dispositivo è installato correttamente e può funzionare in maniera adeguata e sicura, nonché le informazioni riguardanti la natura e la frequenza delle operazioni di manutenzione e di taratura necessarie per garantire costantemente il buon funzionamento e la sicurezza del dispositivo
  • 7. 7 Linea di demarcazione tra responsabilità fabbricante e fornitore, manutentore e utilizzatore Distributore Installatore manutentore Utilizzatore INDICAZIONI D’USO DEL FABBRICANTE ALLEGATO I PUNTO 13
  • 8. 8 IL DISPOSITIVI DI GAS MEDICALE è UN DISPOSITIVO MEDICO COMPLESSO LE NORME TECNICHE norma UNI EN ISO 7396-1 Impianti di distribuzione dei gas medicali – parte 1: impianti di distribuzione dei gas medicali compressi e per vuoto UNI 11100 Guida all accettazione e alla gestione degli impianti di distribuzione dei gas medicali e del vuoto e degli impianti di evacuazione dei gas anestetici
  • 9. 9 IL DISPOSITIVI DI GAS MEDICALE è UN DISPOSITIVO MEDICO COMPLESSO norma UNI EN ISO 7396-1 G.3 Responsabilità funzionali i ruoli chiave con responsabilità specifiche nell'ambito della politica operativa: a) responsabile esecutivo (RE); b) responsabile tecnico delle strutture (RTS); c) persona autorizzata (PA); d) persona competente (PC); e) controllore della qualità (CQ); f) medico designato (RMD); g) infermiere designato (RID); h) persona designata (PD).
  • 10. 10 La persona autorizzata G.3.4.1 PA dovrebbe essere nominata per iscritto dal RE e disporre di sufficienti conoscenze tecniche, addestramento ed esperienza tali da poter comprendere appieno i pericoli insiti nel funzionamento dell'IDGM……………. . G.3.4.2 PA nominata è responsabile della gestione quotidiana del/dei IDGM o di sezioni dell'IDGM attribuitegli. Per un IDGM specifico, possono esserci una o più PA, con chiara e definita responsabilità di gestione.
  • 11. 11 I compiti della persona autorizzata G.3.4.4 PA è responsabile delle seguenti attività: a) l'emissione di permessi di lavoro, della gestione e della messa in atto delle procedure di autorizzazione relative all'IDGM; b) garantire che tutti i RID dei reparti coinvolti siano informati della durata prevista dei lavori e dell'interruzione dell'IDGM; c) assicurare che tutte le unità terminali identificate come non funzionanti o che richiedono attenzione siano adeguatamente marcate.
  • 12. 12 I compiti della persona autorizzata G.3.4.7 PA è responsabile di garantire che il lavoro sia eseguito unicamente da personale addestrato o da appaltatori specializzati certificati in conformità alla ISO 13485 [15] ai fini normativi e alla ISO 9001:2000 [13] per le finalità di gestione della qualità. Lo scopo e il campo di applicazione della certificazione dovrebbero essere definiti come progettazione, installazione, collaudo o manutenzione dell'IDGM, come appropriato. Evidenza della validità della certificazione dovrebbe essere dimostrata attraverso la presentazione di un certificato valido. G.3.4.8 PA è responsabile del coordinamento dei diversi manuali di istruzioni di ogni singola sezione dell'IDGM, e della redazione di un manuale di istruzioni che copra l'intero sistema. G.3.4.9 PA dovrebbe essere consultata prima dell'acquisto di qualsiasi apparecchiatura medicale destinata ad essere collegata all'IDGM, in modo da garantire che le specifiche di progettazione dell'IDGM siano comunque sufficienti per l'uso della nuova apparecchiatura.
  • 13. 13 UNI 11100 Guida all accettazione e alla gestione degli impianti di distribuzione dei gas medicali e del vuoto e degli impianti di evacuazione dei gas anestetici 8 MANUTENZIONE 8.1 Generalità Gli impianti di distribuzione dei gas medicinali e del vuoto e degli impianti di evacuazione dei gas anestetici devono essere oggetto di adeguata manutenzione sotto il coordinamento e il controllo della Persona Autorizzata (PA) della struttura sanitaria, ai fini del mantenimento, per tutto il loro tempo di vita, delle loro caratteristiche di sicurezza e di prestazione.
  • 14. 14 UNI 11100 Guida all accettazione e alla gestione degli impianti di distribuzione dei gas medicali e del vuoto e degli impianti di evacuazione dei gas anestetici 8 MANUTENZIONE 8.1 Generalità Le attività di manutenzione, oggetto di apposito contratto, devono essere effettuate in accordo alle indicazioni fornite dal fabbricante e sulla base delle istruzioni operative, parte integrante del Documento di Gestione Operativa, indicate dalla Persona Autorizzata della struttura sanitaria e possono comprendere tutte o parte delle verifiche funzionali, di prestazione e degli stoccaggi di cui ai paragrafi precedenti.
  • 15. 15 UNI 11100 Guida all accettazione e alla gestione degli impianti di distribuzione dei gas medicali e del vuoto e degli impianti di evacuazione dei gas anestetici 8 MANUTENZIONE a)La PA dovrebbe: •assicurarsi della competenza del manutentore attraverso evidenza documentale della formazione del personale, anche con dimostrazioni pratiche; •assicurarsi che il personale del manutentore sia a conoscenza dello specifico impianto del sito su cui effettua l’intervento; •consegnare al manutentore i documenti che identificano l’estensione, tipologia, le dimensioni e i manuali d’uso e di manutenzione dell’impianto; •recedere dal contratto con il manutentore in caso di gravi negligenze da parte dello stesso; •fornire l’analisi del rischio relativo alla sicurezza sul lavoro dell’area interessata alle attività;
  • 16. 16 UNI 11100 Guida all accettazione e alla gestione degli impianti di distribuzione dei gas medicali e del vuoto e degli impianti di evacuazione dei gas anestetici 8 MANUTENZIONE a)La PA dovrebbe: •raccogliere le registrazioni e le copie del rapporto di intervento tecnico del manutentore; •assicurarsi dell’avvenuta manutenzione prima di riattivare il servizio e monitorare l’attività del manutentore; •vigilare sul rispetto delle disposizioni riguardanti la sicurezza; •effettuare riunioni con il manutentore per verificare e programmare l’attività di manutenzione; •valutare l’efficacia del servizio attraverso indicatori di qualità; •comunicare al manutentore eventuali varianti, modifiche, ampliamenti intervenuti sull’impianto durante il periodo contrattuale
  • 17. 17 Che valenza giuridica hanno le norme tecniche? Cassazione 9 novembre 2005 n. 21686 La p.a., nell'esercizio del suo potere discrezionale in ordine all'esecuzione e manutenzione di opere pubbliche, nonché nella vigilanza e controllo in genere dei beni demaniali, incontra i limiti derivanti sia da norme di legge che regolamentari, sia da norme tecniche, sia da norme di comune prudenza e diligenza, e, in particolare, dalla norma primaria e fondamentale del "neminem laedere" (art. 2043 c.c.), in applicazione della quale essa è tenuta a far sì che l'opera pubblica non presenti per l'utente una situazione di pericolo occulto, caratterizzantesi per il carattere oggettivo della non visibilità e per quello soggettivo della non prevedibilità del pericolo.
  • 18. 18 Che valenza giuridica hanno le norme tecniche? Se sussiste un obbligo di rispettare le norme tecniche in ambito extracontrattuale a maggior ragione ciò avviene in ambito di responsabilità contrattuale
  • 19. 19 Che valenza giuridica hanno le norme tecniche? Cass Penale 15553-2008 Mancata manutenzione incubatrice PROFILO OGGETTIVO Malfunzionamento: non corretta taratura del circuito di regolazione della temperatura Mancato adeguamento alla normativa CEI del 1992 Le istruzioni prevedevano una manutenzione ogni 6 mesi
  • 20. 20 Che valenza giuridica hanno le norme tecniche? Cass Penale 15553-2008 Mancata manutenzione incubatrice PROFILO SOGGETTIVO Direttore generale – Responsabile di aver adottato un sistema di manutenzione a chiamata e non periodico (come previsto dal fabbricante) Direttore Sanitario – delibera assunta con il parere favorevole del Direttore Sanitario Primario del reparto pediatria – non si è opposto all’assunzione della delibare con la quale era stato cambiato il sistema di manutenzione
  • 21. 21 LA SPECIFICITA’ DELLA RESPONSABILITA’ MEDICA L’ONERE DELLA PROVA PRIMA DEL 2001 DOPO IL 2001
  • 22. 22 LA SPECIFICITA’ DELLA RESPONSABILITA’ MEDICA L’ONERE DELLA PROVA COSA DEVE PROVARE IL PAZIENTE COSA DEVE PROVARE LA STRUTTURA SANITARIA
  • 23. 23 LA SPECIFICITA’ DELLA RESPONSABILITA’ MEDICA LA DIFFICOLTA’ DELLE CAUSE DI RESPONSABILITA’ MEDICA PER LE STRUTTURE SANITARIE
  • 24. 24 LA RESPONSABILITA’PENALE 11 marzo 2013, n.11439 i terminali di ingresso e di uscita risultavano identici per forma e colore agevolando così l'inversione accidentale dei collegamenti con conseguente fuoriuscita di liquidi pericolosi Condannati penalmente: •Rappresentante legale società fabbricante ( per erronea progettazIone) •Distributore (per carenza della consegna delle istruzioni per l’uso e mancata formazione a chi doveva utilizzare il dispositivo) •Infermiera (per negligenza nell’uso del dispositivo)