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LE POLMONITI DA
   VENTILAZIONE
              Dr. Dino Sgarabotto
      Malattie Infettive e Tropicali
    Azienda Ospedaliera di Padova
Polmonite nosocomiale
• Può interessare fino oltre 25 % dei pazienti ricoverati
  in rianimazione (dipende dalla definizione)
• Oltre il 70% delle polmoniti nosocomiali sono
  associate a ventilazione meccanica (Crit Care Med 1999;
  27: 887-892)
• Una VAP si definisce come un infiltrato all’Rx torace di
  insorgenza recente ed ingravescente con WBC >
  10000 o < 5000/mm3 con febbre >38°C o < 36°C e
  secrezioni tracheobronchiali purulente: specificità
  75% sensibilità 69%
• Secrezioni purulente sono sempre presenti nei
  pazienti con ventilazione assistita prolungata: senza
  infiltrato se c’è febbre si tratta di tracheobronchite
  nosocomiale; la differenza è data da un Rx torace a
  letto la cui qualità spesso è scarsa!
Diagnosi differenziale nella VAP
• Atelettasia, Edema polmonare
  asimmetrico, Embolia polmonare,
• Emorragia polmonare, Contusione
  polmonare,Polmonite da farmaci, ARDS
  asimmetrico
• Rx torace con addensamento polmonare con
  broncogramma aereo (specificità 96%)
 (Chest 1992; 101:458-463)
Diagnosi microbiologica
• In < 10% delle VAP la diagnosi microbiologica può
  essere ottenuta da una emocoltura o da una
  toracentesi
• Tuttavia un’emocoltura positiva in corso di VAP può
  avere un origine diversa dalla VAP (es. in un
  politraumatizzato grave)
• Nel paziente intubato rapidamente le secrezioni
  bronchiali vengono colonizzate da batteri
• Nella VAP c’è solo 40% di concordanza fra coltura dalle
  secrezione tracheali e quelle ottenibili da biopsie
  polmonari a cielo aperto (J Thoracic Cardiovasc Surg 1976; 71:64-
  71): cioè può essere utile nella migliore delle ipotesi
Incertezza microbiologica
• Le difficoltà nell’ottenere una precisa
  eziologia microbiologica nelle VAP comporta
  una terapia empirica antibiotica che
  frequentemente può anche essere eccessiva
• L’eccessivo uso di antibiotici oltre ad un
  danno sull’ecosistema può avere delle
  ricadute dirette sul singolo paziente:
  maggiore mortalità facendo antibiotici per
  una sospetta VAP rispetto a chi non li fa (Chest
  1996; 110: 1025-1034)
BAL, Mini-BAL, Protected telescopic
sampling, Blind Bronchial sampling
• Sono tentativi di avere una maggior concordanza
  fra l’esame microbiologico della biopsia
  polmonare e le secrezioni polmonari profonde;
  le tecniche non-broncoscopiche sono meno
  invasive; concordanza fra le tecniche 80%
• Le cellule epiteliali devono essere <1% per poter
  escludere una colonizzazione orofaringea; il
  volume del BAL raccolto deve essere >10% di
  quello del liquido di lavaggio
• Ci possono essere problemi ventilatori e pressori
  in queste procedure; dunque non si fanno
  campioni multipli
Microbiologia quantitativa
• A seconda del tipo di prelievo c’è un fattore di
  diluizione da 1/10 a 1/100 rispetto alla biopsia
  polmonare a cielo aperto
• Differenti cut-off a seconda delle tecniche:
  positività significative per >104, >105, >106
• L’operatore che esegue questo prelievo deve
  essere esperto, il trasporto e messa in coltura in
  Microbiologia non deve subire ritardi
• Terapia antibiotica in atto può falsare i risultati
  (Am J Resp Crit Care Med 1995; 152: 1316-1320)
Falsi positivi e falsi negativi
• Falsi positivi quantitativi possono essere dati
  da una bronchiolite o da un’estesa
  colonizzazione batterica delle vie aeree
• Falsi negativi di solito sono correlati ad un
  trattamento antibiotico in atto o pregresso
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  diagnosi microbiologica di alta probabilità o
  bassa probabilità invece un semplice positivo
  o negativo
• Accuratezza diagnostica 60-90%
Terapia empirica
e mirata della
VAP
Principi di terapia
• Si basa sulla conoscenza dei patogeni diffusi nelle
  terapie intensive
• Terapia empirica precoce
• De-escalation therapy o sospensione degli antibiotici
  sulla base dei dati microbiologici (non quantitativi o
  quantitativi): falsi negativi da terapia antibiotica in
  atto. Più è forte il dato microbiologico più sicuro è la
  scelta di de-escalation o sospensione
• Se la terapia empirica delle prime 48 ore è
  inadeguata, c’è un aumento di mortalità da VAP anche
  se la terapia viene successivamente corretta dai
  risultati microbiologici (Chest 1997; 111: 676-685)
Rischio di patogeni MDR
• Degenza in ospedale > 5 giorni, trattamenti
  antibiotici nei 90 giorni precedenti
• diffusione di patogeni MDR in
  ospedale/rianimazione, immunodeficienza, t
  erapia immunosoppressiva
• dialisi, degenza in casa di riposo, terapia
  infusiva domiciliare, familiare di un portatore
  di MDR
Patogeni non-MDR
• Streptococcus pneumoniae, Haemophilus
  influenzae, MSSA, bacilli Gram negativi di
  origine intestinale sensinibili agli antibiotici
• Ceftriaxone/cefotaxime, chinolonici
  (levofloxacina, moxifloxacina e ciprofloxacina)
  ampicillina/sulbactam, ertapenem
Patogeni MDR
• MRSA, Pseudomonas
  aeruginosa, Klebsiella, Acinetobacter, Enterobact
  er, Serratia, Burkholderia, Stenotrophomonas
• Triplice terapia empirica con alta probabilità di
  efficacia:
  – Vancomicina o linezolid +
  – cefalosporina antipseudomonas (ceftazidime o
    cefepime) o carbapenemico antipseudomonas
    (imipenem o meropenem) o
    piperacillina/tazobactam +
  – chinolonico antipseudomonas (levofloxacina o
    cicprofloxacina) o aminoglicoside (amikacina o
    tobramicina o gentamicina)
De-escalation
• L’identificazione del patogeno può
  permettere di ridurre la terapia da una
  triplice a una duplice o a una monoterapia
• Una MIC <1 per il Linezolid o <0,25 per la
  Ciprofloxacina possono permettere una
  monoterapia in sicurezza
Durata della terapia antibiotica
• 7-8 giorni di solito sono sufficienti e non 15-21
  come si faceva in passato: lo sforzo è tutto
  rivolto a identificare i pazienti che si possono
  curare con un breve ciclo di antibiotici
• Fanno eccezione questi MDR:
  Pseudomonas, Klebsiella, Acinetobacter, Stenotr
  ophomonas che richiedono un trattamento più
  prolungato
• Fanno eccezione anche i pazienti che non
  rispondono bene alla cura
• Procalcitonina
Candida nelle colture bronchiali
• Reperto comune nei pazienti intubati in
  ventilazione meccanica
• La sua presenza indica un rischio aumentato
  di VAP che di solito sarà da Pseudomonas
  aeruginosa (Chest 2006; 129: 110-117)
• Indica una categoria di pazienti a più alta
  morbilità e mortalità
• Non è indicato il trattametno antifungino di
  routine in questi casi
Prevenzione della
VAP
Prevenire è meglio che curare
• Ridurre le VAP tardive (late onset VAP > 48 ore dopo il
  ricovero) è difficile
• Ridurre le VAP precoci è possibile:
   – Ventilazione meccanica non invasiva
   – Intubazione orale invece che nasale (sinusite e VAP con lo
     stesso patogeno)
   – Adeguata pressione del tubo cuffiato (fra 20 e 30 mm
     Hg), evitare sovradistensione gastrica, regolari aspirazioni
     tracheali, lavaggio delle mani degli operatori sanitari
   – Uso giudizioso dei sedativi
   – evitare la posizione supina specialmente quando si fa
     alimentazione enterale
   – Sostituzione dei circuiti del ventilatore quando necessario
Prevenzione: dibattito aperto
• Decontaminazione intestinale selettiva riduce
  nelle rianimazioni chirurgiche riduce le VAP ma
  aumenta i patogeni resistenti
• Evitare gli inibitori di pompa protonica riduce le
  VAP ma aumenta il rischio di sanguinamento
  enterico; sucralfato va meglio per la VAP ma
  peggio per il rischio di gastrite erosiva
• Nutrizione enterale: meno VAP se postpilorica
  ma soprattutto se la si ritarda di 5 giorni
Prevenzione contro gli MDR
• Rotazione degli antibiotici è ancora
  controversa e non ancora raccomandata:
  impatto sulla mortalità ma non sull’incidenza di
  VAP, riduce la resistenza dei Gram-negativi, ma non
  sappiamo alcunchè sugli effetti sui Gram
  positivi, frequenza di rotazione ogni mese o ogni 3
  mesi, solo modesta riduzione dell’antibiotico
  resistenza
• Corretto uso delle informazioni microbiologiche
  che permettono di ottimizzare l’efficacia degli
  antibiotici (es. MIC, diffusibilità, batteriocida/
  batteriostatico, tempo-dipendenti e
  concentrazione-dipendenti)
Conclusioni
• La VAP richiede un approccio
  multidisciplinare
• Nella prevenzione è fondamentale è
  fondamentale il contributo infermieristico
• L’obbiettivo di una terapia mirata della VAP è
  possibile solo con una diagnostica sofisticata
  ma solo così si può ridurre l’uso di una
  triplice terapia antibiotica empirica
• Meno MDR in ospedale significa meno
  VAP, ma meno VAP ridurrà gli MDR in
GRAZIE PER
                                 L’ATTENZIONE E LA PAZIENZA!


                                 E ORA DOMANDE?
                   Slide scaricabili gratuitamente da www.slideshare.net

Bibilografia generale:
Am J Resp Crit Care Med 2005; 171: 388-416
Clin Microbiol Rev 2006; 19: 637-657
CID 2012; 54: 621-629

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Le polmoniti da ventilazione

  • 1. LE POLMONITI DA VENTILAZIONE Dr. Dino Sgarabotto Malattie Infettive e Tropicali Azienda Ospedaliera di Padova
  • 2. Polmonite nosocomiale • Può interessare fino oltre 25 % dei pazienti ricoverati in rianimazione (dipende dalla definizione) • Oltre il 70% delle polmoniti nosocomiali sono associate a ventilazione meccanica (Crit Care Med 1999; 27: 887-892) • Una VAP si definisce come un infiltrato all’Rx torace di insorgenza recente ed ingravescente con WBC > 10000 o < 5000/mm3 con febbre >38°C o < 36°C e secrezioni tracheobronchiali purulente: specificità 75% sensibilità 69% • Secrezioni purulente sono sempre presenti nei pazienti con ventilazione assistita prolungata: senza infiltrato se c’è febbre si tratta di tracheobronchite nosocomiale; la differenza è data da un Rx torace a letto la cui qualità spesso è scarsa!
  • 3. Diagnosi differenziale nella VAP • Atelettasia, Edema polmonare asimmetrico, Embolia polmonare, • Emorragia polmonare, Contusione polmonare,Polmonite da farmaci, ARDS asimmetrico • Rx torace con addensamento polmonare con broncogramma aereo (specificità 96%) (Chest 1992; 101:458-463)
  • 4. Diagnosi microbiologica • In < 10% delle VAP la diagnosi microbiologica può essere ottenuta da una emocoltura o da una toracentesi • Tuttavia un’emocoltura positiva in corso di VAP può avere un origine diversa dalla VAP (es. in un politraumatizzato grave) • Nel paziente intubato rapidamente le secrezioni bronchiali vengono colonizzate da batteri • Nella VAP c’è solo 40% di concordanza fra coltura dalle secrezione tracheali e quelle ottenibili da biopsie polmonari a cielo aperto (J Thoracic Cardiovasc Surg 1976; 71:64- 71): cioè può essere utile nella migliore delle ipotesi
  • 5. Incertezza microbiologica • Le difficoltà nell’ottenere una precisa eziologia microbiologica nelle VAP comporta una terapia empirica antibiotica che frequentemente può anche essere eccessiva • L’eccessivo uso di antibiotici oltre ad un danno sull’ecosistema può avere delle ricadute dirette sul singolo paziente: maggiore mortalità facendo antibiotici per una sospetta VAP rispetto a chi non li fa (Chest 1996; 110: 1025-1034)
  • 6. BAL, Mini-BAL, Protected telescopic sampling, Blind Bronchial sampling • Sono tentativi di avere una maggior concordanza fra l’esame microbiologico della biopsia polmonare e le secrezioni polmonari profonde; le tecniche non-broncoscopiche sono meno invasive; concordanza fra le tecniche 80% • Le cellule epiteliali devono essere <1% per poter escludere una colonizzazione orofaringea; il volume del BAL raccolto deve essere >10% di quello del liquido di lavaggio • Ci possono essere problemi ventilatori e pressori in queste procedure; dunque non si fanno campioni multipli
  • 7. Microbiologia quantitativa • A seconda del tipo di prelievo c’è un fattore di diluizione da 1/10 a 1/100 rispetto alla biopsia polmonare a cielo aperto • Differenti cut-off a seconda delle tecniche: positività significative per >104, >105, >106 • L’operatore che esegue questo prelievo deve essere esperto, il trasporto e messa in coltura in Microbiologia non deve subire ritardi • Terapia antibiotica in atto può falsare i risultati (Am J Resp Crit Care Med 1995; 152: 1316-1320)
  • 8. Falsi positivi e falsi negativi • Falsi positivi quantitativi possono essere dati da una bronchiolite o da un’estesa colonizzazione batterica delle vie aeree • Falsi negativi di solito sono correlati ad un trattamento antibiotico in atto o pregresso • Il dato quantitativo CFU/ml permette una diagnosi microbiologica di alta probabilità o bassa probabilità invece un semplice positivo o negativo • Accuratezza diagnostica 60-90%
  • 10. Principi di terapia • Si basa sulla conoscenza dei patogeni diffusi nelle terapie intensive • Terapia empirica precoce • De-escalation therapy o sospensione degli antibiotici sulla base dei dati microbiologici (non quantitativi o quantitativi): falsi negativi da terapia antibiotica in atto. Più è forte il dato microbiologico più sicuro è la scelta di de-escalation o sospensione • Se la terapia empirica delle prime 48 ore è inadeguata, c’è un aumento di mortalità da VAP anche se la terapia viene successivamente corretta dai risultati microbiologici (Chest 1997; 111: 676-685)
  • 11. Rischio di patogeni MDR • Degenza in ospedale > 5 giorni, trattamenti antibiotici nei 90 giorni precedenti • diffusione di patogeni MDR in ospedale/rianimazione, immunodeficienza, t erapia immunosoppressiva • dialisi, degenza in casa di riposo, terapia infusiva domiciliare, familiare di un portatore di MDR
  • 12. Patogeni non-MDR • Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae, MSSA, bacilli Gram negativi di origine intestinale sensinibili agli antibiotici • Ceftriaxone/cefotaxime, chinolonici (levofloxacina, moxifloxacina e ciprofloxacina) ampicillina/sulbactam, ertapenem
  • 13. Patogeni MDR • MRSA, Pseudomonas aeruginosa, Klebsiella, Acinetobacter, Enterobact er, Serratia, Burkholderia, Stenotrophomonas • Triplice terapia empirica con alta probabilità di efficacia: – Vancomicina o linezolid + – cefalosporina antipseudomonas (ceftazidime o cefepime) o carbapenemico antipseudomonas (imipenem o meropenem) o piperacillina/tazobactam + – chinolonico antipseudomonas (levofloxacina o cicprofloxacina) o aminoglicoside (amikacina o tobramicina o gentamicina)
  • 14. De-escalation • L’identificazione del patogeno può permettere di ridurre la terapia da una triplice a una duplice o a una monoterapia • Una MIC <1 per il Linezolid o <0,25 per la Ciprofloxacina possono permettere una monoterapia in sicurezza
  • 15. Durata della terapia antibiotica • 7-8 giorni di solito sono sufficienti e non 15-21 come si faceva in passato: lo sforzo è tutto rivolto a identificare i pazienti che si possono curare con un breve ciclo di antibiotici • Fanno eccezione questi MDR: Pseudomonas, Klebsiella, Acinetobacter, Stenotr ophomonas che richiedono un trattamento più prolungato • Fanno eccezione anche i pazienti che non rispondono bene alla cura • Procalcitonina
  • 16. Candida nelle colture bronchiali • Reperto comune nei pazienti intubati in ventilazione meccanica • La sua presenza indica un rischio aumentato di VAP che di solito sarà da Pseudomonas aeruginosa (Chest 2006; 129: 110-117) • Indica una categoria di pazienti a più alta morbilità e mortalità • Non è indicato il trattametno antifungino di routine in questi casi
  • 18. Prevenire è meglio che curare • Ridurre le VAP tardive (late onset VAP > 48 ore dopo il ricovero) è difficile • Ridurre le VAP precoci è possibile: – Ventilazione meccanica non invasiva – Intubazione orale invece che nasale (sinusite e VAP con lo stesso patogeno) – Adeguata pressione del tubo cuffiato (fra 20 e 30 mm Hg), evitare sovradistensione gastrica, regolari aspirazioni tracheali, lavaggio delle mani degli operatori sanitari – Uso giudizioso dei sedativi – evitare la posizione supina specialmente quando si fa alimentazione enterale – Sostituzione dei circuiti del ventilatore quando necessario
  • 19. Prevenzione: dibattito aperto • Decontaminazione intestinale selettiva riduce nelle rianimazioni chirurgiche riduce le VAP ma aumenta i patogeni resistenti • Evitare gli inibitori di pompa protonica riduce le VAP ma aumenta il rischio di sanguinamento enterico; sucralfato va meglio per la VAP ma peggio per il rischio di gastrite erosiva • Nutrizione enterale: meno VAP se postpilorica ma soprattutto se la si ritarda di 5 giorni
  • 20. Prevenzione contro gli MDR • Rotazione degli antibiotici è ancora controversa e non ancora raccomandata: impatto sulla mortalità ma non sull’incidenza di VAP, riduce la resistenza dei Gram-negativi, ma non sappiamo alcunchè sugli effetti sui Gram positivi, frequenza di rotazione ogni mese o ogni 3 mesi, solo modesta riduzione dell’antibiotico resistenza • Corretto uso delle informazioni microbiologiche che permettono di ottimizzare l’efficacia degli antibiotici (es. MIC, diffusibilità, batteriocida/ batteriostatico, tempo-dipendenti e concentrazione-dipendenti)
  • 21. Conclusioni • La VAP richiede un approccio multidisciplinare • Nella prevenzione è fondamentale è fondamentale il contributo infermieristico • L’obbiettivo di una terapia mirata della VAP è possibile solo con una diagnostica sofisticata ma solo così si può ridurre l’uso di una triplice terapia antibiotica empirica • Meno MDR in ospedale significa meno VAP, ma meno VAP ridurrà gli MDR in
  • 22. GRAZIE PER L’ATTENZIONE E LA PAZIENZA! E ORA DOMANDE? Slide scaricabili gratuitamente da www.slideshare.net Bibilografia generale: Am J Resp Crit Care Med 2005; 171: 388-416 Clin Microbiol Rev 2006; 19: 637-657 CID 2012; 54: 621-629